LA TECNICA NEL MINI- TENNIS LA TECNICA NELLA FASE DI PRE- PERFEZIONAMENTO
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1 LA TECNICA NEL MINI- TENNIS LA TECNICA NELLA FASE DI PRE- PERFEZIONAMENTO
2 l l 2. l 3. l 4. l l l l 3. l 4. l 5. Livello Delfino Obiettivi Tecnici Sotto-Obiettivi Tecnici 1. Equilibrio 1. Posizione atletica Trasferimento del peso del corpo Movimento orizzontale dell'attrezzo Azione dell arto non dominante 5. Timing esecutivo 2. Azione delle gambe Impugnature Assetto braccio-racchetta Studio della palla
3 l l 3. l l Livello Cerbiatto Obiettivi Tecnici Sotto-Obiettivi Tecnici 1. Equilibrio 2. Trasferimento del peso del corpo 3. Movimento orizzontale dell'attrezzo 4. Azione dell arto non dominante 5. Timing esecutivo 1. Stance 2. Direzione dell attrezzo Associazione e dissociazione degli arti superiori 4. Ampiezza della preparazione 5. Velocità dell'attrezzo
4 OBIETTIVI TECNICI DEL MINI- TENNIS 1. EQUILIBRIO 2. TIMING ESECUTIVO 3. TRASFERIMENTO DEL PESO DEL CORPO 4. MOVIMENTO ORIZZONTALE DELLA RACCHETTA 5. AZIONE DELL ARTO NON DOMINANTE 4
5 OBIETTIVI TECNICI DELLA FASE DEL PRE- PERFEZIONAMENTO NELLA FASE DI PRE-PERFEZIONAMENTO GLI OBIETTIVI TECNICI, PUR RIMANENDO GLI STESSI PRESI IN CONSIDERAZIONE DURANTE LA FASE DI AVVIAMENTO, SONO SOGGETTI A UN PROCESSO DI EVOLUZIONE IN TERMINI DI C O N T E N U T I I N R E L A Z I O N E A L L A P R O G R E S S I VA ACQUISIZIONE DI COMPETENZE DA PARTE DEGLI ALLIEVI. IN PARTICOLARE SARA OPPORTUNO FOCALIZZARE L ATTENZIONE SUI SEGUENTI ASPETTI TECNICI: 1) EQUILIBRIO DA CONSIDERARSI IN RIFERIMENTO ALLA TECNICA DEGLI SPOSTAMENTI E ALLA STANCE ASSUNTA DURANTE L ESECUZIONE DELLE ABILITA TECNICHE 2 ) TRASFERIMENTO DEL PESO DEL CORPO DA CONSIDERARSI IN RIFERIMENTO ALLE STANCE E DA INTENDERE IN FORMA MOLTO PIU DINAMICA RISPETTO A QUANTO PROPOSTO NELLA FASE DI AVVIAMENTO. 3) MOVIMENTO ORIZZONTALE DELLA RACCHETTA CONDIZIONATO DALLA DIREZIONE DELL ATTREZZO AL TERMINE DELLA FASE DI PREPARAZIONE E DALLA ZONA DI CONTATTO 4) AZIONE DELL ARTO NON DOMINANTE DA CONSIDERARSI IN RIFERIMENTO AL MOVIMENTO DI ASSOCIAZIONE E DISSOCIAZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI 5) TIMING ESECUTIVO CONDIZIONATO DALL AMPIEZZA DEL MOVIMENTO DI PREPARAZIONE E DALLA VELOCITA DELL ATTREZZO DURANTE LA FASE DI ACCELERAZIONE 5
6 L EVOLUZIONE DELLA TECNICA NEL MINI- TENNIS 1. EQUILIBRIO UN ADEGUATA POSIZIONE DI PARTENZA (pre-requisito tecnico) E IL PRESUPPOSTO PER GARANTIRE UNA CORRETTA AZIONE DEGLI ARTI INFERIORI DURANTE LA FASE DI RICERCA DI PALLA. E IMPORTANTE A TAL RIGUARDO FISSARE L ATTENZIONE SULL AMPIEZZA DELLA BASE D APPOGGIO E SUL PIEGAMENTO DEGLI ARTI INFERIORI DETERMINANDO ANGOLI PROPRIOCETTIVI DI SPINTA. I N R E L A Z I O N E A L L A C Q U I S I Z I O N E PROGRESSIVA DI COMPETENZE DA PARTE DEGLI ALLIEVI, SARA OPPORTUNO INTRODURRE, NELLA FASE DI PRE- PERFEZIONAMENTO, LA TECNICA DELLO SPLIT STEP PER FAVORIRE UN AZIONE DINAMICA DEGLI ARTI INFERIORI ATTRAVERSO L IMPIEGO DI ENERGIA ELASTICA. 6
