Concorso Premiamo i risultati DOCUMENTO DI PARTECIPAZIONE
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- Gennara Fortunato
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1 Ministero per la pubblica amministrazione e l innovazione Concorso Premiamo i risultati DOCUMENTO DI PARTECIPAZIONE - 1 -
2 PREMESSA Il documento di partecipazione ha come oggetto la progettazione esecutiva del piano di miglioramento gestionale presentato sinteticamente in fase di candidatura. Esso va predisposto, dalle amministrazioni ammesse alla seconda fase del concorso, seguendo le indicazioni contenute nel presente formulario strutturato in domande aperte, domande con alternative di risposta e istruzioni per la compilazione. Il formulario deve essere compilato con cura in ogni sua parte e corredato della firma del responsabile della candidatura. Nel caso di dubbi interpretativi si suggerisce di rivolgersi all help desk del concorso per chiarimenti. Il documento risultante non dovrà superare nel suo complesso (compresa la copertina) le 20 pagine e non dovrà essere allegata alcuna documentazione aggiuntiva. La trasmissione del documento di partecipazione va effettuata esclusivamente: in formato PDF entro e non oltre le ore 24 del giorno 19 Novembre 2008 con inoltro all indirizzo di posta: concorso@qualitapa.gov.it. La valutazione del documento, per l ammissione alla fase successiva, riguarderà nuovamente la coerenza con gli obiettivi del concorso e la presenza di tutti gli elementi richiesti necessari a valutare la fattibilità operativa degli interventi di miglioramento da realizzare
3 MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA CULTURALI SOPRINTENDENZA BENI ARCHEOLOGICI DELLA SARDEGNA - SEDE DI CAGLIARI PIANO DI MIGLIORAMENTO GESTIONALE Firma del responsabile della candidatura IL SOPRINTENDENTE DOTT. FULVIA LO SCHIAVO - 3 -
4 PRIMA SEZIONE ANAGRAFICA Denominazione del Piano TRACCIABILITA DEL BENE CULTURALE MOBILE NELLA SUA MOVIMENTAZIONE E MUSEALIZZAZIONE Responsabile: Cognome: LO SCHIAVO Nome: FULVIA Telefono: fulvia.loschiavo@beniculturali.it Ruolo: SOPRINTENDENTE Referente: Cognome: DORIA Nome: ANDREA CLAUDIO Telefono: andreaclaudio.doria@beniculturali.it Ruolo: DIRETTORE INFORMATICO Durata dell intervento in mesi : 12 Periodo di realizzazione: da 01/01/2009 a 31/12/2009 Eventuali Risorse destinate, escluse le retribuzioni del personale coinvolto 1 : Ammontare complessivo: , di cui: - a carico dell Amministrazione/ufficio: a carico di altre Fonti (indicare quali) ,00 Programma attuativo nazionale di ricerca e competitività e programma attuativo nazionale sicurezza finanziati a valere sulle risorse FAS ( delibera C.I.P.E. 166/07) Non sono previste risorse 1 Vanno indicate solo le risorse finanziarie effettivamente disponibili e/o già stanziate in bilancio - 4 -
5 SECONDA SEZIONE SCENARIO DI RIFERIMENTO 1 ORIGINE DEL PIANO 1.1. L intervento è riconducibile alle strategie politiche e/o di gestione espresse in: (sono possibili più risposte) documenti di programmazione generale dell amministrazione (es. Peg, Direttiva annuale, altra documentazione, ecc.) X piani di miglioramento/programmi settoriali X è un iniziativa autonoma del proponente altro (specificare) 1.2. La decisione di intervenire sull ambito scelto deriva da: (sono possibili più risposte) autovalutazione sullo stato dell organizzazione effettuata con l utilizzo di metodologie appropriate (es: modelli Caf, Efqm, gruppi di qualità, ecc.) risultati di indagini di customer satisfaction analisi dei reclami raccolti in modo sistematico X specifica indagine realizzata da personale interno specifica indagine realizzata da consulenti indicazioni di uno degli organi interni di valutazione e/o di audit X richiesta del vertice (politico o amministrativo) altro (specificare) 1.3. Il piano è connesso con altre attività di miglioramento: X sì, già realizzate sì, in corso sì, già programmate NO Se sì, specificare