Università degli Studi Milano Bicocca Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale Corso di Laurea in Servizio Sociale Psicologia Sociale
|
|
- Francesca Graziano
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Università degli Studi Milano Bicocca Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale Corso di Laurea in Servizio Sociale Psicologia Sociale Gianni Del Rio gianni.a.delrio@gmail.com Frontespizio AS
2 I fattori di coesione Estrinseci Anteriori alla formazione dei singoli gruppi o dati nel momento stesso in cui il gruppo si costituisce. Socio-affettivi Intrinseci Propri del gruppo in quanto tale. Socio-operativi influenza dei controlli sociali (leggi, norme, opinione pubblica...) dipendenza gerarchica del gruppo in un contesto (istituzione...) scopo comune. (entusiasmo iniziale, ritualità nei gruppi maturi; livello di precisione; adeguatezza ai bisogni del gruppo). azione collettiva (progressione verso lo scopo; successi specifici). appartenenza al gruppo. (già presente nei fattori precedenti; sentimenti di potenza, prestigio, solidità) spinta a comunicare. fuga dalla solitudine affinità interpersonali (simpatie, relazioni amicali) soddisfazione di bisogni individuali (ricerca del potere attivo o passivo; prestigio; accettazione; catarsi; esibizionismo;...) distribuzione e articolazione dei ruoli. (funzione di attività e comportamenti) orizzontale (catena) verticale (gerarchia) leadership
3 I Ruoli e La Leadership
4 Status e ruolo Lo status: Il ruolo: La posizione assunta in un par.colare modello sociale La valutazione di tale posizione in una scala di pres.gio Il gruppo non è solo un insieme di individui, ma l insieme di status individuali Nel momento in cui l individuo esercita i diri@ e doveri propri del suo status, egli svolge un ruolo Un insieme di diri@ e doveri (Linton, 1954)
5 Genesi del ruolo STATUS ATTESE DI RUOLO ORGANIZZATIVE ATTESE DA ALTRI RUOLI RUOLO ASPETTATIVE PERSONALI COMPORTAMENTO EFFETTIVO
6 Benne e Sheats (1948)
7 Lippitt e White, 1952 Fonte: D.Anzieu e J.Y.Martin, Dinamica dei piccoli gruppi, 1997
8 Tipologie di Leadership LEWIN, LIPPITT E WHITE (1939) autocratica: alto grado di controllo; unidirezionalità verticistica delle comunicazioni; esclusioni dei collaboratori nel processo decisionale J.A.C. BROWN (1971) autoritario normativo: Non delega l autorità. Severo ma giusto. Anaffettivo, impersonale e realista, conservatore, scarsi riconoscimenti. autoritario protettivo: Senso di responsabilità verso i collaboratori per il loro bene, accentratore c.s. ma si aspetta riconoscenza e vuole essere amato autoritario incompetente: mancano capacità ed equilibrio per comandare; grande volontà di potenza benché manchi sicurezza; ossequioso con i superiori, è invidioso e denigra i collaboratori capaci; debole che compensa in modo velleitario democratica in modo attivo: conduzione partecipativa e responsabilizzante; comunicazione circolare; ruolo di guida ma partecipazione ai processi decisionali. democratico autentico: il maestro d orchestra del gruppo; sa delegare autorità; sensibile al clima del gruppo e agli individui; obiettivo costante di creare le condizioni perché il gruppo possa partecipare e realizzare le decisioni che lo concernono. pseudodemocratico: cerca di assomigliare al L. democratico vero senza riuscirci; seduttivo; dà l illusione di momentanea autonomia; è solo un abile manipolatore. permissiva ("laissez-faire"): rinuncia al controllo; ampi spazi di autodeterminazione anche a scapito dell efficienza del gruppo; definizione dei ruoli non favorita. laissez-faire: ha abdicato il suo potere; funzione di rappresentanza: probabilmente buona parte della sua giornata è spesa ad essere ospitale con i visitatori e ad offrire da bere.
9
10 E una funzione delle condizioni in cui si trova il gruppo, come pure dei valori e degli atteggiamenti che caratterizzano i membri del gruppo. Quello che viene messo in rilievo non sono i tratti di personalità, ma il tipo di attività richiesto dal gruppo per raggiungere i suoi scopi e il modo col quale i membri del gruppo partecipano alle attività dirette al raggiungimento delle mete del gruppo". (Scilligo, 1973) Leadership situazionale
11 Gruppo (Ep) Leadership Ambiente del gruppo (Eg) Fonte: E.K. Rice, E.J.Miller: Systems of Organisation, 1967
12 Funzione della leadership Gruppo (Ep) Ambiente del gruppo (Eg) Protezione dei sottosistemi interni dalla frammentazione di domande fluttuanti e incoerenti dall esterno. isolamento Promozione di cambiamenti interni che rendano il sistema capace di adattarsi e reagire al suo ambiente. permeabilità Fonte: E.J. MILLER, Compiti e processi produttivi delle comunità per adolescenti, Elaborazione di G. Del Rio
13 Interazione e comunicazione
14 Definizione di interazione L interazione ha luogo quando un unità di azione prodotta da un soggetto A agisce come stimolo di un unità-risposta presso un altro soggetto B, e viceversa. Così l interazione costituisce un processo circolare; essa può d altronde prodursi non solamente tra due individui, ma tra un individuo e un gruppo o tra due gruppi. (Maisonneuve, 1968).
