Programma operativo per il FSE della Regione Lazio

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Programma operativo 2014-2020 per il FSE della Regione Lazio"

Transcript

1 Programma operativo per il FSE della Regione Lazio Primi esiti della consultazione del partenariato verso la definizione delle scelte programmatiche e per l individuazione delle priorità di intervento della programmazione FSE Novembre 2013

2 INDICE 1. Introduzione Chi ha preso parte al processo di consultazione pubblica Esiti della consultazione sulla programmazione FSE La risposta del partenariato istituzionale e socio-economico La risposta della cittadinanza Le azioni suggerite Indicazioni metodologiche Le principali tendenze emerse Le azioni indicate Esiti della consultazione dei seminari di lancio dell iniziativa Lazio Idee... 25

3 1. Introduzione Il partenariato rappresenta uno dei principi chiave per l'attuazione dei Fondi del Quadro Strategico Comune (FSE e FESR) dell Unione europea: tale principio, ribadito nei principali documenti definiti dalla Commissione europea per il ciclo di programmazione , comporta una stretta collaborazione negli Stati membri tra le autorità pubbliche a livello nazionale, regionale e locale, come pure con il settore privato e il terzo settore. Il coinvolgimento attivo dei partner (come indicato nel Codice di Condotta della Commissione da realizzare nel corso dell intero ciclo dei programmi - preparazione, attuazione, sorveglianza e valutazione) costituisce per la Regione Lazio, che ha ormai avviato un fattivo confronto, uno dei principi guida per l individuazione dei contenuti del nuovo Programma Operativo Regionale FSE. Il presente documento restituisce i risultati di una prima azione della Regione volta al coinvolgimento del partenariato nella definizione del Programma Operativo per la programmazione FSE Nello specifico dei risultati qui presentati, la scelta dell Amministrazione è stata quella di ottenere un contributo in termini di rilevanza degli obiettivi tematici e delle priorità di investimento, ritenuti particolarmente significativi sulla base dei fabbisogni più sentiti nel territorio, nell ottica di guidare i processi di individuazione delle aree di maggiore criticità verso la futura concentrazione delle risorse. A tal fine, si è scelto di operare su due fronti: con il partenariato socioeconomico ed istituzionale (amministrazioni provinciali, parti sociali e datoriali, enti strumentali) e con il partenariato allargato, individuato nella società civile nelle sue varie forme di rappresentanza, ricorrendo ad azioni e strumenti appositamente declinati da utilizzare per il confronto. Gli strumenti di rilevazione sono stati informatizzati e messi a disposizione per la compilazione sul sito di LAZIO IDEE. Le informazioni acquisite sono state elaborate ed analizzate così da poter divenire contributo fattivo del testo del nuovo PO, compatibilmente con i vincoli a cui la programmazione operativa è assoggettata (Regolamenti, Position Paper, Accordo di Partenariato, definizione di eventuali Programmi nazionali). Unitamente alle risultanze sopra menzionate, il documento presenta le indicazioni provenienti dai seminari di lancio avvento nell ambito dell iniziativa Lazio Idee, sempre in termini di individuazione di azioni su cui puntare per la prossima programmazione. 2. Chi ha preso parte al processo di consultazione pubblica Attraverso la consultazione pubblica lanciata nel mese di Luglio e ufficialmente chiusa il 15 Settembre, la Regione ha raccolto oltre 300 contribuiti provenienti da una vasta gamma di interessati: sono stati compilati in totale 329 questionari (da cui sono stati sottratti quelli compilati più volte dallo stesso individuo), portando a definire un universo complessivo di 305 questionari, 165 compilati da singoli cittadini e 140 da soggetti del partenariato socioeconomico ed istituzionale. 1

4 3. Esiti della consultazione sulla programmazione FSE Il processo di consultazione del partenariato prende le mosse dai riferimenti regolamentari del FSE per il quale si prevede prioritariamente il raggiungimento di quattro obiettivi tematici: Obiettivo 8: promuovere l occupazione e sostenere la mobilità dei lavoratori; Obiettivo 9: promuovere l inclusione sociale e lottare contro la povertà; Obiettivo 10 investire in istruzione, competenze e apprendimento permanente; Obiettivo 11: migliorare la capacità istituzionale e un efficiente amministrazione pubblica. All interno di questi ambiti, il FSE contribuisce anche ad altri obiettivi di policy, quali la facilitazione della transizione verso un economia a basso contenuto di carbonio ed efficiente sotto il profilo delle risorse; il miglioramento dell utilizzo delle tecnologie dell informazione e della comunicazione; il rafforzamento della ricerca, dello sviluppo tecnologico e dell innovazione; il miglioramento della competitività delle piccole e medie imprese (PMI); il rafforzamento dell eguaglianza di genere e la lotta alle discriminazioni; la promozione della ricerca e dell innovazione. Il partenariato - attraverso la somministrazione di questionari - è stato chiamato ad esprimersi su vari aspetti connessi agli Obiettivi tematici. Nel caso del partenariato istituzionale e socio-economico si è trattato dei seguenti ambiti: rilevanza delle priorità d investimento rispetto all obiettivo tematico; applicazione dei principi orizzontali; azioni/interventi proposti; rilevanza dell integrazione con altri fondi. Nel caso del partenariato allargato per ciascun obiettivo tematico è stato chiesto di: fornire un giudizio sulla rilevanza degli obiettivi specifici, con riferimento al territorio della Regione Lazio; ordinare le priorità di investimento in base alla rilevanza per il territorio regionale; descrivere sinteticamente gli interventi che, se attuati dalla Regione, potrebbero concretamente contribuire al raggiungimento degli obiettivi. In generale, i partecipanti alla consultazione, considerato il perdurare della crisi economica ed i suoi effetti sulla precarizzazione e diminuzione dei posti di lavoro, hanno innanzitutto sottolineato l importanza di concentrare l attenzione sulle tematiche dell occupazione: l accesso al lavoro, soprattutto da parte delle categorie più colpite dagli effetti della recessione, giovani e soggetti vulnerabili ed il rafforzamento dell auto-impreditorialità e della competitività dei sistemi produttivi locali, ricevono un forte richiamo da parte di tutti i soggetti consultati. La dimensione sociale, sostenuta soprattutto dalla cittadinanza, è considerata centrale nella lotta alle povertà, per l inserimento lavorativo di gruppi a rischio di marginalità, associata in larga misura ad una domanda di sostegno rafforzata nei confronti dell economia sociale (ambito ritenuto sia in termini di potenziali occasioni occupazionali sia in termini di strumenti in grado di rispondere ai bisogni e alle aspettative sociali della popolazione). Tutte le parti consultate condividono, inoltre, le priorità di miglioramento dei livelli di istruzione e formazione, mettendo l'accento in modo relativamente più forte sul potenziamento delle strategie di apprendimento permanente per i lavoratori e di adattamento dei sistemi formativi e d istruzione alle esigenze del mercato del lavoro. Le questioni legate al sistema di governance ed inerenti alla capacità istituzionale delle Pubbliche Amministrazioni sono ritenute essenziali, 2

5 infine, per il successo della strategia regionale di intervento e per evitare carenze procedurali e strumentali che possano interferire negativamente in fase di attuazione. Grafico 1. Obiettivi tematici FSE Confronto tra partenariato e cittadinanza Alla luce dei quattro Obiettivi tematici relativi al FSE l Amministrazione regionale, attraverso lo strumento del questionario, ha richiesto al partenariato e alla cittadinanza di esprimere un grado di giudizio rispetto anche alle priorità di investimento riferite a ciascun obiettivo. Tabella 1. Obiettivi tematici e Priorità di investimento - Confronto tra partenariato e cittadinanza Ob. tematico 8 Ob. tematico 9 Ob. tematico 10 Ob. tematico 11 Partenariato Cittadini Partenariato Cittadini Partenariato Cittadini Partenariato Cittadini I II III IV V VI VII Legenda: Priorità di investimento (Regolamento FSE) 8.1 Accesso all'occupazione per le persone alla ricerca di un impiego e le persone inattive, comprese le iniziative locali per l'occupazione e il sostegno alla mobilità professionale 8.2 Integrazione sostenibile nel mercato del lavoro dei giovani che non svolgono attività lavorative, non seguono studi né formazioni 8.3 Attività autonoma, lo spirito imprenditoriale e la creazione di impresa 8.4 Uguaglianza tra uomini e donne e la conciliazione tra vita professionale e vita privata 8.5 Adattamento dei lavoratori, delle imprese e degli imprenditori ai cambiamenti 8.6 Invecchiamento attivo e in buona salute 9.1 Inclusione attiva 9.2 Integrazione delle comunità emarginate quali i rom 9.3 Lotta contro la discriminazione basata sul sesso, l'origine razziale o etnica, la religione o le convinzioni personali, la disabilità, l'età o l'orientamento sessuale 9.4 Miglioramento dell'accesso a servizi abbordabili, sostenibili e di qualità, compresi i servizi sociali e cure sanitarie d'interesse generale 9.5 Promozione dell'economia sociale e delle imprese sociali qualità, compresi i servizi sociali e cure sanitarie d'interesse 10.1 Riduzione dell'abbandono scolastico precoce e promuovendo l'uguaglianza di accesso all'istruzione prescolare, primaria e secondaria di buona qualità 10.2 Migliorare la qualità, l'efficacia e l'apertura dell'istruzione superiore e di livello equivalente al fine di aumentare la partecipazione e i tassi di riuscita 10.3 Migliorare l'uguaglianza di accesso alla formazione permanente aggiornando le attitudini e le competenze della manodopera e m igliorando l'utilità dei sistemi d'insegnamento e di formazione per il mercato del lavoro 11.1 Investimento nella capacità istituzionale e nell'efficacia delle amministrazioni pubbliche e dei servizi pubblici nell'ottica delle riforme, di una migliore regolamentazione e di una buona governance 11.2 Rafforzamento delle capacità delle parti interessate che operano nei settori dell'occupazione, dell'istruzione e delle politiche sociali; patti settoriali e territoriali di mobilitazione per una riforma a livello nazionale, regionale e locale 3

