Minisci SerT,, SPSAL. Rapporto sulle Dipendenze Patologiche Il Progetto Alcol e Lavoro

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1 Eleonora Ferraris, Roberta Sivieri,, Salvatore Minisci SerT,, SPSAL Rapporto sulle Dipendenze Patologiche Il Progetto Alcol e Lavoro Ferrara, 17 Giugno 2008

2 L OMS dice che. Fonte: Rapporto del Ministro della Salute al Parlamento

3 Il contesto & & il problema Astemi in in diminuzione: 25% della popolazione 75% italiani consuma alcol (87% M; M; 63% F); 1 1 bicchiere a aa aa Circa 3,6 mil consumatori a rischio (10%) Circa 1 milione (2%) consumatori problematici Fonte: Gli Italiani e l Alcol l Consumi, tendenze ed atteggiamenti in in Italia Osservatorio Permanente su giovani e alcol Doxa

4 1. L Emilia Romagna è al 3 posto (dopo Veneto e Trentino) con il 74,2% di consumatori 2. 1/5 della popolazione in età produttiva (18-69 aa) ) ha abitudini di consumo a rischio 3. Il consumo di alcol è più frequente nei: giovani (18-24 aa) maschi con alto livello di istruzione

5 In Provincia di Ferrara Ferrara si colloca al 7 7 posto per utenza in carico ai Centri Alcologici,, dopo BO, MO, RE, PR e prima di Imola, Rimini, Cesena e Forlì (Osservatorio, 2006) Significativa presenza di di attività produttive a rilevante rischio di di infortuni sul sul lavoro (comparto delle costruzioni, metalmeccanico, chimico e dei dei trasporti) Coinvolgimento delle aziende più piùsensibili alla alla tematica ALCOL, utilizzando il il metodo messo a punto nel nel da da AUSL di di MO MO e fatto proprio dalla Regione Emilia-Romagna, che che ne ne ha ha raccomandato l applicazione nel nel Piano Regionale della Prevenzione

6

7 Riferimenti Normativi Delibera di di Giunta n. n. 1639/ Linee di di indirizzo della Regione Emilia-Romagna sugli interventi per la la prevenzione, la la cura e la la riabilitazione dell alcolismo e dei problemi alcol correlati Legge quadro in in materia di di alcol e di di problemi alcol correlati n. n. 125/ Intesa Stato Regioni del 16/3/2006 Elenco lavorazioni a rischio e PNAS ( )

8 Legge quadro in materia di alcol e di problemi alcolcorrelati n. 125/2001 Art. 15 al al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di di concerto con il il Ministro della salute, il il compito di di individuare le le attivita' lavorative che comportano un elevato rischio di diinfortuni sul lavoro, per la la sicurezza, l'incolumita' o la la salute dei terzi, per le le quali e' e' fatto divieto di di assunzione e di di somministrazione di di bevande alcoliche e superalcoliche

9 Gazzetta Ufficiale N. 75 del 30 Marzo 2006 CONFERENZA STATO - REGIONI PROVVEDIMENTO 16 marzo 2006 Intesa in materia di individuazione delle attivita' lavorative che comportano un elevato rischio di infortuni sul lavoro ovvero per la sicurezza, l'incolumita' o la salute dei terzi, ai fini del divieto di assunzione e di somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche

10 Alcune attività lavorative/mansioni per le quali è vietata l assunzione l e la somministrazione di bevande alcoliche ALCOLEMIA = 0 1) 1) attività per le le quali è richiesto un certificato di di abilitazione per l'espletamento dei seguenti lavori pericolosi: b) b) conduzione di di generatori di di vapore (D.M. 1 1 marzo 1974); 2) 2) dirigenti e preposti al al controllo dei processi produttivi e alla sorveglianza dei sistemi di di sicurezza negli impianti a rischio di di incidenti rilevanti (art. 1 del D. D. Lgs.. 17/8/1999, n. n. 334);

11 ALCOLEMIA = 0 8) mansioni inerenti le seguenti attività di trasporto: a) addetti alla guida di veicoli stradali per i quali è richiesto il possesso della patente di guida categoria B, C, D, E, e quelli per i quali è richiesto il certificato di formazione professionale per guida di veicoli che trasportano merci pericolose su strada; 10) lavoratori addetti ai comparti della edilizia e delle costruzioni e tutte le mansioni che prevedono attività in quota, oltre i 2 metri di altezza; 13) operatori e addetti a sostanze potenzialmente esplosive e infiammabili, settore idrocarburi;

