ANALISI SPERIMENTALI E NUMERICHE SULLO STATO CRITICO DEI MATERIALI GRANULARI

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "ANALISI SPERIMENTALI E NUMERICHE SULLO STATO CRITICO DEI MATERIALI GRANULARI"

Transcript

1 Incontro Annuale dei Ricercatori di Geotecnica 11 - IARG 11 Torino, 4-6 Luglio 11 ANALISI SPERIMENTALI E NUMERICHE SULLO STATO CRITICO DEI MATERIALI GRANULARI Anna Gazzellone, Giuseppe Modoni Dipartimento di Ingegneria Civile,Università degli Sudi di Cassino a.gazzellone@unicas.it,modoni@unicas.it Sommario In questa breve nota si riportano alcuni risultati di un programma di ricerca sperimentale mirato a chiarire il ruolo dell assortimento granulometrico sulla risposta tenso-deformativa di terreni sabbiosi. Lo studio è effettuato sottoponendo a prove triassiali monotoniche con diversi percorsi di tensione campioni di terreno preparati a diversi indici dei vuoti. Nella presente nota ci si limita ad illustrare i risultati della sperimentazione su diversi materiali, con riferimento alla determinazione del Luogo di Stato Critico (CSL). Dapprima si illustrano i risultati di alcune prove con l intento di evidenziare le problematiche connesse all individuazione di una condizione stazionaria. Tale analisi porta ad identificare i limiti e le incertezze delle procedure correntemente impiegate ed a definire una procedura in grado di minimizzare l imprecisione nella stima dei parametri. Successivamente si analizza l influenza del percorso tensionale mediante un confronto dei risultati di prove di compressione ed estensione triassiale. Tale analisi evidenzia una sensibile influenza dell anisotropia, intrinseca e/o indotta dallo stato tensionale, sulla posizione del CSL. Al fine di interpretare tali differenze sono state eseguite prove di compressione ed estensione triassiale su un mezzo intrinsecamente isotropo, costituito da sferette di acciaio del diametro di 3 millimetri. I risultati di tali prove sono successivamente serviti a calibrare un modello numerico agli elementi distinti (DEM) con l obiettivo di effettuare uno studio sulla localizzazione delle deformazioni. Introduzione Un ampia classe di modelli costitutivi, definiti per le sabbie (Jefferies, 1993; Muir Wood, 1994) e per le ghiaie (Modoni, ), impiega il concetto dello Stato Critico (Scholfield e Wroth, 1968) come riferimento per descrivere la dipendenza della risposta tenso-deformativa dei materiali dalla loro densità iniziale e dallo stato tensionale. Tradizionalmente, lo stato critico è identificato come il luogo dei punti dello spazio formato dagli invarianti di tensione (p -q) e dall indice di vuoti (e) in cui le deformazioni distorsionali crescono indefinitamente. Permane tuttavia una notevole incertezza legata alla effettiva capacità di determinare correttamente i parametri che consentono di localizzare il Luogo di Stato Critico (CSL). Infatti, è noto che la condizione di stazionarietà delle tensioni e delle deformazioni volumetriche si manifesta sperimentalmente a grandi livelli di deformazione, ovvero quando la forma del campione, non più cilindrica, rende difficile il computo delle deformazioni stesse. In altri casi (e.g. Mooney e al., 1998) tale condizione è anticipata dalla manifestazione di deformazioni localizzate all interno del campione che può sfociare nella formazione di vere e proprie bande di taglio che rende impossibile assimilare il campione ad un mezzo continuo omogeneo. Si pone quindi la necessità di stabilire un metodo che consenta di individuare con sufficiente approssimazione la posizione del CSL prima che avvengano questi fenomeni. L efficacia dei modelli costitutivi riportati in letteratura è generalmente supportata dal confronto con i risultati di prove di laboratorio convenzionali (generalmente si tratta di prove triassiali con percorsi di compressione σ a >σ r ). Tuttavia l estensione di questi modelli a stati tensionali più generali richiederebbe perlomeno una verifica sperimentale dell ipotesi di unicità generalmente formulata. L obiettivo della presente nota è di illustrare, attraverso i

2 Incontro Annuale dei Ricercatori di Geotecnica 11 - IARG 11 Torino, 4-6 Luglio 11 risultati di prove eseguite su diversi materiali, i limiti e le incertezze connessi alla determinazione del CSL e di definire una procedura che minimizzi l incertezza nella determinazione dei parametri. Successivamente, si confrontano prove eseguite con diversi percorsi di tensione per valutare l influenza del percorso tensionale. L interpretazione di questi risultati è affidata ad una analisi tridimensionale agli elementi distinti (DEM) svolta su un modello calibrato sui risultati di prove su un materiale composto da sfere di uguale dimensione. Programma sperimentale Il materiale analizzato nel presente FossanovaA 9 programma sperimentale comprende FossanovaB 8 quattro sabbie prelevate nello stesso sito Fossanova C (Fossanova - LT) e assortite artificialmente Fossanova D con miscele selezionate (A, B, C, D), ed un sfere acciaio materiale monogranulare costituito da sfere di acciaio del diametro di 3 mm. Le curve granulometriche e le proprietà fisiche dei materiali esaminati sono riportate in fig.1. e in Tab.1. La preparazione dei campioni dei,1,1 1 vari materiali è avvenuta artificialmente in Diametro[mm] laboratorio, in modo tale da controllarne la densità iniziale. In particolare, le modalità Figura1. Distribuzioni granulometriche dei materiali. di preparazione dei campioni sono riconducibili a due diverse tecniche: pluviation (per i campioni sciolti) e tamping (per i campioni densi). Gli intervalli di variazione dell indice dei vuoti ottenibili con queste tecniche sono riportati in Tab.1. La sperimentazione è stata eseguita presso il Laboratorio di Geotecnica e Strade (LAGS) dell Università di Cassino con un apparecchiatura triassiale a percorso di carico controllato. su campioni delle dimensioni di x 1 mm (diametro x altezza). Per tutti i terreni sono state eseguite prove drenate di compressione isotropa (σ a =σ r ) fino a raggiungere massimi livelli di tensione media p = kpa, cui ha fatto seguito una fase di taglio in compressione (σ a >σ r ) a tensione di confinamento costante. Per le sabbie Fossanova A e B e per le sferette di acciaio il programma ha compreso anche prove con percorsi in estensione (σ a <σ r ). Tabella 1. Proprietà fisiche dei materiali trattati. Materiale Mineralogia forma G s D (mm) Passante [%] D (mm) C u= D /D e min-e max σ h min-σ h max (kpa) Fossanova (A) Fossanova (B) Da subangolare Quarzo e a Fossanova (C) feldspato subarrotondata Fossanova (D) Sfere uniformi Acciaio ben arrotondata Individuazione del Luogo di Stato Critico Numerose evidenze sperimentali riportate in letteratura (un esempio è riportato in Figura 2.a) mostrano che la proiezione del CSL nel piano e log p (Been et al., 1991) presenta un andamento approssimativamente lineare fino a determinati valori della tensione media p, oltre il quale si assiste ad un repentino cambio di pendenza. Muir Wood & Maeda (8) ipotizzano che tale effetto sia dovuto alla rottura dei grani che, rendendo la composizione granulometrica del terreno progressivamente più eterogenea, induce una progressiva riduzione dell indice dei vuoti del materiale (Fig.2.b).