6 I risultati hanno evidenziato (tabella 1) che, nell ambito delle priorità riferite all Obiettivo tematico 8 Promuovere l occupazione e sostenere la mobilità del lavoro sia le parti sociali sia la cittadinanza hanno indicato soprattutto la necessità di puntare maggiormente sulle misure rivolte all ingresso nel mercato del lavoro di coloro che sono in cerca di un occupazione, favorendo maggiormente il sostegno in particolare per i disoccupati, le persone svantaggiate e gli inattivi, sia in termini di ricerca di un impiego, sia di avvio e sviluppo di attività imprenditoriali in tutti i settori. Entrambe le tipologie di attori coinvolti nella consultazione pubblica hanno, infatti, attribuito maggiore rilevanza alle Priorità di investimento 8.1 Accesso all'occupazione per le persone alla ricerca di un impiego e le persone inattive, comprese le iniziative locali per l'occupazione e il sostegno alla mobilità professionale e 8.3 Attività autonoma, spirito imprenditoriale e creazione di imprese. A riprova dell interesse riposto dalle parti coinvolte nella condizione occupazionale, si nota come notevole rilievo sia stato poi assegnato, soprattutto da parte del partenariato, all esigenza di integrazione lavorativa (8.2) dei giovani non occupati e che non sono iscritti a corsi d'istruzione o di formazione (NEET), che rappresentano attualmente un fenomeno che nel territorio del Lazio, così come nel resto del paese, assume caratteri sempre più emergenziali. Altro aspetto da sottolineare riguarda l attenzione, maggiore per la cittadinanza, alle pari opportunità di genere nell accesso e nella permanenza sul mercato del lavoro, da intendersi da un lato in termini di parità di condizioni lavorative e contrattuali, dall altro in termini di facilitazione della conciliazione tra vita professionale e privata (priorità di investimento 8.4). In ultima analisi, da notare è il relativo minore interesse, da parte di entrambi i gruppi, per le tematiche legate all invecchiamento attivo e in buona salute, nonostante rappresentino, considerando l andamento demografico italiano, fattori di sempre maggiore rilievo sia in ambito economico che sociale (8.6). Analogamente, anche per l Obiettivo tematico 10 Investire nell istruzione, nelle competenze e nella formazione permanente e l Obiettivo tematico 11 Rafforzare la capacità istituzionale e l efficacia dell amministrazione pubblica la risposta delle due tipologie di destinatari sostanzialmente coincide. Si considera allo stesso modo quale tema centrale, nell ambito degli investimenti per l istruzione e la formazione, quello di Aumentare le possibilità di accesso alla formazione permanente, aggiornando le abilità e le competenze della manodopera e migliorando l'utilità dei sistemi d'insegnamento e di formazione per il mercato del lavoro (priorità di investimento 10.3), sebbene la cittadinanza mostri poi un attenzione maggiore alla riduzione dell abbandono scolastico (10.1), a differenza del partenariato istituzionale e socio-economico che sembra invece concentrarsi maggiormente sull istruzione superiore (10.2). Nell ambito della capacità istituzionale, entrambi i gruppi partenariali ritengono maggiormente rilevanti le indicazioni previste dalla priorità 11.1, attinenti all investimento nella capacità istituzionale e nell efficacia delle amministrazioni pubbliche e dei servizi pubblici al fine di attuare riforme e ottenere una migliore regolamentazione e una buona governance. Differenze di vedute si rilevano, invece, per le priorità d investimento inserite nell Obiettivo tematico 9 Promuovere l inclusione sociale e lottare contro la povertà: infatti, se il partenariato attribuisce maggiore rilevanza alle misure di inclusione attiva (9.1) e alle strategie di sviluppo locale (9.6), la cittadinanza sostiene maggiormente le iniziative nel settore dell economia sociale e dell imprenditoria sociale (date dalla priorità 9.5) e, come prevedibile, il Migliore accesso a servizi abbordabili, sostenibili e di qualità, compresi i servizi sociali e cure sanitarie d'interesse generale (9.4). Si evidenzia, invece, come entrambe le tipologie di soggetti concordino nell attribuire un minore 4

7 interesse nell integrazione di comunità emarginate quali i rom (priorità 9.2), problematica che potrebbe essere stata posta in secondo piano a causa delle limitate dimensioni del fenomeno ma che tuttavia sembra necessitare, per la futura programmazione, di un opera di maggiore sensibilizzazione. Considerando il quadro d insieme precedentemente descritto, si riportano di seguito le sintesi delle principali indicazioni fornite dagli attori del partenariato qualificato ed i risultati della consultazione pubblica rivolta alla cittadinanza della Regione La risposta del partenariato istituzionale e socio-economico Le indicazioni sulla rilevanza degli obiettivi e priorità, nonché le numerose proposte pervenute da parte del partenariato qualificato attraverso i questionari, hanno complessivamente indicato sia ambiti di azione su cui puntare (rafforzando alcune aree di intervento e, in taluni casi, indicando la necessità di inserire ulteriori aree, finora escluse dallo spettro di azione dei Fondi strutturali ad es. istruzione), sia le modalità di declinazione delle azioni stesse. Con riferimento agli ambiti di azione da inserire nella programmazione regionale del FSE, le indicazioni delle parti sociali si focalizzano soprattutto sulle tematiche inerenti all accesso all occupazione (OT 8) e ai sistemi di istruzione e formazione (OT 10). Si sottolinea, tuttavia, che anche le altre tematiche relative all inclusione sociale (OT 9) ed alla capacità istituzionale (OT 11), rappresentano ambiti prioritari di intervento: in effetti, le risposte del partenariato attribuiscono rilevanza strategica a tutti e quattro gli obiettivi tematici, seppur con una lieve prevalenza del primo obiettivo FSE (OT 8). Grafico 2. Grado di rilevanza degli obiettivi tematici - Partenariato 3 2,5 2 1,5 1 0,5 0 Ob. Tematico 8 Ob. Tematico 9 Ob. Tematico 10 Ob. Tematico 11 Le proposte formulate indicano, quindi, la necessità di mantenere centrale nella strategia regionale del FSE la promozione dell'occupabilità e dell'adattabilità, intervenendo sulle competenze di coloro che sono in cerca di occupazione e sui lavoratori (riducendo, in tal modo, il rischio per questi ultimi di eventuali espulsioni dal mercato del lavoro). Le indicazioni fornite sono, quindi, orientate a sostenere nello specifico: le misure di carattere attivo e preventivo per coloro che sono in cerca di occupazione (priorità di investimento 8.1), con particolare riferimento ai giovani (priorità di investimento 8.2) ed altre categorie, quali le donne. La questione dell'occupazione giovanile e femminile rappresenta, in effetti, come emerge altresì dai dati del contesto regionale e nazionale, uno dei principali nodi su cui è richiesto di concentrare l'intervento pubblico, così come l'attenzione a potenziare strumenti di conciliazione tra vita professionale e privata (priorità di investimento 8.4) per favorire l'occupazione femminile; le azioni per lo sviluppo e il potenziamento dell'attività autonoma, imprenditorialità e creazione di imprese (priorità di investimento 8.3); 5

8 il rafforzamento dei sistemi locali di educazione e formazione, anche con attenzione specifica a coloro che sono in condizione di svantaggio o alle professioni atipiche ed ai lavoratori (priorità di investimento 10.3). I suggerimenti del partenariato FSE sono soprattutto indirizzati al potenziamento dei sistemi di qualificazione del personale (formazione continua, ecc.) ed evidenziano la necessità di qualificare l'offerta formativa del territorio, promuovendo azioni in linea con i fabbisogni del sistema produttivo locale. Sul fronte delle tematiche sociali (OT 9), il partenariato richiede maggiore potenziamento delle misure per favorire l'occupabilità e la partecipazione al mercato del lavoro delle persone maggiormente vulnerabili (priorità di investimento 9.1) da ottenersi anche attraverso il potenziamento dell'economia sociale (9.6) e della qualità dei servizi di welfare (priorità di investimento 9.4). Il raggiungimento di tali obiettivi richiede un sostanziale intervento a favore della capacità istituzionale, soprattutto in termini di rafforzamento dell'efficienza delle amministrazioni pubbliche (priorità di investimento 11.1), garantendo maggiore capacità di pianificazione strategica, di raccolta di informazioni e di attività connesse alla valutazione, ecc. 1 Tabella 2. Grado di rilevanza delle priorità di investimento - Partenariato Priorità di investimento Obiettivi tematici - Grado di rilevanza per il partenariato OT 8 v.a. OT 8 % OT 9 v.a. OT 9 % OT 10 v.a. OT 10 % Priorità 1 3,06 16,47% 2,57 18,49% 2,39 31,69% 2,20 Priorità 2 2,74 14,77% 1,84 13,25% 2,42 32,16% 2,14 Priorità 3 2,87 15,47% 2,28 16,38% 2,72 36,15% Priorità 4 2,69 14,47% 2,40 17,26% Priorità 5 2,66 14,35% 2,34 16,85% Priorità 6 2,20 11,85% 2,47 17,77% Priorità 7 2,34 12,62% Totale 18,56 100,0% 13,91 100,0% 7,53 100,0% 4,34 Media 2,65-2,32-2,51-2,17 - OT 11 v.a. OT 11 % 50,74 % 49,26 % Considerando complessivamente obiettivi e priorità (Grafico 3), risulta evidente come in generale, in linea con le precedenti valutazioni, gli obiettivi connessi alle condizioni occupazionali abbiano ricevuto le maggiori attenzioni da parte del partenariato, con giudizi più rilevanti sull obiettivo 8, nello specifico riguardo alle priorità legate all accesso all occupazione e all avvio di attività autonome (8.1, 8.3 e 8.2) e sull obiettivo 10, in termini di miglioramento dell occupabilità e dei sistemi formativi ad essa connessi (priorità di investimento 10.3). Tenendo presente la composizione del partenariato notevolmente caratterizzata in tal senso, emerge poi come le tematiche relative alla promozione dell inclusione sociale date dall obiettivo tematico 9 mostrino 100,0 % 1 Nello specifico, la metodologia utilizzata nei questionari ha richiesto al partenariato di indicare, attraverso l assegnazione di un punteggio (0 = min, 3 = max), la rilevanza delle priorità di investimento rispetto all obiettivo tematico. Sulla base delle risposte raccolte si è proceduto ad assegnare un punteggio medio per ciascuna priorità che potesse far emergere, come rappresentato nella Tabella 2, a quali priorità di investimento e, attraverso i punteggi medi, a quali obiettivi tematici sia stato assegnato un maggiore rilievo. 6

9 un buon coinvolgimento, in particolare sul tema dell inclusione attiva (priorità di investimento 9.1) e dello sviluppo locale (9.6). Relativo minor interesse è dato alle priorità riguardanti la capacità istituzionale (priorità 11.1 e 11.2) e a problematiche quali l invecchiamento attivo (8.6) e, soprattutto, l integrazione delle comunità emarginate quali i rom (9.2). 04 Grafico 3. Grado di rilevanza delle priorità di investimento - Partenariato Il partenariato è stato altresì chiamato ad esprimersi in merito al ricorso all integrazione tra politiche, strumenti e fondi nell ambito della programmazione, sia in termini di una più ampia collaborazione tra i diversi settori ed attori coinvolti, sia attraverso la messa a sistema di interventi condivisi su scala locale, provinciale e regionale. Sostanzialmente positivo è il giudizio espresso dal partenariato (Tabella 3), che sembra reputare l integrazione degli interventi quale elemento indispensabile nell ambito dell attuazione della programmazione per tutti gli obiettivi tematici. Tale valutazione è evidente soprattutto riguardo all obiettivo 8, per il quale il 71,7% dei rispondenti ha affermato di ritenere imprescindibile l integrazione tra politiche, strumenti e fondi, e all obiettivo 9 (63,5%), ad indicazione di come si ritenga che essa possa permettere di conseguire maggiori risultati in particolar modo negli interventi a sostegno dell occupazione e dell inclusione sociale. Per l obiettivo 11 attinente alla capacità istituzionale, stante che la maggiore rilevanza è attribuita all integrazione quale elemento imprescindibile, si nota come in percentuale maggiore l integrazione sia stata considerata come fattore facilitante. Tabella 3. Giudizio del partenariato sul ricorso all integrazione tra politiche, strumenti e fondi Integrazione tra politiche, strumenti e fondi Ob. tematico 8 Ob. tematico 9 Ob. tematico 10 Ob. tematico 11 Giudizio del partenariato V.a. % V.a. % V.a. % V.a. % Fattore facilitante 26 26, , , ,0 Elemento imprescindibile 69 71, , , ,2 Non rilevante 2 2,1 4 4,7 6 6,5 3 4,8 Totali , , , ,0 7