sinteticamente l oggetto degli interventi Il piano è coerente con le azioni di miglioramento già realizzate nell ambito del Programma Europeo per la predisposizione di carte tematiche di risorse del patrimonio culturale allineato con standard europei agevolando contestualmente la costituzione di un portale per il turismo culturale e ha fornito un servizio verso l utenza esterna, che opera sul territorio all interno dell area geografica di localizzazione dell intervento medesimo, con particolare riferimento alla tutela, alla gestione del territorio, al patrimonio archeologico ad esso collegato attraverso un sistema informativo che ha permesso di integrare tutti i dati delle banche dati, scientifiche e amministrative, già presenti negli enti o di nuova costruzione, georeferenziando e rappresentando le informazioni in esse contenute con uno strumento G.I.S. (Sistema Informativo Geografico) di nuova generazione in ambiente Internet Motivo prevalente dell intervento: (una sola risposta) carenza di un servizio/processo esigenza di rispondere a nuove domande di altri uffici/servizi esigenza di rispondere a nuove domande di utenti o stakeholder X esigenza di ridurre i costi esigenza di migliorare il clima organizzativo altro (specificare) - 5 -
6 1.5. Definizione del problema Illustrare il problema che l intervento intende affrontare. La descrizione deve in particolare evidenziare a quali bisogni l intervento vuole dare risposta sia dal punto di vista dei portatori di interesse implicati, che dell amministrazione/ufficio. Nell ambito delle attività di tutela del patrimonio culturale condotte dal MiBAC, quella legata alla movimentazione dei beni mobili si caratterizza per specifici aspetti di vulnerabilità che richiedono l attivazione di complesse procedure gestionali ed economiche al fine di rafforzare la sicurezza in un ottica di prevenzione. La movimentazione dei beni mobili riguarda in particolare due tematiche: 1. quella del reperto archeologico durante i trasferimenti dal luogo di ritrovamento a quello espositivo, musealizzazione, o di stoccaggio in deposito; 2. e quella dei manufatti più importanti e conosciuti che sono periodicamente interessati da richieste di prestito per mostre e manifestazioni, di carattere nazionale e internazionale. La movimentazione degli oggetti e il loro trasferimento all esterno dal luogo di ritrovamento o dalla sede originaria di conservazione anche per lunghi periodi di tempo comporta alti rischi di trafugamento degli stessi che gli attuali sistemi di monitoraggio e controllo e più in generale di prevenzione non sono in grado di contenere o comunque rendere sostenibili per l amministrazione con conseguente grave danno anche per i beneficiari identificabili nella collettività che con la perdita dell oggetto, smarrisce anche la possibilità di fruire del suo contenuto culturale, il cui valore è inestimabile. Emerge pertanto un bisogno forte di intervento migliorativo capace di rafforzare la prevenzione e ridurre i costi gestionali (procedimenti, risorse umane coinvolte, ecc.) ed economici (premi delle polizze assicurative) legati all inadeguatezza dell attuale sistema
7 2 ELABORAZIONE DEL PIANO 2.1. La progettazione ha coinvolto: (sono possibili più risposte) X utenti (interni/esterni) del servizio/processo di lavoro su cui si interviene X altri portatori di interesse X responsabili del settore/dei settori su cui si interviene X personale del settore/dei settori su cui si interviene personale che sarà impegnato a realizzare l intervento altro.. Specificare come è stato garantito tale coinvolgimento: Interesse comune sulle problematiche della sicurezza nella movimentazione del bene mobile In fase di progettazione ci si è avvalsi dei seguenti elementi di analisi del problema (indicatori di criticità): (sono possibili più risposte) dati di indagine sugli utenti o stakeholder (specificare quali): X dati di funzionamento (specificare quali): Rilevazione di rischio di smarrimento di beni mobili durante la loro movimentazione X Altro (specificare) Elevati costi di assicurazione per la movimentazione dei beni Inesistenza di un sistema di messa in sicurezza del bene in fase di movimentazione