7 L EVOLUZIONE DELLA TECNICA NEL MINI- TENNIS 1. EQUILIBRIO SPLIT STEP ESEGUITO PRIMA DI UNA RISPOSTA AL SERVIZIO 7
8 L EVOLUZIONE DELLA TECNICA NEL MINI- TENNIS 2. TRASFERIMENTO DEL PESO DEL CORPO IL TRASFERIMENTO DEL PESO DEL CORPO E UN ASPETTO TECNICO DI IMPORTANZA CENTRALE IN TUTTE LE ABILITA TECNICHE P E R FAV O R I R E L A P R O D U Z I O N E D I VELOCITA LINEARE. NELLA FASE DI PRE-PERFEZIONAMENTO L I N S E G N A N T E D O V R A C U R A R E I N PARTICOLAR MODO IL PASSO DI RECUPERO SUCCESSIVO AL TRAFERIMENTO DEL PESO DEL CORPO CHE POSSA GARANTIRE UN ESECUZIONE PIU DINAMICA DELLE VARIE ABILITA TECNICHE. L AMPIEZZA DELLA BASE DI APPOGGIO, LA STANCE E LA ZONA DI CONTATTO SONO GLI ELEMENTI TECNICI PIU RILEVANTI PER OTTIMIZZARE IL TRASFERIMENTO DEL PESO DEL CORPO. 8
9 L EVOLUZIONE DELLA TECNICA NEL MINI- TENNIS 2. TRASFERIMENTO DEL PESO DEL CORPO IL TRASFERIMENTO DEL PESO DEL CORPO PROGRESSIVAMENTE DOVRA ESSERE COMBINATO CON LA ROTAZIONE DEL TRONCO PER GARANTIRE LA PRODUZIONE DI ENERGIA AGGIUNTIVA (TRASLAZIONE E ROTAZIONE). NELLA FASE DI PRE-PERFEZIONAMENTO LA ROTAZIONE DEL TRONCO DOVRA E S S E R E A N C O R A M I N I M I Z Z A T A PRIVILEGIANDO LA PRODUZIONE DI VELOCITA LINEARE ATTRAVERSO IL TRASFERIMENTO DEL PESO DEL CORPO E I L M O V I M E N T O O R I Z Z O N T A L E DELL ATTREZZO. 9
10 L EVOLUZIONE DELLA TECNICA NEL MINI- TENNIS 2. TRASFERIMENTO DEL PESO DEL CORPO TRASFERIMENTO DEL PESO DEL CORPO VS. ROTAZIONE DEL TRONCO
11 L EVOLUZIONE DELLA TECNICA NEL MINI- TENNIS 2. TRASFERIMENTO DEL PESO DEL CORPO GLI OCCHI, NELLO SVILUPPO DELL AZIONE DI GIOCO, SONO SOGGETTI ALLE SEGUENTI FASI: a) FLIGHT = osservare il volo della palla in arrivo b) FOCUS = spostare lo sguardo dalla palla alla zona di imparo c) FIXATION = fissare la zona di imparo mantenendo lo sguardo sulla stessa anche durante la prima fase del finale di movimento
12 L EVOLUZIONE DELLA TECNICA NEL MINI- TENNIS 2. TRASFERIMENTO DEL PESO DEL CORPO PER QUANTO CONCERNE LE VOLEE E MOLTO IMPORTANTE PRESTARE ATTENZIONE AL TIMING CON IL QUALE VIENE DETERMINATO IL TRASFERIMENTO DEL PESO DEL CORPO. IN PARTICOLARE LA FASE DI IMPATTO NON DOVRA MAI ESSERE COINCIDENTE CON LA FASE DI ATTERRAGGIO PER EVITARE CHE IL PESO DEL CORPO SI TRASFERISCA VERSO IL BASSO PIUTTOSTO CHE IN AVA N T I C O N C O N S E G U E N T E D I S P E R S I O N E D I V E L O C I TA LINEARE. 12
