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- Tommasina Morandi
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1 CAPITOLO TERZO STRUMENTI PER L ANALISI DEI FENOMENI DEMOGRAFICI Sommario: 1. Introduzione Il diagramma di Lexis Generazioni e coorti: analisi per generazioni e analisi per contemporanei Gli strumenti elementari dell analisi demografica: tassi e probabilità. 1. INTRODUZIONE Scopo dell analisi demografica è la trasformazione delle informazioni statistiche grezze in dati elaborati al fine di renderli significativi. Tale trasformazione si attua attraverso le operazioni di sistemazione dei dati in tabelle, nella loro opportuna sintesi attraverso indici etc. In questo capitolo esamineremo i concetti e gli strumenti elementari a disposizione della demografia per analizzare i fenomeni che concorrono a determinare la dinamica demografica. 2. IL DIAGRAMMA DI LEXIS Il diagramma di Lexis è una rappresentazione grafica di eventi demografici (nascita, matrimonio, divorzio,..., morte) di un individuo, dovuta allo statistico tedesco Wilhelm Lexis ( ). Il diagramma, ideato nel 1875, pone in corrispondenza le date di osservazione di questi eventi e le età (o le durate) a queste date; consente, dunque, di classificare le informazioni attinenti tali eventi in funzione del flusso del tempo indicato secondo due modalità contemporanee: la data e l età. Il diagramma di Lexis si rappresenta nel piano attraverso il primo quadrante di un sistema di assi cartesiani ortogonali in cui sull asse delle ascisse si riportano le date del calendario (teoricamente, milioni di anni, dall origine dell uomo), sull asse delle ordinate le età-durate che misurano il tempo intercorrente tra la data di ingresso e quella di osservazione degli individui (fino al massimo ω che, convenzionalmente, è pari a più di 100 anni) o degli eventi da essi vissuti.
2 32 Capitolo Terzo Per rappresentare l insieme degli eventi concernenti la vita di un individuo, il diagramma si serve della linea di vita, ossia di un segmento parallelo alla bisettrice del I quadrante formato dal verso positivo degli assi. Essa può essere definita, quindi, come il luogo geometrico di tutti gli eventi sopravvenuti nella vita di un individuo; consente, conoscendo l una delle coordinate temporali di un punto evento (data o età) di determinare l altra. Una linea di vita può indicare semplicemente i due eventi fondamentali attinenti la vita umana: la nascita e la morte. Si consideri la figura seguente: A età C B D E Figura 3.1 in essa le linee oblique e tra loro parallele tracciate rappresentano le linee di vita di individui diversi. La prima, che parte dal punto A, è quella di un individuo nato il primo gennaio 2001, la seconda, che parte dal punto B è quella di un individuo nato il primo gennaio Le due linee delimitano un fascio di linee di vita relative ad individui nati tra il primo gennaio 2001 e il primo gennaio 2002, la cosiddetta generazione di nati nel Pertanto, il segmento AB definisce l insieme delle linee di vita degli individui nati nel Analogamente, le linee di vita che partono dal punto B al punto E anni
3 Strumenti per l analisi dei fenomeni demografici delimitano un fascio di linee di vita relative ad individui nati tra il primo gennaio 2002 e il primo gennaio 2003, per cui il segmento BE definisce l insieme delle linee di vita degli individui nati nel 2002 etc. A questo punto è possibile dare un significato ai vari segmenti e figure geometriche che si evincono dalla figura: il segmento AB, come detto, definisce il fascio delle linee di vita degli individui nati nel 2001; il segmento BE definisce il fascio delle linee di vita degli individui nati nel 2002; il triangolo ABC è tale che AB BC = ABC cioè esso definisce le linee di vita degli individui che, nati nel 2001, non sopravvivono al 31 dicembre 2001, dunque le linee di vita che, partite dal segmento AB, non intersecano il segmento BC, esse sono pari agli eventi morte che avvengono nel triangolo ABC; il segmento BC = AB ABC definisce l insieme degli individui nati nel 2001 e che sopravvivono al 31 dicembre 2001; il triangolo BCD definisce l insieme degli individui nati nel 2001 e che muoiono nel corso del 2002; il parallelogramma ACDB definisce, dunque, l insieme degli individui nati nel 2001 e che non sopravvivono al 31 dicembre 2002, i morti di tale parallelogramma (ossia le linee di vita che vi si interrompono) appartengono alla generazione nata nel 2001 (segmento AC) ma sono morti nell anno 2001 (triangolo ABC) e nell anno 2002 (triangolo BCD); il segmento CD = AB ABCD definisce l insieme degli individui nati nel 2001 che sopravvivono e che festeggiano il primo compleanno nel corso del 2002 ma in momenti diversi; il segmento verticale che si individua tra il primo gennaio 2001 e il primo gennaio 2002 indica il censimento tenuto nell ottobre 2001 e rappresenta tutti gli individui che a quella data vivono contemporaneamente. Pertanto, dopo aver illustrato i segmenti e le superfici che si formano in corrispondenza dell intersezione di rette parallele agli assi cartesiani e alla bisettrice del quadrante, si può affermare che: tutti i segmenti paralleli all asse delle ordinate definiscono gli individui che vivono nello stesso momento e sono detti linee dei contemporanei; tutti i segmenti paralleli all asse delle ascisse definiscono gli individui che compiono lo stesso numero di anni ma in momenti diversi nel corso dello stesso anno solare e sono detti linee dei coetanei; 33
