Robotica educativa. e vai!!! ROBOSCUOLA 2012

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1 1. Introduzione Robotica educativa. e vai!!! ROBOSCUOLA 2012 Di Pietro Antonella, Direzione Didattica Verbania 1, Corso Cairoli 85, Verbania - VB (docente): antonella.dipietro@istruzione.it Randazzo Concetta 1 Direzione Didattica Verbania 1, Corso Cairoli 85, Verbania - VB vbee01000l@istruzione.it L attività che intendiamo illustrare ha avuto inizio con la proposta in palestra e prevedeva inizialmente l uso del corpo per muoversi seguendo i comandi di un capo/gioco; si è sviluppata attraverso la sperimentazione dei movimenti possibili del bee-bot; è giungta alla progettazione di strisce e di tappeti, quali percorsi utili a sviluppare abilità inerenti lo sviluppo di capacità progettuali, di calcolo, di stima, di ritmo nonché il consolidamento di concetti topologici e l affinamento della grafica e della coordinazione oculo manuale. Importantissimo è stato il lavorare in gruppo. L approccio alla robotica educativa è nato con la creazione, nel nostro Circolo, di un gruppo di lavoro scaturito dalla volontà di alcune colleghe, che si erano già avvicinate a tale attività con positive ripercussioni sia sull apprendimento degli alunni che sulla formazione di un abito comportamentale idoneo al lavoro in team. Uscire dalla didattica standard per affacciarsi ad un percorso che offra maggiori opportunità di crescita personale e collettiva è stata la motivazione dei docenti che hanno colto l opportunità di sperimentare nuove vie anche aderendo alla Rete di scuole per la RoboCup (vedi Fig.1). La classe coinvolta in questa esperienza è una classe prima composta da 25 alunni della scuola primaria Tomassetti di Verbania.

2 2. In palestra Fig.1 Logo RoboCup Dopo aver creato, tutti insieme, una piccola storiella su un bambino che incontra un robot e prova a farlo camminare, i bambini provano a imitare i movimenti di un robot notando che quest ultimo non sa decidere cosa fare e può solo eseguire dei comandi. Provano ad effettuare il percorso da bambini (vedi Fig.2) e da robottini. Magicamente alcuni di loro diventano robottini e l insegnante dà loro i comandi Avanti, Indietro, Destra, Sinistra per guidarli dal punto scelto come start ad uno convenuto di volta in volta. Prima facendo muovere un robot per volta, poi 2, poi 3, poi tutto il gruppo (vedi Fig.3). Fig.2 - percorso con modalità bambino

3 Fig.3 - percorso con modalità robottino I bambini vengono divisi in squadre, ognuna delle quali sceglie tra i suoi componenti il bimbo/robottino che dovranno guidare con comandi verbali (Avanti n passi, Indietro n passi, Destra, Sinistra) fino al raggiungimento della meta. Le squadre partono in successione dando un comando ciascuno. Notevole è il lavoro di gruppo a cui sono chiamati. 2.1 Osservazioni dei bambini I bambini si divertono tantissimo nell effettuare una camminata buffa e nell eseguire i comandi, impegnandosi al massimo per non venir scartati perché rotti da riparare. Grande difficoltà si è rivelata la discriminazione della destra e della sinistra e un notevole impegno ha richiesto la collaborazione necessaria nel lavoro di squadra. Ecco le loro voci: Percorso da bambini : è più bello perché puoi camminare come vuoi posso correre posso scegliere Percorso da robottini : si va dritti e mi fanno arrivare al traguardo è bello perché devi seguire il comando degli altri non corre non può scegliere Gare a squadre: pensiamo insieme, ma è difficile è stato difficile scegliere chi di noi avrebbe fatto il robottino, abbiamo risolto con la conta nonostante ci siamo accordati con il nostro robottino sulla lunghezza dei passi, con il comando indietro non si riusciva a trovare il numero giusto ogni robottino faceva i passi come aveva deciso con la squadra, ma andando in dietro i passi erano disuguali è più difficile il percorso a tappe perché dovevamo immaginare dove far andare il robottino 3. Robotica e multimedialità Mediante l ascolto di favole e la visione di video ai quali seguiva una discussione è stato sviluppato l approccio alla robotica intesa non solo con il suo potenziale ludico o operativo, ma anche come possibile mezzo di