3 Incontro Annuale dei Ricercatori di Geotecnica 11 - IARG 11 Torino, 4-6 Luglio 11 e Rottura dei grani CSL sperimentale CSL da modello Alcuni tipici risultati di prove triassiali effettuate a tensioni di confinamento relativamente basse (σ r = kpa) sulla sabbia Fossanova A mostrano che su terreni addensati (es. e o =1) possono manifestarsi improvvise discontinuità che si traducono in brusche variazioni di pendenza delle curve q-ε q e ε p -ε q. D altro canto, nel le prove eseguite su campioni più sciolti (es. e o =4) la condizione di stazionarietà delle tensioni e delle deformazioni volumetriche viene raggiunta a deformazioni del % ed oltre. Tuttavia è possibile anche notare da queste ultime prove che le variazioni delle tensioni e delle deformazioni volumetriche nel tratto finale delle curve sperimentali sono piuttosto contenute e che pertanto, l errore che si commette nel valutare la condizione di stato critico dai valori delle tensioni e dell indice dei vuoti a valori di deformazione inferiori (es. 15%) non è particolarmente elevato. q [kpa] Figura 2. Proiezione del CSL nel piano e-p ricavato per la Erksak sand (Been et al., 1991) e modello concettuale di Muir Wood & Maeda (8). = e=44 = e= ε q [%] e o =44 e e = -.86ln(p') ln p = e= = e=44 = e=89 = e=12 = e=21 = e=22 = e=95 = e=54 CSL 8 18 p' [kpa] 2-2 = e=44 = e= ε p [%] η M = η mc ε q [%] e o = ψ (c) Figura 3. Tipici risultati di prove di compressione triassiale su sabbia di Fossanova (A,. curve tensionideformazioni, immagini campioni a rottura, (c). valutazione parametri di stato critico. Tale conclusione emerge chiaramente se si combinano nel piano e-p i risultati di numerose prove eseguite a diversi valori dell indice dei vuoti e della tensione di confinamento. Si può infatti notare dalla figura 3(c) che tutte le prove convergono verso un comune luogo di stato stazionario, ben descritto dalla relazione e cs = Γ λ ln p'. Tuttavia, occorre evidenziare che la determinazione dei parametri Γ e λ risulta affetta da minori incertezze se si prendono in considerazione solo le prove che manifestano minori variazioni volumetriche. Per la determinazione del rapporto tra gli invarianti M in condizione di stato critico risulta conveniente fare riferimento alla variabile di stato ψ =e-e cs definita da Jefferies (1993) per η p

4 Incontro Annuale dei Ricercatori di Geotecnica 11 - IARG 11 Torino, 4-6 Luglio 11 esprimere la distanza verticale nel piano e-p dal luogo di stato critico. In funzione di tale variabile è possibile riportare i valori del rapporto q/p in condizione di picco (η p ) e di annullamento iniziale della dilatanza (η mc ). Come si può osservare dalla Fig.3(c) tali valori, entrambi ottenuti a livelli di deformazione relativamente modesti, rappresentano rispettivamente un maggiorante ed un minorante di M, che può essere quindi agevolmente individuato come loro limite di separazione. Influenza del percorso tensionale Al fine di valutare gli effetti del percorso tensionale sulla posizione del CSL, sono state eseguite alcune prove triassiali in estensione su campioni preparati a diversi indici dei vuoti. A titolo di esempio si riportano in Fig.4 (a e b) i risultati di prove triassiali eseguite sulla medesima sabbia analizzata precedentemente (Fossanova A). Le modalità con cui sono stati determinati i parametri di stato critico (Γ, λ, M), sono le stesse descritte per le prove in compressione..9.8 e = -.86ln(p') = e= = e=14 = e= e = e=28 = e=76 CSL ext CSL com η M com = 1.46 M ext = 1.8 e = -.997ln(p') p' [kpa] ψ Figura 4. Determinazione dei parametri di Stato Critico per la sabbia Fossanova A da prove di estensione Il confronto con i risultati delle prove in compressione mette in luce una sostanziale dipendenza dei parametri di stato critico dal percorso tensionale. In particolare, si osserva che le due curve nel piano e - p tendono a convergere per bassi valori della tensione media ed a divergere al crescere di quest ultima, come testimoniato dalla sostanziale similitudine dei valori di Γ e della diversità dei valori di λ. Anche il parametro M (Fig.4.b), valutato nel piano η-ψ con la medesima procedura illustrata precedentemente, è risultato diverso per i due percorsi di carico analizzati. Se, a partire dai due valori di M, si valutano con le usuali relazioni di corrispondenza senφ com =3M com /(6+M com ) e senφ ext =3M ext /(6-M ext ) gli angoli d attrito, si perviene a due valori molto diversi nelle due condizioni di stato critico (φ com =36., φ ext=41.2 ). Tali risultati evidenziano un ruolo determinante della la componente di tensione principale intermedia σ 2, non contemplata nel criterio di Mohr- Coulomb (1773) e non adeguatamente rappresentata dal rapporto M tra gli invarianti p e q. Infatti, la σ 2 coincide con la tensione principale minima σ 3 nelle prove in compressione, con la tensione principale massima σ 1 nelle prove in estensione. Viceversa, se si considera il rapporto tra invarianti definito da Lade e Duncan (1975) (LD=((σ 1 +σ 2 +σ 3 ) 3 /σ 1 σ 2 σ 3 ) come variabile tensionale rappresentativa dello stato critico, si trovano valori piuttosto simili per le prove in compressione ed estensione (LD com =51.9, LD ext =52.1). Per approfondire l influenza del percorso tensionale è stato impostato un programma di analisi numeriche con un codice di calcolo tridimensionale agli elementi discreti (DEM) (Cundall & Strack, 1979). Esso offre la possibilità di indagare il comportamento micromeccanico dei materiali granulari e di ottenere la distribuzione locale di grandezze quali il numero di contatti tra particelle, le forze di contatto, variazione dell indice dei vuoti ecc. η mc com η p com η mc ext η p ext

5 Incontro Annuale dei Ricercatori di Geotecnica 11 - IARG 11 Torino, 4-6 Luglio 11 Esso consente inoltre di investigare una serie di condizioni che non sarebbero accessibili con le usuali apparecchiature di laboratorio. I parametri del modello, ovvero la rigidezza normale e tangenziale dei contatti (k n e k s ), la rigidezza dei contatti con le pareti (k w ), il coefficiente di attrito intergranulare (µ) ed con le pareti (µ w ) sono stati calibrati simulando i risultati di prove triassiali eseguite, con la stessa apparecchiatura impiegata precedentemente, su sferette di acciaio del diametro di 3 mm. Questa scelta è dettata da una maggiore semplicità nella modellazione numerica e dal fatto che le sferette costituiscono un materiale intrinsecamente isotropo. Nella figura 5 si riportano i risultati di due prove drenate, una in compressione ed una in estensione, svolte a tensione di confinamento efficace pari a kpa su campioni preparati ad un indice dei vuoti iniziale di,6 e le relative simulazioni ottenute con il set di parametri riportati nella Tabella 2. Parametri modello k n- k s k w Valori ^9 N/m ^8 N/m µ.25 µ w. Tab.2. Figura 5. Confronto tra risultati sperimentali e simulazioni numeriche di prove triassiali in compressione ed estensione svolte ad una tensione efficace di confinamento pari a kpa ed ad indice dei vuoti,686. La differenza osservata tra le curve sperimentali e teoriche è da attribuire ai diversi vincoli applicati lateralmente al campione, flessibili nelle prove di laboratorio, rigidi nelle simulazioni numeriche. Con il modello così calibrato è stato eseguito un programma di simulazioni volte a riprodurre i risultati di prove triassiali a diversi indici dei vuoti e tensioni di confinamento. Nella figura 6 si riportano, a titolo di esempio, i risultati di due prove, una in compressione ed una in estensione, simulate numericamente a partire dallo stesso indice dei vuoti (e o =) e dalla stessa tensione di confinamento (σ r = kpa). In particolare, si mostrano le distribuzioni degli indici dei vuoti calcolate localmente nella sezione intermedia del campione, in corrispondenza di tre diversi livelli di deformazione assiale (ε a =%, 4.5% e %). C2 C3 C1 C2 C3.8 5 C1 5 C2 5 C E3 E1 E2 E3.8 E2 5 E1 5 5 E3 E2 Fig6. Risultati delle simulazioni numeriche DEM di prove triassiali in compressione ed estensione (σ h = kpa e o =,6):. curve tensioni-deformazioni, distribuzione dell indice dei vuoti a diversi livelli di deformazione distorsionale del % (C1, E1), 4,5%(C2,E2) e del %(C3,E3)..45.4

