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1 Corso di Sociologia dei processi culturali a.a prof. Marco BRUNO Sapienza Università di Roma Dipartimento di Comunicazione e ricerca sociale Corso di laurea in Comunicazione, tecnologie e culture digitali

2 Le definizioni e il paradosso delle metafore Nella discussione scientifica sul frame come strumento analitico, è spesso necessario ricorrere a immagini metaforiche: il quadro o la cornice del quadro, la mappa, la chiave musicale e la tonalità, l edificio o la sua struttura interna, lo scheletro, la forma, l inquadratura fotografica, la finestra, i ritagli o le parentesi, solo per citarne alcune. Allo stesso tempo, sul piano empirico, proprio il ricorso a costrutti metaforici da parte dei produttori di contenuti è uno dei dispositivi discorsivi attraverso spesso si individua e si analizza il frame.

3 Definizioni ( e metafore ) Frame come quadro interpretativo e cornice Frame come mappa e immagine mentale Frame come forma e struttura Frame come criteri e principi organizzativi

4 Frame come quadro interpretativo e cornice Gregory Bateson e la metacomunicazione «quello in cui mi imbattei allo zoo è un fenomeno ben noto a tutti: vidi due giovani scimmie che giocavano, cioè erano impegnate in una sequenza interattiva, le cui azioni unitarie, o segnali, erano simili, ma non identiche, a quelle del combattimento. Era evidente, anche all osservatore umano, che la sequenza nel suo complesso non era un combattimento, ed era evidente all osservatore umano che, per le scimmie che vi partecipavano, questo era non combattimento. Ora questo fenomeno, il gioco, può presentarsi solo se gli organismi partecipanti sono capaci in qualche misura di meta comunicare, cioè di scambiarsi segnali che portino il messaggio: questo è un gioco» (Id. 1972, 221).

5 Frame come quadro interpretativo e cornice Goffman (1974). La metacomunicazione segnala limiti e coordinate della comunicazione, attraverso messaggi sui messaggi. La definizione di tali limiti, della cornice entro cui avviene la relazione è già un opera di framing, si incornicia, si delimita lo spazio della relazione. Ciò avviene spesso in maniera implicita oppure con segnali che Goffman (1974) chiama marcatori e sono appunto equivalenti alle parentesi che indicano i confini di una porzione di testo che servono a rendere intersoggettivi tali confini. Le espressioni metacomunicative sono quindi messaggi che riguardano il contesto, lo definiscono, proponendo per il discorso quel determinato contesto.

6 Frame come quadro interpretativo e cornice Gregory Bateson (Teoria del gioco e della fantasia, 1955) Messaggi metacomunicativi, messaggi spesso impliciti il cui oggetto è la relazione stessa tra gli interlocutori Livelli di astrazione e appartenenti a tipi logici diversi: quei messaggi che definiscono il contesto; il messaggio questo è un gioco [ ] è un messaggio che in qualche modo definisce appunto un contesto o una cornice. È dello stesso ordine di un invito implicito, propone un certo contesto per il discorso (Ivi, p. 60)

7 Frame come quadro interpretativo e cornice Delimita, distingue, traccia una linea tra categorie di tipo logico diverso. Metafore: cornice di un quadro o insieme matematico (in realtà una troppo concreta, l altro troppo astratto) Funzione esclusiva e inclusiva Cornice in Simmel: la cornice ha per il gruppo sociale un importanza molto simile a quella che ha per un opera d arte [ ] la cornice proclama che al suo interno si trova un mondo soggetto solo a norme proprie (Ivi 1908)

8 Frame come quadro interpretativo e cornice La cornice, così, è un margine per racchiudere, indicare un confine, distinguere ciò che è dentro e ciò che è fuori da quel margine, «specifica ciò che è rilevante e ciò che dovrebbe essere ignorato» (Ferree et al. 2002, 14, cit. in Marini 2006, 70). Funzione inclusiva e inclusiva Principio di selezione

9 Frame come quadro interpretativo e cornice Selezione e interpretazione Selezione è intepretazione Tuchman : News is a window on the world. «Attraverso questa cornice (frame), gli americani apprendono di se stessi e degli altri, delle loro istituzioni, leaders e modi di vita, e di quelli di altre nazioni e di altri popoli» (Id. 1978, 1). I media sono appunto l apertura nella parete che ci permette di vedere la realtà che è al di fuori, ma quella che noi vediamo è appunto una porzione di realtà, quella inclusa e limitata dal telaio della finestra che perimetra il nostro campo visivo e svolge per noi la funzione di selezione della nostra vista.