12 29/3/ Accordo tra il Governo, le regioni e le province autonome sul PNAS G.U. del 16/4/2007 n.88 Risultati attesi: riduzione del del danno prodotto dall'alcol sui sui luoghi di di lavoro, in in particolare nei nei luoghi di di lavoro a rischio per per la la salute e la la sicurezza di di terzi, soprattutto per per quanto attiene alla violenza e agli incidenti Azioni: attivare la la collaborazione del del mondo delle imprese e delle organizzazioni sindacali, nell'ambito di di quanto previsto dalle normative sulla sicurezza nonché dalla legge n. n. 125/2001, per per promuovere nei nei luoghi di di lavoro una politica sull'alcol fondata sull'educazione, la la promozione della salute, la la tempestiva identificazione.. dei dei soggetti a rischio e la la possibilità di di intraprendere, nel nel pieno rispetto della privacy, trattamenti integrati.

13 Il principio Invece di far finta di niente parlane con lui Negli ambienti di lavoro anche i comportamenti individuali - quando possono avere conseguenze sulla sicurezza e sulla salute propria e di altri - devono essere oggetto di valutazione da parte del datore di lavoro

14 Perché affrontare il problema anche negli ambienti di lavoro? Rapporto diretto consumo di alcol/prestazioni psicofisiche durante il lavoro (= incidenti e 10% infortuni, ma anche > assenze per malattia, < capacità lavorative, problemi personali e familiari, costi economici per l azienda e per la comunità) Gli interventi attuati si ripercuotono favorevolmente non solo nell azienda ma anche nella vita familiare e sociale, moltiplicando i benefici delle azioni intraprese L alcol potenzia effetti avversi di solventi organici, metalli pesanti, pesticidi, rumore

15 Perché affrontare il problema anche negli ambienti di lavoro? Almeno il 50% degli utenti dei centri alcologici svolge attività lavorativa stabile La popolazione dei lavoratori rappresenta pienamente la popolazione dei consumatori di alcol Poche richieste di consulenze alcologiche dal Pronto Soccorso e dagli ambienti di lavoro rispetto ai problemi alcol correlati presentati dai lavoratori attivi Almeno l 80% degli utenti seguiti dai centri alcologici ha svolto un attività lavorativa anche in periodi di grave abuso/dipendenza

16 Quindi Il Il luogo di lavoro può costituire un setting particolarmente favorevole per progetti, programmi e azioni di promozione della salute: EDUCAZIONE PREVENZIONE IDENTIFICAZIONE PRECOCE TRATTAMENTO

17 Tra benessere aziendale e benessere individuale L ambiente di lavoro come luogo privilegiato per campagne di promozione di salute quindi non solo un messaggio strettamente legato al lavoro (alla prevenzione della patologia professionale) ma anche un messaggio più UNIVERSALE rivolto a modificare stili di vita (dentro e fuori l ambiente di lavoro, per sé e per gli altri) L obiettivo principale rimane l aumento della consapevolezza di ogni soggetto coinvolto, ai fini di una più efficace AUTOTUTELA

18 Dall esperienza svolta in in alcune regioni è emerso come l obiettivo primario da da perseguire sia AUMENTARE LA PERCEZIONE DEL RISCHIO nei lavoratori che, per quanto apparentemente adeguata, si si traduce in in comportamenti rischiosi per la la salute, la la guida e il il lavoro rispetto ai ai consumi alcolici

19 Il progetto dell AUSL di Ferrara: Obiettivi Sensibilizzare le le organizzazioni aziendali e i i lavoratori sui problemi alcol correlati Contribuire alla riduzione dei consumi di di bevande alcoliche nella popolazione occupata del territorio Contribuire alla riduzione dei rischi di di infortuni sul lavoro Favorire la la conoscenza e l applicazione l della normativa vigente Favorire l accesso l dei cittadini lavoratori e dei loro familiari ai ai centri di di consulenza e cura (Centri( Alcologici dell AUSL di di Ferrara)

20 Metodologia di intervento Corso formativo per responsabili, quadri, MC, Rappresentanti dei Lavoratori per la la Sicurezza (RLS, RSPP e RSU), preceduto da da interviste strutturate Incontri di di informazione/sensibilizzazione, per lavoratori Diffusione di di materiale informativo di di educazione sanitaria legato ai ai rischi dell alcol e alle modalità di di accesso ai ai servizi Elaborazione e applicazione in in sede - provinciale, aziendale, distrettuale - di di un un protocollo di di strategie operative, orientate a prevenire e fronteggiare i i problemi alcolcorrelati negli ambienti di di lavoro

