PROGETTO SERVIZI DI SUPPORTO DOMICILIARE PER MINORI E FAMIGLIE

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1 ONLUS Vicolo San Savino, 10 Tel Fax IVREA (TO) PROGETTO SERVIZI DI PER MINORI E FAMIGLIE Per approvazione:

2 Pagina 2/7 L'équipe della comunità "Centro Base" si è ritrovata nell'ultimo anno a dover sistematizzare e progettare interventi di supporto educativo domiciliare. Tale servizio è stato rivolto sia ai ragazzi che venivano dimessi sia alle famiglie di origine, quando il progetto prevedeva un rientro presso il proprio nucleo. L'esigenza di realizzare tali progetti nasce in seguito all'attenta riflessione dell'équipe in merito ad alcune esperienze di dimissioni non andate a buon fine. Alcuni ragazzi maggiorenni dimessi e non rientrati nella famiglia di origine si sono dovuti scontrare con una realtà difficile, che ha generato ansia e fatica e che ha compromesso la possibilità di una positiva collocazione autonoma al di fuori della struttura, portando a condotte devianti e di marginalità. Altri ragazzi sono dovuti rientrare nel nucleo famigliare di origine e hanno ritrovato le stesse problematiche e conflittualità che lo caratterizzavano al momento dell allontanamento. Analisi del bisogno e finalità generali Emerge sia da parte delle famiglie che dei ragazzi la paura di non "farcela da soli", anche dopo un percorso intenso come quello comunitario. La famiglia, se non sostenuta al momento del rientro a casa, ripropone le stesse difficoltà genitoriali precedenti all'inserimento del figlio nella struttura, perché priva di un supporto e di una guida adatta per aiutarli ad aumentare le proprie competenze. I ragazzi ormai maggiorenni esprimono il bisogno di reinserirsi nel tessuto sociale come cittadini e protagonisti della propria vita; temono di essere emarginati, di rientrare nel gruppo di amicizie "devianti", di riproporre loro stessi dinamiche passate non funzionali, senza riuscire a proporsi con i nuovi copioni relazionali appresi nel percorso comunitario. A questo si lega la difficoltà di reperire e mantenere una risorsa lavorativa, considerata la giovane età e la scarsa esperienza maturata in questo ambito. Al fine di permettere la prevenzione di condotte devianti, di vissuti di marginalità ed emarginazione, è necessario lavorare per il consolidamento e il potenziamento delle autonomie e delle abilità relazionali, in alcuni casi già apprese in comunità. Si vuole altresì promuovere il reperimento di risorse attive sul territorio per garantire l'adeguato supporto alle famiglie e ai minori una volta che i progetti volgeranno al termine. Riferimenti legislativi I riferimenti legislativi sono: - Legge n. 285 Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per l infanzia e l adolescenza - Legge 184/1983 modificata dalla legge n. 149 Diritto del minore ad una famiglia Tipologia di progetti Il tipo di intervento varia a seconda del progetto generale di ogni singolo ragazzo, delle esigenze emergenti e sulla base degli accordi con il Servizio Sociale inviante.

3 Pagina 3/7 In particolare si avranno: 1) progetti di sostegno alla famiglia di origine al momento dell'inserimento del figlio in comunità, al fine di facilitare il recupero delle competenze legate alla genitorialità in previsione di un rientro a casa del minore; 2) progetti di supporto educativo domiciliare rivolti a minori rientrati presso la propria famiglia di origine (o che mantengono la permanenza presso la propria abitazione) e che coinvolgono quindi sia il ragazzo che la famiglia stessa; 3) progetti di sostegno all autonomia di ragazzi divenuti maggiorenni e collocati in abitazione autonoma e che non hanno voluto o potuto aderire al progetto del gruppo appartamento Alloggio di sgancio Casa Giuliano. Per ogni progetto vengono qui di seguito descritte la finalità, l'utenza, le modalità di presa in carico e di conclusione del progetto, la progettazione prevista, la metodologia di lavoro proposta e le figure professionali e non coinvolte. Ogni progetto tiene conto delle effettive esigenze di ogni singola situazione e questo può comportare una sua strutturazione generale più flessibile e personalizzata. 1) PROGETTI DI SOSTEGNO ALLA FAMIGLIA DI ORIGINE Finalità: Utenza: Presa in carico: Conclusione progetto: L'intento è quello di promuovere e sostenere il recupero delle competenze genitoriali utili per facilitare il rientro a casa del figlio in un contesto idoneo e adeguato di cura e protezione. Il progetto si rivolge alle famiglie di origine (ed eventualmente affidatarie o adottive) i cui figli sono stati inseriti in comunità e per le quali si lavora in un'ottica di rientro del minore. Al momento della proposta di inserimento del minore in comunità, si presenta e condivide con l'assistente Sociale (A.S.) il progetto di supporto alla famiglia alla quale vengono chieste l'adesione e una partecipazione attiva. Questo tipo di intervento permette anche di valutare le competenze genitoriali e quindi di evidenziare, ove ci siano dubbi, la fattibilità o meno di un percorso di rientro. Il progetto si conclude mediamente con il rientro a casa del minore, ma questo non preclude la possibilità di proseguire la presa in carico anche attivando il progetto di supporto educativo domiciliare. Si valuterà l'eventualità di interrompere il progetto nel momento in cui si osservino un'aperta ostilità e una continua opposizione da parte della famiglia nella positiva realizzazione del percorso e quando non ci siano più le condizioni in essere per il progetto stesso.

