Università degli Studi di Udine
|
|
- Sara Napoli
- 5 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Ministero dell Istruzione, dell Università della Ricerca Università degli Studi di Udine Dipartimento di Chimica, Fisica e Ambiente Centro Interdipartimentale per la Ricerca Didattica Via delle Scienze, Udine Tel Fax Piano Lauree Scientifiche PLS Progetto IDIFO5 Alessandra Mossenta Università degli Studi di Udine Scuola Nazionale di Fisica Moderna per Insegnanti di Scuola Secondaria - SNFMI IDIFO5 Udine, 0/09/04
2 Motivazioni sottese alla possibilità di introdurre un modulo sulla Rutherford Backscattering Spectrometry nella scuola Ruolo formativo
3 Portare una tecnica di analisi dai laboratori di ricerca alla classe Utilizzo della tecnica di analisi dei materiali RBS quale contesto applicativo di concetti fondamentali della fisica per costruire un raccordo tra l attività quotidiana nei laboratori di ricerca e quella di apprendimento disciplinare nelle classi facendo sperimentare agli studenti l attività dei ricercatori, condotta in modo basato consapevolmente sulla conoscenza disciplinare della fisica classica con l obiettivo di rendere gli studenti consapevoli delle basi classiche della fisica moderna
4 Rutherford Backscattering Spectrometry (RBS) Tecnica di analisi degli strati superficiali dei materiali Spessori: (500 ± 5) nm Masse e concentrazioni (entro qualche %) Applicazione dell esperimento di Rutherford Importanza storica (Geiger e Marsden 909 ) Esempio fondamentale della diffusione Riferimento per molte tecniche di ricerca di fisica nucleare Occasione per far acquisire agli studenti consapevolezza delle basi classiche della fisica contemporanea
5 RILEVANZA FORMATIVA DELL RBS: Aspetti disciplinari Campo di applicazione di modelli: urto, atomo Rassegna e integrazione di numerosi aspetti di dinamica: Conservazione dell energia, della quantità di moto, del momento angolare Cinematica dell urto Introduzione di concetti ampiamente usati nella ricerca (fattore cinematico, sezione d urto, potere frenante) Collegamento con aspetti di fisica quantistica Trattazione probabilistica della sezione d urto
6 RILEVANZA FORMATIVA DELL RBS: Aspetti motivazionali Contenuto riferito ad attività messe in atto quotidianamente in relazione a contesti anche non disciplinari Ricerca sulle nuove tecnologie Beni culturali Aspetti didattici Produzione di conoscenza connettendo idee di base e applicazioni per via dei diversi contesti di analisi fenomenologica Ponte dalla descrizione classica del comportamento macroscopico alle proprietà microscopiche con la loro descrizione quantistica Acquisizione di competenze interpretative per connettere misure espresse graficamente a caratteristiche fisiche degli oggetti sulla base di modelli
7 RILEVANZA FORMATIVA DELL RBS: 3 Aspetti epistemologici e di orientamento Conoscenza di una procedura per ottenere informazioni ampiamente utilizzata Storia: modello atomico e indagini sulla struttura dei componenti della materia Tecnologia: caratteristiche e proprietà dei materiali Ricerca: struttura generale delle metodologie di ricerca nella fisica fondamentale Osservazione del ruolo interpretativo dei modelli e del loro campo di applicabilità Esperienza di una delle possibili attività di un fisico
8 Un attività a Udine con studenti della scuola secondaria di II grado ultimo biennio
9 La tecnica RBS per studenti di Scuola Secondaria di II grado: esempio Occasione per ripercorrere alcune tappe fondamentali dell indagine sulla natura atomica della materia con riferimento a un articolo storico venire a contatto con le modalità operative dei ricercatori dei laboratori utilizzando materiali illustrativi della tecnica e misure simulate pianificando un attività sperimentale con l ausilio di una scheda operativa un gioco gara - di interpretazione
10 Modulo sull RBS: fasi Introduzione di carattere generale sulle modalità di indagine della fisica della natura della materia specificando le caratteristiche della tecnica RBS Introduzione ai modelli utilizzati in RBS Relativi alla materia e all interazione ione materia Connessione fenomeno - modello Esplicitazione di domande obiettivo dei modelli rispetto all interpretazione Lavoro a gruppi secondo le proprie inclinazioni sulle domande Teorici o Sperimentali Individuazione delle grandezze caratteristiche emerse dai modelli e del loro ruolo Significato fisico Connessione con la fenomenologia Ruolo interpretativo in relazione ai risultati di misura (spettri) Riassunto dei parametri di misura calibrazione normalizzazione Indicazione di una procedura ed esempi di interpretazione schede da completare per una gara di interpretazione di spettri Dopo: Discussione sul lavoro di gruppo e restituzione delle soluzioni alla gara
11 Modelli interpretativi e grandezze correlate per interpretare gli spettri Urto elastico ione bersaglio Urto elastico tra due masse puntiformi Conservazione dell energia e della quantità di moto Diffusione Coulombiana ione bersaglio Retrodiffusione di una massa puntiforme per interazione con un nucleo bersaglio Forza centrale e conservativa: conservazione dell energia e del momento angolare Teorema dell impulso Frenamento anelastico ione-matrice Collisioni anelastiche particella - elettroni (eccitazione e ionizzazione) Perdita di energia Fattore cinematico Indicazioni sull energia di retrodiffusione del proiettile dopo l urto con una certa massa Identificazione degli elementi alla superficie del campione Sezione d urto Indicazioni sulla probabilità di collisione fra ione proiettile e nucleo bersaglio che diffonda il proiettile ad un angolo rispetto alla sua direzione originale Indicazioni sull altezza dello spettro RBS di un film di un certo elemento puro Calcolo delle frazioni atomiche degli elementi presenti in un film di composizione qualsiasi Sezione di stopping Indicazioni sul potere frenante di un certo elemento nei riguardi dello ione che lo attraversa Calcolo degli spessori dei film e delle distribuzioni in profondità degli elementi.
12 Modulo sull RBS: il filo Indagine sulla natura della materia resa possibile da fattori: Possibilità di analizzare caratteristiche di oggetti che si modificano interagendo con essa Caratteristiche dell apparato sperimentale e protocollo di misura RBS Disponibilità di modelli interpretativi dei dati Modelli dell interazione ione-materia Modello di materia: quale? Introduzione ai modelli secondo le tappe di Rutherford nell interpretare i dati di Geiger e Marsden sulla base della sua ipotesi atomica [E. Rutherford, Phil. Mag., 669 (9)] per rendere esplicito il processo che ha portato al modello atomico planetario rispetto a quello di Thomson per introdurre il concetto di sezione d urto collegata alla probabilità di diffusione e a <Ni> Lavoro a gruppi secondo le proprie inclinazioni Teorico: ricavare il fattore cinematico K Sperimentale: ottenere in un esperimento d urto proiettile-sagoma la distribuzione angolare di retrodiffusione (Produrre un istogramma della probabilità di retrodiffusione in funzione dell angolo di scattering) Finalizzato a rispondere alle domande iniziali Discussione delle grandezze caratteristiche e del loro ruolo Significato fisico Connessione con la fenomenologia Ruolo interpretativo in relazione ai risultati di misura (spettri)
13 Con che energia uno ione proiettile viene retrodiffuso per urto con un atomo bersaglio? Esempio: Urto elastico ione-bersaglio (ricavando il fattore cinematico K) Situazione sperimentale 0 cos M M sen M M M E E K 0 M M M M E E K Per M << M e θ 80 sen sen 0 cos cos 0 0 v M M v v M M v M v E E E Modello: urto elastico fra due masse puntiformi Modello fisico Energia E 0 tale da produrre un urto elastico tra nuclei Domanda obiettivo per interpretare
14 Valori di K significativi e loro utilizzo per l interpretazione degli spettri Il fattore cinematico dà indicazioni sull energia con cui viene retrodiffuso il proiettile quando urta una certa massa e permette di identificare gli elementi alla superficie del campione M (Elemento) K M (θ=80 M = 4 He) KE 0 (E 0 =MeV) (O) (Si) (Ti) (Cu) (Ag) (Au)
15 Strategia alternativa: simulazione vs formalizzazione matematica Flessibilità in relazione al contesto scolastico in cui si opera Video ) esperimento di Rutherford a Video ) simulazione dell effetto dell invio di particelle alfa su un campione secondo i due modelli: phet.colorado.edu/en/simulation/rutherford-scattering Video 3 ) l esperimento oggi at
16 Materiali usati per la proposta agli studenti
17 Introduzione di carattere generale sulle modalità di indagine della fisica della natura della materia specificando le caratteristiche della tecnica RBS Introduzione ai modelli utilizzati in RBS Relativi alla materia e all interazione ione materia Connessione fenomeno - modello Esplicitazione di domande obiettivo dei modelli rispetto all interpretazione
18 L indagine della fisica sulla materia Consente di definirne proprietà che portano ad una descrizione microscopica dei sistemi oggetto di indagine a correlare informazioni dei mondi macroscopico e microscopico.
