OBIETTIVO DEL CORSO CORSO DI METODI DI INDAGINE E VALUTAZIONE NELLE SCIENZE SOCIALI
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- Renata Guidi
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1 OBIETTIVO DEL CORSO Il corso fornisce i principali strumenti di analisi quantitativa per lo studio dei fenomeni politici, economici e sociali. Il corso è articolato in due parti: (1) la progettazione e la realizzazione di un'indagine quantitativa (2) la costruzione e l'analisi di indicatori sociali CORSO DI METODI DI INDAGINE E VALUTAZIONE NELLE SCIENZE SOCIALI Introduzione al corso Lezione 1: la ricerca quantitativa Il corso consente di: acquisire conoscenze sui temi della misurazione e quantificazione dei fenomeni come strumento di conoscenza a supporto delle decisioni, definire ed interpretare indicatori soggettivi ed oggettivi, saper realizzare tutte le fasi di un'indagine quantitativa. Esercitazioni su dati reali con l'ausilio di software statistico consentiranno di saper applicare le conoscenze acquisite. 2 Stefania Taralli Anno Accademico 2017/2018 1
2 Fenomeni sociali e statistica sociale "La vita sociale è costituita da libere correnti che sono perpetuamente in via di trasformazione, e che lo sguardo dell osservatore non riesce a fissare. Perciò non è da questo lato che lo studioso può affrontare l esame della realtà sociale. Noi sappiamo che essa è suscettibile di cristallizzarsi, senza cessare di essere se stessa: al di fuori degli atti individuali che suscitano, le abitudini collettive si esprimono in forme definite, in regole giuridiche e morali, in detti popolari, in fatti di struttura sociale, ecc. Esistendo in modo permanente e non mutando con le diverse applicazioni che ne vengono fatte, queste forme costituiscono un oggetto fisso, un campione costante che è sempre a portata dell'osservatore e che non lascia alcun margine alle impressioni soggettive o alla osservazioni personali. Perciò, quando il sociologo si accinge ad esplorare un qualsiasi ordine di fatti sociali, egli deve sforzarsi di considerarli dal lato in cui si presentano isolati dalle loro manifestazioni individuali. E. Durkheim, Le regole del metodo sociologico 3 LA MISURAZIONE miṡurazióne s. f. [der. di misurare]. L operazione del misurare, consistente nel confrontare una determinata grandezza fisica con la sua unità di misura, allo scopo di determinare il valore (o misura) della grandezza stessa: eseguire, compiere, effettuare la m. di una distanza, di una superficie, della pressione; fare la m. dell area di un terreno, ecc. 4 Stefania Taralli Anno Accademico 2017/2018 2
3 LA MISURAZIONE NELLE SCIENZE SOCIALI E possibile misurare i fenomeni sociali? A quali condizioni? Con quali strumenti? 5 LA MISURAZIONE Gli studi in ambito sociale hanno spesso come oggetto l osservazione e la misurazione di concetti le cui caratteristiche difficilmente sono direttamente osservabili: Disagio sociale Sviluppo umano Qualità della vita Partecipazione politica Benessere equo e sostenibile.. Il processo di misurazione costituisce una parte importante della ricerca sociale. Possiamo avere teorie brillanti, disporre di studi di ricerca perfettamente costruiti in tutti i dettagli, ma la ricerca sociale sarà un fallimento se non riusciremo a misurare in modo adeguato i nostri concetti (Kenneth D. Bailey, Metodi della ricerca sociale ) 6 Stefania Taralli Anno Accademico 2017/2018 3
4 IL PIANO DELLA RICERCA QUANTITATIVA La definizione del problema IL CORSO IL CORSO E LA PROFESSIONE Innovazione amministrativa e politico istituzionale Conclusioni Controllo La rilevazione dei dati Curriculum politico economico Interpretazione dei risultati La scelta del metodo Governance europea e relazioni euromediterranee Politiche europee e studi economico-giuridici 7 8 Stefania Taralli Anno Accademico 2017/2018 4