8 TERZA SEZIONE CARATTERISTICHE DELL INTERVENTO 1 GLI OBIETTIVI 1.1 Con l intervento si punta ad un miglioramento principalmente nell area: (scegliere l area di interesse prevalente e indicare minimo una risposta nell area scelta) del contesto: integrare le amministrazioni valorizzare la comunità rinnovare il rapporto centro/periferia del problema: cogliere le esigenze degli utenti interpretare la missione analizzare la situazione, definire obiettivi X della soluzione: X coinvolgere il personale X utilizzare tecnologie e metodi X gestire le risorse economiche del risultato: controllare i risultati valutare gli effetti consolidare e diffondere le buone pratiche 1.2 L intervento si basa prioritariamente su: (una sola risposta) innovazione nelle modalità di applicazione di norme di legge ottimizzazione nell uso delle risorse umane e/o materiali per ottenere maggiore efficienza (es. risparmi) X gestione innovativa di funzioni per valorizzare le risorse umane, per responsabilizzare i ruoli direttivi, per sviluppare una cultura organizzativa orientata ai risultati, ecc. modifica dei processi organizzativi per migliorare la gestione modifica dei ruoli per migliorare il benessere del personale modifica delle modalità di erogazione dei servizi e della relazione con i clienti altro (specificare) - 8 -
9 1.3 Descrivere gli obiettivi Obiettivi generali (finalità cui mira globalmente il piano) Il presente piano si prefigge di migliorare la sicurezza dei beni archeologici mobili con una particolare attenzione alla sicurezza del reperto durante i trasferimenti dal luogo di ritrovamento a quello espositivo o di deposito in magazzino, attraverso un sistema che, mediante l utilizzo di dispositivi RFID (Radio Frequency Identification) dotati di GPS consente di rilevare in tempo reale la posizione dell oggetto e di identificarlo. Il sistema integrato oggetto della proposta propone soluzioni alternative alla semplice vigilanza effettuata da chi è preposto al controllo dei manufatti mobili in quanto caratterizzato da un insieme di tecnologie innovative di controllo basate su sistemi di localizzazione integrati e collegati a centraline di trasmissioni dati per effettuare un controllo in tempo reale della posizione dei manufatti. Obiettivi specifici (obiettivi operativi in cui è possibile scomporre l obiettivo generale, anche in relazione alle diverse fasi di realizzazione previste, compresa la descrizione delle realizzazioni previste) Gli obiettivi specifici che il piano intende perseguire sono: - inserimento del bene, su basi cartografiche georeferenziate, all interno del territorio dell area geografica di ritrovamento del reperto medesimo ai fini della sua rintracciabilità; - predisposizione di un piano di qualità relativo sia all esposizione del bene presso il museo sia alla sua collocazione nei depositi musealizzati; - rafforzare la tutela e gestione del territorio e del patrimonio archeologico ad esso connesso, attraverso l utilizzo del sistema informativo territoriale (GIS), già realizzato per ottimizzare l accesso e la gestione delle informazioni. Il progetto utilizza devices attivi e passivi, posizionati sul manufatto, un sistema di analisi dei dati centralizzato, un software di riconoscimento basato sulle tecniche di intelligenza artificiale e un meccanismo di allarme che informa il personale degli eventuali allarmi in tempo reale, indicando il tipo di allarme e la posizione dinamica del target. Attraverso l utilizzo di dispositivi RFID (Radio Frequency Identification) dotati di GPS, col sistema individuato, sarà possibile rilevare sempre la posizione in tempo reale dell oggetto e identificarlo l