10 3.2. La risposta della cittadinanza Le difficoltà legate alle condizioni attuali del mercato del lavoro rappresentano, anche per la cittadinanza, un fattore centrale su cui intervenire: maggiore rilevanza è infatti attribuita alle tematiche previste dagli obiettivi 8 Occupazione e 9 Inclusione sociale, considerati infatti aspetti cruciali per la prossima programmazione del Fondo sociale. Gli ulteriori obiettivi FSE, come illustrato nel successivo grafico, inerenti all Istruzione e le competenze (OT 10) e la capacità istituzionale (OT11) hanno, invece, ricevuto un relativo minor sostegno da parte della cittadinanza. Grafico 4. Grado di rilevanza degli obiettivi tematici - Cittadinanza 5 4,5 4 3,5 3 2,5 2 1,5 1 0,5 0 Ob. Tematico 8 Ob. Tematico 9 Ob. Tematico 10 Ob. Tematico 11 L interesse espresso dalla cittadinanza si concentra, quindi, su aspetti inerenti alle politiche attive del lavoro e a favore dell auto-imprenditorialità (priorità di investimento 8.1 e 8.3). Minore attenzione è attribuita alle questioni inerenti all invecchiamento attivo ed al prolungamento della vita lavorativa (priorità di investimento 8.6), mentre sono i giovani e le donne le categorie di soggetti su cui si vuole orientare prevalentemente l intervento FSE, potenziando le possibilità di istruzione, formazione o inclusione lavorativa a tutti i giovani che non sono occupati e non seguono studi o formazioni (priorità di investimento 8.2) e garantendo l uguaglianza tra uomini e donne e la conciliazione tra il lavoro e la vita privata, come indicato dalla priorità di investimento 8.4. I cittadini che hanno preso parte alla consultazione approvano, inoltre, in larga misura le priorità proposte per l inclusione sociale e la lotta contro la povertà: a loro parere occorre, in effetti, accordare maggiore attenzione a misure e strumenti che favoriscano le imprese del settore sociale (priorità di investimento 9.5) 2 e, al contempo, permettano il miglioramento dell'accesso sia a cure sanitarie di qualità, abbordabili e sostenibili e sia a servizi sociali qualificati e diffusi nel territorio (9.4). Poco condivisi invece gli ambiti prioritari di intervento rivolti a specifiche comunità emarginate, quali i Rom (priorità di investimento 9.2). La rilevanza strategica attribuita da parte della cittadinanza alle ulteriori tematiche di intervento del Fondo sociale - Istruzione e competenze (OT 10) e Capacità istituzionale (OT 11) - riguarda soprattutto aspetti inerenti: ai sistemi di istruzione e formazione, che dovrebbero essere soprattutto orientati al miglioramento dell'accesso alla formazione permanente, della messa a livello delle competenze dei lavoratori e della pertinenza dei sistemi formativi rispetto alle esigenze del mercato del lavoro (priorità di investimento 10.3), nonché alla riduzione dell'abbandono scolastico, alla 2 Si fa notare che tale dato risulta influenzato da una significativa percentuale di rispondenti facenti parti del settore. 8

11 promozione dell'uguaglianza di accesso all'insegnamento prescolare, primario e secondario di buona qualità (10.1). alla capacità amministrativa delle strutture pubbliche al fine di ottenere una buona governance, sinergie tra le politiche e una gestione efficace delle politiche pubbliche, trasparenza, integrità e affidabilità dell'amministrazione pubblica (11.1) 3. Grafico 5. Grado di rilevanza delle priorità di investimento per obiettivo tematico- Cittadinanza Obiettivo 8 Obiettivo Obiettivo 10 Obiettivo I risultati relativi alle valutazioni (medie) espresse dalla cittadinanza e relative ad ogni priorità e obiettivo tematico sono riportate nella tabella sottostante. Tabella 4. Grado di rilevanza delle priorità di investimento - Cittadinanza Obiettivi tematici - Grado di rilevanza per la cittadinanza Priorità di investimento OT 8 OT 8 OT 9 OT 9 OT 10 OT 10 OT 11 OT 11 v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % Priorità 1 5,44 18,03% 3,81 16,75% 2,20 34,32% 1,55 50,40% Priorità 2 4,49 14,90% 2,17 9,56% 2,00 31,24% 1,53 49,60% Priorità 3 4,96 16,46% 3,99 17,57% 2,20 34,44% Priorità 4 4,55 15,07% 4,37 19,24% Priorità 5 4,11 13,62% 4,39 19,33% Priorità 6 3,12 10,34% 3,98 17,54% Priorità 7 3,49 11,57% Totale 30,15 100,0% 22,72 100,0% 6,40 100,0% 3,08 100,0% Media 4,31-3,79-2,13-1,54-3 Tali indicazioni sono state raccolte, in maniera analoga al partenariato, richiedendo ai cittadini un giudizio sulle priorità di investimento per ogni obiettivo tematico, ordinandole secondo il grado di importanza (1= più importante; 6= meno importante) che a loro giudizio ricoprono per il Lazio. 9

12 Nel questionario rivolto alla cittadinanza è stato, inoltre, richiesto di esprimere un giudizio (da per niente d accordo a molto d accordo ) riguardo ad una batteria di obiettivi specifici proposti, sulla base delle indicazioni provenienti dalla Commissione europea per l Italia, per ogni priorità di investimento e obiettivo tematico. Di seguito si riporta un elenco circoscritto agli obiettivi specifici che hanno riscosso maggior consenso da parte dei cittadini, individuato dalla significatività dell affermazione molto d accordo. Indicazione degli obiettivi specifici di maggiore rilevanza per la cittadinanza Obiettivo tematico 8 Priorità ed obiettivi specifici Priorità 1 - Favorire l ingresso nel mercato del lavoro dei giovani che non hanno occupazione, non proseguono gli studi né seguono una formazione (cosiddetti NEET) - Promuovere l attivazione e la partecipazione dei giovani attraverso strumenti di cooperazione e di collaborazione per stimolare la creatività e la elaborazione di nuove idee - Promuovere l inserimento occupazionale dei giovani che non lavorano e non studiano attraverso progetti per la cura del territorio e la valorizzazione della sostenibilità Molto d'accordo v.a. Molto d'accordo % Totale rispond enti , , Promuovere il lavoro autonomo e l'imprenditorialità giovanile , Sviluppare adeguati servizi di orientamento al lavoro e alla formazione , Priorità 2 - Favorire l accesso al mondo del lavoro attraverso le iniziative locali per l'occupazione e il sostegno alla mobilità dei lavoratori - Sostenere la creazione di posti di lavoro in particolare nelle aree che offrono nuove fonti di crescita, quali l economia verde, le Tecnologie di Informazione e di Comunicazione (TIC), i servizi alla persona e i servizi socio-sanitari - Favorire la creazione di un sistema unico nazionale di riconoscimento delle abilità/competenze e degli standard professionali e formativi - Ridurre la disoccupazione di lunga durata, fornendo un sostegno adeguato alle persone a rischio - Sviluppare politiche per migliorare la preparazione dei giovani al mondo del lavoro Priorità 3 - Parità tra uomini e donne, e conciliazione tra vita professionale e vita privata/familiare - Fornire l'accesso a servizi socio-sanitari abbordabili e di qualità, quali l assistenza ai bambini e relativa custodia al di fuori della scuola, assistenza alle persone non autosufficienti, compresi gli anziani e le persone affette da disabilità , , , , , Sviluppare politiche di conciliazione vita professionale-vita familiare/privata , Priorità 4 - Favorire l ammodernamento e il rafforzamento delle istituzioni del mercato del lavoro; sviluppare azioni per migliorare la mobilità transnazionale dei lavoratori - Ridurre il lavoro sommerso nei settori più colpiti, in particolare agricoltura, costruzioni e servizi, sostenendo le imprese in regola con le disposizioni di legge - Promuovere modalità di organizzazione del lavoro innovative, più verdi, attente alla salute e alla sicurezza sul lavoro, e implementare soluzioni di invecchiamento attivo - Favorire la collaborazione tra servizi per l'impiego, datori di lavoro e istituti di istruzione , , , Migliorare l'efficacia e la qualità dei servizi pubblici per l'impiego ,

13 Priorità 1 - Inclusione attiva Priorità ed obiettivi specifici Obiettivo tematico 9 - Sviluppare strategie territoriali per promuovere le risorse culturali, la diversità, il dialogo interculturale e l inclusione di gruppi a rischio emarginazione - Sviluppare progetti a sostegno di bambini ed adolescenti appartenenti a gruppi vulnerabili per facilitare l integrazione e l inserimento futuro nel mercato del lavoro - Contribuire alla rigenerazione fisica ed economica di comunità urbane e rurali degradate attraverso piani integrati - Ridurre il rischio di povertà ed esclusione attraverso lo sviluppo di strategie per aiutare le persone più esposte a collocarsi nel mondo lavoro o a ricevere ulteriore formazione Priorità 2 - Promuovere l economia sociale e le imprese sociali - Promuovere e sostenere le imprese sociali, attraverso istruzione e formazione inerente all imprenditorialità sociale, il networking, lo sviluppo di strategie nazionali o regionali - Promuovere la creazione di nuove imprese per la fornitura di servizi di assistenza in comunità a individui e famiglie, nel settore sociale e sanitario con particolare attenzione al tema dell invecchiamento Molto d'accordo v.a. Molto d'accordo % Totale risponde nti , ,0 71,76 131, , ,45 132, , , Priorità ed obiettivi specifici Obiettivo tematico 10 Priorità 1 - Ridurre l abbandono precoce degli studi e promuovere un equo accesso ad istruzione di buona qualità per la prima infanzia e di livello primario e secondario - Migliorare il rendimento degli allievi, anche attraverso un ambiente appagante, una migliore qualità delle infrastrutture scolastiche, l accesso a nuove tecnologie e la fornitura di strumenti d apprendimento adeguati Molto d'accordo v.a. Molto d'accordo % Totale rispond enti , Migliorare la qualità dei sistemi d istruzione pre-scolare, primaria e secondaria 90 69, Priorità 2 - Migliorare la qualità, efficienza e apertura dell istruzione universitaria e/o equivalente al fine di accrescere la partecipazione e il raggiungimento dei livelli di studio - Favorire il collegamento tra i programmi di istruzione superiore e il mercato del lavoro sostenendo la cooperazione tra formazione e imprese - Sviluppare misure di sostegno al reddito e altre forme di diritto allo studio per facilitare l accesso all istruzione di livello universitario Priorità 3 - Potenziare l accesso all apprendimento permanente, elevare le abilità e le competenze dei lavoratori e avvicinare i sistemi di istruzione e formazione al mercato del lavoro - Investire in particolari abilità richieste dai settori che offrono nuove fonti di crescita quali l economia verde, l economia blu, i servizi alla persona, i servizi socio-sanitari - Fornire ai giovani istruzione e formazione professionale che ben rispondono al mercato del lavoro , , , Migliorare la qualità dei sistemi educativi rivolti agli adulti 90 69, Potenziare i servizi di consulenza agricola migliorando la qualità della formazione e della partecipazione 82 64,

