Perioperative management of diabetes mellitus Khan NA, e al. UpToDate 2013
|
|
- Andrea Grasso
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 La nutrizione enterale e parenterale nel diabetico operato Donatella Noè UO di Dietologia e Nutrizione Clinica AO Ospedale San Carlo Borromeo - Milano
2 Circa 10% dei pazienti ospedalizzati è affetto da diabete mellito 85% da diabete di tipo 2 con insulino-resistenza (variabile entità) Influenze negative sul metabolismo glucidico, lipidico, idroelettrolitico e proteico Compromissione anche della massa alipidica (o massa magra) dell organismo Nutrizione Artificiale nel paziente diabetico LG SINPE per la Nutrizione Artificiale Ospedaliera
3 PAZIENTI DIABETICI aumentata incidenza di patologie che possono richiedere interventi chirurgici 50% probabilità di essere sottoposti ad interventi nel corso della vita 20% circa i pazienti chirurgici con diabete rischio perioperatorio di morbilità / mortalità cardiovascolare e infettivo Perioperative management of diabetes mellitus Khan NA, e al. UpToDate 2013
4 Stress intervento chirurgico / anestesia Iperglicemia Chetosi Compromissione Stato Nutrizionale risposta neuroendocrina rilascio di ormoni controregolatori (catecolamine, glucagone, cortisolo, GH) e di citochine proinfiammatorie (interleuchina-6 e TNF-a) stato catabolico con insulino resistenza, ridotta utilizzazione periferica del glucosio, compromissione della secrezione insulinica, aumento lipolisi e catabolismo proteico Perioperative management of diabetes mellitus Khan NA, e al. UpToDate 2013
5 NUTRIZIONE ARTIFICIALE
6 Secondo le linee guida nazionali ed internazionali La prima indicazione alla Nutrizione Artificiale (NA) è in assoluto dare vita e qualità di vita a chiunque, in fase acuta o cronica, risulti impossibilitato ad alimentarsi in modo completo e congruo per os e/o ad assorbire ed utilizzare i nutrienti assunti
7 INDICAZIONI ALLA NUTRIZIONE ARTIFICIALE (NA) Incapacità ad assumere cibo o assorbire nutrienti in modo adeguato alle specifiche esigenze nutrizionali per un periodo di 5 giorni con Malnutrizione severa o moderata (calo ponderale > 10 % negli ultimi 3-6 mesi) Stato nutrizionale normale ma previsione di inadeguato apporto calorico per os (< 50% fabb.) per almeno 10 gg Pazienti ipercatabolici gravi (perdita azotata > 15 g/die) o moderati (perdita azotata >11 e <15 g) ma con previsione di digiuno > 7 gg
8 Il PAZIENTE NON si ALIMENTA per OS INTROITO < 50% del FABBISOGNO UUN > 15 g/die UUN g/die UUN < 10 g/die Peso > 10% Peso > 10% DIGIUNO PREVISTO >7 gg DIGIUNO PREVISTO >5 gg DIGIUNO PREVISTO >10 gg NECESSITA di SUPPORTO METABOLICO - NUTRIZIONALE
9 NA (Parenterale / Enterale) nel DIABETICO utilizzata di frequente nei pazienti malnutriti o critici TPN iperglicemia / insulina per mantenere il controllo glicemico
10 Linee guida SINPE per la Nutrizione Artificiale Ospedaliera 2002 Nutrizione Artificiale nel paziente diabetico Nutrizione Artificiale e compenso glicometabolico Raccomandazioni: 1. La NA,, enterale o parenterale, va iniziata nel paziente diabetico, dopo una sufficiente normalizzazione dell equilibrio glicometabolico (B)..soltanto quando la glicemia è a valori < 200 mg/dl 2. Il paziente diabetico in NA è a maggiore rischio di complicanze metaboliche e settiche, soprattutto se in NP (B).
11 Raccomandazioni sul trattamento insulinico dell iperglicemia nei pazienti in Nutrizione Artificiale
12 NUTRIZIONE ENTERALE O NUTRIZIONE PARENTERALE
13 If the gut works, use it... Nutrizione Enterale.. ma quando? Timing
14 Linee guida A.S.P.E.N: 2010 Enteral Nutrition Recommendations Medically stable patients: nutrition support should be initiated if inadequate oral intake is expected for a 7 to 14 days period Critically ill patients: optimal timing unclear but current evidences suggest EN within 24 to 48 hrs post operatively or following injury
15 Anche il DIGIUNO è una scelta.. gli effetti negativi del digiuno non sono dovuti semplicemente al digiuno per sé, ma sono dovuti all intestino che digiuna...
16 la nutrizione per os o la NE supportano l integrità dell epitelio intestinale funzionale e strutturale stimolano la contrattilità intestinale e il rilascio di sali biliari e di altri agenti che hanno effetto trofico per l intestino come gastrina, motilina e bombesina...
17 buona contrattilità batteri nell intestino prossimale inibizione della colonizzazione da parte di microrganismi patogeni fermentazione delle fibre prebiotiche SCFA down-regolazione stress ossidativo della risposta infiammatoria e dello NE stimola il flusso ematico all intestino e supporta il sistema immunitario (effetto antinfiammatorio)
18 NE o NPT? La scelta deve privilegiare la NE in assenza di controindicazioni Apporto calorico minimo per os non a scopo nutrizionale ma trofico per l enterocita (integrazione NE con NP)
19 Standards for Nutrition Support: Adult Hospitalized Patients ASPEN 2010
20 NE è superiore a NP in termini di outcomes clinici LG ASPEN 2010 NE nel paziente diabetico La NE è l opzione preferibile anche nel paziente diabetico. LG SINPE
21 INDICAZIONI alla NPT = CONTROINDICAZIONI alla NE Occlusione o subocclusione intestinale Vomito intrattabile Diarrea severa Ileo paralitico Grave alterazione della funzione intestinale (enteropatie insufficienza della superficie assorbente) Fistole enteriche ad alta portata (output > 500 cc/die) Ischemia intestinale cronica Intolleranza alla NE
22 FABBISOGNI NUTRIZIONALI
23 Identificazione dei Fabbisogni Nutrizionali dipende dallo stato nutrizionale dallo stato metabolico dalla patologia e dalle relative terapie considerare le condizioni cliniche che possono modificare il grado di tolleranza ai vari substrati limitata dalla capacità di metabolizzare i substrati
24 Linee guida SINPE per la Nutrizione Artificiale Ospedaliera 2002
25 APPORTO CALORIE non PROTEICHE ed AZOTO in presenza di patologie d organo Insufficienza d organo CALORIE Kcal/kg/die PROTEINE gr/kg/die AZOTO g /Kg/die Range Step Range Step Range Step Nessuna ,5 0,3 0,16 0,35 0,0505 Renale acuta ,6 1,2 0,15 0,05 0,15 0,025 Epatica ,8 1,5 0,15 0,05 0,15 0,025 Cardiocircolatoria ,5 1 2,5 0,3 0,16 0,35 0,05 Respiratoria ,5 1 2,5 0,3 0,16 0,35 0,05
26 CARBOIDRATI max 6-7 g/kg/die: es. sogg di 50 kg gr/die Paziente critico (iperglicemia): < 5 g/kg/die per via ev.: es. sogg di 50 kg 250 gr/die Paziente diabetico in condizioni di stabilità: 4-5 g/kg/die per via ev. LIPIDI max 2,5 g/kg/die Paziente critico: non superare 1 g/kg/die per via ev. Paziente diabetico: 1 1,5 g/kg/die per via ev.