oggetto. Per il monitoraggio del reperto verrà utilizzata l infrastruttura dati di collegamento delle Amministrazioni coinvolte nel progetto e per gli spostamenti esterni alla struttura delle Soprintendenze ci si avvarrà della localizzazione GPS, il tutto attraverso un software di gestione e localizzazione e si avvarrà di tecnologia RFID/GPS/GPRS e software di gestione con tecnologia web mobile disponibile su Tablet PC/PDA/Smartphone dotati di lettori RFID/GPS/GPRS. Il software dedicato di gestione permetterà di: disporre delle funzionalità GIS di base (navigazione, interrogazione, legenda, ecc ); visualizzare in tempo reale la posizione dell utente, acquisita con ricevitori GPS navigazionali; localizzare sulla carta la posizione di oggetti di interesse, acquisita mediante la tecnologia RFID quando l utente si avvicina ad essi; consultare le schede digitalizzate rapide di rilevamento GIS (ritrovamento); visualizzare e ricercare la documentazione di archiviazione del reperto; controllare le movimentazioni del reperto archeologico; verificare l esatta collocazione in tempo reale; consultare l archivio storico e logistico dei Beni Archeologici; identificare i diversi luoghi cui è stato oggetto di lavorazioni ed esposizioni (restauro, pulitura,magazzino, museo..)
10 La Soprintendenza per i Beni Archeologici della Sardegna, sede di Cagliari, nell ambito del piano descritto intende attivare una prima fase di sperimentazione e calibrazione del lavoro relativo ai beni mobili di interesse archeologico esposti nei Musei Archeologici Nazionali delle Amministrazioni coinvolte nel progetto, con particolare riguardo ai manufatti che vengono più di frequente, per la loro importanza e prestigio, richiesti nel circuito dei prestiti per mostre nazionali e internazionali. Sarà così possibile verificare e testare le procedure informatiche di progetto per un lotto di materiali di particolare importanza e delicatezza e relativamente a tutte quelle fasi di movimentazione dell oggetto che sono richieste nel quadro dell attivazione di un prestito d arte, in particolare: documentazione fotografica,ripulitura e restauro, imballaggio del reperto, trasferimento e collocazione nella sede di mostra, permanenza dell oggetto nella sede di mostra, eventuali movimentazioni e manipolazioni nel periodo di esposizione in mostra, trasferimento e ricollocazione nella sede di origine. La possibilità di verificare tutti i passaggi citati (ed altri eventualmente possibili) costituirà un elemento fondamentale e insostituibile per l esercizio del necessario controllo di tutela e sicurezza del bene e rappresenterà elemento qualificante dello standard offerto dal sistema museale cagliaritano nell ambito del circuito internazionale delle mostre d arte. 1.4 Descrivere i risultati attesi Descrivere i cambiamenti/impatti attesi sui destinatari intermedi e finali dell intervento come conseguenza del raggiungimento degli obiettivi del piano di miglioramento Le procedure indicate presentano importanti vantaggi nell ambito della tutela del patrimonio culturale e, nel caso specifico, del controllo e della prevenzione dei materiali mobili di valore archeologico e storico-artistico. I manufatti più importanti e conosciuti del Museo Archeologico Nazionale sono infatti periodicamente interessati da richieste di prestito per mostre e manifestazioni, di carattere nazionale e internazionale, che comportano la movimentazione degli oggetti e il loro trasferimento all esterno della sede originaria di conservazione anche per lunghi periodi di tempo. L apposizione del TAG su tali manufatti consente un monitoraggio e un controllo continuo, in tempo reale, della loro collocazione, previene l eventualità dell esecuzione di copie non autorizzate e vanifica ogni tentativo di trafugamento o danneggiamento. I prestiti nazionali ed esteri sono però soltanto un aspetto sul quale verificare l efficacia del progetto proposto; infatti