15 Tutti i membri hanno lo stesso potere comunicativo Reti centralizzate: tutte le comunicazioni passano da A (Leavitt, 1951) Reti comunicative (1)
16 Tutti i membri hanno lo stesso potere comunicativo, come nel circolo La posizione di leader comunicativo tende a diventare leadership in generale. La comunicazione lasciata libera tende a organizzarsi. La rete centralizzata va meglio per compiti semplici; quella non centralizzata per compiti complessi. La rete non centralizzata è in genere fonte di maggior soddisfazione (rinforzo dei fattori socio-affettivi di coesione). La rete non centralizzata offre al gruppo maggiori possibilità di esprimere la sua creatività. Reti comunicative (2)
17
18 Griglia di Bales
19 Gli indicatori del clima del gruppo CLIMA: un insieme di elementi, opinioni, sentimenti, percezioni dei membri che colgono la qualità dell ambiente del gruppo Fonte: QUAGLINO,G.P., et al.,gruppo di lavoro, lavoro di gruppo, Cor.na, Milano 1992 Elaborazione a cura di G. Del Rio SOSTEGNO. La rappresentazione di una cultura dell affiliazione. E la fiducia nella possibilità di ottenere le risorse necessarie per l esecuzione del compito; sia quelle interne (dai colleghi) sia quelle esterne (tramite il leader). Il leader è percepito come attento ai bisogni e alle capacità individuali. CALORE. La qualità della relazione e la distanza interpersonale tra i membri del gruppo. Presenza di un atmosfera amichevole in cui è possibile mantenere l attenzione contemporaneamente su compito e relazioni. Serenità. Dimensione ludica. Il leader è percepito come empatico e sintonico: si lavora insieme, corresponsabilmente. RICONOSCIMENTO DEI RUOLI. Livello di percezione e accettazione delle differenze individuali. Conferma dell identità di ciascuno nel gruppo. Ha come conseguenza un buon livello di equilibrio nella gestione del conflitto con l abbassamento nel prodursi di questo fenomeno. APERTURA e FEEDBACK. Relativi alla qualità della comunicazione. L apertura è la percezione della possibilità di esprimersi senza censura e senza pericolo di essere fraintesi; della gestibilità del dissenso. Il feedback è il vissuto di ciascuno a proposito delle informazioni di ritorno e il livello di ascolto verso gli altri.
20 Il compito
21 I fattori di coesione Estrinseci Anteriori alla formazione dei singoli gruppi o dati nel momento stesso in cui il gruppo si costituisce. Socio-affettivi Intrinseci Propri del gruppo in quanto tale. Socio-operativi influenza dei controlli sociali (leggi, norme, opinione pubblica...) dipendenza gerarchica del gruppo in un contesto (istituzione...) scopo comune. (entusiasmo iniziale, ritualità nei gruppi maturi; livello di precisione; adeguatezza ai bisogni del gruppo). azione collettiva (progressione verso lo scopo; successi specifici). appartenenza al gruppo. (già presente nei fattori precedenti; sentimenti di potenza, prestigio, solidità) spinta a comunicare. fuga dalla solitudine affinità interpersonali (simpatie, relazioni amicali) soddisfazione di bisogni individuali (ricerca del potere attivo o passivo; prestigio; accettazione; catarsi; esibizionismo;...) distribuzione e articolazione dei ruoli. (funzione di attività e comportamenti) orizzontale (catena) verticale (gerarchia) leadership
22 MANDATO (leggi, etc.) Processo di definizione del compito bisogni e aspettative OBIETTIVI DELL ORGANIZZAZIONE OBIETTIVI DEL SINGOLO MEMBRO OBIETTIVI DEL GRUPPO COMPITI RUOLI MANSIONI FUNZIONI
23 a cura di Gianni Del Rio Definizione del compito e frontiere organizzative ORGANIZZAZIONE bisogni & aspettative MANDATO OBIETTIVI DELL ORGANIZZAZIONE IN BASE AL MANDATO DEFINIZIONE DEL COMPITO PRIMARIO Verifica della compatibilità Mandato al gruppo di lavoro GRUPPO DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI DEL GRUPPO IN BASE AL MANDATO ORGANIZZATIVO DEFINIZIONE OPERAZIONALE DEI COMPITI OBIETTIVI DEL SINGOLO MEMBRO frontiera della persona RUOLI frontiera del ruolo MANSIONI FUNZIONI Verifica della compatibilità frontiera del gruppo frontiera dell organizzazione
24 Dal Gruppo al Gruppo di lavoro (Quaglino et al, 1992)
25 Il compito Come ragione generativa del gruppo. E ciò che dà ragione dell esistenza del gruppo e può servire per prefigurare il ciclo di vita del gruppo. Come criterio per esplorare l attività e gli elementi che costituiscono il sistema gruppale. Come risultato di un processo di decisione del gruppo: E incontro di domande, responsabilità da coordinare, risorse da utilizzare, risultati da produrre.
26 Come ragione generativa del gruppo. La sua conoscenza è imprescindibile per il gruppo rispetto a: natura del compito fattibilità del compito Il gruppo è impegnato nel risolvere una serie di problemi relativi alla domanda che genera il compito, del tipo: la domanda rivolta al gruppo è confusa o generica è espressa in termini problematici non contiene una descrizione del risultato da produrre implica attese sovradimensionate è una definizione burocratica riproduce coazioni organizzative Ha conseguenze sul gruppo in termini di coesione (come gruppo) efficienza/efficacia (come gruppo di compito) Essa non è un evento bensì un processo di crescita cognitiva e affettiva che connota il gruppo durante tutta la sua esistenza.