5 PROGRAMMA DEL CORSO (8 CFU) Gli argomenti fondamentali del corso sono: 1. la progettazione e la realizzazione di un'indagine campionaria 1.1 La formulazione del questionario 1.2 La tecnica delle scale 1.3 Il campionamento 1.4 L'indagine multiscopo dell'istat 2. la costruzione e l'analisi di indicatori sociali 2.1 Le tipologie di indicatori sociali 2.2 La costruzione di indicatori compositi 2.3 Il rapporto ISTAT sul benessere equo e sostenibile in Italia 9 ASPETTI APPLICATIVI Durante il corso verranno illustrate, anche con applicazioni pratiche, le principali fonti statistiche di ambito socio-demografico le metodologie adottate in indagini realizzate dall'istat e si fornirà una panoramica sui metodi di ricerca valutativa in ambito sociale 10 Stefania Taralli Anno Accademico 2017/2018 5
6 TESTI CONSIGLIATI (IN ALTERNATIVA) 1 Piergiorgio Corbetta La ricerca sociale: metodologia e tecniche - Vol. II. Le tecniche quantitative Il mulino 2003 LETTURE CONSIGLIATE (NON OBBLIGATORIE) 5 ISTAT (2006) Il sistema di indagini sociali multiscopo. Contenuti e metodologia delle indagini (Cap. 2, 10, 11, 12, 13) 2 Piergiorgio Corbetta La ricerca sociale: metodologia e tecniche - Vol. IV. L'analisi dei dati Il mulino Enrica Aureli Cutillo Lezioni di Statistica Sociale - Fonti, strumenti e metodi Cisu Domenica Fiordistella Iezzi Statistica per le Scienze Sociali. Dalla progettazione dell'indagine all'analisi dei dati Carocci Editore ISTAT (2015) Il benessere equo e sostenibile in Italia. Rapporto BES 2015 ISTAT. (Pag. 1-66) 7 M. Fortini (2000) Linee guida metodologiche per rilevazioni statistiche, ISTAT 8 OECD JRC (2005) Handbook on Constructing Composite Indicators, 12 Stefania Taralli Anno Accademico 2017/2018 6
7 ORGANIZZAZIONE DEL CORSO Lezioni Lunedì Aula 7 Mercoledì: Aula 7 Laboratori da programmare Ricevimento Lunedì ore 16 al termine della lezione LA RICERCA QUANTITATIVA NB: VERIFICARE LUOGO: Sala riunioni piano terra di via Don Minzoni (SPOCRI) Aula docenti 3 piano Piaggia dell Università 2 (Dip.to di Giurisprudenza) stefania.taralli@libero.it 13 Stefania Taralli Anno Accademico 2017/2018 7
8 LA RICERCA QUANTITATIVA Il piano e le fasi della ricerca LA RICERCA QUANTITATIVA Il piano e le fasi della ricerca Dalla teoria generale alle ipotesi della ricerca: operativizzazione e misurazione Concetti, indicatori, variabili, unità di analisi Dalla teoria generale alle ipotesi della ricerca: operativizzazione e misurazione Concetti, indicatori, variabili, unità di analisi Quantificazione e incertezza Quantificazione e incertezza Stefania Taralli Anno Accademico 2017/2018 8
9 IL PIANO DELLA RICERCA QUANTITATIVA LA STRUTTURA DI UNA RICERCA QUANTITATIVA Conclusioni Interpretazione dei risultati La definizione del problema Controllo La scelta del metodo La rilevazione dei dati La ricerca scientifica è un processo creativo di scoperta che si sviluppa secondo un itinerario prefissato e secondo procedure prestabilite che si sono consolidate all interno della comunità scientifica. (Corbetta, 1999) Stefania Taralli Anno Accademico 2017/2018 9
10 LE FASI DI UNA RICERCA QUANTITATIVA LO STUDIO DELLA LETTERATURA 1. avvio della ricerca 2. rilevazione dei dati 3. elaborazione dei dati definizione del problema identificazione dell oggetto di studio delimitazione dell area territoriale dello studio formulazione delle ipotesi organizzazione della ricerca predisposizione (e sperimentazione) degli strumenti individuazione delle fonti e campionamento raccolta dei dati registrazione dei dati organizzazione delle ipotesi scelta delle tecniche applicazione delle tecniche Preliminare a qualsiasi ricerca empirica L azione per scoprire quello che è già stato detto (sul piano teorico) e fatto (sul piano empirico) per decidere che cosa fare e come farlo aggiungendosi alle esperienze precedenti, attraverso l esplorazione delle pubblicazioni (la «letteratura») sull argomento studiato [Corbetta, 2015] La qualità e la completezza dello studio preliminare condiziona la rilevanza dei risultati empirici Fasi a) articolazione concettuale, messa a punto degli interrogativi di ricerca; b) rassegna delle principali ricerche condotte c) Definizione del disegno della ricerca e confronto con le ricerche già condotte 4. analisi dei risultati formulazione di generalizzazioni e uniformità controllo delle ipotesi di partenza confronto con il modello teorico di riferimento formulazione di nuove ipotesi 19 Formulazione delle ipotesi Disegno della ricerca 20 Stefania Taralli Anno Accademico 2017/
