Corso per BRAIN TRAINER
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- Eloisa Gagliardi
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1 Corso per BRAIN TRAINER CORSO AVANZATO 3 MODULO: Motivazione ed empowerment cognitivo Argomento: Le dinamiche di gruppo Dott.ssa Adriana Bortolotti; Dott.ssa Sara Eralti
2 LE DINAMICHE DI GRUPPO LA RELAZIONE SOCIALE E UNA REALTA SUI GENERIS COSTITUITA DALL EFFETTO EMERGENTE DI AZIONI CHE SI ORIENTANO SIMBOLICAMENTE L UNA ALL ALTRA RECIPROCAMENTE E SI CONNETTONO STRUTTURALMENTE. Donati, 1998
3 Motivazione ed empowerment cognitivo: LE DINAMICHE DI GRUPPO 1 INQUADRAMENTO TEORICO IL GRUPPO LE DINAMICHE DI GRUPPO LA COMUNICAZIONE NEL GRUPPO GRUPPO E CONDUTTORE NEL BRAIN TRAINER 2 OPERAZIONALIZZAZIONE DEL COSTRUTTO COSA OSSERVARE NEI GRUPPI A LIVELLO DI DINAMICHE RELAZIONALI ATTEGGIAMENTI INADEGUATI DEI SINGOLI MEMBRI STILI COMUNICATIVI E RETI DI COMUNICAZIONE CLIMA NEL GRUPPO LIVELLI DI FUNZIONAMENTO DEL GRUPPO
4 GRUPPO Inquadramento concettuale QUALCOSA DI DIVERSO DELLA SOMMA DEI SUOI MEMBRI IN QUANTO DOTATO DI STRUTTURA PROPRIA, FINI PECULIARI E RELAZIONI PARTICOLARI TRA I SUOI MEMBRI [Lewin, 1951] FORZA DI MUTAMENTO ORGANISMO ATTIVO CON UNA PROPRIA TRAIETTORIA EVOLUTIVA [Speltini, 2002]
5 Quando gli uomini vivono ed agiscono in gruppi, sorgono forze e fenomeni che seguono loro proprie leggi e che non possono venir descritti in termini di psicologia individuale, col puro riferimento alle proprietà dei singoli che tali gruppi compongono FENOMENI DINAMICI E RICORRENTI ATTUATI DAI MEMBRI DEL GRUPPO FASI, O ASPETTI, CRITICI IN CUI LE DINAMICHE DI GRUPPO SONO MAGGIORMENTE DELICATE O A RISCHIO FORMAZIONE DEL GRUPPO CARATTERI COMUNI STABILITI COMUNICAZIONE [Asch, 1973]
6 LE DINAMICHE di GRUPPO APPARTENENZA SOCIALIZZAZIONE INTERDIPENDENZA RENDIMENTO COESIONE POLARIZZAZIONE LEADER DIFFERENZIAZIONI DI RUOLI [Lewin, 1951; Galimberti, 2005]
7 APPARTENENZA OMOGENEITA IDENTIFICAZIONE CONTATTO SENSAZIONE LEGATA AL SENTIRSI PARTE DEL GRUPPO OSSIA DELL ESSERE ACCETTATO IN TERMINI DI SCELTA, INTIMITA E RECIPROCITA. [Galimberti, 2005]
8 A COSA SERVE APPARTENERE? RIDUZIONE DELLA INCERTEZZA DISTINTIVITA OTTIMALE HOGG & ABRAMS, 1993 BREWER, 1991 MODELLO DELLE FUNZIONI DEAUX et al., 1999; GRAZIANI, RUBINI & PALMONARI, 2005 TAJFEL, 1982 MANTENIMENTO DELLA MULTIPLE DEI AUTOSTIMA GRUPPI SOCIALI
9 A COSA SERVE APPARTENERE? il MODELLO delle FUNZIONI MULTIPLE DEI GRUPPI SOCIALI Mantenimento della stima di sé e possibilità di ricevere informazioni rilevanti su se stessi e sulla realtà sociale Cooperazione e coesione Valutazione di sé, delle proprie abilità e opinioni nel confronto con altri significativi Stabilire relazioni intime Svagarsi e divertirsi insieme Valutazione delle qualità del proprio gruppo attraverso il confronto con altri gruppi Stabilire rapporti interpersonali Esprimere se stessi in ambiti non valutativi [Deaux e coll., 1999; Graziani, Rubini e Palmonari, 2005]