27 Linee guida SINPE per la Nutrizione Artificiale Ospedaliera 2002 Nutrizione Artificiale nel paziente diabetico Nel paziente diabetico in NA occorre porre particolare attenzione alla composizione in macronutrienti (e micronutrienti) della miscela nutrizionale, sia in Nutrizione Enterale (NE) che Parenterale (NP).
28 Linee guida SINPE per la Nutrizione Artificiale Ospedaliera 2002 Nutrizione Artificiale nel paziente diabetico La Dietetica del Diabete suggerisce due possibili alternative: la dieta normoglicidica,, che utilizza carboidrati complessi e un apporto generoso di fibre vegetali non idrosolubili; oppure la dieta relativamente iperlipidica che utilizza soprattutto acidi grassi monoinsaturi (olio di oliva). Quest ultima sembra essere più efficace nel controllo della lipidemia, poiché evita l incremento delle concentrazioni sieriche di VLDL e la riduzione delle HDL che si può osservare con la dieta normoglucidica.
29 Linee guida SINPE per la Nutrizione Artificiale Ospedaliera 2002 Nutrizione Artificiale nel paziente diabetico NUTRIZIONE ENTERALE Le diete formula proposte per la nutrizione enterale nel paziente diabetico,. hanno un variabile apporto di: Lipidi dal 48% circa (MUFA) al 31% Carboidrati dal 36 al 55%. Polisaccaridi con un apporto limitato, dal 6 al 15% circa, di fruttosio. Le fibre vegetali sono polisaccaridi della soia o idrolisati di guar, trattati per ridurne la viscosità, alla dose di 15 g per 1000 Kcal.
30 Linee guida SINPE per la Nutrizione Artificiale Ospedaliera 2002 Nutrizione Artificiale nel paziente diabetico Le diete formula patologia-specifiche meglio studiate sono quelle con elevato contenuto lipidico,, costituito prevalentemente da acidi grassi monoinsaturi.
31 DIABETE MUFA s (ac grassi monoinsaturi), fruttosio, fibra Formule specifiche vs standard > contenuto in grassi (40 50% dell'energia) - con 60% di MUFA > quota glucidica (35 40% dell'energia) - con circa il 15% di fruttosio ricche in fibre solubili Miglior controllo glicemico ritardato svuotamento gastrico (grassi e fibra) Elia M. Diabetes Care Med 2005; 28(9) rallentato assorbimento dei carboidrati (fibra) ridotta risposta glicemica (fruttosio)
32 American Diabetes Association. Nutrition Recommendations and Intervention for Diabetes. A position statement of the American Diabetes Association. Diabetes Care 2008, 31:S61-S78S78 non evidenze cliniche per impiego esclusivo di tali formule nel paziente diabetico possono essere usate sia formulazioni standard (50% di CHO) che a basso tasso glicemico (33-44%) raccomandazione di evitare l' overfeeding e l'iperglicemia bisogno energetico Kcal/kg al dì il fruttosio attenua la risposta glicemica può peggiorare profilo lipemico (effetto ipertrigliceridemizzante) può aumentare il rischio di acidosi lattica Attenzione nel paziente critico a formule ricche in fruttosio
33 A.S.P.E.N. Clinical Guidelines Nutrition Support of Adult Patients With Hyperglycemia
34 A.S.P.E.N. Clinical Guidelines Nutrition Support of Adult Patients With Hyperglycemia Question: Should diabetes-specific specific enteral formulas be used for hospitalized patients with hyperglycemia? Recommendation: We cannot make a recommendation at this time. Grade: Further research needed
35 Linee guida SINPE per la Nutrizione Artificiale Ospedaliera 2002 Nutrizione Artificiale nel paziente diabetico NUTRIZIONE PARENTERALE 30% pazienti in NP è diabetico, spesso con problemi..chirurgici....capacità di utilizzazione dei lipidi non è ridotta.. la composizione della miscela nutrizionale (rapporto glucosio/ lipidi) non si discosta molto da quella dei pazienti non diabetici La NP deve garantire almeno g di glucosio pro die In rapporto al compenso glicemico si può aumentare l apporto di glucosio di 50 g/die.
36 Linee guida SINPE per la Nutrizione Artificiale Ospedaliera 2002 Nutrizione Artificiale nel paziente diabetico NP nel paziente diabetico apporto di glucosio, in condizioni di stabilità 4-5 g/kg/die lipidi g/kg/die. dosaggi nei pazienti diabetici con patologie acute e stato ipercatabolico medio-grave proteine sostanzialmente normale g/kg di peso ideale. in condizioni ipercataboliche iniziare NP solo quando la glicemia è < 200 mg/dl. Se la glicemia è più elevata, va prima ricondotta a valori < 200 mg/dl con opportuna terapia insulinica
37 goals del perioperatorio nel diabetico Mantenimento dell equilibrio idro-elettrolitico Prevenzione della chetoacidosi Evitare importanti squilibri glicemici: marcata iperglicemia ipoglicemia Perioperative management of diabetes mellitus Khan NA, e al. UpToDate 2013
38 Recommendations: Diabetes Care in the Hospital (2) Goals for blood glucose levels Critically ill patients: Initiate insulin therapy for treatment of persistent hyperglycemia starting at a threshold of no greater than mg/dl ( mmol/l) (A) More stringent goals, such as mg/dl ( mmol/l) may be appropriate for selected patients, if achievable without significant hypoglycemia (C) Critically ill patients require an IV insulin protocol with demonstrated efficacy, safety in achieving desired glucose range without increasing risk for severe hypoglycemia (E) ADA. IX. Diabetes Care in Specific Settings. Diabetes Care. 2013;36(suppl 1):S45.
39 A.S.P.E.N. Clinical Guidelines Nutrition Support of Adult Patients With Hyperglycemia Question. What is the desired blood glucose goal range in adult hospitalized patients receiving nutrition support? Recommendation: We recommend a target blood glucose goal range of mg/dl ( mmol/l). Grade: Strong Rationale: Hyperglycemia is associated with increased mortality in hospitalized patients... Earlier studies showed. a reduction in mortality..blood glucose. below 110 mg/dl (6.1 mmol/l). However, more recent large clinical trials..found a higher mortality in patients treated with intensive treatment compared with those treated to a target blood glucose range of mg/dl ( mmol/l) hypoglycemia associated with aggressive treatment in the more recent studies is one likely explanation...
