STRUMENTI INNOVATIVI PER LA PROGETTAZIONE DIDATTICA: UN PERCORSO DI MEDIA EDUCATION DAL CELLULARE AL SOCIAL NETWORK

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1 STRUMENTI INNOVATIVI PER LA PROGETTAZIONE DIDATTICA: UN PERCORSO DI MEDIA EDUCATION DAL CELLULARE AL SOCIAL NETWORK a cura di Giovanna Di Felice TERAMO 18 MAGGIO CHIETI 19 MAGGIO 1

2 PERCHÉ PARLARE DI SOCIAL NETWORK NELL EDUCAZIONE?

3 STIAMO ASSISTENDO A CAMBIAMENTI NELLE RELAZIONI TRA LE PERSONE A CAUSA DEL CRESCENTE UTILIZZO DELLE TECNOLOGIE PER LA COMUNICAZIONE DALLA PAURA DI UTILIZZARE LA RETE ALLA NECESSITÀ DI INTERAGIRE ATTRAVERSO ESSA ALL UTILIZZO DELLA RETE NELLA DIMENSIONE QUOTIDIANA MUTAMENTO DI PARADIGMA NELLA RELAZIONE INTERPERSONALE

4 STIAMO ASSISTENDO A CAMBIAMENTI NEI PARADIGMI EDUCATIVI Ci si aspetta che [i docenti] non insegnino solo un sapere codificato (più facile da trasmettere e valutare), ma modi di pensare (creatività, pensiero critico, problem-solving, decision-making, capacità di apprendere), metodi di lavoro (tecnologie per la comunicazione e collaborazione) e abilità per la vita e per lo sviluppo professionale nelle democrazie (Legge 107 del 13 luglio 2015 Riforma della scuola) Sviluppo delle competenze digitali degli studenti, con particolare riguardo al pensiero computazionale, all utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media nonché alla produzione e ai legami con il mondo del lavoro (Legge 107 del 13 luglio 2015 Riforma della scuola) IL PIANO NAZIONALE DELLA SCUOLA DIGITALE (Ottobre 2015) Diritto alla connettività negli ambienti scolastici

5 ALCUNI DATI 12 Rapporto Censis sulla comunicazione (marzo 2015), fa il bilancio della «grande trasformazione» dei media dell'ultimo decennio. Nel 2014 gli utenti di internet aumentano ancora e arrivano alla quota record del 70,9% della popolazione italiana, +7,4% rispetto al 2013; tra i giovani under 30 è boom di smartphone (li usa l'85,7%) e tablet (36,6%); continua la forte diffusione dei social network: è iscritto a Facebook il 50,3% dell'intera popolazione (il 77,4% dei giovani under 30) YouTube raggiunge il 42% di utenti (il 72,5% tra i giovani) il 10,1% degli italiani usa Twitter.

6 «I media elettronici sono diventati, per molti aspetti, i denominatori comuni che collegano ogni individuo, a prescindere dallo status e dalla posizione sociale» [Meyrowitz J., No sense of place, New York, Oxford University Press, 1985, trad. it. 1995]

7 I SOCIAL NETWORK NELL EDUCAZIONE. Il tema può essere affrontato distinguendo tre dimensioni rilevanti: 1.Educare ai social network: in questo caso, l attenzione è posta sui social network come oggetto d apprendimento nell ottica di promuovere nel soggetto capacità critiche di uso consapevole e creativo. 2.Apprendere con i social network: in questo caso, l interesse cade sull individuazione delle potenzialità dei social network per l apprendimento, tenendo conto da un lato delle loro peculiari caratteristiche e dall altro delle coordinate teorico-pedagogiche utili per identificarle. 3.Formarsi con i social network: ci riferiamo a quelle forme di apprendimento informale che possono generarsi dall esperienza stessa dei social network e, in particolare, ai potenziali benefici legati all appartenenza a gruppi informali d interesse, specie nel campo dello sviluppo professionale e del lifelong learning.