4 Pagina 4/7 Progettazione: Metodologia di lavoro: Figure coinvolte: Verrà redatto un progetto scritto che definisce concretamente gli obiettivi specifici, le azioni ipotizzate, le metodologie scelte, i tempi (durata del progetto e numero di ore previste settimanalmente) e le verifiche con i relativi indicatori. Si prevedono in comunità incontri di verifica con l'as, con la famiglia e anche il minore quando ritenuto necessario. Le attività del progetto si realizzano attraverso gli incontri con il minore (anche in presenza dell'educatore) e i colloqui strutturati che possono svolgersi in luogo neutro o nell'abitazione della famiglia. Per questi incontri la comunità non è ritenuta un ambiente idoneo. Gli incontri vengono rendicontati e condivisi all'interno dell'équipe anche attraverso le consegne giornaliere del minore coinvolto. Si prevedono relazioni periodiche di aggiornamento in base agli accordi con il Servizio Sociale inviante e quando ritenuto necessario. L'educatore che gestisce il progetto è generalmente l'educatore referente del minore. Si valuterà l'eventualità di ricorrere ad un'altra figura dell'équipe nel caso in cui si verifichi una incompatibilità tra il ruolo esercitato e il mandato istituzionale richiesto. Viene garantita la supervisione educativa individuale all'educatore coinvolto nel progetto. 2) PROGETTI DI SUPPORTO EDUCATIVO DOMICILIARE Finalità: Utenza: Presa in carico: Rispetto al minore l'intento è quello di promuovere la costruzione di un rapporto sereno e funzionale con i genitori e, quando allontanato dalla famiglia, favorirne il rientro. Si sostiene altresì il reinserimento nel tessuto sociale di appartenenza. Con la famiglia si lavora per il consolidamento, l'espressione e la valorizzazione delle competenze genitoriali e per permetterle un aggancio più significativo con le risorse del territorio. Il progetto si rivolge dunque ai minori che rientrano in casa dopo un percorso comunitario, ai ragazzi neo maggiorenni che desiderano tornare a casa dopo le dimissioni dalla comunità e a quelli che necessitano di un sostegno pur mantenendo la permanenza presso la propria abitazione. Nel momento in cui i ragazzi vengono coinvolti nel progetto, anche la famiglia viene presa in carico e sostenuta secondo modalità e tempi differenti secondo ogni singolo progetto. La definizione e approvazione del progetto avviene in accordo con il Servizio Sociale inviante o su segnalazione dello stesso nel caso in cui non si prevede l'allontanamento del minore dal nucleo famigliare. Nel caso in cui il figlio sia maggiorenne si richiede una sua esplicita adesione al progetto.

5 Pagina 5/7 Conclusione progetto: Progettazione: Metodologia di lavoro: Figure coinvolte: Il progetto prevede un tempo limitato di intervento che varia secondo la situazione generale del nucleo famigliare. Si porrà particolare attenzione a non creare una dipendenza dall'intervento educativo al limite dell'assistenzialismo, favorendo sempre più l autonomia e il protagonismo di tutti i componenti del nucleo famigliare. Il progetto verrà interrotto, in accordo con il Servizio Sociale, nel momento in cui si rilevino una scarsa partecipazione, continui interventi oppositivi al percorso stesso o la forte richiesta da parte del nucleo famigliare di concludere il progetto. Verrà redatto un progetto scritto che definisce concretamente gli obiettivi specifici, le azioni ipotizzate, le metodologie scelte, i tempi (durata del progetto e numero di ore previste settimanalmente) e le verifiche con i relativi indicatori. Si prevedono incontri di verifica con l'as, con la famiglia e il ragazzo quando ritenuto necessario. Le attività del progetto si realizzano attraverso i colloqui strutturati rivolti sia al ragazzo che ai genitori e che possono svolgersi sia in luogo neutro che nell'abitazione della famiglia. Si vigileranno anche i momenti comuni che possono essere oggetto di osservazione da parte dell'educatore, per verificare l'andamento generale del percorso. Gli incontri verranno rendicontati e condivisi all'interno dell'équipe. Si prevedono relazioni periodiche di aggiornamento in base agli accordi con il Servizio Sociale inviante. Nel caso di ragazzi che hanno intrapreso il percorso comunitario è possibile garantire la partecipazione alle attività ludico-ricreative organizzate all'interno della struttura. L'educatore che gestisce il progetto è generalmente l'educatore referente del minore quando quest'ultimo viene dimesso dalla struttura. La figura dell'educatore che seguirà il nucleo famigliare sul territorio segnalato dai Servizi viene definito all'interno dell'équipe educativa della comunità. Si valuterà l'eventualità di ricorrere ad un'altra figura dell'équipe nel caso in cui si verifichi una incompatibilità tra il ruolo esercitato e il mandato istituzionale richiesto. Viene garantita la supervisione educativa individuale all'educatore coinvolto nel progetto. E' possibile ricorrere alla figura del volontario come risorsa per attività mirate e definite dal progetto stesso.