13 L EVOLUZIONE DELLA TECNICA NEL MINI- TENNIS 2. TRASFERIMENTO DEL PESO DEL CORPO VARIAZIONI TECNICHE NEL TRASFERIMENTO DEL PESO DEL CORPO 13
14 L EVOLUZIONE DELLA TECNICA NEL MINI- TENNIS 3. MOVIMENTO ORIZZONTALE DELLA RACCHETTA DIREZIONE VERTICALE DELL ATTREZZO DIREZIONE ORIZZONTALE DELL ATTREZZO DIREZIONE OBLIQUA DELL ATTREZZO 14
15 L EVOLUZIONE DELLA TECNICA NEL MINI- TENNIS 3. MOVIMENTO ORIZZONTALE DELLA RACCHETTA PROCESSO DI MODIFICAZIONE DELL ABILITA TECNICA 15
16 L EVOLUZIONE DELLA TECNICA NEL MINI- TENNIS 3. MOVIMENTO ORIZZONTALE DELLA RACCHETTA LA DIREZIONE ORIZZONTALE DELL ATTREZZO E LA POSIZIONE ASSUNTA DALLA MANO AL TERMINE DELLA PREPARAZIONE INFLUISCONO IN MANIERA D E T E R M I N A N T E S U L L A TRAIETTORIA DELL ASSETTO BRACCIO-RACCHETTA DURANTE LA FASE DI ACCELERAZIONE, SULLA PRECISIONE TEMPORALE E SULLA VELOCITA PRODOTTA. 16
17 L EVOLUZIONE DELLA TECNICA NEL MINI- TENNIS 3. MOVIMENTO ORIZZONTALE DELLA RACCHETTA NEL ROVESCIO A DUE MANI AL TERMINE DELLA PREPARAZIONE E MOLTO IMPORTANTE OSSERVARE LA DIREZIONE ORIZZONTALE DELL ATTREZZO FAVORITA DA UN ADEGUATA POSIZIONE DEI GOMITI E DELLE MANI. NEL ROVESCIO A DUE MANI UNA PREPARAZIONE SEMI-CIRCOLARE (MANI ALL ALTEZZA DEI FIANCHI E TESTA DELLA RACCHETTA ALL ALTEZZA DELLE SPALLE) E LA S O L U Z I O N E O T T I M A L E P E R GARANTIRE ACCELERAZIONE DELLA RACCHETTA E PRECISIONE TEMPORALE. 17
18 L EVOLUZIONE DELLA TECNICA NEL MINI- TENNIS 3. MOVIMENTO ORIZZONTALE DELLA RACCHETTA NEL ROVESCIO A UNA MANO AL TERMINE DELLA PREPARAZIONE LA DIREZIONE OBLIQUA DELL ATTREZZO E MOLTO IMPORTANTE PER ALLONTANARE LA RACCHETTA DAL PUNTO DI IMPATTO D E T E R M I N A N D O L E C O N D I Z I O N I O T T I M A L I P E R P R O D U R R E U N A MAGGIORE ACCELERAZIONE. LA FLESSIONE DEL GOMITO INTERVIENE IN MANIERA CONGIUNTA AL MOVIMENTO VERSO L ESTERNO DELLA RACCHETTA C O N S E N T E N D O U N U L T E R I O R E ACCUMULO DI ENERGIA. L INSEGNANTE DOVRA VALUTARE CON ATTENZIONE QUANDO INTRODURRE TALI ELEMENTI DI EVOLUZIONE TENENDO C O N T O C H E U N M O V I M E N T O D I PREPARAZIONE PARTICOLARMENTE A M P I O P O T R E B B E C O M P O R TA R E DIFFICOLTA IN RIFERIMENTO AL TIMING ESECUTIVO. 18
19 L EVOLUZIONE DELLA TECNICA NEL MINI- TENNIS 3. MOVIMENTO ORIZZONTALE DELLA RACCHETTA 19
20 L EVOLUZIONE DELLA TECNICA NEL MINI- TENNIS 3. MOVIMENTO ORIZZONTALE E VERTICALE DELLA RACCHETTA PER PRODURRE ROTAZIONE IN BACK-SPIN E MOLTO IMPORTANTE COMBINARE LA TRAIETTORIA VERTICALE DELL ATTREZZO ( C O N C O N S E G U E N T E M O V I M E N T O DALL ALTO VERSO IL BASSO) CON LA TRAIETTORIA ORIZZONTALE (MOVIMENTO DA DIETRO VERSO AVANTI). CIO CONSENTIRA DI GENERARE NON S O LTA N TO R O TA Z I O N E M A A N C H E VELOCITA LINEARE CON CONSEGUENTI BENEFICI IN TERMINI DI ENERGIA PRODOTTA E PROFONDITA DI PALLA. 20
