Risk assessment: il ruolo dei Water Safety Plans. Ing. Sara Steffenino Ing. Lorenza Meucci Centro Ricerche SMAT Torino, Italia
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1 Risk assessment: il ruolo dei Water Safety Plans Ing. Sara Steffenino Ing. Lorenza Meucci Centro Ricerche SMAT Torino, Italia
2 SMAT in numeri comuni abitanti 1319 Serbatoi dipendenti utenze km 2 di territorio km of Reti acquedotto analisi km reti fognarie water Milioni boost mc acqua erogata Miliardi Gli investimenti programmati nel periodo Impianti di potabilizzazione Fonti di approvvigionamento Km di rete idrica
3 Come programmare gli interventi? Non sono convinto che l impianto che abbiamo funzioni sempre in modo ottimale dovrem o monitorarlo maggiormente? Continuano a chiamarci perché l acqua è rossa..quel pozzo che pompa direttamente in rete non va bene! Troviamo spesso sottoprodotti di disinfezione in quella fontanella! Dobbiamo capire come mai e trovare un rimedio! Dobbiamo pensare ai prossimi investimenti. avete qualche proposta? In quel campo pozzi sta aumentando la concentrazione di antiparassitari! Dobbiamo pensare a qualcosa! 2 anni fa in una fontanella abbiamo trovato una torbidità di 0,9 NTU è inaccettabile! Tutto da rifare!
4 Come programmare gli interventi? Risulta di fondamentale importanza tenere conto di: - Particolari situazioni critiche da sanare (es. aumento della domanda idrica, necessità di nuovi approvvigionamenti, etc.) - Miglioramenti da apportare ad impianti esistenti - Variazioni di disponibilità della risorsa idrica, effetti dei cambiamenti climatici, etc.. I Water Safety Plans, che hanno come obiettivo principale quello di garantire sistematicamente la qualità dell acqua erogata, possono diventare di fondamentale importanza anche nella pianificazione degli interventi, in quanto attraverso di essi vengono definite le priorità di intervento.
5 I Water Safety Plans I Water Safety Plans costituiscono un approccio di valutazione e gestione dei rischi integrata, estesa dalla captazione al rubinetto, per la protezione delle risorse idriche di origine e il controllo del sistema e dei processi, al fine di garantire nel tempo l assenza di potenziali pericoli di ordine fisico, biologico e chimico nell acqua disponibile per il consumo. e il ruolo di SMAT Progetto «Modelli per Water Safey Plans»
6 Perché «Modelli» per Water Safety Plans? Clorazione? RISCHI?? WSP?? Biofilm in rete? L obiettivo è quello di creare uno strumento che risponda alle seguenti aspettative: Oggettività Scientificità Stabilire dei criteri oggettivi per rendere l analisi più omogena possibile anche quando a redigere i WSP sono persone differenti; Fornire una base scientifica per effettuare la valutazione dei rischi; Rapidità Integrazione Realizzare uno strumento che consenta di rendere l analisi più speditiva (prima si conosce, prima si interviene!) Creare uno strumento che si integri con gli altri già presenti nel sistema (es. HACCP, piani di manutenzione, piani di emergenza, SGQ, Accreditamento,..)
7 «Modelli per Water Safety Plans Lo strumento consiste di una guida per la redazione dei Piani. L elemento fondamentale è l insieme delle checklist di valutazione dei rischi che sono state create per effettuare la valutazione e rivalutazione dei rischi.
8 Checklist di valutazione dei rischi create CAPTAZIONE SORGENTI POZZI ACQUE SUPERFICIALI TRATTAMENTO FILTRAZIONE PER RIMOZIONE Fe/Mn FILTRAZIONE CON IDROSSIDO FERRICO PER ARSENICO FILTRAZIONE SU CARBONE ATTIVO RESINE SCAMBIO IONICO PER NITRATI MEMBRANE UF MEMBRANE RO CHIARIFLOCCULAZIONE DISINFEZIONE CON NaClO DISINFEZIONE CON RAGGI UV DISINFEZIONE CON BIOSSIDO DI CLORO DISINFEZIONE CON PERMANGANATO DI POTASSIO OZONO DISTRIBUZIONE OPERE DI ACCUMULO RETE DI DISTRIBUZIONE
9 Esempio di checklist di valutazione dei rischi Identificazione degli eventi pericolosi e valutazione del rischio iniziale Identificazione delle misure di controllo esistenti e validazione Rischio ricalcolato
10 Esempio di checklist di valutazione dei rischi STEP 1: Identificazione degli eventi pericolosi e valutazione del rischio iniziale Selezionare se l evento è presente Selezionare il tipo di captazione; la gravità viene assegnata automaticamente Indicare la probabilità di accadimento leggendo nei commenti la classificazione proposta Il RISCHIO INIZIALE viene calcolato automaticamente
11 Esempio di checklist di valutazione dei rischi STEP 2: Identificazione delle misure di controllo esistenti e validazione Selezionare le misure di controllo presenti Selezionare l efficacia della misura di controllo Alcune misure di controllo sono preventive (abbassano P), altre correttive (abbassano G) Efficacia della singola misura di controllo
12 Esempio di checklist di valutazione dei rischi STEP 3: Rivalutazione del rischio in base alle misure di controllo esistenti Il RISCHIO FINALE viene ricalcolato in modo automatico! BASSO MEDIO ALTO Non rappresenta priorità e non necessità intervento può essere sufficiente un monitoraggio delle misure in atto: il rischio è tenuto sotto controllo Il potenziamento delle misure per tenere sotto controllo il rischio dovrebbe essere un obiettivo di medio-lungo periodo Elevata priorità, richiede urgente miglioramento delle misure per tener sotto controllo il rischio
13 Criteri utilizzati per la realizzazione delle checklist Per ogni step della filiera idropotabile, vengono elencati tutti i possibili eventi pericolosi; Per ogni evento pericoloso viene indicato in che modo attribuire la Probabilità di accadimento; sono stati utilizzati diversi criteri; Per ogni evento pericoloso è già definita a priori la Gravità oppure viene attribuita in modo automatico in base a una domanda che viene posta nell intestazione della scheda; Vengono proposte, per ogni evento pericoloso, quali potrebbero essere le misure di controllo in atto; chi redige il Piano può selezionare quella/e di proprio interesse o aggiungerne un altra nella casella «Altro» Si può selezionare l efficacia della misura di controllo tramite menù a tendina; il rischio viene ricalcolato in modo automatico.