14 Priorità ed obiettivi specifici Obiettivo tematico 11 Priorità 1 - Investire nella capacità istituzionale e nell efficienza delle pubbliche amministrazioni e dei sevizi pubblici al fine di assicurare riforme, migliore regolamentazione e buona governance - Migliorare la trasparenza, l integrità e la responsabilità nelle pubbliche amministrazioni, in particolare rispetto a politiche anticorruzione e all uso di fondi pubblici - Aumentare il livello d innovazione, efficienza e migliorare la qualità della spesa della pubblica amministrazione; favorire le sinergie tra istituzioni, anche attraverso la condivisione di dati; migliorare la qualità dei servizi pubblici - Migliorare la tempistica dei pagamenti delle amministrazioni pubbliche alle imprese e semplificare gli adempimenti burocratici per le imprese - Migliorare il controllo sul raggiungimento dei risultati attesi relativamente ai progetti finanziati Molto d'accordo v.a. Molto d'accordo % Totale rispond enti , , , , Il processo di affinamento delle indicazioni programmatiche espresse dal territorio è proseguito predisponendo un elenco di obiettivi specifici in grado di garantire una piena presa in conto delle esigenze indicate dagli interlocutori del confronto partenariale e, al contempo, un primo tentativo di loro concentrazione, sulla base di principi di analogia, continuità, forte interrelazione. Box 1. Elenco rivisitato degli obiettivi specifici di interesse per la costruzione del POR Obiettivo tematico 8: Promozione dell occupazione e sostegno alla mobilità professionale Favorire l ingresso nel mercato del lavoro dei giovani che non hanno un occupazione e che non proseguono gli studi (NEET) promuovendo strumenti di cooperazione e collaborazione per lo sviluppo di nuove idee, sostenendo la loro partecipazione in progetti per la cura del territorio e per la sostenibilità ambientale e incoraggiando lo spirito imprenditoriale e il lavoro autonomo; Sostenere l inserimento occupazionale creando posti di lavoro in settori in espansione quali green economy, tecnologie di informazione e di comunicazione (TIC), servizi socio-sanitari e servizi alla persona; Facilitare l accesso al lavoro realizzando un sistema unico nazionale di riconoscimento di competenze e abilità e degli standard professionali e formativi; Favorire la parità tra uomini e donne e la conciliazione tra vita professionale e privata, migliorando l accesso a servizi abbordabili e di qualità per l assistenza ai bambini (asili nido, doposcuola ecc.) e alle persone non autosufficienti quali anziani e persone con disabilità; Adeguare gli ambiti lavorativi riducendo il lavoro sommerso, ad esempio sostenendo le imprese in regola con le disposizioni di legge, e promuovendo modalità organizzative sostenibili e attente alla salute, alla sicurezza sul lavoro e all invecchiamento attivo; Potenziare l efficacia e la qualità dei servizi pubblici per l impiego e la loro connessione con datori di lavoro e istituti formativi. Obiettivo tematico 9: Promozione dell inclusione sociale e lotta contro la povertà Migliorare l inclusione attiva sviluppando strategie di promozione delle diversità e del dialogo interculturale e di inclusione di gruppi a rischio emarginazione; Sviluppare progetti di integrazione e inserimento nel mercato del lavoro a sostegno di persone a rischio di povertà ed esclusione, in particolar modo per bambini e adolescenti; Implementare piani integrati per la rigenerazione fisica ed economica di comunità urbane e rurali degradate; Promuovere le imprese sociali attraverso formazione specifica inerente all imprenditorialità sociale e lo sviluppo di network e strategie nazionali o regionali; Sostenere la creazione di nuove imprese per la fornitura di servizi di assistenza a individui e famiglie, con particolare attenzione al tema dell invecchiamento. Obiettivo tematico 10: Investimento nell istruzione, nelle competenze e nella formazione Ridurre l abbandono scolastico e potenziare l istruzione attraverso migliori infrastrutture, nuove tecnologie 12

15 e strumenti di apprendimento adeguati, in particolar modo per i sistemi pre-scolare, primario e secondario; Favorire il collegamento tra istruzione superiore e mercato del lavoro sostenendo la cooperazione tra i sistemi formativi e le imprese; Facilitare l accesso alla formazione universitaria sviluppando misure di sostegno al reddito e altre forme di diritto allo studio; Potenziare l accesso alla formazione mirata all inserimento lavorativo, prestando attenzione alla richiesta del mercato del lavoro e investendo su settori in crescita quali green economy, blue economy, servizi alla persone a servizi socio-sanitari; Migliorare la qualità dei sistemi formativi rivolti agli adulti. Obiettivo tematico 11: Rafforzamento della capacità istituzionale e di un amministrazione pubblica Migliorare la trasparenza, l integrità e la responsabilità nelle pubbliche amministrazione, in particolare per quanto riguarda le politiche anticorruzione e l utilizzo di fondi pubblici; Aumentare il livello di qualità, efficienza e innovazione dei servizi pubblici e della pubblica amministrazione, favorendo le sinergie tra le istituzioni; Semplificare gli adempimenti burocratici e migliorare le tempistiche dei pagamenti per le imprese; Potenziare il controllo sull effettivo raggiungimento dei risultati attesi dai progetti finanziati Le azioni suggerite L iniziativa Lazio Idee rappresenta, come accennato in precedenza, un importante strumento di individuazione dei fabbisogni. L attività di raccolta, elaborazione e sistematizzazione dei contributi del partenariato qualificato e della cittadinanza della Regione Lazio in risposta ai questionari ad essi rivolti, ha permesso di individuare gli interventi che vengono proposti in relazione agli ambiti di riferimento e agli aspetti sui quali l Amministrazione regionale è chiamata ad intervenire. La presentazione che segue è articolata a partire dall analisi delle principali indicazioni emerse, presentate a seconda che si faccia riferimento al lato della domanda o dell offerta. Successivamente, l attenzione si concentra sulla presentazione delle azioni suggerite, suddivise, in relazione al soggetto rispondente (partenariato qualificato o cittadinanza), per priorità di investimento Indicazioni metodologiche A livello preliminare, prima di procedere alla presentazione dei risultati in termini di interventi proposti, è bene specificare alcuni aspetti legati alla metodologia utilizzata nell ambito delle attività di elaborazione e presentazione delle azioni proposte. In primo luogo, si precisa come le azioni suggerite dal partenariato siano state sistematizzate in modo tale da mettere in risalto le azioni relative alle priorità di investimento individuate come quelle su cui concentrare le risorse attraverso il ricorso alla quantificazione degli indicatori del contesto socio economico. In tal senso, l attività di sistematizzazione delle proposte si è concentrata in modo specifico sulle seguenti priorità di investimento: Per quanto riguarda le principali priorità di investimento in termini di concentrazione delle risorse: - Priorità 8.1: comprensiva delle priorità 8.2, 8.3, 8.4 e 8.6; - Priorità 8.5; - Priorità 9.1: comprensiva delle priorità 9.2 e 9.3; - Priorità Per quanto riguarda le ulteriori priorità di investimento in termini di concentrazione delle risorse: - Priorità 8.7; - Priorità 9.4: comprensiva della priorità 9.5; 13

16 - Priorità 10.3; - Priorità 11.1/11.2. Tuttavia, nell ottica di offrire un quadro delle risultanze che, pur tenendo in considerazione le indicazioni di cui prima si è detto, fosse ugualmente rappresentativo della totalità delle azioni proposte, si è proceduto alla presentazione degli interventi riconducibili alle priorità di investimento 9.6 e 10.1., come più avanti indicato. In secondo luogo, si sottolinea come la raccolta delle proposte pervenute dal partenariato laziale sia stata ricondotta all interno della logica individuata dai Regolamenti e dalla bozza di Accordo di Partenariato. Le azioni proposte sono state poi confrontate con quelle inserite nella bozza di Accordo di Partenariato, al fine di individuarne la portata innovativa e le specificità regionali. Nell intento di mettere in evidenza eventuali aderenze tra le azioni indicate e quelle previste nell Accordo e, al contempo, nell intento di sottolineare gli elementi di differenza e di innovatività degli interventi proposti, le tabelle che seguono presentano alcuni contenuti evidenziati e altri trascritti in corsivo. Ai fini di una più agevole lettura, si precisa che: sono stati evidenziati gli interventi che, per contenuti e per formulazione, sono interamente riconducibili alle azioni previste dall Accordo; sono stati in parte evidenziati gli interventi che, per contenuti e formulazione, non sono interamente riconducibili alle azioni previste dall Accordo poiché, rispetto a queste, presentano elementi aggiuntivi (tali elementi, da un punto di vista grafico, sono stati trascritti così come previsto dalla formulazione originale del rispondente); sono stati in parte evidenziati gli interventi che, per contenuti e formulazione, non sono interamente riconducibili alle azioni previste nell Accordo poiché privi, rispetto a queste, di alcuni elementi (tali elementi, da un punto di vista grafico, sono stati trascritti in corsivo). In ultima analisi, si sottolinea come, in riferimento alle proposte pervenute nell ambito del questionario rivolto alla cittadinanza, la distribuzione delle azioni all interno della tabella dedicata, sia stata modificata rispetto alla collocazione originaria degli interventi effettuata dai soggetti rispondenti. Alla base di tale ricollocazione, risiede la volontà di sistematizzare le azioni proposte sino al livello di priorità di investimento, collocando pertanto all interno della corretta priorità ciascun intervento suggerito a seconda dei suoi contenuti specifici Le principali tendenze emerse Dall analisi delle informazioni contenute nei questionari compilati sono emerse alcune tendenze specifiche che, per contenuti e frequenza, sono indicative del sentire comune del partenariato. È opportuno precisare come, la presentazione degli orientamenti di seguito riportati, faccia riferimento ai contributi offerti dal partenariato inteso in senso allargato - costituito pertanto sia dal partenariato qualificato che dalla cittadinanza della Regione Lazio - in merito a ciascuno dei quattro Obiettivi tematici sui quali è orientato il Fondo Sociale Europeo per il periodo di programmazione (segnatamente, Obiettivi tematici e 11). Obiettivo tematico 8 Dal punto di vista dell offerta, le proposte del partenariato fanno emergere chiaramente una richiesta di potenziamento dei servizi per il lavoro e dei servizi di orientamento che indirizzino l offerta lavorativa verso i settori con maggiori prospettive di crescita (green economy, blue 14