40 Diabetes Care in the Hospital: NICE-SUGAR Study (2) In both surgical/medical patients, 90-day mortality significantly higher in intensively treated vs conventional group (target mg/dl) Severe hypoglycemia more common (6.8% vs 0.5%; P<0.001) Findings strongly suggest may not be necessary to target blood glucose levels <140 mg/dl; highly stringent target of <110 mg/dl may be dangerous ADA. IX. Diabetes Care in Specific Settings. Diabetes Care. 2013;36(suppl 1):S46.
41 Hyperglycemia and Perioperative Glucose Management Duncan AE - Curr Pharm Des, 2012 Intensive versus Conventional Glucose Control in Critically Ill Patients The NICE-SUGAR Study Investigators, NEJM 2009 Probability of Survival and Odds Ratios for Death, According to Treatment Group hazard ratio, 1.11; 95% confidence interval, 1.01 to 1.23; P = 0.03
42 Hyperglycemia and Perioperative Glucose Management Duncan AE - Curr Pharm Des, 2012
43 TRIALOGUE La gestione dell iperglicemia in area medica. Istruzioni per l uso Gestione dell iperglicemia nel paziente critico Raccomandazione 12: Il protocollo per infusione di insulina va sempre applicato per valori glicemici almeno superiori a 200 mg/dl e in caso di grave instabilità glicemica. Commento: infondere insulina umana regolare in soluzione fisiologica o glucosata al 5% con eventuale aggiunta di KCl secondo necessità, per via endovenosa tramite pompa di infusione, separatamente da altre infusioni. Per esempio: insulina regolare 50 U (0,5 cc) + fisiologica 49,5 cc in pompa-siringa da 50 cc (1 cc = 1 U) oppure insulina regolare 100 U in fisiologica 100 cc in pompa a ml/h (11 cc = 1 U)
44 TRIALOGUE La gestione dell iperglicemia in area medica. Istruzioni per l uso Gestione dell iperglicemia nel paziente critico Raccomandazione 17: L alimentazione sia NPT sia NE deve essere somministrata preferibilmente in continuo...per valori glicemici >250 mg/dl iniziare l infusione venosa continua di insulina...soggetti iperglicemici in NA possono essere trattati con la somministrazione di una o due dosi/die di analogo lento,, con aggiustamenti delle dosi in base ai valori glicemici del mattino e della sera. La NA deve essere mantenuta in infusione continua (24 ore) per evitare ipoglicemie
45 NUTRIZIONE ENTERALE Dose iniziale di insulina calcolata sulla media della quantità somministrata nei 2 giorni precedenti NE in continuo: Dose totale giornaliera di insulina: somministrazione unica di Glargine o 2 somministrazioni di Detemir o NPH se NE interrotta improvvisamente rischio di ipoglicemia. Più sicuro: 50% insulina basale + 50% insulina rapida ogni 4 o 6 ore NE a boli: Schema simile con 50% insulina basale + 50% suddivisa equamente ai pasti (boli). Se necessario effettuare correzioni con l insulina prandiale Management of diabetes mellitus in hospitalized patientsdk McCulloch, SE Inzucchi UpToDate 2013
46 NUTRIZIONE PARENTERALE generalmente l insulina è somministrata con la NPT per determinare la dose corretta inizialmente infusione in pompa di insulina regolare al raggiungimento del target glicemico: calcolare la dose totale giornaliera di insulina aggiungere l 80% in sacca per NP effettuare successivi aggiustamenti in base al monitoraggio del glucosio Management of diabetes mellitus in hospitalized patientsdk McCulloch, SE Inzucchi UpToDate 2013
47 Linee guida SINPE per la Nutrizione Artificiale Ospedaliera 2002 Nutrizione Artificiale nel paziente diabetico NP nel paziente diabetico La NP deve garantire almeno g di glucosio pro die nella sacca vanno aggiunti, al momento dell infusione, almeno unità di insulina pronta per 10 g di glucosio; si può anche ricorrere ad insulina pronta sottocute o endovena con pompa a siringa (soprattutto nel paziente critico) (B). In rapporto al compenso glicemico si può aumentare l apporto di glucosio di 50 g/die stabilizzatosi l equilibrio glicometabolico, si può ricorrere ad insulina ad azione intermedia sottocute (C).
48 Protocollo per la gestione del paziente diabetico, che necessita di terapia insulinica, nel post-operatoriooperatorio UO di Diabetologia AO Osp. San Carlo Borromeo Controllo Dtx ogni 3 ore Dtx tra 201 e 250 HUMULIN R 5 U ev Dtx tra 251 e 300 HUMULIN R 8 U ev Dtx tra 301 e 350 HUMULIN R 13 U ev
49 Algoritmo per regolare velocità di infusione dell insulina con pompa-siringa - protocollo ARDEA AO Osp. San Carlo Borromeo Variazione oraria della glicemia rispetto alla glicemia precedente Glicemia attuale (mg/dl) > 200 Glicemia aumentata Glicemia invariata o diminuita di 1-25 mg/dl Glicemia diminuita più di 1-25 mg/dl Glicemia aumentata più di 25 mg/dl Glicemia aumentata 1-25 mg/dl o invariata o diminuita di 1-25 mg/dl Glicemia diminuita di mg/dl Glicemia diminuita più di 50 mg/dl Glicemia aumentata oltre 50 mg/dl Glicemia aumentata di 1-50 mg/ o invariata Glicemia diminuita di 1-50 mg/dl Glicemia diminuita di mg/dl Glicemia diminuita più di 75 mg/dl Glicemia aumentata Glicemia invariata o diminuita di 1-25 mg/dl Glicemia diminuita di mg/dl Glicemia diminuita di mg/dl Glicemia diminuita più di 100 mg/dl Come variare la velocità di infusione Aumentare infusione secondo colonna B Aumentare l infusione secondo colonna A Infusione invariata Ridurre l infusione secondo colonna A Stop per 30, riprendere poi l infusione ridotta secondo colonna B Velocità attuale di infusione dell insulina (U/h = ml/h) Variazione della velocità di infusione (U/h = ml/h) A B < 3 0, ,5 1, ,5 14, ,5 19, ,5 24,5 4 8 > (cons. medico)
50 TRIALOGUE La gestione dell iperglicemia in area medica. Istruzioni per l uso Gestione dell iperglicemia nel paziente critico Raccomandazione 16: Alla ripresa dell alimentazione si attua lo schema di transizione alla terapia sottocute. Metodo: si calcola la dose di insulina e.v. infusa nelle ultime 12 ore e la si moltiplica per 2 per ottenere il fabbisogno di U/die. Il 50% del fabbisogno insulinico viene somministrato sottocute sotto forma di analogo lento serale (con sospensione dell infusione ev. in pompa due ore dopo). Il 50% del fabbisogno insulinico viene somministrato ai pasti come analogo rapido secondo lo schema basal-bolus.
