Università degli Studi Milano Bicocca Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale Corso di Laurea in Servizio Sociale Psicologia Sociale

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1 Università degli Studi Milano Bicocca Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale Corso di Laurea in Servizio Sociale Psicologia Sociale Gianni Del Rio gianni.a.delrio@gmail.com Frontespizio AS

2 Jacob Levi Moreno May 18th, 1889, Bucarest May 14th, 1974, Beacon,NY Jacob Moreno

3 Warming up

4 Sociogramma

5 Fonte: M.Argyle, The social psychology of work, Penguin, London, 1972 Work friends nets

6 Rete di Todd

7 Linea dentellata: rapporto ostile Linea doppia: rapporto stretto Genogramma

8 La Coesione

9 Definizione di coesione La totalità del campo delle forze aventi l effetto di mantenere insieme i membri di un gruppo e di opporre resistenza alle forze di disgregazione. (Leon Festinger)

10 ASPETTO FUNZIONALE DI CONTROLLO ASPETTO EMOTIVO Normalizzazione Pressione verso l uniformità Spontaneità colleeva SenFmento del noi, dell essere insieme

11 in termini lewiniani, questa definizione tende a coincidere con quella stessa di gruppo. La coesione non può essere studiata se non tenendo conto di una complessità di variabili che investono contemporaneamente il gruppo e gli individui a livello soggettivo e oggettivo, ossia: fini del gruppo sentimenti del gruppo struttura del gruppo soddisfazione dei membri rispetto a motivazione e vita sociale sperimentata rapporti tra il gruppo e il suo esterno. Variabili di coesione

12 I fattori di coesione Estrinseci Anteriori alla formazione dei singoli gruppi o dati nel momento stesso in cui il gruppo si costituisce. Socio-affettivi Intrinseci Propri del gruppo in quanto tale. Socio-operativi influenza dei controlli sociali (leggi, norme, opinione pubblica...) dipendenza gerarchica del gruppo in un contesto (istituzione...) scopo comune. (entusiasmo iniziale, ritualità nei gruppi maturi; livello di precisione; adeguatezza ai bisogni del gruppo). azione collettiva (progressione verso lo scopo; successi specifici). appartenenza al gruppo. (già presente nei fattori precedenti; sentimenti di potenza, prestigio, solidità) spinta a comunicare. fuga dalla solitudine affinità interpersonali (simpatie, relazioni amicali) soddisfazione di bisogni individuali (ricerca del potere attivo o passivo; prestigio; accettazione; catarsi; esibizionismo;...) distribuzione e articolazione dei ruoli. (funzione di attività e comportamenti) orizzontale (catena) verticale (gerarchia) leadership

13 In e Out

14 CONFINE Boundaries are both physical and psychological. An individual's skin is a boundary that separates and individuates him or her from others. Internally and externally, various psychological "skins separate reality and fantasy, thought and impulse, person and function, and one group from another.

15 M.Sherif e C.W.Sherif: l Esperimento di Robber s Cave, 1954 Fase 1. I ragazzi sono lasciati liberi di svolgere attività nel campo. In capo a tre giorni si creano simpatie e rapporti amicali. Si costruisce una mappa sociometrica in base alle scelte sulle attività e su come migliorare la situazione del campo.

16 M.Sherif e C.W.Sherif: l Esperimento di Robber s Cave, 1954 Fase 2. Vengono formati due gruppi. Sulla base delle scelte sociometriche e dell osservazione del gruppo originario, i ragazzi vengono divisi in due gruppi tali che in ogni gruppo a) ci fossero meno scelte possibili b) risultassero simili in quanto a dimensioni, forze, capacità, intelligenza, etc. Ogni gruppo ha spazi, orari e attività autonome. Le attività erano indicate dai ricercatori, ed erano tali (p.es. la preparazione del cibo) per cui i ragazzi dovevano collaborare fra di loro all interno del gruppo. Si creano nuovi legami interni al gruppo. I gruppi si danno un nome (Rattlers e Eagles) e una bandiera.

17 M.Sherif e C.W.Sherif: l Esperimento di Robber s Cave, 1954 Fase 3. Sviluppo della conflittualità tra i gruppi I ragazzi chiedono di competere con gli altri. Lo staff organizza gare sportive e di abilità di survival con premi e punteggi. Gli amici della prima fase sono diventati rivali. Compaiono e poi si intensificano manifestazioni di ostilità e aperta aggressività: soprannomi, stereotipie, accuse non realistiche. Aumenta la distanza sociale e il rifiuto. Il clima si deteriora pesantemente.