4 34 Capitolo Terzo tutte le superfici (triangoli, quadrati o parallelogrammi) rappresentano il numero di eventi morte ossia il numero delle linee di vita che vi si interrompono. Nella spiegazione della figura ci si è limitati ad annoverare solo i due eventi nascita e morte concernenti la vita di individui. In realtà, ciascun punto di una linea di vita di un individuo rappresenta un evento sopravvenuto durante il corso della sua esistenza, ed ha per coordinate le coppie tempo-età che lo contrassegna. Nel diagramma di Lexis, in generale, ciascuna linea di vita: ha inizio nel punto che graficamente corrisponde all istante in cui l individuo comincia a essere a rischio di subire l evento analizzato: natalità, nuzialità, mortalità etc.; ha termine nel punto che graficamente corrisponde all istante in cui l individuo subisce l evento analizzato: nascita, matrimonio, decesso etc. Nel caso di studio della mortalità, si è visto che ciascuna linea di vita inizia nell istante della nascita dell individuo, che coincide con l istante di inizio del rischio di morte, e termina nell istante in cui l individuo decede. Se si considera la nuzialità, invece, ciascuna linea di vita inizia a partire dal 16 compleanno, assunta come età minima legale per sposarsi, e termina nel momento del matrimonio. In generale, i segmenti e le superfici della figura assumono i seguenti significati: tutti i segmenti paralleli all asse delle ordinate definiscono gli individui viventi nello stesso momento e alla stessa età; tutti i segmenti paralleli all asse delle ascisse definiscono gli individui viventi alla stessa età e nello stesso anno ma in momenti diversi nel corso dell anno; tutte le superfici rappresentano il numero di eventi oggetto di studio; in particolare: i triangoli definiscono un insieme di eventi accaduti nello stesso anno a individui della stessa età e per cui il rischio di subire l evento è iniziato nello stesso anno; i quadrati definiscono un insieme di eventi accaduti nello stesso anno a individui della stessa età ma per cui il rischio di subire l evento è iniziato in anni diversi.
5 Strumenti per l analisi dei fenomeni demografici 3. GENERAZIONI E COORTI: ANALISI PER GENERAZIONI E ANALISI PER CONTEMPORANEI Il movimento della popolazione scaturisce da una serie di eventi che in maniera perpetua si manifestano nell ambito della stessa. Tuttavia, le unità di studio della demografia non sono le unità elementari della popolazione; la demografia non è interessata agli avvenimenti individuali ma a quelli dell aggregato, anche se è dall osservazione delle singole biografie che si traggono gli elementi che consentono di collocare nel tempo gli avvenimenti della popolazione. Quest ultima, pertanto, va vista come un insieme di biografie, di eventi individuali che nel corso del tempo continuamente si manifestano, si sovrappongono e cessano di essere, interessanti dal punto di vista demografico in quanto eventi concernenti la storia dell aggregato cui appartiene il soggetto osservato. Si è già visto che nella figura 3.1 il segmento AB definisce la fascia di linee di vita rappresentative di eventi sopravvenuti nella vita di individui nati nel corso del 2001 in una data popolazione e che assumono la denominazione di generazione del Si definisce coorte un insieme di individui caratterizzati da un eventoorigine comune nel corso di uno stesso anno. La generazione è, dunque, un caso particolare di coorte in cui l evento-origine comune è la nascita; si tratta, cioè, di un insieme di persone nate nello stesso anno. Altri casi particolari di coorte sono rappresentati, ad esempio, dall insieme di tutti i matrimoni celebrati nello stesso anno, ed è spesso indicata col termine (di origine francese) promozione; o, dall insieme dei divorziati in uno stesso anno. Cosa si intende, in demografia, per intensità e per cadenza? Nell analisi demografica due nozioni appaiono di frequente: quella di intensità e quella di cadenza. L intensità di un fenomeno in una coorte misura la frequenza con cui si presenta il fenomeno ed è data dal numero totale di eventi corrispondenti vissuti da una data coorte rapportato alla consistenza iniziale della stessa; essa rappresenta, dunque, il numero medio di eventi vissuti da ciascun individuo della coorte. Nei capitoli dedicati all analisi dei fenomeni demografici ricaveremo indici atti a misurare l intensità di ciascuno di essi. L intensità può essere misurata sia all atto dell estinzione di una coorte (intensità finale), sia in un momento qualsiasi (intensità attuale). L intensità finale del fenomeno mortalità è ovviamente pari a 1. La cadenza o calendario di un fenomeno è la distribuzione per età del fenomeno. 35
