AMBITO DI APPLICAZIONE

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1 FONDAMENTI DELLA PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO PROF.SSA ANNA MARIA DI NOCERA

2 Indice 1 AMBITO DI APPLICAZIONE L APPROCCIO DINAMICO COME AVVIENE LO SVILUPPO L APPROCCIO ECOLOGICO BIBLIOGRAFIA di 16

3 1 Ambito di applicazione La Psicologia dello Sviluppo è una disciplina che studia le funzioni psicologiche degli esseri umani, la natura e i fattori dei cambiamenti nel loro evolversi durante tutto l arco della vita. Si differenzia dalla psicologia dell età evolutiva, che prende in esame solo lo sviluppo del bambino, in quanto studia l'evoluzione e lo sviluppo del comportamento umano, dalla gestazione alla vecchiaia. I determinanti dello SVILUPPO sono: Genetici Ambientali Cambiamenti maturativi che hanno luogo nel cervello Possibilità di apprendere maturazione apprendimento È necessario chiarire la differenza esistente tra alcuni concetti chiave della psicologia dello sviluppo: Crescita Maturazione 3 di 16

4 Apprendimento Sviluppo La «crescita» è la dimensione quantitativa del cambiamento; riguarda, dunque, l incremento della massa e delle dimensioni dell organismo. La «maturazione» fa riferimento ai cambiamenti legati esclusivamente al dispiegamento del patrimonio ereditario. Si tratta di un processo che avviene nello stesso modo e nella stessa sequenza per tutti i membri della specie. L «apprendimento» è un processo mediante il quale conoscenze e capacità vengono acquisite o perfezionate attraverso l esperienza. Si tratta di cambiamenti che avvengono in tempi e modi diversi per ogni individuo. Il concetto di «sviluppo» riassume e comprende quelli di «crescita», «maturazione» e «apprendimento» Esso concerne i cambiamenti che avvengono in funzione del tempo all interno di una o più aree del comportamento e del funzionamento mentale e nelle relazioni tra le diverse aree, grazie alle interazioni tra fattori biologici ed esperienza. Lo sviluppo umano è un processo olistico. Tale prospettiva interpreta elementi, fenomeni e cambiamenti utilizzando visione globale che pone l accento sulle importanti relazioni esistenti tra aspetti fisici, cognitivi, sociali ed emozionali dello sviluppo umano. L espressione «arco di vita» è centrale nella psicologia dello sviluppo ed è riferita ai periodi principali dell esistenza umana con riferimento a specifici periodi temporali. 4 di 16

5 Periodo della vita Arco d età approssimativo Periodo prenatale Dal concepimento alla nascita Neonatale Dalla nascita a 1 mese Prima infanzia Primi due anni di vita Seconda infanzia o prima fanciullezza Dai 2 ai 6 anni Terza infanzia o media fanciullezza Dai 6 ai 12 anni Adolescenza Dai 12 ai 20 anni Giovinezza Dai 20 ai 40 anni Età adulta Dai 40 ai 65 anni Senilità Dai 65 e oltre 5 di 16

6 I tratti costitutivi della psicologia del ciclo di vita sono i seguenti: l'estensione dello sviluppo ontogenetico, non più relegato agli anni dell'infanzia o ad altre fasce di età, ma esteso a tutta la vita; l'esistenza di una notevole variabilità individuale a proposito degli schemi di evoluzione e cambiamento; Secondo questa impostazione, ciascuna fase è caratterizzata da momenti di crescita e di declino, intesi come processi congiunti, lo sviluppo psicologico è co-determinato da fattori interni, familiari, ambientali e assume forme diverse, in funzione delle varie condizioni di vita storiche, sociali, culturali. La psicologia dello sviluppo costituisce una disciplina molto importante in campo educativo in quanto consente di: - acquisire conoscenze - accrescere abilità di pensiero - acquisire regole di comportamento 6 di 16

7 2 L approccio dinamico Nel corso dello sviluppo della personalità, il bambino è caratterizzato da un energia vitale a carattere positivo che si sviluppa e si manifesta durante la crescita in modo differente nei diversi periodi di vita. Lo sviluppo è un processo dinamico, multilivello e non stazionario Il tracciato del comportamento o traiettoria può seguire tre possibili patterns: - rimanere stabile - continuare lungo la stessa traiettoria - lineare o curvilinea - subire improvvisi cambiamenti di fase Occorre considerare, d altra parte, non solo i cambiamenti che l ambiente produce sull individuo, ma anche quelli prodotti dal soggetto. Si ritiene, infatti, che tali cambiamenti siano reciproci: durante l'interazione, anche l ambiente si modifica. Studiare lo sviluppo significa, dunque, assumere un punto di vista dinamico, in quanto prende in esame le sequenze di trasformazione che avvengono nel corso della vita. Le curve che descrivono lo sviluppo NON sono sempre monotoniche, unidirezionali. La curva monotonica evidenzia quelle abilità che nel corso dello sviluppo non subiscono decrementi. Un esempio è rappresentato dallo sviluppo percettivo, ossia dalla capacità di discriminare immagini o suoni. 7 di 16