4 trasmissione di messaggi,. Questi momenti hanno coadiuvato notevolmente alla creazione di un gruppo/classe collaborativo, hanno incentivato l espressione anche nei più timidi e hanno fornito un importante esercizio di ascolto, comprensione, rielaborazione ed esposizione. 3.1 Favole Il contributo maggiore ci è stato fornito dalla Storia di un robot di Pietro Mussa del 1992 che narra come un inventore un po distratto riesca a far funzionare un robot simile al bee-bot. 3.2 Video Pinocchio3000, conosciuto anche come P3K, film d'animazione francocanadese, e Robots sono stati i filmati che ci hanno offerto migliori spunti di discussione in quanto ad essi sono sottesi una morale e l incentivo ad essere creativi. 3.3 Considerazioni dei bambini Alcuni dei loro pensieri scaturiti dalle discussioni: La parola bambino può diventare bambina, mentre robot non cambia Il bambino può scegliere e decidere, il robot esegue soltanto Ci sono dei robot che funzionano con dei pulsanti e dei robot che hanno una memoria e riescono a riconoscere le situazioni già accadute Chi usa il robot deve pensare bene cosa vuole fargli fare 4. Operiamo divertendoci con bee-bot Il bee-bot, ci offre ora l opportunità di provare a far muovere un oggetto. Con la sua forma accattivante subito suscita la simpatia dei bambini che lo osservano, ipotizzano le sue potenzialità e, non avendo le istruzioni d uso nella confezione, sperimentano le funzionalità dei bottoni, la sequenza operativa, la memorizzazione dei comandi e la possibilità di reset delle procedure. 4.1 Considerazioni dei bambini l ape si muove giusto di una piastrella (15 cm), basta contare le piastrelle per trovare il numero dei passi, si può darle tutti i comandi e poi farla partire con il GO, se non cancelliamo ripete i comandi del compagno di prima, bisogna fare attenzione al comando gira perché non fa passi, non va in obliquo. 4.2 Affrontiamo l addizione e la sottrazione La costruzione di una striscia di undici caselle numerate da 0 a 10 (vedi

5 fig.4), nelle quali sono state disegnate le quantità e incollati lateralmente i regoli e sulla quale far muovere l ape secondo un calcolo da eseguire, ha aiutato i bambini a meglio comprendere il concetto di aggiungere e togliere (dove arriverà?) nonché ha permesso loro di cogliere la complementarietà ( quanti passi per arrivare a.?) Fig.4 - percorso con numeri e quantità 4.3 Facciamo musica Su una striscia di undici caselle numerate da 0 a 10 le quantità vengono sostituite da una nota di valore ¼ e due di ⅛ ciascuna, in un primo tempo, e successivamente anche di valore 2 / 4 e 4 / 4 (vedi Fig.5). Un bambino, il capo gioco, programma il movimento della piccola ape in base ad un calcolo che ha ipotizzato (es: appoggio l ape sul 6, le faccio fare +4 e arriverà a 10, non esco dal percorso) mentre i suoi compagni ad ogni movimento dell oggetto riproducono la battuta ritmica. Fig.5 - percorso con valori note musicali

6 4.4 Troppo poco. Avanti e indietro con numeri e ritmi è piacevole. ma ora i bambini fremono per far muovere l ape come si muovevamo loro in palestra. Ecco scaturire l esigenza di creare un tappeto quadrettato su cui porre uno start, delle tappe da conquistare e una meta da raggiungere. La loro fantasia inizia a galoppare. Decidiamo di costruire un piano standard che copi il nostro pavimento con le piastrelle quadrate di 15 cm, sul quale è facile far muovere l ape, e troviamo un coperchio trasparente sotto il quale mettere qualsiasi idea! 5. Conclusioni Il contributo che la robotica educativa offre all apprendimento degli alunni, anche molto piccoli, è versatile e investe tutti gli ambiti didattici educativi sollecitando, in forma ludica, gli alunni a maturare competenze, a formare abiti razionali e comportamentali (vedi Fig.6). Fig.6 Cos è per noi la robotica educativa In queste righe abbiamo voluto coinvolgervi nella nostra prima esperienza. L abbiamo ritenuta molto positiva sia per i bimbi, che vivono la scuola come

7 un avventura divertente, da non perdere, sia per noi docenti, che possiamo trovare nuovi stimoli al nostro operare insieme.

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