17 economy, servizi alla persona, servizi socio sanitari, valorizzazione del patrimonio culturale, ICT). Tale richiesta, unitamente a quella di interventi di sostegno alla mobilità professionale e forme più flessibili di organizzazione del lavoro, è coerente con le esigenze che impone il quadro economico attuale. Dal punto di vista della domanda, emerge una richiesta più orientata all individuazione di contesti adatti a favorire la nascita di nuove realtà territoriali, ad esempio attraverso studi e analisi di marketing territoriale o percorsi formativi mirati a beneficio degli imprenditori (redazione di business plan, risk management, fund raising, ecc.). Inoltre, risulta evidente il bisogno di una maggiore specializzazione del lavoro attraverso politiche di sostegno all apprendistato, tirocini e altre misure di integrazione/istruzione/formazione/lavoro. In estrema sintesi, l incontro tra domanda e offerta di lavoro potrebbe realizzarsi: dal lato dell offerta, attraverso un sostegno alle azioni di orientamento finalizzate ai settori in crescita; dal lato della domanda, attraverso il sostegno all apprendistato, ai tirocini e, in generale, promuovendo percorsi di apprendimento on the job. Obiettivo tematico 9 Dal punto di vista dell offerta, emerge la necessità di ridurre le disparità in funzione inclusiva, promuovendo l inserimento lavorativo di categorie svantaggiate anche attraverso interventi formativi finalizzati all abbattimento delle barriere sociali, a partire da quella linguistica. A livello sistemico, molto interessanti sono le proposte in funzione del potenziamento dei nuclei di valutazione in materia di politiche sociali e la costituzione di reti tra associazioni di rappresentanza delle categorie di soggetti svantaggiati, finalizzata anche alla valutazione e al monitoraggio dei servizi erogati. Il fabbisogno espresso dal partenariato, pertanto, risulta orientato in funzione del fare rete a tutti i livelli, per condurre ad una strategia unitaria e organica dei servizi indirizzati ai soggetti svantaggiati, al fine di promuovere l inclusione sociale. Dal punto di vista della domanda, è individuata l esigenza di dare risposte concrete, in funzione inclusiva, attraverso la promozione di forme di associazionismo a livello di imprese sociali e il sostegno alla nascita di cooperative di imprese sociali, di reti di economia sociale e la creazione di distretti di economia solidale a livello territoriale. Molto importante è il riconoscimento dell imprescindibilità, rispetto alle proposte di intervento, di un azione di sensibilizzazione della cultura dell imprenditorialità sociale. Altrettanto importante è, infine, l indicazione circa la possibilità di attivare iniziative di promozione e sensibilizzazione dell opinione pubblica alla tutela della diversità. Obiettivo tematico 10 Dal punto di vista dell offerta, le proposte avanzate si ricollegano alle esigenze espresse già nell Obiettivo tematico 8, ovvero quelle di una maggiore specializzazione dei percorsi di istruzione e formazione in funzione dei fabbisogni formativi e occupazionali delle imprese locali. Ciò risulta evidente dalle azioni proposte, come le azioni di orientamento per la scelta del percorso di studi, la promozione dei percorsi di alta formazione e dei percorsi di alternanza scuola lavoro. Dal punto di vista della domanda, è individuata, a livello sistemico, l esigenza di collegamento tra imprese, scuole e Università e quella di un programma per il riconoscimento e la valorizzazione delle competenze conseguite. 15

18 Obiettivo tematico 11 Le esigenze emerse vanno in direzione di una maggiore trasparenza, in termini di capacità dell Amministrazione di diffondere e scambiare informazioni, del rafforzamento della collaborazione inter-istituzionale e di un maggiore coinvolgimento degli stakeholder nel processo programmatorio, al fine di pervenire a strategie sostenibili di riconversione produttiva Le azioni indicate Prima di procedere alla presentazione delle azioni relative alle priorità di investimento individuate come quelle su cui concentrare le risorse attraverso il ricorso alla quantificazione degli indicatori del contesto socio economico, è opportuno, coerentemente con quanto specificato in precedenza, riepilogare le azioni proposte afferenti le priorità di investimento 9.6 e Nello specifico di quanto suggerito dal partenariato qualificato nell ambito della priorità di investimento 9.6 Strategie di sviluppo locale realizzate dalla collettività, i soggetti rispondenti hanno suggerito di intervenire nella direzione di un: potenziamento dell associazionismo come strumento fondante delle strategie di sviluppo locale; potenziamento delle reti per lo sviluppo locale esistenti tra enti locali, associazioni e cooperative; aumento del grado di coinvolgimento della collettività ai processi di pianificazione degli interventi di sviluppo locale, attraverso l attivazione di percorsi partecipati che favoriscano il confronto e lo scambio tra i vari soggetti in causa. In merito alla medesima priorità di investimento, l analisi delle risposte ai questionari rivolti alla cittadinanza della Regione Lazio, non ha evidenziato azioni ad essa riferibili. Relativamente alla priorità di investimento 10.1 Ridurre l abbandono scolastico precoce e promuovere l uguaglianza di accesso all istruzione prescolare, primaria e secondaria di buona qualità, il partenariato qualificato ha suggerito: sostegno agli studenti caratterizzati da particolari fragilità, attraverso il potenziamento della relazione scuola/famiglia/adulto e attraverso azioni di aggiornamento del personale docente delle scuole su tematiche del disagio giovanile; attivazione di laboratori e attività extracurriculari (inerenti sia tematiche legate all uso delle nuove tecnologie sia legate al recupero degli antichi mestieri) finalizzate ad aumentare l attrattività dell ambiente e del contesto scolastico; azioni di formazione degli insegnanti; azioni di orientamento, di continuità e di sostegno alle scelte dei percorsi formativi; azioni per il rafforzamento delle competenze chiave con particolare riferimento al primo ciclo e al secondo ciclo. Con riferimento alla priorità 10.1, la cittadinanza si è espressa in merito alla necessità di contrastare il fenomeno della dispersione scolastica, attraverso interventi: di coinvolgimento diretto delle famiglie nei percorsi di studio dei propri figli; di coinvolgimento di strutture extrascolastiche; di innovazione e adeguamento dell offerta formativa orientato a favorire un maggiore interessamento dei ragazzi nelle attività scolastiche. 16

Programmazione FSE 2014-2020: aggiornamento stato di attuazione

Programmazione FSE 2014-2020: aggiornamento stato di attuazione Regione Lazio Direzione regionale Formazione, Ricerca e Innovazione, Scuola e Università, Diritto allo studio Programmazione FSE 2014-2020: aggiornamento stato di attuazione Roma, Giugno 2014 1. Programmazione

Dettagli

Proposta di regolamento generale

Proposta di regolamento generale Analisi delle priorità e degli obiettivi della in relazione alla proposta di regolamento generale dei Fondi del QSC Fondi del Quadro Strategico Comune (QSC) Obiettivi Una crescita intelligente: sviluppare

Dettagli

PROGRAMMAZIONE FONDO SOCIALE EUROPEO 2014/2020 CONCERTAZIONE CON IL PARTENARIATO ISTITUZIONALE, ECONOMICO - SOCIALE, DI SETTORE

PROGRAMMAZIONE FONDO SOCIALE EUROPEO 2014/2020 CONCERTAZIONE CON IL PARTENARIATO ISTITUZIONALE, ECONOMICO - SOCIALE, DI SETTORE PROGRAMMAZIONE FONDO SOCIALE EUROPEO 2014/2020 CONCERTAZIONE CON IL PARTENARIATO ISTITUZIONALE, ECONOMICO - SOCIALE, DI SETTORE INDICAZIONE DI PRIORITA RELATIVAMENTE AD PROPOSTE DAL PARTENARIATO Direzione

Dettagli

La programmazione Regionale 2014-2020

La programmazione Regionale 2014-2020 La programmazione Regionale 2014-2020 Paolo Baldi Coordinatore dell Area Formazione, Orientamento e Lavoro Regione Toscana PROGRAMMA OPERATIVO 2014-2020 Investimenti a favore della crescita, dell occupazione

Dettagli

Programmazione FSE 2014-2020: aggiornamento stato di attuazione

Programmazione FSE 2014-2020: aggiornamento stato di attuazione Regione Lazio Direzione regionale Formazione, Ricerca e Innovazione, Scuola e Università, Diritto allo studio Programmazione FSE 2014-2020: aggiornamento stato di attuazione Roma, Giugno 2014 1. Programmazione

Dettagli

Documento di sintesi sulle priorità dei Fondi strutturali 2014 2020

Documento di sintesi sulle priorità dei Fondi strutturali 2014 2020 Documento di sintesi sulle priorità dei Fondi strutturali 2014 2020 1) Identificativo Ente Dati anagrafici Cognome e Nome 1.. Nome Università/Ente.. Area didattica. 2a) FESR La proposta di Regolamento

Dettagli

POR FSE ABRUZZO 2014-2020 COMITATO DI SORVEGLIANZA. Punto 3 odg Presentazione sintetica del POR FSE Abruzzo 2014-2020

POR FSE ABRUZZO 2014-2020 COMITATO DI SORVEGLIANZA. Punto 3 odg Presentazione sintetica del POR FSE Abruzzo 2014-2020 POR FSE ABRUZZO 2014-2020 COMITATO DI SORVEGLIANZA Punto 3 odg Presentazione sintetica del POR FSE Abruzzo 2014-2020 Giovedi, 11 Giugno 2015 Ore 10.30 Piazza Gardone Riviera Pescara - Europaurum Il POR

Dettagli

EaSI Employment and Social Innovation. Assi PROGRESS e EURES

EaSI Employment and Social Innovation. Assi PROGRESS e EURES Provincia di Pistoia EaSI Employment and Social Innovation Assi PROGRESS e EURES Potenzialità per il lavoro e l integrazione sociale su scala europea Carla Gassani Servizio Politiche attive del Lavoro,

Dettagli

È finanziato con risorse del Fondo sociale europeo pari a 74 milioni di euro. Ha avvio il I maggio 2014.

È finanziato con risorse del Fondo sociale europeo pari a 74 milioni di euro. Ha avvio il I maggio 2014. La Garanzia Giovani è un progetto che intende assicurare ai ragazzi e alle ragazze tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano opportunità per acquisire nuove competenze e per entrare nel mercato

Dettagli

Incontro del Tavolo nazionale Isfol- Associazioni datoriali Pro.P. Isfol, 20 giugno 2013

Incontro del Tavolo nazionale Isfol- Associazioni datoriali Pro.P. Isfol, 20 giugno 2013 Incontro del Tavolo nazionale Isfol- Associazioni datoriali Pro.P. Isfol, 20 giugno 2013 1 L interesse europeo Negli ultimi anni, l interesse della Commissione europea per l inclusione sociale è cresciuto

Dettagli

ampania! piano d azione per il lavoro donne giovani disoccupati brochure14x21_8pp.indd 1 30/07/12 12:51

ampania! piano d azione per il lavoro donne giovani disoccupati brochure14x21_8pp.indd 1 30/07/12 12:51 ampania! piano d azione per il lavoro donne giovani disoccupati brochure14x21_8pp.indd 1 30/07/12 12:51 Campania al Lavoro, un piano di azione per favorire l, occupazione Qualità e innovazione per l occupazione.

