COLLEGIO REGIONALE GUIDE ALPINE LOMBARDIA AGGIORNAMENTO TESTO TECNICO DI GHIACCIO

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1 COLLEGIO REGIONALE GUIDE ALPINE LOMBARDIA AGGIORNAMENTO TESTO TECNICO DI GHIACCIO Febbraio 2010

2 TECNICA PIOLET TRACTION IV LIVELLO: Piolet Traction Tecnica di base Esercizio n. 1: utilizzo della piccozza Esercizio n. 2 estrazione della piccozza Esercizio n. 3 posizione base e utilizzo dei ramponi Esercizio n. 4 progressione di base in traversata Esercizio 1: UTILIZZO DELLA PICCOZZA : Ai piedi di un muro di ghiaccio (anche breve) di inclinazione superiore ai 75. Con i piedi per terra impugnare la piccozza nella parte più bassa del manico avendo cura che la dragone sia tesa. Arretrare la piccozza oltre la spalla facendo in modo che manico e avambraccio formino un angolo di circa 90. Il movimento in avanti dell'attrezzo deve partire dai muscoli della spalla e interessare successivamente il tricipite; quando la mano sarà giunta ad una decina di centimetri dal ghiaccio, il polso si piegherà in avanti portando la lama della piccozza all'impatto con la parete. Il punto d'impatto dovrà essere scelto precedentemente e raggiunto con precisione. Tutto il movimento di battuta deve svolgersi lungo un unico asse perpendicolare alla superficie del ghiaccio e non troppo aperto rispetto alla spalla. Al momento della battuta la presa della mano sul manico verrà allentata per non frenare l'energia cinetica della piccozza. Ripetere l'esercizio numerose volte, sempre con i piedi per terra, prima con una mano e poi con l'altra. Errori 1. La piccozza non si pianta o penetra solo pochi millimetri nel ghiaccio: 1. Causa: l'energia di rotazione della testa della piccozza è troppo debole: la piccozza non è stata portata dietro la spalla ed il movimento non interessa tutta la muscolatura spalla-braccio; 2. al momento dell'impatto è mancata l'azione del polso o la mano si è stretta troppo intorno al

3 manico. 2. Nell'impatto la lama della piccozza schizza lateralmente 1. Causa: il movimento di battuta non si è svolto su un unico piano perpendicolare al ghiaccio 3. la piccozza impatta il ghiaccio in un punto diverso da quello desiderato. 1. Correzione: non limitarsi esclusivamente a scegliere il punto in cui piantare la piccozza, ma prima di cominciare il movimento di battuta, portare il braccio nella posizione finale con la becca a contatto col ghiaccio, allenandosi anche a colpire in segno precedentemente fatto sul ghiaccio. 4. Mancanza di fiducia nella tenuta degli attrezzi. 1. Correzione: dopo aver piantato le piccozze appendervisi staccando i piedi dal suolo, prima sui due attrezzi, successivamente utilizzando un solo braccio. 5..La piccozza viene piantata col braccio troppo aperto lateralmente (posizione a candelabro) e di conseguenza si a una scarsa efficacia nel colpo perché il tricipite non lavora in asse. 1. Correzione: far portare il gomito da laterale a frontale rispetto alla spalla. Esercizio due: ESTRAZIONE DELLA PICCOZZA : Ai piedi di un muro di ghiaccio (anche breve) di inclinazione superiore ai 75 Dopo aver piantato le piccozze, sfilarle con un movimento avanti-indietro in asse con la lama. Se l'attrezzo è piantato all'altezza della spalla o inferiormente si può abbandonare la presa sul manico e sfilare la piccozza con dei colpi dati dal basso verso l'alto con il palmo della mano sotto la paletta o la massa battente dell'attrezzo. Errori 1. Sfilare la piccozza con movimenti destra-sinistra e viceversa che provocando una rotazione della lama nel ghiaccio, possono portare ad una rottura della lama stessa se l'errore viene ripetuto più volte. N.B. Se si dispone di piccozze con lame tubolari o semi tubolari il movimento di estrazione dovrà essere da sinistra a destra impugnando il manico della piccozza, non escludendo la possibilità di effettuare movimenti avanti-indietro (controllare l'attrezzo a disposizione e valutare bene se consente il movimento classico o se cosi facendo lo si danneggia).

