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1 «IMPORTANZA DI UN OSSERVATORIO ECONOMICO DELLA FILIERA» Intervento al Seminario: «Opportunità per la filiera delle piante officinali con le nuove politiche di sviluppo nazionali e comunitarie» SANA Bologna, 10 settembre 2012

2 Scaletta 1. Premesse Perché un Osservatorio economico L attività dell Ismea sui «mercati agroalimentari» 2. Alcuni numeri sul settore il Censimento Agricoltura 2010 le stime delle principali produzioni a livello mondiale il trend degli scambi con l estero 3. Il progetto di Osservatorio sulla filiera La ricostruzione di un quadro generale Obiettivi e risultati attesi 4. Qualche riflessione finale

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4 PERCHE UN OSSERVATORIO ECONOMICO Nell ambito del Tavolo di filiera istituito dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali è stata manifestata la necessità di ricostruire un quadro aggiornato delle caratteristiche dell intera filiera delle c.d. piante officinali. Infatti, i dati statistici sul settore sono frammentari e gli studi più ampi e approfonditi sono datati, risalendo all inizio degli anni Ma in questo decennio la filiera ha certamente ricevuto una grande spinta evolutiva, anche in virtù della domanda dei nuovi consumatori («Fast Moving Consumers», cfr. Eurisko, Social Trends 2008). E quindi fondamentale poter ricostruire con informazioni aggiornate: caratteristiche strutturali: numero di imprese, localizzazione, dimensione, tecniche produttive caratteristiche gestionali e rapporti di filiera: tipologie di imprese e di attori, grado di specializzazione/diversificazione, integrazione verticale, rapporti contrattuali, ecc. caratteristiche economiche: redditività, domanda intermedia e finale, contesto competitivo nazionale e globale

5 PERCHE UN OSSERVATORIO ECONOMICO L obiettivo finale che si auspica è quello di impostare un vero e proprio Osservatorio, nell ambito del quale monitorare costantemente l evoluzione della filiera delle piante officinali, al fine di fornire informazioni e indicazioni per orientare le imprese e i policy maker nelle proprie decisioni. Un esigenza sentita in tutti i settori agroalimentari e che è stata manifestata e recepita nei piani di settore attivati dal MIPAAF, con i progetti di Osservatorio di mercato e di un sito web dedicato: l esigenza di disporre di informazioni e dati aggiornati, tempestivi, facilmente acquisibili in un unico luogo e soprattutto univoci e verificati (spesso i dati in circolazione sono anche troppi e di dubbia affidabilità)! Nel nostro caso, prima di creare l Osservatorio, è fortemente necessario un lavoro preliminare di definizione, inquadramento e descrizione della filiera, individuazione dei dati disponibili utilizzabili e delle carenze informative, da superare anche attraverso indagini ad hoc.

6 L ATTIVITA DELL ISMEA ISMEA - Istituto di servizi per il mercato agricolo e alimentare - è un ente pubblico economico istituito nel maggio del 1987 Ai sensi del DLgs n. 419 del 29/10/99 realizza servizi: informativi e di mercato finanziari assicurativi di riordino fondiario e di ricambio generazionale in agricoltura di assistenza alla Pubblica Amministrazione A supporto del sistema agroalimentare (soggetti economici operanti nel mondo agricolo, finanziario, assicurativo e industriale, pubbliche amministrazioni e consumatori) Al fine di favorire: la trasparenza del mercato e il superamento delle asimmetrie informative i rapporti e le interrelazioni con il sistema bancario e assicurativo il sostegno alla competitività aziendale la riduzione dei rischi inerenti alle attività produttive e di mercato

7 SERVIZI INFORMATIVI E DI MERCATO Il patrimonio di conoscenze derivante dalla pluriennale attività di rilevazione, elaborazione e diffusione dei dati di base e la consolidata competenza ed esperienza nelle analisi economiche costituiscono il supporto funzionale per la realizzazione dei servizi integrati dell Istituto. I servizi informativi sono finalizzati a: Favorire la trasparenza dei mercati, anche per la tutela dei consumatori Diffondere dati e informazioni supportati da metodologie che garantiscono l attendibilità e l oggettività in virtù dell appartenenza dell Istituto al SISTAN Fornire analisi, anche di tipo strategico, affidabili e indipendenti in relazione ai diversi comparti/prodotti del sistema agroalimentare Monitorare la funzionalità e l efficienza dei mercati in un ottica di filiera attraverso Reti di Rilevazione Prezzi all origine Prezzi dei mezzi di produzione Prezzi all ingrosso Prezzi al dettaglio Sistema certificato UNI EN ISO 9001:2000 Panel e Osservatori Panel delle imprese agricole Panel delle imprese alimentari Panel della GDO Osservatorio dei consumi domestici Osservatorio dei prodotti di qualità Osservatorio del biologico Osservatorio sul mercato fondiario Studi e analisi Rapporti annuali economicofinanziari sull agroalimentare Report congiunturali trimestrali per filiera Note settimanali di mercato per filiera Studi e analisi ad hoc Paper e dossier Rapporto annuale sulla mobilità fondiaria

