I programmi di screening dei tumori
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- Lorenzo Bianchini
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1 Dai dati alle politiche: La salute degli immigrati in Emilia Romagna e a Reggio Emilia 25 ottobre 2011 I programmi di screening dei tumori Livia Giordano CPO Piemonte
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7 Cosa viene fatto Il progetto PIO L analisi quantitativa del fenomeno Il documento immigrati e screening
8 Cosa viene fatto Il progetto PIO L analisi quantitativa del fenomeno Il documento immigrati e screening
9 PROGETTO P.I.O. Interventi per ridurre le disuguaglianze nell accesso allo screening, incrementare la partecipazione nella popolazione generale ed in sottogruppi specifici. Questo progetto è inserito nell ambito del Programma Integrato in Oncologia (PIO), finanziato dal Ministero della Salute nel corso del 2007, all interno dell area tematica Sperimentazione di modelli di intervento di prevenzione primaria e secondaria e del sottoprogetto Prevenzione secondaria in oncologia: sviluppo dei modelli organizzativi, innovazione tecnologica e miglioramento della performance.
10 Interventi per ridurre le disuguaglianze nell accesso allo screening, incrementare la partecipazione nella popolazione generale ed in sottogruppi specifici. Partners coinvolti: Regione Piemonte CPO Centro di Prevenzione Oncologica in Piemonte, Torino Regione Toscana ISPO Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologica di Firenze Regione Lazio Laziosanità Agenzia di Sanità Pubblica Regione Veneto Istituto Oncologico Veneto IRCSS di Padova Regione Umbria Azienda Sanitaria Locale 2, Perugia Regione Emilia-Romagna Unità complessa senologia AUSL Bologna
11 I 2 filoni del progetto LA FIDELIZZAZIONE ALLO SCREENING: Valutare il grado di fidelizzazione della popolazione invitata allo screening mammografico GLI IMMIGRATI E GLI SCREENING ONCOLOGICI: Fotografare quello che già si è fatto in Italia in termini di esperienze e riflessioni specifiche su immigrati e screening oncologici Fornire agli operatori degli screening strumenti per analizzare il i fenomeno e per pianificare eventuali interventi o studi
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16 POPOLAZIONE STRANIERA POPOLAZIONE STRANIERA TARGET SCREENING CITOLOGICO (DONNE ANNI) % sul totale delle straniere 67% % sul totale della popolazione italiana nella stessa fascia di età 8,6% POPOLAZIONE STRANIERA TARGET SCREENING MAMMOGRAFICO (DONNE ANNI) 13% 3,8% POPOLAZIONE STRANIERA TARGET SCREENING COLORETTALE - FOBT (UOMINI E DONNE ANNI) 12,3% 3,6% POPOLAZIONE STRANIERA TARGET SCREENING COLORETTALE - SIGMOIDOSCOPIA (UOMINI E DONNE 58 ANNI) 0,6% 3,8%
17 Regioni che effettuano analisi sistematiche Regioni che effettuano solo analisi di tipo occasionale. Sintesi analisi dei dati su immigrati e screening in Italia 7 regioni hanno fornito i dati per l indagine: Veneto, Trentino Alto Adige, Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia Romagna e Lazio.
18 Criterio utilizzato per classificare la popolazione immigrata 33% 56% 11% solo luogo di nascita solo cittadinanza entrambi
19 Come si identifica un immigrato? Problemi di definizione Fonte: La salute della popolazione immigrata: metodologia di analisi 2009 Progetto Promozione della salute della popolazione immigrata in Italia accordo MdS/CCm Regione Marche
20 Gli immigrati sono coloro che provengono da Paesi a Forte Pressione Migratoria (PFPM), siano essi appartenenti all Unione Europea (UE) che extra Unione Europea. Il criterio della cittadinanza utilizzato per la definizione e l individuazione degli immigrati appare essere quello che meglio consente di stimare la popolazione immigrata. Il termine straniero dunque non è sinonimo di immigrato. Quindi l immigrato è lo straniero che soggiorna stabilmente in Italia, avente la cittadinanza di uno dei PFPM. Utilizzando tale criterio rimane esclusa quella quota di immigrati che hanno acquisito la cittadinanza italiana, che tuttavia appare irrilevante.
