Finalità del progetto/attività

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1 Titolo Pilastro Social Rating: AAA alta accessibilità accogliente Azioni partecipate per un territorio accogliente ed accessibile. Finalità del progetto/attività La città ha luoghi, la comunità ha persone. Non tutti i luoghi godono delle stesse attenzioni. Non tutte le persone hanno le stesse occasioni per accedere a ciò che la città offre. Per questo è importante attivare percorsi di concreta riduzione delle barriere architettoniche, fisiche, relazionali o legate alle competenze, che rischiano di emarginare soggetti che, per caratteristiche personali come la disabilità, la non conoscenza della lingua ma anche la fragilità sociale, l'età avanzata rischiano di essere fortemente esclusi dai luoghi e dagli spazi del vivere quotidiano: Il progetto Pilastro Social Rating: AAA alta accessibilità accogliente si colloca all interno delle attività e dell investimento che l Associazione Centro Documentazione Handicap e la Cooperativa Accaparlante stanno realizzando nel territorio del Pilastro, nel Quartiere San Donato. In particolare si fa riferimento al progetto La casa dell accessibilità volto a realizzare una serie di azioni che mettano al centro il tema dell accessibilità dei luoghi, degli eventi, delle relazioni e delle risorse informative mettendo in rete diverse realtà del territorio interessate a sviluppare idee e proposte a partire da questo tema e offrendo servizi specifici, sia ai singoli cittadini che all amministrazione. Il progetto mette in rete una serie di soggetti che avranno il ruolo di destinatari prima ma anche di attori del progetto stesso successivamente, a partire da progetti concreti che l Associazione Centro Documentazione Handicap e la Cooperativa Accaparlante stanno conducendo da alcuni anni. Il progetto si pone l obiettivo di realizzare una serie di azioni che abbiano una ricaduta diretta sul territorio, sia nell immediato che aprendo alla possibilità di una futura continuità di tali interventi. È per questo, per esempio, che le prime azioni del progetto riguardano la formazione, come trasferimento di competenze ma anche come punto di partenza per una replicabilità del progetto.

2 Destinatari Il progetto si rivolge: in modo diretto come destinatari che sono anche soggetti ed attori delle azioni proposte - a giovani individuati in collaborazione con i Servizi educativi del Q.re San Donato del Comune di - a giovani in carico al Dipartimento di Giustizia Minorile Centro di Giustizia Minorile dell Emilia - alle associazioni direttamente coinvolte nelle azioni previste Laminarie e La Fattoria e ai loro volontari e ad altre Associazioni del territorio che dovessero mostrare interesse a partecipare anche in itinere inoltre si rivolge: - ai servizi socio-sanitari presenti nella zona; - alle realtà associative presenti nel territorio, in particolare alle associazioni di promozione sportiva; - alle realtà commerciali presenti nel territorio in particolare agli esercenti del Centro Commerciale Conad e Centro Meraville; - alla cittadinanza. Descrizione del progetto/attività nel suo complesso e delle singole attività, con specificazione delle modalità di svolgimento, della durata, nonché con l'indicazione dei luoghi e dei periodi di realizzazione. Il progetto è articolato in tre fasi distinte ma collegate fra loro in modo da realizzare un percorso che parta da attività di conoscenza e formazione e arrivi ad una "messa in pratica" di alcune piste di azione esplorate durante gli incontri di formazione e sensibilizzazione. Prima Fase: Incontri di formazione e sensibilizzazione all incontro e alla relazione con la diversità Gli incontri hanno l'obiettivo di fornire ai partecipanti l'occasione di un incontro diretto con le diversità, favorendo quindi una riflessione partecipata sul tema della relazione con l'altro da me. Al centro del percorso il tema dell identità, punto di partenza e di arrivo di ogni relazione. Essere consapevoli di chi si è, infatti, è il primo passo per poter instaurare rapporti di fiducia. Il percorso proposto ha un taglio laboratoriale e prevede la partecipazione di animatori con disabilità che, partendo dalla loro lunga esperienza, permetteranno di tradurre immediatamente in esperienza concreta i temi trattati: non una relazione con la diversità parlata ma vissuta. ai volontari delle Associazioni direttamente coinvolte nelle azioni previste.

3 4 incontri tra gennaio/febbraio 2015 sede dell Associazione CDH Seconda Fase: Incontri di formazione sul tema dell accessibilità accogliente, lo spazio e le relazioni. Ogni pensiero e pratica di lavoro per rendere l ambiente maggiormente adeguato a tutte le persone deve muoversi in una prospettiva inclusiva così ben esemplificata dalle parole di Habernas. Inclusione - scrive Habermas - qui non significa accaparramento assimilatorio, né chiusura contro il diverso. Inclusione dell altro significa piuttosto che i confini della comunità sono aperti a tutti. Durante gli incontri si proporrà un lavoro: sull accessibilità fisica e sensoriale dei luoghi, degli edifici, dei servizi e agli itinerari che permettono un reale movimento nelle città e nei territori; sull atteggiamento di accoglienza delle persone che per motivi professionali (nelle strutture di ospitalità, nell informazione, nei servizi) e personali entrano in relazione con persone con bisogni specifici ; sulla fruibilità delle occasioni culturali legati all accessibilità del libro, del cinema, del teatro, dello sport, del divertimento ecc. ai volontari delle Associazioni direttamente coinvolte nelle azioni previste. 4 incontri marzo/aprile 2015 sede dell Associazione CDH Terza Fase: Attività di mappatura dell accessibilità di alcuni negozi/locali/spazi della zona Pilastro Il gruppo appositamente formato, eseguirà una mappatura di alcuni luoghi del territorio, volta a valutare la loro accessibilità architettonica, fisica, relazionale o legata alle competenze e alla redazione di una scheda di rilevazione che servirà per implementare una banca dati elettronica. Inoltre questo lavoro permetterà di evidenziare indicazioni e suggerimenti per aumentare l accessibilità globale dei luoghi mappati

4 L'attività di mappatura prevede: uscite per mappare l'accessibilità. Ogni uscita viene condotta da un equipe composta dai giovani del territorio che hanno partecipato all attività di formazione, un animatore con disabilità e un educatore della Cooperativa Accaparlante. redazione delle schede di rilevazioni con le informazioni raccolte; implementazione della banca dati disponibile su ai volontari delle Associazioni direttamente coinvolte nelle azioni previste alle persone con disabilità inserite presso il Centro Documentazione Handicap alle associazioni del territorio in particolare quelle di promozione sportiva negozi, associazioni, uffici pubblici della zona Pilastro del Quartiere San Donato. aprile-giugno 2015 zona Pilastro del Quartiere San Donato Quarta Fase: Documentazione creativa della mappatura del territorio Il gruppo di lavoro realizzerà una documentazione creativa del percorso svolto che permetta di raccontare alla cittadinanza i risultati del progetto L'attività di documentazione prevede: raccolta dei materiali prodotti: foto, video, racconto delle esperienze; progettazione di un documento/performance; presentazione al pubblico del documento/performance. all intero gruppo di lavoro; ai negozianti, associazioni, uffici coinvolti nella mappatura;

5 alla cittadinanza. luglio 2015 zona Pilastro del Quartiere San Donato

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