4 Esercizio 3: POSIZIONE BASE E UTILIZZO DEI RAMPONI Breve muretto di ghiaccio con inclinazione sui Piantare entrambe le piccozze sopra la propria testa, posizionandole alla stessa altezza. Sollevare i piedi da terra mantenendo le gambe leggermente divaricate (circa la larghezza delle spalle o poco più) infiggendo i ramponi con le punte frontali nel ghiaccio; la forza del calcio dovrà essere data in funzione del tipo di rampone e di ghiaccio. La suola dello scarpone dovrà essere più o meno orizzontatale ed il rampone dovrà impattare il ghiaccio perpendicolarmente rispetto alla superficie di ghiaccio. Una volta posizionati gli attrezzi, assumere con il corpo la seguente posizione: 1. Ginocchia leggermente piegate 2. bacino spinto in avanti 3. schiena piegata all'indietro e spalle ben staccate dalla parete. 4. Piccozze che vengono a trovarsi con le becche circa all'altezza della testa-spalle La posizione cosi assunta si definisce POSIZIONE BASE: infatti il peso è retto principalmente dai piedi mentre le piccozze servono principalmente per evitare il ribaltamento all'indietro Errori 1. Il rampone non si pianta e rimbalza contro il ghiaccio 1. Causa: il calcio viene dato con troppa foga o con troppa poca forza; il piede non viene tenuto orizzontale e perpendicolare al ghiaccio (Ricordarsi il richiamo del muscolo tibiale). 2. I ramponi (soprattutto quelli tradizionali) tendono a fuoriuscire dal ghiaccio 1. Causa: il tacco dello scarpone è troppo alto rispetto alla punta che, facendo leva, sfila le punte anteriori del rampone; la stessa cosa avviene se si abbassa esageratamente il tacco ma in questo caso sono le seconde punte anteriori che provocano l'effetto leva. Una volta piantato il

5 rampone non bisogna più muovere il piede per evitare di perdere la presa delle punte. (Lavorare sulle sensazioni del piede nello scarpone ). 3. Mancanza di fiducia nella tenuta dei ramponi 1. Correzione: su un itinerario di pendenza inferiore (max 65 ) salire utilizzando prima solo una piccozza, poi senza alcuno attrezzo per le mani. 4. Le spalle vengono tenute troppo vicine alla parete e il bacino spinto all'infuori causando una caduta del peso sugli arti superiori 5. Le piccozze vengono piantate troppo alte, troppo larghe o troppo vicine. Esercizio 4: PROGRESSIONE DI BASE IN TRAVERSATA Muro di ghiaccio con inclinazione di di almeno 3 o 4 metri di larghezza Posizionarsi al margine della parete in posizione base; piantare la piccozza corrispondente al verso della traversata lateralmente e ad un'altezza di poco superiore a quella della testa tenendo il manico della piccozza verticale. Con piccoli passi avvicinare i piedi alla piccozza appena piantata sino ad arrivare con il piede corrispondente allo stesso livello della mano. In ultimo avvicinare la piccozza opposta al verso della traversata piantandola alla stessa altezza dell'altra, senza però avvicinarla

6 troppo all'altra. Le mani e i piedi si sposteranno lungo due linee parallele fra loro, con il peso retto quasi interamente dai piedi. Errori 1. Partire con il piede invece che con la mano causando così un passo lungo e strappato 2. Fare movimenti troppo lunghi sia con le mani che con i piedi, trazionando troppo sulle piccozze ed assumendo col corpo una posizione molto addossata alla parete 1. Correzione: fare passi più corti in modo da tenere il baricentro caricato sul piede fermo ed utilizzare le piccozze solo per l'equilibrio. V LIVELLO: Piolet Traction Progressione Fondamentale Esercizio n. 1: Progressione fondamentale con due appoggi Esercizio n. 2: Progressione fondamentale con spaccata Esercizio n. 3: Progressione fondamentale sfalsata Esercizio n. 4: Progressione fondamentale in bilanciamento (propedeutico per la progressione a triangolo) Esercizio 1 PROGRESSIONE FONDAMENTALE CON DUE APPOGGI Breve muretto di ghiaccio con inclinazione di circa e lunghezza tale da consentire di salire in mulinette Dalla posizione base a due appoggi piantare le piccozze più in alto, abbassare il bacino e staccarlo dalla parete sino ad appendere il busto agli attrezzi; con 3 o 4 piccoli passi, il primo dei quali corto ed al centro rispetto alle braccia, alzare i piedi sino a ritrovarsi con la testa all'altezza delle piccozze o poco sopra. Ogni volta che si pianta il rampone si deve spingere e stendere la gamba ottenendo come conseguenza la progressiva chiusura delle braccia. In questa fase per alzare il piede si dovrà spostare il peso (bacino) sulla verticale del piede che resta fermo. Questi continui spostamenti del baricentro da destra a sinistra e viceversa verranno fatti ricercando la massima fluidità di esecuzione possibile, sforzandosi di non interrompere mai il movimento. Raggiunta con i piedi la posizione finale, si spingerà il bacino contro la parete. Ripetere più volte la sequenza.