l attività di controllo tramite TAG può ben applicarsi alle più frequenti e numerose occasioni in cui i materiali esposti o depositati al Museo vengono manipolati: basti pensare alle operazioni di studio e di catalogazione, di pulizia periodica dei contenitori espositivi, di campagne fotografiche o di rilievo. Va anche notato, di nuovo in rapporto ai prestiti per mostre d arte, come il controllo a distanza e il continuo monitoraggio sugli oggetti abbia una ricaduta economica positiva anche dal punto di vista delle spese assicurative legate alla movimentazione degli oggetti, costituendo un dato forte di prevenzione dei rischi e delle possibili manomissioni. La fase sperimentale del progetto, naturalmente, non prevede l apposizione del TAG su oggetti integri e di grande importanza storico-artistica che sarebbero difficilmente utilizzabili nelle attività di verifica e di test delle procedure tecniche; tale fase si avvarrà invece di un congruo numero di frammenti antichi di varia materia, dai metalli alla terracotta, dalla pietra al vetro, facilmente trasportabili e manovrabili. Tale tecnologia, sarà applicabile a reperti integri che potranno essere movimentati (mostre, prestiti, ecc ), risolvendo le esigenze sentite dai partecipanti al progetto, per quanto attiene la sicurezza del bene mobile
11 1.5 Descrivere il prodotto finale dell intervento Descrivere cosa si intende realizzare per raggiungere i risultati attesi. A tutti i reperti mobili, che saranno marcati con un TAG, viene assegnato un numero univoco, chiamato AssetTag o AssetNumber, che permetterà di individuarlo univocamente. Per realizzare tale scopo verrà utilizzata la tecnologia RFID, impiegata associando ad ogni entità un TAG RFID. Dal momento dell'associazione, l'entità sarà identificata univocamente dal codice del TAG stesso. Dell entità medesima, si potrà conoscere in qualsiasi momento gli eventuali spostamenti autorizzati o meno, e tutta la storia relativa al suo ritrovamento sino alla sua esposizione. Con l'ausilio di un computer palmare dotato di dispositivo per la lettura dei tag RFID è possibile inserire i dati necessari all'identificazione e memorizzazione dell'entità, associandoli al codice RFID letto. La presenza di una fotocamera nel dispositivo palmare permette di associare anche delle immagini. La natura portatile del palmare stesso permette di rendere questa procedura agevole permettendo di lasciare inalterata la posizione fisica delle entità, soprattutto laddove (musei, immobili) non è possibile una operazione invasiva. Una volta inseriti i dati, si potrà procedere con la trasmissione degli stessi verso il server centrale del sistema, tramite: trasmissione sincrona: al momento dell'inserimento dati e accoppiamento al tag il palmare, dotato di modulo GPRS, trasmette i dati attraverso la rete di telefonia cellulare. trasmissione asincrona: se non è possibile la trasmissione sincrona (mancanza di campo, mancata disponibilità di operatori telefonici in loco, qualsiasi problema legato alla rete GPRS) il palmare può memorizzare i dati in una banca dati interna e conservarli per una successiva trasmissione con l'accoppiamento del palmare ad un computer con accesso a Internet o direttamente tramite rete locale interna all amministrazione. Nel momento in cui i dati raggiungono il server centrale del sistema sono memorizzati all'interno del database centralizzato e resi quindi disponibili a tutti gli utenti del sistema di asset management. In particolare sarebbe anche possibile rendere questi dati disponibili in modo pubblico attraverso la pubblicazione di un sito/portale che sarà quindi aggiornato in tempo reale, e sarà quindi una parte della fase di Use del ciclo di vita generale. Si tratterà di un sistema, anche di supervisione, che garantirà la sicurezza del reperto mobile, in grado anche di connettersi a database esterni, di interagire con applicazioni specifiche e di includere