10 INTERDIPENDENZA RECIPROCA DIPENDENZA DINAMICA DEI MEMBRI TRA DI LORO, TALE DA POTER DETERMINARE MODIFICAZIONI PROGRESSIVE IN MOTIVAZIONI, ATTEGGIAMENTI E VISSUTI DI CIASCUN MEMBRO. DISEQUILIBRIO DISGREGAZIONE COESIONE EQUILIBRIO COESIONE INSIEME DELLE FORZE PSICOSOCIALI IN GRADO DI SPINGERE IL SINGOLO MEMBRO AD OPPORSI A SPINTE DISGREGANTI E A MANTENERE L UNIONE. [Lewin, 1951; Bertani & Manetti, 2007]
11 COESIONE Fattori strutturali, organizzativi, psicologici e sociali che possono giocare un ruolo nelle dinamiche di permanenza/disgregazione della coesione FATTORI ESTRINSECI FATTORI INTRINSECI FATTORI ESTRANEI ALLA FORMAZIONE DEL GRUPPO (REGOLE ORGANIZZATIVE, LEGAMI FUNZIONALI CON ALTRI GRUPPI, ASPETTATIVE AMBIENTE SOCIALE ESTERNO). ATTRATTIVA DELLO SCOPO COMUNE ATTRATTIVA DELL AZIONE COLLETTIVA ATTRATTIVA DELL APPARTENENZA AL GRUPPO RELAZIONE SOCIALE COME FONTE DI IDENTITA PERSONALE E SOCIALE PROPRI DELL ESPERIENZA DEL GRUPPO E DISTINGUIBILI IN SOCIO-AFFETTIVI E OPERATIVO-FUNZIONALI AFFINITA INTERPERSONALI SODDISFAZIONE DEI BISOGNI INDIVIDUALI CONDUZIONE DEL GRUPPO MODALITA DI LEADERSHIP [Venza, 2007; Maisonneuve, 1973]
12 LEADER W RUOLO DI GUIDA Lewin, Lippitt & White, 1939 Bales & Slater, 1955 LEADERSHIP AUTORITARIA TASK-LEADER LEADERSHIP TOLLERANTE O LASSISTA SOCIAL-EMOTIONAL LEADER LEADERSHIP DEMOCRATICA [Bertani & Manetti, 2007]
13 DIFFERENZIAZIONI DI RUOLI RUOLO = Insieme delle aspettative condivise sul comportamento atteso da ciascun membro del gruppo MODALITA, AD ATTUAZIONE SPONTANEA, IN RAPPORTO ALLA TIPOLOGIA DEL GRUPPO, IN CUI SI DIFFERENZA LA POSIZIONE DI CIASCUN MEMBRO DEL GRUPPO RUOLI CONFORMI AI COMPITI DEL GRUPPO (promotore, coordinatore, ) RUOLI RELATIVI ALLA COESIONE SOCIALE DEL GRUPPO (mediatore, gregario,.) RUOLI CONNESSI AL MANTENIMENTO DELLE ESIGENZE INDIVIDUALI ALL INTERNO DEL GRUPPO [Benne & Sheats, 1948]
14 FUNZIONI NEL GRUPPO RUOLI NORME FACILITAZIONE DEL RAGGIUNGIMENTO DELLO SCOPO DEL GRUPPO AVANZAMENTO DEL GRUPPO ORDINE E PREVEDIBILITA NEL GRUPPO MANTENIMENTO DEL GRUPPO AUTODEFINIZIONE DEI MEMBRI DEL GRUPPO DEFINIZIONE DELLE RELAZIONI CON L AMBIENTE SOCIALE [Smith & Mackie, 2002]
15 POLARIZZAZIONE MODALITA, AD ATTUAZIONE SPONTANEA, IN RAPPORTO ALLA TIPOLOGIA DEL GRUPPO, IN CUI SI DIFFERENZA LA POSIZIONE DI CIASCUN MEMBRO DEL GRUPPO GRUPPO COME LUOGO DI ULTERIORE MIGLIORAMENTO DELLE PRESTAZIONI INDIVIDUALI PIENA COMUNICAZIONE RENDIMENTO Possibile se ACCETTAZIONE AUTONOMIA DI RAGIONAMENTO