10 Frame come quadro interpretativo e cornice Lo sguardo e la prospettiva (ancora sulla metafora della finestra ) Concezione statica, mondo a due dimensioni Fotografia, inquadratura E. Hopper, Morning sun

11 Frame come quadro interpretativo e cornice Lo sguardo e la prospettiva (ancora sulla metafora della finestra ) «La vista da una finestra dipende da quanto la finestra è larga o piccola, dal fatto che abbia pochi o molti riquadri di vetro o se il vetro sia opaco o trasparente, dal fatto che affacci sulla strada o sul retro di casa. La scena che si schiude dipende anche da dove si trova [chi guarda], lontano o vicino, se guarda allungando di lato il collo o guardando dritto, con gli occhi paralleli al muro nel quale la finestra è incassata» (Ibid.) Concezione statica, mondo a due dimensioni Fotografia, inquadratura

12 Frame come mappa e immagine mentale Il concetto di frame e la dimensione lessicale Lakoff: relazioni tra i frame e altre forme culturali, quali gli stereotipi Dimensione linguistica, uso selettivo del linguaggio: le parole ti trascinano nella loro visione del mondo (Ivi 2004, p. 4) Frame e senso comune, frame e normalità

13 Frame come mappa e immagine mentale Esperimenti psicologici sull effetto frame, diverse presentazioni della stessa situazione, diverse decisioni se si adotta il programma A, saranno salvate duecento persone; questa opzione è scelta dal 72% degli intervistati; se si adotta il programma B, c è un terzo delle probabilità che tutte le seicento persone saranno salvate e due terzi delle probabilità che nessuno si salvi; questa opzione è scelta dal 28% degli intervistati. Tversky e Kahneman (1981)

14 Frame come mappa e immagine mentale Esperimenti psicologici sull effetto frame, diverse presentazioni della stessa situazione, diverse decisioni se si adotta il programma A, quattrocento persone moriranno: questa opzione è stata scelta dal 22% degli intervistati; se si adotta il programma B, c è un terzo delle probabilità che nessuno muoia e due terzi delle probabilità che seicento persone moriranno; questa opzione è scelta dal 78% degli intervistati. Tversky e Kahneman (1981)

15 Frame come mappa e immagine mentale Frame come mappa Segni nella foresta. Indicazioni per un sentiero I vari frame forniscono mappe che indicano sentieri, varchi di accesso, indicazioni in corrispondenza dei vari incroci ecc. Evidenziano punti di riferimento significativi e «mettono in guardia dai sentieri pericolosi» (Gamson 1992, p. 117) e poco battuti. Metafora del sentiero nella foresta. Continuamente risegnato dal passaggio.

16 Frame come mappa e immagine mentale Il discorso e le immagini dei media come risorsa culturale da usare nel comprendere e nel parlare di una issue, ma non è l unica disponibile. Immagini mentali ed esperienza personale. [I soggetti] «trovano la loro via attraverso la foresta grazie a una combinazione di risorse, incluse quelle che essi portano con sé» (Gamson 1992, p. 117), quelle che sono già a loro disposizione.

17 Frame come mappa e immagine mentale Nell affermare una opinione o nell argomentare una posizione, ad esempio politica, le persone fanno riferimento a un set di «prove» e riferimenti, e questi riferimenti hanno un ruolo molto importante nel modo con cui si sviluppano le «conversazioni» e le discussioni su determinate issues. Le «risorse conversazionali» individuate da Gamson sono a) il discorso mediale; b) la conoscenza esperienziale; c) la saggezza popolare. Siamo sicuri che anche le esperienze personali non abbiano subito un «filtro» mediale o culturale?