8 Rilevazione prezzi mezzi correnti Fornitori SERVIZI INFORMATIVI E DI MERCATO I PRESIDI INFORMATIVI NELLA FILIERA Panel aziende agricole Gli strumenti per il monitoraggio costante della filiera Fase agricola BD Prodotti qualità Trasformazione Import Rilevazione prezzi origine Panel prima e seconda trasformazione Dati di bilancio delle aziende BD commercio estero Rilevazi one prezzi ingrosso Commercio all ingrosso Studi sulla logistica Servizi logistici Credito e assicurazi oni Servizi bancari e finanziari Bilanci di approvvigionamento dei prodotti GDA Panel GDA Dettaglio tradizionale Ho.re.ca Export BD commercio estero Panel consumi domestici Consumi domestici Rilevazione prezzi dettaglio Consumi extradomestici Flusso del prodotto

9 SERVIZI INFORMATIVI E DI MERCATO NUOVI SERVIZI WEB Un sistema organico ed integrato di servizi informativi per il settore agroalimentare Un sistema ricco, omogeneo di Banche Dati correlate, di origine nazionale e internazionale DWH Ismea Servizi di mercato Dati, Informazioni, Analisi per i diversi target: Istituzioni operatori consumatori Sito web istituzionale ISMEA Un sito dedicato alla vendita diretta Strumenti operativi Area in-formativa Sito web ISMEA SERVIZI Navigazione tra i dati e le informazioni di settore: aggiornamento continuo, fruibilità dei dati, personalizzazione dei servizi Sito web VeDi PORTALE PIANI DI SETTORE in costruzione Un portale unico articolato in diverse aree, una per ciascun settore dei Piani: Olio, Cereali, Fiori, Frutta in guscio, Zootecnia

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11 I PRIMI NUMERI SUL SETTORE FASE AGRICOLA I primi dati del Censimento Agricoltura 2010 forniscono questi dati provvisori per l UE: 120 mila ettari investiti da parte di aziende. Per l Italia i dati definitivi indicano aziende e ettari investiti. Rispetto al 2000, diminuiscono le aziende ma aumenta la superficie complessiva. Aumenta quindi la superficie media per azienda che passa da 0,55 a 2,45 ettari. N.B. Non è incluso il Bergamotto. UE: le superfici nel 2010 dati provvisori (migliaia di ettari) Italia: tendenze nel decennio (migliaia di aziende e di ettari) Quota Italia/UE: 6% (stima provvisoria) Var.% 10/00: -27% le aziende; +217% gli ettari Fonte: Eurostat, FranceAgriMer Fonte: Istat

12 I PRIMI NUMERI SUL SETTORE FASE AGRICOLA Accanto alla crescita della superficie complessiva, il Censimento farebbe emergere una redistribuzione territoriale rispetto al 2000: spiccano Marche e Emilia Romagna, dove si registra un notevole aumento degli ettari coltivati; le superfici sono aumentate quasi in tutte le regioni, ma di meno in Piemonte e Sicilia. Tra le regioni più importanti emerge anche la Puglia. Le superfici per regione nel 2010 (ettari) Variazioni delle aziende e delle superfici 2010/2000 (var %) Var % Aziende Var % Superficie Quota Marche + ER: 55% degli ettari; 26% delle aziende Marche Emilia Romagna Piemonte Toscana Puglia Sicilia Sardegna Umbria Lombardia Calabria Abruzzo Veneto Lazio Campania Friuli V.G. Liguria Molisa Basilicata Trentino A.A. Valle D'Aosta Piemonte Valle D'Aosta Liguria Lombardia Trentino A.A. Veneto Friuli V.G. Emilia R. Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Fonte: Istat Fonte: Istat