8 APPROFONDIMENTI 1. IL GIOCO DELL'IDENTITÀ IN RETE 2. PRIVACY E SICUREZZA TRA REALE E VIRTUALE 3.EMOZIONI E AFFETTI NEI SOCIAL NETWORK 4.ALCUNI CONCETTI FONDAMENTALI SUI SOCIAL NETWORK 5.POTENZIALITÀ E CRITICITÀ DEI SOCIAL NETWORK APERTI 6.EDUCAZIONE ALL USO CONSAPEVOLE DEI SOCIAL NETWORK TRA PROTEZIONE E EMPOWERMENT

9 1. IL GIOCO DELL'IDENTITÀ IN RETE Da sempre gli studiosi si confrontano sul concetto di identità, avanzando varie teorie sul suo significato. Oggi la questione diventa ancora più complessa poiché il concetto di identità lo poniamo in relazione con il mondo virtuale. Su Internet nessuno sa che sei un cane

10 1.A. Modelli costruttivisti Ogni singolo soggetto inventa e costruisce il mondo con le sue azioni e le sue interazioni sociali all interno delle comunità di cui fa parte, anche attraverso la condivisione del linguaggio e delle esperienze. Sapere come costruzione personale dell individuo a partire dall osservazione e dall interazione con l ambiente circostante. L apprendimento non avviene in modo passivo, ma attivo e per scoperta. L allievo deve arrivare ad impadronirsi dei contenuti autonomamente e deve sviluppare le proprie capacità cognitive e le proprie risorse culturali in modo da avere un apprendimento stabile anche in contesti extrascolastici. L apprendimento è libero da strutturazioni pre-costituite, è realistico e pieno di stimoli. QUINDI Internet rappresenta un ambiente potenzialmente interessante per poter realizzare forme di apprendimento tipiche dei modelli costruttivisti.

11 1.B. Identità e narrazione Identità come narrazione del proprio vissuto che si arricchisce giorno dopo giorno. QUINDI In Internet l identità viene principalmente costruita e mantenuta attraverso testi, discorsi, narrazioni. L Io acquista concretezza attraverso le parole pubblicate su blog, social oppure nei dialoghi mediati da vari strumentazioni tecnologiche. L auto presentazione si realizza attraverso un bricolage tra comunicazione interpersonale, scrittura biografica e condivisione di contenuti.

12 1.C. Prospettiva psicosociale Rapporto tra identità individuale e identità sociale: gli individui classificano ed etichettano se stessi in relazione a una prospettiva sociale. QUINDI I processi psicosociali che avvengono in rete (definizione ruoli sociali, del sistema normativo, dei processi di categorizzazione e di attribuzione dell identità) non sono diversi da quelli non virtuali. (SIT, Social Identity Theory, Tajfel e Turner, 1986) Poiché il sociale abita dentro di noi, le norme sociali di riferimento vengono utilizzate nei processi di socializzazione a seconda del contesto in cui avviene la comunicazione.(paccagnella, 2010; Riva, 2010)

13 1. IL GIOCO DELL'IDENTITÀ IN RETE CONCLUSIONI: In Fb è importante oggi essere realmente se stessi come quando è stato lanciato ad Harvard nel Febbraio del L anonimato, il gioco di ruolo, gli pseudonimi e i nomignoli [ ] hanno poco spazio in questa sede. Se si inventa una persona, o se si esagera nel migliorare la propria autopresentazione, si ricaveranno scarsi benefici da Fb. Si tratta di interagire con gli altri essendo realmente se stessi, altrimenti o gli amici non ci riconosceranno o non saranno più nostri amici [Kirkpatrick D., Facebook: la storia, Milano, Hoepli, 2011]

14 2. PRIVACY E SICUREZZA TRA REALE E VIRTUALE Privacy: capacità di controllare e limitare l accesso fisico, interazionale, psicologico e informativo al sé o al proprio gruppo [Burgoon et al.,1989]. La privacy diventa una delle maggiori sfide generate dalla diffusione dei social network: rivelare i propri dati per accedere e usufruire dei servizi. I dati vengono trattati oltre che dai gestori dei servizi social anche da altre organizzazioni che li utilizzano per vari scopi: commerciali, di localizzazione, turistici,.