6 Incontro Annuale dei Ricercatori di Geotecnica 11 - IARG 11 Torino, 4-6 Luglio 11 La visione in parallelo delle immagini relative alle prove in compressione ed in estensione mostra che le prime inducono un maggiore aumento dell indice dei vuoti rispetto alle seconde. È ancora una volta lecito ipotizzare che gli effetti mostrati dipendano dal diverso ruolo della tensione principale intermedia che fa sentire i suoi effetti in maniera differente nelle prove di compressione ed estensione. Si osserva inoltre che, l unicità del luogo di stato critico nel piano e-p implica che le prove in estensione, per le quali si riduce la componente sferica della tensione, dovrebbero tendere verso un valore più elevato dell indice dei vuoti rispetto alle prove di compressione, in cui si induce viceversa un aumento della tensione media p. Le differenze osservate si giustificano quindi con la non unicità della proiezione del CSL nel piano e-p e con una sua dipendenza dal percorso tensionale. Conclusioni Le analisi svolte hanno evidenziato alcune peculiarità del comportamento tenso-deformativo dei mezzi granulari, non sempre tenute in conto nella formulazione dei modelli costitutivi proposti in letteratura. In particolare, si è osservato che le prove di compressione triassiale confermano l esistenza di un comune luogo di stato stazionario, e che esso può essere rappresentato dalle ben note relazioni (e cs =Γ-λ lnp q=m p ). La determinazione sperimentale dei parametri presenta tuttavia una serie di incertezze, in quanto potrebbe essere affetta da fenomeni quali la rottura dei grani che avviene ad elevate tensioni o la concentrazione delle deformazioni, tipicamente osservata a basi livelli tensionali. Nella nota si è osservato che le imprecisioni possono essere minimizzate eseguendo prove su terreni che partono da stati tensionali e volumetrici non distanti dal CSL. Le analisi sperimentali, supportate dalla modellazione numerica DEM, hanno altresì evidenziato che il CSL non è indipendente dal percorso tensionale seguito, essendo risultato diverso per le prove in compressione ed estensione. Si pone quindi la necessità di adottare una formulazione generalizzata del concetto di Stato Critico, che tenga conto di questo aspetto (e.g. Li & Dafalias, 2) Bibliografia Been, K., Jefferies, M.G. e Hachey, J. (1991). The Critical state of sands, Geotechnique, 41(3), Cundall P.A. e O.D.L. Strack (1979), A discrete numerical model for granular assemblies. Geotechnique, 29:47 65,. Jefferies, M.G. (1993). Nor-sand: a simple critical state model of sand, Geotechnique 43, No.1, Lade, P.V. e Duncan J. M. (1975). Elastoplastic stress-strain theory for cohesionless soil. J. Soil Mech. Fdns. Div., ASCE, Vol. 1, No. GT, pp Li, X. S. & Dafalias, Y. F. (2). Constitutive Modeling of Ineherently Anisotropic Sand Bahaviour. J. Soil Mech. Fdns. Div., ASCE, Vol. 128, No., pp Modoni G., Koseki J., e Anh Dan L.Q. (). Cyclic stress strain response of compacted gravel, Geotehcnique. Mooney, M.A., Finno, R.J. and Viggiani, M.G. (1998). A Unique Critical State for Sand?, J. Soil Mech. Fdns. Div., ASCE, Vol. 124, No. 11, pp Scholfield e Wroth, (1968). Critical State soil mechanics. McGraw-Hill, London, UK. Wood, M.D., Belkheir, K. e Liu, D.F. (1994). Strain softening and state parameter for sand modeling, Geotechnique 44, No. 2, Wood, D.M., and Maeda K. (8). Changing grading of soil: effect on critical states, Acta Geotechnica 3, pp.3 14.

2.6 Correlazioni dirette ed indirette

2.6 Correlazioni dirette ed indirette 33-378 2.6 Correlazioni dirette ed indirette Con particolare riferimento alle prove in situ si è fatto largo uso di correlazioni che numerosi autori hanno stabilito fra i valori misurati dalle prove e

Dettagli

INDAGINI SPERIMENTALI SULLA MURATURA:

INDAGINI SPERIMENTALI SULLA MURATURA: ORDINE INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI GENOVA Commissione Attività Civili PROVE SUGLI EDIFICI ESISTENTI MODULO II INDAGINI SPERIMENTALI SULLA MURATURA: TECNICHE E PROGRAMMAZIONE DELLE PROVE Ing. Giuseppe

Dettagli

SOLUZIONE ESERCIZIO 1.1

SOLUZIONE ESERCIZIO 1.1 SOLUZIONE ESERCIZIO 1.1 La temperatura di fusione ed il coefficiente di espansione termica di alcuni metalli sono riportati nella tabella e nel diagramma sottostante: Metallo Temperatura di fusione [ C]

Dettagli

GEOTECNICA. ing. Nunziante Squeglia 8. COMPORTAMENTO MECCANICO DEI TERRENI RESISTENZA DEI TERRENI

GEOTECNICA. ing. Nunziante Squeglia 8. COMPORTAMENTO MECCANICO DEI TERRENI RESISTENZA DEI TERRENI GEOTECNICA 8. COMPORTAMENTO MECCANICO DEI TERRENI RESISTENZA DEI TERRENI PERCORSO TENSIONALE IN UNA PROVA TRIASSIALE DRENATA PROVA TRIASSIALE DRENATA TERRENO NC PRESSIONE NEUTRA NULLA COMPRESSIONE ISOTROPA

Dettagli

MURI DI SOSTEGNO. a cura del professore. Francesco Occhicone

MURI DI SOSTEGNO. a cura del professore. Francesco Occhicone MURI DI SOSTEGNO a cura del professore Francesco Occhicone anno 2014 MURI DI SOSTEGNO Per muro di sostegno si intende un opera d arte con la funzione principale di sostenere o contenere fronti di terreno

Dettagli

PARTE IV: RESISTENZA AL TAGLIO

PARTE IV: RESISTENZA AL TAGLIO PARTE IV: RESISTENZA AL TAGLIO Resistenza al taglio in corrispondenza dei contatti fra le particelle Definizione dell angolo di attrito Φ μ tgφ μ = f con f = coefficiente di attrito Interpretazione micromeccanicistica

Dettagli

Agostinetti Piero (425902/IM)

Agostinetti Piero (425902/IM) UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PADOVA FACOLTA DI INGEGNERIA Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica LABORATORIO DI ANALISI STRUTTURALE CON ANSYS 5.6: VERIFICHE STRUTTURALI PER IL BILANCERE DELLA PIATTAFORMA

Dettagli

A.A. 2014-2015 03.11.2014. Determinazione della resistenza dei terreni

A.A. 2014-2015 03.11.2014. Determinazione della resistenza dei terreni Determinazione della resistenza dei terreni RESISTENZA = MASSIMO VALORE DELLO SFORZO DI TAGLIO CHE IL TERRENO PUÒ SOSTENERE Le caratteristiche di resistenza di un terreno sono studiate sperimentalmente

Dettagli

CARATTERIZZAZIONE GEOTECNICA DEI TERRENI SOTTO AZIONI DINAMICHE CON PROVE IN SITO E DI LABORATORIO

CARATTERIZZAZIONE GEOTECNICA DEI TERRENI SOTTO AZIONI DINAMICHE CON PROVE IN SITO E DI LABORATORIO < CARATTERIZZAZIONE GEOTECNICA DEI TERRENI SOTTO AZIONI DINAMICHE CON PROVE IN SITO E DI LABORATORIO #$$! "! " %&'()**) +,-./ ?@1 3>?@1 012 34561 75 ;33849: Dinamica dei Terreni Studia il comportamento

Dettagli

CALCOLO DELLE UNIONI BULLONATE: VERIFICHE AL TAGLIO

CALCOLO DELLE UNIONI BULLONATE: VERIFICHE AL TAGLIO UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI BERGAMO Facoltà di Ingegneria PROGETTAZIONE DEI SISTEMI MECCANICI Prof. Sergio Baragetti CALCOLO DELLE UNIONI BULLONATE: VERIFICHE AL TAGLIO RIFERIMENTI NORMATIVI E BIBLIOGRAFIA:

Dettagli

I laureati scuole di provenienza, durata degli studi, votazioni ed età

I laureati scuole di provenienza, durata degli studi, votazioni ed età I laureati scuole di provenienza, durata degli studi, votazioni ed età Il campione in esame comprende gli 11450 laureati presso l Università di Lecce nel periodo maggio 1997 aprile 2004, corrispondente

Dettagli

Pali di fondazione = elementi strutturali in grado di trasferire il carico applicato alla loro sommità a strati di terreno più profondi e resistenti

Pali di fondazione = elementi strutturali in grado di trasferire il carico applicato alla loro sommità a strati di terreno più profondi e resistenti FONDAZIONI SU PALI Pali di fondazione = elementi strutturali in grado di trasferire il carico applicato alla loro sommità a strati di terreno più profondi e resistenti Si ricorre a fondazioni su pali quando:

Dettagli

LA TRAVE DI FONDAZIONE SU SUOLO ELASTICO STRATIFICATO DI SPESSORE LIMITATO CON MODULO ELASTICO VARIABILE CON LA PROFONDITÀ

LA TRAVE DI FONDAZIONE SU SUOLO ELASTICO STRATIFICATO DI SPESSORE LIMITATO CON MODULO ELASTICO VARIABILE CON LA PROFONDITÀ LA TRAVE DI FONDAZIONE SU SUOLO ELASTICO STRATIFICATO DI SPESSORE LIMITATO CON MODULO ELASTICO VARIABILE CON LA PROFONDITÀ Giovanni Dalerci, Rossella Bovolenta Università degli Studi di Genova Dipartimento

Dettagli

La mappatura dei geni umani. SCOPO conoscere la localizzazione dei geni per identificarne la struttura e la funzione

La mappatura dei geni umani. SCOPO conoscere la localizzazione dei geni per identificarne la struttura e la funzione La mappatura dei geni umani SCOPO conoscere la localizzazione dei geni per identificarne la struttura e la funzione Un grande impulso alla costruzione di mappe genetiche è stato dato da le tecniche della

Dettagli

PROVE DI CARICO SU PALO IN ESERCIZIO

PROVE DI CARICO SU PALO IN ESERCIZIO Pag. 1 di 9 PROVE DI CARICO SU PALO IN ESERCIZIO 1. Scopo La prova, che non dovrà compromettere l integrità del palo, ha lo scopo di: verificare che non esistono gravi deficienze esecutive del palo; fornire

Dettagli

Esercitazioni di statistica

Esercitazioni di statistica Esercitazioni di statistica Misure di associazione: Indipendenza assoluta e in media Stefania Spina Universitá di Napoli Federico II stefania.spina@unina.it 22 ottobre 2014 Stefania Spina Esercitazioni

Dettagli

INTERPRETAZIONE DI PROVE PENETROMETRICHE STATICHE CON PUNTA MECCANICA (CPT) PUNTA ELETTRICA (CPTE) PUNTA CON PIEZOCONO (CPTU)

INTERPRETAZIONE DI PROVE PENETROMETRICHE STATICHE CON PUNTA MECCANICA (CPT) PUNTA ELETTRICA (CPTE) PUNTA CON PIEZOCONO (CPTU) INTERPRETAZIONE DI PROVE PENETROMETRICHE STATICHE CON PUNTA MECCANICA (CPT) PUNTA ELETTRICA (CPTE) PUNTA CON PIEZOCONO (CPTU) DEFINIZIONE STRATIGRAFIA Prove CPT: diagramma di Shmertmann (1979) DEFINIZIONE

Dettagli

Sapienza Università di Roma. Corso di Fondamenti di Geotecnica

Sapienza Università di Roma. Corso di Fondamenti di Geotecnica Sapienza Università di Roma Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria per l Ambiente e il Territorio Corso di Fondamenti di Geotecnica Prof. Ing. Massimo Grisolia Esercitazioni Pratiche Con la

Dettagli

MISURA DELLA DISTANZA FOCALE DI UNA LENTE CONVERGENTE

MISURA DELLA DISTANZA FOCALE DI UNA LENTE CONVERGENTE MISURA DELLA DISTANZA FOCALE DI UNA LENTE CONVERGENTE La distanza focale f di una lente convergente sottile è data dalla formula: da cui 1 f = 1 p + 1 q f = pq p + q dove p e q sono, rispettivamente, le

Dettagli

Club Alpino Italiano. Commissione Lombarda Materiali e Tecniche

Club Alpino Italiano. Commissione Lombarda Materiali e Tecniche Club Alpino Italiano Commissione Lombarda Materiali e Tecniche L ASSICURAZIONE IN PARETE: L IMPORTANZA DELL ALTEZZA DELLA PRIMA PROTEZIONE E DI UNA CORRETTA ASSICURAZIONE PER RIDURRE I RISCHI DI IMPATTO

Dettagli

MODELLO ELASTICO (Legge di Hooke)

MODELLO ELASTICO (Legge di Hooke) MODELLO ELASTICO (Legge di Hooke) σ= Eε E=modulo elastico molla applicazioni determinazione delle tensioni indotte nel terreno calcolo cedimenti MODELLO PLASTICO T N modello plastico perfetto T* non dipende

Dettagli

Evoluzione del clima in Veneto nell ultimo cinquantennio

Evoluzione del clima in Veneto nell ultimo cinquantennio DIPARTIMENTO PER LA SICUREZZA DEL TERRITORIO Centro Meteorologico di Teolo Evoluzione del clima in Veneto nell ultimo cinquantennio Il Veneto si colloca in una zona di transizione confinante a Nord con

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRIESTE

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRIESTE UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRIESTE Laurea magistrale in ingegneria meccanica Corso di costruzione di macchine e affidabilità PRIMA ESERCITAZIONE Analisi FEM applicata alla ricerca della sezione maggiormente

Dettagli

Prova di verifica parziale N. 2 24 Nov 2008

Prova di verifica parziale N. 2 24 Nov 2008 Prova di verifica parziale N. 2 24 Nov 2008 Esercizio 1 Una prova triassiale CU è stata eseguita su tre provini preparati a partire da un campione indisturbato di argilla satura. Nella prima fase i tre

Dettagli

Dimensionamento delle strutture

Dimensionamento delle strutture Dimensionamento delle strutture Prof. Fabio Fossati Department of Mechanics Politecnico di Milano Lo stato di tensione o di sforzo Allo scopo di caratterizzare in maniera puntuale la distribuzione delle

Dettagli

RIDUZIONE DELLE DISTANZE

RIDUZIONE DELLE DISTANZE RIDUZIONE DELLE DISTANZE Il problema della riduzione delle distanze ad una determinata superficie di riferimento va analizzato nei suoi diversi aspetti in quanto, in relazione allo scopo della misura,

Dettagli

Protocollo dei saperi imprescindibili Ordine di scuola: professionale

Protocollo dei saperi imprescindibili Ordine di scuola: professionale Protocollo dei saperi imprescindibili Ordine di scuola: professionale DISCIPLINA: MATEMATICA RESPONSABILE: CAGNESCHI F. IMPERATORE D. CLASSE: prima servizi commerciali Utilizzare le tecniche e le procedure

Dettagli

BOZZA. Materiale muratura e verifiche per carichi verticali. Luca Salvatori. Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale. Università di Firenze

BOZZA. Materiale muratura e verifiche per carichi verticali. Luca Salvatori. Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale. Università di Firenze BOZZA Materiale muratura e verifiche per carichi verticali Luca Salvatori Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale Università di Firenze Materiale Muratura 1 Il materiale muratura Materiale complesso

Dettagli

PROVE ECOMETRICHE E DI AMMETTENZA MECCANICA SU PALI

PROVE ECOMETRICHE E DI AMMETTENZA MECCANICA SU PALI PROVE ECOMETRICHE E DI AMMETTENZA MECCANICA SU PALI I metodi di indagine utilizzati per lo studio delle proprietà dei pali e del sistema palo terreno rientrano nei metodi a bassa deformazione, definiti