7 Errori 1. Si fatica ad alzare gli arti inferiori 1. Causa: il busto ed il bacino non vengono staccati sufficientemente dalla parete durante l'innalzamento dei piedi, forse anche perché le picozze sono state piantate troppo in alto. 2. Non si riescono a piantare le piccozze o si fa molta fatica a farlo 1. Causa: il busto e le spalle sono troppo vicini alla parete ed il movimento della battuta è affidato solo al braccio e al polso: la piccozza non compie una rotazione sufficientemente ampia

8 3. Ricorso ad un colpo di reni per alzare le gambe 1. Causa: il bacino non è stato spostato sulla verticale della gamba che resta ferma, si tenta quindi di alzare l'arto mentre è ancora carico 4. Le piccozze vengono piantate troppo vicine fra loro, o troppo larghe causando un minore equilibrio ed una maggiore fatica ad appendere il busto agli attrezzi. 5. I piedi vengono tenuti troppo vicini fra loro (mancanza di equilibrio e rischio di colpire l'altra gamba con un rampone), o troppo lontani (risulta molto difficile o talvolta impossibile spostare il bacino sulla verticale della gamba ferma. 6. Il primo passo non viene fatto al centro, e/o lo si fa troppo lungo (movimenti più strappati e meno fluidi, maggiore trazione sulle piccozze) 7. Provare a togliere una piccozza dal ghiaccio e non riuscendoci provare a togliere l'altra; cosi facendo si rischia seriamente di compromettere la tenuta di entrambi gli attrezzi. Cercare sempre di ripiantare prima la piccozza che riteniamo meno solida. 8. Rimanere a braccia distese mentre si alzano i piedi. 1. Correzione: la guida alpina deve far capire all'allievo il principio appoggio (pianto il rampone) e spingo. N.B. Su terreno verticale o strapiombante il rannicchiamento non costituisce più un errore. Esercizio 2: PROGRESSIONE FONDAMENTALE IN SPACCATA Muretto di ghiaccio con inclinazione di da salire in moulinette che presenti piccoli diedri, canaletti o strutture che favoriscano o richiedano la progressione in spaccata. Dalla posizione base a due appoggi piantare le piccozze più in alto, abbassare il bacino staccandolo dalla parete sino ad appendere il busto agli attrezzi. Con tre o quattro piccoli passi, il primo dei quali al centro rispetto alle braccia, alzare i piedi sino a ritrovarsi con la testa all'altezza delle piccozze o poco sopra; i piedi saranno più larghi rispetto alla posizione di partenza ed in particolare un piede sarà quasi sulla verticale di una piccozza, mentre l'altro sarà piantato di punta, lateralmente e più in alto. Raggiunta questa posizione spingere il bacino contro la parete. La posizione assunta si definisce POSIZIONE FONDAMENTALE IN SPACCATA. Il movimento avrà le stesse modalità di quello descritto in precedenza, ma la cosa più importante sarà quella di compiere il primo spostamento del piede verso il centro in orizzontale (passettino corto come altezza) e non direttamente verso l'alto.

9 Nei diedri e in tutte le occasioni di arrampicata interna fra colonne di ghiaccio, si possono anche utilizzare i fianchi e la schiena per creare una opposizione alla spinta laterale dei piedi. La spinta con il gomito appoggiato al ghiaccio permette la sostituzione della gamba corrispondente e il suo sollevamento anche da posizioni in cui è difficile spostare il baricentro. Errori 1. I piedi non vengono riavvicinati e si procede sempre in spaccata, con grosse trazioni sulla piccozza opposta al piede che si vuole alzare. 2. Si fatica ad avvicinare il piede all'inizio del movimento. 1. Correzione: appendersi maggiormente alle piccozze abbassando il bacino e spostandolo verso il piede che viene tenuto fermo.

