LE COMPENSAZIONI DEI CREDITI IVA DAL 1 GENNAIO 2010

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1 LE COMPENSAZIONI DEI CREDITI IVA DAL 1 GENNAIO 2010 di Angelo Saitta Dal 1 gennaio 2010 troverano applicazione per la prima volta le nuove regole per la compensazione dei crediti IVA. La disciplina è prevista a seguito delle modifiche introdotte dall'art. 10 del D.L. 1 luglio 2009, n. 78, convertito con modificazioni dalla legge 3 agosto 2009, n Fino al 31 dicembre del 2009 la compensazione dei crediti IVA con altri tributi e contributi poteva essere effettuata già con decorrenza dal 1 gennaio dell'anno successivo rispetto a quello di maturazione del credito. L'operazione era dunque possibile ancor prima della materiale presentazione della dichiarazione IVA annuale. Ad esempio i contribuenti hanno potuto utilizzare in compensazione, già a partire dal 1 gennaio 2009, il credito IVA annuale maturato al 31 dicembre 2008 anche se la dichiarazione relativa al predetto periodo d'imposta è stata presentata entro il 30 settembre del Ora, con decorrenza dal 1 gennaio 2010 non è più così. Tuttavia l'ambito applicativo dell'intervento normativo è circoscritto. Infatti le nuove regole troveranno applicazione solo per le compensazioni effettuate nel corso del periodo d'imposta per importi superiori al limite annuale di diecimila euro. Inoltre, per le medesime operazioni il cui importo risulti superiore al limite di quindicimila euro è prevista sulla relativa dichiarazione a credito l'apposizione del visto di conformità.

2 LE NUOVE REGOLE PER LA COMPENSAZIONE DEI CREDITI IVA Regole previgenti Dal 1 Gennaio Compensazioni dei crediti IVA fino ad - Si applicano le regole già vigenti nel ,00 annui; 2009; le compensazioni possono essere - Compensazioni di tutti gli altri crediti effettuate purché i relativi crediti siano d'imposta (IRES, IRAP, IRPEF, etc). indicati nelle dichiarazioni annuali; - le compensazioni possono essere effettuate già dal 1 gennaio dell'anno successivo rispetto a quello in cui è maturato il credito, quindi ancor prima della presentazione effettiva delle dichiarazioni annuali - Compensazioni dei crediti IVA annuali e/o infrannuali eccedenti la soglia di ,00. - Compensazioni dei crediti IVA annuali e/o infrannuali eccedenti la soglia di ,00 - Le compensazioni possono essere effettuate solo a partire dal giorno 16 del mese successivo a quello presentazione della dichiarazione dell'istanza (per le di o compensazioni infrannuali) da cui emerge il credito - Le compensazioni possono essere e/o infrannuali eccedenti la soglia di ,00 effettuate solo a partire dal giorno 16 del mese successivo a quello di presentazione della dichiarazione o dell'istanza (per le compensazioni infrannuali) da cui emerge il credito; - è necessaria l'apposizione del visto di conformità di cui all'art. 35, comma 1, lett. a), del D.Lgs 9 luglio 1997, n. 241 relativamente alle dichiarazioni dalle quali emerge il credito; - il visto di conformità di cui al punto precedente potrà essere rilasciato da un Dottore commercialista, da un consulente ovvero, per le società con obbligo di controllo contabile dal revisore.