6 36 Capitolo Terzo Generalmente si assume come indicatore della cadenza di un fenomeno l età media alla quale esso si presenta. Pertanto, la cadenza della fecondità è data dall età media alla nascita di un figlio. Alcuni cambiamenti dell indice di fecondità possono riflettere i cambiamenti, da un anno all altro, nelle scelte della donna di avere figli: prolungamento degli studi, aspirazione a fare carriera etc. L analisi demografica, avendo per oggetto un evento che contraddistingue un insieme di individui, può essere svolta seguendo due modalità differenti: per generazioni o per coorti; per contemporanei. La figura seguente mostra le due tipologie di analisi che andiamo adesso ad illustrare: A età B Osservazione longitudinale seguita Osservazione trasversale istantanea I J E G H Osservazione trasversale del momento Figura 3.2 tempi Osservazione longitudinale retrospettiva D C
7 3.1 Analisi per generazioni Strumenti per l analisi dei fenomeni demografici L analisi per generazioni, o per coorti, o analisi longitudinale, consiste nell osservare, appunto, una coorte per un dato periodo di tempo. Ovviamente, alle coorti appartengono individui con conoscenze e tradizioni differenti. Solitamente si assume come tempo di osservazione dall origine della generazione alla sua scomparsa (nella figura 3.2 dal segmento AB al segmento CD) se si tratta di analizzare il fenomeno della mortalità, oppure dalla nascita all anno di età se il fenomeno oggetto di analisi è la mortalità infantile, oppure un età compresa tra i 15 e i 49 anni in una generazione di donne per lo studio della fecondità etc. È con questa tipologia di analisi che sono generalmente studiati i fenomeni demografici, in quanto essa pone in rilievo come una medesima generazione sia esposta agli stessi condizionamenti ambientali. A questo punto è necessario individuare le due modalità di osservazioni diacroniche dei fenomeni demografici: l osservazione seguita e l osservazione retrospettiva. 1. Osservazione seguita L osservazione seguita consiste nel registrare gli eventi nel momento in cui essi si producono. Per una nuova coorte si raccolgono le informazioni che la riguardano dalla sua origine. L osservazione condotta in questi termini presenta un eccellente qualità dei dati raccolti ed è utilizzata fondamentalmente per l analisi delle determinanti dei percorsi scolastici. Tale osservazione, tuttavia: comporta costi notevoli ed è gravosa da effettuarsi, per cui è eseguita su campioni, i cosiddetti panels, ossia campioni, permanenti o continui, costituiti dalle stesse unità statistiche che sono intervistate, salvo sostituzioni richieste da esigenze tecniche, in successivi periodi di tempo; è soggetta, talvolta, ad una dispersione di una parte della coorte (per morte o emigrazione) e, di conseguenza, sussistono difficoltà di sostituzione con individui dalle caratteristiche omogenee. 2. Osservazione retrospettiva Con l osservazione retrospettiva si interrogano, in un dato momento, i superstiti di una coorte per ricostruirne la storia. 37
8 38 Capitolo Terzo Il metodo in questione consente di raccogliere solo le informazioni sulla biografia che interessano ai fini dell analisi. Tuttavia, esso presenta dei limiti: non è utilizzabile per lo studio di fenomeni come la mortalità non essendo, ovviamente, possibile interrogare gli interessati; il fenomeno studiato può essere positivamente correlato con il fenomeno perturbatore eliminato; il caso tipico è la fecondità con la mortalità, entrambe assumono valori relativamente alti per date classi sociali; la qualità dei dati raccolti dipende dall affidabilità della memoria degli intervistati. 3.2 Analisi per contemporanei L analisi per contemporanei o analisi trasversale consiste nell osservare simultaneamente (da qui la denominazione di analisi sincronica) ad un dato momento, o nel corso di un dato periodo, le coorti di una data popolazione relativamente ad uno stesso fenomeno. Essa può essere effettuata relativamente ad un dato istante o a un dato periodo. 1. Osservazione a un dato istante Tale osservazione trae origine da un indagine, generalmente il censimento della popolazione, che consente, ad un certo istante, di conoscere lo stato di una popolazione (nella figura 3.2 è il segmento verticale EF). I movimenti o i cambiamenti di stato si possono evincere solo dal confronto di osservazioni successive. 2. Osservazione su un dato periodo Tale osservazione consente di registrare, nel corso di un dato periodo (nella figura 3.2 la colonna GHIJ), il sopraggiungere di eventi relativi ad un dato fenomeno demografico. L osservazione condotta in questi termini differisce dall analisi longitudinale in quanto, mentre quest ultima studia il fenomeno in funzione dell età di una medesima coorte di cui si segue il processo di invecchiamento, la prima raccoglie informazioni su diverse coorti che, durante il periodo di osservazione, hanno differente età con tradizioni evidentemente differenti.