27 Come criterio per esplorare l attività e gli elementi che costituiscono il sistema gruppale. ruoli mansioni struttura e processi di lavoro comunicazione processi decisionali coordinamento valutazione controllo
28 Come risultato di un processo di decisione del gruppo: L individuazione degli obiettivi, la loro definizione in termini operativi domande, responsabilità (ruoli, mansioni, funzioni) da coordinare, risorse da utilizzare, risultati da produrre. presuppone un incontro di processi partecipati confronto paritetico investimento nella negoziazione gestione condivisa leadership come facilitatore nella strutturazione dei ruoli ricerca di assetti capaci di coniugare le istanze della persona e quelle del gruppo. Quindi implica:
29 OBIETTIVI DELL ORGANIZZAZIONE dare significato idem sentire OBIETTIVI DEL GRUPPO COMPITI dare una direzione methodos
Jacob Levi Moreno May 18th, 1889, Bucarest May 14th, 1974, Beacon,NY
Jacob Levi Moreno May 18th, 1889, Bucarest May 14th, 1974, Beacon,NY Jacob Moreno Sociogramma Fonte: De Grada,E., Elementi di psicologia di gruppo, Bulzoni, Roma, 1969 Fonte: J.L. Moreno, Principi di sociometria,
DettagliPsicologia Sociale. Università degli Studi Milano Bicocca Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale Corso di Laurea in Servizio Sociale
Università degli Studi Milano Bicocca Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale Corso di Laurea in Servizio Sociale Psicologia Sociale Gianni Del Rio gianni.a.delrio@gmail.com Frontespizio AS Jacob
DettagliLa comunità territoriale
La comunità territoriale Se mai può esistere una comunità nel mondo degli individui, può essere soltanto una comunità intessuta di comune e reciproco interesse ( Bauman (Z. CRITICITA disuguaglianze di
DettagliTecniche della comunicazione e relazione Dinamiche e tecniche di comunicazione
Tecniche della comunicazione e relazione Dinamiche e tecniche di comunicazione La prima esperienza di relazione è quella che avviene tra il bambino e la madre (relazione diadica) Diade: entità composta
DettagliLezione 2. La motivazione al lavoro: bisogni e processi (Cap. 2 - Decastri, 2016) Università Tor Vergata Anno Accademico 2016/2017
Lezione 2 La motivazione al lavoro: bisogni e processi (Cap. 2 - Decastri, 2016) Università Tor Vergata Anno Accademico 2016/2017 1 Contenuti La motivazione al lavoro (parte prima) 1. Il concetto di motivazione
DettagliClima organizzativo/ Cultura. Prof.ssa Ernestina Giudici
Clima organizzativo/ Cultura Cenni.. storici Negli anni 30 il clima veniva considerato in stretta correlazione con la motivazione al lavoro e con la produttività Cenni.. storici Alcuni contributi significativi:
DettagliIntroduzione. L evoluzione delle organizzazioni dall inizio del secolo a oggi 3 Il dirigente nei vari tipi di organizzazione 12
00 Calamandrei romane 16-07-2002 16:26 Pagina V Indice Introduzione XI PARTE PRIMA Il contesto: l ambiente organizzativo, la legislazione, i modelli 1 organizzativi CAPITOLO 1 Generalità sulle organizzazioni,
DettagliSpunti, esempi, logiche del comunicare nelle organizzazioni La comunicazione in azienda
Spunti, esempi, logiche del comunicare nelle organizzazioni La comunicazione in azienda Marina Maderna L incontro è l occasione per Esplorare il tema della comunicazione nelle organizzazioni: Perché si
DettagliL assetto organizzativo dell azienda
Dipartimento di Scienze umanistiche e sociali Dumas L assetto organizzativo dell azienda Dott. Federico Rotondo frotondo@uniss.it Economia aziendale: lezione n. 15 La moderne teorie rappresentano una visione
DettagliCompetenze per Competere" IL GRUPPO E LA DINAMICA DI GRUPPO
Università degli Studi di Cagliari Competenze per Competere" IL GRUPPO E LA DINAMICA DI GRUPPO Dott.ssa Barbara Barbieri Dott. Marcello Nonnis Il gruppo è qualcosa di più e di diverso dalla somma dei suoi
DettagliL INTERAZIONE SOCIALE
L INTERAZIONE SOCIALE L interazione tra individui è l oggetto della microsociologia, uno dei due livelli fondamentali dell analisi sociologica. Gli studiosi interessati a questa branca di analisi si occupano
DettagliUNA PERSONALITÀ BEN STRUTTURATA
INSEGNAMENTO DI: PSICOLOGIA GENERALE LA STRUTTURA DELL IO PROF.SSA ANNAMARIA SCHIANO Indice 1 LA STRUTTURA DELL IO -------------------------------------------------------------------------------------------------
DettagliLa Gestione dei Gruppi di Lavoro
Università degli Studi Milano Bicocca Facoltà Di Sociologia Corso di Laurea Specialistica in Programmazione e Gestione delle Politiche e dei Servizi Sociali La Gestione dei Gruppi di Lavoro Gianni Del
DettagliPSICOLOGIA DI GRUPPO (a cura della Dr.ssa Catia Terra)
C E F O PSICOLOGIA DI GRUPPO (a cura della Dr.ssa Catia Terra) Una Comunità è un insieme di individui che condividono lo stesso ambiente fisico formando un GRUPPO riconoscibile, unito da vincoli organizzativi,
DettagliLezione 7. La microstruttura organizzativa. Il job design e la motivazione
Lezione 7 La microstruttura organizzativa Il job design e la motivazione 1 UN MODELLO DI PROGETTAZIONE DELL ASSETTO ORGANIZZATIVO D IMPRESA Obiettivi e strategia Ambiente Cultura Macro Struttura 1. Formalizzazione
DettagliTOOL KIT SUL GRUPPO DI LAVORO Strumenti per lo sviluppo del Project Work