21 L EVOLUZIONE DELLA TECNICA NEL MINI- TENNIS 4. AZIONE DELL ARTO NON DOMINANTE PER QUANTO CONCERNE IL DIRITTO N E L L A FA S E D I AV V I A M E N T O E OPPORTUNO DISPORRE L ARTO NON DOMINANTE DAVANTI AL CORPO AL T E R M I N E D E L L A P R E PA R A Z I O N E AFFINCHE SVOLGA UN AZIONE DI EQUILIBRIO. IN TAL CASO E OPPORTUNO P A R L A R E D I M O V I M E N T O D I DISSOCIAZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI. NELLA FASE DI PRE-PERFEZIONAMENTO L I N S E G N A N T E P U O VA L U TA R E L OPPORTUNITA DI FAR ARRETRARE L ARTO NON DOMINANTE DURANTE LA FASE DI PREPARAZIONE, UNITAMENTE ALL ASSETTO BRACCIO-RACCHETTA, PER FAVORIRE UN MAGGIOR ACCUMULO DI ENERGIA ATTRAVERSO LA TORSIONE DEL TRONCO. IN TAL CASO E OPPORTUNO PARLARE DI MOVIMENTO DI ASSOCIAZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI. 21
22 L EVOLUZIONE DELLA TECNICA NEL MINI- TENNIS 4. AZIONE DELL ARTO NON DOMINANTE PER QUANTO CONCERNE IL ROVESCIO A U N A M A N O, L A R T O N O N DOMINANTE FAVORISCE IN PRIMO LUOGO IL CAMBIO DI IMPUGNATURA E SUCCESSIVAMENTE GARANTISCE UN CORRETTO ARRETRAMENTO DELL ASSETTO BRACCIO RACCHETTA. L ARTO NON DOMINANTE VIENE RILASCIATO DAL CUORE DELLA RACCHETTA AL TERMINE DELLA CADUTA VERTICALE DELL ATTREZZO SVOLGENDO UNA FUNZIONE DI EQUILIBRIO DURANTE LA FASE DI ACCELERAZIONE. 22
23 L EVOLUZIONE DELLA TECNICA NEL MINI- TENNIS 4. AZIONE DELL ARTO NON DOMINANTE PER QUANTO CONCERNE IL SERVIZIO NELLA FASE DI PRE-PERFEZIONAMENTO L INSEGNANTE DOVRA IN PRIMO LUOGO ASSICURARSI CHE GLI ALLIEVI SIANO IN GRADO DI ESEGUIRE AL MEGLIO IL LANCIO DI PALLA. CONSIGLIAMO DI EFFETTUARE IL LANCIO LEGGERMENTE A DESTRA E IN POSIZIONE AVANZATA RISPETTO AL PIEDE ANTERIORE PER AGEVOLARE IL TRASFERIMENTO DEL PESO DEL CORPO E IL MOVIMENTO ORIZZONTALE D E L L AT T R E Z Z O D U R A N T E L A FA S E D I ACCELERAZIONE. UN AZIONE UNITA SVOLTA DAL BRACCIO DALL AVAMBRACCIO E DALLA MANO E UNA CONDIZIONE DI FONDAMENTALE IMPORTANZA PER GARANTIRE UNA BUONA DIREZIONE E PROFONDITA DEL LANCIO DI PALLA. DOPO AVER COMPLETATO IL LANCIO E MOLTO IMPORTANTE CHE L ARTO NON DOMINANTE C O N T I N U I A S A L I R E FAV O R E N D O U N A M A G G I O R E S TA B I L I TA D E L T R O N C O E P R O G R E S S I VA M E N T E U N A M A G G I O R E PRODUZIONE DI ENERGIA VERTICALE. 23