19 Tecniche di indagine Si possono suddividere in distruttive non distruttive Ogni tecnica è informativa di un aspetto del sistema, non conclusiva dà le proprietà del sistema solo da un punto di vista E necessaria l integrazione di diverse tecniche Tecniche strutturali (es. X ray diffraction) Indagini sulle proprietà funzionali proprietà specifiche anche in prospettiva analogica
20 Utilizzo della RBS Nei laboratori di ricerca per indagare la superficie dei materiali qualche centinaio di nm un ampia gamma di solidi Nella scuola per ripercorrere alcune tappe fondamentali dell indagine sulla natura atomica della materia per venire a contatto con le modalità operative dei ricercatori dei laboratori per un gioco di interpretazione
21 Indagare la natura atomica della materia Caratteristiche che lo permettono: Possibilità di inviare su un oggetto altri oggetti di caratteristiche controllabili (informazioni) che interagiscono con l oggetto in questione che si modificano a seguito dell interazione Disponibilità di modelli in base ai quali prevedere l evoluzione del sistema interpretare i risultati delle misure
22 Come si realizza concretamente l indagine Un fascio monoenergetico di ioni leggeri viene inviato sul campione e si analizzano energia e numero degli ioni retrodiffusi lungo una certa direzione rispetto a quella del fascio.
23 Come si ottiene il vettore di informazione Il fascio ionico è prodotto da un acceleratore lineare. Un gas viene ionizzato, accelerato elettrostaticamente e selezionato magneticamente in energia e in massa. Il fascio così prodotto viene infine inviato sul campione.
24 Come si realizza la visualizzazione dell informazione Fascio, campione e rivelatore sono in vuoto (P0-6 mbar). Il rivelatore è un diodo a stato solido polarizzato in inversa che, quando è investito da particelle cariche, produce altrettanti impulsi di intensità direttamente proporzionali alla loro energia cinetica. Una catena elettronica analizza gli impulsi e produce lo spettro RBS come istogramma (numero di particelle in funzione dell energia).
25 Modelli fisici per l interpretazione e grandezze significative che ne emergono Urto elastico ione-bersaglio fattore cinematico Diffusione coulombiana ione-bersaglio sezione d urto Frenamento anelastico ione-matrice sezione di stopping Modelli dell interazione ione materia. ma..quale modello di materia?...
26 Prima indagine: effetto d urto Situazione Condizioni controllate Particelle di definita energia e quantità di moto Inviate su un campione Rilevazione delle modifiche del sistema E (e p) per la particella di massa M Mv 0 Bersaglio fermo di massa M (non nota) Interazione = urto E (e p) per la particella (e per il bersaglio ) M v Modello: urto ione - bersaglio
27 Modello atomico di Rutherford secondo il suo articolo
28 Rutherford ci dice che Particelle e, quando urtano gli atomi della materia, subiscono deflessioni dal loro percorso rettilineo (esperimento). Ipotesi conseguente: Le particelle attraversano gli atomi stessi Le deflessioni osservate sono dovute all intenso campo elettrico attraversato all interno del sistema atomico
29 ancora da Rutherford. Ipotesi alla base del modello di Thomson: Diffusione subita da un fascetto di raggi o, nell attraversare un sottile strato di materia, risultato di molte piccole diffusioni da parte degli atomi di materia attraversati. Osservazioni (Geiger e Marsden) sulla diffusione dei raggi comportano che: alcune particelle alfa devono subire una deflessione più grande di un angolo retto: A seguito di deflessioni multiple (Thomson)? A seguito di urto singolo? Solo con intenso campo elettrico...
30 Da Thomson a Rutherford Alla base della teoria di Thomson: diffusione dovuta a un singolo urto atomico: piccola Struttura proposta per l atomo di Thomson non permette che una particella subisca una grande deflessione attraversando un singolo atomo Struttura alternativa di Rutherford: diametro della sfera di carica positiva piccolo rispetto al diametro della sfera di influenza dell atomo.
31 Proposta di Rutherford Teoria degli urti singoli con un atomo di struttura semplice capace di produrre grandi deflessioni di una particella Atomo con carica Ne al centro e, attorno, carica opposta distribuita uniformemente in una sfera di raggio R Ipotesi: per distanze <0 - cm carica centrale, come pure la carica di una particella, concentrata in un punto
32 Forze necessarie per deflettere a grande angolo Atomo di carica +Ne al suo centro Circondata da una carica Ne uniformemente distribuita entro una sfera di raggio R Forza elettrica in un punto interno all atomo, a distanza r dal centro derivata da: Potenziale: V Ne r 3 R X r R ( 3 Particella di carica E, massa m, velocità u, diretta verso il centro dell atomo: b = distanza minima dal centro: mu 3 b NeE( b R R 3 ) Per N=00, u=,090 9 cm/s si ha b=3,4 0 - cm b<<r=0-8 cm quindi il campo negativo si può trascurare. Urti Nucleari! Ne ) r r R ( 3 )
33 Urti multipli/urto singolo Pb: Osservazioni su grandi angoli di diffusione: compatibili con diffusione multipla o urto singolo? Soluzione: Confronto della distribuzione dei dati con la probabilità di diffusione nei due casi Come conoscere la probabilità di diffusione?
34
35 La probabilità di diffusione Con che probabilità avviene la collisione fra la particella incidente del fascio e l atomo bersaglio in modo che il proiettile sia retrodiffuso ad un certo angolo rispetto alla direzione originale? Il modello è quello della diffusione di una massa puntiforme per interazione con il bersaglio.
36 Ricavare la probabilità di diffusione: il sistema su cui si opera Fascio di ioni verso un bersaglio con particelle uniformemente distribuite Ogni particella del fascio trova in media la stessa distribuzione Quindi, il numero N i di eventi di diffusione (scattering) che hanno un certo stato finale S ì sarà proporzionale al numero di particelle incidenti. Ogni particella incidente interagirà solo con le particelle del campione dentro il raggio d azione della forza (area A)
37 Ricavare la probabilità di diffusione: procedimento teorico Probabilità che una particella incidente interagisca con una particella del bersaglio entro l area A così da produrre un risultato S i : P=P P P int P = probabilità che la particella incidente attraversi A P = probabilità che ci sia una particella bersaglio in A P int = probabilità per il tipo di interazione che dà S i P e P = numero medio di particelle presenti in A/particelle totali P = <N /N inc > = n A/N inc, P = <N /N bers > = n A /N bers, n e n = densità superficiali su una proiezione perpendicolare all asse del fascio Somma di tutte le superfici di area A in cui la zona A tot attraversata dal fascio può essere suddivisa (N A ) numero medio di interazioni con esito S i : <N i > =N inc N bers N A P P P int = N inc N bers (A tot /A)(n A/N inc )(n A/N bers ) P int = A tot n n (AP int ) i = AP int sezione d urto / scattering cross section <N i > = A tot n n i
38 Collegare sezione d urto ed esperimento <N i > = A tot n n i (numero medio di interazioni con esito S i : teorico) Sperimentalmente: P int = < N i / N tot > N i = numero di risultati S i per N tot osservazioni effettuate N i = numero di interazioni con esito S i con angolo di scattering compreso nell intervallo (, + Δ) Sezione d urto per quell angolo di scattering: <N i >/ N tot = A tot n n i / N tot = (A tot n )n i / N tot i = AP int N i /(N tot n ) ovvero = N tot n i / N tot <N i >/ N tot = n i Il numero di particelle deflesse a un certo angolo, normalizzato al numero totale di proiettili e alla densità dei bersagli, è una misura della sezione d urto.