TOOL KIT SUL GRUPPO DI LAVORO Strumenti per lo sviluppo del Project Work IL GRUPPO DI LAVORO: DINAMICHE, CRITICITÀ, POTENZIALITÀ E STRUMENTI PER IL MIGLIORAMENTO. 1.1 INTRODUZIONE Nelle organizzazioni
DettagliLo sviluppo psicologico dall'adolescenza all'età adulta: fattori di protezione e di rischio. L'autonomia emotiva in adolescenza
Lo sviluppo psicologico dall'adolescenza all'età adulta: fattori di protezione e di rischio L'autonomia emotiva in adolescenza Autonomia adolescenziale e gruppo dei pari Nel passaggio dall'esclusiva appartenenza
DettagliLA GESTIONE PROFESSIONALE DELLE RELAZIONI DI RUOLO
LA GESTIONE PROFESSIONALE DELLE RELAZIONI DI RUOLO Essere una squadra è prima di tutto un modo di pensare 1. Lo scenario Nell attuale situazione caratterizzata da una crescente complessità e discontinuità
DettagliAssi, dimensioni, criteri e obiettivi dell attività organizzatrice
Università degli Studi di Milano Bicocca Facoltà di Sociologia Corso di laurea in Scienze dell Organizzazione Anno Accademico 2008/09 Corso Fondamenti di organizzazione Assi, dimensioni, criteri e obiettivi
DettagliModelli di impresa e Corporate Governance a.a Parte prima 1.2. L assetto organizzativo e le sue componenti
Parte prima 1.2. L assetto organizzativo e le sue componenti 1 Quesiti di fondo dell assetto organizzativo Come realizzare il processo di divisione del lavoro nell'impresa? Come fare sì che la divisione
DettagliSFIDE E OPPORTUNITA DEL LAVORO DI GRUPPO
Carugate, 30 marzo 2012 SFIDE E OPPORTUNITA DEL LAVORO DI GRUPPO Chiara D Angelo, psicologa Esperta in Mediazione in ambito sportivo UNA GUIDA 1. Dal gruppo al gruppo di lavoro 2. Fuochi d attenzione per
DettagliIL LAVORO DI GRUPPO. tsm -Trentino School of Management. Trento, Marzo Docente: Carla Weber
IL LAVORO DI GRUPPO tsm -Trentino School of Management Docente: Carla Weber Trento, Marzo 2012 Gruppo e gruppo di lavoro Non tutti i gruppi sono gruppi di lavoro a lavorare in gruppo si apprende riconoscendo:
DettagliCULTURE ORGANIZZATIVE A CONFRONTO. Docente: d.ssa Elisabetta Fabbri
CULTURE ORGANIZZATIVE A CONFRONTO Docente: d.ssa Elisabetta Fabbri Definizione di Cultura Organizzativa Specifici modelli di comportamento improntati da specifici modi di essere e di relazionarsi con gli
DettagliLA MOTIVAZIONE DEI COLLABORATORI
LA MOTIVAZIONE DEI COLLABORATORI Come motivare un T.E.A.M. 1 2 COSA E LA MOTIVAZIONE Dal latino MOTUS motivazione indica un movimento, quindi il dirigersi di un Soggetto verso un oggetto desiderato, verso
DettagliComunicazione d'impresa
Facoltà di Lingue e Letterature Straniere Corso di Laurea in Lingue e Culture Straniere (LIN-AZ) Comunicazione d'impresa Anno Accademico 20112-2013 Prof. Fabio Forlani Per contatti: fabio.forlani@uniurb.it
DettagliINCARICO DI POSIZIONE ORGANIZZATIVA SCHEDA DI VALUTAZIONE DELLE ATTIVITA SVOLTE
1121 Alessandria INCARICO DI POSIZIONE ORGANIZZATIVA. SCHEDA DI VALUTAZIONE DELLE ATTIVITA SVOLTE (artt. 20 e 21 CCNL 07/0/1999 Comparto Sanità) COGNOME E NOME: QUALIFICA: STRUTTURA OPERATIVA: PERIODO
DettagliEconomia e gestione delle imprese
Anno accademico 2006-2007 Economia e gestione delle imprese Prof. Arturo Capasso 1 2 IL CICLO DI DIREZIONE AZIENDALE PROGRAMMAZIONE (decisioni) CONTROLLO (valutazione) ORGANIZZAZIONE (disposizioni) CONDUZIONE
DettagliLa leadership. Pier Giorgio Gabassi, Giantullio Perin, Maria Lisa Garzitto
La leadership A cura di Pier Giorgio Gabassi, Giantullio Perin, Maria Lisa Garzitto Supporto didattico al corso di Psicologia del lavoro e delle organizzazioni All rights reserved Le principali prospettive
Dettagligestione delle imprese Prof. Arturo Capasso
Economia e gestione delle imprese Prof. Arturo Capasso 1 Argomenti Il ciclo direzionale La funzione organizzativa Struttura organizzativa Scelte di organizzazione Progettazione dell organizzazione Modelli
DettagliBagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo VI. Identità e socializzazione. Identità e socializzazione
Identità e socializzazione 1 Ogni società deve assicurare la propria continuità nel tempo. È necessario, quindi, che essa disponga di pratiche e istituzioni, atte a trasmettere almeno una parte del patrimonio
DettagliUniversità degli Studi di Bergamo. Corsi di Rivalidazione dei Certificati di Formazione Manageriale I.Re.F. Scuola di Direzione in Sanità
Università degli Studi di Bergamo Corsi di Rivalidazione dei Certificati di Formazione Manageriale I.Re.F. Scuola di Direzione in Sanità Management e leadership delle strutture sanitarie: nuovi scenari
DettagliPARTE PRIMA Il contesto: i principali modelli organizzativi 1
Indice Autori Introduzione XV XVII PARTE PRIMA Il contesto: i principali modelli organizzativi 1 CAPITOLO 1 Generalità sulle organizzazioni e principali teorie organizzative 3 Introduzione 3 L evoluzione
DettagliLA VALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI E DELLE POSIZIONI COME SUPPORTO GESTIONALE PER LA VALORIZZAZIONE DEGLI INDIVIDUI E LO SVILUPPO DELL ORGANIZZAZIONE
Università degli Studi di Firenze Facoltà di Psicologia Dipartimento di Psicologia Laboratorio di Psicologia per la Ricerca sull Imprenditorialità, Innovazione, Integrazione (LA.PS.R.I3) Prof. Carlo Odoardi
DettagliLe esperienze e gli studi fatti sulla Leadership indicano che è una capacità che si può apprendere e sviluppare.