Dettagli

2. Variabilità mediante il confronto di valori caratteristici della

2. Variabilità mediante il confronto di valori caratteristici della 2. Variabilità mediante il confronto di valori caratteristici della distribuzione Un approccio alternativo, e spesso utile, alla misura della variabilità è quello basato sul confronto di valori caratteristici

Dettagli

ESERCIZI DA ESAMI (1996-2003) Prove triassiali

ESERCIZI DA ESAMI (1996-2003) Prove triassiali ESERCIZI DA ESAMI (1996-23) Prove triassiali Esercizio 1 Un provino di argilla è consolidato isotropicamente in cella triassiale con: pressione di cella: σ c = 4 kpa contropressione neutra: B.P. = 2 kpa

Dettagli

Corso di Geologia Applicata

Corso di Geologia Applicata Tecnologie per i Beni Culturali Corso di Geologia Applicata Dott. Maria Chiara Turrini Applicando uno sforzo (stress carico - pressione) crescente al mattone questo, superata una certa soglia di carico

Dettagli

COMUNE DI MENTANA ROMA

COMUNE DI MENTANA ROMA COMUNE DI MENTANA ROMA di Abballe Laboratorio autorizzato dal Ministero Infrastrutture e Trasporti DPR 380/01 Art. 59 Circolare 7619/STC del 08/09/2010 Concessione per l'esecuzione e certificazione di

Dettagli

RESISTENZA A TAGLIO. Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Geotecnica B (Dr. A Tarantino) 1.1

RESISTENZA A TAGLIO. Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Geotecnica B (Dr. A Tarantino) 1.1 RESISTENZA A TAGLIO 1.1 Capacità portante di una fondazione F W ribaltante W stabilizzante mobilitata La stabilità del complesso terreno-fondazione dipende dalle azioni tangenziali che si possono mobilitare

Dettagli

D.M. 11.03.1988: NTC2008: 6.2.1. 6.2.2

D.M. 11.03.1988: NTC2008: 6.2.1. 6.2.2 D.M. 11.03.1988: [ ] la progettazione deve essere basata sulla caratterizzazione geotecnica dei terreni di fondazione, ottenuta a mezzo di rilievi, indagini e prove [ ] NTC2008: [ ] Le scelte progettuali

Dettagli

Il Metodo Scientifico

Il Metodo Scientifico Unita Naturali Il Metodo Scientifico La Fisica si occupa di descrivere ed interpretare i fenomeni naturali usando il metodo scientifico. Passi del metodo scientifico: Schematizzazione: modello semplificato

Dettagli

FUNZIOAMENTO il principio di funzionamento dello spaccalegna a vite denota le seguenti forze:

FUNZIOAMENTO il principio di funzionamento dello spaccalegna a vite denota le seguenti forze: Studio ingegneristico per il funzionamento della vite spaccalegna si presenta uno studio dello spaccalegna a vite, considerando che questo materiale è puramente SPERIMENTALE e atto ad un attività di ricerca

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI BRESCIA

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI BRESCIA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI BRESCIA ESAME DI STATO DI ABILITAZIONE ALL'ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE DI INGEGNERE (Lauree di primo livello D.M. 509/99 e D.M. 270/04 e Diploma Universitario) SEZIONE B - Prima

Dettagli

a.a. 2012/2013 CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA CIVILE

a.a. 2012/2013 CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA CIVILE TIPOLOGIE DI SOLAIO a.a. 2012/2013 CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA CIVILE FRANCESCO MICELLI TIPOLOGIE Gettati in opera Parzialmente prefabbricati Completamente prefabbricati Monodirezionali Bidirezionali

Dettagli

Si può fare riferimento al modulo di reazione K r dato dal rapporto tra pressione e cedimento corrispondente: K r = p/s (kn/m 3 ) (7.

Si può fare riferimento al modulo di reazione K r dato dal rapporto tra pressione e cedimento corrispondente: K r = p/s (kn/m 3 ) (7. 124 7 Indagini e prove in situ 88-08-07273-8 contrasto manometro martinetto idraulico micrometro piastre sostegno del micrometro FIGURA 7.19 pressione unitaria a) cedimento il controllo della deformabilità

Dettagli

Figura 1 Planimetria schematica con indicazione della ubicazione dei sondaggi e delle prove CPT

Figura 1 Planimetria schematica con indicazione della ubicazione dei sondaggi e delle prove CPT ESERCITAZIONE n. 1 Ai fini della caratterizzazione e modellazione geologica e geotecnica di un sito che sarà interessato dalla realizzazione di un edificio, con quattro piani fuori terra, da adibire a

Dettagli

Documento #: Doc_a8_(9_b).doc

Documento #: Doc_a8_(9_b).doc 10.10.8 Esempi di progetti e verifiche di generiche sezioni inflesse o presso-tensoinflesse in conglomerato armato (rettangolari piene, circolari piene e circolari cave) Si riportano, di seguito, alcuni

Dettagli

Lezione 12 Argomenti

Lezione 12 Argomenti Lezione 12 Argomenti Costi di produzione: differenza tra costo economico e costo contabile I costi nel breve periodo Relazione di breve periodo tra funzione di produzione, produttività del lavoro e costi

Dettagli

La massa volumica del legno

La massa volumica del legno INGEGNERIA NATURALISTICA E MANUTENZIONE DEL TERRITORIO Proprietà materiali (Fondamenti di tecnologia del legno) Marco Togni Firenze, 2011 La massa volumica del legno 1 La massa volumica del legno = Densità

Dettagli

Geo Probing - PROVE PENETROMETRICHE STATICHE - RAPPORTO ED ELABORAZIONE DEI VALORI MISURATI DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

Geo Probing - PROVE PENETROMETRICHE STATICHE - RAPPORTO ED ELABORAZIONE DEI VALORI MISURATI DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA Geo Probing di Francesco Becattini Telefono cellulare: 347.6434222 Sede: Strada Perugia - Ponte Valleceppi, n 96 06135 Ponte Valleceppi (PG) Telefono e Fax: 075.5928321 e-mail: f.becattini@geoprobing.it

Dettagli

SIMULAZIONI LTCA MEDIANTE METODI F.E.M. PER L ANALISI DI INGRANAGGI CILINDRICI A DENTI DRITTI

SIMULAZIONI LTCA MEDIANTE METODI F.E.M. PER L ANALISI DI INGRANAGGI CILINDRICI A DENTI DRITTI Autori: SIMULAZIONI LTCA MEDIANTE METODI F.E.M. PER L ANALISI DI INGRANAGGI CILINDRICI A DENTI DRITTI Marco Beghini Fabio Presicce Ciro Santus Marco Facchini Collaborazione fra DIMNP, Università di Pisa

Dettagli

RESISTENZA A TAGLIO DI TERRENI PIROCLASTICI STABILIZZATI A CALCE

RESISTENZA A TAGLIO DI TERRENI PIROCLASTICI STABILIZZATI A CALCE RESISTENZA A TAGLIO DI TERRENI PIROCLASTICI STABILIZZATI A CALCE Andrea Ferretti Università degli Studi di Perugia andreaferretti84@gmail.com Manuela Cecconi Università degli Studi di Perugia ceccon@unipg.it

Dettagli

Struttura Semplice Siti Nucleari

Struttura Semplice Siti Nucleari DIPARTIMENTO TEMATICO RADIAZIONI ATTIVITA DI CONTROLLO IN RELAZIONE AL RINVENIMENTO DI FUSTI INTERRATI PRESSO IL SITO FN-SO.G.I.N. DI BOSCO MARENGO (AL) Relazione tecnica n. 8/SS21.02/2014 Redazione Verifica

Dettagli

STABILIZZAZIONE DELLE TERRE A CALCE STUDIO DI LABORATORIO DELLA MISCELA TERRA CALCE

STABILIZZAZIONE DELLE TERRE A CALCE STUDIO DI LABORATORIO DELLA MISCELA TERRA CALCE STUDIO DI LABORATORIO DELLA MISCELA TERRA CALCE INTERAZIONE CALCE TERRENO L aggiunta di calce in un terreno argilloso provoca: 1) la sostituzione degli ioni Na2+, K+, H+ con ioni Ca2+ (scambio ionico);