39 Collegare sezione d urto ed esperimento <N i >/ N tot = n i i = AP int N i /(N tot n ) Il numero di particelle deflesse a un certo angolo, normalizzato al numero totale di proiettili e alla densità dei bersagli, è una misura della sezione d urto e la sezione d urto dipende dal tipo di interazione Il numero di particelle rilevate ci informa sul tipo di interazione che le ha deflesse.
40 Introduzione ai modelli utilizzati in RBS Relativi all interazione ione materia Connessione fenomeno - modello Esplicitazione di domande obiettivo dei modelli rispetto all interpretazione Esperienze macroscopiche
41 Prima indagine per interpretare Urto elastico ione-bersaglio (fattore cinematico) Con che energia uno ione proiettile viene retrodiffuso per urto con un atomo bersaglio?
42 Urto elastico ione-bersaglio (fattore cinematico) Con che energia uno ione proiettile viene retrodiffuso per urto con un atomo bersaglio? Il modello è quello di urto elastico fra due masse puntiformi. Esperimento dell urto fra due carrelli sulla rotaia. Si lancia un carrello proiettile di massa nota contro un altro carrello bersaglio di massa variabile e si trova il rapporto fra le energie cinetiche del carrello proiettile finale e iniziale. Tale rapporto è indipendente dall energia iniziale e viene chiamato fattore cinematico K.
43 Calcolo del fattore cinematico K M v M v 0 Situazione sperimentale Modello fisico
44 Seconda indagine per interpretare Diffusione coulombiana ione-bersaglio (sezione d urto) Con che probabilità avviene la collisione fra lo ione proiettile e il nucleo bersaglio in modo che il proiettile sia retrodiffuso ad un certo angolo rispetto alla direzione originale? Il modello è quello della diffusione di una massa puntiforme per interazione con il bersaglio.
45 Sezione d urto di scattering Esperimento a gruppi e discussione. Si provocano N tot urti di una biglia contro una sagoma di interazione con direzioni di lancio parallele a distanza d l una dall altra e si misura l angolo di scattering.
46 Sezione d urto di scattering Esperimento a gruppi e discussione. Si provocano N tot urti di una biglia contro una sagoma di interazione con direzioni di lancio parallele a distanza d l una dall altra e si misura l angolo di scattering. Produrre un istogramma della probabilità di retrodiffusione in funzione dell angolo di scattering N N tot racc n normalizzata alla densità dei bersagli e all angolo di accettanza.
47 Terza indagine per interpretare Frenamento anelastico ione-matrice (sezione di stopping) Se lo ione proiettile non urta un atomo della superficie, ma penetra nella materia e ne urta uno a una certa profondità, come cambia la sua energia?
48 Lavoro a gruppi secondo le proprie inclinazioni sulle domande Teorici o Sperimentali
49 Seconda parte: dopo le esperienze Qualche risultato.
50 Individuazione delle grandezze caratteristiche emerse dai modelli e del loro ruolo Significato fisico Connessione con la fenomenologia Ruolo interpretativo in relazione ai risultati di misura (spettri)
51 Urto elastico ione-bersaglio (fattore cinematico) Con che energia uno ione proiettile viene retrodiffuso per urto con un atomo bersaglio?
52 Urto elastico ione-bersaglio (fattore cinematico) Con che energia uno ione proiettile viene retrodiffuso per urto con uno ione bersaglio? Il modello è quello di urto elastico fra due masse puntiformi. Esperimento dell urto fra due carrelli sulla rotaia. Si lancia un carrello proiettile di massa nota contro un altro carrello bersaglio di massa variabile e si trova il rapporto fra le energie cinetiche del carrello proiettile finale e iniziale. Tale rapporto è indipendente dall energia iniziale e viene chiamato fattore cinematico K.
53 M (kg) V 0 (m/s) V (m/s) E K /E K M = kg
54 M (kg) V 0 (m/s) V (m/s) E K /E K M = kg
55 Calcolo del fattore cinematico K M v M v 0 Situazione sperimentale Modello fisico
56 Calcolo teorico del fattore cinematico Conservazione dell energia e della quantità di moto (urto elastico) Eliminazione di e poi v Ipotesi che M <M Si ricava il rapporto delle velocità e quindi delle energie Per M << M e θ 80 sen sen 0 cos cos 0 0 v M M v v M M v M v E E E 0 sen cos M M M M M E E K 0 M M M M E E K
57 Calcolo teorico del fattore cinematico E cos sin M M M K M E 0 M M.0 Il fattore cinematico è: Monotono crescente Varia rapidamente fra e 0 Oltre 0 è quasi piatto K M M /M
58 E cos sin M M M M M K M E 0 M M M M K M M /M
59 Fattore cinematico calcolato per alcuni elementi che verranno utilizzati nell attività di interpretazione degli spettri. M (Elemento) K M (O) (Si) (Ti) (Cu) M = 4 He = (Ag) (Au) 0.94
60 Il fattore cinematico ci dà indicazioni sull energia con cui viene retrodiffuso il proiettile quando urta una certa massa e ci permette di identificare gli elementi alla superficie del campione
61 Diffusione coulombiana ione-bersaglio (sezione d urto) Con che probabilità avviene la collisione fra lo ione proiettile e il nucleo bersaglio in modo che il proiettile sia retrodiffuso ad un certo angolo rispetto alla direzione originale? Il modello è quello della diffusione di una massa puntiforme per interazione con il bersaglio.
62 Determinazione teorica della sezione d urto N i = A tot n n i =N tot n i Δθ Δb b θ N entrodω = N inc n (θ)dω N = Numero di particelle diffuse entro dω = Numero di urti con parametro d urto tra b e b + db N ds rsen rd d send r r ( n Atot ) bdb Ninc Nincn ( ) sen d A tot ( ) bdb send
63 Caso a): urto tra sfere b r r R b sen r r R 4 cos ) ( R d d sen R Rsen d sen bdb 0 0 ) ( 4 ) ( r r R d sen R d sen d
64 Caso b) urto coulombiano F( r) ZZ' e r k p θ γ p i M Δp nˆ p vsin p f F ZZ' e bv cos dt ( )/ ( )/ k cos b ZZ' e r ZZ' e E 0 k dt cos d d k cot g ( )/ ( )/ ZZ' e bv Forza centrale e conservativa: si conservano l energia e il momento angolare Ipotesi: M >>M M ferma v in =v p M vin sin nˆ Teorema dell impulso e conservazione del momento angolare, M bv in =M r d/dt: k cosd ZZ' e bv bdb ZZ' e k ( ) send 4E 0 k cos 4 sen
65 Caso più generale in cui il bersaglio si muove 4 0 cos 4 4 ' sen M M sen M M sen E k e ZZ d d
66 Fenomeno classico o quantistico? h p h p m E Dimensioni atomiche: tra 0-0 e 50-0 m: urto classico! Correzioni relativistiche? v E m c 30 8 m / s v/c=,60 - << h 6 0, , ,64 0 0,780 6, ,6 0 m / s 7, m / s;,0 0 4 m
67 4 0 sin cos sin sin 4 4 M M M M E e Z Z d d M /M E e Z Z d d Sezione d urto di Rutherford
68 d d ZZe 4E M /M La sezione d urto è: Proporzionale a Z Proporzionle a Z Inversamente proporzionale all energia del proiettile Simmetrica rispetto alla direzione del fascio incidente Inversamente proporzionale alla quarta potenza si sin/ quando M <<M
69 La sezione d urto ci dà indicazioni sull altezza dello spettro RBS di un film di un certo elemento puro e ci permette di calcolare le frazioni atomiche degli elementi presenti in un film di composizione qualsiasi.