10 Esercizio 3: PROGRESSIONE FONDAMENTALE SFALSATA Breve muretto di ghiaccio con inclinazione di circa e lunghezza tale da consentire di salire in moulinette con la presenza di cavolfiori, tasche e comunque lavorato in modo tale da consentire l'appoggio del rampone Dalla posizione base a due appoggi piantare le piccozze più in alto, abbassare il bacino e staccarlo dalla parete sino ad appendere il busto agli attrezzi; con vari passi, il primo dei quali corto ed al centro rispetto alle braccia, alzare i piedi sino a ritrovarsi con la testa all'altezza delle piccozze o poco sopra. L'ultimo passo sarà l'innalzamento del piede ad un'altezza superiore rispetto al ginocchio della gamba opposta (distesa), su di un eventuale appoggio. La gamba distesa sarà quasi in linea con la piccozza omologa, mentre il piede innalzato potrà avere anche il gluteo appoggiato sopra, in modo tale da scaricare parte del peso e nel contempo ancorare il corpo alla parete. Spingere il bacino contro la parete. La posizione assunta si dice POSIZIONE FONDAMENTALE SFALSATA. Il movimento successivo consiste nel distacco delle spalle dalla parete, innalzamento delle piccozze, abbassamento del bacino e della gamba che era precedentemente innalzata piantando il piede in centro rispetto alle piccozze, passi e successivo innalzamento del piede sopra un appoggio con riavvicinamento del bacino alla parete. Ripetere più volte la sequenza. Esercizio 4 PROGRESSIONE FONDAMENTALE IN BILANCIMENTO (propedeutico) Breve muretto di ghiaccio con inclinazione di circa e lunghezza tale da consentire di salire in mulinette. Dalla posizione base a due appoggi piantare le piccozze più in alto, abbassare il bacino staccandolo dalla parete sino ad appendere il busto agli attrezzi. Con tre o quattro piccoli passi, il primo dei quali al centro rispetto alle braccia, alzare i piedi sino a ritrovarsi con la testa all'altezza delle piccozze o poco sopra; i piedi dovranno trovarsi nel seguente modo: una gamba distesa posizionata tra le due piccozze, con il piede piantato perpendicolarmente alla parete di ghiaccio, l'altra gamba sarà anch'essa distesa, ma con il piede appoggiato lateralmente rispetto al ghiaccio e spinto contro la parete. Il bacino effettuerà una certa rotazione (in senso orario se la gamba in bilanciamento è la sinistra, viceversa se sarà coinvolto l'arto destro) con lo scopo di dare pressione al piede contro il ghiaccio. Bacino spinto contro la parete. La posizione assunta di definisce POSIZIONE FONDAMENTALE IN BILANCIMENTO. Il movimento successivo consiste nell'allontanare le spalle dalla parete, piantare le piccozze più in alto, staccare il bacino e, con il piede che era in bilanciamento, effettuare il primo passo corto in centro, altri passi (numero totale pari se si cambia

11 piede in bilanciamento, dispari se si resta con lo stesso) per arrivare con le becche all'altezza della testa ed infine mettere un piede in bilanciamento. Riavvicinare il bacino alla parete. VI LIVELLO: Piolet Traction Progressione a Triangolo Esercizio n. 1: utilizzo evoluto dei ramponi e della piccozza Esercizio n. 2 progressione a triangolo di base (bilanciamento) Esercizio n. 3 progressione a triangolo con due appoggi Esercizio n. 4 progressione a triangolo in spaccata Esercizio n. 5 progressione a triangolo in sfalsata Esercizio n. 6 progressione a triangolo con accoppiamento Esercizio n. 7 progressione a triangolo e chiodatura Esercizio n. 8: Progressione fondamentale e chiodatura da capocordata Esercizio n. 9 progressione a triangolo omolaterale Esercizio n. 10 progressione a triangolo con vertice fisso Esercizio n. 11 progressione a triangolo evoluta Esercizio 1 UTILIZZO EVOLUTO DEI RAMPONI E DELLA PICCOZZA : Breve muretto verticale che presenti strutture particolarmente lavorate: stalattiti, cavolfiori, funghetti, ghiaccio alveolato e fragile. Ancorare le piccozze a queste strutture avendo cura di non piantare gli attrezzi, ma di agganciarli o di incastrarli, per non distruggere il ghiaccio senza peraltro raggiungere alcun risultato confortante. Le piccozze terranno spesso solamente se trazionate verso il basso. Su questo terreno, e in particolare sui cavolfiori, l'evoluzione dei materiali ha portato alla nascita di piccozze con manici molto curvati. Questi permettono un ancoraggio ottimale rispetto agli attrezzi tradizionali, dove il manico ostacola spesso l'arrampicata. Su ghiaccio stalattitico si dovrà piantare la piccozza con piccoli colpi di polso, senza interessare i muscoli della spalla e del braccio, creando prima un piccolo foro tra le colonnette ed ancorandovi poi la piccozza. In generale questo tipo di ghiaccio richiede movimenti meno ampi e più precisi rispetto alla battuta tradizionale. Esercitarsi molto cercando di raggiungere grande precisione e sensibilità sulla tenuta degli attrezzi. Su ghiaccio molto sottile e strutture particolarmente fragili o strette, dove non si riescono a piantare o agganciare entrambe le piccozze, l'allievo può agganciare la seconda piccozza sopra la testa di quella già piantata (triangolo a vertice fisso). Questo accorgimento evita la rottura del ghiaccio e consente di usare la trazione di entrambe le braccia per allungarsi più in alto. In maniera analoga, anche i ramponi conoscono su questo ghiaccio un utilizzo completamente diverso dal tradizionale calcio dato per piantarli frontalmente, fino