15 Un paradosso sulla privacy: Da un lato le persone manifestano preoccupazione sulla protezione dei propri dati Dall altro rivelano informazioni dettagliate sul proprio profilo

16 Assenza di correlazione tra preoccupazioni e comportamenti effettivi 1. Gli utenti tendono a sottovalutare le politiche sulla privacy, poca conoscenza. 1. Le rilevazioni sulle preoccupazioni tendono a essere sommarie e non sempre tengono conto delle situazioni specifiche. 1. Difficoltà da parte degli utenti a trovare un equilibrio tra protezionismo e narcisismo.

17 Privacy e minori Implicazioni molto importanti quando le info sono pubblicate da minori. Essi pubblicano foto, nome della scuola, nome città di residenza, l indirizzo e spesso anche numero del cellulare. Cominciano, tuttavia, ad adottare qualche misura di privacy limitando l accesso solo agli amici. Un grave problema è stato riscontrato da una ricerca condotta in Europa da Livingstone; emerge che molti dei giovani utenti dei social network non hanno i requisiti anagrafici necessari per registrarsi e, quindi, non posseggono le competenze digitali per utilizzare un SN in modo sicuro.

18 3.EMOZIONI E AFFETTI NEI SOCIAL NETWORK L ambiente dei social è veramente un luogo deputato a coltivare relazioni personali caratterizzate da scambi densi di emozioni, affetti e sentimenti tipici delle relazioni amicali? Come si configurano i vissuti emozionali nei SN? Che impatto ha la virtualizzazione delle interazioni su emozioni, affetti e relazioni?

19 Alcune costanti che emergono dai vari studi (1) 1. I rapporti di amicizia richiedono una vicinanza emotiva che può diventare problematica quando sussistano differenze di stato sociale, spesso evidenziate anche attraverso i SN. 2. Componente riflessiva dell emotività, con particolare riferimento al defriending: sarebbe necessaria una maggiore dose di riflessività emozionale prima di togliere l amicizia. 3. La pratica del defriending è indicativa anche di pratiche semplicistiche nella gestione degli affetti: analfabetismo affettivo [Goleman, 1995; Riva, 2010], quando nell interazione mediata la fisicità del corpo viene sostituita dal medium privando il soggetto di un importante punto di riferimento nel processo di apprendimento e comprensione delle emozioni proprie e altrui.

20 Alcune costanti che emergono dai vari studi (2) Analfabetismo emotivo : 1)scarsa consapevolezza e conoscenza delle proprie emozioni e incapacità di controllarle 2)Incapacità di decifrare le relazioni altrui e di relazionarsi ad esse [Goleman, 1995] Le nuove generazioni hanno imparato a conoscere l altro in forme mediate e indirette, con scarsi contatti fisici [Galimberti, 2007; Parsi, 2009] Le tecnologie che abitano la nostra quotidianità ci illudono di essere meno isolati perché siamo sempre connessi, ma in realtà non si tratta di autentica intimità perché abbiamo a che fare con soggetti inanimati, con figure prive di sostanza che mentre colmano il nostro bisogno di sentirci meno soli ci permettono di farlo tenendo una giusta distanza [Turkle, 2012]