18 Frame come mappa e immagine mentale Problema della polarizzazione individuale vs. culturale Iyengar e Kinder (1987) hanno analizzato se e come si integrino le rappresentazioni «personali» con quelle «culturali», e il ruolo delle news nelle percezioni personali rispetto a temi di interesse nazionale quali i diritti civili, la sicurezza sociale, la disoccupazione. Hanno evidenziato che (soprattutto in relazione a determinati argomenti) le persone possono aggiungere, oltre alle dimensioni personali o culturali, una sorta di percezione «di gruppo»: non è solo il fatto che «io sono» coinvolto, ma che «noi siamo» coinvolti.

19 Frame come mappa e immagine mentale Siamo particolarmente sensibili alle sollecitazioni dei contenuti mediali, incorporandole nei nostri «repertori», quando ci sentiamo coinvolti in quel tema come individui, ma ancora di più quando la rappresentazione dei media ci suggerisce che il «nostro» problema è importante in generale (Iyengar e Kinder, 1987).

20 Frame come mappa e immagine mentale Poiché i frame sono parte della cultura, essi non coincidono con le strutture mentali individuali e probabilmente non è possibile parlare di «frame individuali» (Scheufele 1999, p. 107). Se non nell accezione di Entman (1993, p. 53) che definisce i frame individuali come raggruppamenti di idee archiviati mentalmente che guidano gli individui nel processare le informazioni. Si tratta chiaramente di una visione in cui, in qualche modo, tali categorizzazioni preesistono all esterno dell individuo, probabilmente nei repertori culturali. La dimensione cognitiva, quindi, riguarda «i fondamenti precoscienti del ragionamento e del pensiero, ossia classificazioni, rappresentazioni e schemi» (Sciolla 2012, p. 51, corsivo aggiunto).

21 Frame come mappa e immagine mentale Frame come mappa e rapporto con la realtà Oltre al principio di salienza, il principio di connettività (Gamson). «L insieme dei rimandi che un frame attiva automaticamente tra idee culturalmente legate tra loro» (Barisione 2009, p. 33). Sono quindi i rimandi tra i diversi dispositivi (retorici, visivi, lessicali) e tra i diversi ambiti in cui essi si attivano (i media, le esperienze personali, ecc.) a costituire il processo di framing.

22 Frame come mappa e immagine mentale Prospettiva costruzionista I processi rappresentativi dei media come atti produttivi di realtà Esempio, il concetto di stereotipo in Lippmann (1922). Per Lippmann lo stereotipo è uno dei fondamenti del rapporto tra rappresentazioni della stampa e costruzioni della realtà. La realtà, data la sua enorme complessità, «non può essere conosciuta in quanto tale, ma solo mediante le immagini mentali o rappresentazioni che l uomo se ne crea» (Mazzara 1996, p. 118); tali immagini si basano su semplificazioni, appunto gli stereotipi, i quali «consistono in forme di organizzazione preventiva dei dati e che dunque influenzano la raccolta e la valutazione dei dati stessi» (Ibid.).

23 Frame come mappa e immagine mentale Prospettiva costruzionista I processi rappresentativi dei media come atti produttivi di realtà Esempio, il concetto di stereotipo in Lippmann (1922). Anche se siamo abituati a pensare allo stereotipo come immagine mentale in qualche modo statica, lo studio di come effettivamente essi operano, e soprattutto delle relazioni con il più generale contesto politico, sociale e culturale in cui essi sono usati, ne ha mostrato il carattere dinamico. Lo stereotipo, come strumento di conoscenza della realtà (Mazzara 1996; Villano 2003) possiede una sua intrinseca flessibilità che si esprime soprattutto in termini adattivi

24 Frame come forma e struttura Il concetto di frame nell informazione Gamson (Talking politics, 1992) Dispositivi di framing (scelte linguistiche e strutture retoriche): Metafore Esemplari Frasi a effetto Raffigurazioni Immagini visive Successione di frame (es. nucleare) Conflitto tra frame (es. droga)

25 Frame come forma e struttura Principio di connettività Non solo i diversi elementi che costituiscono il framing ma anche le loro relazioni. Immaginandoli come elementi di una struttura o del telaio (ad esempio di un veicolo), la loro forma e la loro combinazione produce sia l aspetto che il messaggio presenta, se visto dall esterno, sia le sue componenti interne, che tale costruzione sostengono.