Dettagli

0.00 m. 1,75 m. ghiaiosa); γ 3 = 14,5 kn/m 3 c = 0 kpa ϕ = 35. 10.00 m. 21.75 m

0.00 m. 1,75 m. ghiaiosa); γ 3 = 14,5 kn/m 3 c = 0 kpa ϕ = 35. 10.00 m. 21.75 m ESERCITAZIONE n. 5 Carico limite di un palo trivellato Si calcoli, con le formule statiche, il carico limite di un palo trivellato del diametro di 0,4 m e della lunghezza di 11 m, realizzato in un sito

Dettagli

AZIONI SULLE COSTRUZIONI, CARICHI VENTO, NEVE. Maurizio Orlando

AZIONI SULLE COSTRUZIONI, CARICHI VENTO, NEVE. Maurizio Orlando AZIONI SULLE COSTRUZIONI, CARICHI PERMANENTI, CARICHI VARIABILI DI ESERCIZIO, VENTO, NEVE Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale - Università degli Studi di Firenze www.dicea.unifi.it/maurizio.orlando

Dettagli

CAPITOLO I. IL COMPORTAMENTO DEI TERRENI NON SATURI: GENERALITÀ

CAPITOLO I. IL COMPORTAMENTO DEI TERRENI NON SATURI: GENERALITÀ INDICE INTRODUZIONE CAPITOLO I. IL COMPORTAMENTO DEI TERRENI NON SATURI: GENERALITÀ I.1 Introduzione I-1 I.2 L acqua di porosità nei terreni non saturi I-1 I.3 La suzione e le sue componenti.. I-3 I.4

Dettagli

Comune Fabriano. Protocollo Generale, Servizio Progettazione, Servizio Edilizia Privata. Progetto di Certificazione secondo le norme ISO 9000

Comune Fabriano. Protocollo Generale, Servizio Progettazione, Servizio Edilizia Privata. Progetto di Certificazione secondo le norme ISO 9000 Comune Fabriano Protocollo Generale, Servizio Progettazione, Servizio Edilizia Privata Progetto di Certificazione secondo le norme ISO 9000 Formazione per auditor interni 25 maggio 2009 1 SOMMARIO Il significato

Dettagli

MODELLAZIONE NUMERICA 3D DI POZZI DRENANTI PER LA STABILIZZAZIONE DEI PENDII

MODELLAZIONE NUMERICA 3D DI POZZI DRENANTI PER LA STABILIZZAZIONE DEI PENDII MODELLAZIONE NUMERICA 3D DI POZZI DRENANTI PER LA STABILIZZAZIONE DEI PENDII F. Aloi Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale Università degli Studi di Napoli Federico II ferdinando.aloi@unina.it

Dettagli

Interpretazione delle prove in laboratorio

Interpretazione delle prove in laboratorio Interpretazione delle prove in laboratorio Condizioni al contorno controllate dallo sperimentatore Tensioni e deformazioni ( parametri) imposte o misurabili σ a σ v ε a ε v ε r =0 σ r ε v / u Prova edometrica

Dettagli

ITCS Erasmo da Rotterdam. Anno Scolastico 2014/2015. CLASSE 4^ M Costruzioni, ambiente e territorio

ITCS Erasmo da Rotterdam. Anno Scolastico 2014/2015. CLASSE 4^ M Costruzioni, ambiente e territorio ITCS Erasmo da Rotterdam Anno Scolastico 014/015 CLASSE 4^ M Costruzioni, ambiente e territorio INDICAZIONI PER IL LAVORO ESTIVO DI MATEMATICA e COMPLEMENTI di MATEMATICA GLI STUDENTI CON IL DEBITO FORMATIVO

Dettagli

1. Introduzione. 2. Parte sperimentale. Studio di leghe d oro bianco in 14 ct: i nostri risultati

1. Introduzione. 2. Parte sperimentale. Studio di leghe d oro bianco in 14 ct: i nostri risultati Studio di leghe d oro bianco in 14 ct: i nostri risultati 1. Introduzione 1.1 Negli ultimi anni lo sviluppo di nuove leghe per oro bianco è fortemente orientato verso prodotti privi di nichel. Pro-Gold

Dettagli

Studio di Geologia Tecnica dr. ANGELO ANGELI Cesena, via Padre Genocchi, 222 tel.054727682 fax.054721128

Studio di Geologia Tecnica dr. ANGELO ANGELI Cesena, via Padre Genocchi, 222 tel.054727682 fax.054721128 ORIENTAMENTI PER LA VALUTAZIONE DEL COEFFICIENTE DI SOTTOFONDO (K) Nel modello di Winkler il sottosuolo è caratterizzato da una relazione lineare fra il cedimento di un punto (s) e la pressione di contatto

Dettagli

Principi e Metodologie della Progettazione Meccanica

Principi e Metodologie della Progettazione Meccanica Principi e Metodologie della Progettazione Meccanica ing. F. Campana a.a. 06-07 Lezione 11: CAE e Ottimizzazione Strutturale Il ruolo dell ottimizzazione nell ambito della progettazione meccanica Durante

Dettagli

(riprendendo un trasparente mostrato a proposito di indagini e campionamento) MEZZI D INDAGINE PROFILO STRATIGRAFICO PROPRIETÀ MECCANICHE

(riprendendo un trasparente mostrato a proposito di indagini e campionamento) MEZZI D INDAGINE PROFILO STRATIGRAFICO PROPRIETÀ MECCANICHE (riprendendo un trasparente mostrato a proposito di indagini e campionamento) MEZZI D INDAGINE FINALITÀ MEZZI PROFILO STRATIGRAFICO POZZI TRINCEE CUNICOLI SONDAGGI DIRETTI INDIRETTI INDAGINI GEOFISICHE

Dettagli

La mobilità degli elementi chimici

La mobilità degli elementi chimici La mobilità degli elementi chimici Gli ioni contenuti nella parte sinistra del diagramma sono quelli che in soluzione si presentano sotto forma di cationi semplici. Gli ioni nella parte centrale del diagramma

Dettagli

CARATTERISTICHE GEOTECNICHE E COMPORTAMENTO MECCANICO DI TERRENI A GRANA FINA STABILIZZATI MEDIANTE DEEP MIXING

CARATTERISTICHE GEOTECNICHE E COMPORTAMENTO MECCANICO DI TERRENI A GRANA FINA STABILIZZATI MEDIANTE DEEP MIXING CARATTERISTICHE GEOTECNICHE E COMPORTAMENTO MECCANICO DI TERRENI A GRANA FINA STABILIZZATI MEDIANTE DEEP MIXING Vitale Enza Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale e.vitale@unicas.it

Dettagli

COMPRESSIBILITÀ E CONSOLIDAZIONE

COMPRESSIBILITÀ E CONSOLIDAZIONE COMPRESSIBILITÀ E CONSOLIDAZIONE. Cedimenti nel caso di falda profonda e fondazione a p.c. 3 t δ 3 I cedimenti sono non lineari con il carico falda Al termine della fase di carico, i cedimenti sono trascurabili.