LA LEADERSHIP Le persone si chiedono spesso se leader si nasce (cioè, se essere un leader è una qualità innata, magari riservata a pochi) o se leader si può diventare. Le esperienze e gli studi fatti sulla
DettagliPersone, motivazioni e competenze
Costa G., GianecchiniM., 2009, Risorse Umane. Persone, relazioni e valore(2 edizione), McGraw-Hill, Milano Capitolo 3 Persone, motivazioni e competenze Il ciclo del valore delle risorse umane Relazioni
DettagliUniversità degli Studi Milano Bicocca Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale Corso di Laurea in Servizio Sociale Psicologia Sociale
Università degli Studi Milano Bicocca Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale Corso di Laurea in Servizio Sociale Psicologia Sociale Gianni Del Rio gianni.a.delrio@gmail.com Frontespizio AS Jacob
DettagliTre significati di politica
Tre significati di politica Politica come agire politico: Politics Parlare di politica Fare una battaglia politica Buttarla in politica Politica come sfera/sistema politico: Polity Scendere in politica
DettagliLa soddisfazione dei bisogni e la retribuzione
La soddisfazione dei bisogni e la retribuzione La retribuzione è la forma di ricompensa a cui il lavoratore presta maggiore attenzione, ma non è certamente l'unica. Gratificazioni personali Autonomia Equità
DettagliBen-essere a scuola: l insegnante come base sicura. Rosalinda Cassibba Università degli Studi di Bari
Ben-essere a scuola: l insegnante come base sicura Rosalinda Cassibba Università degli Studi di Bari Teoria dell attaccamento Legame emotivo con adulti significativi Radice di uno sviluppo psicologico
DettagliLIFE SKILLS - SCHEDA DI VALUTAZIONE DEL CORSO DA PARTE DEI PARTECIPANTI
1) Il corso ha corrisposto, in linea di massima, alle Sue aspettative iniziali? Sì LIFE SKILLS - SCHEDA DI VALUTAZIONE DEL CORSO DA PARTE DEI PARTECIPANTI Si 11 Abbastanza 1 No 0 Non risponde 1 Perché
DettagliSCHEDA VALUTAZIONE PERSONALE CAT. A, B e BS (escluso infermieri generici e psichiatrici) - VALUTATO. Da 1 a 5. Da 6 a 7. Da 8 a 9. Da 1 a 5.
Data di nascita del Valutato: Unità Operativa in cui presta servizio il Valutato: Nome e Cognome del Valutatore di prima istanza: 1 ponderato in (Peso x ) Partecipazione ed impegno nell'attività lavorativa
DettagliStrumenti di lavoro in èquipe multiprofessionali
Strumenti di lavoro in èquipe multiprofessionali FRANCESCO REITANO Direttore U.O. Psicologia 2 - Distretto Centro Sud Azienda Provinciale Servizi Sanitari della Provincia di Trento Strumenti di lavoro
Dettagli"Ruolo del dirigente a supporto dello staff tecnico" Trento, 5 giugno 2009
"Ruolo del dirigente a supporto dello staff tecnico" Trento, 5 giugno 2009 Il ruolo del Dirigente sportivo Il ruolo del Dirigente sportivo è in costante evoluzione, soprattutto nel periodo attuale in cui
DettagliIL RUOLO DEL COORDINATORE INFERMIERISTICO NEL S.P.D.C.
AZIENDA USL ROMA H DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE IL RUOLO DEL COORDINATORE INFERMIERISTICO NEL S.P.D.C. PROCESSI DI COMUNICAZIONE CON LA PROPRIA EQUIPE ASSISTENZIALE IN PSICHIATRIA Roccia Daniele RUOLO E
DettagliLO STRESS LAVORO-CORRELATO: LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO SEGUENDO LE LINEE GUIDA REGIONALI
FACOLTA DI GIURISPRUDENZA Master in Management e funzioni di coordinamento delle professioni sanitarie A.A. 2009/2010 LO STRESS LAVORO-CORRELATO: LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO SEGUENDO LE LINEE GUIDA REGIONALI
DettagliEconomia e gestione delle imprese
Economia e gestione delle imprese Prof. Arturo Capasso 1 Argomenti Il ciclo direzionale La funzione organizzativa Struttura organizzativa Scelte di organizzazione Progettazione dell organizzazione Modelli
DettagliD.ssa Jessica Bertolani Dal ruolo tradizionale docente ad uno più articolato tutor, coach, counselor
D.ssa Jessica Bertolani jessica.bertolani@univr.it Il formatore oltre che attento a definire progetti e obiettivi, così come decidere contenuti, diventa un facilitatore dell esperienza, ovvero attento
DettagliLIFE SKILLS - SCHEDA DI VALUTAZIONE DEL CORSO DA PARTE DEI PARTECIPANTI
LIFE SKILLS - SCHEDA DI VALUTAZIONE DEL CORSO DA PARTE DEI PARTECIPANTI 1) Il corso ha corrisposto, in linea di massima, alle Sue aspettative iniziali? Si 13 No 1 Abbastanza 1 Sì, perché? Perché ciò che
DettagliLo scenario europeo secondo l indagine IEA-ICCS 2016 e lo spazio nell ordinamento italiano
Bruno Losito, Università Roma Tre Lo scenario europeo secondo l indagine IEA-ICCS 2016 e lo spazio nell ordinamento italiano Un idea di scuola per una società in trasformazione. Il contributo di Cittadinanza