70 La sezione d urto ci dà indicazioni sull altezza dello spettro RBS di un film di un certo elemento puro e ci permette di calcolare le frazioni atomiche degli elementi presenti in un film di composizione qualsiasi.
71 Frenamento anelastico ione-matrice (sezione di stopping) Se lo ione proiettile non urta un atomo della superficie, ma penetra nella materia e ne urta uno a una certa profondità, come cambia la sua energia?
72 Frenamento anelastico ione-matrice (sezione di stopping) Se lo ione proiettile non urta un atomo della superficie, ma penetra nella materia e ne urta uno a una certa profondità, come cambia la sua energia? Il modello è quello della perdita di energia per urti anelastici con gli elettroni e gli atomi del campione.
73 La perdita di energia cinetica dello ione nell attraversare uno spessore x di materia viene calcolato utilizzando una funzione di perdita che dipende dal materiale e dall energia. E-E Elemento A E E A de dx A Ex
74 Siccome il campione può contenere diversi elementi in diverse frazioni, si definisce la sezione di stopping in modo da essere indipendente dalla concentrazione atomica: perdita di energia per atomo E de E n dx A x B y x A y B
75 La sezione di stopping ci dà indicazioni sul potere frenante di un certo elemento nei riguardi dello ione che lo attraversa e ci permette di calcolare gli spessori dei film e le distribuzioni in profondità degli elementi.
76 Perdita d energia nel materiale: sezione di stopping E Au K N Au Au E 0 E tk Au K Au E Au Au ' Au E N E t N K E cos E KE N t[ ] 0 0 K Au E Au 0 E 0 Au ' Au 0 Au Au Au Au 0 Au t cos Approssimazione sull energia! [ε] dipende solo dalla geometria (fissata ) e dal materiale: analisi in profondità per Nt
77 La sezione di stopping ci dà indicazioni sul potere frenante di un certo elemento nei riguardi dello ione che lo attraversa e ci permette di calcolare gli spessori dei film e le distribuzioni in profondità degli elementi.
78 Riassunto dei parametri di misura calibrazione normalizzazione Indicazione di una procedura ed esempi di interpretazione
79 INTERPRETAZIONE DI UNO SPETTRO RBS DI FILM UNIFORMI DEPOSITATI SU SUBSTRATO Parametri di misura: Ione del fascio (H, He, N, ) Energia del fascio (MeV) Angolo di scattering ( 80 ) Tilt del campione Parametri di calibrazione: Fattori di conversione canali/energia (m, q) Parametri di normalizzazione: Carica totale inviata sul campione (C) Angolo solido del rivelatore (sterad)
80 INTERPRETAZIONE DI UNO SPETTRO RBS DI FILM UNIFORMI DEPOSITATI SU SUBSTRATO ) Individuare gli elementi in superficie ) Valutarne la densità atomica 3) Trovare lo spessore del film in superficie (primo film) 4) Individuare gli elementi del secondo film 5) n) Individuare la composizione del substrato se non già nota
81 K S E 0 Spettro RBS di un film di un elemento A su un substrato di elemento S, con M(A)>M(S) Osservazioni A è in superficie perché il bordo ad alta energia del suo spettro cade proprio al valore K(A)*E0, mentre quello di S cade ad energia decisamente più bassa. A è più pesante di S perché il suo K è maggiore, inoltre è maggiore anche la sua resa di scattering (sezione d urto).
82 Spettro RBS di un film di un elemento B su un substrato di elemento S, con M(B)>M(S) e M(A)>M(B)
83 Bibliografia W-K. Chu, J W Mayer, M-A. Nicolet Backscattering Spectrometry, Academic Press, New York 978 F. Corni, G. Ottaviani, M. Michelini, G.L. Michelutti, L. Santi, A. Stefanel, Rutherford Backscattering Spectrometry: a technique worth introducing into pedagogy, GIREP 995 Book, pag. 66. F.Corni, Un introduzione alla Rutherford Backscattering Spectrometry, La Fisica nella Scuola XXIX (996), pag. 03. F. Corni, M. Michelini, L. Santi, F. Soramel, A. Stefanel, The concept of the cross section, GIREP 995 Book, pag. 9. E. Rutherford, The Scattering of α and β Particles by Matter and the Structure of the Atom Phil. Mag. Series 6, vol., pag (9)
84
85
86
87
Dipartimento Scientifico-Tecnologico
ISTITUTO TECNICO STATALE LUIGI STURZO Castellammare di Stabia - NA Anno scolastico 2012-13 Dipartimento Scientifico-Tecnologico CHIMICA, FISICA, SCIENZE E TECNOLOGIE APPLICATE Settore Economico Indirizzi:
DettagliINTERAZIONI DELLE RADIAZIONI CON LA MATERIA
M. Marengo INTERAZIONI DELLE RADIAZIONI CON LA MATERIA Servizio di Fisica Sanitaria Ospedale Policlinico S.Orsola - Malpighi, Bologna mario.marengo@unibo.it Si definiscono radiazioni ionizzanti tutte le
DettagliIl Metodo Scientifico
Unita Naturali Il Metodo Scientifico La Fisica si occupa di descrivere ed interpretare i fenomeni naturali usando il metodo scientifico. Passi del metodo scientifico: Schematizzazione: modello semplificato
DettagliEsempio prova di esonero Fisica Generale I C.d.L. ed.u. Informatica
Esempio prova di esonero Fisica Generale I C.d.L. ed.u. Informatica Nome: N.M.: 1. Se il caffè costa 4000 /kg (lire al chilogrammo), quanto costa all incirca alla libbra? (a) 1800 ; (b) 8700 ; (c) 18000
DettagliITT BUONARROTI MATERIA: S.I. FISICA E LABORATORIO
ITT BUONARROTI MATERIA: S.I. FISICA E LABORATORIO Programmazione 2013-2014 Quella che viene qui presentato è la programmazione per moduli disciplinari, nel quale vengono evidenziati: l idea stimolo; i
DettagliLa Teoria dei Quanti e la Struttura Elettronica degli Atomi. Capitolo 7
La Teoria dei Quanti e la Struttura Elettronica degli Atomi Capitolo 7 Proprietà delle Onde Lunghezza d onda (λ) E la distanza tra due punti identici su due onde successive. Ampiezza è la distanza verticale
DettagliFISICA Corso di laurea in Informatica e Informatica applicata
FISICA Corso di laurea in Informatica e Informatica applicata I semestre AA 2004-2005 G. Carapella Generalita Programma di massima Testi di riferimento Halliday Resnick Walker CEA Resnick Halliday Krane
DettagliISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE "GUALA" BRA SEZIONE ASSOCIATA I.T.I. ANNO SCOLASTICO 2009/2010
PROGRAMMAZIONE ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE "GUALA" BRA SEZIONE ASSOCIATA I.T.I. ANNO SCOLASTICO 2009/2010 CLASSE 1 a F ITI Disciplina: Fisica e laboratorio Bra, 14 Settembre 2009 Elaborata e sottoscritta
DettagliMOTO RETTILINEO UNIFORME. OBIETTIVO L obiettivo dell esperienza è quello di studiare le leggi del moto rettilineo uniforme.