9 Strumenti per l analisi dei fenomeni demografici 4. GLI STRUMENTI ELEMENTARI DELL ANALISI DEMOGRA- FICA: TASSI E PROBABILITÀ Per lo studio della distribuzione nel tempo di un dato evento, l analisi demografica si serve di due indici elementari: tassi e probabilità. 4.1 Tassi Sia E t, t + 1 il numero di eventi osservati tra il tempo t e il tempo t + 1 e siano P t e P t + 1 la popolazione al tempo t e al tempo t + 1, rispettivamente, si ha che un generico tasso r è dato da: Et, t+ 1 r = P + P t t+ 1 2 al numeratore del rapporto figura l espressione: P P + P t t = +1 2 che rappresenta la popolazione media tra l anno t e l anno t + 1, supposto uno sviluppo crescente lineare durante l anno; essa equivale anche alla popolazione a metà anno (30 giugno) ed è spesso usata in diversi tassi demografici. 4.2 Probabilità Nell analisi demografica il concetto di probabilità è utilizzato per studiare fenomeni non rinnovabili o per natura, come la mortalità, o per il loro grado, come il primo matrimonio, il primogenito etc. Secondo la definizione classica, la probabilità di un evento è data dal rapporto tra numero di casi favorevoli al verificarsi dell evento e numero di casi possibili. Come vedremo meglio in seguito, per calcolare la probabilità di morte di un individuo di età x si rapporta la differenza tra il numero di persone viventi di età x e il numero di persone di età x + 1 (ossia il numero di decessi avvenuti in quell intervallo) al numero di persone di età x. Il complemento a 1 del rischio di subire l evento è la probabilità di sottrarsi allo stesso, ossia la probabilità di sopravvivere, di restare celibe etc. 39
10 40 Glossario Capitolo Terzo Sistema di riferimento cartesiano ortogonale: fissato un punto O (origine) nel piano e una coppia di rette perpendicolari, denominate rispettivamente asse delle ascisse o asse x e asse delle ordinate o asse y passanti per esso, stabilita un unità di misura per le lunghezze, il sistema costituito dalla coppia dei due assi (e implicitamente dall origine) si dice sistema di riferimento cartesiano ortogonale del piano. Esso consente di individuare ogni punto del piano con una coppia di numeri reali chiamati rispettivamente ascissa e ordinata del punto. le coordinate di un punto generico del piano o di un punto che si pensa variabile spesso si denotano con x e y. Spesso il sistema dei due assi si denota con Oxy. Le rette così individuate dividono il piano in 4 quadranti: I quadrante: x > 0 e y > 0; II quadrante: x < 0 e y > 0; III quadrante: x < 0 e y < 0; IV quadrante: x > 0 e y < 0. Il quadrante che interessa, dal punto di vista dell analisi demografica che si occupa di dati relativi a serie storiche, è il I. Bisettrice del I quadrante: retta di equazione y = x che forma con l asse delle ascisse un angolo di 45.
CAPITOLO TERZO STRUMENTI PER L ANALISI DEI FENOMENI DEMOGRAFICI 1. INTRODUZIONE
CAPITOLO TERZO STRUMENTI PER L ANALISI DEI FENOMENI DEMOGRAFICI SOMMARIO: 1. Introduzione. - 2. Il diagramma di Lexis. - 3. Coorti e generazioni. Analisi per generazioni e analisi per contemporanei. -
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