21 Risultati attesi Costituzione di di GRUPPO DI DI PROGETTO INTERNO (Quadri, Dirigenti, MC, RSPP, RLS e RSU) che possa gestire le le situazioni problematiche e dare seguito all opera di di prevenzione iniziata dai dai Servizi Stesura di di un un REGOLAMENTO AZIENDALE per per la la gestione dei dei casi alcol correlati Coinvolgimento di di MC MC ed ed RLS figure chiave nella prevenzione, monitoraggio e gestione delle problematiche alcol correlate nei nei luoghi di di lavoro 4.SENSIBILIZZARE I LAVORATORI sui sui rischi connessi all assunzione assunzione di di bevande alcoliche, sia sia durante l attività l lavorativa che extra-lavorativa, nell ottica di di migliorare la la qualità della vita individuale e collettiva

22 Indicatori di verifica N aziende coinvolte N partecipanti agli incontri di di informazione (N interviste strutturate somministrate) N componenti del gruppo di di progetto interno all azienda azienda N di questionari restituiti dagli occupati delle aziende N di incontri di di informazione-sensibilizzazione realizzati e numero di di lavoratori coinvolti N di schede di di valutazione ritirate Report di di rendicontazione a fine progetto

23 TARGET Individuazione almeno 2 aziende di medie-grandi dimensioni, una per il Distretto Centro Nord e una per il Distretto Sud Est, interessate al progetto. medio-grandi (> 200 lavoratori) grandi (> 500 lavoratori) BASELL Polyolefins - Comparto Chimica di sintesi (materie plastiche di Polipropilene) - N dipendenti totali = 960 Progetto elaborato e realizzato dall Equipe multidisciplinare SPSAL Servizi per le Dipendenze Patologiche

24 La formazione ha coinvolto. A. A. Figure significative dell azienda per competenze e ruoli (coordinamento, organizzazione, tutela sorveglianza nei cfr. dei lavoratori), in in grado di di incidere nelle politiche aziendali di di promozione alla salute B. B. 2 gruppi di di 12 persone persone, con lezione frontale, gruppi di di lavoro (problem solving), discussione guidata

25 Contenuti della formazione 1. Epidemiologia dei consumi di bevande alcoliche e percezione del problema come emersa dalle interviste a dirigenti e preposti 2. Effetti biologici, comportamentali, relazionali dell alcol 3. Costi dell alcol (produttività, assenteismo, malattia, perdita del lavoro) 4. Normativa vigente 5. Politiche aziendali sull alcol (tutela lavoratori con problemi alcol-correlati) 6. Modalità per l identificazione precoce 7. La rete dei Servizi territoriali

26 ALCOL: una sostanza familiare Il danno causato dall'alcol, oltre che al bevitore, si estende alle famiglie e alla collettività,, gravando sull'intera società: : si stima infatti che i prodotti alcolici siano responsabili del 9% della spesa sanitaria Studio PASSI, 2006 Aspetti psicologici e relazionali nelle problematiche alcol-correlate correlate (famiglia, coppia, relazioni sociali, extrafamiliari, rapporti amicali, LAVORO)

27 La costruzione di un modello di prevenzione applicabile ai luoghi di lavoro: soggetti, metodologie e strumenti Risultati delle interviste 27

28 Risultati delle interviste Intervistati 1 MC 2 R+ASPP 3 RLS 2 R+AGP 3 Dirigenti Preposti 3 Quadri TOTALE Alcune risposte più significative Alcol fattore di di rischio = 92% In In generale, causa di di almeno il il 10% degli infortuni = 54% In In azienda, nell ultimo anno = 0% 0% In In generale, causa di di almeno il il 10% di di assenze dal dal lavoro = 42% In In azienda, almeno persone hanno problemi = 33%

29 Risultati delle interviste In In azienda mansioni vietate per legge = 46% In In azienda sconsigliabile alcol = 86% Lavoratori informati sul divieto = 63% Procedura aziendale di di divieto = 100% Nell ultimo anno viste persone bere = 25% Nell ultimo anno situazioni problematiche = 4% In In caso di di persone con bere problematico, che fare? Provvedimenti disciplinari = 4% Colloqui personali = 79% Invio al al Servizio pubblico = 25% Invio al al medico competente = 38%

30 Risultati delle interviste Di fronte a un problema da alcol, oggi in azienda chi interviene? Capo Reparto = 42% Medico Competente = 29% Responsabile Personale = 13% Tutti e tre coordinati = 4% Non sa / non risponde = 13% Utilità di questi interventi (= molto o moltissimo) Divieto di alcol in mensa = 63% Informazione e formazione = 83% Controllo alcolemia = 21% Regolamento aziendale = 54%