Dettagli

Lo studio del campo di tensione e di deformazione esistente in una qualsiasi struttura, in conseguenza dell applicazione di sollecitazioni esterne, è

Lo studio del campo di tensione e di deformazione esistente in una qualsiasi struttura, in conseguenza dell applicazione di sollecitazioni esterne, è Lo studio del campo di tensione e di deformazione esistente in una qualsiasi struttura, in conseguenza dell applicazione di sollecitazioni esterne, è di fondamentale importanza per poterne definire il

Dettagli

COMUNE DI CASTELVETRO DI MODENA via Cipellina- località Solignano

COMUNE DI CASTELVETRO DI MODENA via Cipellina- località Solignano COMUNE DI CASTELVETRO DI MODENA via Cipellina- località Solignano P.d.C. PER LA REALIZZAZIONE DI N.4 VILLETTE ALL INTERNO DEL PIANO DI INIZIATIVA PRIVATA CIPELLINA 2 lotto 7B - RELAZIONE DI FATTIBILITA

Dettagli

SOLUZIONI TECNICHE E LIVELLI PRESTAZIONALI

SOLUZIONI TECNICHE E LIVELLI PRESTAZIONALI SOLUZIONI TECNICHE E LIVELLI PRESTAZIONALI LIVELLI PRESTAZIONALI I livelli prestazionali dichiarati nelle schede sono stati attribuiti a ciascuna soluzione sulla base delle ricerche effettuate per i diversi

Dettagli

2.5.1 CAROTE PRELIEVO, ESAME E PROVA DI COMPRESSIONE

2.5.1 CAROTE PRELIEVO, ESAME E PROVA DI COMPRESSIONE Pag. 1 di 1 PROVE SUL CALCESTRUZZO NELLE STRUTTURE CAROTE PRELIEVO, ESAME E PROVA DI COMPRESSIONE 1. Scopo La presente prova è specifica nel prelievo di carote di calcestruzzo indurito e contempla l esame,

Dettagli

Progetto fognatura di Trigoria

Progetto fognatura di Trigoria UNIVERSITA DEGLI STUDI ROMA TRE Facoltà di Ingegneria Corso di laurea in INGEGNERIA CIVILE Progetto fognatura di Trigoria Tesi di Laurea di Gaetano Passaro Ottobre 2011 Relatori: Prof. G. Calenda Prof.

Dettagli

NUOVE SCHIUME POLIURETANICHE CONTENENTI NANO PARTICELLE CON MIGLIORATE PROPRIETA COIBENTANTI. Ing. Paolo Maria Congedo, Ing.

NUOVE SCHIUME POLIURETANICHE CONTENENTI NANO PARTICELLE CON MIGLIORATE PROPRIETA COIBENTANTI. Ing. Paolo Maria Congedo, Ing. NUOVE SCHIUME POLIURETANICHE CONTENENTI NANO PARTICELLE CON MIGLIORATE PROPRIETA COIBENTANTI Ing. Paolo Maria Congedo, Ing. Caterina Lorusso INDICE Introduzione Uilizzi poliuretano Metodi di studio: Approccio

Dettagli

Dipartimento Scientifico-Tecnologico

Dipartimento Scientifico-Tecnologico ISTITUTO TECNICO STATALE LUIGI STURZO Castellammare di Stabia - NA Anno scolastico 2012-13 Dipartimento Scientifico-Tecnologico CHIMICA, FISICA, SCIENZE E TECNOLOGIE APPLICATE Settore Economico Indirizzi:

Dettagli

Termodinamica e laboratorio : esperienze 2-3 (2009-2010) Apparato per lo studio delle leggi sui gas - Macchina termica

Termodinamica e laboratorio : esperienze 2-3 (2009-2010) Apparato per lo studio delle leggi sui gas - Macchina termica Termodinamica e laboratorio : esperienze 2-3 (2009-2010) Apparato per lo studio delle leggi sui gas - Macchina termica L apparato consiste in un sistema pistone-cilindro, collegabile ad una camera di espansione

Dettagli

Mercato dei Titoli di Efficienza Energetica

Mercato dei Titoli di Efficienza Energetica Mercato dei Titoli di Efficienza Energetica Rapporto di monitoraggio semestrale I semestre 2015 Pubblicato in data 30 luglio 2015 1 INDICE 1. Introduzione... 3 2. Situazione Operatori... 3 3. TEE emessi...

Dettagli

SIL UNIPI Integrazione anno 2016

SIL UNIPI Integrazione anno 2016 REGIONE LIGURIA Assessorato alle politiche del lavoro e dell occupazione, politiche dell immigrazione e dell emigrazione, trasporti Dipartimento Istruzione, Formazione e Lavoro SIL UNIPI Integrazione anno

Dettagli

Corso di Laurea in FARMACIA

Corso di Laurea in FARMACIA Corso di Laurea in FARMACIA 2015 simulazione 1 FISICA Cognome nome matricola a.a. immatric. firma N Evidenziare le risposte esatte Una sferetta è appesa con una cordicella al soffitto di un ascensore fermo.

Dettagli

La pressione è una grandezza fisica, definita come il rapporto tra la forza agente normalmente su una superficie e la superficie stessa.

La pressione è una grandezza fisica, definita come il rapporto tra la forza agente normalmente su una superficie e la superficie stessa. Pressione La pressione è una grandezza fisica, definita come il rapporto tra la forza agente normalmente su una superficie e la superficie stessa. E originata dallo scambio di forze fra le molecole del

Dettagli

Generazione di Numeri Casuali- Parte 2

Generazione di Numeri Casuali- Parte 2 Esercitazione con generatori di numeri casuali Seconda parte Sommario Trasformazioni di Variabili Aleatorie Trasformazione non lineare: numeri casuali di tipo Lognormale Trasformazioni affini Numeri casuali

Dettagli

Sommario. Introduzione... 1. 1. Analisi dei flussi di olio Extravergine... 1. 2. Analisi dei flussi di olio vergine... 8

Sommario. Introduzione... 1. 1. Analisi dei flussi di olio Extravergine... 1. 2. Analisi dei flussi di olio vergine... 8 Sommario Introduzione... 1 1. Analisi dei flussi di olio Extravergine... 1 2. Analisi dei flussi di olio vergine... 8 Introduzione Nel presente elaborato sono esposte le risultanze dell analisi dei flussi

Dettagli

Pro memoria per la ripartizione delle spese

Pro memoria per la ripartizione delle spese Pro memoria per la ripartizione delle spese Documento di lavoro post incontro del 23 e 24 novembre 2009, Roma, ad uso interno del Gruppo di lavoro Istat-Upi per la sperimentazione della contabilità ambientale

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II. Laurea Magistrale in Ingegneria per l Ambiente e il Territorio

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II. Laurea Magistrale in Ingegneria per l Ambiente e il Territorio UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II SCUOLA POLITECNICA E DELLE SCIENZE DI BASE Laurea Magistrale in Ingegneria per l Ambiente e il Territorio DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE, EDILE E AMBIENTALE

Dettagli

MONITORAGGIO DEL PM10 MEDIANTE STAZIONE RILOCABILE VICENZA. Località Maddalene - Strada Pasubio (Cortile Scuole Elementari J.

MONITORAGGIO DEL PM10 MEDIANTE STAZIONE RILOCABILE VICENZA. Località Maddalene - Strada Pasubio (Cortile Scuole Elementari J. MONITORAGGIO DEL PM10 MEDIANTE STAZIONE RILOCABILE VICENZA Località Maddalene - Strada Pasubio (Cortile Scuole Elementari J. Cabianca) ARPAV Dipartimento Provinciale di Vicenza Vincenzo Restaino Progetto

Dettagli

Corso di Formazione Pompaggio nei sistemi di fognatura Rimini, 5 novembre 2015

Corso di Formazione Pompaggio nei sistemi di fognatura Rimini, 5 novembre 2015 Corso di Formazione Pompaggio nei sistemi di fognatura Rimini, 5 novembre 2015 Il colpo d ariete nelle condotte prementi per il trasposto di acque di fognatura Carlo Ciaponi Università degli Studi di Pavia

Dettagli

FONDAZIONI SU SU PALI

FONDAZIONI SU SU PALI Ordine degli Ingegneri della Provincia di Bergamo (Commissione Geotecnica) Università degli studi di Bergamo (Facoltà di Ingegneria) Corso Corso di di aggiornamento aggiornamento NUOVE NUOVE NORME NORME

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PADOVA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA IDRAULICA, MARITTIMA E GEOTECNICA

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PADOVA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA IDRAULICA, MARITTIMA E GEOTECNICA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PADOVA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA IDRAULICA, MARITTIMA E GEOTECNICA CORSO DI COSTRUZIONI IDRAULICHE A.A. 00-0 PROF. LUIGI DA DEPPO ING. NADIA URSINO ESERCITAZIONE N : Progetto