8 curva monotonica La curva a U indica che molti comportamenti presenti nei primi anni di vita, scompaiono successivamente, per poi ricomparire. Un esempio è dato dai comportamenti riflessi, presenti alla nascita: scompaiono nel corso dei primi 3 mesi di vita, per poi ricomparire sotto forma di azioni volontarie. curva a U La curva fluttuante dello sviluppo indica ripetute fluttuazioni legate a importanti acquisizioni ed esperienze che si verificano nel corso della maturazione, della crescita e dell apprendimento. Un esempio è costituito dalla dominanza o dalla preferenza manuale fino allo sviluppo della lateralizzazione. curva fluttuante 8 di 16

9 L obiettivo ultimo della psicologia dello sviluppo è quello di individuare non solo i prodotti ma anche i processi (meccanismi) dello sviluppo. A livello descrittivo si evidenziano i cambiamenti entro una o più aree del comportamento o domini dello sviluppo (motorio, cognitivo, del linguaggio, emotivo, sociale, affettivo), nonché i cambiamenti nella relazione fra diverse aree del comportamento (relazione tra sviluppo linguistico e cognitivo, tra sviluppo linguistico e memoria). I cambiamenti nei processi non portano necessariamente a un incremento nell efficienza del comportamento in quanto possono verificarsi: - deterioramenti transitori; - interruzioni; - trasformazioni; - improvvisa comparsa di nuove capacità. 9 di 16

10 3 Come avviene lo sviluppo Per spiegare il modo (livello interpretativo) in cui avviene lo sviluppo è necessario individuare i fattori che rendono possibile il cambiamento, facilitandolo o rallentandolo. E possibile prevedere l andamento dello sviluppo di un determinato aspetto del comportamento solo se si hanno elementi conoscitivi sui processi che sottostanno a quel comportamento e su come questi processi cambiano nel tempo. I primi fondamentali elementi da esaminare riguardano il rapporto natura/cultura, ossia il ruolo svolto dai fattori biologici (natura, patrimonio genetico) e da quelli ambientali (esperienza, ambiente fisico,sociale e culturale) nella determinazione del cambiamento nello sviluppo. Secondo l innatismo sin dalla nascita, la mente è organizzata in modo tale da poter conferire un ordine alla stimolazione sensoriale e trasformare le sensazioni in percezioni dotate di significato. Secondo l empirismo la mente del neonato è una tabula rasa. Tutte le nostre conoscenze derivano dall esperienza, necessaria per conoscere e creare ordine nei dati acquisiti. L approccio interazionista sostiene l integrazione e lo scambio tra fattori innati e fattori acquisiti attraverso l esperienza. L ambiente svolge al massimo il ruolo di stimolo, attivazione, ma non può alterare in nessun modo il corso dello sviluppo. L interazionismo costituisce un indirizzo di studio e ricerca che è un punto di convergenza tra le discipline biologiche, psicologiche e sociali e si propone di indagare l interazione individuoambiente. 10 di 16

11 I tre grandi approcci teorici allo studio dello sviluppo sono: L approccio comportamentistico che si richiama all empirismo e concepisce il cambiamento come processo che non viene dall interno ma è l ambiente ad imporlo dall esterno. L organismo è plasmabile e possiede una capacità illimitata di apprendimento. L approccio organismico considera l individuo come un organismo attivo, teso a realizzare le proprie potenzialità, si richiama all interazionismo in quanto il comportamento è conseguente al continuo interscambio tra la persona e l ambiente. Per l approccio psicoanalitico il cambiamento è visto come l esito dei conflitti interni ad esempio tra amore e odio, unione e separazione. L organismo è determinato dalla sua storia personale. 11 di 16

12 4 L approccio ecologico Studiare lo sviluppo significa assumere una visione sistemica. Al riguardo occorre distinguere: il sistema: tutto ciò che fa parte dell individuo, (ogni singola cellula, il cervello, le abilità); l ambiente: tutto ciò che sta fuori dal sistema e lo influenza. Secondo l approccio sistemico, il processo di sviluppo a tutti i suoi livelli (percettivo, motorio, cognitivo, comportamentale) è il risultato dell interazione tra molteplici fattori, sia interni sia esterni al sistema. Le tesi fondamentali della teoria sistemica possono essere così sintetizzate: i sistemi sono costituiti da parti che sono in relazione tra loro; il cambiamento di una parte implica necessariamente un cambiamento in tutte le altre; i sistemi tendono all equilibrio (omeostasi) tra periodi di stabilità e periodi di cambiamento. Fino agli anni 70, gli psicologi tendevano a considerare il bambino in un contesto molto ristretto, ad esempio il rapporto madre-bambino o i rapporti tra compagni di gioco nella scuola materna. In seguito il contesto di studio si è allargato e lo psicologo americano Urie Bronfenbrenner ha teorizzato l approccio ecologico dello sviluppo: punto di convergenza delle discipline biologiche, psicologiche e sociali. L ecologia dello sviluppo umano è un indirizzo di ricerca che si propone di indagare in modo nuovo l interazione individuo-ambiente, individuando una serie ordinate di strutture incluse l una dentro l altra. 12 di 16