6 Pagina 6/7 3) PROGETTI DI SOSTEGNO ALL'AUTONOMIA Finalità: Utenza: L'intento è sostenere il ragazzo che termina il suo percorso in comunità e che deve collocarsi in una propria abitazione senza la presenza di adulti significativi: si vogliono valorizzare le competenze acquisite e garantire la possibilità di una reale integrazione con il territorio. Il progetto si rivolge a ragazzi neo-maggiorenni che, terminato il loro percorso in comunità, si trovano a doversi rendere autonomi e indipendenti sia dal punto di vista abitativo che lavorativo e sociale. Sono ragazzi che non hanno i requisiti o la volontà di accedere al gruppo appartamento "Alloggio di Sgancio Casa Giuliano". Presa in carico: Conclusione progetto: Progettazione: Metodologia di lavoro: I requisiti fondamentali per l'attivazione del progetto sono una esplicita adesione e partecipazione da parte del ragazzo. Tale progetto viene concordato con il Servizio Sociale inviante e, per quanto possibile, pensato e strutturato prima della dimissione del ragazzo dalla comunità per permettere un percorso di preparazione adeguato. Il progetto prevede un tempo limitato di intervento che varia secondo la situazione generale del ragazzo. Si porrà particolare attenzione a non creare una dipendenza dall'intervento educativo al limite dell'assistenzialismo, favorendo sempre più l autonomia e il protagonismo del ragazzo. Il progetto verrà interrotto, in accordo con il Servizio Sociale, nel momento in cui si rilevino una scarsa partecipazione, continui interventi oppositivi al percorso stesso o la forte richiesta da parte del ragazzo di concludere il progetto. Verrà redatto un progetto scritto che definisce concretamente gli obiettivi specifici, le azioni ipotizzate, le metodologie scelte, i tempi (durata del progetto e numero di ore previste settimanalmente) e le verifiche con i relativi indicatori. Si prevedono incontri di verifica periodici con l'as e il ragazzo. Le attività del progetto si realizzano attraverso i colloqui strutturati che possono svolgersi sia in luoghi informali che nell'abitazione del ragazzo. Gli incontri verranno rendicontati e condivisi all'interno dell'équipe. Si prevedono relazioni periodiche di aggiornamento in base agli accordi con il Servizio Sociale inviante. E' possibile garantire la partecipazione alle attività ludico-ricreative organizzate all'interno della struttura, quando il ragazzo lo ritenga utile.

7 Pagina 7/7 Figure coinvolte: L'educatore che gestisce il progetto è generalmente l'educatore referente del ragazzo che viene dimesso dalla struttura. Si valuterà l'eventualità di ricorrere ad un'altra figura dell'équipe nel caso lo si ritenga più utile per l'efficacia del progetto stesso. Viene garantita la supervisione educativa individuale all'educatore coinvolto nel progetto. E' possibile ricorrere alla figura del volontario come risorsa per attività mirate e definite dal progetto stesso. Lavoro d'équipe Gli educatori svolgono funzioni di: appoggio e sostegno; accompagnamenti; gestione dei colloqui e dei contatti con il Servi zio Sociale inviante; stesura e verifica del progetto; stesura delle relazioni di aggiornamento. Il personale è composto dagli educatori professionali della comunità Centro Base ; è inoltre prevista la figura del coordinatore dei progetti di supporto. Gli educatori partecipano alle riunione e alla supervisione dell'équipe educativa della comunità. Il coordinatore supervisiona i progetti di supporto domiciliare e ne garantisce l'attuazione. Attivazione delle risorse del territorio Inoltre gli educatori che seguono tali progetti possono: attivare le risorse offerte dal territorio coinvolgendo i servizi e le associazioni esistenti; garantire attività di tutoraggio sul luogo di lavoro; favorire l'attivazione di gruppi di auto-mutuo-aiuto e di incontri formativi per il sostegno della genitorialità; favorire l'inserimento in gruppi di auto mutuo aiuto già esistenti sul territorio; sostegno nelle questioni burocratiche. Accordi con il servizio sociale inviante, costi e modalità di pagamento I progetti di supporto domiciliare vengono attivati solo dopo approvazione da parte del Servizio Sociale con cui si definisce l'intervento e la condivisione all'interno dell'équipe educativa. Si prevede il continuo confronto e ridefinizione in itinere. Tali progetti richiedono l'impegnativa di spesa sottoscritta dal responsabile amministrativo in base agli accordi intercorsi. I costi, che variano a seconda del singolo progetto, si riferiscono al costo orario degli educatori e ad altre eventuali spese (viaggi, ecc.)

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