Dettagli

Laboratorio di monitoraggio Cavone

Laboratorio di monitoraggio Cavone Laboratorio di monitoraggio Cavone Sulla base dell accordo per la prima applicazione delle Linee Guida del 23/07/2014 è stata elaborata la presente nota per valutare in modo preliminare gli eventi sismici

Dettagli

Resistenza a taglio di murature con blocchi in laterizio

Resistenza a taglio di murature con blocchi in laterizio Consorzio POROTON Italia Via Gobetti 9-37138 VERONA Tel 045.572697 Fax 045.572430 www.poroton.it - info@poroton.it News - Ricerca 20 luglio 2004 Resistenza a taglio di murature con blocchi in laterizio

Dettagli

IL TURISMO IN CIFRE NEGLI ESERCIZI ALBERGHIERI DI ROMA E PROVINCIA GENNAIO

IL TURISMO IN CIFRE NEGLI ESERCIZI ALBERGHIERI DI ROMA E PROVINCIA GENNAIO G ENNAIO 2010 1. L andamento generale negli alberghi della Provincia di Roma Proseguono anche nel mese di Gennaio nella provincia di Roma i segnali di ripresa della domanda turistica, che ha registrato

Dettagli

Verifiche di sicurezza di una costruzione 1/2

Verifiche di sicurezza di una costruzione 1/2 Verifiche di sicurezza di una costruzione 1/2 Le costruzioni devono soddisfare opportuni requisiti di sicurezza nei confronti della loro capacità portante Capacità portante Attitudine di una struttura

Dettagli

Dinamica del corpo rigido: Appunti.

Dinamica del corpo rigido: Appunti. Dinamica del corpo rigido: Appunti. I corpi rigidi sono sistemi di punti materiali, discreti o continui, che hanno come proprietà peculiare quella di conservare la loro forma, oltre che il loro volume,

Dettagli

7 Disegni sperimentali ad un solo fattore. Giulio Vidotto Raffaele Cioffi

7 Disegni sperimentali ad un solo fattore. Giulio Vidotto Raffaele Cioffi 7 Disegni sperimentali ad un solo fattore Giulio Vidotto Raffaele Cioffi Indice: 7.1 Veri esperimenti 7.2 Fattori livelli condizioni e trattamenti 7.3 Alcuni disegni sperimentali da evitare 7.4 Elementi

Dettagli

DIPARTIMENTO REGIONALE PER LA SICUREZZA DEL TERRITORIO SVILUPPO DI UN MODELLO IDRAULICO MONODIMENSIONALE APPLICATO AL FIUME MONTICANO A FONTANELLE

DIPARTIMENTO REGIONALE PER LA SICUREZZA DEL TERRITORIO SVILUPPO DI UN MODELLO IDRAULICO MONODIMENSIONALE APPLICATO AL FIUME MONTICANO A FONTANELLE DIPARTIMENTO REGIONALE PER LA SICUREZZA DEL TERRITORIO MONTICANO A ARPAV Dipartimento Regionale per la Sicurezza del Territorio Alberto Luchetta Giacomo Renzo Scussel Progetto e realizzazione Italo Saccardo

Dettagli

I costi d impresa (R. Frank, Capitolo 10)

I costi d impresa (R. Frank, Capitolo 10) I costi d impresa (R. Frank, Capitolo 10) COSTI Per poter realizzare la produzione l impresa sostiene dei costi Si tratta di scegliere la combinazione ottimale dei fattori produttivi per l impresa È bene

Dettagli

Quantificare la variabilità dei processi ecologici

Quantificare la variabilità dei processi ecologici Scopo ecologia Quantificare la variabilità dei processi ecologici Comprensione dei meccanismi fondamentale per identificare gli effetti del disturbo antropico e per prevenire alterazioni su scala globale

Dettagli

GEOTECNICA. ing. Nunziante Squeglia 14. FONDAZIONI SUPERFICIALI. Corso di Geotecnica Corso di Laurea in Ingegneria Edile - Architettura

GEOTECNICA. ing. Nunziante Squeglia 14. FONDAZIONI SUPERFICIALI. Corso di Geotecnica Corso di Laurea in Ingegneria Edile - Architettura GEOTECNICA 14. FONDAZIONI SUPERFICIALI INDICE DELLA SEZIONE GENERALITÀ METODI PER IL CALCOLO DEL CARICO LIMITE METODI PER IL CALCOLO DEI CEDIMENTI INTERAZIONE TERRENO STRUTTURA DEFINIZIONE (NTC 2008) GENERALITÀ

Dettagli

Estate 2012. Settimana 13-19 agosto 2012. 11 bollettino

Estate 2012. Settimana 13-19 agosto 2012. 11 bollettino Estate 2012 Monitoraggio tramite centraline sul fiume Arno Settimana 13-19 agosto 2012 11 bollettino INDICE SOGLIE di attenzione e di allarme per ossigeno e temperatura...2 Stazione di BUONRIPOSO...3 Stazione

Dettagli

DOTT. DE NUZZO SILVIO GEOLOGO

DOTT. DE NUZZO SILVIO GEOLOGO DOTT. DE NUZZO SILVIO GEOLOGO COMUNE DI BOLOGNA PROGETTO DEL NUOVO COLLEGAMENTO VIARIO TRA VIA ZANARDI E VIA ROVERETOLO PROPEDEUTICO ALLA SOPPRESSIONE DEI P.L. DI VIA ZANARDI (Km 2+535) E VIA DEL PANE

Dettagli

COVER FIX IRON 25. Tassello a battuta in polipropilene con perno in acciaio certificato su supporti A-B-C. konstruktive leidenschaft

COVER FIX IRON 25. Tassello a battuta in polipropilene con perno in acciaio certificato su supporti A-B-C. konstruktive leidenschaft COVER FIX IRON 25 Tassello a battuta in polipropilene con perno in acciaio certificato su supporti A-B-C konstruktive leidenschaft 01.2016 Vimark 2 5 DESCRIZIONE COMPOSIZIONE POSA IN OPERA LUNGHEZZA E

Dettagli

ANALISI MULTIVARIATA

ANALISI MULTIVARIATA ANALISI MULTIVARIATA Marcella Montico Servizio di epidemiologia e biostatistica... ancora sulla relazione tra due variabili: la regressione lineare semplice VD: quantitativa VI: quantitativa Misura la

Dettagli

Aspetti tecnici e autorizzativi per l'installazione di cabine. esposizione a campi elettromagnetici

Aspetti tecnici e autorizzativi per l'installazione di cabine. esposizione a campi elettromagnetici Aspetti tecnici e autorizzativi per l'installazione di cabine secondarie MT/bt nel rispetto dei limiti iti normativi i di esposizione a campi elettromagnetici Metodologia di valutazione semplificata della

Dettagli

LEZIONE 7. PROGETTO DI STRUTTURE IN LEGNO Parte II. Criteri di verifica. Corso di TECNICA DELLE COSTRUZIONI Chiara CALDERINI A.A.

LEZIONE 7. PROGETTO DI STRUTTURE IN LEGNO Parte II. Criteri di verifica. Corso di TECNICA DELLE COSTRUZIONI Chiara CALDERINI A.A. Corso i TECNICA DELLE COSTRUZIONI Chiara CALDERINI A.A. 2007-2008 Facoltà i Architettura Università egli Stui i Genova LEZIONE 7 PROGETTO DI STRUTTURE IN LEGNO Parte II. Criteri i verifica NORMATIVA DI

Dettagli

Sussidi didattici per il corso di PROGETTAZIONE, COSTRUZIONI E IMPIANTI. Prof. Ing. Francesco Zanghì FONDAZIONI - III AGGIORNAMENTO 12/12/2014

Sussidi didattici per il corso di PROGETTAZIONE, COSTRUZIONI E IMPIANTI. Prof. Ing. Francesco Zanghì FONDAZIONI - III AGGIORNAMENTO 12/12/2014 Sussidi didattici per il corso di PROGETTAZIONE, COSTRUZIONI E IMPIANTI Prof. Ing. Francesco Zanghì FONDAZIONI - III AGGIORNAMENTO 12/12/2014 Progetto strutturale di una trave rovescia Alle travi di fondazioni

Dettagli