12 ad ora utilizzato. Sarà compito della guida alpina-maestro di alpinismo portare l'allievo progressivamente a questo uso più sensibile dei piedi. Con il progredire delle difficoltà dovute alla pendenza, ma soprattutto alla qualità del ghiaccio, l'utilizzo del rampone si avvicina maggiormente a quello della scarpetta in arrampicata; le prime punte frontali perderanno parzialmente importanza a favore di quelle immediatamente retrostanti: spesso bisognerà appoggiare il rampone, anche sul lato interno o esterno, invece di batterlo. Il piantare le punte inferiori ci consentirà di tirare con i piedi oltre che spingere esclusivamente verso l'alto. Se alla lunga queste nuove possibilità consentiranno una progressione sicura anche su ghiaccio difficile, viene richiesta, come per le piccozze, grande precisione e delicatezza; su ghiaccio particolarmente fragile, un calcio dato con troppa foga può indebolire o distruggere l'intera struttura. Un ulteriore uso del rampone è quello in semplice bilanciamento o in aggancio di tallone dietro alle stalattiti o dentro a buchi presenti nel ghiaccio. Nel caso del bilanciamento, il piede verrà solamente accostato al ghiaccio con la parte laterale dello scarpone; nel caso dell'aggancio, un miglior ancoraggio sarà possibile utilizzando ramponi dotati di apposita punta posteriore (sperone); è anche possibile agganciare con le punte sottostanti dei ramponi rivolgendo il ginocchio verso la parete e con una trazione del piede verso l'esterno avvicinare il bacino al ghiaccio. In generale sarà solo attraverso una pratica costante che l'allievo potrà imparare ad adattarsi alle diverse situazioni che il ghiaccio difficile può offrire. Un esercizio che permette di acquistare grande fiducia nell'utilizzo dei ramponi su questo terreno è la progressione su di un tiro di corda (in moulinette) con ghiaccio molto lavorato, senza le piccozze: le mani utilizzano le strutture ghiacciate come appigli. Provare anche a contare il numero di battute fatto con le piccozze, cercando di ridurlo progressivamente, per acquisire una sempre maggior sensibilità nel piantare gli attrezzi e nel percepire la loro tenuta. Esercizio n 2: PROGRESSIONE A TRIANGOLO DI BASE (BILANCIAMENTO) Breve lunghezza di corda da salire in moulinette con pendenza superiore ai Questa posizione costituisce la posizione base a triangolo e cioè: 1. Una piccozza piantata all'altezza della testa o poco oltre, l'altra (secondaria) più bassa; 2. il bacino, spinto contro la parete, verrà a trovarsi quasi sulla verticale del piede piantato, sviluppando l'equilibrio lungo l'asse che passa per il braccio, bacino e gamba; 3. la gamba, opposta alla piccozza alta, distesa e con il rampone infisso frontalmente; 4. la gamba corrispondente alla piccozza alta sarà distesa ma appoggiata lateralmente alla parete (posizione naturale) e spinta contro la stessa con un movimento del bacino rispettivamente in senso orario se la gamba in bilanciamento sarà la sinistra, in senso antiorario per la destra;