MOTO RETTILINEO UNIFORME OBIETTIVO L obiettivo dell esperienza è quello di studiare le leggi del moto rettilineo uniforme. RICHIAMI TEORICI Un punto materiale si muove di moto rettilineo uniforme se la
DettagliFISICA Biennio e Triennio Classico e Linguistico
PROGRAMMAZIONE D ISTITUTO FISICA Biennio e Triennio Classico e Linguistico FISICA NEL LICEO LINGUISTICO (BIENNIO) FINALITA Lo studio della fisica al ginnasio deve fornire allo studente un bagaglio di conoscenze
DettagliLA MOLE LA MOLE 2.A PRE-REQUISITI 2.3 FORMULE E COMPOSIZIONE 2.B PRE-TEST
LA MOLE 2.A PRE-REQUISITI 2.B PRE-TEST 2.C OBIETTIVI 2.1 QUANTO PESA UN ATOMO? 2.1.1 L IDEA DI MASSA RELATIVA 2.1.2 MASSA ATOMICA RELATIVA 2.2.4 ESERCIZI SVOLTI 2.3 FORMULE E COMPOSIZIONE 2.4 DETERMINAZIONE
DettagliIl potenziale a distanza r da una carica puntiforme è dato da V = kq/r, quindi è sufficiente calcolare V sx dovuto alla carica a sinistra:
1. Esercizio Calcolare il potenziale elettrico nel punto A sull asse di simmetria della distribuzione di cariche in figura. Quanto lavoro bisogna spendere per portare una carica da 2 µc dall infinito al
Dettagli1.11.3 Distribuzione di carica piana ed uniforme... 32
Indice 1 Campo elettrico nel vuoto 1 1.1 Forza elettromagnetica............ 2 1.2 Carica elettrica................ 3 1.3 Fenomeni elettrostatici............ 6 1.4 Legge di Coulomb.............. 9 1.5 Campo
DettagliISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE J.C. MAXWELL Data: 09/09 /2013 Pag. _1_ di _5 PROGRAMMAZIONE ANNUALE A.S. 2013_ / 2014_
ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE J.C. MAXWELL Data: 09/09 /2013 Pag. _1_ di _5 INDIRIZZO SCOLASTICO DISCIPLINA DOCENTE / I CLASSE / I X MECCANICA e MECCATRONICA X ELETTRONICA X LOGISTICA e TRASPORTI LICEO
DettagliMATEMATICA e COMPLEMENTI di MATEMATICA
ALLEGATO N.8_b MATEMATICA e COMPLEMENTI di MATEMATICA DESTINATARI gli studenti delle classi: terze e quarte nuovo ordinamento RISULTATI DI APPRENDIMENTO DELL OBBLIGO D ISTRUZIONE, CHIAVE EUROPEA Padroneggiare
DettagliTIROCINIO ESTIVO 2010
TIROCINIO ESTIVO 2010 FBK - UNITA DI RICERCA PAM-SE (Plasma Advanced Materials and Surface Engineering research unit) La ricerca scientifica: metodi e strumenti per fare di un idea una realtà Il ruolo
DettagliL equilibrio dei gas. Lo stato di equilibrio di una data massa di gas è caratterizzato da un volume, una pressione e una temperatura
Termodinamica 1. L equilibrio dei gas 2. L effetto della temperatura sui gas 3. La teoria cinetica dei gas 4. Lavoro e calore 5. Il rendimento delle macchine termiche 6. Il secondo principio della termodinamica
DettagliSOLUZIONE ESERCIZIO 1.1
SOLUZIONE ESERCIZIO 1.1 La temperatura di fusione ed il coefficiente di espansione termica di alcuni metalli sono riportati nella tabella e nel diagramma sottostante: Metallo Temperatura di fusione [ C]
DettagliEsercitazioni di statistica
Esercitazioni di statistica Misure di associazione: Indipendenza assoluta e in media Stefania Spina Universitá di Napoli Federico II stefania.spina@unina.it 22 ottobre 2014 Stefania Spina Esercitazioni
DettagliEsistono alcune sostanze che manifestano la capacità di attirare la limatura di ferro, in particolare, la magnetite
59 Esistono alcune sostanze che manifestano la capacità di attirare la limatura di ferro, in particolare, la magnetite Questa proprietà non è uniforme su tutto il materiale, ma si localizza prevelentemente
DettagliLICEO SCIENTIFICO STATALE G. BANZI BAZOLI LECCE P R O G R A M M A Z I O NE DI DIPARTIMENTO
LICEO SCIENTIFICO STATALE G. BANZI BAZOLI LECCE P R O G R A M M A Z I O NE DI DIPARTIMENTO F I S I C A CLASSI NUOVO ORDINAMENTO A. S. 2014/2015 COMPETENZE PRIMO BIENNIO: SC1 SC2 Osservare descrivere ed
DettagliIstituto Univel'sitarìo Archlfetturo Venezia. El 256. Servizio Bibliografico Audiovisivo e di Documentazione
Istituto Univel'sitarìo Archlfetturo Venezia El 256 Servizio Bibliografico Audiovisivo e di Documentazione ANALISI ECONOMICO-FINANZIARIE D'AZIENDA: TEORIA E TECNICHE Collana diretta da Giorgio Brunetti,
DettagliElettrostatica. pag. 1. Elettrostatica
Carica elettrica Legge di Coulomb Campo elettrico Principio di sovrapposizione Energia potenziale del campo elettrico Moto di una carica in un campo elettrico statico Teorema di Gauss Campo elettrico e
DettagliCorso di Fisica Generale 1
Corso di Fisica Generale 1 corso di laurea in Ingegneria dell'automazione ed Ingegneria Informatica (A-C) 9 lezione (23 / 10 /2015) Dr. Laura VALORE Email : laura.valore@na.infn.it / laura.valore@unina.it
DettagliFAM. 1. Sistema composto da quattro PM come nella tabella seguente
Serie 11: Meccanica IV FAM C. Ferrari Esercizio 1 Centro di massa: sistemi discreti Determina il centro di massa dei seguenti sistemi discreti. 1. Sistema composto da quattro PM come nella tabella seguente
DettagliFluorescenza IR di eccimeri Xe 2 in gas denso
Fluorescenza IR di eccimeri Xe 2 in gas denso A. F. Borghesani *,+ and G. Carugno + * Dipartimento di Fisica, Unità CNISM, Università di Padova + Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Sezione di Padova
DettagliCome costruire un computer quantistico
Come costruire un computer quantistico Oliver Morsch CNR-INFM, Dipartimento di Fisica, Università di Pisa Introduzione: Fisica quantistica La fisica del c.q.: La sovrapposizione e gli stati entangled Problemi
DettagliPROGRAMMAZIONE DIDATTICA DI SCIENZE
PROGRAMMAZIONE DIDATTICA DI SCIENZE CLASSE PRIMA 1. OSSERVARE E INDIVIDUARE ELEMENTI SIGNIFICATIVI 1.1 Scoprire le caratteristiche e proprietà degli elementi attraverso l uso dei sensi 1.2 Identificare
DettagliINVALSI 2015 Rilevazioni Nazionali degli apprendimenti Analisi, riflessioni, formazione
INVALSI 2015 Rilevazioni Nazionali degli apprendimenti Analisi, riflessioni, formazione PREMESSA Il M.I.U.R. ha fornito una anticipazione dei risultati delle prove INVALSI 2015 mediante la loro presentazione,
DettagliEnergia elettrica. L atomo nel suo complesso è neutro perché ha l equilibrio tra protoni ed elettroni presenti nello stesso numero.