51 Grazie dell attenzione!
NUTRIZIONE IN TERAPIA INTENSIVA. Dott. Adolfo Affuso
NUTRIZIONE IN TERAPIA INTENSIVA Dott. Adolfo Affuso La nutrizione artificiale è parte integrante della terapia del paziente Un adeguato apporto nutrizionale migliora l outcome del malato INDICAZIONI ALLA
Il counting dei Carboidrati: dalla teoria alla pratica clinica
Questo modulo è proposto in versione ridotta a scopi dimostrativi! e non rappresenta l effettiva durata del prodotto finale Il counting dei Carboidrati: dalla teoria alla pratica clinica Stefania Agrigento
1. Obesità. Per valutare la distribuzione del grasso corporeo, si può utilizzare il rapporto vita.
2%(6,7 1. Obesità L incidenza del sovrappeso e/o dell obesità è andata aumentando dal dopoguerra in tutti i paesi industrializzati per l abbondanza e la disponibilità di cibi raffinati da un lato e la
Cause del cattivo controllo glicemico negli ospedalizzati. Dott.ssa D. Piccolo
Cause del cattivo controllo glicemico negli ospedalizzati Dott.ssa D. Piccolo Come mai il cattivo controllo glicemico è tanto frequente tra i pazienti ospedalizzati? Le informazioni disponibili sul grado
La Gestione del Paziente Diabetico in Area Critica. Cinzia Barletta, MD,PhD MCAU S Eugenio, Roma Segretario Nazionale SIMEU
La Gestione del Paziente Diabetico in Area Critica Cinzia Barletta, MD,PhD MCAU S Eugenio, Roma Segretario Nazionale SIMEU Stretto controllo glicemia nei pazienti Critici Intensive insulin therapy in critically
STRESS E PATOLOGIE CORRELATE: STRATEGIE NUTRIZIONALI E MOTORIE
STRESS E PATOLOGIE CORRELATE: STRATEGIE NUTRIZIONALI E MOTORIE Dott. ssa Annalisa Caravaggi Biologo Nutrizionista sabato 15 febbraio 14 STRESS: Forma di adattamento dell organismo a stimoli chiamati STRESSOR.
Diabete e Nutrizione Artificiale
Take Home Messages Roma Alberto Aglialoro SSD Diabetologia Endocrinologia e Malattie Metaboliche POU Ospedale Villa Scassi ASL 3 Genovese, Genova EUROPEAN SOCIETY FOR CLINICAL NUTRITION AND METABOLISM
Valutazione dell IG di Frollini tradizionali e preparati con farina con l aggiunta del % di Freno SIGI.
Valutazione dell IG di Frollini tradizionali e preparati con farina con l aggiunta del % di Freno SIGI. Premessa L'indice glicemico (IG) di un alimento, definito come l'area sotto la curva (AUC) della
TIREOPATIE e DIABETE Raccomandazioni per la pratica clinica
TIREOPATIE e DIABETE Raccomandazioni per la pratica clinica PERCHÉ UN DOCUMENTO DI CONSENSO SU TIREOPATIE E DIABETE MELLITO? Le malattie della tiroide e il diabete mellito sono le endocrinopatie di più
LOTTO A DIETE PER NUTRIZIONE ENTERALE SOMMINISTRABILI PER SONDA O PER OS
LOTTO A ALLEGATO A DIETE PER NUTRIZIONE ENTERALE SOMMINISTRABILI PER SONDA O PER OS Lotto 1/A CIG 628875901A Dieta Polimerica Standard Dieta enterale pronta all'uso, per sonda, polimerica standard, liquida,
NUTRIZIONE ENTERALE DIETE POLIMERICHE RIF. DESCRIZIONE PRODOTTO CONFEZ.TO POZZUOLI ISCHIA GIUGLIANO FRATTA.RE TERRITORIO TOTALE
NUTRIZIONE ENTERALE DIETE POLIMERICHE DIETA LIQUIDA COMPLETA, AD ELEVATA PALATABILITA, NORMOCALORICA, PRIVA DI FIBRE, GUSTI VARI 250 ML CA 1 381 200 100 681 DIETA LIQUIDA COMPLETA, AD ELEVATA PALATABILITA,
Fisiopatologia della Nutrizione e Diagnosi di Malnutrizione
Fisiopatologia della Nutrizione e Diagnosi di Malnutrizione Francesco Lombardi Riabilitazione Neurologica Intensiva Ospedale S. Sebastiano di Correggio AUSL di RE Malnutrizione = Terapia sbagliata non
Da quanto appena detto è evidente come la TERAPIA NUTRIZIONALE rappresenti uno dei cardini principali della terapia del diabete mellito.
LA CONTA DEI CARBOIDRATI (CHO) La conta dei CHO è un metodo consigliabile a tutti i pz diabetici di tipo 1 e 2. E particolarmente utile per i pz in terapia insulinica (multiiniettiva o con il microinfusore)
LOTTO A DIETE PER NUTRIZIONE ENTERALE SOMMINISTRABILI PER SONDA O PER OS
LOTTO A ALLEGATO A DIETE PER NUTRIZIONE ENTERALE SOMMINISTRABILI PER SONDA O PER OS Lotto 1/A Dieta Polimerica Standard Dieta enterale pronta all'uso, per sonda, polimerica standard, liquida, completa,
CAPITOLO 1 CONCETTI GENERALI
CAPITOLO 1 CONCETTI GENERALI 1.1 Il digiuno Prima di affrontare il capitolo dedicato alla malnutrizione calorico-proteica è bene focalizzare l attenzione sul digiuno e sul suo ruolo nel condizionare la
Ministero della Salute
Ministero della Salute DIPARTIMENTO DELLA PREVENZIONE E DELLA COMUNICAZIONE DIREZIONE GENERALE DELLA SANITA VETERINARIA E DEGLI ALIMENTI UFFICIO XII L' approccio alla malattia diabetica si basa su tre
Attività fisica_raccomandazioni progetto cuore
Attività fisica_raccomandazioni progetto cuore Attività fisica_raccomandazioni progetto cuore Attività fisica_raccomandazioni progetto cuore Attività fisica_esercizio aerobico Aiuta mantenere peso ideale
Ruolo della tecnologia nella gestione del diabete
Ruolo della tecnologia nella gestione del diabete Valeria Grancini U.O. Endocrinologia e Malattie del Metabolismo Servizio di Diabetologia Fondazione IRCCS Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano
La malnutrizione: ruolo fondamentale nella patogenesi delle ulcere da pressione
La malnutrizione: ruolo fondamentale nella patogenesi delle ulcere da pressione Dr. Paolo Bodoni Medico di Medicina Generale ASL TO4 PREVENZIONE LdD 1) Individuare i soggetti a rischio (IPOMOBILITA ) valutare
RACCOMANDAZIONI PER LA TERAPIA MEDICA NUTRIZIONALE DEL DIABETE MELLITO.