11 LA STRUTTURA DI UNA RICERCA QUANTITATIVA ATTENDIBILITÀ E VALIDITÀ DI UN INDAGINE La ricerca scientifica è un processo creativo di scoperta che si sviluppa secondo un itinerario prefissato e secondo procedure prestabilite che si sono consolidate all interno della comunità scientifica. (Corbetta, 1999) L attendibilità riguarda la riproducibilità di un risultato, e indica il grado con cui una certa procedura di traduzione di un concetto in variabile produce gli stessi risultati in prove ripetute con lo stesso strumento di rilevazione (stabilità); 1 a regola della ricerca empirica Controllo Deve svilupparsi all interno di un quadro collettivamente condiviso. I concetti e i procedimenti adoperati dal ricercatore devono essere standardizzati e i risultati delle sue intuizioni devono poter essere verificati anche da altri; La validità riguarda il grado con cui una certa procedura di traduzione di un concetto in variabile rilevi effettivamente il concetto che si intende esplorare. Cumulatività Se ho visto più lontano è perché stavo sulle spalle di Giganti (I. Newton) Stefania Taralli Anno Accademico 2017/
12 LA STRUTTURA DI UNA RICERCA QUANTITATIVA FASI Teoria Ipotesi Raccolta dati Analisi dati Risultati PROCESSI Deduzione Operativizzazione (disegno della ricerca) Organizzazione dati Interpretazione Induzione LA RICERCA QUANTITATIVA Il piano e le fasi della ricerca Dalla teoria generale alle ipotesi della ricerca: operativizzazione e misurazione Concetti, indicatori, variabili, unità di analisi Quantificazione e incertezza Stefania Taralli Anno Accademico 2017/
13 DALLA TEORIA ALLE IPOTESI La TEORIA è un insieme di proposizioni organicamente connesse, che si pongono ad un elevato livello di astrazione e generalizzazione rispetto alla realtà empirica, le quali sono derivate da regolarità empiriche e dalle quali possono essere derivate delle previsioni empiriche L IPOTESI è una proposizione che implica una relazione tra due o più concetti, che si colloca su un livello inferiore di astrazione e di generalità rispetto alla teoria e che permette una traduzione della teoria in termini empiricamente controllabili 25 UN ESEMPIO La teoria del suicidio anomico di Durkheim Più elevato è il tasso di individualismo in un determinato gruppo sociale, maggiore sarà il tasso di suicidi in quel gruppo 26 Stefania Taralli Anno Accademico 2017/
14 UN ESEMPIO Più elevato è il tasso di individualismo in un determinato gruppo sociale, maggiore sarà il tasso di suicidi in quel gruppo Proposizione causale Astratta (i concetti di individualismo, gruppo sociale, suicidio sono costrutti astratti) Generale (la connessione proposta da Durkheim è pensata valida per un vasto insieme di società) Deriva da uniformità empiriche (Durkheim ha dedotto la sua teoria attraverso l analisi delle fonti statistiche del suo tempo) Previsioni empiriche (permetteva di prevedere per l Irlanda un tasso di suicidi maggiore di quello dell Inghilterra) UN ESEMPIO Più elevato è il tasso di individualismo in un determinato gruppo sociale, maggiore sarà il tasso di suicidi in quel gruppo Ipotesi 1: Ci si aspetta un minor tasso di suicidio fra le persone sposate e con figli Ipotesi 2: Ci si aspetta un maggiore tasso di suicidio quando una società attraversa un periodo di crisi politica o culturale Stefania Taralli Anno Accademico 2017/
15 L ANALISI EMPIRICA QUANTITATIVA Gli studi in ambito sociale hanno spesso come oggetto l osservazione e la misurazione di concetti le cui caratteristiche difficilmente sono direttamente osservabili Il processo di misurazione costituisce una parte importante della ricerca sociale. Possiamo avere teorie brillanti, disporre di studi di ricerca perfettamente costruiti in tutti i dettagli, ma la ricerca sociale sarà un fallimento se non riusciremo a misurare in modo adeguato i nostri concetti (Kenneth D. Bailey, Metodi della ricerca sociale ) 29 LA RICERCA QUANTITATIVA Il piano e le fasi della ricerca Dalla teoria alle ipotesi: operativizzazione e misurazione Concetti, indicatori, variabili, unità di analisi Quantificazione e incertezza 30 Stefania Taralli Anno Accademico 2017/