13 La posizione suddetta non formerà un triangolo isoscele vero e proprio, contribuendo all'equilibrio realmente con solo due arti. Dalla posizione a triangolo di base (bilanciamento) la progressione si svolgerà nel seguente modo: 1. Si pianterà la piccozza secondaria più in alto e un po' lateralmente, 2. si allontanerà il bacino dal ghiaccio, 3. si muoverà per primo il piede in bilanciamento: il rampone verrà piantato più in alto e fra le due piccozze (attenzione al tipo di terreno: sul verticale sarà vicina alla verticale della piccozza principale, più si andrà oltre, come inclinazione, e più questa si sposterà anche oltre detta verticale) mentre l altro piede verrà posizionato in bilanciamento. E importante evidenziare che l esercizio venga effettuato con solo n. 2 passi per favorire l apprendimento dello schema motorio (schema incrociato). Ricordiamoci che questa progressione potrebbe essere utile in particolari condizioni (candele, ghiaccio articolato e fragile) e che in questi casi si possono effettuare anche più passi. Esercizio n 3 PROGRESSIONE A TRIANGOLO CON DUE APPOGGI Breve lunghezza di corda da salire in moulinette con pendenza di Partire dalla posizione a triangolo di base (bilanciamento), piantare la piccozza secondaria più in alto e un po' lateralmente rispetto all'altra; effettuare un piccolo passo al centro con la gamba che era in bilanciamento e con ulteriori passi arrivare ad avere la piccozza alta all'altezza della testa, le gambe leggermente divaricate e alla stessa altezza, le punte anteriori dei ramponi infisse nel ghiaccio. La posizione raggiunta si definisce TRIANGOLO A DUE APPOGGI. N.B.: In una fase iniziale di insegnamento è sicuramente consigliabile fare eseguire la progressione con solo n. 2 passi.

14 Il movimento successivo sarà quello di piantare la piccozza secondaria più in alto e lateralmente, spostare il piede opposto alla piccozza appena piantata ed effettuare un piccolo passo centrale, seguito da altri sino a tornare alla posizione a due appoggi. Come visto negli altri esercizi, il movimento degli arti inferiori deve essere preceduto dal movimento del bacino, e deve essere compiuto con la massima fluidità. Ripetere più volte la sequenza. Con questa progressione si riescono a compiere velocemente e con pochissimo spreco di energia tratti anche ripidi, che richiederebbero altrimenti un alto numero di battute delle piccozze ed un maggiore dispendio di energie. Esercizio n 4 PROGRESSIONE A TRIANGOLO IN SPACCATA Breve lunghezza di corda da salire in moulinette con pendenza di 75-80, caratterizzata dalla presenza di diedri, canaletti o rientranze Partire dalla posizione a triangolo di base e/o a due appoggi, piantare la piccozza secondaria più in alto e un po' lateralmente rispetto all'altra; effettuare un piccolo passo al centro con la gamba opposta alla piccozza appena piantata e con ulteriori passi arrivare ad avere la piccozza alta all'altezza della testa, una gamba distesa e posizionata tra la verticale delle piccozze (gamba principale) mentre l'altra sarà posizionata più in alto, lateralmente e con le punte del rampone infisse nel ghiaccio. La posizione raggiunta si definisce TRIANGOLO IN SPACCATA. Il movimento successivo sarà quello di piantare la nuova piccozza

15 secondaria più in alto e lateralmente, spostare il piede in spaccata ed effettuare un piccolo passo centrale, seguito da altri sino a tornare alla posizione di spaccata. Il numero dei passi sarà pari, in caso di passi dispari ci si ritroverà in una posizione di spaccata omolaterale, che risulta essere più dispendiosa. Come visto negli altri esercizi, il movimento degli arti inferiori deve essere preceduto dal movimento del bacino, e deve essere compiuto con la massima fluidità. Ripetere più volte la sequenza. Esercizio n 5 PROGRESSIONE A TRIANGOLO IN SFALSATA Breve lunghezza di corda da salire in moulinette con pendenza di 80-85, che presenti spesso la possibilità di utilizzare i piedi in appoggio. La posizione a triangolo a due appoggi permette di scaricare il peso del corpo in maniere equilibrata sugli arti inferiori, senza cioè creare sprechi di energia per compensare disequilibri o rotazioni. In questo esercizio invece si porta una gamba molto più alta dell'altra. La gamba alta ha la funzione di tirare il corpo, ed in particolare il bacino, contro la parete e nello stesso tempo di scaricare una parte del peso; siamo quindi ancora in presenza di un sistema equilibrato, basato su tre punti: un braccio e due gambe. Partire dalla posizione a triangolo a due appoggi, piantare la piccozza secondaria più in alto e un po' lateralmente rispetto all'altra; effettuare un piccolo passo al centro con la gamba opposta alla piccozza appena piantata e con ulteriori passi arrivare ad avere la piccozza alta all'altezza della testa, una gamba distesa (gamba principale) mentre l'altra (corrispondente alla piccozza alta) sarà posizionata più in alto, sopra il ginocchio; la rispettiva anca sarà aperta ed il rampone utilizzerà le punte laterali interne.il bacino sarà schiacciato contro la parete, quasi seduto sul tallone del piede alto, mentre il braccio principale sarà quasi in asse con la gamba distesa. La posizione raggiunta si definisce TRIANGOLO IN SFALSATA. Il movimento successivo sarà quello di piantare la piccozza più in alto e lateralmente, uscire con il bacino ed abbassare il piede, portandolo vicino all'altra gamba, facendo un passo breve che ci consente di iniziare il movimento di innalzamento del corpo nella maniera meno faticosa; con un passo lungo o tre piccoli preceduti dai relativi spostamenti del bacino, riportarsi nella posizione a piedi sfalsati (l'ultimo passo sarà l'innalzamento del piede all'altezza della coscia dell'altra gamba).