21 ALCUNI CONCETTI FONDAMENTALI SUI SOCIAL NETWORK

22 Reti sociali e siti di social network RETE SOCIALE: una struttura composta da un qualsiasi gruppo di attori (individui o gruppi) connessi tra loro da diversi legami sociali. Si tratta, quindi, innanzitutto di una rete fisica che può riferirsi a una comunità lavorativa, culturale, sportiva, religiosa, ecc. Una rete è costituita da una serie di nodi (gli individui) e di legami (le relazioni tra gli individui), la cui configurazione interna caratterizza la struttura di ogni specifica rete. SITI DI SOCIAL NETWORK(ING): «servizi Web che consentono alle persone di: 1.costruire un profilo pubblico o semi-pubblico all interno di un sistema definito 2.articolare una lista di altri utenti con cui instaurare delle connessioni 3.visualizzare e navigare la lista di connessioni di questi utenti e quelle di altri all interno del sistema» (Boyd & Ellison, 2007). Esempi più noti sono Facebook, Twitter, LinkedIn, Google Plus, ecc.

23 Tipologie di legami FORTI: i legami di sangue e i vincoli di parentela, le relazioni amicali e di luogo quali il vicinato; si tratta di rapporti reciproci che tendono a rendere le persone simili tra loro e che creano dei vincoli stabili o permanenti. DEBOLI: I legami riferibili agli incontri occasionali o strumentali mediante i quali le persone si raccordano sulla base di una serie di principi comuni; essi poggiano sulla natura transitoria della relazione. LATENTI: Connessioni deboli, tecnicamente possibili ma non ancora attivate socialmente.

24 Social network chiusi e aperti SOCIAL NETWORK CHIUSI: Ambienti studiati specificamente per obiettivi didattici che consentono l accesso solo a chi è utente registrato per quel determinato ambiente. Esempi noti sono Elgg, Ning, Edmodo, Schoology, ecc. Oltre a mettere a disposizione una serie di strumenti pensati appositamente per la didattica, offrono il vantaggio di offrire un ambiente protetto, riproducendo in qualche misura i confini e le caratteristiche della classe o di un ambiente di apprendimento circoscritto e delimitato. SOCIAL NETWORK APERTI: Social network nati con finalità di socializzazione, quali Facebook e Twitter, che consentono l iscrizione a qualunque utente. Il loro valore aggiunto è quello di mescolare i diversi piani dell apprendimento sia esso di tipo formale, informale o non formale con la dimensione sociale e ludica della quotidianità, con molteplici vantaggi per quanti vi sono coinvolti. Allo stesso tempo, questa ibridazione di contesti, di ruoli e di obiettivi pone una serie di sfide e di criticità di cui occorre essere consapevoli.

25 EDUCAZIONE ALL USO CONSAPEVOLE DEI SOCIAL NETWORK TRA PROTEZIONE E EMPOWERMENT (responsabilizzazione)

26 OBIETTIVI: IDENTIFICARE POSSIBILI PERICOLI E BENEFICI DERIVANTI DALL'USO DEI SOCIAL NETWORK INDIVIDUARE L'INSIEME DELLE COMPETENZE NECESSARIE PER UN LORO UTILIZZO CONSAPEVOLE SVILUPPARE LE SOCIAL NETWORK SKILLS PROMUOVERE IL VALORE DELLA CONDIVISIONE

27 Social network: quali skills? Comprensione della grammatica del dispositivo Capacità di valutarne il potenziale per la soluzione di problemi vicini alla vita reale Dimensione tecnologica Dimensione cognitiva Decodificare e valutare l affidabilità delle informazioni condivise nei social network e la credibilità delle fonti Creare contenuti attraverso il remix Tutelare la propria privacy, tenendo conto della dinamicità di questo concetto Comportarsi in modo adeguato e nel rispetto degli altri Dimensione etica Dimensione sociale Lavorare in modo collaborativo attraverso gli strumenti di social networking Partecipare attivamente a reti di interesse

28 POTENZIALITÀ E CRITICITÀ DEI SOCIAL NETWORK APERTI

29 LE POTENZIALITÀ PEDAGOGICHE DEI SOCIAL NETWORK Socializzazione, comunicazione e costruzione della comunità Apprendimento sociale e attività collaborative Condivisione di risorse e di materiali originali Ampliamento dei contesti di apprendimento