31 Tra le conclusioni Il Il consumo di di bevande alcoliche è ancora presente tra i i lavoratori, verosimilmente nelle ore che precedono l attività lavorativa (procedura di di divieto aziendale Basell) È emersa l utilità di di supportare quadri, RSU, RLS, RSPP e medico competente nella delicata fase di di intervento su su eventuali casi problematici Le Le azioni di di prevenzione alcologica non devono rimanere interventi episodici Per elevare l efficacia degli interventi preventivi occorre il il coinvolgimento dell intero sistema dei servizi pubblici e privati e delle associazioni

32 Schede di valutazione

33 Ritiene che gli interventi di informazione-prevenzione sui problemi alcol-correlati correlati siano stati utili per Lei come persona? 23% 23% 0% 0% 14% 14% 63% 63% Niente Niente Poco Poco Abbastanza Abbastanza Molto Molto Moltissimo Moltissimo

34 Ritiene che siano stati utili per l azienda l? 46% 46% 18% 18% 0% 0% 36% 36% Niente Niente Poco Poco Abbastanza Abbastanza Molto Molto Moltissimo Moltissimo

35 Si sente più interessato e motivato ad occuparsi di problematiche alcol-correlate correlate? 9% 9% 0% 0% 5% 5% 36% 36% 50% 50% Niente Niente Poco Poco Abbastanza Abbastanza Molto Molto Moltissimo Moltissimo

36 Ritiene che l intervento l formativo possa servire a motivare la diminuzione dei consumi alcolici tra la popolazione dei lavoratori? 23% 23% 45% 45% 0% 0% 0% 0% 32% 32% Niente Niente Poco Poco Abbastanza Abbastanza Molto Molto Moltissimo Moltissimo

37 Ritiene che questa attività informativa-preventiva debba continuare? SI NO NR Ritiene che questa attività informativapreventiva debba continuare?

38 Nelle fasi successive chi dovrebbe essere coinvolto? Coinvolgimento periodico di di tutto il il personale dell azienda (( lavoratori e dirigenti), magari con incontri mirati di di 2-3 ore max, opuscoli, cartellonistica, etc Coinvolgimento di di tutte le le società, anche ditte terze Approfondire le le tematiche lavorative (aspetti tossicologici, legali, procedurali) e dare maggiore risalto ai ai rischi correlati all abuso abuso di di alcol Incontri di di refresh a distanza di di tempo Coinvolgimento s/t s/t del MC Attività informativa in in piccoli gruppi

39 Quale futuro (1)? 1. Settembre-Dicembre 2008 proseguiranno interviste strutturate e formazione a dirigenti, quadri aziendali (n.( 50 preposti con gestione diretta del personale) 2. Sensibilizzazione sui lavoratori (n ), in gruppi di max 60, in orario di lavoro (comunicazione preceduta da lettera in busta paga)

40 Perché la sensibilizzazione? Informare i lavoratori sulle conseguenze del consumo di bevande alcoliche nei luoghi di lavoro Offrire conoscenze scientificamente corrette sull alcol Fornire conoscenze sulla legislazione vigente Fornire informazioni rispetto alla gestione del rischio alcolcorrelato nel proprio lavoro

41 1.Informazione rivolta a gruppi max 60 lavoratori 2.Durata 2 ore Con quali modalità? 3.Metodologia interattiva 4.Questionario della salute 5.Materiale informativo: depliant Lavoro sicuro senza alcol, alcolmetro

42 Identificazione precoce dei lavoratori a rischio SOTTO SOGLIA da: A. Mosti, 2007

43 Quale futuro (2)? 1. Attivazione analogo progetto nel Distretto Sud-Est (Dr. Catera, Dr. Fortuna, Dr.ssa Sivieri) 2. Tutti i risultati della ricercaintervento in corso d'opera nelle singole realtà territoriali confluiranno in una unica banca dati regionale entro 1 semestre 2009 (elaborazione Centro Epidemiologico di MO) 3. Realizzazione di un Convegno Alcool e lavoro per fine inizio 2010.

44 Medico Competente soggetto attivo di prevenzione negli ambienti di lavoro 1. Elaborazione Linee guida regionali per i medici competenti in tema di prevenzione e contrasto dei problemi alcolcorrelati (BO, 25 Giugno 2008) 2. Realizzazione entro il 2008 Corso di Formazione per MC in 2 moduli (3-4 incontri con Modulo base, ECM) Modulo su intervento breve

45 Grazie per l attenzione.

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