16 Errori: 1. Non abbassare il piede all'inizio del movimento degli arti inferiori; questo costringe ad un passo molto lungo e faticoso che porta inevitabilmente a sollecitare le piccozze in modo eccessivo. 2. Terminare il movimento con la gamba alta troppo bassa rispetto all'altra: ciò non permette di caricarla e di tirare il bacino contro la parete, si crea anzi un ostacolo a questa posizione. Avendo inoltre l'altra gamba ed il braccio quasi in asse, e mancando l'azione della seconda gamba, si viene a creare un asse di rotazione per il corpo, dannoso alla gestione dell'equilibrio. Esercizio n 6 PROGRESSIONE A TRIANGOLO CON ACCOPPIAMENTO Breve lunghezza di corda da salire in moulinette con pendenza di 80-85, che presenti spesso la possibilità di utilizzare i piedi in appoggio. Dalla posizione a triangolo in sfalsata piantare la piccozza secondaria più in alto e lateralmente rispetto alla prima, trasferire la maggior parte del peso o addirittura il 100%, sopra il piede alto posizionato su un buon appoggio quasi in asse con la piccozza e, aprendosi con l'anca, favorire l'innalzamento del piede basso (accoppiamento dei piedi). Posizionare il piede alla stessa altezza dell'altro. Durante il movimento della gamba, il bacino non si innalza ed il corpo viene a trovarsi in posizione rannicchiata. Con la spinta di entrambi i piedi distendere le gambe, raggiungendo la

17 posizione a triangolo a due appoggi con come vertice la piccozza piantata per ultima. I piedi dovranno essere usati in appoggio interno, talvolta con le punte anteriori dei ramponi piantate verso il basso. Errori 1. Durante la fase di rannicchiamento, si alzano contemporaneamente il piede e il bacino, compiendo uno sforzo enorme e sollecitando le piccozze in maniere non corretta. 1. Correzione: Cercare di far mantenere all'allievo il braccio alto disteso finché non si sono accoppiati i piedi. Esercizio 7: POSIZIONE A TRIANGOLO E CHIODATURA Breve muretto di ghiaccio di inclinazione di La posizione a triangolo con due appoggi ci permette di assumere una posizione di equilibrio e di riposo basata non più su quattro punti fissi, ma su tre (un braccio e i due piedi). I piedi verranno posti alla stessa altezza e la piccozza piantata più in alto della testa lungo l'asse che passa per la testa, il bacino ed il centro dei piedi. Piantare una piccozza sopra la testa, quindi posizionare i piedi in modo da formare un triangolo isoscele; le gambe saranno leggermente divaricate ma non troppo larghe, e le ginocchia flesse. Il bacino ben spinto contro la parete e il busto e le spalle staccati dal ghiaccio. Il braccio alto, che possiamo anche chiamare braccio principale, verrà a trovarsi in posizione semitesa, l'altra piccozza piantata più in basso non contribuisce all'equilibrio. Da questa posizione staccare la mano dalla dragone della piccozza più bassa, prendere un chiodo da ghiaccio (tubolari a vite) dalla cintura dell'imbrago e piantarlo nel ghiaccio all'altezza dell'ombelico per fare forza contro il ghiaccio; più il chiodo verrà posizionato in alto o lateralmente, maggiore sarà la fatica per avvitarlo. L'esercizio di chiodatura è un tipico caso, non direttamente legato alla progressione, in cui viene utilizzata la posizione a triangolo con due appoggi. Si consiglia di provare a chiodare con entrambe le mani.