30 Le principali criticità dei SN aperti Digital divide e tasso di adozione incompleto da parte di docenti e studenti Mancanza di funzionalità specifiche per l apprendimento formale Mancanza di tempo e ulteriore carico di lavoro per i docenti e studenti Erosione dei ruoli docente/studente e ridefinizione delle identità professionali Essere o non essere amici su Facebook? Potere distraente e incidenza sul rendimento scolastico Perdita del calore dei contatti reali Mancanza di strategie di valutazione adeguate Incertezza legata all identificazione Carenza di buone pratiche Questioni relative alla privacy e sicurezza online

31 BIBLIOGRAFIA Antonelli G., Comunicazione, media, cittadinanza, Franco Angeli, Milano, 2009 Bourdieu P., The forms of capital. In J. Richardson (a cura di), Handbook of theory and research for the sociology of education, New York, Grenwood Calvani A., Fini, A., Ranieri M., La competenza digitale nella scuola, Erickson, Trento, 2010 Calvani A., Riotta M., Comunicazione e apprendimento in Internet. Didattica costruttivistica in rete, Edizioni Erikson, Trento, 2004 Castelles M., Galassia Internet, Feltrinelli, Milano, 2010 Castelles M., Il potere delle identità, Università Bocconi, Milano 2003 Castelles M., La nascita della società in rete, Università Bocconi, Milano, 2002 Cosenza V., Mappa globale dei social network, Vincos.it Di Fraia G. (a cura di), Blog-grafie: Identità narrative in rete, Milano, Guerini e associati, 2007 Erikson E. H., Gioventù e crisi d'identità, Armando Editore, Roma, 1995 Facci M., Valorzi S., Berti M., Generazione cloud. Essere genitori ai tempi di smartphone e tablet, Erickson, Trento,2013 Felini D., Ceretti F., Giannatelli R., Primi passi nella ME, Erickson Ferri P., La scuola digitale, Bruno Mondadori Editore, Udine, 2008, Ferri P., Nativi digitali, Bruno Mondadori Editore, Milano-Torino, 2011 Fini A., Cigognini M. E., Web 2.0 e social networking, Erickson, Trento, 2009 Galimberti U., L ospite inquietante, Feltrinelli, Milano, 2010 Giddens, Modernity and self-identity, Cambridge, Polity Press, 1991 Goffman E., La vita quotidiana come rappresentazione, Il Mulino, Bologna, 1969 Goleman D., Emotional Intelligence (1995); tr.it. Intelligenza emotiva, Rizzoli, Milano 1996 Lovink, Geert, Ossessioni collettive. Critica dei social media, Università Bocconi Editorie, Milano, 2012 Manca S., Sarti L. (2002), Comunita virtuali per l apprendimento e nuove tecnologie, TD Tecnologie Didattiche, n. 1, pp Massarotto M., Social Network, Apogeo, Milano, 2012 Oliviero Ferraris A., La ricerca dell identità, Giunti, Firenze,2002 Parola A., Rosa A., Giannatelli R., Media linguaggi e creatività, Trento, Erickson, 2013 Ranieri M., Manca S., I social network nell educazione, Erickson, Trento, 2013 Riva G., I social network, Il Mulino, Bologna, 2012 Sinnot J. Introduction to this Special Issue: Complex Thought and Constructionnof Identity, <<Journal of Adult Development>> Rivoltella P.C., Ardizzone P. (a cura di), 2007, New Media education, in Scuola e didattica, n. 15 Turkle S., Insieme ma Soli (Trad. Bourlot S., Lilli L.), Codice Edizioni, Torino, 2012 Turkle S., La Vita Sullo Schermo (Trad. Parrella B.), Apogeo Edizioni, Milano, 1996

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