eventuali altre componenti che verranno introdotte in futuro, provenienti dall interno del servizio (come parte dell Archivio Beni Culturali); la sua principale finalità sarà l integrazione tra le basi di dati esistenti, comprendendo tra queste anche gli archivi cartografici, già in parte acquisiti e destinati ad essere sviluppati ad ogni livello. Si sottolinea, comunque, che tutti gli archivi sono destinati ad evolvere sia come tipologia delle informazioni che come struttura e dimensioni. Possibile modifica delle norme di settore nazionale ed internazionale nella movimentazione del bene culturale mobile e sua conservazione e musealizzazione
12 2 LE ATTIVITA PREVISTE 2.1. Descrivere le attività, articolate in fasi, con indicazione degli output attesi e dei relativi indicatori di realizzazione per ciascuna attività Fasi Attività Output attesi Indicatori di realizzazione Fase 0 Riunione di Start Up Durata 1 giorno Condivisione del piano e del suo impianto metodologico e funzionale Approvazione del piano La fase si considera completata e le attività previste realizzate, con la stesura del verbale della riunione e con il coinvolgimento delle Amministrazioni partecipanti. Fase 1 Durata 0-2 mese Attività di selezione dei manufatti da impiegare per la sperimentazione. L attività sarà condotta considerando sia tipologia e forma del manufatto sia caratteristiche superficiali (chimico-fisiche-morfologiche) dei manufatti allo scopo di favorire il posizionamento non visibile dei sistemi RFID. Compilazione di scheda che evidenzi lo stato del reperto prima dell applicazione dell RFID. Disponibilità di un numero di manufatti significativi per natura, tipologia e forma e adatti ad essere impiegati per la sperimentazione. La fase si considera completata e le attività previste realizzate con la selezione di una ampio e significativo numero di manufatti differenti per tipologia e forma e con caratteristiche superficiali chimico-fisiche-morfologiche differenti. I manufatti selezionati potranno provenire da scavi archeologici e patrimoni museali e saranno utilizzati per la sperimentazione delle procedure di posizionamento degli RFID e la validazione del sistema di localizzazione
13 Fasi Attività Output attesi Indicatori di realizzazione Fase 2 Durata 3-5 mese Messa a punto di procedure di posizionamento e mimetizzazione di RFID, prevedendo differenti soluzioni tali da ostacolare nei limiti del possibile la loro immediata identificazione. Prima campagna sperimentale con l applicazione dei sistemi attivi o passivi (posizionamento su 1/3 dei manufatti selezionati). Posizionamento non visibile dei sistemi attivi o passivi su 1/3 dei manufatti selezionati sviluppando specifiche procedure di mimetizzazione degli RFID attraverso trattamenti reversibili della natura chimico-fisicomorfologica della superficie del manufatto. Il posizionamento dovrà rispettare l integrità del manufatto, permettere la capacità di lettura ed essere non facilmente visibile. La fase si considera completata e le attività previste realizzate con: - lo sviluppo di specifiche procedure mirate di mimetizzazione degli RFID attraverso trattamenti reversibili della natura chimicofisico-morfologica della superficie del manufatto; - il posizionamento dei sistemi attivi o passivi su almeno 1/3 dei manufatti selezionati. Fase 3 Durata 6 mese Controllo preliminare del funzionamento del sistema per la tracciabilità nel suo complesso con la verifica dell efficienza del sistema di mimetizzazione, posizionamento e localizzazione. Controllo e superamento del test di verifica dell efficienza del sistema di mimetizzazione, posizionamento e localizzazione. La fase si considera completata e le attività previste realizzate con il superamento del test di verifica dell efficienza del sistema di mimetizzazione, posizionamento e localizzazione. Fase 4 Durata 7-9 mese Ottimizzazione dei trattamenti reversibili della natura chimico-fisico-morfologica della superficie del manufatto e completamento della campagna sperimentale di applicazione dei sistemi attivi o passivi con il posizionamento su restante 2/3 dei manufatti selezionati. Posizionamento dei sistemi attivi o passivi su restante 2/3 dei manufatti selezionati. La fase si considera completata e le attività previste realizzate con il superamento del test di verifica dell efficienza del sistema mimetizzazione, posizionamento e localizzazione
