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1 3 corso Asag Scuola di Alpinismo Giovanile Alpi Orobie Rapporto tra i pari e con gli accompagnatori Dinamiche dei gruppi Modi di insegnare-modi di imparare

2 Rapporto tra i pari e con gli accompagnatori

3 LA RELAZIONE Comunicazione bidirezionale A B BUONA RELAZIONE? A B Comunicazione unidirezionale

4 «INGREDIENTI» DELLA BUONA RELAZIONE TEMPO E OCCASIONI RIPETUTE Intelligenza emotiva ACCETTAZIONE INCONDIZIONATA Messaggi io FIDUCIA GIUSTO RUOLO EMPATIA ASCOLTO ATTIVO

5 EMPATIA In una gelida giornata d inverno, due porcospini pieni di freddo si strinsero l un l altro per riscaldarsi, ma si accorsero di pungersi reciprocamente con gli aculei. Allora si separarono, ma così sentirono nuovamente freddo. Prova e riprova i porcospini riuscirono a trovare la giusta distanza che consentiva loro di scambiarsi un po di calore senza pungersi troppo.

6 EMPATIA Capacità di mettersi nei panni dell altro rimanendo nei propri. Sintonizzazione sulle emozioni +/-

7 ASCOLTO ATTIVO ASCOLTO

8 Capacità di stare nel GIUSTO RUOLO 1 INTERAZIONE COMPLEMENTARE E SIMMETRICA Tutti gli scambi di comunicazione sono simmetrici o complementari, a seconda che siano basati sull uguaglianza o sulla differenza. Interazione simmetrica: uguaglianza/ minimizzazione delle differenze Interazione complementare: One-up (primaria o superiore) One-down (secondaria o inferiore) 8

9 Capacità di stare nel GIUSTO RUOLO Accompagnatori - Ragazzi Interazione complementare Ragazzo-Ragazzo Interazione simmetrica

10 Capacita di stare nel GIUSTO RUOLO 2 Competenze SAPERE SAPER ESSERE

11 Capacità di stare nel GIUSTO RUOLO 2 SAPERE CONOSCENZE

12 SAPER ESSERE Critica, giudica, sminuisce E normativo: controlla e vigila, guida e dirige, educa, dà regole. E affettivo: protegge, si prende cura, ha in affido, conforta e rassicura. Dà aiuto da una posizione di superiorità, fa al posto di Insegna, problem-solving, funge da modello. Si diverte, è giocoso e creativo Agisce senza nessuna regola, utilizza interazioni simmetriche

13 Capacità di stare nel GIUSTO RUOLO 2 SAPERE SAPER ESSERE

14 PROBLEMATICHE DEL SAPERE PROBLEMATICHE DEL SAPER ESSERE

15 L INTELLIGENZA EMOTIVA

16 L EMOZIONE E LA BUSSOLA DELL AZIONE PAURA RABBIA TRISTEZZA GIOIA

17 L INTELLIGENZA EMOTIVA Esercizio

18 IL NONCURANTE

19 IL CENSORE

20 IL LASSISTA

21 L ALLENATORE EMOTIVO

22 L INTELLIGENZA EMOTIVA Capacità di riconoscere, valutare, gestire, esprimere in modo consapevole le emozioni. COMPETENZA PERSONALE Consapevolezza di se stessi COMPETENZA SOCIALE Modo in cui gestiamo le relazioni con gli altri Essere emotivamente intelligenti significa accettare tutte le emozioni e saperle utilizzare al meglio.

23 LE 5 FASI CHIAVE DELL ALLENAMENTO EMOTIVO 1. Essere consapevoli delle emozioni del bambino. 2. Riconoscere in quell emozione un opportunità di intimità e di insegnamento. 3. Ascoltare con empatia e convalidare i sentimenti del bambino/ragazzo. 4. Aiutare il bambino a trovare le parole per definire le emozioni che sta provando. 5. Porre dei limiti, mentre si esplorano le strategie per risolvere il problema in questione.

24 ACCETTAZIONE INCONDIZIONATA ESSERE VS FARE La tua essenza di essere umano è OK per me, anche se il tuo comportamento può non esserlo. Effetto sulla relazione?

25 «INGREDIENTI» DELLA BUONA RELAZIONE TEMPO E OCCASIONI RIPETUTE Intelligenza emotiva ACCETTAZIONE INCONDIZIONATA FIDUCIA GIUSTO RUOLO EMPATIA Messaggi io ASCOLTO ATTIVO

26 Il gruppo

27 Il gruppo è una dimensione fondamentale

28 Senza comunicazione non può esistere un gruppo. Il gruppo si costruisce e si mantiene attraverso un ininterrotto fluire di comunicazioni, verbali e non verbali.