14 Criteri utilizzati per la realizzazione delle checklist Eventi pericolosi Per identificare tutti gli eventi pericolosi di una determinata fase della filiera idropotabile ci si è avvalsi di: Linee guida fornite da ISS e altri manuali nazionali/internazionali Esperienze interne dei reparti operativi Requisiti previsti dalla normativa vigente (es. identificazione dei centri di pericolo) Eventi pericolosi identificati per la DISINFEZIONE CON IPOCLORITO DI SODIO 1 Mancato/errato dosaggio di reagente a causa della rottura/malfunzionamento di un componente del sistema di Albero dei guasti di un determinato processo (per i trattamenti) disinfezione (considerare i componenti più significativi) Mancato 2 Mancato dosaggio di reagente a causa di una interruzione prolungata di E.E. (dal fornitore o in impianto) dosaggio 3 Reagente esaurito 4 Qualità del reagente non adeguata/non nota 5 Dose di reagente non sufficiente per garantire la disinfezione primaria/secondaria (malfunzionamento della logica per il dosaggio di reagente, mancata calibrazione del sistema) 6 Dose di reagente non sufficiente per garantire la disinfezione primaria/secondaria (variazione della qualità Dosaggio non dell'acqua in ingresso) sufficiente 7 Dose di reagente non sufficiente per garantire la disinfezione primaria/secondaria (invecchiamento dell'ipoclorito nel serbatoio) 8 Dose di reagente non sufficiente per garantire la disinfezione primaria e/o secondaria (aumento della portata in ingresso) 9 Sovradosaggio di reagente - problematiche organolettiche Sovradosaggio 10 Sovradosaggio di reagente-formazione di sottoprodotti di disinfezione (DBPs) di reagente 11 Variazione permanente della qualità/portata acqua in ingresso - impianto non o non più adeguato
15 Probabilità di accadimento Gravità delle conseguenze Criteri utilizzati per la realizzazione delle checklist P e G CRITERI 1. CRITERIO TEMPORALE «GENERICO» 2. CLASSIFICAZIONI GIA ESISTENTI 3. CRITERI SPAZIALI 4. ANALISI DATI STORICI ESEMPI Mancanza E.E. Ogni quanto potrebbe verificarsi l evento? Evento alluvionale Qual è il tempo di ritorno dell evento? (PGRA - Piano di Gestione del Rischio Alluvioni) Per le captazioni, il «quanto spesso» può accadere un determinato evento può essere sostituto da «quanto è distante il centro di pericolo» Relazioni aree di salvaguardia Presenza di contaminanti in falda Ricorrenza di inquinamenti microbiologici (es. biofilm) CRITERI 1. ESPOSIZIONE (durata) 2. DOSE 3. EFFETTO 4. IMPATTO ESEMPI Temporanea vs. Prolungata (es. animale selvatico occasionale ai pozzi vs. presenza di inquinante di fondo) Bassa vs. Alta (es. potenziale contaminazione da parte di un animale selvatico nei pressi di pozzi vs. backflow in rete) Cronico vs. Acuto (es. esposizione prolungata al piombo vs. contaminazione microbiologica occasionale) Impatto sulla salute/ Impatto organolettico (es. arsenico al di sopra del Valore di Parametro vs. odore di cloro)
16 Applicazioni 3 CASI PILOTA: Diversi tipi di captazione (pozzi, sorgenti) Presenza/Assenza di trattamento Diversi sistemi di disinfezione (UV, Ipoclorito) Integrazioni da altri comuni: si/no Diversa complessità della filiera idropotabile Diversi gestori/diverse realtà territoriali (contesto urbanizzato di pianura, rurale di montagna, etc.)
17 N eventi pericolosi N eventi pericolosi Risultati di un caso pilota Rischio iniziale Captazione da Captazione da pozzi La Loggia pozzi Carignano 4 3 Filtrazione Fe/Mn Disinfezione UV 7 Disinfezione ipoclorito 2 Accumulo Distribuzione 33 eventi 39 eventi 14 eventi 4 eventi 16 Rischio finale eventi 20 eventi 5 eventi 0 Captazione da Captazione da pozzi La Loggia pozzi Carignano Filtrazione Fe/Mn Disinfezione UV Disinfezione ipoclorito Accumulo Distribuzione Rischio basso Rischio medio-basso Rischio medio-alto Rischio alto Tot: 90 eventi
18 Risultati e... Il risultato più importante di questo progetto è stata la realizzazione di uno strumento che: aiuta i Responsabili Tecnici ad effettuare la valutazione dei rischi nelle aree di loro competenza; permette alla società di avere una valutazione omogenea sulla base della quale definire le azioni maggiormente prioritarie. sviluppi futuri Realizzazione di un tool ancora più user-friendly per la compilazione Applicazione agli altri 289 Comuni Smat (più di 500 acquedotti)
19 Grazie per l attenzione!
SCHEDA - TIPO DEI PROGETTI
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