16 SOCIALIZZAZIONE PROCESSI MEDIANTE I QUALI I MEMBRI DI UN GRUPPO ACQUISISCONO CONOSCENZE E DISPOSIZIONI CHE LI RENDONO PARTE EFFETTIVA DI UN GRUPPO PROCESSO DI APPRENDIMENTO SOCIALE PROCESSO INTERATTIVO PROCESSO INTERATTIVO E NEGOZIALE PROCESSO DI IMMERSIONE NELLA CULTURA DEL GRUPPO [Speltini, 2002; Mucchielli, 1994]
17 GRUPPO COMUNICAZIONE atto globale e unitario, articolato in maniera molecolare in una pluralità di sistemi di segnalazione (linguistico, vocale, cinesico), regolato e organizzato dall intenzione comunicativa che stabilisce fra i diversi sistemi di segnalazione le opportune connessioni semiotiche per definire un percorso coerente di senso condiviso con l interlocutore [Ricci Bitti & Zani, 1993; Anolli & Legrenzi, 2001]
18 ORDINE TOPOLOGICO DEI LEGAMI COMUNICATIVI INDICE DI DISTANZA INDICE DI CENTRALITA RETE di COMUNICAZIONE INSIEME DEI CANALI DI COMUNICAZIONE, O OPPORTUNITA EFFETTIVE DI SCAMBIO COMUNICATIVO, PRESENTI NEL GRUPPO NUMERO MINIMO DI LEGAMI DI COMUNICAZIONE NECESSARI PER COMUNICARE CON UN ALTRO MEMBRO DEL GRUPPO MISURA DI QUANTO FLUSSO DI INFORMAZIONI E CENTRALIZZATO SU UN SINGOLO INDIVIDUO O E DISPERSO, IN MODO PIU O MENO UNIFORME, TRA I MEMBRI DEL GRUPPO [Bavelas, 1969; Leavitt, 1951]
19 Gruppo e Conduttore nel brain trainer GRUPPO LUOGO DEL BENESSERE LUOGO DELLA RETICOLIZZAZIONE DEI RAPPORTI ORIZZONTALI MANTENIMENTO OTTIMALE DELLE PRESTAZIONI DEL CERVELLO TRASMISSIONE CONSAPEVOLE DI STILI DI VITA PRO-ATTIVI POTENZIAMENTO DI DINAMICHE INTER-PERSONALI (PIU DI TRE PERSONE) IMPRONTATE ALLA COOPERAZIONE E CONDIVISIONE ISTANZA OPERATIVO- PROFESSIONALE ISTANZA di RECIPROCITA SOCIALE
20 BRAIN TRAINER CONDUTTORE FACILITATORE DI RETI INFORMALI GESTORE DEL CLIMA PARTECIPAZIONE ATTIVA E RELAZIONALE AL GRUPPO MEDIANTE IL DISPIEGAMENTO DI COMPETENZE PROFESSIONALI MULTIDISCIPLINARI IN MODALITA NON FRONTALE PROMULGAZIONE DI STILI DI VITA ADEGUATI E PRO- ATTIVI IN RELAZIONE A DIVERSE DIMENSIONI DEL VIVERE (ALIMENTAZIONE, SONNO, MOVIMENTO ) PROMOZIONE DI DINAMICHE ORIZZONTALI DI INTER-AZIONE TRA I PARTECIPANTI AL GRUPPO SCELTA DELLE MODALITA PER CONDURRE IL GRUPPO (LEADERSHIP COME PRODOTTO DEL PROCESSO CONDUTTORE- GRUPPO- SITUAZIONE) ISTANZA OPERATIVO- PROFESSIONALE ISTANZA GESTIONALE
21 Operazionalizzazione del costrutto: Workshop esperienziali COMUNICAZIONE RUOLO E LEADERSHIP GESTIONE DEI CONFLITTI NORME DEL GRUPPO CLIMA DEL GRUPPO STRUTTURAZIONE DEI PROCESSI COMUNICATIVI E DELLE RETI RELAZIONALI ARTICOLAZIONE DELLE MODALITA DI GESTIONE DEL GRUPPO IN INTERAZIONE MODALITA DI AUTO- GESTIONE DEL GRUPPO OSSIA DI PROGRESSIONE AUTONOMA (CONSENSO, SILENZIO, COESIONE, ) ASPETTATIVE SULL APPROPRIATEZZA O MENO DI COMPORTAMENTI ALL INTERNO DEL GRUPPO SENSAZIONI, VISSUTI E PERCEZIONI RELATIVE AL SENSO DI APPARTENENZA E AL COMPITO CHE SI E CHIAMATI A SVOLGERE 1 COSA OSSERVARE NEI GRUPPI?