26 Frame come forma e struttura Struttura portante (scheletro, supporto) Come in una costruzione, è lo scheletro, la struttura che dà supporto e forma all insieme: tale struttura è invisibile ai nostri occhi una volta che la costruzione è completata, eppure possiamo dedurre la sua presenza (Marini 2006, p. 70)

27 Frame come forma e struttura Struttura portante (scheletro, supporto) Le componenti del frame e le loro combinazioni sostengono il discorso, lo mantengono in piedi e gli conferiscono una forma che sia in grado di reggere: il frame è così «una risorsa preziosa, cornice e telaio, è indispensabile per mettere e tenere insieme il quadro della realtà, non si aggiunge alla realtà ma la regge» (Bovone 2001, p. 10). Attributi di coerenza e di coesione tra i vari elementi.

28 Frame come forma e struttura Problema, ad esempio, nell analisi di un oggetto culturale o comunicativo: si considerano i singoli elementi o il risultato finale (la rappresentazione macro)? Il framing è esattamente il processo per cui singoli elementi, per le loro caratteristiche e per come si connettono tra loro, danno indicazioni più generali sull interpretazione del fatto I singoli mattoni e l intero edificio

29 Frame come forma e struttura Elementi (funzione denotativa) e connessioni tra essi (funzione connotativa). Definizione di frame di McCombs: dalla salienza dei temi (le issues) alla salienza degli attributi di tali temi. «una prospettiva dominante sull oggetto, una sua pervasiva descrizione e caratterizzazione» (McCombs 2005, p. 546).

30 Frame come forma e struttura Forma, modello, schema, struttura. Definizione di Gitlin dei media frames come «persistenti patterns di cognizioni, interpretazioni e presentazioni, di selezioni, enfasi ed esclusioni, attraverso cui coloro i quali trattano i simboli organizzano in termini di routine il discorso sia esso testuale o visuale» (Gitlin 1980, p. 7)

31 Frame come criteri e principi organizzativi Erving Goffman Frame Analysis (1974) l organizzazione dell esperienza. Messa tra parentesi Tradizione fenomenologica: la «messa tra parentesi» è una sospensione degli strati di realtà della vita quotidiana rispetto alle «province di significato» (Schutz 1945). Come si passa da una realtà all altra e come si sovrappongono le diverse realtà?

32 Frame come criteri e principi organizzativi Uno dei passaggi in cui è più chiara la definizione di frame in Goffman è il seguente: «assumo che le definizioni di una situazione sono costruite in accordo con i principi di organizzazione che governano gli eventi almeno quelli sociali e il nostro coinvolgimento soggettivo in essi; frame è la parola che io uso per riferirmi a questi elementi di base che sono in grado di identificare. Questa è la mia definizione di frame. La mia espressione frame analysis è uno slogan per riferirmi in questi termini all esame dell organizzazione dell esperienza» (Id., 1974., p. 54).

33 Frame come criteri e principi organizzativi Gli individui si trovano all interno di situazioni e per orientarsi all interno di esse e organizzare la realtà adottano cornici interpretative (appunto i frame) che li supportano nella lettura dell esperienza e dei suoi diversi livelli. Ai diversi livelli di lettura, che possono presentare diverse stratificazioni per lo stesso evento, ci si approccia attraverso il processo di keying, come «messa in chiave».

34 Frame come criteri e principi organizzativi Tra gli elementi che per Goffman costituiscono l attività di framing. Framework, le strutture primarie (Ibid., pp ), frame originari che non necessitano di essere sottoposti né dipendono da ulteriori interpretazioni. «Una o più strutture o schemi di interpretazione di un certo tipo che può essere definito primario. Dico primario perché l applicazione di una tale struttura o prospettiva interpretativa è vista da quelli che la applicano come non dipendente da o riferibile ad alcuna interpretazione precedente o originale». Strutture che forniscono «nozioni relative alla comprensione, un approccio, una prospettiva» (Ibid., p. 65).

