COMITATO DI COORDINAMENTO DEL DIPO
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- Felice Foti
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1 COMITATO DI COORDINAMENTO DEL DIPO VERBALE n. 2/2015 PRESENTI: v. allegato firme presenze Di seguito si riportano sinteticamente le risultanze della seduta del Comitato del 20/5/2015. stato di avanzamento PDTA territoriali colonretto e mammella e nuove proposte La riunione è aperta dal dr. Pedrazzoli che, prima di lasciare la parola ai Coordinatori dei GDL del colon retto e della mammella, ricorda come l istituzione di tali gruppi interaziendali risponda ad esigenze determinate dalla normativa della Regione Lombardia che si è prefissa di creare un modello organizzativo che, partendo da un analisi degli attuali percorsi diagnostici e terapeutici nel territorio pavese, giunga a formulare un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale territoriale che organizzi le diverse competenze per una presa in carico globale del paziente. I PDTA dovranno essere pertanto considerati come percorsi di riferimento, ossia la migliore sequenza temporale e spaziale possibile delle attività da svolgere nel contesto di una determinata situazione organizzativa e di risorse Gli obiettivi che la Regione persegue tramite l attività della ROL per l anno in corso sono: realizzare la migliore applicazione territoriale possibile nei DIPO dei PDTA individuati a livello regionale come percorsi di riferimento per le patologie del Carcinoma colorettale, carcinoma Mammario e per i Linfomi e mielomi partendo 1
2 dai PDTA aziendali quando già esistenti; individuare criteri e indicatori che siano in grado di monitorare l adesione ai PDTA, utilizzando specifici algoritmi estratti dalla BDA, e che abbiano la capacità di analizzare l utilizzo delle risorse a disposizione e di individuare aree a possibile rischio di inappropriatezza; rafforzare le capacità di interazione tra gli attori (spesso multidisciplinari) in gioco sui PDTA nei DIPO per migliorare l adesione ai percorsi di riferimento. Tali obiettivi sono inoltre stati declinati nelle cd Regole di sistema 2014 ed imposti ai Direttori Generali delle azienda sanitarie pubbliche ed accreditate. Il dr. Carugno precisa che è richiesto espressamente dalla Regione definire un percorso a livello provinciale la cui applicazione sarà oggetto di monitoraggio così come per gli altri PDTA territoriali. A questo proposito vengono presentati, aggiornati rispetto alla riunione precedente del DIPO, gli indicatori pertinenti che rappresentano l andamento regionale, dell ASL di Pavia e delle strutture ivi ubicate; gli indicatori ai fini del monitoraggio dei percorsi sono estratti, a cura dell ASL, dal portale regionale dedicato. Prende la parola la dr.ssa Sgarella che illustra brevemente il lavoro svolto dal GDL coordinato unitamente al dr. Zanini soffermandosi in particolare sull analisi degli indicatori inseriti nel PDTA che consentono la misurabilità delle attività e che pertanto possono avere un impatto rilevante nel modificare l efficacia degli interventi. Il documento integrale, una volta trasmesso tramite mail a tutto il Comitato per eventuali ulteriori integrazioni e/o modifiche, si riterrà definitivamente approvato. Anche il prof. Pietrabissa, Coordinatore del GDL colon retto, aggiorna i presenti sullo stato di avanzamento del PDTA territoriale di competenza chiarendo come il documento, seppur sostanzialmente concluso a livello di contenuti, richieda ancora una revisione ed una omogeneizzazione per renderlo più aderente al modello trasmesso dalla Regione. Il dr. Pedrazzoli trasmetterà a breve il documento rivisto a tutto il GDL. Relativamente al tavolo di lavoro interaziendale per la Rete Ematologica Lombarda coordinato in ambito DIPO dalla SC Ematologia del San Matteo presenzia alla riunione odierna il dr. Bonfichi. Il dr. Pedrazzoli sottolinea come in analogia a quanto fatto dagli altri GDL interaziendali sia necessario disegnare in collaborazione con gli altri enti presenti sul territorio pavese un percorso anche per i mielomi e linfomi non Hodgkin. 2