RACCOMANDAZIONI PER LA TERAPIA MEDICA NUTRIZIONALE DEL DIABETE MELLITO. Introduzione Le ultime raccomandazioni nutrizionali italiane per il trattamento del diabete mellito sono state stilate nel 1990 dal
DIABETE GESTAZIONALE. Bari, 7-10 novembre 2013 TAKE HOME MESSAGES. Edoardo Di Naro II Clinica Ostetrica e Ginecologica Università degli Studi di Bari
DIABETE GESTAZIONALE TAKE HOME MESSAGES Edoardo Di Naro II Clinica Ostetrica e Ginecologica Università degli Studi di Bari DIABETE GESTAZIONALE Ridotta tolleranza al glucosio insorta o diagnosticata in
La gestione del Diabete. Giuseppe Marelli
La gestione del Diabete nel post-intervento Giuseppe Marelli Dichiaro sotto la mia responsabilità che negli ultimi due anni ho avuto i seguenti rapporti diretti di finanziamento con soggetti portatori
OSPEDALE EVANGELICO INTERNAZIONALE 10 17 APRILE 2013
OSPEDALE EVANGELICO INTERNAZIONALE 10 17 APRILE 2013 DOTT.SSA MICHELA BARISIONE DIETISTA DOTT.SSA CHIARA FENATI DIETISTA LA DIETA NEL DIABETE COME COMPONENTE TERAPEUTICA FONDAMENTALE COMPONENTE ESSENZIALE
Gestione della terapia ipoglicemizzante nel post-operatorio
Gestione della terapia ipoglicemizzante nel post-operatorio Chiara Dal Prà Clinica Medica III Unità bariatrica Azienda Ospedaliera Padova Padova, 8 marzo 2014 Tecniche chirurgiche bariatriche
REGIONE PIEMONTE ASSESSORATO ALLA SANITA RETE DELLE STRUTTURE DI DIETETICA E NUTRIZIONE CLINICA
REGIONE PIEMONTE ASSESSORATO ALLA SANITA RETE DELLE STRUTTURE DI DIETETICA E NUTRIZIONE CLINICA PROCEDURA DI SCREENING DELLA MALNUTRIZIONE PER PAZIENTI ADULTI OSPEDALIZZATI Premessa All ammissione in ospedale
Diabete. Malattia metabolica cronica dipendente da una insufficiente produzione di insulina. Ridotta disponibilità alterazione della normale azione
Diabete Malattia metabolica cronica dipendente da una insufficiente produzione di insulina Ridotta disponibilità alterazione della normale azione Epidemiologia Popolazione mondiale affetta intorno al 5%
L alimentazione del cane e del gatto anziano
L alimentazione del cane e del gatto anziano Età alla quale cani e gatti sono da ritenersi anziani Cani di taglia piccola Cani di taglia media Cani di taglia grande Cani di taglia gigante Gatti Peso (kg)
Glucerna Select 1.0 1.2. Gold Standard nella Nutrizione Enterale del paziente con diabete o iperglicemia da stress
Glucerna Select 1. & 1.2 Gold Standard nella Nutrizione Enterale del paziente con diabete o iperglicemia da stress La Variabilita Glicemica un importante fattore di Come agisce la Variabilità Glicemica
IL PAZIENTE DIABETICO / IPERGLICEMICO ALL INGRESSO IN OSPEDALE
IL PAZIENTE DIABETICO / IPERGLICEMICO ALL INGRESSO IN OSPEDALE Classificazione dell Iperglicemia in Ospedale 1) Diabete mellito noto diabete diagnosticato e trattato prima del ricovero 2) Diabete mellito
DIABETE MELLITO. Organi danneggiati in corso di diabete mellito INSULINA
DIABETE MELLITO Il diabete mellito è la più comune malattia endocrina: 1-2% della popolazione E caratterizzato da : -alterazione del metabolismo del glucosio -danni a diversi organi Complicanze acute:
Azienda Sanitaria di Pistoia Dott. Luca Lavacchi
Nutrizione Artificiale nel Paziente Oncologico Azienda Sanitaria di Pistoia Dott. Luca Lavacchi Direttore UF Aziendale Cure Palliative e Hospice La Limonaia Corso di Formazione MMG 26 gennaio PISTOIA Spesso
NUTRIZIONE CORRELATA ALLA FASE DELLA PATOLOGIA E AL TRATTAMENTO CHIRURGICO Valutazione dello stato nutrizionale MNA-SGA Misure antropometriche Anamnesi alimentare 1. abitudini 2. preferenze 3. cambiamenti
Diabete Mellito 'insulina pancreas un aumento dell appetito accompagnato da una perdita di peso corporeo aumentare la diuresi della sete
Diabete Mellito Il Diabete mellito è una comune malattia endocrina causata da una carenza relativa o assoluta di insulina. L'insulina è un ormone prodotto da particolari cellule del pancreas (cellule beta)
Cenni di Nutrizione Artificiale (N.A.) LINEE GUIDA NUTRIZIONALI IN AMBITO CHIRURGICO SERVIZIO DIETETICO
Cenni di Nutrizione Artificiale (N.A.) LINEE GUIDA NUTRIZIONALI IN AMBITO CHIRURGICO SERVIZIO DIETETICO NUTRIZIONE ARTIFICIALE E una procedura terapeutica mediante la quale è possibile soddisfare i bisogni
Condizioni e fattori di rischio di DMT2
Condizioni e fattori di rischio di DMT2 IFG o IGT o pregresso diabete gestazionale Età >45 anni, specie se con BMI >25 od obesità centrale Età 25) e una o più fra le seguenti
La gestione dell iperglicemia nel paziente ospedalizzato non critico
La gestione dell iperglicemia nel paziente ospedalizzato non critico IPERGLICEMIA IN OSPEDALE La gestione del diabete e in genere dell iperglicemia in ospedale è considerata spesso di secondaria importanza
L importanza importanza mportanza della Nutrizione nella Sclerosi Laterale Amiotrofica Una g uida guida per per ilil p aziente paziente
L importanza della Nutrizione nella Sclerosi Laterale Amiotrofica Una guida per il paziente 1 Che cos è la Sclerosi Laterale Amiotrofica? La Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) è una malattia neurodegenerativa
L OTTIMIZZAZIONE DELL EQUILIBRIO GLICEMICO IN GRAVIDANZA DR.SSA PATRIZIA LENTINI
L OTTIMIZZAZIONE DELL EQUILIBRIO GLICEMICO IN GRAVIDANZA DR.SSA PATRIZIA LENTINI ESISTE UNO STRETTO RAPPORTO TRA CONTROLLO GLICOMETABOLICO E OUTCOME MATERNO FETALE. L OTTIMIZZAZIONE DELL EQUILIBRIO GLICEMICO
Nutrizione parenterale in Urgenza
1 Nutrizione parenterale in Urgenza 1 Carmelo D'Amato M.D. 2 Nutrizione Parenterale Rientra nelle due forma di nutrizione artificiale Enterale Parenterale 2 3 Nutrizione Artificiale Somministrazione guidata
L alimentazione. Erminia Ebner Dietista Specializzata Scienze della Nutrizione Umana Scuola dello Sport C.O.N.I. Roma. Centro Tecnico Federale FIB
L alimentazione nella ll disciplina di i li Bocce Erminia Ebner Dietista Specializzata Scienze della Nutrizione Umana Scuola dello Sport C.O.N.I. Roma Centro Tecnico Federale FIB Michelangelo Giampietro