14 Fasi Attività Output attesi Indicatori di realizzazione Fase 5 Durata mese Controllo finale e validazione sia delle procedure di applicazione, mimetizzazione (modifiche superficiali chimico-fisiche-morfologiche) e posizionamento degli RFID sia del funzionamento del sistema di tracciabilità con la verifica della localizzazione dinamica di tutti i manufatti selezionati. Controllo e superamento del test di verifica dell efficienza delle procedure di posizionamento e del sistema di localizzazione. La fase si considera completata e le attività previste realizzate con il superamento del test di verifica dell efficienza del sistema di posizionamento degli emettitori e di localizzazione (controllo da effettuare su tutti i manufatti selezionati). Fase 6 Durata Corsi di formazione per il personale. Professionalizzazione del personale addetto alla sicurezza con l introduzione sistema RFID La fase si considera completata e le attività didattiche previste realizzate previo superamento di test di verifica direttamente sul reperto, con posizionamento degli emettitori di localizzazione, il test verrà effettuato su manufatti messi a disposizione dagli Enti competenti
15 2.2 Definire il livello di miglioramento atteso per ciascun risultato previsto Risultati attesi (vedi domanda 1.4) Sicurezza dei beni movimentati Professionalizzazione del personale addetto alla sicurezza con l introduzione sistema RFID Riduzione dei procedimenti riferiti alla trafugazione del bene Riduzione dei costi unitari dei procedimenti di movimentazione del bene Indicatore (descrizione e unità di misura) Numero dei beni tutelati in movimentazione Numero di risorse umane specializzate +. % +. % Numero dei procedimenti conclusi -. % Totale spese 2009 Totale procedimenti aperti nel 2009 da comparare nel % Riduzione dei costi finanziari Costi assicurativi -..% Target 3 LE RISORSE UMANE COINVOLTE 3.1. Indicare se è prevista la costituzione di un gruppo di lavoro per la elaborazione e realizzazione del piano X Si No 3.2 Se si, indicare: N. componenti del gruppo di lavoro 25 Caratteristiche del gruppo di lavoro Ruolo Compiti Gg/impegno Dirigenti Supervisore 9 Funzionari Progettazione, realizzazione, direzione 63 lavori e collaudi Altro personale Controllo esecuzione lavori Indicare l eventuale apporto di altri soggetti (personale di altri uffici dell amministrazione (specificare numero, ruolo e funzioni) N.2 DIRIGENTI con compiti di Supervisori; N.10 FUNZIONARI con compiti di Progettazione, realizzazione, direzione lavori e collaudi; N.5 ASSISTENTI TECNICI con compiti di controllo di tutte le operazioni inerenti il progetto
16 4 LE PARTNERSHIP E LE COLLABORAZIONI 4.1. Indicare tipologia e modalità di collaborazione di eventuali partnership (altre amministrazioni, altri soggetti) SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI DELLA TOSCANA, quale ente partecipante alla progettazione e all esecuzione; COMANDO CARABINIERI TUTELA PATRIMONIO CULTURALE, Nucleo di Sassari Li Punti, quale ente partecipante alla progettazione e all esecuzione; ISTITUTO ISMN (Istituto per lo Studio dei Materiali Nanostrutturati) del CNR di Roma che studierà nuovi compositi nanostrutturati per fini conservativi sui beni Archeologici per l utilizzo di dispositivi micro-rfid; DIREZIONE GENERALE B.P.E.P.Q.S.P. DIREZIONE GENERALE PER O.I.F.Q.P.RS. 4.2 Indicare se sono previste consulenze e quali sono le attività che saranno garantite dalla consulenza