24 L EVOLUZIONE DELLA TECNICA NEL MINI- TENNIS 4. AZIONE DELL ARTO NON DOMINANTE PER QUANTO CONCERNE LE VOLEE L ARTO NON DOMINANTE SVOLGE UN RUOLO DI FONDAMENTALE IMPORTANZA IN TERMINI DI EQUILIBRIO. A TAL RIGUARDO NELLA VOLEE DI DIRITTO GLI ALLIEVI DOVRANNO FOCALIZZARE L ATTENZIONE SULL AZIONE SIMMETRICA DELL ARTO NON DOMINANTE RISPETTO ALL ARTO DOMINANTE IN TUTTE LE FASI DEL MOVIMENTO. NELLA VOLEE DI ROVESCIO L ARTO NON DOMINANTE FAVORISCE L ARRETRAMENTO DELL ASSETTO BRACCIO-RACCHETTA DURANTE LA FASE DI PREPARAZIONE, PER P O I S V O L G E R E U N A F U N Z I O N E D I E Q U I L I B R I O D U R A N T E L A FA S E D I ACCELERAZIONE. COME NELLA VOLEE DI DIRITTO, ANCHE NELLA VOLEE DI ROVESCIO E IMPORTANTE OSSERVARE LA SIMMETRIA DEI DUE ARTI NELLA FASE DI ACCELERAZIONE E NEL FINALE DI MOVIMENTO. 24
25 L EVOLUZIONE DELLA TECNICA NEL MINI- TENNIS 5. TIMING ESECUTIVO E AMPIEZZA DELLA PREPARAZIONE PREPARAZIONE LINEARE VS. PREPARAZIONE CIRCOLARE STRATEGIE PER LA PRODUZIONE DI CONTROLLO VS. STRATEGIE PER LA PRODUZIONE DI VELOCITA 25
26 L EVOLUZIONE DELLA TECNICA NEL MINI- TENNIS 5. TIMING ESECUTIVO E AMPIEZZA DELLA PREPARAZIONE NEL SERVIZIO L AMPIEZZA DEL MOVIMENTO DI PREPARAZIONE NON E RILEVANTE IN TERMINI DI ENERGIA PRODOTTA. E M O LT O I M P O R TA N T E D E F I N I R E L AMPIEZZA DELLA PREPARAZIONE IN R I F E R I M E N T O A L L E C A P A C I T A COORDINATIVE DI COMBINAZIONE E DI RITMO. E ALTRETTANTO RILEVANTE ADEGUARE L ALTEZZA DEL LANCIO DI PALLA ALL AMPIEZZA DEL MOVIMENTO DI PREPARAZIONE. AL TERMINE DELLA PREPARAZIONE E FONDAMENTALE DETERMINARE UNA POSIZIONE ADATTA ALLA PRODUZIONE DI ENERGIA FOCALIZZANDO IN PARTICOLAR MODO L ATTENZIONE, NELLA FASE DI PRE- PERFEZIONAMENTO, SULLA POSIZIONE DEL GOMITO E SULL ANGOLAZIONE DELLA RACCHETTA PIUTTOSTO CHE SULL AZIONE DEGLI ARTI INFERIORI E DEL TRONCO. 26
27 L EVOLUZIONE DELLA TECNICA NEL MINI- TENNIS 5. TIMING ESECUTIVO E AMPIEZZA DELLA PREPARAZIONE NELLE VOLEE E MOLTO IMPORTANTE FOCALIZZARE L ATTENZIONE SULLA POSIZIONE ASSUNTA DAL GOMITO E DALLA MANO AL TERMINE DELLA FASE DI PREPARAZIONE. IL GOMITO SARA DISPOSTO IN POSIZIONE PIU O MENO AVANZATA RISPETTO AL CORPO IN RELAZIONE ALLA VELOCITA DELLA PALLA IN ARRIVO, ALLA TIPOLOGIA DI VOLEE E AL LIVELLO DI COMPETENZE DEGLI ALLIEVI. LA MANO DOVRA ESSERE DISPOSTA SEMPRE IN POSIZIONE AVANZATA RISPETTO ALLA TESTA DELLA RACCHETTA PER GARANTIRE UNA C O R R E T TA A Z I O N E D I S P I N TA E CONTROLLO DEI SEGMENTI DELL ARTO DOMINANTE. L A F L E S S I O N E E S U C C E S S I V A E S T E N S I O N E D E L G O M I TO E U N ELEMENTO TECNICO DI FONDAMENTALE I M P O R TA N Z A P E R FAV O R I R E L A PRODUZIONE DI ENERGIA. 27
28 L EVOLUZIONE DELLA TECNICA NEL MINI- TENNIS 5. TIMING ESECUTIVO E AMPIEZZA DELLA PREPARAZIONE VOLEE ESEGUITA CON LA MANO 28
29 L EVOLUZIONE DELLA TECNICA NEL MINI- TENNIS 5. TIMING ESECUTIVO E AMPIEZZA DELLA PREPARAZIONE VOLEE ESEGUITA CON IL GOMITO 29