13 La sua principale opera, pubblicata nel 1979 con il titolo Ecologia dello sviluppo umano costituisce la trattazione più sistematica sulla disciplina. Bronfenbrenner parte innanzitutto da una critica al modo con il quale, generalmente, la psicologia, ed in particolare quella evolutiva, considera l ambiente ed effettua le proprie ricerche. I concetti che vengono utilizzati (per descrivere l ambiente) sono limitati a poche categorie grezze e indifferenziate (1) Delinea, quindi, i compiti del nuovo orientamento di studi: L ecologia dello sviluppo umano implica lo studio scientifico del progressivo adattamento reciproco tra un essere umano attivo che sta crescendo e le proprietà, mutevoli, delle situazioni ambientali immediate in cui l individuo in via di sviluppo vive, anche nel senso di definire come questo processo è determinato dalle relazioni esistenti tra le varie situazioni ambientali e dai contesti più ampi di cui le prime fanno parte. (2) Il modello ecologico amplia la prospettiva sistemica attraverso le seguenti istanze: il riconoscimento dell influenza di pensieri ed emozioni sugli elementi del sistema; l introduzione delle variabili sociali, culturali ed educative; il recupero della dimensione storico-temporale, che si manifesta nella considerazione evolutiva della persona e del costituirsi ed evolversi nel tempo dell esperienza; La riscoperta dell individuo con i suoi pensieri, sentimenti, intenzioni e bisogni; l attenzione all ambiente, quale fattore rilevante per i processi evolutivi, che non può essere limitato ad un unica situazione ambientale ma va inteso nella sua complessità, strettamente correlato a condizioni ambientali di carattere più generale. Bronfenbrenner formula la nozione di ambiente ecologico, concepito come una serie ordinata di strutture concentriche incluse l una nell altra : 13 di 16

14 Macrosistema Norme, cultura, ideologie, costumi, servizi Esosistema Condizioni di vita e di lavoro Mesosistema relazioni tra microsistemi Microsistema Scuola Microsistema Coetanei Microsistema Famiglia 2 U. Bronfenbrenner, Ecologia dello sviluppo umano, Il Mulino, 1989, pp Il microsistema è quel complesso di relazioni esistenti tra l individuo e l ambiente con cui è in contatto nel corso dello sviluppo, così, ad esempio: il contesto della famiglia, quello della scuola o del gruppo dei compagni. Il mesosistema comprende le interrelazioni tra due o più contesti ambientali, ai quali l individuo partecipa attivamente. Per un bambino sono tali le relazioni tra casa, scuola e gruppo di coetanei che abitano nelle vicinanze della sua abitazione. Nel caso di un adulto, le relazioni tra famiglia, lavoro e vita sociale. L esosistema è costituito da uno o più contesti ambientali di cui l individuo non è partecipe attivamente, ma in cui si verificano eventi che incidono su ciò che accade nel contesto ambientale comprendente l individuo stesso. Nel caso di un bambino, ne costituiscono un esempio: la classe 14 di 16

15 frequentata dal fratello più grande, il rapporto tra i processi intra-familiari. Per un adulto, le condizioni di vita più in generale. Il macrosistema rappresenta il contesto sovrastrutturale che condiziona micro-, mesoesosistema; tale contesto è legato a culture, subculture e organizzazioni sociali più ampie, con i relativi sistemi di credenze, ideologie, costumi e rappresenta il complesso di norme che regolamentano la politica sociale e dei servizi in una data comunità socioculturale. La politica sociale ha il potere di influenzare il benessere e lo sviluppo degli esseri umani in quanto determina le loro condizioni di vita (3). Ne deriva che studiare lo sviluppo significa assumere una visione sistemica, in quanto lo sviluppo coinvolge diverse componenti che funzionano in connessione tra loro. Lo sviluppo è regolato dalla logica dell interattività e della reciprocità. 3 U. Bronfenbrenner, Ecologia dello sviluppo umano, Il Mulino, 1989, p di 16

16 Bibliografia M. Cesa-Bianchi, O. Albanese (a cura di), Crescere e Invecchiare. La prospettiva del ciclo di vita, Milano, Unicopli, 2004 C. Fiorilli, Gli insegnanti pensano l intelligenza, Milano, Unicopli, 2009 Fonzi ( a cura di), Manuale di Psicologia dello sviluppo, Giunti, 2011 D. Francescato, A. Putton, S. Cudini, Stare bene insieme a scuola, Carocci, 2012 D. Goleman, L intelligenza emotiva, Rizzoli, Milano, 2010 J.W. Santrok, Psicologia dello sviluppo, Milano, Mc- Graw-Hill, 2013 H. R. Schaffer, Psicologia dello sviluppo, Milano, Raffaello Cortina Editore, di 16

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