Le manifestazioni del dolore

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1 Le manifestazioni del dolore Riconoscere la sofferenza Dirigente Assistenza Infermieristica Annamaria Marzi Infermiera Professionale Rosanna Sassi Hospice Casa Madonna dell Uliveto Albinea -Reggio Emilia

2 Missione dell Hospice Prendersi cura in modo competente e continuativo del malato di tumore in fase terminale e della sua famiglia per il sollievo dal dolore globale e l accompagnamento ad una morte dignitosa.

3 Ciò di cui i malati hanno bisogno a fine vita: 1. ADEGUATO CONTROLLO DEL DOLORE E DEGLI ALTRI SINTOMI 2. EVITARE UN INAPPROPRIATO PROLUNGAMENTO DEL MORIRE 3. MANTENERE IL CONTROLLO DELLA SITUAZIONE IL PIU POSSIBILE 4. RAFFORZARE LA RELAZIONE CON LE PERSONE AMATE 5. SOLLEVARE I FAMILIARI DAL CARICO ASSISTENZIALE

4 Obiettivi delle cure palliative Assicurare ai pazienti una forma di assistenza finalizzata al controllo del dolore e degli altri sintomi, improntata al rispetto della dignità, dei valori umani, spirituali e sociali di ciascuno di essi e al sostegno psicologico e sociale del malato e dei suoi familiari Ministero della Sanità

5 Il movimento Hospice è attuato da una COMUNITA DI PERSONE PROFESSIONALMENTE CAPACI di MIGLIORARE la QUALITA DI VITA DEI MALATI. Focalizzare l attenzione sulla: PERCEZIONE SOGGETTIVA del PAZIENTE

6 Dietro gli occhi di ogni malato che l Infermiere incontra si nasconde una storia. Una storia che vuole e che ha bisogno di essere ascoltata. Ci vuole raccontare come la malattia ha segnato o addirittura devastato la sua vita oltre che il suo corpo, come era prima, come è ora, le sue emozioni, paure, le sue richieste di aiuto e sicurezza L infermiere è la figura dell equipe che è più presente al fianco del malato ed è vista come un punto di riferimento con cui poter parlare, aprirsi, sfogarsi. Questo crea un alleanza terapeutica che aiuta a progettare un assistenza davvero personalizzata.

7 Responsabilità dell Assistenza Infermieristica natura originaria del prendersi cura (to care) approccio olistico e sistemico nell équipe multidisciplinare rilevanza per la continuità assistenziale

8 RUOLO CRUCIALE DELL INFERMIERE nella gestione del DOLORE Interazioni frequenti consentono: Ascolto attivo del paziente e dei familiari Osservazione del comportamento e delle dinamiche Identificazione bisogni, risorse, priorità Cure del corpo: contatto affettivo terapeutico Terapie: somministrazione, monitoraggio e valutazione effetti

9 Il dolore globale total pain Esprime la natura complessa e multiforme della sofferenza del malato in fase avanzata che va oltre il dolore fisico

10 Il dolore totale Perdita del ruolo Dolore fisico Abbandono Rabbia Ansia Incertezza riguardo al futuro Paura Isolamento Solitudine Alterazione dell aspetto

11 Incontrare l unicità del dolore dell altro Luigi Nono, La convalescente

12 SOGGETTIVITA DEL DOLORE Il dolore ha sempre esattamente l intensità che il malato dice di avere!

13 Agenda del paziente - - i sentimenti del paziente in relazione alla paura della malattia - - le sue idee ed interpretazioni riguardo a ciò che non va - - le aspettative ed i desideri riguardo a ciò che dovrebbe essere fatto - il contesto familiare, sociale e lavorativo di appartenenza.

14 Dolore ed etica dell Infermiere Attenzione Il placebo è un inganno del paziente Quando si usa?

15 Significato del dolore per il malato - relazione (empatia) - empowerment (informazione e coinvolgimento paziente) Promuovere l adattamento emotivo e fisico del malato e della sua famiglia Esserci con continuità per individuare il dolore sul nascere e intervenire tempestivamente

16 Il Codice deontologico dell infermiere Articolo 34 L'infermiere si attiva per prevenire e contrastare il dolore e alleviare la sofferenza. Si adopera affinché l assistito riceva tutti i trattamenti necessari.