29 Regole di comportamento Le regole favoriscono il buon funzionamento di un gruppo

30 Regole di comportamento Comportamenti non accettati/proibiti Comportamenti da valutare caso per caso Comportamenti accettati/desiderati Autoregolazione comportamentale

31 Il conflitto è una realtà sempre possibile in qualunque tipo di gruppo. Stato della relazione, che riguarda due o più persone, in cui si presenta un problema (contenuto), che crea un disagio (significato emotivo). Disfunzionale

32 Assenza di conflitto Dinamiche disfunzionali Conflitto distruttivo

33 Assenza di conflitto LA RINUNCIA La rinuncia ad affrontare il conflitto porta al conformismo e all adeguamento. Conflitto distruttivo LA GUERRA La componente di disturbo nella relazione avviene mediante un elaborazione folle del conflitto, attraverso violenza e sopraffazione.

34 LA RINUNCIA LA GUERRA Due facce della stessa medaglia

35 L ARTE DEL CONFLITTO La gestione del conflitto Conflitto costruttivo

36 L ARTE DEL CONFLITTO Esperienza comune e costante nella vita di ogni persona e di ogni gruppo. Evento reversibile, riparabile, negoziabile ASSUMERE e SO-STARE nel conflitto come occasione per ristrutturare la relazione.

37 Alcuni strumenti 1 ATTEGGIAMENTO ASSERTIVO Qual è il comportamento migliore in questa circostanza? Scelgo un comportamento che tenga conto sia delle mie esigenze, desideri, opinioni che di quelle degli altri. Ricorso al compromesso.

38 Alcuni strumenti 2 Il punto di vista dei comunicanti determina lo sviluppo della comunicazione STORIA DI MARIO E LUISA

39 Descrizione di Marisa CAUSA Mario è passivo EFFETTO Luisa brontola E SODDISFACENTE QUESTA LETTURA DELLA SITUAZIONE?

40 Descrizione di Mario CAUSA Marisa brontola EFFETTO Mario è passivo E QUESTA E SODDISFACENTE?

41

42 MODELLO LINEARE Conflitto su ciò che si considera la causa e su ciò che si considera l effetto (diversa punteggiatura degli eventi). Ognuno ha la pretesa che la serie abbia un inizio e si aspetta dall altro il cambiamento. «SPOSTATI» (CAMBIA) «SPOSTATI» (CAMBIA)

43 MODELLO LINEARE CAUSA EFFETTO MODELLO CIRCOLARE

44 MODELLO CIRCOLARE Marisa brontola Mario è passivo

45 Alcuni strumenti 3 Messaggi TU Affermazioni non in prima persona che pongono attenzione sull altro Recriminare Accusare Giudicare Dare ordini Messaggi IO Affermazioni in prima persona che favoriscono il dialogo Esprimere le proprie emozioni assumendosene la responsabilità

46 UN GRUPPO CHE FUNZIONA E UN GRUPPO RESILIENTE RESILIENZA Capacità, in circostanze avverse, di riuscire a fronteggiare efficacemente le contrarietà. Un luogo di relazioni e di pensiero che resiste agli urti e alle difficoltà e che migliora continuamente se stesso.

47 MODI DI INSEGNARE - MODI DI IMPARARE

48 MODI DI INSEGNARE - MODI DI IMPARARE COSA? Tecnica + altro responsabilità, socializzazione, cooperazione In un ambiente di apprendimento alternativo

49 Età diverse bisogni diversi Bambino Componente ludica dell attività Ragazzo Acquisizione di status Forma fisica e abilità Competizione

50 Quali strumenti per insegnare ed imparare? Lezione frontale Circle Time

51 Tema/punto dopo la giornata CIRCLE TIME

52 QUALE GIOCO? Obiettivo Caratteristiche del gruppo Didattico Relazionale Educativo Ambiente Tempo CLUB ALPINO ITALIANO - ALPINISMO GIOVANILE IMPARARE GIOCANDO Una raccolta di proposte per giocare con i ragazzi

53 GIOCHI RELAZIONALI conoscenza Presentazione di un compagno cooperativi Squali e pinguini Bandierina a coppie/gruppi Con un cerino in mano riflessione

54 LA VERIFICA DOPO IL GIOCO Alla fine del gioco può essere opportuno fermarsi a riflettere sul gioco stesso, cioè come esso si è svolto, a cosa è servito, come si sono sentiti i giocatori e se si sono verificate situazioni problematiche.

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