Energia elettrica Si fonda sulla costituzione dell atomo che è costituito da particelle più piccole : neutroni (carica neutra) e protoni (carica +) che costituiscono il nucleo ed elettroni (carica negativa)
DettagliISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE POLO COMMERCIALE ARTISTICO GRAFICO MUSICALE
a.s.2015/2016 CHIMICA, FISICA E SCIENZE ISTITUTO TECNICO GRAFICA E COMUNICAZIONE SCIENZE INTEGRATE (FISICA) A CURA DEL RESPONSABILE DELL'AMBITO TETI MERI L AMBITO DISCIPLINARE DI CHIMICA, FISICA E SCIENZE
DettagliCOMUNICAZIONE E DIDATTICA DELL ARTE. Accademia di Belle Arti di Brera - Milano
COMUNICAZIONE E DIDATTICA DELL ARTE Accademia di Belle Arti di Brera - Milano La Scuola di Didattica dell arte dell Accademia di Brera risponde ad un vuoto formativo sulle culture del contemporaneo e dei
DettagliDiffrazione di raggi X
Diffrazione di raggi X Quando una radiazione X colpisce la faccia di un cristallo con un certo angolo di incidenza θ, essa in parte è diffusa dallo strato di atomi della superficie, in parte penetra verso
DettagliEsempio Esame di Fisica Generale I C.d.L. ed.u. Informatica
Esempio Esame di Fisica Generale I C.d.L. ed.u. Informatica Nome: N.M.: 1. 1d (giorno) contiene all incirca (a) 8640 s; (b) 9 10 4 s; (c) 86 10 2 s; (d) 1.44 10 3 s; (e) nessuno di questi valori. 2. Sono
DettagliS P E T T R O S C O P I A. Dispense di Chimica Fisica per Biotecnologie Dr.ssa Rosa Terracciano
S P E T T R O S C O P I A SPETTROSCOPIA I PARTE Cenni generali di spettroscopia: La radiazione elettromagnetica e i parametri che la caratterizzano Le regioni dello spettro elettromagnetico Interazioni
DettagliGenerazione di Numeri Casuali- Parte 2
Esercitazione con generatori di numeri casuali Seconda parte Sommario Trasformazioni di Variabili Aleatorie Trasformazione non lineare: numeri casuali di tipo Lognormale Trasformazioni affini Numeri casuali
DettagliStruttura Semplice Siti Nucleari
DIPARTIMENTO TEMATICO RADIAZIONI ATTIVITA DI CONTROLLO IN RELAZIONE AL RINVENIMENTO DI FUSTI INTERRATI PRESSO IL SITO FN-SO.G.I.N. DI BOSCO MARENGO (AL) Relazione tecnica n. 8/SS21.02/2014 Redazione Verifica
DettagliRecenti Scoperte Scientifiche in Ottica
Recenti Scoperte Scientifiche in Ottica Luca Salasnich Dipartimento di Fisica e Astronomia Galileo Galilei, Università di Padova, Italy Padova, 26 Maggio 2014 Secondo Meeting di Ottica e Optometria a Padova
DettagliAnalisi di parametri cinematici e situazioni di traffico in ambito urbano finalizzate al calcolo delle emissioni
XIV Incontro EXPERT PANEL EMISSIONI DA TRASPORTO STRADALE ARPAV Venezia, 16 ottobre 2008 Analisi di parametri cinematici e situazioni di traffico in ambito urbano finalizzate al calcolo delle emissioni
DettagliProtocollo dei saperi imprescindibili Ordine di scuola: professionale
Protocollo dei saperi imprescindibili Ordine di scuola: professionale DISCIPLINA: MATEMATICA RESPONSABILE: CAGNESCHI F. IMPERATORE D. CLASSE: prima servizi commerciali Utilizzare le tecniche e le procedure
Dettagli1) Il grafico rappresenta la quantità di acqua contenuta in una vasca da bagno al passare del tempo.
ESERCIZI DI SCIENZE 1) Il grafico rappresenta la quantità di acqua contenuta in una vasca da bagno al passare del tempo. A quale delle seguenti situazioni corrisponde il grafico? A. Il rubinetto è aperto
DettagliPIANO DI LAVORO ANNUALE DELLA DISCIPLINA. Classe 3 ATI A.S. 2015/2016
Istituto di Istruzione Secondaria Superiore Ettore Majorana 24068 SERIATE (BG) Via Partigiani 1 Tel 035 297612 Fax 035301672 Cod. Mecc. BGISO1700A Cod.Fisc. 95028420164 Md CDC 49_1 - Piano di Lavoro Annuale
DettagliCorso di Laurea in FARMACIA
Corso di Laurea in FARMACIA 2015 simulazione 1 FISICA Cognome nome matricola a.a. immatric. firma N Evidenziare le risposte esatte Una sferetta è appesa con una cordicella al soffitto di un ascensore fermo.
DettagliLiceo Classico Statale Dante Alighieri
Liceo Classico Statale Dante Alighieri via E. Q. Visconti, 13 - ROMA - PIANO ANNUALE DI LAVORO Anno scolastico 2015/16 Docente: Cristina Zeni Disciplina: MATEMATICA Classe: 4C Ore settimanali: 2 1. ANALISI
DettagliLa diffrazione. Lezioni d'autore
La diffrazione Lezioni d'autore Figure di diffrazione VIDEO Il potere risolutivo di un sistema ottico (I) Un esperienza classica sulle capacità di una persona di distinguere due oggetti vicini si realizza
DettagliLE COMPETENZE ESSENZIALI DI FISICA
LE COMPETENZE ESSENZIALI DI FISICA classe prima Liceo scientifico COMPETENZE raccogliere dati attraverso l osservazione diretta dei fenomeni naturali fisici e attraverso l attività di laboratorio OSA comprendere
DettagliUniversità degli Studi di Pavia Facoltà di Medicina e Chirurgia
Università degli Studi di Pavia Facoltà di Medicina e Chirurgia CORSO DI LAUREA TRIENNALE CLASSE DELLLE LAUREE DELLE PROFESSIONI SANITARIE DELLA RIABILITAZIONE CLASSE 2 Corso Integrato di Fisica, Statistica,
DettagliIIS D ORIA - UFC. Laboratorio Relazioni di laboratorio Verifiche scritte di laboratorio (elaborazione dati, domande aperte, test a risposta multipla)
INDICE DELLE UFC 0 OBIETTIVI MINIMI CLASSE PRIMA (v. programmazione anno precedente) 1 LA TEMPERATURA 2 IL CALORE 3 L EQUILIBRIO DEI SOLIDI 4 IL MOVIMENTO: LA VELOCITÀ 5 IL MOVIMENTO: L ACCELERAZIONE 6
DettagliIllustrazione 1: Telaio. Piantanida Simone 1 G Scopo dell'esperienza: Misura di grandezze vettoriali
Piantanida Simone 1 G Scopo dell'esperienza: Misura di grandezze vettoriali Materiale utilizzato: Telaio (carrucole,supporto,filo), pesi, goniometro o foglio con goniometro stampato, righello Premessa
DettagliSECONDO BIENNIO ISTITUTO TECNICO ELETTRONICA ED ELETTROTECNICA
SETTORE TECNOLOGICO ISTITUTO TECNICO INDIRIZZO ELETTRONICA ED ELETTROTECNICA ARTICOLAZIONE ELETTRONICA ESITI DI APPRENDIMENTO (competenze, abilità, conoscenze) Regolamento, Art.5, comma 1 Nota: Le Competenze,
DettagliEFFETTO FOTOELETTRICO
EFFETTO FOTOELETTRICO Come funziona una cella solare TECHNOTOU R SEMICONDUTTORI 1 Materiali con una conducibilità intermedia tra quella di un buon conduttore e quella di un buon isolante. Possono essere
DettagliLaboratorio di Ottica, Spettroscopia, Astrofisica
Università degli Studi di Palermo Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali Corso di Laurea in Fisica Progetto Lauree Scientifiche Laboratorio di Ottica, Spettroscopia, Astrofisica Antonio Maggio
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO N 15 BOLOGNA Scuola secondaria di primo grado G.Zappa a.s.2015-2016. PROGRAMMAZIONE PER IL BIENNIO DI L2 E L3 (inglese,spagnolo)
ISTITUTO COMPRENSIVO N 15 BOLOGNA Scuola secondaria di primo grado G.Zappa a.s.2015-2016 PROGRAMMAZIONE PER IL BIENNIO DI L2 E L3 (inglese,spagnolo) Finalità - Sviluppo di competenze pragmatico-comunicative
DettagliAnalisi Univariata e Multivariata dei Dati Economici Bruno Ricca (Dipartimento di studi su risorse, impresa, ambiente e metodologie quantitative)