13 Dalla prima analisi del Censimento 2010 e dal confronto con il 2000 emerge un settore effettivamente in forte evoluzione nel decennio: - Si conferma la crescita della superficie sia nel complesso sia come dimensione media per azienda. - I dati per regione mettono in luce possibili processi di ristrutturazione (laddove diminuiscono le aziende e aumentano le superfici, ad es. Lazio, Abruzzo) e processi di espansione e concentrazione (dove aumentano sia le aziende che, molto di più, le superfici, ad es. Emilia R., Marche, Friuli V.G., Toscana). - I dati dimensionali (distribuzione delle aziende e delle superfici per classe di SAU) evidenziano che la diminuzione delle aziende ha interessato solo le micro e le piccole (meno di 2 ettari di SAU); solo per le micro diminuisce anche la superficie investita a officinali; viceversa la superficie è aumentata in tutte le altre classi e soprattutto per le aziende con SAU >50 ettari. - Infatti, nel 2000 il 48% delle aziende con officinali aveva meno di 1 ettaro di SAU e il 2% erano grandi aziende con SAU di oltre 50 ettari; nel 2010 solo il 15% sono microaziende e l 8% sono grandi aziende (con una quota pari al 40% della superficie totale a officinali) - Modelli aziendali: si affermano piccole aziende molto specializzate e grandi aziende diversificate? I PRIMI NUMERI SUL SETTORE FASE AGRICOLA

14 I PRIMI NUMERI SUL SETTORE FASE AGRICOLA Le superfici investite a «piante aromatiche, medicinali e da condimento» biologiche secondo il Mipaaf (banca dati SINAB) ammontano a ettari nel Nel decennio le superfici sono crescenti, al netto delle oscillazioni annuali (+54% nel 2011 rispetto al 2000). Le superfici a piante officinali biologiche (indici 2000=100 e ettari) indice 2000= ettari Ha piante off bio (scala destra) indice totale bio indice piante off bio Fonte: Mipaaf, Sinab

15 I PRIMI NUMERI SUL SETTORE FASE AGRICOLA NEL MONDO La FAO produce stime delle superfici e delle produzioni mondiali di molti prodotti e gruppi di prodotti agricoli. Ne abbiamo selezionati 15 di nostro interesse, che complessivamente coprono quasi 11 milioni di ettari nel mondo, in aumento del 21% rispetto al La maggiore superficie coltivata riguarda il tè, la maggiore produzione è quella di «altri agrumi». E soprattutto interessante guardare chi sono i maggiori produttori per ciascuna coltura.. superficie (ha) produzione (tonn) primi produttori Tè Cina, India Peperoncini secchi, paprika, India, Cina Altri agrumi (cedro, bergamotto, chinotto..) Cina, Nigeria Altre spezie (alloro, aneto, zafferano, timo..) India, Bangladesh Anice, carvi, coriandolo, finocchio, India, Cina Semi di cartamo India, Kazakhstan Pepe nero e bianco Vietnam, Indonesia Chiodi di garofano Indonesia, Madagascar Mate Brasile, Argentina Cannella Indonesia, Cina Semi di papavero Turchia, Rep. Ceca Carrube Spagna, Italia Coni di luppolo Germania, Etiopia Vaniglia Indonesia, Madagascar Piretro essiccato Kenia, Tanzania Menta piperita Marocco, Argentina Fonte: Faostat

16 I PRIMI NUMERI SUL SETTORE SCAMBI CON L ESTERO Per analizzare le importazioni e le esportazioni dell Italia, si deve costruire un aggregato di prodotti d interesse a partire dal massimo dettaglio della classificazione del commercio (NC8). Nel 2011 le importazioni in valore sfiorano 1 miliardo di euro, le esportazioni 413 milioni. Nel decennio l export è cresciuto a un tasso annuo del 4,4%, l import del 3,6%. Trend degli scambi con l estero (mld euro) Export, import e saldi per prodotto 2011 (mld euro) Succhi e estratti vegetali, pectina,.. Sostanze odorifere per ind alim e bev Sostanze odorifere per ind non alim Oli essenziali Sostanze coloranti di origine vegetale Spezie ed aromatiche Estratti per concia Piante officinali e altre aromatiche Tè, Mate e loro estratti Pepe e peperoncino, anche per capsicina Gomme e resine Altro (bergamotto fresco, semi di lino e export import saldo Fonte: Elaborazioni su dati Istat Fonte: elaborazioni su dati Istat

17 I PRIMI NUMERI SUL SETTORE SCAMBI CON L ESTERO Il maggior esborso per importazioni riguarda le «sostanze odorifere», sia per uso alimentare che non, e i «succhi ed estratti vegetali, pectina ecc.», mentre i nostri introiti derivano principalmente da «succhi ed estratti vegetali,..», «sostanze odorifere ad uso alimentare» e «oli essenziali». Quest ultima è l unica voce con saldo attivo (oltre al bergamotto fresco), che si è anche rafforzato tra il 2000 e il Composizione export in valore (2011, %) Composizione import in valore (2011, %) Fonte: Istat