3 Controlli del professionista per il rilascio del visto di conformità Il professionista o il revisore che appongono il visto di conformità non sono tenuti ad effettuare controlli di merito. In pratica non sono necessarie né valutazioni di inerenza, né dell'effettiva esistenza della spesa effettuata dal proprio cliente. Le operazioni di riscontro sono di mero controllo formale. I controlli per il rilascio del visto di conformità la regolare tenuta e conservazione delle scritture contabili obbligatorie ai fini IVA; la corrispondenza dei dati esposti nella dichiarazione alle risultanze della relativa documentazione; la corrispondenza dei dati esposti nella dichiarazione alle risultanze delle scritture contabili. Le istruzioni delle Direzioni regionali: l'istanza per l'autorizzazione al rilascio del visto In vista dell'applicazione della nuova disciplina le Direzioni regionali delle entrate hanno fornito alcune istruzioni con riferimento: alle modalità per ottenere l'abilitazione a rilasciare il visto di conformità; alla procedura da seguire per ottenere l'inserimento del soggetto interessato nell'elenco centralizzato di chi è legittimato ad apporre il visto. È necessaria la presentazione di un'apposita istanza per ottenere l'autorizzazione al rilascio del visto di conformità. L'istanza deve contenere una serie di informazioni. I contenuti dell'istanza La richiesta d'inserimento nell'elenco centralizzato delle Entrate riguardante i soggetti che possono rilasciare il visto di conformità sulle dichiarazioni fiscali; i dati anagrafici; i requisiti professionali; il codice fiscale e la partita IVA;

4 il domicilio e gli altri luoghi ove viene svolta l'attività professionale; la denominazione o ragione sociale e i dati anagrafici dei soci e dei componenti il consiglio di amministrazione e, ove previsto, del collegio sindacale, delle società di servizi delle quali il professionista intende avvalersi per lo svolgimento dell'attività di assistenza fiscale. La presentazione dell'istanza deve essere effettuata allegando i seguenti documenti: dichiarazione relativa all'insussistenza di provvedimenti di sospensione dell'ordine di appartenenza; dichiarazione relativa alla sussistenza dei requisiti di cui all'art. 8, comma 1 del D.M. 31 maggio 1999, n. 164; dichiarazione attestante il possesso dell'abilitazione rilasciata dall'agenzia delle entrate per la trasmissione telematica delle dichiarazioni fiscali; fotocopia di un documento di identità; documento in originale o copia conforme di una polizza assicurativa ad hoc riservata all'attività di assistenza fiscale. L'invio dell'istanza deve essere effettuato tramite raccomandata a/r all'agenzia delle entrate territorialmente competente. La polizza assicurativa obbligatoria Le istruzioni delle Direzioni regionali ricordano come il professionista che intenda rilasciare il visto di conformità debba stipulare un apposito contratto di copertura assicurativa avente le sotto indicate caratteristiche e requisiti: la polizza deve contenere l'espresso riferimento alla prestazione di assistenza fiscale con l'apposizione del visto di conformità sulle dichiarazioni ai sensi dell'art. 35 del D.Lgs n. 241/1997; il massimale previsto dalla polizza deve essere adeguato al tipo di attività svolta. In particolare si deve tenere conto del numero dei contribuenti assistiti; il numero dei visti di conformità, delle asseverazioni e delle certificazioni tributarie rilasciati e in ogni caso non deve essere inferiore all'importo di ,80; la polizza non deve contenere franchigie o scoperti. Tuttavia tale circostanza è possibile nel caso in cui l'assicurazione si impegni a risarcire per l'intero il soggetto danneggiato con successiva rivalsa sul professionista assicurato; il contratto assicurativo deve prevedere, per gli errori commessi durante il periodo di validità della polizza, l'integrale risarcimento dei danni denunciati

5 nei cinque anni successivi alla scadenza della polizza stessa; la polizza non deve contenere l'indicazione del modello di dichiarazione in quanto la possibilità di apporre il visto di conformità riguarda tutte le dichiarazioni fiscali. Per i professionisti che svolgono l'attività nell'ambito di uno studio associato è possibile utilizzare la polizza stipulata dallo studio stesso. Tuttavia in questo caso è necessario che: la polizza indichi i dati di ogni singolo professionista che intende garantire; la polizza preveda un'autonoma copertura assicurativa per l'attività di assistenza fiscale non inferiore a ,80; rispetti le condizioni indicate in precedenza. 14 gennaio 2010 Angelo Saitta