30 L EVOLUZIONE DELLA TECNICA NEL MINI- TENNIS 5. TIMING ESECUTIVO E AMPIEZZA DELLA PREPARAZIONE VOLEE ESEGUITA CON IL BRACCIO 30
31 COME STABILIZZARE LE ABILITA TECNICHE COSA SI INTENDE PER APPRENDIMENTO MOTORIO? COME E QUANDO MISURARE IL LIVELLO DI APPRENDIMENTO MOTORIO GLI STADI DI APPRENDIMENTO MOTORIO APPRENDIMENTO MOTORIO E PRESTAZIONE 31
32 COME STABILIZZARE LE ABILITA TECNICHE LE TEORIE DI APPRENDIMENTO MOTORIO LA TEORIA DEI PROGRAMMI MOTORI QUANDO UTILIZZARE I PROGRAMMI MOTORI COME STABILIZZARE I PROGRAMMI MOTORI QUANTI PROGRAMMI MOTORI E POSSIBILE STABILIZZARE ATTRAVERSO LA PRATICA 32
33 Per COME STABILIZZARE LE ABILITA TECNICHE LA TEORIA DEI PROGRAMMI MOTORI GENERALIZZATI ogni classe di movimento stabilizziamo un programma motorio eseguendo di volta in volta delle modificazioni necessarie per far fronte alla variabilità delle situazioni 33
34 COME STABILIZZARE LE ABILITA TECNICHE COMPONENTI DI UN PROGRAMMA MOTORIO GENERALIZZATO A) STRUTTURA PROFONDA DEL MOVIMENTO (parte del movimento non soggera a un controllo mentale cosciente) B) PARAMETRI DEL MOVIMENTO (par_ del movimento soggere a un processo volontario di modificazione per far fronte alla variabilità del compito) 34
35 A) (ordine segmen_ movimento programma B) (durata regolata in complessiva COME STABILIZZARE LE ABILITA TECNICHE LA STRUTTURA PROFONDA DEL MOVIMENTO: SEQUENCING con cui intervengono i vari corporei nella fase del regolata dal motorio) TIMING RELATIVO della parte del movimento dal programma motorio rapporto alla durata del movimento) 35
36 COME STABILIZZARE LE ABILITA TECNICHE PRIORITA DIDATTICHE NEL SERVIZIO SPINTA DEGLI ARTI INFERIORI VS. TIMING ESECUTIVO 36
37 COME STABILIZZARE LE ABILITA TECNICHE PRIORITA DIDATTICHE NEL SERVIZIO POSIZIONE DEL GOMITO E CADUTA VERTICALE DELL ATTREZZO 37
38 COME STABILIZZARE LE ABILITA TECNICHE PRIORITA DIDATTICHE NEL SERVIZIO ORIENTAMENTO DEL PALMO DELLA MANO 38
39 COME STABILIZZARE LE ABILITA TECNICHE IL TIMING RELATIVO TIMING RELATIVO E APPLICAZIONI DIDATTICHE: A) Determinare un compromesso dida`co o`male tra controllo e velocità B) U_lizzare mezzi dida`ci ada` a favorire la produzione di velocità C) Acquisire una tecnica correra
40 COME STABILIZZARE LE ABILITA TECNICHE I PROGRAMMI MOTORI Si realizzano prestazioni migliori quando gli atle_ lasciano che siano le capacità apprese dal sistema motorio a controllare l azione,anziché cercare di intervenire con processi volontari. Interven_ volontari comportano un ipercontrollo dell azione che rende peggiora_va la prestazione. Al contrario per raggiungere la massima performance occorre lasciar fluire i propri movimen_.