22 2 ATTEGGIAMENTI PERSONALI INADEGUATI MONOPOLIZZAZIONE MEDIANTE MONOLOGHI DIRETTI CREAZIONE DI UNO STATO DI TENSIONE NON ESPLICITO ATTACCHI DIRETTI AD ALTRI MEMBRI DEL GRUPPO INDIFFERENZA DISTRAZIONE (CHIACCHIERE, ) OPPOSIZIONE QUALI ATTEGGIAMENTI ARGINANTI QUESTE CONDOTTE PER IL BRAIN TRAINER? [Mariani, 2001]
23 3 EFFETTI DEGLI STILI COMUNICATIVI DEL CONDUTTORE STILE AGGRESSIVO STILE VITTIMISTICO STILE ASSERTIVO SENSO DI FRUSTAZIONE, AGGRESSIVITA METACOMUNICAZIONE DI TIPO ANSIOSO CON SENSO DI COLPA O RABBIA-DISAPPUNTO SENSO DI RESPONSABILITA QUALI INDICATORI DI AUTO-MONITORAGGIO DELLE SCELTE COMUNICATIVE DEL CONDUTTORE?
24 4 RETI DI COMUNICAZIONE SISTEMA AUTORITARIO SISTEMA PERMISSIVO SISTEMA PARTECIPATO QUALE RETE DI COMUNICAZIONE NEI GRUPPI DI BRAIN TRAINING?
25 5 GESTIONE DEL CLIMA COMPONENTI DA MONITORARE 1. Partecipazione 2. Calore 3. Ricompense sociali 4. Cooperazione 5. Comunicazione 6. Crescita 7. Innovazione 8. Autonomia 9. Gerarchia 10. Struttura 11. Ricompense estrinseche 12. Archievement FATTORE AFFETTIVO FATTORE COGNITIVO FATTORE STRUMENTALE MEDIANTE QUALI ATTEGGIAMENTI MANTENERE IL GIUSTO LIVELLO IN OGNI COMPONENTE? [Ostroff, 1993]
26 6 Livelli di funzionamento del gruppo LIVELLO DI REALTA LIVELLO EMOTIVO ATTIVITA RAZIONALI CHE IL GRUPPO AGISCE PER IL RAGGIUNGIMENTO DI UNO SCOPO SENSAZIONI E RELAZIONI CHE INTERCORRONO TRA I MEMBRI DI UN GRUPPO comportamenti caratterizzanti la vita emotiva dei gruppi: Dipendenza Attacco-fuga [Bion, 1971] Accoppiamento COME LAVORARE SUL SENSO DI SICUREZZA EVITANDO TALI DINAMICHE EMOTIVE?
27 Motivazione ed empowerment cognitivo: LE DINAMICHE DI GRUPPO 1 INQUADRAMENTO TEORICO IL GRUPPO LE DINAMICHE DI GRUPPO LA COMUNICAZIONE NEL GRUPPO GRUPPO E CONDUTTORE NEL BRAIN TRAINER 2 OPERAZIONALIZZAZIONE DEL COSTRUTTO COSA OSSERVARE NEI GRUPPI A LIVELLO DI DINAMICHE RELAZIONALI ATTEGGIAMENTI INADEGUATI DEI SINGOLI MEMBRI STILI COMUNICATIVI E RETI DI COMUNICAZIONE CLIMA NEL GRUPPO LIVELLI DI FUNZIONAMENTO DEL GRUPPO
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