DIPARTIMENTO DI ARCHEOLOGIA E STORIA DELL ARTE UNIVERSITA DI CAGLIARI DIPARTIMENTO DI ARCHEOLOGIA E STORIA DELL ARTE UNIVERSITA DI SASSARI 5 DIREZIONE E VALUTAZIONE 5.1. Indicare le modalità previste per il presidio dell intervento e il raccordo con i vertici dell ufficio/amministrazione Le modalità organizzative previste dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Sardegna, sede di Cagliari, per la gestione dell intervento prevedono la costituzione di una struttura interna all amministrazione per il coordinamento delle attività, con compiti di indirizzo, contatto e comunicazione, sia verso l interno, sia con l esterno, appostata presso la Soprintendenza stessa che ha competenze sulla programmazione delle risorse, sia quelle ordinarie, sia quelle aggiuntive. La struttura opererà anche secondo uno specifico raccordo funzionale con il Soprintendente che ha compiti di controllo e presidio dell intervento Descrivere le modalità di coordinamento delle attività Alla struttura organizzativa descritta al punto precedente, fa capo un team operativo misto sul piano funzionale, composto da risorse interne qualificate e da esperti esterni. Tale struttura e, nello specifico, il responsabile del Progetto, farà riferimento per quanto concerne tutte le fasi del piano, dallo start up alla verifica dello stato avanzamento lavori, alle verifiche intermedie, collaudi e consegna, agli esperti del team, ciascuno per le proprie competenze e per il ruolo assegnato. Il confronto del team per il riallineamento sulle attività ed verifiche in itinere, avrà una cadenza quindicinale e, comunque, potrà essere attivato su richiesta dei diversi componenti
17 5.3 Descrivere le modalità previste per seguire l andamento delle attività nel corso della realizzazione e verificare gli eventuali scostamenti rispetto ai risultati attesi. Per garantire la corretta gestione del piano, l Amministrazione, attraverso la struttura organizzativa interna dedicata all attuazione del progetto, seguirà tutti gli adempimenti e le procedure già previste dal piano (punto descrizione attività previste). Lo stato avanzamento lavori sarà garantito attraverso la puntuale assegnazione di compiti a ciascuno del componenti del team secondo l articolazione delle fasi di progetto come descritte nell allegato Gannt. Ciascun componente del team, sarà responsabile del rispetto dei tempi e dell attuazione delle fasi e tenuto a informare il gruppo di lavoro sul rispetto dello stesso secondo un calendario concordato con la struttura organizzativa, e comunque sempre nel caso di scostamenti. Periodicamente inoltre, il team sarà tenuto a redigere un documento sintetico che fornisca un quadro aggiornato delle operazioni avviate in termini di raggiungimento degli obiettivi prefissati e di eventuali necessità di rimodulazione e/o riprogrammazione in itinere delle stesse. 5.4 Descrivere le modalità di comunicazione (interna ed, eventualmente, esterna) previste per far conoscere l intervento e i suoi esiti Si prevede di pubblicare gli esiti del progetto sui siti istituzionali del MiBAC, la realizzazione di una giornata di presentazione dei risultati presso la sede della Soprintendenza Pei i Beni Archeologici della Sardegna sede operativa di Villa Pollini in Cagliari, aperta anche ad esperti internazionali per un confronto su tematiche di comune interesse, comunicati stampa e pubblicazioni. 6 FATTORI CRITICI DI SUCCESSO 6.1 Descrivere i fattori critici di successo dell intervento e cioè i principali problemi che si ritiene si dovranno affrontare per ottenere i risultati attesi Gli eventuali cambiamenti al vertice delle amministrazioni coinvolte potrebbero portare ad una modifica dello scenario che ha fino ad oggi ha condotto alla comune condivisione dell intervento proposto. 7 ARTICOLAZIONE TEMPORALE DEL PIANO 7.1 Inserire il Gannt relativo alla tempistica del piano
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