16 Problemi di misurazione nelle scienze sociali Dimensione 1 concetto Dimensione 2 Dimensione n. Ind. 1 Ind. 2 Ind. 3 Ind. 4 Ind. 5 Definizione operativa v1 v2 v3 v4 v5 Operazioni sulle variabili MISURAZIONE: CONOSCENZA QUANTITATIVA DEI FENOMENI COLLETTIVI La statistica ( ) ha come scopo la conoscenza quantitativa dei fenomeni collettivi (G. Leti) La conoscenza dell aspetto quantitativo dell espressione di un fenomeno all interno di un collettivo di studio necessita di alcuni passaggi: OSSERVAZIONE del fenomeno RILEVAZIONE SINTESI delle osservazioni individuali RAPPRESENTAZIONE dei dati raccolti: Indicatori semplici Indicatori semplici Indicatori semplici Indici sintetici Indicatori semplici Indicatori semplici 31 Tabelle statistiche Grafici Cartogrammi 32 Stefania Taralli Anno Accademico 2017/
17 CONCETTI.) Una ipotesi è una interconnessione tra concetti o anche una proposizione che implica una relazione fra due o più concetti.) Con il termine concetto ci si riferisce al.) Possiamo dunque dire che e che contenuto semantico (e quindi al significato) dei segni linguistici e delle immagini mentali; i concetti sono i mattoni della teoria è attraverso l operativizzazione dei concetti che si realizza la traduzione empirica di una teoria 33 CONCETTI L operativizzazione dei concetti Il primo passaggio del processo di traduzione empirica dei concetti consiste nell applicarli a oggetti concreti, farli, cioè, diventare attributo o proprietà degli specifici oggetti studiati, che chiamiamo unità d analisi. dalla Qualità del prodotto alla Soddisfazione del cliente 34 Stefania Taralli Anno Accademico 2017/
18 CONCETTI L operativizzazione dei concetti Il secondo passaggio consiste nel definire le regole per tradurre un concetto in operazioni empiriche CONCETTI L operativizzazione dei concetti Il terzo passaggio consiste nella applicazione delle regole ai casi concreti studiati. E, cioè, l applicazione pratica della definizione operativa Soddisfazione del cliente Rilevazione dei volumi di vendite Indagine sulla rispondenza delle caratteristiche del prodotto ai gusti dei consumatori Soddisfazione del cliente Rilevazione dei volumi di vendite Indagine sulla rispondenza delle caratteristiche del prodotto ai gusti dei consumatori Stefania Taralli Anno Accademico 2017/
19 CONCETTI L operativizzazione dei concetti Il terzo passaggio consiste nella applicazione delle regole ai casi concreti studiati. E, cioè, l applicazione pratica della definizione operativa Soddisfazione del cliente Quantità vendute nell ultimo anno Quota di mercato e rapporto con la concorrenza Indagine sulla rispondenza delle caratteristiche del prodotto ai gusti dei consumatori 37 CONCETTI L operativizzazione dei concetti Il terzo passaggio consiste nella applicazione delle regole ai casi concreti studiati. E, cioè, l applicazione pratica della definizione operativa Soddisfazione del cliente Quantità vendute nell ultimo anno Quota di mercato e rapporto con la concorrenza Preparazione di un questionario 38 Stefania Taralli Anno Accademico 2017/
20 CONCETTI E VARIABILI CONCETTI E VARIABILI La traduzione empirica di una teoria si realizza attraverso l operativizzazione dei concetti 1. Far diventare i concetti caratteristiche di oggetti concreti (proprietà di unità di analisi) 2. Dare una definizione empirica dei concetti (definizione operativa) 3. Applicare la definizione empirica ai casi concreti oggetto di interesse (rilevazione delle variabili) Concetto Proprietà Variabile tradurre dal linguaggio teorico al linguaggio empirico tradurre dal linguaggio teorico al linguaggio empirico Operativizzazione (classificazione, ordinamento, misurazione) La variabile è la proprietà operativizzata Stefania Taralli Anno Accademico 2017/