41 COME STABILIZZARE LE ABILITA TECNICHE I PARAMETRI DEL MOVIMENTO LA PARTE VARIABILE DEL MOVIMENTO (parametri) A) Ampiezza del movimento (preparazione e finale) B) Forza impiegata (velocità prodora) C) Numero di segmen_ corporei u_lizza_ D) Direzione e traieroria
42 COME STABILIZZARE LE ABILITA TECNICHE IL PROCESSO DI PARAMETRIZZAZIONE Secondo la teoria dello schema attraverso le esercitazioni variate gli allievi nel tempo acquisiscono un insieme di regole (il cosiddetto schema ) che consentono loro di selezionare i parametri necessari per produrre le varianti dell azione motoria.
43 COME STABILIZZARE LE ABILITA TECNICHE LE ESERCITAZIONI A BLOCCHI Attraverso le esercitazioni a blocchi (più ripetizioni di una singola abilità prima di procedere all esecuzione di altre abilità) è possibile fissare più facilmente i programmi motori favorendo la produzione di automatismi. 43
44 COME STABILIZZARE LE ABILITA TECNICHE LE ESERCITAZIONI SERIALI Attraverso le esercitazioni seriali (eseguire differenti abilità seguendo un ordine predefinito e minimizzando le ripetizioni di ogni singola abilità tecnica) è possibile diversificare il compito comprendendo le differenze significative tra le varie abilità. 44
45 COME STABILIZZARE LE ABILITA TECNICHE LE ESERCITAZIONI RANDOMIZZATE Attraverso le esercitazioni randomizzate (eseguire differenti abilità con un ordine casuale e correlato all imprevedibilità della situazione) è possibile applicare le abilità in situazioni reali di gioco, attivando la capacità di anticipazione motoria nell intento di ridurre i tempi di reazione. 45
46 COME STABILIZZARE LE ABILITA TECNICHE ESERCITAZIONI A CONFRONTO Si ricordi che le esercitazioni a blocchi, nonostante in una prima fase determinino una maggiore fissazione dei programmi motori, nel lungo periodo comportano un apprendimento apparente delle abilità in quanto per tradurre l apprendimento motorio in prestazione è necessario essere in grado di applicare le abilità diversificando di volta in volta il compito e fronteggiando l imprevedibilità e variabilità delle situazioni di gioco. 46
47 COME STABILIZZARE LE ABILITA TECNICHE ESERCITAZIONI A CONFRONTO IL PROCESSO DI APPRENDIMENTO MOTORIO SI SVILUPPA ATTRAVERSO GLI STADI DELL ELABORAZIONE DELL INFORMAZIONE: a) Iden_ficazione dello s_molo b) Selezione della risposta c) Programmazione della risposta IL TEMPO DI REAZIONE E IL TEMPO CHE INTERCORRE TRA LO STADIO DI INDENTIFICAZIONE DELLO STIMOLO E LO STADIO DI PROGRAMMAZIONE DELLA RISPOSTA L ANTICIPAZIONE MOTORIA E DI IMPORTANZA FONDAMENTALE PER CONSENTIRE LA RIDUZIONE DEI TEMPI DI REAZIONE
48 Le COME STABILIZZARE LE ABILITA TECNICHE ESERCITAZIONI A CONFRONTO condizioni di esercitazione che mantengono fissi e prevedibili mol_ aspe` dell ambiente in cui viene eseguito il compito, sono condizioni che non offrono agli allievi l opportunità di apprendere ciò che non sanno ancora fare. La chiave del successo sta nel consen_re agli allievi di sperimentare le condizioni che possono asperarsi di trovare nel contesto target, anche se ciò comporta errori più frequen_ ed un più lento miglioramento della prestazione.
49 LE COME STABILIZZARE LE ABILITA TECNICHE ESERCITAZIONI A CONFRONTO TECNICHE DI ESERCITAZIONE IN RELAZIONE AGLI STADI DI APPRENDIMENTO MOTORIO: a) Coordinazione grezza: esercitazioni a blocchi + esercitazioni seriali b) Coordinazione fine: prevalentemente esercitazioni a blocchi e seriali e in parte esercitazioni randomizzate c) Stabilizzazione motoria: esercitazioni prevalentemente in forma randomizzata N.B: le esercitazioni variate dovranno essere u_lizzate (con percentuali differen_) in ture le fasi di apprendimento motorio, in quanto rendono più significa_vo l apprendimento arraverso l a`vazione del processo di parametrizzazione
50 COSA CONCLUSIONI APPRENDIAMO ATTRAVERSO UNA BUONA PRATICA? Fissazione di programmi motori generalizza_ Processo di parametrizzazione arraverso l acquisizione dello schema 50
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