21 Per lo studio della popolazione immigrata in Italia si ritiene corretto considerare la cittadinanza: il requisito paese di nascita all estero non consente di identificare gli immigrati, in quanto essendo l Italia un paese di emigrazione, vi sono molti cittadini italiani nati all estero l acquisizione della cittadinanza italiana è molto difficile ed inoltre, in Italia vige, per i nati in Italia, lo ius sanguinis e non lo ius soli, quindi nella stragrande maggioranza dei casi l immigrato mantiene la cittadinanza del paese di origine nei flussi informativi demografici e socio-sanitari italiani non viene rilevata l appartenenza etnica ma, eventualmente il paese di nascita, di residenza e la cittadinanza.
22 L adesione delle donne straniere agli screening
23 P.I.O. - ADESIONE ALLO SCREENING (DATI PRELIMINARI 2009) REGIONI mammografico citologico colorettale Italiane straniere Italiane straniere Italiane straniere VENETO Padova 97,4 78,7-18,7 TRENTINO 47,4 27,1 (PSA 33,3%; PFPM 26,6%) -20,3 PIEMONTE 49,9 35,5-14,4 44,1 35,8-8,3 LIGURIA Asl 4 Chiavari 60,7 LOMBARDIA Brescia Lodi 77,1 (PSA 87.6%; PFPM 77.1%) 16,4 59,8 19,6 45,0 38,6 (PSA 12.0%; PFPM 42.0%) -14,8 19,0 E.ROMAGNA 48,0 35,0-13,0 51,4 LAZIO 55,3 31,4-23,9 34,1 (PSA 39.3%; PFPM 32.7%) -17,3
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27 Cosa viene fatto Il progetto PIO L analisi quantitativa del fenomeno Il documento immigrati e screening
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29 a. Analisi della letteratura scientifica: soprattutto italiana ma non solo, prodotta sul tema in specifico per quanto riguarda i servizi di screening, ma anche sul rapporto tra popolazione e servizi sanitari in genere, al fine di ricostruire un breve sintesi del contesto teorico di riferimento. b. Raccolta di informazioni su progetti specifici per gli immigrati realizzati nei programmi di screening italiani. Delle 17 esperienze rilevate la maggior parte riguarda programmi del centro-nord perché: - i programmi di screening sono più diffusi e più consolidati proprio in queste regioni, mentre hanno più difficoltà ad avviarsi e a consolidarsi nel sud; - è proprio nelle regioni del centro-nord che si trova una maggiore presenza degli immigrati e, di conseguenza, questo forse spinge a rendere più urgente rispondere alla questione dell accesso di questa popolazione ai programmi di screening.
30 c. Interviste a testimoni chiave che, in virtù del loro ruolo, hanno un punto di osservazione privilegiato sulla questione: - responsabili di programma di screening che hanno già sperimentato interventi con la popolazione immigrata, - strutture che da anni si occupano della salute degli immigrati, - docenti con competenza specifica in tema di traduzioni, mediazione interculturale e antropologia.
31 Quali linee di lavoro per gli screening? Definire il problema Conoscere le specifiche realtà Contrastare le disuguaglianze Valutare
32 Quali linee di lavoro per gli screening? Definire il problema Conoscere le specifiche realtà Contrastare le disuguaglianze Valutare
33 Definizione di immigrato Immigrati residenti Stranieri temporaneamente presenti (STP)
34 Quali linee di lavoro per gli screening? Definire il problema Conoscere le specifiche realtà Contrastare le disuguaglianze Valutare
35 L esperienza specifica del PIEMONTE
36 Donne straniere tra i anni residenti in Piemonte: Donne straniere tra i anni residenti in Piemonte: ,4% ,5% ,5% ,6% 6,3% 6,9% ,3% 3,3% Nei riquadri, la % di donne straniere residenti sul totale delle donne piemontesi nei diversi anni.