Dettagli

Nelle regioni meno sviluppate che si iscrivono nell obiettivo di convergenza, il Fondo Sociale Europeo sostiene:

Nelle regioni meno sviluppate che si iscrivono nell obiettivo di convergenza, il Fondo Sociale Europeo sostiene: FONDO SOCIALE EUROPEO IN ROMANIA Il Fondo Sociale Europeo (FSE) è lo strumento principale tramite il quale l Unione Europea finanzia gli obiettivi strategici delle politiche di occupazione. Da 50 anni,

Dettagli

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104

Dettagli

LE NUOVE POLITICHE PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE I MPRESE NELLA PROSPETTIVA DELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020

LE NUOVE POLITICHE PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE I MPRESE NELLA PROSPETTIVA DELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020 LE NUOVE POLITICHE PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE I MPRESE NELLA PROSPETTIVA DELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020 \ OBIETTIVI TEMATICI (art.9 Reg.Generale) Interventi attivabili nel periodo 2014-2020 Grado

Dettagli

Linee guida per le Scuole 2.0

Linee guida per le Scuole 2.0 Linee guida per le Scuole 2.0 Premesse Il progetto Scuole 2.0 ha fra i suoi obiettivi principali quello di sperimentare e analizzare, in un numero limitato e controllabile di casi, come l introduzione

Dettagli

Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE

Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE Introduzione Il progetto W.In D. (Women In Development) si inserisce nelle attività previste e finanziate

Dettagli

STRATEGIE E METODI PER L INNOVAZIONE DIDATTICA E TERRITORIALE

STRATEGIE E METODI PER L INNOVAZIONE DIDATTICA E TERRITORIALE ISTITUTO SILONE San Ferdinando di Puglia STRATEGIE E METODI PER L INNOVAZIONE DIDATTICA E TERRITORIALE REPORT FINALE DI MONITORAGGIO E VALUTAZIONE Progetto di Ricerca finanziato da: REGIONE PUGLIA Assessorato

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Protocollo d Intesa per la tutela dei minori Rom, Sinti e Camminanti tra Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e Opera Nomadi VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 26 marzo

Dettagli

La Garanzia Giovani in Veneto. Maggio 2014

La Garanzia Giovani in Veneto. Maggio 2014 Maggio 2014 La strategia è rivolta a: prevenire e contrastare la dispersione scolastica e formativa; rafforzare le competenze dei giovani a vantaggio dell occupabilità; favorire le occasioni di efficace

Dettagli

Circolare ABI - Serie Lavoro n. 43-27 maggio 2014

Circolare ABI - Serie Lavoro n. 43-27 maggio 2014 461,25 Circolare ABI - GARANZIA GIOVANI (AS/4090.10.b LL/6040) Protocollo di intesa 15 maggio 2014 tra Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali e ABI per la promozione di azioni per favorire l occupazione

Dettagli

Economia sociale e impresa sociale

Economia sociale e impresa sociale Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali DG Terzo settore e formazioni sociali Economia sociale e impresa sociale Intervento di Anna Chiara Giorio 9 gennaio 2014 Indice dell intervento Terzo settore,

Dettagli

PROGRAMMAZIONE FONDI STRUTTURALI 2014-2020 PON SISTEMI DI POLITICHE ATTIVE PER L OCCUPAZIONE

PROGRAMMAZIONE FONDI STRUTTURALI 2014-2020 PON SISTEMI DI POLITICHE ATTIVE PER L OCCUPAZIONE PROGRAMMAZIONE FONDI STRUTTURALI 2014-2020 PON SISTEMI DI POLITICHE ATTIVE PER L OCCUPAZIONE RISORSE PON RIPARTIZIONE RISORSE PER ASSE DI INTERVENTO Asse Risorse Asse Occupazione 1.838.398.081,00 Asse

Dettagli

REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO

REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO 1 REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO Partenariato del Programma Operativo FESR Basilicata 2014-2020 (art. 5 Regolamento UE n. 1303/2/13; Regolamento Delegato (UE) n. 240/2014; D.G.R. n. 906 del 21 luglio 2014)

Dettagli

Piani integrati per lo sviluppo locale. Progetti di marketing territoriale. Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali

Piani integrati per lo sviluppo locale. Progetti di marketing territoriale. Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali Piani integrati per lo sviluppo locale Progetti di marketing territoriale Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali Sviluppo di prodotti turistici Strategie e piani di comunicazione Percorsi

Dettagli

Rapporto dal Questionari Insegnanti

Rapporto dal Questionari Insegnanti Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la

Dettagli

AUTOVALUTAZIONE D ISTITUTO

AUTOVALUTAZIONE D ISTITUTO AUTOVALUTAZIONE D ISTITUTO (anno scolastico 2014-2015) anno zero AUTONOMIA SCOLASTICA e AUTOVALUTAZIONE L autovalutazione d istituto affonda le sue radici nell autonomia scolastica (dpr 275/1999) 1999-2014

Dettagli

Programmazione FSE 2014-2020: definizione dei contenuti e confronto con il partenariato ed i territori. Rieti, 5 novembre 2013

Programmazione FSE 2014-2020: definizione dei contenuti e confronto con il partenariato ed i territori. Rieti, 5 novembre 2013 Programmazione FSE 2014-2020: definizione dei contenuti e confronto con il partenariato ed i territori Rieti, 5 novembre 2013 Presentazione degli incontri territoriali Finalità degli incontri Dare continuità

Dettagli

La nuova Legge regionale in materia di Istruzione, Formazione e Lavoro

La nuova Legge regionale in materia di Istruzione, Formazione e Lavoro La nuova Legge regionale in materia di Istruzione, Formazione e Lavoro Qualità, innovazione ed internazionalizzazione nei sistemi di istruzione, formazione e lavoro in Regione Lombardia Valentina Aprea

Dettagli

L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE

L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE un PROTOCOLLO D INTESA tra CONSIGLIERA PARITÀ PROVINCIALE DONNE

Dettagli

Garanzia Giovani in ottica di Genere : gli sportelli Impresa Donna in Abruzzo.

Garanzia Giovani in ottica di Genere : gli sportelli Impresa Donna in Abruzzo. Garanzia Giovani in ottica di Genere : gli sportelli Impresa Donna in Abruzzo. Sonia Di Naccio Coordinatrice Impresa Donna Roma, 8 ottobre 2014 Garanzia Giovani in Abruzzo La Regione Abruzzo dispone di

Dettagli

REGIONE PIEMONTE DIREZIONE REGIONALE COMPETITIVITA DEL SISTEMA REGIONALE POR FESR 2007/2013

REGIONE PIEMONTE DIREZIONE REGIONALE COMPETITIVITA DEL SISTEMA REGIONALE POR FESR 2007/2013 REGIONE PIEMONTE DIREZIONE REGIONALE COMPETITIVITA DEL SISTEMA REGIONALE POR FESR 2007/2013 COMITATO DI SORVEGLIANZA 11 GIUGNO 2015 Presentazione del RAE al 31 dicembre 2014 ASPETTI PRINCIPALI DEL RAE

Dettagli

Allegato: PIANO NAZIONALE L2 INTERVENTI PER L INSEGNAMENTO / APPRENDIMENTO DI ITALIANO L2 PER ALUNNI DI RECENTE IMMIGRAZIONE DI SCUOLA SECONDARIA DI

Allegato: PIANO NAZIONALE L2 INTERVENTI PER L INSEGNAMENTO / APPRENDIMENTO DI ITALIANO L2 PER ALUNNI DI RECENTE IMMIGRAZIONE DI SCUOLA SECONDARIA DI Allegato: PIANO NAZIONALE L2 INTERVENTI PER L INSEGNAMENTO / APPRENDIMENTO DI ITALIANO L2 PER ALUNNI DI RECENTE IMMIGRAZIONE DI SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO E SECONDO GRADO Il fenomeno della elevata presenza

Dettagli

AZIONI A SOSTEGNO DELLE POLITICHE DI CONCILIAZIONE TRA FAMIGLIA E LAVORO

AZIONI A SOSTEGNO DELLE POLITICHE DI CONCILIAZIONE TRA FAMIGLIA E LAVORO AZIONI A SOSTEGNO DELLE POLITICHE DI CONCILIAZIONE TRA FAMIGLIA E LAVORO PREMESSO: - che occorre una azione sinergica, a tutti i livelli, tra le iniziative legislative, le politiche sociali e quelle contrattuali

Dettagli

Erice è. con i diversamente abili: un percorso che continua PROGETTO DI INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA PER I SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI

Erice è. con i diversamente abili: un percorso che continua PROGETTO DI INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA PER I SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI Erice è. con i diversamente abili: un percorso che continua PROGETTO DI INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA PER I SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI PREMESSA L art. 3, II comma della Costituzione Italiana recita: è compito

Dettagli

154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363

154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363 154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363 Protocollo d intesa Costituzione di un Centro regio nale per la promozione e lo sviluppo dell auto

Dettagli

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Allegato Delibera Giunta Comunale n. 110 del 19 maggio 2014 1) Caratteristiche generali del sistema

Dettagli

Comune di Sondrio. Si assiste inoltre ad una maggior richiesta di accesso alla scuola secondaria di secondo grado da parte degli alunni disabili.

Comune di Sondrio. Si assiste inoltre ad una maggior richiesta di accesso alla scuola secondaria di secondo grado da parte degli alunni disabili. Comune di Sondrio LINEE GUIDA PER LA SPERIMENTAZIONE del coordinamento territoriale per l integrazione dei servizi a favore dell inclusione scolastica degli alunni con disabilità PREMESSA Il Comune di

Dettagli

PROPOSTA DI PROGETTO DI LEGGE. Qualità, innovazione ed internazionalizzazione nei sistemi di istruzione, formazione e lavoro in Regione Lombardia

PROPOSTA DI PROGETTO DI LEGGE. Qualità, innovazione ed internazionalizzazione nei sistemi di istruzione, formazione e lavoro in Regione Lombardia PROPOSTA DI PROGETTO DI LEGGE Qualità, innovazione ed internazionalizzazione nei sistemi di istruzione, formazione e lavoro in Regione Lombardia Art. 1 (Innovazione nel sistema educativo di istruzione

Dettagli

LE PROPOSTE DEL FORUM A.S. ALLA XIII COMMISSIONE AGRICOLTURA DELLA CAMERA

LE PROPOSTE DEL FORUM A.S. ALLA XIII COMMISSIONE AGRICOLTURA DELLA CAMERA LE PROPOSTE DEL FORUM A.S. ALLA XIII COMMISSIONE AGRICOLTURA DELLA CAMERA Consegnate alla Commissione agricoltura della Camera dei deputati il 26 aprile 2012 1. Il Forum per una legge nazionale Il Forum

Dettagli

Disabilità: nuovi servizi e nuovi sistemi di finanziamento

Disabilità: nuovi servizi e nuovi sistemi di finanziamento Disabilità: nuovi servizi e nuovi sistemi di finanziamento Area Disabilità La politica regionale lombarda in quest area è particolarmente attiva, con servizi ed interventi a carattere educativo, formativo

Dettagli

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE (SMIVAP)

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE (SMIVAP) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE (SMIVAP) PREMESSA Il Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance, per il seguito anche SMIVAP, è improntato all applicazione delle disposizioni

Dettagli

POLITICA DI COESIONE 2014-2020

POLITICA DI COESIONE 2014-2020 INVESTIMENTO TERRITORIALE INTEGRATO POLITICA DI COESIONE 2014-2020 A dicembre 2013, il Consiglio dell Unione europea ha formalmente adottato le nuove normative e le leggi che regolano il ciclo successivo

Dettagli

REPORT 2013 FABBISOGNI FORMATIVI AZIENDALI

REPORT 2013 FABBISOGNI FORMATIVI AZIENDALI REPORT 2013 FABBISOGNI FORMATIVI AZIENDALI - Area informatica - Area linguistica - Area commerciale e vendita - Area amministrazione e controllo - Area produzione e logistica - Area energia e ambiente

Dettagli

Europa 2020, salute e sociale

Europa 2020, salute e sociale Europa 2020, salute e sociale Breve introduzione L Europa 2020 presenta tre priorità che si rafforzano a vicenda: Crescita intelligente: sviluppare un'economia basata sulla conoscenza e sull'innovazione.

