Principi di comunicazione efficace. Antonella Gazzellone

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1 Principi di comunicazione efficace Antonella Gazzellone

2 Medicina Generale Professionalità in aiuto alla persona

3 Obie&vi ristru,urazione integrazione delle conoscenze tecniche basilari per stabilire una comunicazione efficace con il paziente e ridurre gli errori diagnos;ci e terapeu;ci causa; da una ges;one non corre<a della relazione

4 Modalità di intervento decodifica dei segnali ricevu; ges;one consapevole dei segnali da inviare nel corso dell intervento di aiuto

5 La relazione medico paziente un a8o di fiducia

6 Nuova maieu4ca Platone Repubblica, se7mo libro il mito della Caverna: Socrate illustra a Glaucone l allegoria dell Organizzazione come prigione psichica per rifle<ere sulla nostra condizione di persone intrappolate in una caverna, nel so<osuolo, in una sorta di chiusura auto referenziale.

7 Percorso clinico educa4vo in MG ObieHvo: Condurre alla conoscenza e al cambiamento tramite una nuova consapevolezza: delle aree nevralgiche delle capacità laten; del paziente

8 Competenze curricolari in MG Medicina psicologica Percorsi clinici specialis;ci Conoscenza dell area tra<amentale farmacologica Formazione con;nua

9 Imprin=ng dell accoglienza Il primo incontro Il sehng

10 Ada,abilità del contesto clinico Lo studio di MG: effe& sull ambivalenza La natura del disagio in relazione all area comunicazionale Emergenza dei contenu4 simbolici correla4 alla corporeità Il contra,o

11 Il se&ng E il contesto opera;vo in cui svolgere l aiuto alla persona In cui esprimere le nostre capacità di accoglienza e con;nenza del disagio Con a<enzione al flusso con;nuo metacomunicazionale

12 Contesto clinico di ascolto Gli interferen4 comunicazionali Gli artefa&

13 Semeio4ca emozionale La scoperta di sé

14 Azione di decodifica la semeio=ca dell espressione Ogni sen=mento ha un tono di voce, dei ges= e delle espressioni sue proprie. E questa rispondenza, buona o ca7va, gradevole o sgradevole, fa sì che le persone piacciano o dispiacciano. François de La Rochefoucauld

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16 Aree comunicazionali Area verbale Area metaverbale

17 Comunicare senza parole Scala di valutazione: (Crystal, Argyle, Lavater e Trudgill) 1. Presentazione (aspe<o, andatura e abbigliamento, comportamento spaziale, postura, conta<o fisico) 2. Segni logici (coscien;, intenzionali: ges; illustratori, ges; regolatori che influenzano il corso della conversazione) 3. Segni analogici inna4, is4n4vi, metacomunica4vi (il viso e le manifestazioni dell emozione, e i ges; autoada<atori, alter- ada<atori, ogge<o- ada<atori) 4. Segni vocali non verbali (segni prosodici e connessi al discorso, paralinguis;ci e indipenden; dal discorso, rumori emozionali) cara<erizza; da ritmo, tono, sonorità e ;mbro.

18 Presentare se stessi aspe<o andatura e abbigliamento comportamento spaziale postura conta<o fisico

19 Segni logici Coscien=, intenzionali ges; illustratori ges; regolatori che influenzano il corso della conversazione

20 Segni analogici Inna=, is=n=vi, metacomunica=vi (il viso e le manifestazioni dell emozione) ges= autoada8atori, alter- ada8atori, ogge8o- ada8atori

21 Segni vocali non verbali Segni prosodici e connessi al discorso Segni paralinguis4ci e indipenden; dal discorso Rumori emozionali carajerizza= da ritmo, tono, sonorità e =mbro

22 Intervento di aiuto alla persona

23 Ascolto Un ascolto osserva;vo, che si avvale degli strumen; di decodifica. E cara<erizzato dalla astensione da qualunque espressione di giudizio morale.

24 E la creazione di una risposta consapevole e mirata ai segnali comunicazionali ricevu; dal nostro interlocutore, con l uso sapiente dei ges; eteroada<atori e paralinguis;ci (metafore, alli<erazioni) più consoni alla situazione. Intervento aivo

25 Contestualizzazione Predisporsi all incontro con il paziente nell immediatezza, nell hinc et nunc: la persona che abbiamo di fronte nel momento dell incontro ha una spinta mo;vazionale che la cara<erizza e la dis;ngue da ciò che era il giorno prima; la mo;vazione è nostra alleata nell intervento di aiuto.

26 Valutazione in i=nere Effe<uare un costante monitoraggio delle interferenze inevitabilmente presen; nel nostro approccio educa;vo alla persona, correlate al contesto clinico in cui si a<ua. La consapevolezza del margine di errore equivale ad un aumento dell efficacia del metodo.

27 Compliance A<o diagnos;co A<o terapeu;co

28 Rigore metodologico Il rigore nello svolgimento del corre<o iter comunica;vo è un valido strumento di tutela (e non un meccanismo di difesa!) della complessa area emo;va- esperienziale del Medico che compie ogni giorno un lungo viaggio con il paziente.

29 Conclusioni La parola è un potente sovrano, perchè con un corpo piccolissimo e del tujo invisibile conduce a compimento opere profondamente divine, infa7 essa ha la capacità di cancellare la paura, di rimuovere il dolore, di infondere gioia, di intensificare la compassione. (Gorgia, Encomio di Elena)

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