21 GLI INDICATORI (SOCIALI) E I CONCETTI GLI INDICATORI E I CONCETTI Sono strumenti di misura di fenomeni non osservabili direttamente. La valutazione avviene attraverso l osservazione di fenomeni similari o correlati ad essi, che siano a loro volta, però, misurabili direttamente. 1. Un concetto non sempre può essere esaurito da un solo indicatore 2. Un indicatore può essere connesso con più concetti Concetti semplici: genere, età, residenza,.. Concetti complessi: religiosità, intelligenza, professione, 3. Il rapporto tra l indicatore e il concetto è postulato (deriva dal modello teorico) I concetti sono astratti indicatori statistici 4. Il rapporto tra l indicatore e il concetto è contestuale 41 Il numero medio di vani per abitante può essere inteso come elemento per misurare: il benessere economico di una collettività il fabbisogno abitativo di quella comunità 42 Stefania Taralli Anno Accademico 2017/
22 LE VARIABILI LE VARIABILI La variabile è la traduzione dell indicatore in misura statistica Il passaggio dall indicatore alla variabile avviene attraverso la definizione operativa Tipo di variabile Stato della proprietà Operativiz. Valori Operazioni Un concetto può essere declinato in più indicatori e ciascun indicatore operativizzato in modi differenti Livello culturale di un individuo: Operativizzazione: titolo di studio conseguito OPPURE numero di anni trascorsi complessivamente nel sistema di istruzione formale (al netto delle ripetenze) Operativizzazione: fruizione culturale (libri letti, partecipazione a eventi culturali; rilevato con l indagine Istat multiscopo OPPURE/ANCHE spesa per consumi culturali rilevata per esempio dai movimenti bancari) Operativizzazione: conoscenze, competenze, abilità possedute (rilevate per esempio attraverso appositi test di valutazione) 43. Nominale Ordinale Cardinale Discreto Non ordinato Discreto Ordinato Continuo Discreto Classificazione Nomi = Ordinamento Misurazione Conteggio Numeri con proprietà ordinali Numeri con proprietà cardinali = > < = 44 > < + - * : Stefania Taralli Anno Accademico 2017/
23 L UNITÀ DI RILEVAZIONE E L UNITÀ DI ANALISI L individuo Un collettivo la sociologia è spesso definita come la scienza dell interazione sociale, da cui consegue che l unità delle analisi sociologiche dovrebbe essere l attore sociale [ ] e nella maggioranza delle analisi sociologiche la scelta cade sul prototipo dell attore sociale, l individuo umano (Galtung, 1967) LA RICERCA QUANTITATIVA Il piano e le fasi della ricerca Dalla teoria alle ipotesi: operativizzazione e misurazione Aggregato di individui L evento Il gruppo-organizzazione-istituzione Concetti, indicatori, variabili, unità di analisi Quantificazione e incertezza La rappresentazione simbolica prodotto culturale Stefania Taralli Anno Accademico 2017/
24 Il concetto di qualità L approccio sistematico alla qualità La qualità di una statistica è espressa in termini di capacità della stessa di soddisfare le esigenze (implicite o esplicite) degli utenti dell informazione statistica. Gli organismi internazionali ed europei che si occupano di statistica hanno sviluppato sistemi di documentazione e monitoraggio volti a rilevare l importanza della qualità nelle indagini statistiche e a sostenerla. L Istat da oltre trent anni ha sviluppato un approccio sistematico alla qualità, in conformità con gli standard internazionali. Di recente si sta procedendo con l estensione degli avanzamenti a tutte le statistiche prodotte nell ambito del Sistema Statistico Nazionale (Codice italiano della statistica ufficiale, G.U. n. 240 del 13/10/2010). L approccio è orientato a tutti gli aspetti della produzione statistica. Qualità del prodotto del processo passaggi necessari per arrivare all output l output Progettazione Rilevazione Elaborazione Diffusione Stefania Taralli Anno Accademico 2017/