18 Errori 1. Le gambe non sono alla stessa altezza ed il corpo è disassato 2. La proiezione del bacino non viene a cadere in mezzo alle gambe (triangolo isoscele o a V rovesciata), ma sulla verticale di una delle due (triangolo rettangolo o a L), favorendo la formazione di un'asse di rotazione che può facilmente portare alla perdita dell'equilibrio. 3. Il bacino non viene spinto contro la parete e viene esercitata un'eccessiva trazione sulla piccozza 4. Le spalle ed il busto sono troppo addossate al ghiaccio 5. Le piccozze vengono piantate alla stessa altezza e l'equilibrio non è chiaramente impostato su tre punti. 6. Si cerca di piantare il chiodo troppo lateralmente o in alto. Esercizio n. 8 PROGRESSIONE FONDAMENTALE E CHIODATURA DA CAPOCORDATA Breve lunghezza di corda con inclinazione di L'allievo è assicurato dall'alto (moulinette) ed ha una corda legata all'imbracatura come se dovesse arrampicare da primo di cordata. Salire il tiro eseguendo la progressione fondamentale (con due appoggi, spaccata, sfalsata, o bilanciamento), dove il terreno è più favorevole mettersi in posizione a triangolo con due appoggi. Estrarre la mano dalla dragone della piccozza bassa (secondaria) che viene lasciata infissa nel ghiaccio, chiodare e moschettonare la propria corda nel rinvio, abituandosi a compiere tutte le operazioni con una sola mano. L'esercizio ha lo scopo di introdurre all'arrampicata da capocordata, mantenendo l'allievo in condizioni di massima sicurezza. In un secondo momento è possibile togliere l'assicurazione dall'alto: la guida alpina maestro di alpinismo chioda il tiro nei punti fondamentali prima di farlo percorrere all'allievo, che salendo mette altre protezioni intermedie; è consigliato fare assistenza lungo una corda fissa, posizionata a fianco della lunghezza di corda.

19 Errori 1. Non scegliere le posizioni più comode per la chiodatura 2. Vedi gli errori degli esercizi precedenti. Esercizio n.9: PROGRESSIONE A TRIANGOLO OMOLATERALE Ricordiamoci che più che una progressione, è una situazione da riconoscere, meno favorevole rispetto alle precedenti. Deve essere se possibile evitata. Breve muretto da salire in moulinette di inclinazione di La progressione a triangolo omolaterale risulta essere simile alla progressione a triangolo in spaccata, sfalsata e triangolo di base in bilanciamento, ma la differenza sta nel fatto che mentre nei triangoli suddetti il braccio principale e la gamba gravata dal peso dell'allievo sono opposti (braccio destro e gamba sinistra e viceversa) qui braccio e gamba principale sono entrambe destre o sinistre. Questo fatto comporta un maggiore sforzo fisico, in quanto deve essere contrastata anche una certa forza di rotazione lungo l'asse braccio-gamba, oltre quella normalmente necessaria per l'innalzamento del corpo. Per uscire dalla posizione omolaterale esistono tre possibilità: 1. Cambio piede con un saltino; 2. Cambio mano sulla piccozza principale; 3. Utilizzando la piccozza secondaria, piantandola in alto e lateralmente e spostandosi sotto di essa con un numero di passi dispari. Esercizio n. 10 PROGRESSIONE A TRIANGOLO CON VERTICE FISSO Breve muretto di ghiaccio di inclinazione di da salire in moulinette Dalla posizione a triangolo a due appoggi, piantare la piccozza bassa più in alto e un po' lateralmente, e con brevi passi innalzarsi e portarsi in posizione a triangolo corta. Ora spostare la piccozza bassa appoggiandola sulla becca della piccozza alta, a contatto con il ghiaccio, o se possibile anche nelle immediate vicinanze. A questo punto innalzare nuovamente la base di appoggio mantenendo sempre il vertice principale, effettuando un numero di passi dispari. Errori 1. Posizionare la piccozza sulla verticale del manico, tra becca e paletta (o massa battente),causando cosi un serio rischio di sbilanciamento e fuoriuscita dell'attrezzo principale.

20 Esercizio n. 11 PROGRESSIONE A TRIANGOLO EVOLUTA Breve muretto di ghiaccio di inclinazione di da salire in moulinette Dalla posizione a triangolo a due appoggi piantare la piccozza più in alto e lateralmente, con alcuni passi in traversata abbassarsi portandosi sotto la piccozza in posizione a triangolo a due appoggi a braccio teso. Piantare ora la piccozza bassa pressappoco alla stessa altezza della prima e un po' lateralmente. L'allievo si ritroverà ora davanti ad una scelta: salire sotto la piccozza che funge da vertice al triangolo o salire sotto la seconda (l ultima piantata). Nel primo caso si compieranno un numero di passi dispari, cambiando vertice i passi saranno pari. Questo tipo di progressione risulta utile quando non si ha molta fiducia negli attrezzi o se si è stanchi. Errori 1. Durante lo spostamento laterale iniziare a salire e ritrovarsi in posizione a triangolo a due appoggi senza il braccio principale disteso: si vanifica così la progressione in quanto si effettua l'innalzamento anche senza la dovuta fiducia negli attrezzi o stanchi.

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