18 M.Sherif e C.W.Sherif: l Esperimento di Robber s Cave, 1954 Fase 4. Strategie per la riduzione della conflittualità tra i gruppi Si studia in quali modi sia possibile ridurre la conflittualità. Sono inefficaci: la creazione di un nemico comune contro cui i gruppi debbano allearsi (la conflittualità si sposta) e la creazione di situazioni piacevoli da condividere. E vincente la strategia dello scopo comune (superordinate goal) che costringe i gruppi a collaborare Si riduce la conflittualità e si ricreano i rapporti originari

19 Il concetto di categorizzazione Tutta la percezione è generica nel senso che qualunque cosa sia percepita viene collocata e riceve il suo significato dalla classe di oggetti percepiti con cui è raggruppata [ ] La percezione comporta un atto di categorizzazione [ ] noi stimoliamo l organismo con un input adatto e l organismo risponde collocando questo input in una classe di oggetti o di avvenimenti. (Bruner, 1957) L operazione di ordinamento del mondo in raggruppamenti implica indispensabili semplificazioni: una tendenza ad accentuare su una certa dimensione (caratteristiche personali) gli item che sono collocati su due categorie diverse; una tendenza a minimizzare le differenze tra gli item che appartengono alla stessa categoria. Si tratta dunque di un processo che accentua le differenze intercategoriali e attenua le differenze intracategoriali.

20 La Teoria del comportamento sociale (Tajfel 1978) Esiste un continuum comportamentale tra la relazione interpersonale e quella determinata dal gruppo: interindividuale intergruppo l interazione è completamente determinata dalle caratteristiche degli individui e non è influenzata dai gruppi o dalle categorie sociali di appartenenza variabilità l interazione è completamente determinata dall appartenenza a gruppi o a categorie sociali e non è influenzata dalle caratteristiche degli individui e dalle loro relazioni interindividuali uniformità Teoria del comportamento sociale

21 La Teoria dell identità sociale (SIT) (Tajfel e Turner, 1986) Identità sociale Quella parte del concetto di sé che deriva dalla consapevolezza della propria appartenenza a uno o a più gruppi sociali, insieme al valore e al significato emotivo riconosciuti a tale appartenenza [ ] consiste in quegli aspetti dell immagine di sé che derivano dalle categorie sociali cui l individuo sente di appartenere. Componente cognitiva Conoscenza delle caratteristiche del gruppo sociale. Processo di autocategorizzazione: consente di inserire se stessi e gli altri all interno di un determinato gruppo (ingroup) differenziandosi da un altro insieme di persone (outgroup) Componente affettiva Livello di coinvolgimento sperimentato. Si manifesta nei legami, gli impegni e i vincoli che l individuo stabilisce col gruppo Componente valutativa Sentimento orgoglioso deell appartenenza e la stima della posizione sociale del proprio gruppo rispetto agli altri.

22 Indiscussa fiducia a riguardo dell moralità interna al gruppo. Attenzione alle implicazioni etiche delle decisioni e delle loro conseguenze. pensare in gruppo pensare in squadra Pressione sociale esercitata dal gruppo verso i membri che manifestano opinioni contrarie alle convinzioni del gruppo. Autocensura dei membri su se stessi e su quanto può risultare in contrasto con la costruzione del consenso. Presunzione di essere vaccinati rispetto ai rischi di fallimento dell azione del gruppo. Tendenza a incoraggiare il pensiero divergente. Disponibilità ad esprimere apertamente idee e preoccupazioni. Consapevolezza dei limiti e dei rischi. Illusione del consenso unanime. Emergenza di difese mentali autogenerate che agiscono come schermi protettivi ostacolando l accesso alle informazioni esterne che contrastano con il comune sentire. Sforzo collettivo di rendere in ogni caso razionali le decisioni. Riconoscimento dei valori di cui ogni membro è portatore. Capacità di considerare punti di vista esterni al gruppo. Interesse a discutere le perplessità condivise. (cogestione dell ansia) Groupthink e Teamthink Visione stereotipata degli avversari o dei leader antagonisti, spesso liquidati come inconsistenti o incompetenti. Impegno a praticare logiche non stereotipate.

23 cinque precondizioni in base alle quali diventa probabile una tendenza al pensiero convergente e alla comparsa dei sintomi di groupthink: un alta coesione; l isolamento del gruppo; un deficit nel metodo di ricerca e di valutazione; una leadership direttiva; un alto stress e scarse speranze di trovare una soluzione migliore di quella proposta dal leader o da altri soggetti influenti.

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