25 ERRORI DI RILEVAZIONE ERRORI DI RILEVAZIONE Valore osservato (variabile) = Valore Errore vero + sistematico + (concetto) Errore accidentale Errore di rilevazione = Valore osservato Valore vero Errore sistematico è un errore costante si presenta in tutte le rilevazioni determina una sovrastima o una sottostima del valore vero 49 [Corbetta, 2015] Errore accidentale è un errore variabile varia in caso di repliche della rilevazione sullo stesso individuo varia cambiando campione Il suo valore medio è pari a zero 50 Stefania Taralli Anno Accademico 2017/
26 ERRORI DI RILEVAZIONE L approccio sistematico alla qualità Valore osservato (variabile) = Valore Errore vero + sistematico + (concetto) Errore accidentale Coerentemente con la definizione di qualità di Eurostat, la produzione statistica deve soddisfare i seguenti requisiti: essere rilevante per le finalità conoscitive e di analisi degli indicatori Errore di rilevazione = Valore osservato Valore vero Non è stimabile ex ante A determinate condizioni può essere (in parte) misurato ex-post fornire stime e indicatori il più attendibili possibile, cioè caratterizzati da elevati livelli di accuratezza cogliere tempestivamente i fenomeni oggetto di studio essere facilmente accessibile e corredata di informazioni utili alla comprensione dei dati consentire di effettuare confronti, come analisi in serie storiche o tra fonti diverse L unico errore quantificabile ex ante è l errore di campionamento 51 Progettazione Rilevazione Elaborazione Diffusione 52 Stefania Taralli Anno Accademico 2017/
27 La qualità del prodotto Le dimensioni della qualità Le dimensioni della qualità Rilevanza Accuratezza Tempestività e puntualità Coerenza Comparabilità Accessibilità e chiarezza Rilevanza: soddisfacimento delle esigenze attuali e potenziali degli utenti Accuratezza: grado di vicinanza tra le stime e i valori reali oggetto di rilevazione Tempestività: tempo intercorrente tra la data di rilascio e quella di riferimento dei dati Puntualità: rispetto dei tempi programmati per il rilascio dei dati Coerenza: utilizzo dei medesimi concetti, classificazioni, definizioni e popolazioni obiettivo Comparabilità: confrontabilità nel tempo e/o nello spazio delle stesse variabili 53 Accessibilità: facilità di accesso ai dati Chiarezza: facilità di comprensione dei dati 54 Stefania Taralli Anno Accademico 2017/
28 Un dettaglio sull accuratezza errori campionari e non campionari Un dettaglio sull accuratezza tipologie di errore Le possibili fonti di errore di un indagine: Errore campionario È gestibile e in gran parte noto in base allo schema di campionamento Diminuisce all aumentare del campione. Errore non campionario Copertura: è insito nelle liste di partenza dell indagine (sottocopertura, sovracopertura, duplicazioni) Errore variabile Dipende dal numero di unità da rilevare (n) nelle indagini campionarie di solito diminuisce al crescere di n nelle indagini non campionarie su vasta scala può crescere all aumentare di n Distorsione È indipendente dal numero di unità da rilevare Mancata risposta: mancata acquisizione parziale o totale dei dati relativi a certe unità nel campo di osservazione Misurazione: errori nell identificazione del valore della variabile in fase di raccolta o trattamento dei dati 55 utilizzo di una scala di misurazione errata impiego di uno stimatore distorto ecc. 56 Stefania Taralli Anno Accademico 2017/
29 La scomposizione dell errore totale QUANTIFICAZIONE E INCERTEZZA Fedeltà Distorsione Non campionaria Campionaria 57 Riduzione di complessità 58 Stefania Taralli Anno Accademico 2017/
30 QUANTIFICAZIONE E INCERTEZZA Il trattamento statistico dell informazione è il presupposto della conoscenza quantitativa dei fenomeni sociali In ambito sociale: Informazione quantitativa informazione oggettiva In ambito statistico: Informazione quantitativa informazione esatta L aleatorietà è una componente ineliminabile dell informazione statistica Statistica = riduzione dell incertezza attraverso la quantificazione e minimizzazione dell errore 59 QUANTIFICAZIONE E INCERTEZZA Statistica = riduzione dell incertezza attraverso la minimizzazione e la quantificazione dell errore totale 60 Stefania Taralli Anno Accademico 2017/
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