3 Il dr. Bonfichi riferisce che il documento di riferimento è il PDTA elaborato in ambito REL in via di approvazione. In ordine a questo argomento si prende atto della DGR n X/3569 del 14/05/2015 avente in oggetto Determinazioni in merito all ulteriore sviluppo della rete ematologica lombarda REL fase 2. Con la citata deliberazione si nomina il Comitato Esecutivo della REL al quale sono stati chiamati a far parte anche alcuni colleghi afferenti al Policlinico S. Matteo di Pavia i quali partecipano anche al DIPO e conseguentemente il loro contributo può risultare molto significativo. Si concorda pertanto di proporre in ambito REL la costituzione di un GDL interaziendale costituito da rappresentanti delle varie realtà sanitarie pavesi. Il dr. Pedrazzoli presenta al Comitato i Coordinatori dei tre nuovi Gruppi di lavoro interaziendali relativi alle patologie del carcinoma prostatico (dr. Mensi), delle neoplasie ginecologiche (prof. Spinillo) e del distretto ORL (prof. Benazzo) precisando che la composizione di tali gruppi è in via di definizione. Anche questi gruppi, nel corso del corrente anno, dovranno produrre dei PDTA territoriali che costituiranno dei percorsi di riferimento, clinici e organizzativi per tutte le realtà sanitarie del territorio provinciale. Su proposta del prof. Benazzo, accolta dal Comitato, si stabilisce di inserire nel GDL testa collo anche la patologia neoplastica tiroidea. aggiornamenti Cure Palliative Il dr. Carugno riferisce che in attesa della prossima riunione del Comitato regionale è in corso un difficile tentativo di coordinamento dei due assessorati coinvolti, quello alla Famiglia e quello alla Salute. Il dr. Zecca anticipa ai presenti che è in corso di definizione e di successiva presentazione al Dipartimento Interaziendale di Cure Palliative il Progetto di cure palliative pediatriche (CPP) ed assistenza domiciliare pediatrica (ADP) a Pavia. La Struttura Complessa di Oncoematologia Pediatrica di fatto già fornisce un servizio di cure palliative pediatriche, servizio che viene erogato essenzialmente in ambito ospedaliero, in regime di ricovero ordinario per i casi più gravi o 3
4 impegnativi ed in regime di ricovero diurno / MAC per i pazienti con necessità assistenziali minori. Tuttavia, l assistenza in ambito ospedaliero non rappresenta la migliore forma di presa in carico per quei pazienti che necessitano di assistenza di bassa intensità ma per un tempo prolungato e non preventivabile. Inoltre, la creazione di un servizio domiciliare inoltre avrebbe anche l evidente vantaggio di riservare l accesso a Day Hospital, MAC e Reparto per i pazienti che effettivamente necessitano di assistenza ospedaliera, in una logica di intensità di cura. stato di avanzamento progetto Mesotelioma Il dr. Pedrazzoli comunica la proroga per ulteriori sei mesi del progetto MODELLO OPERATIVO PER LA PRESA IN CARICO GLOBALE DEL PAZIENTE AFFETTO DA MESOTELIOMA che pertanto si concluderà il Propone una revisione ed un aggiornamento del PDTA del Mesotelioma approvato in data varie ed eventuali Il dr. Zecca illustra ai presenti il Progetto per l adolescente con malattia oncoematologica. Tale tipologia di pazienti rappresenta una popolazione particolare, con problematiche, sia medico-sanitarie sia psicologiche, peculiari e differenti da quelle delle età precedenti o successive della vita. L obiettivo del progetto è fare in modo che la gestione dell adolescente in tutte le fasi - dall inizio dell iter diagnostico al termine delle cure ed al successivo follow-up - sia sempre condivisa e coordinata insieme da tutti gli specialisti. Una realtà come quella della provincia di Pavia racchiude in se competenze tali da permettere facilmente un approccio olistico alla cura dell adolescente con malattia oncoematologica e pertanto richiede il coinvolgimento attivo del DIPO nella diffusione, condivisione ed applicazione di tale progettualità. 4
5 Il Comitato approva, decidendo tra l altro di dedicare al tema parte della conferenza annuale del DIPO anno 2015, il cui programma verrà definito e proposto al Comitato alla prossima riunione del DIPO. 5
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