Dietista Anna Battistin Dipartimento A.I.S. per la Salute della Donna e del Bambino - Azienda Ospedaliera di Padova
NUTRIZIONE ENTERALE NEL BAMBINO CRITICO 13 novembre 2014 Dietista Anna Battistin LA REALTA PEDIATRICA I pazienti pediatrici rappresentano una popolazione particolarmente vulnerabile, con specifiche necessità
VALENTINA VEZZALI: l atleta,, la la mamma, le le vittorie L alimentazione. nell atleta
VALENTINA VEZZALI: l atleta,, la la mamma, le le vittorie L alimentazione nell atleta Gravidanza fisiologica Modificazioni: il peso corporeo il sistema circolatorio il sistema emocoagulativo l'apparato
L ALIMENTAZIONE DEL PODISTA PRE e POST ALLENAMENTO PRE e POST GARA. Dott.ssa Elisa Seghetti Biologa Nutrizionista - Neurobiologa
L ALIMENTAZIONE DEL PODISTA PRE e POST ALLENAMENTO PRE e POST GARA Dott.ssa Elisa Seghetti Biologa Nutrizionista - Neurobiologa L uomo è ciò che mangia Ippocrate 400 a.c. Una sana e adeguata alimentazione
L ESERCIZIO FISICO NEL PROTOCOLLO DI TRATTAMENTO DEL DIABETICO Antonio Carlo Bossi, Treviglio - Caravaggio (BG)
CORSO ACTIVE DOCTORS ACTIVE PEOPLE: ATTIVITÀ/ESERCIZIO FISICO COME PRESCRIZIONE MEDICA? Milano, 3 dicembre 2011 L ESERCIZIO FISICO NEL PROTOCOLLO DI TRATTAMENTO DEL DIABETICO Antonio Carlo Bossi, Treviglio
nutrizione enterale specifica per il diabete
Una formula per la nutrizione enterale specifica per il diabete () migliora la Variabilità Glicemica nei pazienti con diabete di tipo 2 Considerazioni su: Alish CJ et al. A Diabetes-Specific Enteral Formula
L anziano. Terapia del diabete tipo 2: un algoritmo basato su efficacia e farmaco-economia
Terapia del diabete tipo 2: un algoritmo basato su efficacia e farmaco-economia L anziano Edoardo Guastamacchia Università degli Studi di Bari A. Moro I diabetici over 65 sono oltre 1.5 milioni, entro
OMEOSTASI DELLA TEMPERATURA CORPOREA
OMEOSTASI DELLA TEMPERATURA CORPOREA Ruolo fisiologico del calcio Omeostasi del calcio ASSORBIMENTO INTESTINALE DEL CALCIO OMEOSTASI GLICEMICA Il livello normale di glicemia? 90 mg/100 ml Pancreas
Il fabbisogno di energia di un individuo dipende dal suo dispendio energetico totale
Il fabbisogno di energia di un individuo dipende dal suo dispendio energetico totale L energia introdotta con gli alimenti è utilizzata dall organismo e restituita all ambiente sotto forma di calore (soprattutto)
RACCOMANDAZIONI PER LA TERAPIA MEDICA NUTRIZIONALE DEL DIABETE MELLITO
Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica Associazione Medici Diabetologi Gruppo di studio diabete e nutrizione RACCOMANDAZIONI PER LA TERAPIA MEDICA NUTRIZIONALE DEL DIABETE MELLITO Dott.
FAME, APPETITO E SAZIETA
FAME, APPETITO E SAZIETA 1 FAME Necessità di un organismo ad assumere cibo Nel sistema nervoso centrale, a livello ipotalamico, si distinguono due zone il centro della fame il centro della sazietà La prima
MODULO 2 NUTRIZIONE UMANA LEZIONE 2 CALCOLO DEL DISPENDIO ENERGETICO GIORNALIERO
MODULO 2 NUTRIZIONE UMANA LEZIONE 2 CALCOLO DEL DISPENDIO ENERGETICO GIORNALIERO FABBISOGNO ENERGETICO Apporto di energia, di origine alimentare, necessario a compensare il dispendio energetico di individui
Cibo e salute. Marisa Porrini DiSTAM Università degli Studi di Milano
Cibo e salute tra innovazione e tradizione Marisa Porrini DiSTAM Università degli Studi di Milano il cibo è salute sostentamento della vita prevenzione delle malattie da carenza ottimizzazione delle funzioni
Il valore dell autocontrollo glicemico come strumento gestionale nell ottimizzazione degli schemi di terapia insulinica nel diabete di tipo 2
Il valore dell autocontrollo glicemico come strumento gestionale nell ottimizzazione degli schemi di terapia insulinica nel diabete di tipo 2 Presentazione del caso MR, uomo di 60 anni, è ricoverato in
1. Iperlipidemie. 2.2. Fabbisogno di lipidi
,3(5/,3,'(0,( 1. Iperlipidemie Le iperlipidemie, ed in particolar modo l ipercolesterolemia, rappresentano sicuramente il più riconosciuto ed importante fattore di rischio per l insorgenza dell aterosclerosi
STATO NUTRIZIONALE 1
STATO NUTRIZIONALE 1 STATO NUTRIZIONALE circa il 20-40% dei pazienti ospedalizzati presenta segni di malnutrizione. La malnutrizione è causa di severe complicanze, prolunga la degenza, ed aumenta la mortalità
Attività fisica e microinfusore
Attività fisica e microinfusore è tutto? PRODUZIONE DI GLUCOSIO GLICEMIA UTILIZZAZIONE DI GLUCOSIO TROPPA INSULINA CIRCOLANTE UTILIZZAZIONE DI GLUCOSIO IPO GLICEMIA IPER GLICEMIA RISCHIO
Una caloria è una caloria! sarà poi vero??? Da un punto di vista ormonale NON TUTTE LE CALORIE SONO UGUALI!!!
Una caloria è una caloria! sarà poi vero??? Il concetto che una caloria è una caloria sta alla base di molte delle strategie proposte per perdere peso In accordo al principio: si mangia troppo ci si muove
Attività fisica e diabete
A.DI.VA.SE. Associazione DIabetici VAldichiana SEnese Attività fisica e diabete Dr Salvatore Bocchini Medicina Interna Ospedali Riuniti Valdichiana Senese Montepulciano Tipi di esercizio fisico e metabolismo
La digestione degli alimenti
La digestione degli alimenti Le sostanze alimentari complesse (lipidi, glucidi, protidi) che vengono introdotte nell organismo, devono subire delle profonde modificazioni che le trasformano in sostanze
Le complicanze acute: l ipoglicemia la sindrome iperosmolare la chetoacidosi
Le complicanze acute: l ipoglicemia la sindrome iperosmolare la chetoacidosi Paziente diabetico con accesso in PS: Indicazioni all ospedalizzazione. Hospital Admission Guidelines for Diabetes Complicanze
L attività fisica deve essere distribuita in almeno 3 giorni/settimana e non ci devono essere più di 2 giorni consecutivi senza attività
NUOVE TECNOLOGIE NELLA CURA DEL DIABETE DI TIPO 1 Attività fisica e terapia insulinica Dott.ssa Guido ASL 3 Villa Scassi Dott.ssa A.Cattaneo LA CAPACITÀ DI ADEGUARE IL REGIME TERAPEUTICO (INSULINA E TERAPIA
ETANOLO. Tuttavia influenza sia positivamente che negativamente diverse funzioni fisiologiche.