DettagliProgetto Giovane Ulisse Il lavoro con le organizzazione delle comunità straniere
Progetto Giovane Ulisse Il lavoro con le organizzazione delle comunità straniere Fondazione Cecchini Pace - Cooperativa Sociale kantara A cura di Marta Castiglioni e Federica de Cordova 2G Figli di famiglie
DettagliIl lavoro di rete (2) Teresa Bertotti Metodi e tecniche del Servizio Sociale - Università studi Milano Bicocca - Differenza tra
Il lavoro di rete (2) Teresa Bertotti Metodi e tecniche del Servizio Sociale - Università studi Milano Bicocca - Differenza tra Essere in rete Lavorare in rete Fare lavoro di rete Il lavoro di rete è costituito
DettagliIl modello di Thompson. La microstruttura organizzativa. Il job design e la motivazione
Lezione 7 Il modello di Thompson La microstruttura organizzativa Il job design e la motivazione 1 LE TIPOLOGIE DI INTERDIPENDENZE (I) Interdipendenze generiche (o pooled): l attività A e l attività B non
DettagliRICERCA INTERVENTO SUL BENESSERE ORGANIZZATIVO IL PROGETTO BENESSERE ORGANIZZATIVO E MANAGEMENT LA RICERCA SUL BENESSERE ORGANIZZATIVO
IL PROGETTO BENESSERE ORGANIZZATIVO E MANAGEMENT LA RICERCA SUL BENESSERE ORGANIZZATIVO Le indagini sul benessere organizzativo nelle diverse sedi territoriali di INFN sono state realizzate tra il 2007
DettagliLE MOTIVAZIONI ALLA PRATICA MOTORIA E SPORTIVA
LE MOTIVAZIONI ALLA PRATICA MOTORIA E SPORTIVA 1. PREMESSA I comportamenti umani sono sostenuti da complessi processi motivazionali spesso difficilmente comprensibili dall esterno. La loro interpretazione
DettagliIl problema organizzativo E. Bracci Economia e Gestione di Impresa
CdL Informatica Economia e gestione di impresa Docente: Enrico Bracci Il problema organizzativo Obiettivi del modulo 1. Come nasce il problema organizzativo 2. Un modello di analisi dell organizzazione
DettagliI Questionari docenti, studenti, genitori
I Questionari docenti, studenti, genitori 1 «Funzioni» dei questionari Esiti formativi, successo scolastico e indicazioni sulle possibili azioni di miglioramento PISTE INTERPRETATIVE Efficacia nella promozione
DettagliECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE LA FUNZIONE ORGANIZZATIVA PROF.SSA MIRELLA MIGLIACCIO
ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE LA FUNZIONE ORGANIZZATIVA PROF.SSA MIRELLA MIGLIACCIO Struttura della lezione - l organizzazione: una definizione -il processo di organizzazione: specializzazione e coordinamento
DettagliCorso formativo avanzato La Coprogettazione fra ente pubblico e terzo settore
Corso formativo avanzato La Coprogettazione fra ente pubblico e terzo settore Premessa Sempre più frequentemente da parte di rappresentanti degli enti pubblici e dei soggetti del terzo settore sentiamo
DettagliCorsi di Rivalidazione dei Certificati di Formazione Manageriale Eupolis Lombardia Scuola di Direzione in Sanità
Corsi di Rivalidazione dei Certificati di Formazione Manageriale Eupolis Lombardia Scuola di Direzione in Sanità Management e leadership delle strutture sanitarie: nuovi scenari organizzativi PROGRAMMA
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO G.PASCOLI -SILVI. OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI Sezione POF
ISTITUTO COMPRENSIVO G.PASCOLI -SILVI OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI Sezione POF 2014-2015 OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI SCUOLA DELL INFANZIA Accoglienza della diversità, delle persone e delle culture Rafforzamento
DettagliLe ragioni dell apprendere
Motivazione come variabile complessa 1 a Approccio comportamentista alla motivazione ed evoluzione 2 a La teoria degli obiettivi di riuscita 1 b Tre dimensioni nel concetto di motivazione ad apprendere
DettagliIl comportamento comunicativo
Il comportamento comunicativo Seconda lezione Scienza della comunicazione Il tentativo di capire la produzione, il consumo e gli effetti dei sistemi di simboli e segnali sulla base di teorie verificabili
DettagliPsicologia della comunicazione organizzativa
Psicologia della comunicazione organizzativa AA 2014-15 ESERCITAZIONE - M. Mura Psicologia della comunicazione organizzativa MODELLO MULTIDIMENSIONALE DI ANALISI ORGANIZZATIVA (Francescato, Ghirelli, 1988)
DettagliEtimologia un movimento, quindi il dirigersi di un soggetto verso un oggetto desiderato, verso uno scopo
Etimologia motivazione (dal latino motus) indica un movimento, quindi il dirigersi di un soggetto verso un oggetto desiderato, verso uno scopo: la dinamica del desiderio implica una spinta, che può essere
DettagliSPAZIO DEDICATO AI GENITORI: CHE COSA MI ASPETTO?