37 Donne straniere residenti in Piemonte in fascia di età per lo Donne straniere residenti in Piemonte in fascia di età per lo screening citologico anno 2009 screening citologico: anno ,0% 31,4% 30,0% 25,9% 25,0% 22,2% 20,0% 15,0% 12,9% 10,0% 5,1% 5,0% 2,5% 0,0% < > %
38 Anno Donne straniere INVITO invitate allo screening citologico in Piemonte: ,4 14, , , ,3 10, ,8 8 6,
39 Donne straniere invitate in Piemonte per paese di provenienza: anno 2010 America Latina; 14,5 Oceania; 0,2 Nord Africa; 5,6 Europa Est; 48,0 Resto Africa; 13,1 Asia; 6,8 Occidente; 11,4 N.D; 0,3
40 Donne straniere invitate in Piemonte per paese di provenienza: anni 2001 e , ,2 22,4 20, ,4 13,1 14,6 12,9 14,5 10 5,6 6,8 6,2 5,6 5 0,3 0,4 0,2 0 Europa Est Occidente N.D Asia Resto Africa Nord Africa America Latina Oceania
41 Donne straniere invitate nei dipartimenti piemontesi: anno ,0% 21,3% 20,0% 18,4% 15,0% 12,3% 13,3% 12,3% 13,0% 14,2% 10,4% 10,9% 10,0% 8,8% 5,0% 0,0% Dip. 1 Dip. 2 Dip. 3 Dip. 4 Dip. 5 Dip. 6 Dip. 7 Dip. 8 Dip. 9 Piemonte
42 Adesione donne italiane e straniere in Piemonte: ,7 34,5 42,8 36, ,2 43, ,1 35,8 45,4 39,3 45,9 39,3 46,6 38, italiane straniere ,2-6,7-10,8-7,4-8,3-6,1-6,6-7,7
43 Adesione donne italiane e straniere per classi di età in Piemonte: 2010 italiane straniere ,3 36,2 44,9 40,8 48,3 41,7 51,3 35,9 46,6 38, Totale
44 Adesione donne straniere per paese di provenienza (2010) N.D 32 Asia 29,2 Nord Africa 38,2 Resto Africa 34,5 America Latina 38,8 Europa Est 40,9 Oceania 41,4 Occidente 39,
45 Periodo di riferimento: febbraio 2007 gennaio ,5% 2,2% 1,9% 2,0% 1,5% 1,4% Donne con indicazione ad eseguire una colposcopia 1,0% 0,5% 0,0% STP STRANIERE RESIDENTI ITALIANE 80,0% 80,0% 70,0% 60,0% 54,8% 59,2% Donne aderenti alla colposcopia 50,0% 40,0% 30,0% 20,0% 10,0% 0,0% STP STRANIERE RESIDENTI ITALIANE
46 Motivo di invio in colposcopia 0,4 40,0% 36,9% 35,4% 0,35 0,3 29,3% 29,0% 27,3% 0,25 20,0% 20,0% 21,0% % CTM 0,2 %HSIL % LSIL % ASCUS+ 0,15 0,1 0,1 11,8% % ALTRO 0,1 7,8% 0,05 1,0% 0,5% 0 STP STRANIERE RESIDENTI ITALIANE
47 Detection rate DR>=CIN 2 ITALIANE 1,32 DR>=CIN 2 TOTALE STRANIERE 2,84
48 Quali linee di lavoro per gli screening? Definire il problema Conoscere le specifiche realtà Contrastare le disuguaglianze Valutare
49 Possiamo contrastare? Lo screening organizzato aiuta Il concetto di equità prevede qualcosa di più per chi è in svantaggio (orari, lingua, mediazione,coinvolgimento attivo) Il tempo lavora a vantaggio dell equità?
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51 Quali linee di lavoro per gli screening? Definire il problema Conoscere le specifiche realtà Contrastare le disuguaglianze Valutare
52 STRATEGIE PER MIGLIORARE Pochi numeri poca uniformità Ampi spazi di miglioramento Necessità di confronto con altri ambiti sanitari Alleanze con altri operatori anche nel campo dell approccio metodologico (confrontarsi con chi ci sta lavorando da più tempo..) Formalizzazione della raccolta del dato quantitativo Inserimento nelle survey annuali? Interazione con ONS
53 Quali linee di lavoro per gli screening? Definire il problema Conoscere le specifiche realtà Contrastare le disuguaglianze Valutare.basta?
54 Dal progetto PIO emerge che solo in 3 realtà i dati sono stati utilizzati per : FORMAZIONE ostetriche operatori sanitari mediatori culturali INCONTRI CON associazioni mediatori culturali
55 Le domande che restano.
56 Esperienze esemplari che nascono spesso da una forte motivazione valoriale Preziose nella fase della denuncia del problema e di evidenziare potenziali risposte Come renderle sistema? Come adattarle ad un sistema universalistico? Come determinare omogeneità e continuità dell intervento? Come renderle sostenibili? Come valutarle?
57 Problemi specifici e generali Tradurre o non tradurre? Mediatori culturali o mediazione di sistema? Il ruolo dell associazionismo Soluzioni di sistema o soluzioni specifiche?
58 .a proposito di minoranze
59 .a proposito di minoranze Mammography screening participation: effects of a media campaign targeting Italianspeaking women Page A et al.
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