L etanolo, nonostante l elevato valore energetico, non può essere considerato un nutriente poiché: non svolge una funzione plastica non è essenziale. Tuttavia influenza sia positivamente che negativamente
Diabete e attività fisica
Diabete e attività fisica Dott. Francesco Costantino Clinica Pediatrica Servizio di Diabetologia Infantile Università La Sapienza Roma Tipologia del Diabete Diabete mellito tipo 1 E caratterizzato dalla
NUTRIZIONE ARTIFICIALE
Prontuario Ospedaliero NUTRIZIONE ARTIFICIALE AslCN2 Maggio 2014 Indice Prodotti nutrizionali per sonda.pag. 3 Standard: NUTRISON 500 ml flacone Proteica: ISOSOURCE PROTEIN 500 ml smartflex Energetica:
IPOGLICEMIA/IPERGLICEMIA IN OSPEDALE: GESTIONE INFERMIERISTICA
IPOGLICEMIA Bellini Elisa Azienda Ospedaliera Sant'Anna - Como Presidio Ospedaliero Cantù-Mariano Comense Struttura di Mariano Comense Direttore della scuola formatori OSDI COMO 14 15 GIUGNO 2013 HOTEL
Alcune considerazioni Sul diabete. Anna Carla Babini
Alcune considerazioni Sul diabete Anna Carla Babini Quali argomenti Assolutamente pratici Criteri diagnostici metformina come utilizzarla insulina basale? QUALE VOI VORRETE HbA1c 6,5% il cut-point diagnostico
Allegato C.5 al Decreto n. 86 del 21 OTT 2015 pag. 1/13
giunta regionale Allegato C.5 al Decreto n. 86 del 21 OTT 2015 pag. 1/13 Allegato 5 al Disciplinare di Gara REGIONE VENETO Segreteria Regionale per la Sanità Coordinamento Regionale Acquisti per la Sanità
PEG E PATOLOGIA CRONICA IN ETA PEDIATRICA
PEG E PATOLOGIA CRONICA IN ETA PEDIATRICA La Fibrosi Cistica come modello Marco Cipolli, Ciro D Orazio Centro Fibrosi Cistica Azienda Ospedaliera di Verona Verona, 27 ottobre 2000 FIBROSI CISTICA La piu
Bisogni Nutrizionali nei Pazienti «inguaribili»
Bisogni Nutrizionali nei Pazienti «inguaribili» Grazia Pilone U.O. di Gastroenterologia Fate clic per aggiungere del Azienda testoulss n. 12 Veneziana Mestre (Venezia) Terapia Palliativa Non Guarire, ma
Il diabete mellito e la valutazione dell omeostasi glicemica
Il diabete mellito e la valutazione dell omeostasi glicemica Glicolisi Glicolisi aerobica: Glucosio+6O2+35.5(ADP+Pi)- - > 6CO2+35.5 ATP Glicolidi anaerobica (Ambden- Meyerhof) Glucosio+3(ADP+Pi) - - >
Incidenza dell ipoglicemia nei pazienti della SOS di Diabetologia di Udine
Incidenza dell ipoglicemia nei pazienti della SOS di Diabetologia di Udine Agus S, Tonutti L, Pellegrini MA, Venturini G, Cannella S, Toffoletti V, Vidotti F, Sartori C, Boscariol C, Pellarini L, Rutigliano
GUIDA PER LE PROVE FUNZIONALI E PER LA CLASSIFICAZIONE DEL DIABETE E ALTRE FORME DI INTOLLERANZA AL GLUCOSIO
DIPARTIMENTO DI MEDICINA DI LABORATORIO GUIDA PER LE PROVE FUNZIONALI E PER LA CLASSIFICAZIONE DEL DIABETE E CODICE: IOP.CPOsan.09 REV 6 del 06/07/10 Pag. 1 di 5 1. SCOPO E APPLICABILITA Scopo di questa
Allegato -> C) SCHEDE TECNICHE
Allegato -> C) SCHEDE TECNICHE lotto A1 A2 A3 A4 Gruppo A Soluzione per nutrizione enterale da somministrare per sonda quantità prezzo descrizione prodotti annua unitario (l/kg) prezzi totali presunta
La malnutrizione nell anziano: la gestione e il trattamento. Dott.ssa Monica Pivari Ospedale San Paolo Savona S.C. Medicina Interna 2
La malnutrizione nell anziano: la gestione e il trattamento Dott.ssa Monica Pivari Ospedale San Paolo Savona S.C. Medicina Interna 2 Anziano Per la biologia e la medicina è anziano chi ha raggiunto un
Aspetti generali del diabete mellito
Il diabete mellito Aspetti generali del diabete mellito Il diabete è una patologia caratterizzata da un innalzamento del glucosio ematico a digiuno, dovuto a una carenza relativa o assoluta di insulina.
DEFINIZIONE DELLE LINEE GUIDA SU. Chiara Pacchioni Servizio di Diabetologia Nuovo Ospedale Civile di Sassuolo
DEFINIZIONE DELLE LINEE GUIDA SU DIABETE E GRAVIDANZA Chiara Pacchioni Servizio di Diabetologia Nuovo Ospedale Civile di Sassuolo Screening e diagnosi di Diabete Gestazionale Raccomandazioni per lo screening
MISCELE PER NUTRIZIONE PARENTERALE. Dr.ssa Marica Carughi Servizio Farmaceutico e Nutrizionale Azienda Ospedaliera Sant Anna Como
MISCELE PER NUTRIZIONE PARENTERALE Como, 20 giugno 2011 Dr.ssa Marica Carughi Servizio Farmaceutico e Nutrizionale Azienda Ospedaliera Sant Anna Como Nutrienti per miscele e loro fonti Liquidi Azoto acqua
Quando come e perché è necessario intervenire con l alimentazione forzata
Mestre, 25 settembre 2011 Quando come e perché è necessario intervenire con l alimentazione forzata Veronica Marchetti Ospedale Didattico Veterinario Mario Modenato Università di Pisa v.marche)@vet.unipi.it
/LQHH JXLGD SHU XQD FRUUHWWR DOLPHQWD]LRQH QHO SD]LHQWH FRQ LQVXIILFLHQ]D UHQDOH FURQLFD
,168)),&,(1=$5(1$/(&521,&$,5& 1. Obesità L I.R.C. può essere definita come la diminuzione della funzionalità renale che si instaura a seguito di una malattia renale cronica od alla cronicizzazione di una
La Gestione dell Iperglicemia in Ospedale
La Gestione dell Iperglicemia in Ospedale Quali Problematiche e Quali Risposte.. Graziano Di Cianni UOC Diabetologia e Mal. del Metabolismo - ASL 6- Livorno Diabete in Ospedale - Entità del Problema Il
La nutrizione clinica nella continuità Ospedale-Territorio: il punto di vista della SINPE
La nutrizione clinica nella continuità Ospedale-Territorio: il punto di vista della SINPE Pietro Vecchiarelli U.O.C. Rianimazione Ospedale Belcolle- AUSL Viterbo Viterbo 1 La Malnutrizione ha un impatto
forme diabetiche Diabete di tipo I o magro o giovanile (IDDM): carenza primaria di insulina, più frequente nei giovani e nei bambini. Il deficit insulinico consegue (per predisposizione ereditaria o per
SC GERIATRIA Direttore Dott. Paolo Bonino LA GESTIONE DELLA MALNUTRIZIONE NELL ANZIANO
SC GERIATRIA Direttore Dott. Paolo Bonino LA GESTIONE DELLA MALNUTRIZIONE NELL ANZIANO LA MALNUTRIZIONE LE CAUSE LE CONSEGUENZE COS È COME CONTRASTARLA COS È LA MALNUTRIZIONE? La malnutrizione è un alterazione
Cosa è il diabete mellito
Cosa è il diabete mellito Il diabete mellito è una malattia a carico del metabolismo. L'origine del nome diabete mellito è greca, e fa riferimento alla caratteristica del miele di essere particolarmente
PERCHE DIABETE MELLITO?