Programma di studio AA 2008-2009 Analisi Univariata e Multivariata dei Dati Economici Bruno Ricca (Dipartimento di studi su risorse, impresa, ambiente e metodologie quantitative) Modulo unico 10 cfu corso
DettagliLa dinamica delle collisioni
La dinamica delle collisioni Un video: clic Un altro video: clic Analisi di un crash test (I) I filmati delle prove d impatto distruttive degli autoveicoli, dato l elevato numero dei fotogrammi al secondo,
DettagliANNO SCOLASTICO 2013-'14 PROF. SSA RAFFAELLA AMICUCCI MATERIA: GEOGRAFIA CLASSE I B DATA DI PRESENTAZIONE: 30/11/2013
PROGRAMMAZIONE INDIVIDUALE DOCENTE ANNO SCOLASTICO 2013-'14 PROF. SSA RAFFAELLA AMICUCCI MATERIA: GEOGRAFIA CLASSE I B DATA DI PRESENTAZIONE: 30/11/2013 FINALITÀ E OBIETTIVI FORMATIVI DELLA DISCIPLINA
DettagliDAL RAV AL PIANO DI MIGLIORAMENTO
IC SARNELLI DE DONATO RODARI A.S. 2015-2016 DAL RAV AL PIANO DI MIGLIORAMENTO Ref. Autovalutazione Prof.ssa M. Notarachille PRIORITA' E TRAGUARDI PRIORITA' TRAGUARDI Risultati scolastici Migliorare i risultati
DettagliLEZIONE 2 ( Interazione delle particelle con la materia)
LEZIONE 2 ( Interazione delle particelle con la materia) INTERAZIONE DELLE RADIAZIONI FOTONICHE La materia viene ionizzata prevalentemente ad opera degli elettroni secondari prodotti a seguito di una interazione
DettagliTERZA LEZIONE (4 ore): INTERAZIONE MAGNETICA
TERZA LEZIONE (4 ore): INTERAZIONE MAGNETICA Evidenza dell interazione magnetica; sorgenti delle azioni magnetiche; forze tra poli magnetici, il campo magnetico Forza magnetica su una carica in moto; particella
DettagliDipartimento di Fisica a.a. 2004/2005 Fisica Medica 2 Laser in medicina 28/2/2004
Dipartimento di Fisica a.a. 2004/2005 Fisica Medica 2 Laser in medicina 28/2/2004 Laser Sviluppo moderne tecniche di comunicazione fasci molto intensi di onde radio coerenti in bande di frequenza molto
DettagliMASSE ATOMICHE. 1,000 g di idrogeno reagiscono con 7,9367 g di ossigeno massa atomica ossigeno=2 x 7,9367=15,873 g (relativa all'idrogeno)
MASSE ATOMICHE Sono a volte impropriamente chiamate pesi atomici. All'epoca di Dalton non era possibile pesare i singoli atomi ma solo trovare la massa di un atomo relativa a quella di un altro acqua di
DettagliGRAFICA. Accademia di Belle Arti di Brera - Milano
GRAFICA Accademia di Belle Arti di Brera - Milano Le principali tecniche tradizionali della grafica d arte, nate al traino delle grandi invenzioni della carta e della stampa, si distinguono per la natura
DettagliProgramma di Robotica[LEGO EV3]
Programma di Robotica[LEGO EV3] Target: 1. Alunni ultima classe scuola media inferiore per i quali sia possibile compiere un lavoro di potenziamento delle abilità per i livelli di eccellenza didattica
DettagliTabella periodica degli elementi
Tabella periodica degli elementi Perchè ha questa forma? Ovvero, esiste una regola per l ordinamento dei singoli atomi? Le proprietà dei materiali hanno una relazione con la tabella? L applicazione dei
DettagliCurriculum Breve. Sintesi
Curriculum Breve Sintesi Nato a Salerno il 30 marzo 1954, si è laureato presso l'università degli Studi di Napoli Federico II con la votazione di 110/110 e lode e, successivamente, ha conseguito il Diploma
DettagliLEZIONE 5 Interazione Particelle Cariche-Materia
LEZIONE 5 Interazione Particelle Cariche-Materia Particelle alfa Le particelle alfa interagiscono intensamente con la materia attraverso collisioni/interazioni che producono lungo la traccia una elevata
Dettagli4 FORZE FONDAMENTALI
FORZA 4! QUANTE FORZE? IN NATURA POSSONO ESSERE OSSERVATE TANTE TIPOLOGIE DI FORZE DIVERSE: GRAVITA' O PESO, LA FORZA CHE SI ESERCITA TRA DUE MAGNETI O TRA DUE CORPI CARICHI, LA FORZA DEL VENTO O DELL'ACQUA
DettagliInquinamento da Campi Elettromagnetici
Inquinamento da Campi Elettromagnetici Aspetti Tecnici, Sanitari, Normativi A cura di ECORICERCHE s.r.l. Lo Spettro Elettromagnetico ECORICERCHE s.r.l. 2 Elettrosmog: che cos è? E un termine entrato nell
DettagliElementi di matematica finanziaria
Elementi di matematica finanziaria 1. Percentuale Si dice percentuale di una somma di denaro o di un altra grandezza, una parte di questa, calcolata in base ad un tanto per cento, che si chiama tasso percentuale.
DettagliLezione 6 Perdita di energia
Abbiamo introdotto la perdita di energia per collisioni, che avviene tramite scattering coulombiani sugli elettroni del materiale. Questo è alla base di molti apparati usati per rivelare particelle cariche.
DettagliEnergia e Lavoro. In pratica, si determina la dipendenza dallo spazio invece che dal tempo
Energia e Lavoro Finora abbiamo descritto il moto dei corpi (puntiformi) usando le leggi di Newton, tramite le forze; abbiamo scritto l equazione del moto, determinato spostamento e velocità in funzione
DettagliEsercizi sulla conversione tra unità di misura
Esercizi sulla conversione tra unità di misura Autore: Enrico Campanelli Prima stesura: Settembre 2013 Ultima revisione: Settembre 2013 Per segnalare errori o per osservazioni e suggerimenti di qualsiasi
DettagliPremessa e obiettivi. dell individuo nella loro pienezza e totalità. ORGANIZZAZIONE STRATEGICA. Risorse Umane POTENZIALE
Premessa e obiettivi La valutazione del potenziale rappresenta una metodologia ben precisa che genera diversi strumenti, schematizzati e di facile lettura, per la gestione del potenziale delle persone
DettagliEsercizi di autoriflessione sui diversi approcci procedurali in relazione ai diversi contesti metodologici TUTTE LE DISCIPLINE
Pagina 1 di 6 INGRESSO LA CLASSE HA INIZIATO L ANNO DIMOSTRANDO UN DISCRETO INTERESSE DURANTE LE LEZIONI E SEMBRA DESIDEROSA DI MIGLIORARE L IMPEGNO A CASA RISPETTO ALLO SCORSO ANNO SCOLASTICO. SI PREVEDE,
DettagliLa fisica e la misura
La fisica e la misura La fisica è una scienza fondamentale che ha per oggetto la comprensione dei fenomeni naturali che accadono nel nostro universo. È basata su osservazioni sperimentali e misure quantitative
DettagliAgostinetti Piero (425902/IM)
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PADOVA FACOLTA DI INGEGNERIA Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica LABORATORIO DI ANALISI STRUTTURALE CON ANSYS 5.6: VERIFICHE STRUTTURALI PER IL BILANCERE DELLA PIATTAFORMA
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI DI PADOVA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA IDRAULICA, MARITTIMA E GEOTECNICA
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PADOVA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA IDRAULICA, MARITTIMA E GEOTECNICA CORSO DI COSTRUZIONI IDRAULICHE A.A. 00-0 PROF. LUIGI DA DEPPO ING. NADIA URSINO ESERCITAZIONE N : Progetto
DettagliAcquisizione Dati. Diffrazione di Elettrone Singolo
Acquisizione Dati Diffrazione di Elettrone Singolo Obiettivo Sviluppo del Sistema di Acquisizione Dati per un esperimento di diffrazione di singolo elettrone da doppia fenditura, sotto la direzione Prof.