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19 LO SCHEMA DELLA FILIERA Vi sono indubbiamente per lo statistico economico delle difficoltà a ricostruire il quadro della filiera: Nella fase primaria, è un settore di nicchia dove tradizionalmente le produzioni sono rappresentate da specie spontanee e da un elevato numero di prodotti ma scarsi volumi: carenza di statistiche ufficiali Molte specie utilizzate dalle industrie a valle non sono tradizionalmente o potenzialmente producibili in Italia: è scontato il ricorso all import Molteplici utilizzi, quindi più filiere, con caratteristiche molto diverse: dati statistici frammentari (dove esistono) Occorre affrontare in primis la questione della definizione del settore; ambiti di inclusione e esclusione Volatilità, fenomeni congiunturali, influenza dei mercati internazionali Influenza della regolamentazione per i derivati, sia sul mercato interno che internazionale

20 LO SCHEMA DELLA FILIERA Import Import Import Sementi e piantine Produzione agricola e trasformazione primaria Grossisti Trasformazione intermedia (coloranti, essenze, integratori, principi attivi) Alimentari: bevande, liquori, integratori, infusi, spezie, dolci, yogurt Mangimi Grossisti Trasformazione finale Farmaceutici, Fitoterapici, Antiparassitari Grossisti Cosmetici, Detergenti Raccolta spontanea Altri: tessile, conciaria Export Export Export Grandi acquirenti (enti pubblici) Altri: (Allevamenti, altre industrie..) GDO Erboristerie Farmacie Dettaglio generico e spec. Ristorazione Consumatore finale

21 ATTIVITA E RISULTATI Il progetto di lavoro prevede una serie di passi: 1. Definizione dell oggetto di analisi: elenco delle specie e dei derivati, glossario 2. Analisi a tavolino delle fonti statistiche e dei dati ufficiali disponibili (Istat, Fao, Eurostat, ecc.); valutazione critica delle fonti 3. Individuazione degli universi di operatori nelle diverse fasi della filiera attraverso l acquisizione e l elaborazione di archivi amministrativi e statistici (CCIAA, Settore Biologico, Censimenti, albi,..), con l obiettivo di ridurre il «fastidio statistico» sulle imprese 4. Indagine esplorativa finalizzata a completare il quadro della filiera per quanto riguarda: relazioni tra gli attori, contesto competitivo, sbocchi di mercato e tendenze in atto; inoltre per fare emergere le criticità e gli ulteriori fabbisogni informativi. La metodologia d indagine è basata su Focus Group e interviste dirette a soggetti di riferimento nella filiera.

22 ATTIVITA E RISULTATI Output previsti e risultati attesi: 1. Definizione di un elenco aggiornato e condiviso delle specie coltivate e potenzialmente coltivabili in Italia e dei prodotti derivati intermedi e relativo glossario 2. Banche dati organizzate, aggiornate e aggiornabili (commercio estero, produzioni mondiali, operatori e superfici bio, ecc.) 3. Rapporto finale contenente una fotografia il più possibile completa della filiera

23 ATTIVITA E RISULTATI La prima bozza di database delle specie e degli utilizzi è stata già elaborata (Fippo, Assoerbe, Siste) 663 specie, di cui 369 considerate di maggiore interesse e tra queste, 44 coltivate/coltivabili in Italia Per ciascuna specie: habitat, aree di produzione, approvvigionamento (spontanea o coltivata), tipi di utilizzi (infusi, alimenti, aromi, cosmetici, integratori, ecc.), parti e derivati utilizzati (ad es. capolini, radici, essenza, estratto, ecc.), consumo (largo, medio, marginale..) Questa bozza sarà completata nel corso del progetto attraverso l analisi dei dati e i risultati delle indagini.

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25 ALCUNE RIFLESSIONI E necessaria la massima collaborazione di tutti coloro che dispongono di dati per aumentare la trasparenza, migliorare il funzionamento dei mercati, favorire la stipula di contratti. Si tratta di un settore che ha un grosso potenziale, perché ha diversi plus: affonda le radici nella tradizione ma è investito dall innovazione, coniuga e va incontro a molti interessi dei consumatori moderni (naturalità, benessere, tradizione, cultura, territorio ma anche novità). Nella fase agricola potrebbero essere veicolate risorse anche pubbliche (nuova PAC, PSR), ma l agricoltura nazionale rischia ancora una volta di essere fuori dai giochi se non si evolve, migliorando la sua capacità contrattuale e i sui rapporti commerciali a monte e a valle (attraverso associazionismo, interprofessione e, per esempio, attraverso un riconoscimento ufficiale della qualità delle materie prime). Per arrivare a questo occorre che i soggetti coinvolti dispongano di informazioni e dati di riferimento. Queste occasioni di confronto sono preziose per ricevere suggerimenti e raccogliere i fabbisogni delle imprese e degli altri operatori.

26 GRAZIE PER LA VOSTRA ATTENZIONE Antonella Finizia DIREZIONE MERCATI Tel ;

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