Dettagli

COMPETENZE DEI SERVIZI. 1.1. Servizio Pianificazione strategica e Comunicazione (DL 21)

COMPETENZE DEI SERVIZI. 1.1. Servizio Pianificazione strategica e Comunicazione (DL 21) COMPETENZE DEI SERVIZI 1.1. Servizio Pianificazione strategica e Comunicazione (DL 21) a) la partecipazione, su delega dell Autorità di Gestione, ai Comitati di Sorveglianza nazionali e regionali, ai gruppi

Dettagli

newsletter N.4 Dicembre 2013 Erasmus+ il nuovo programma integrato per l istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport.

newsletter N.4 Dicembre 2013 Erasmus+ il nuovo programma integrato per l istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport. newsletter N.4 Dicembre 2013 Questo numero è stato realizzato da: Franca Fiacco ISFOL Agenzia Nazionale LLP Programma settoriale Leonardo da Vinci Erasmus+ il nuovo programma integrato per l istruzione,

Dettagli

Policy. Le nostre persone

Policy. Le nostre persone Policy Le nostre persone Approvato dal Consiglio di Amministrazione di eni spa il 28 luglio 2010 LE NOSTRE PERSONE 1. L importanza del fattore umano 3 2. La cultura della pluralità 4 3. La valorizzazione

Dettagli

Registro delle associazioni e degli enti che operano a favore degli immigrati - Prima sezione Attività 2014

Registro delle associazioni e degli enti che operano a favore degli immigrati - Prima sezione Attività 2014 Direzione Generale dell Immigrazione e delle Politiche di Integrazione Divisione II Registro delle associazioni e degli enti che operano a favore degli immigrati - Prima sezione Attività 2014 A cura della

Dettagli

POR FSE 2007-2013. L alta formazione finanziata dal POR FSE Sardegna 2007-2013

POR FSE 2007-2013. L alta formazione finanziata dal POR FSE Sardegna 2007-2013 POR FSE 2007-2013 L alta formazione finanziata dal POR FSE Sardegna 2007-2013 Cagliari, 14 Novembre 2013 Lo sviluppo del capitale umano nel PO Con gli interventi finanziati dal POR assi IV e V - la Regione

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE LAFFRANCO, BIANCONI

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE LAFFRANCO, BIANCONI Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 572 PROPOSTA DI LEGGE D INIZIATIVA DEI DEPUTATI LAFFRANCO, BIANCONI Disciplina della professione di educatore di asilo nido e istituzione

Dettagli

COMITATO TECNICO SCUOLA E UNIVERSITA

COMITATO TECNICO SCUOLA E UNIVERSITA Emilia Gangemi COMITATO TECNICO SCUOLA E UNIVERSITA Linee di indirizzo 12 dicembre 2012 Il quadro disegnato dai dati più recenti, tra cui le indagini ISTAT, in merito al mercato del lavoro nel Lazio non

Dettagli

Supporto alle Politiche Sociali nella Programmazione nazionale e regionale 2014-2020

Supporto alle Politiche Sociali nella Programmazione nazionale e regionale 2014-2020 Obiettivo Competitività Regionale e Occupazione Programma Operativo Nazionale Azioni di Sistema (FSE) 2007-2013 [IT052PO017] Obiettivo Convergenza Programma Operativo Nazionale Governance e Azioni di Sistema

Dettagli

Convegno Nazionale 25 26 settembre 2009 COMUNE DI VIGEVANO LA FAMIGLIA CON PERSONA DISABILE INTERVENTO OLISTICO

Convegno Nazionale 25 26 settembre 2009 COMUNE DI VIGEVANO LA FAMIGLIA CON PERSONA DISABILE INTERVENTO OLISTICO Convegno Nazionale 25 26 settembre 2009 COMUNE DI VIGEVANO LA FAMIGLIA CON PERSONA DISABILE INTERVENTO OLISTICO L AIUTO SCOLASTICO LA FAMIGLIA Dott. Eugenia Rossana Fabiano Dirigente Scolastico Fase di

Dettagli

LAVORO IN VALLE BREMBANA E VALLE IMAGNA

LAVORO IN VALLE BREMBANA E VALLE IMAGNA LAVORO IN VALLE BREMBANA E VALLE IMAGNA ALLEGATO 2 Premessa Le Valli Brembana e Imagna sono oggi tra le aree più problematiche in Provincia di Bergamo, per quanto riguarda l occupazione. La crisi della

Dettagli

Avvio della programmazione 2007-13

Avvio della programmazione 2007-13 Avvio della programmazione 2007-13 Definizione dei criteri di selezione degli interventi per l attuazione delle strategie previste dal Programma Cagliari 9.11.2007 1 Le prossime scadenze Attività Definizione

Dettagli

Programma ICO Interventi Coordinati per l Occupazione

Programma ICO Interventi Coordinati per l Occupazione Programma ICO Interventi Coordinati per l Occupazione Programma ICO Interventi Coordinati per l Occupazione 2 Premessa In.Sar. Spa, nell assolvere alle sue finalità istituzionali volte a supportare l Amministrazione

Dettagli

Dall evidenza all azione. Politiche di governance per una scuola sana

Dall evidenza all azione. Politiche di governance per una scuola sana Dall evidenza all azione Politiche di governance per una scuola sana Un mandato impegnativo Risulta ormai evidente che per conciliare e soddisfare i bisogni di salute nel contesto scolastico, gli orientamenti

Dettagli

ALLEGATO B. Nel corso degli anni il monitoraggio ha previsto nelle diverse annualità:

ALLEGATO B. Nel corso degli anni il monitoraggio ha previsto nelle diverse annualità: ALLEGATO B Il modello di monitoraggio Il gruppo di Progetto di PQM, nell anno scolastico 2010-2011 ha costituito un gruppo di lavoro tecnico composto dal gruppo di progetto stesso e dai ricercatori dei

Dettagli

Gli obiettivi del progetto sono dunque molteplici: favorire la diffusione della cultura imprenditoriale dei ricercatori, in modo che la

Gli obiettivi del progetto sono dunque molteplici: favorire la diffusione della cultura imprenditoriale dei ricercatori, in modo che la REGIONE PIEMONTE BOLLETTINO UFFICALE N. 40 DEL 8/10/2009 Finpiemonte S.p.A. - Torino Avviso ad evidenza pubblica - Progetto Sovvenzione Globale "Percorsi integrati per la creazione di imprese innovative

Dettagli

Doveri della famiglia

Doveri della famiglia MINISTERO DELL ISTRUZIONE,UNIVERSITA E RICERCA Via Figurella, 27 Catona 89135 Reggio di Calabria (RC) Telefax 0965302500-0965600920 C.F. 92081350800 C.M. RCIC868003 PEC rcic868003@pec.istruzione.it A.S.

Dettagli

Politiche attive del lavoro e formazione: dalla sperimentazione dei progetti pilota alla programmazione regionale:

Politiche attive del lavoro e formazione: dalla sperimentazione dei progetti pilota alla programmazione regionale: Politiche attive del lavoro e formazione: dalla sperimentazione dei progetti pilota alla programmazione regionale: L esperienza della Regione Marche Mauro Terzoni Dirigente Servizio Istruzione, Formazione

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA PREMESSO CHE

PROTOCOLLO D INTESA PREMESSO CHE REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA AGENZIA NAZIONALE PER I GIOVANI PROTOCOLLO D INTESA Tra la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e l Agenzia Nazionale per i Giovani in relazione alle attività e

Dettagli

PIANO DEGLI INTERVENTI

PIANO DEGLI INTERVENTI DEL. CIPE N. 7/2006 PROGRAMMI OPERATIVI DI SUPPORTO ALLO SVILUPPO 2007-2009 ADVISORING PER LO SVILUPPO DEGLI STUDI DI FATTIBILITA E SUPPORTO ALLA COMMITTENZA PUBBLICA PIANO DEGLI INTERVENTI ALLEGATO 1

Dettagli

PROGRAMMA DI COOPERAZIONE Alpine Space Programme 2014-2020

PROGRAMMA DI COOPERAZIONE Alpine Space Programme 2014-2020 PROGRAMMA DI COOPERAZIONE Alpine Space Programme 2014-2020 La presente scheda ha lo scopo di illustrare sinteticamente i contenuti del Programma di Cooperazione per il periodo 2014-2020, approvato dalla

Dettagli

PROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE LAZIO- DIREZIONE RAGIONALE POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA E L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO

PROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE LAZIO- DIREZIONE RAGIONALE POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA E L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO PROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE LAZIO- DIREZIONE RAGIONALE POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA E L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO La Regione Lazio - Direzione Ragionale Politiche Sociali e Famiglia

Dettagli

NEWSLETTER DICEMBRE 2009. La valutazione del POR Competitività, 2007-2013. Il Piano di Valutazione del POR Competititivà

NEWSLETTER DICEMBRE 2009. La valutazione del POR Competitività, 2007-2013. Il Piano di Valutazione del POR Competititivà NEWSLETTER DICEMBRE 2009 IN QUESTO NUMERO... si parla di: EDITORIALE 01 La valutazione nel periodo di programmazione Fondi Strutturali 2007-2013 02 La valutazione del POR Competitività, 2007-2013 03 Il

Dettagli

i giovani non sono soggetti da integrare ma parte della comunità con propri ruoli, potenzialità e responsabilità

i giovani non sono soggetti da integrare ma parte della comunità con propri ruoli, potenzialità e responsabilità Chiara Criscuoli chiara.criscuoli@giovanisi.it Il Progetto Giovanisì: i motivi I giovani sono coinvolti da alcuni cambiamenti dovuti sia a fattori socio economici che culturali: -Il prolungamento della

Dettagli

Area Disabilita. Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS

Area Disabilita. Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS Area Disabilita Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS OBIETTIVI Come recita l articolo 12 della legge 104/92, scopo generale dell

Dettagli

Educando nelle Province di Bergamo e Brescia

Educando nelle Province di Bergamo e Brescia Scheda progetto Educando nelle Province di Bergamo e Brescia Il progetto si sviluppa in otto comuni delle province di Bergamo e Brescia. OBIETTIVI GENERALI La realizzazione del progetto si pone i seguenti

Dettagli

Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile

Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile Pagina 2 Contenuto Il progetto TIDE...4 Il manifesto TIDE...6 La nostra Dichiarazione...8 Conclusioni...12 Pagina 3 Il progetto TIDE Verso un