DettagliUnità di misura di lunghezza usate in astronomia
Unità di misura di lunghezza usate in astronomia In astronomia si usano unità di lunghezza un po diverse da quelle che abbiamo finora utilizzato; ciò è dovuto alle enormi distanze che separano gli oggetti
DettagliLiceo Marie Curie (Meda) Scientifico Classico Linguistico PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE PER COMPETENZE
Liceo Marie Curie (Meda) Scientifico Classico Linguistico PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE PER COMPETENZE a.s. 2015/16 CLASSE 2^ ASA Indirizzo di studio Liceo scientifico Scienze Applicate Docente Disciplina
DettagliProgrammazione Disciplinare: Tecnologie e tecniche di rappresentazione grafica Classe: Seconda
Istituto Tecnico Tecnologico Basilio Focaccia Salerno Programmazione Disciplinare: Tecnologie e tecniche di rappresentazione grafica Classe: Seconda I Docenti della Disciplina Salerno, lì... settembre
DettagliTEORIA QUANTISTICA E STRUTTURA ATOMICA
TEORIA QUANTISTICA E STRUTTURA ATOMICA Gli argomenti di queste lezioni sono trattati nel Capitolo 7 del testo e nei paragrafi 1, e 3 del Capitolo 8. Non ci sono parti da non considerare. La moderna definizione
DettagliINTERAZIONE RADIAZIONE-MATERIA (Effetti biologici ed elementi di radioprotezione)
INTERAZIONE RADIAZIONE-MATERIA (Effetti biologici ed elementi di radioprotezione) Elementi di interazione radiazione-materia - Radiazioni ionizzanti - Interazione di particelle cariche - Interazione di
DettagliESPERIENZE CON GLI SPECCHI PIANI
1. Qual è la posizione dell immagine fornita da uno specchio piano? Di che tipo di immagine si tratta? Disponi il cilindro giallo dietro lo specchio, in modo che coincida con l immagine riflessa del cilindro
DettagliOCSE-PISA 2009 Programme for International Student Assessment
OCSE-PISA 2009 Programme for International Student Assessment Studio principale Programma del corso di formazione Il progetto OCSE PISA 2009 Le procedure di somministrazione. Compiti e ruoli dell insegnante
DettagliMINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITÀ, DELLA RICERCA SCUOLE ITALIANE ALL ESTERO
Sessione Ordinaria in America 4 MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITÀ, DELLA RICERCA SCUOLE ITALIANE ALL ESTERO (Americhe) ESAMI DI STATO DI LICEO SCIENTIFICO Sessione Ordinaria 4 SECONDA PROVA SCRITTA
DettagliIndicazioni operative per La Misurazione dei fumi e dei gas durante la attività di saldatura
Indicazioni operative per La Misurazione dei fumi e dei gas durante la attività di saldatura Scheda n 1 Giugno 2010 1 Norme di riferimento: UNI EN 10882-1:2002: Campionamento delle particelle in sospensione
DettagliNote di fisica. Mauro Saita e-mail: maurosaita@tiscalinet.it Versione provvisoria, luglio 2012. 1 Quantità di moto.
Note di fisica. Mauro Saita e-mail: maurosaita@tiscalinet.it Versione provvisoria, luglio 2012. Indice 1 Quantità di moto. 1 1.1 Quantità di moto di una particella.............................. 1 1.2 Quantità
DettagliUNIVERSITA DI BOLOGNA - CDL IN INGEGNERIA GESTIONALE Supporto al Corso di Fisica per Ingegneria. Riccardo Di Sipio
UNIVERSITA DI BOLOGNA - CDL IN INGEGNERIA GESTIONALE Supporto al Corso di Fisica per Ingegneria Riccardo Di Sipio Supporto al Corso di Fisica per Ingegneria Riccardo Di Sipio, Università di Bologna e INFN
DettagliGas e gas perfetti. Marina Cobal - Dipt.di Fisica - Universita' di Udine 1
Gas e gas perfetti 1 Densita Densita - massa per unita di volume Si misura in g/cm 3 ρ = M V Bassa densita Alta densita Definizione di Pressione Pressione = Forza / Area P = F/A unita SI : 1 Nt/m 2 = 1
DettagliRIDUZIONE DELLE DISTANZE
RIDUZIONE DELLE DISTANZE Il problema della riduzione delle distanze ad una determinata superficie di riferimento va analizzato nei suoi diversi aspetti in quanto, in relazione allo scopo della misura,
Dettagli5 10 17 26 37 2,,,,,,... 2 3 4 5 6
MATEMATICA GENERALE 2014 - CTF Funzioni e successioni - Esercizi Docente: ALESSANDRO GAMBINI 1. a) Rappresenta mediante espressione analitica la seguente successione numerica. Motiva la tua risposta. 5
DettagliPOLITECNICO DI MILANO CORSO DI LAUREA ON LINE IN INGEGNERIA INFORMATICA ESAME DI FISICA
1 POLITECNICO DI MILANO CORSO DI LAUREA ON LINE IN INGEGNERIA INFORMATICA ESAME DI FISICA Per ogni punto del programma d esame vengono qui di seguito indicate le pagine corrispondenti nel testo G. Tonzig,
DettagliCorso di formazione sul COUNSELING AD INDIRIZZO SISTEMICO
Centro Siciliano di Terapia della Famiglia Corso di formazione sul COUNSELING AD INDIRIZZO SISTEMICO Moduli teorici 1 2 3 anno 1 Anno 160 ore 1 MODULO Il Centro Milanese di Terapia della Famiglia. La nascita
DettagliPIANO DI LAVORO ANNO SCOLASTICO 2015/2016. I.I.S.S. ''C. E. GADDA Sede di Langhirano MATERIA DI INSEGNAMENTO: ECONOMIA AZIENDALE
PIANO DI LAVORO ANNO SCOLASTICO 2015/2016 I.I.S.S. ''C. E. GADDA Sede di Langhirano MATERIA DI INSEGNAMENTO: ECONOMIA AZIENDALE PROF.SSA FAINI DANIELA CLASSE 1 B indirizzo economico AFM n alunni 23 ATTIVITA'
DettagliMetodologia per la programmazione, il monitoraggio e la valutazione della formazione nelle PPAA
Metodologia per la programmazione, il monitoraggio e la valutazione della formazione nelle PPAA Prof. Guido CAPALDO Roma, 21 maggio 2013 Sala Polifunzionale PCM Come è stata costruita la metodologia Messa
DettagliQuantificare la variabilità dei processi ecologici
Scopo ecologia Quantificare la variabilità dei processi ecologici Comprensione dei meccanismi fondamentale per identificare gli effetti del disturbo antropico e per prevenire alterazioni su scala globale
DettagliEFFICACY. Per la Scuola, per i Docenti, per gli Studenti. In collaborazione con l Università Bocconi
EFFICACY Per la Scuola, per i Docenti, per gli Studenti In collaborazione con l Università Bocconi EFFICACY PROGETTI PILOTA GIÀ SVOLTI SUL DIGITALE Progetti pilota: Marzo Giugno 2014 Set-up Chi: scuole
DettagliCorrente elettrica F i s i c a s p e r i m e n t a l e I I
Corrente elettrica F i s i c a s p e r i m e n t a l e I I Per descrivere il moto di una singola carica introdurremo il vettore velocità Se, come in un metallo, abbiamo un numero enorme di cariche libere
DettagliUna reazione a due corpi in generale è rappresentata dall espressione: a + X Y + b
Le reazioni nucleari bilancio energetico: Q della reazione Le reazioni nucleari sono analizzate quantitativamente in termini di massa ed energia dei nuclei e delle particelle interessate (bilancio energetico).
Dettagli