ITC C. Deganutti - Udine SPAZIO DEDICATO AI GENITORI PRIMO INCONTRO ESSERE GENITORI OGGI: AIUTARE I FIGLI NEL LORO PERCORSO DI CRESCITA Programma specifico FSE nr.. 13 Azione B Istituto: ITC C. Deganutti
DettagliBISOGNI E PULSIONI (1 di 2)
ISTINTI (2 di 3) Il primo a parlare di istinto fu James (1890) che lo considerava come la facoltà di agire in modo da produrre certi effetti finali senza aver preveduto e senza previa educazione ad agire
DettagliApprendere attraverso l esperienza: una Formazione orientata ai processi e alla persona per Formatori nelle organizzazioni di oggi
Apprendere attraverso l esperienza: una Formazione orientata ai processi e alla persona per Formatori nelle organizzazioni di oggi Bologna 2011 Premessa I forti cambiamenti del contesto competitivo che
DettagliFunzioni strumentali al piano dell offerta formativa
Funzioni strumentali al piano dell offerta formativa 1) GESTIONE POF SOSTEGNO AL LAVORO DEI DOCENTI PROGRAMMAZIONE ATTIVAZIONE PERCORSI, ATTIVITA, PROGETTI VALORIZZAZIONE PROFESSIONALITA, FORMAZIONE, AGGIORNAMENTO
DettagliLeadership, Team e Motivazione. Brescia, 9 febbraio Milano, 9 marzo
CICLO DI MANAGEMENT Tre giornate per aumentare la consapevolezza e il governo delle competenze di gestione e sviluppo delle risorse umane La Gestione delle Risorse e il Ciclo del Management Brescia, 19
DettagliLO STRESS LAVORO-CORRELATO
LO STRESS LAVORO-CORRELATO ANTONIO GRASSI Accordo quadro europeo ACCORDO INTERCONFEDERALE 9 GIUGNO 2008 Articolo 3 Descrizione dello stress e dello stress lavoro-correlato 1. Lo stress è una condizione
DettagliIL LAVORO SOCIALE NEL SETTORE DELL INFANZIA E DELLA FAMIGLIA: VERSO NUOVI SAPERI FAMIGLIE : QUALI INTERVENTI
IL LAVORO SOCIALE NEL SETTORE DELL INFANZIA E DELLA FAMIGLIA: VERSO NUOVI SAPERI FAMIGLIE : QUALI INTERVENTI LE EMOZIONI IN GIOCO La relazione professionale LA RELAZIONE PROFESSIONALE Non vediamo le relazioni
DettagliCORSO DI ECONOMIA E AMMINISTRAZIONE AZIENDALE ORGANIZZAZIONE E PERSONALE
CORSO DI ECONOMIA E AMMINISTRAZIONE AZIENDALE ORGANIZZAZIONE E PERSONALE 1 a) L organizzazione: concetti generali b) La struttura organizzativa c) I principali modelli di struttura organizzativa a) La
DettagliPSICOLOGIA SOCIALE Il gruppo: ruoli e interazione
Facoltà di Sociologia Università di Milano-Bicocca PSICOLOGIA SOCIALE Il gruppo: ruoli e interazione Simona Sacchi - 3 PERIODO - aprile-giugno 2009 Definizione di gruppo GRUPPO PRIMARIO C è interazione
DettagliLife Skills: le competenze della vita Gianluca Fovi MD, PhD Rieti 24 Maggio 2012
Life Skills: le competenze della vita Gianluca Fovi MD, PhD Rieti 24 Maggio 2012 Le radici di Unplugged UNPLUGGED MODELLO INFLUENZA SOCIALE LIFE SKILLS EDUCAZIONE NORMATIVA Il Modello dell influenza
DettagliLA COLLABORAZIONE CHE
ASL MANTOVA LA COLLABORAZIONE CHE PROMUOVE SALUTE Metodi di lavoro di rete negli interventi di promozione di stili di vita sani e ambienti favorevoli alla salute Ennio Ripamonti Ottobre-Dicembre 2011 Perché
DettagliInformation summary: Lavorare in team / Teamwork
Information summary: Lavorare in team / Teamwork - Copia ad esclusivo uso personale dell acquirente - Olympos Group srl Vietata ogni riproduzione, distribuzione e/o diffusione sia totale che parziale in
DettagliPedagogia interculturale. Famiglia Scuola Professioni, media e società
Pedagogia interculturale Famiglia Scuola Professioni, media e società Forme familiari matrimoni misti (97-100) Traiettorie di vita familiare & nuove famiglie (Zanatta, 1997) Complessità della morfogenesi
DettagliDELEGA. condurre e farsi condurre con responsabilità
DELEGA condurre e farsi condurre con responsabilità Ricorda sempre che la via più valida per fare carriera è aiutare l uomo che sta davanti a te a essere promosso. Anonimo LA DELEGA PERMETTE IL PASSAGGIO
DettagliCORSO FORMAZIONE NEOASSUNTI APRILE MAGGIO 2015 Relatore: dott.ssa Neva Cellerino
CORSO FORMAZIONE NEOASSUNTI APRILE MAGGIO 2015 Relatore: dott.ssa Neva Cellerino GESTIONE DELLA CLASSE E PROBLEMATICHE RELAZIONALI il gruppo classe: complessità e dinamiche ambiente fisico e sociale dell
DettagliCorso di Laurea in Servizio Sociale
Corso di Laurea in Servizio Sociale L organizzazione dei servizi sociali Gestire il Cambiamento Organizzativo Tra modelli e compiti di leadership Tratto da: Piccardo C. e Colombo L., Governare il cambiamento,
DettagliCAPITOLO CAPIT Dimensioni organizzativ ganizza e tiv, cic , cic o di vita e declino
CAPITOLO 9 Dimensioni organizzative, ciclo di vita e declino Agenda Dimensioni:grande vs piccolo Ciclo di vita organizzativo Caratteristiche organizzative e ciclo di vita Burocrazia e controllo Burocrazia
DettagliOrganizzazione: teoria, progettazione, cambiamento