17 IL DOLORE NON NECESSARIO = DOLORE PREVEDIBILE E PREVENIBILE ad esempio: il dolore incidente quando si provoca dolore al malato medicandolo o mobilizzandolo

18 Peculiarità professionali dell Infermiere Competenze tecnico-professionali tali da: saper minimizzare il dolore/disagio procurato nell assistere (mobilizzazione, prelievi, medicazioni, cure igieniche ) e saper massimizzare il beneficio dell intervento

19 La corretta valutazione del dolore - - il dolore va registrato e riferito va quantificato perché questo guida il medico nella modulazione della terapia. (scale di valutazione o verbali) visive, numeriche

20 Scala numerica valutazione intensità del dolore 0-1 dolore assente 2-4 dolore lieve 5-7 dolore moderato 8-10 dolore severo nessun dolore il più forte immaginabile

21

22 INDICATORI nel paziente non collaborante Respirazione (normale, affannosa, alternanza apnea-polipnea) Vocalizzazione (pianti, lamenti, urli) Espressioni del volto (triste, sopracciglia aggrottate, smorfie ) Linguaggio del corpo (tensione, rigidità, aggressività ) Consolazione (confusione, ricerca rassicurazione, incapacità di consolazione) Cfr SCALA PAINAD 1

23 L EMOZIONE E UNA INFORMAZIONE

24 Dolore ed etica dell Infermiere Potere e responsabilità dell Infermiere * valutazione sistematica intensità (osservazione e ascolto!) del dolore * valutazione sistematica efficacia terapia analgesica

25 La cura del corpo malato, debilitato, trasformato, ferito, che si realizza attraverso un tatto dolce, caldo, rassicurante, può restituire dignità ed identità alla persona, liberare anziché imprigionare, ristrutturare, ricostruire, unificare l immagine del proprio corpo, riconoscendone le parti vive, quelle che sono tese, mortificate Quante volte, invece, i nostri gesti sono frettolosi, sbrigativi, fuggevoli, se non addirittura umilianti, freddi, minacciosi, rischiano di offendere se non di procurare altra sofferenza Marzi, Bonacini Il tocco come cura in Rivista Italiana di Cure Palliative 4/2005

26 Il tempo della cura è un prezioso tempo lento, un accudimento attento alle piccole cose, ai movimenti impercettibili del cuore. Coloro che assistono quanto sono consapevoli che il corpo malato ha bisogno di essere accolto, ascoltato, curato, che la richiesta a chi cura può essere anche di una mano che si posi, si soffermi, aspetti, rispettosa, che c'è un accompagnamento che si modula anche attraverso un contatto psico-tattile?

27 Competenza professionale dell Infermiere Coscienza etica riflessiva che si ponga i problemi (ad es.: è necessario sedare il malato prima di una medicazione dolorosa?) e li sappia affrontare in équipe nel dialogo-confronto e nello studio-approfondimento

28 responsabilità professionali dell Infermiere Consapevolezza della della parzialità del proprio contributo, senza andare in crisi o fuggire, ma restando, ritornando, tollerando il proprio senso di impotenza, per confermare comunque il valore dell altro con la vicinanza.

29 QUALCHE APPRENDIMENTO Importanza della Formazione continua. apprendere dall esperienza Consapevolezza del contesto il qui ed ora possibile, il limite Quotidianità dei problemi etici I tempi del malato: rallentati, diversi, Tollerare la parzialità, mobilitare le risorse Delicatezza nell entrare nella storia dell altro

30 QUALCHE APPRENDIMENTO (CONTINUA) Lavorare con i familiari.per arrivare al malato La disponibilità all incontro con la sofferenza necessita di tempi e spazi di recupero, di espressione, rielaborazione Lavoro d équipe per costruire continuità e garantire supporto Consapevolezza delle proprie emozioni nell incontro con l altro e con le sue emozioni: forti, articolate Il valore dello stare con competenza.

31 La capacità di prendersi cura è anzitutto un modo di esserci prima che di dire o di fare, un modo che, nell esserci, comunica così profondamente da illuminare di senso quello che poi si dirà o farà. L Infermiere che nel prendersi cura con competenza dell assistito riscopre in sé la passione per l incontro con l altro riconoscendolo e alleviandone la sofferenza, può dare un significativo contributo alla sua qualità della vita e lavorerà con vera soddisfazione.

32 Si vorrebbe essere un balsamo per molte ferite Etty Hillesum Grazie dell attenzione e un invito a meditare

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