PERCHE DIABETE MELLITO? La definizione di Diabete Mellito la si deve al medico inglese Willis, che nella seconda metà del XVIII secolo, scoprì, assaggiando l urina dei diabetici, che essa era dolce come
Il sale è un elemento fondamentale per l alimentazione umana ed è costituito da cloruro di sodio (NaCl). Una sua eccessiva introduzione però può
Sale e salute Il sale è un elemento fondamentale per l alimentazione umana ed è costituito da cloruro di sodio (NaCl). Una sua eccessiva introduzione però può causare gravi problemi alla salute. La quantità
SUPPORTO NUTRIZIONALE ALLA PREPARAZIONE ATLETICA Silvia Pogliaghi
Seminario sul tema: La Preparazione Fisica nel Rugby: Sport di Accelerazioni Ripetute Federazione Italiana Rugby Centro Studi FIR Lunedì 14 Gennaio 2008, ore 14.30 Facoltà di Scienze Motorie, Verona Università
ACQUA E SALUTE. Spoleto giugno 2004. Oliviero Sculati Unità di Nutrizione ASL di Brescia
ACQUA E SALUTE Spoleto giugno 2004 Oliviero Sculati Unità di Nutrizione ASL di Brescia TUTTE LE FORME DI VITA, noi compresi, ESISTONO IN UNA SOLUZIONE ACQUOSA SOGGETTO: a 30 ANNI 70 Kg 49 litri di H
ALIMENTAZIONE ED ATTIVITA SPORTIVA
ALIMENTAZIONE ED ATTIVITA SPORTIVA Tutti i gruppi alimentari (carboidrati, grassi, proteine) sono importanti per lo svolgimento dell attività sportiva, ma è utile fare alcuni distinguo sul tipo di alimenti
Problematiche nutrizionali nel post-ictus
LA SALUTE DEL CITTADINO AL CENTRO DELLA GOVERNANCE LE RETI INTEGRATE Problematiche nutrizionali nel post-ictus Giancarlo Sandri Stesura 14 marzo 2012 L ictus cerebrale rappresenta la seconda causa di
Il decalogo del diabetico. L Ipoglicemia
I L Ipoglicemia L ipoglicemia è la più frequente complicanza acuta della terapia del diabete mellito tipo 1 (insulino-dipendente) e lievi sintomi di ipoglicemia sono considerati un prezzo inevitabile del
Elementi di bioenergetica
Elementi di bioenergetica L uomo è paragonabile a una macchina e come tale necessita di un combustibile per le funzioni vitali Le immagini sono prese da vari siti internet, se qualcuno ne rivendica l esclusività
IL PERCORSO ASSISTENZIALE INTEGRATO PER LE PERSONE AFFETTE DA DMT2 NELL AREA METROPOLITANA DI GENOVA
IL DIABETE IN ITALIA ASPETTI EPIDEMIOLOGICI E MODELLI ASSISTENZIALI IL PERCORSO ASSISTENZIALE INTEGRATO PER LE PERSONE AFFETTE DA DMT2 NELL AREA METROPOLITANA DI GENOVA DIABETE MELLITO CONTESTO ASSISTENZIALE
I FABBISOGNI NUTRIZIONALI NELL ANZIANO. Chivasso, Ciriè, Ivrea 2011
I FABBISOGNI NUTRIZIONALI NELL ANZIANO Chivasso, Ciriè, Ivrea 2011 FABBISOGNI NUTRIZIONALI NELL ANZIANO Proteine: 1-1,2 g/kg/die; Calorie: 20-30/kg/die Es.: anziano di 60 kg 60-72 g di proteine; 1200-1800
IMPORTANZA DELLA PRECOCE NA NEL PAZIENTE CRITICO: IL PUNTO DI VISTA DEL DIABETOLOGO
Criticità e bisogni della persona con diabete Bologna, 9 giugno 2014 IMPORTANZA DELLA PRECOCE NA NEL PAZIENTE CRITICO: IL PUNTO DI VISTA DEL DIABETOLOGO Franco Tomasi LO SCENARIO L iperglicemia costituisce
L educazione alimentare
L educazione alimentare Educazione alimentare: alimenti e nutrienti Sono ALIMENTI tutte le sostanze che l organismo può utilizzare per l accrescimento, il mantenimento e il funzionamento delle strutture
Alimenti. Gruppi Alimentari
Alimenti Gli alimenti sono tutto ciò che viene utilizzato come cibo dalla specie umana. Un dato alimento non contiene tutti i nutrienti necessari per il mantenimento di un corretto stato fisiologico La
SLA I COMPITI DEL NUTRIZIONISTA
Palace Hotel Como 19 ottobre 2012 Comobrain 2012 4 Edizione SLA I COMPITI DEL NUTRIZIONISTA Dr Anna Toldi Medico Nutrizionista Responsabile del Servizio di Dietetica e Nutrizione clinica Ospedale Valduce
Gli Alimenti Classificazione degli alimenti Alimenti semplici o principi alimentari o principi nutritivi o nutrienti inorganici organici
Prof. Carlo Carrisi Gli Alimenti Classificazione degli alimenti Alimenti semplici o principi alimentari o principi nutritivi o nutrienti: servono a nutrire l organismo, derivano dalla digestione, vengono
Frida Leonetti frida.leonetti@uniroma1.it
Frida Leonetti frida.leonetti@uniroma1.it 1.5 miliardi con BMI>25 500 milioni con BMI>30 BMI > 40 kg/m² BMI > 35 Kg/m² e comorbilità testo Neoplasie Malattie CV altre 2009 Industrial Chemicals Bisphenol