Organizzazione: teoria, progettazione, cambiamento Edizione italiana a cura di G. Soda Capitolo 1 Organizzazioni ed efficacia organizzativa: concetti di base 1-1 Concetti di base: refreshing con il capitolo
DettagliLa strategia organizzativa. La visione interna della ricerca del vantaggio competitivo
La strategia organizzativa La visione interna della ricerca del vantaggio competitivo Strategie di assetto strutturale (rivolte all interno) strategia risorse risorse distintive strategia operations assetto
DettagliTeorie sulla motivazione. Seminario sulle metodologie didattiche innovative Doretta Ardu Russell-Moro
Teorie sulla motivazione Seminario sulle metodologie didattiche innovative Doretta Ardu Russell-Moro Il buon apprendente Le caratteristiche del buon apprendente (P.M. Lightbown, N. Spada, Howlanguagesare
DettagliIL MODELLO CAF GENERALITA E STRUTTURA
1 IL MODELLO CAF GENERALITA E STRUTTURA Il Modello CAF - Struttura 2 2 Il Modello CAF Lo sviluppo negli elementi di dettaglio 3 Le nove caselle rappresentano i criteri in base ai quali valutare il percorso
DettagliGRUPPO DI LAVORO FORMAZIONE
GRUPPO DI LAVORO FORMAZIONE La valutazione dei bisogni formativi Genova, 26 Gennaio 2009 1 SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE SISTEMA ECM Documenti normativi Diretta correlazione Eccellenza del servizio Elevato
DettagliMODULO 2 LEZIONE 18 IL GRUPPO SPORTIVO (PRIMA PARTE)
MODULO 2 LEZIONE 18 IL GRUPPO SPORIVO (PRIMA PARE) CONENUI Premessa Caratteristiche temporali Caratteristiche generali 1 Composizione variabili incidenti 2 Dimensione rapporti tra dimensione e coesione
DettagliElisa Carboni Cristiana Verde. Governance e partecipazione: I processi partecipativi
2 marzo 2016 Cagliari Elisa Carboni Cristiana Verde Governance e partecipazione: Cosa sono? Come nascono? In quali ambiti? Quali metodologie? Quali ruoli? Quali risultati? o decisionali inclusivi Cosa
DettagliCAPITOLO CAPIT 0 Cultura organizzativa e valori ganizza etici
CAPITOLO 10 Cultura organizzativa e valori etici Agenda Cultura organizzativa Cultura e progettazione Cultura e performance Valori etici nelle organizzazioni Responsabilità sociale d impresa Formare cultura
Dettagliautonomielocali srl unipersonale La società di consulenza delle autonomie locali
1 PROPOSTE FORMATIVE PER LE AUTONOMIE LOCALI Public Speaking Comunicare in pubblico con efficacia migliorare la comunicazione con il pubblico individuare i blocchi personali e/o barriere comunicative migliorare
DettagliSociologia del Lavoro
Corso di Laurea L-40 Sociologia del Lavoro L1 Introduzione al corso 20 febbraio 2017 Matteo Villa matteo.villa@unipi.it Università di Pisa Dipartimento di Scienze Politiche Research LAB - LaRISS - http://lariss.sp.unipi.it/index.php/en/
DettagliCorso di Organizzazione Aziendale
Corso di Organizzazione Aziendale Alberto Francesconi a.a. 2010-2011 1 UN MODELLO DI PROGETTAZIONE DELL ASSETTO ORGANIZZATIVO D IMPRESA Ambiente Cultura Obiettivi e strategia Macro Struttura 1. Formalizzazione
DettagliQuali competenze per lo psicologo scolastico?
Quali competenze per lo psicologo scolastico? Livia Botta Agenzia Scuola Seminario LA PSICOLOGIA SCOLASTICA IN LIGURIA promosso dall Ordine degli Psicologi della Liguria Genova 18 ottobre 2008 Gli psicologi
DettagliValute Virtuali e Moneta di Banca Centrale
Valute Virtuali e Moneta di Banca Centrale Marcello Miccoli Banca d Italia Polimi Fintech Journey - Workshop sulla moneta virtuale 2 maggio 2016 Le opinioni espresse sono dell autore e non rappresentano
DettagliLA LEADERSHIP. TEORIE ORGANIZZATIVE E OPPORTUNITA PER LE PMI DERIVANTI DALLA LORO IMPLEMENTAZIONE. Di Ilaria De Lorenzis
LA LEADERSHIP. TEORIE ORGANIZZATIVE E OPPORTUNITA PER LE PMI DERIVANTI DALLA LORO IMPLEMENTAZIONE Di Ilaria De Lorenzis Che cos è la leadership? È la capacità di influenzare un gruppo per il raggiungimento
DettagliAccompagnare al cambiamento
Accompagnare al cambiamento percorso per Guadagnare salute Rendere facili le scelte salutari Reggio Emilia 24-25-26 settembre 2009 E.Centis*, P.Beltrami*, G.P.Guelfi** (*) Azienda USL Bologna (**) Università
DettagliMOTIVAZIONE AL LAVORO
MOTIVAZIONE AL LAVORO La motivazione è L insieme degli stimoli che determinano il comportamento umano; è una determinante dell essere umano attraverso la quale, avendo un bisogno, la donna/l uomo orientano
DettagliLa pianificazione strategica per lo sviluppo dei territori
Forum P.A. 2006 12 maggio Per una città governabile. Nuove metodologie di lavoro per gestire la complessità e la partecipazione Il Manuale Cantieri La pianificazione strategica per lo sviluppo dei territori
DettagliDINAMICHE INTERPERSONALI E DI GRUPPO
DINAMICHE INTERPERSONALI E DI GRUPPO Prof. Marta Ghini DINAMICHE INTERPERSONALI E DI GRUPPO 4 crediti = 32 ore di lezione Orario: martedì ore 20,15 22,40 Calendario: dal 12/ 10 al 18/01 ( escluso 2/11;
Dettagli