Dettagli

PROGRAMMA GARANZIA GIOVANI

PROGRAMMA GARANZIA GIOVANI OLBIA - Palazzo Provincia Olbia Tempio 6 novembre 2014 PROGRAMMA GARANZIA GIOVANI La Garanzia Giovani (Youth Guarantee) è il Piano Europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile. Con questo obiettivo

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

DECENTRAMENTO DELLE POLITICHE DEL LAVORO E SVILUPPO LOCALE L ESPERIENZA ITALIANA Note introduttive. Giovanni Principe General Director ISFOL

DECENTRAMENTO DELLE POLITICHE DEL LAVORO E SVILUPPO LOCALE L ESPERIENZA ITALIANA Note introduttive. Giovanni Principe General Director ISFOL DECENTRAMENTO DELLE POLITICHE DEL LAVORO E SVILUPPO LOCALE L ESPERIENZA ITALIANA Note introduttive Giovanni Principe General Director ISFOL DECENTRALISATION AND COORDINATION: THE TWIN CHALLENGES OF LABOUR

Dettagli

REGIONE LAZIO Assessorato Lavoro e Formazione Dipartimento Programmazione Economica e Sociale Direzione Regionale Formazione e Lavoro area DB/05/03

REGIONE LAZIO Assessorato Lavoro e Formazione Dipartimento Programmazione Economica e Sociale Direzione Regionale Formazione e Lavoro area DB/05/03 LINEE GUIDA PER LA VALUTAZIONE DEI PROGETTI REGIONE LAZIO Assessorato Lavoro e Formazione Dipartimento Programmazione Economica e Sociale Direzione Regionale Formazione e Lavoro area DB/05/03 L.R. 24/96

Dettagli

LE OPPORTUNITÀ DI FINANZIAMENTO Ipotesi e proposte nel contesto del nuovo ciclo di programmazione dei Fondi strutturali 2014/2020

LE OPPORTUNITÀ DI FINANZIAMENTO Ipotesi e proposte nel contesto del nuovo ciclo di programmazione dei Fondi strutturali 2014/2020 LE OPPORTUNITÀ DI FINANZIAMENTO Ipotesi e proposte nel contesto del nuovo ciclo di programmazione dei Fondi strutturali 2014/2020 Floriana Clemente Direzione Ambiente Robassomero, 11 dicembre 2013 Le risorse:

Dettagli

LA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014-2020

LA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014-2020 LA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014-2020 Il 26 marzo 2010 il Consiglio Europeo ha approvato la proposta della Commissione Europea di lanciare Europa 2020, una nuova strategia per la crescita e l occupazione

Dettagli

Programmi di formazione e orientamento per gli istituti superiori della provincia di Pisa

Programmi di formazione e orientamento per gli istituti superiori della provincia di Pisa Programmi di formazione e orientamento per gli istituti superiori della provincia di Pisa Catalogo 2013/2014 La Camera di Commercio di Pisa attraverso le proprie aziende speciali è da sempre impegnata

Dettagli

Monitoraggio dell attuazione della legge 440/97 Analisi di contesto e Gantt delle operazioni

Monitoraggio dell attuazione della legge 440/97 Analisi di contesto e Gantt delle operazioni Monitoraggio dell attuazione della legge 440/97 Analisi di contesto e Gantt delle operazioni A cura del referente dell USR per la Campania 1 1.0) Contesto di riferimento Il ruolo centrale della valutazione

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA. Tra. Provincia di Potenza. Ufficio Scolastico Provinciale

PROTOCOLLO D INTESA. Tra. Provincia di Potenza. Ufficio Scolastico Provinciale PROTOCOLLO D INTESA Tra Provincia di Potenza Ufficio Scolastico Provinciale Unione Italiana dei Ciechi e degli ipovedenti (sede Provinciale di Potenza) Per promuovere e attuare - progetto di assistenza

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della

Dettagli

Funzione Strumentale n. 1: P.O.F. / Diffusione della cultura della qualità

Funzione Strumentale n. 1: P.O.F. / Diffusione della cultura della qualità Circolare n. 31 del 24/09/2014 Inoltro telematico a fiis00300c@istruzione.it in data 24/09/2014 Pubblicazione sul sito web (sezione Circolari / Comunicazioni DS) in data 24/09/2014 OGGETTO: Presentazione

Dettagli

7.2 Indagine di Customer Satisfaction

7.2 Indagine di Customer Satisfaction 7.2 Indagine di Customer Satisfaction Il campione L indagine è stata condotta su un campione a più stadi di 795 clienti TIEMME SpA (errore di campionamento +/ 2%) rappresentativo della popolazione obiettivo,

Dettagli

SCHEMA di PROTOCOLLO D INTESA. fra

SCHEMA di PROTOCOLLO D INTESA. fra Regione Campania SCHEMA di PROTOCOLLO D INTESA fra L Ente Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano La Provincia di Salerno Le Comunità Montane..., La Comunità Montana..., La Comunità Montana..., Ecc

Dettagli

PERCORSO INNOVATIVO DI ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO

PERCORSO INNOVATIVO DI ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO Alternanza scuola/lavoro l alternanza non è uno strumento formativo, ma si configura piuttosto come una metodologia formativa, una vera e propria modalità di apprendere PERCORSO INNOVATIVO DI ALTERNANZA

Dettagli

DICHIARAZIONE CONGIUNTA FRA IL MINISTRO DELLA SOLIDARIETA SOCIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

DICHIARAZIONE CONGIUNTA FRA IL MINISTRO DELLA SOLIDARIETA SOCIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA DICHIARAZIONE CONGIUNTA FRA IL MINISTRO DELLA SOLIDARIETA SOCIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA ed IL MINISTRO DEL LAVORO, DELLA FAMIGLIA E DELLE PARI OPPORTUNITA DELLA ROMANIA IN MATERIA DI PROMOZIONE DELL

Dettagli

QUESTIONARIO DOCENTI Riepilogo (48 questionari compilati)

QUESTIONARIO DOCENTI Riepilogo (48 questionari compilati) QUESTIONARIO DOCENTI Riepilogo (48 questionari compilati) 1) Pensi alla sua istituzione scolastica, comprensiva delle diverse sedi e dei diversi gradi di scuola. Quanto è d accordo con le seguenti affermazioni?

Dettagli

Allegato alla DGR n. del

Allegato alla DGR n. del Accordo ai sensi dell art. 15 della legge n. 241/90 tra il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, la Regione Puglia e l'istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA)

Dettagli

Partecipare all organizzazione di convegni ed eventi

Partecipare all organizzazione di convegni ed eventi Area di Riferimento 1 Gestione POF Riscrittura del POF alla luce delle innovazioni normative e dei bisogni formativi attuali, sia interni che del territorio Monitoraggio in itinere dell attuazione del

Dettagli

INNOVAZIONE, RICERCA E SPIN OFF IMPRENDITORIALE LE NUOVE STRADE DEL LAVORO PASSANO DI QUI

INNOVAZIONE, RICERCA E SPIN OFF IMPRENDITORIALE LE NUOVE STRADE DEL LAVORO PASSANO DI QUI INNOVAZIONE, RICERCA E SPIN OFF IMPRENDITORIALE LE NUOVE STRADE DEL LAVORO PASSANO DI QUI IL PROGETTO Il progetto DONNE E SCIENZA: ricerca, innovazione e spin-off imprenditoriale è un percorso integrato

Dettagli

1 PIANO D ISTITUTO PER LA FORMAZIONE E L AGGIORNAMENTO A.S. 2012/2013

1 PIANO D ISTITUTO PER LA FORMAZIONE E L AGGIORNAMENTO A.S. 2012/2013 I s t i t u t o P r o f e s s i o n a l e d i S t a t o p e r l I n d u s t r i a e l A r t i g i a n a t o CAVOUR-MARCONI Loc. Piscille Via Assisana, 40/d-06154 PERUGIA Tel. 075/5838322 Fax 075/32371

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA TRA

PROTOCOLLO D INTESA TRA PROTOCOLLO D INTESA TRA Provincia di Roma Dipartimento III - Servizio I Politiche del Lavoro e Servizi per l Impiego - SILD e Dipartimenti di Salute Mentale della ASL della Provincia di Roma e Associazioni

Dettagli

COMUNE DI COLOGNO AL SERIO

COMUNE DI COLOGNO AL SERIO COMUNE DI COLOGNO AL SERIO Provincia di Bergamo PIANO TRIENNALE DI AZIONI POSITIVE PER LE PARI OPPORTUNITA TRIENNIO 2015/2017 (Art. 48 del D.Lgs. 198/2006) Approvato con deliberazione della Giunta comunale

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

La nuova Politica Agricola Comune (PAC)

La nuova Politica Agricola Comune (PAC) Argomenti trattati La nuova Politica Agricola Comune (PAC) Il percorso per giungere alla nuova PAC I principali elementi della discussione in atto Lo Sviluppo Rurale nella nuova PAC Spunti di riflessione

Dettagli

da Centri Territoriali Permanenti Centri provinciali di Istruzione per Adulti di Augusta Marconi

da Centri Territoriali Permanenti Centri provinciali di Istruzione per Adulti di Augusta Marconi da Centri Territoriali Permanenti a Centri provinciali di Istruzione per Adulti di Augusta Marconi Introduzione QuickTime e un decompressore sono necessari per visualizzare quest'immagine. Attualmente

Dettagli

LIFELONG LEARNING PROGRAMME. Il Programma d'azione comunitaria nel campo dell'apprendimento

LIFELONG LEARNING PROGRAMME. Il Programma d'azione comunitaria nel campo dell'apprendimento LIFELONG LEARNING PROGRAMME Il Programma d'azione comunitaria nel campo dell'apprendimento permanente, o Lifelong Learning Programme (LLP), è stato istituito con decisione del Parlamento europeo e del

Dettagli

Risultati dell indagine sul benessere dei dipendenti 2014

Risultati dell indagine sul benessere dei dipendenti 2014 Risultati dell indagine sul benessere dei dipendenti 2014 (art. 14 comma 5 - d.lgs 150/2009) sintesi dati Generali, per Area e tipologia di dipendente Le Amministrazioni pubbliche, nella prospettiva di

Dettagli

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N.262 DEL 28 DICEMBRE 2005 CONCERNENTE I PROCEDIMENTI PER L ADOZIONE DI ATTI DI REGOLAZIONE Il presente documento, recante lo schema di

Dettagli

Come diventare imprenditore

Come diventare imprenditore REGNI M ODOETIA ITALIÆ SEDES EST M AGNI Come diventare imprenditore 4 Come diventare imprenditore 5 Le imprese sul territorio di Monza e Brianza 6 Le imprese sul territorio di Monza e Brianza 7 Il business

Dettagli

AZIONE DI SISTEMA FILO. Formazione Imprenditorialità Lavoro Orientamento

AZIONE DI SISTEMA FILO. Formazione Imprenditorialità Lavoro Orientamento AZIONE DI SISTEMA FILO Formazione Imprenditorialità Lavoro Orientamento Azione di sistema: FILO- Formazione, imprenditorialità, lavoro e orientamento Il ruolo delle Camere di Commercio sui temi dello sviluppo

Dettagli