35 Frame come criteri e principi organizzativi Framework come struttura di strutture, in riferimento a un determinato gruppo, per l organizzazione e la percezione dell esperienza. Processo complesso ma non statico. Dinamico nel fornire elementi per la comprensione delle varie situazioni della realtà, indicando di volta in volta quali tipi di ragionamento attivare per l interpretazione. Esempio Goffman: contenuti osceni e pornografia. Le regole e i divieti non riguardano solo gli atti e i contenuti giudicati «indecenti» in sé, ma anche «la presentazione di questi atti in frames particolari [ ]. Ovviamente ciò che è offensivo in un film può non esserlo in un romanzo» (Ibid., p. 93).

36 Frame come criteri e principi organizzativi Tra gli elementi che per Goffman costituiscono l attività di framing. Keying Si riferisce alla messa «in chiave»: Goffman definisce il key (la chiave) come «l insieme di convenzioni sulla base delle quali una data attività, già significativa in termini di una qualunque struttura primaria, viene trasformata in qualcosa modellato su questa attività, ma visto dai partecipanti come qualcos altro» (Ibid., p. 85). Nel caso sopracitato (es. contenuti osceni), ciò che cambia è la chiave con cui si rappresenta un contenuto.

37 Frame come criteri e principi organizzativi Keying Per ciò che riguarda il key, questo è direttamente connesso alla dimensione «dinamica» del frame, quindi alle sue possibili trasformazioni, appunto attraverso l azione di keying. Nell usare il termine key, l analogia proposta esplicitamente da Goffman è quella con la «chiave» musicale che sul pentagramma fissa la posizione delle note e in qualche modo l altezza dei suoni e la tonalità (il modo musicale). Altra possibile metafora: nella produzione di testi, il registro.

38 Frame come criteri e principi organizzativi Keying Implicita l idea di fissazione e di trasformazione di una sorta di «quota», di «standard», di «linea» che appunto dia la «chiave» di lettura della realtà. L analisi dei frame è quindi anche, se non essenzialmente, analisi delle sue trasformazioni attraverso attività di messa in chiave e, eventualmente, di ri-messa in chiave (rekeying).

39 Meccanismi di framing nell organizzazione dell esperienza Goffman 1. Trasformazioni del frame 2. Controversie di frame 3. Errori di framing 4. Rotture del frame Rekeying (variazioni della «chiave») Laminazioni (stratificazioni) Progressivi aggiustamenti La realtà come risultato di progressive laminazioni. Laminare, sovrapporre strati di esperienza: il framing come risultato della sovrapposizione e sedimentazione delle diverse azioni di keying. La situazione «presente», quella che appare come la più ovvia definizione della realtà, è lo strato più esterno, l ultimo depositato: «la lamina più esterna, il margine del frame, che ci dice solo che genere di stato abbia l attività nel mondo reale, qualunque sia la complessità delle lamine più interne» (Ibid. 1974, p. 115, corsivi in originale).

40 Frame come criteri e principi organizzativi Alcune definizioni di Goffman i principi di organizzazione che governano tanto le attività sociali quanto la nostra percezione di queste, e le strutture basilari della nostra società disponibili nella nostra società per dare un senso agli eventi (Ibid., p. 53). Ogni situazione sociale può essere definita e riconosciuta alla luce di una classe più ampia di situazioni tipiche e culturalmente date. Regole, convenzioni, aspettative, microrituali (elementi anche marginali che hanno un effetto framing strutturando o ristrutturando le situazioni sociali).

41 Frame come criteri e principi organizzativi Frame come l insieme dei criteri che servono a organizzare e strutturare i significati. Definizione operativa proposta da Reese: i frame come «principi organizzativi che sono socialmente condivisi e persistenti nel tempo, che operano simbolicamente per strutturare significativamente il mondo sociale» (Id., p. 11, corsivi originali). Così il frame non ha tanto, o non solo, a che fare con i processi di rappresentazione ma anche con quegli aspetti che in tali processi invitano all interpretazione e a pensare alla realtà da un punto di vista cognitivo, potremmo dire a costruirla socialmente. Proprietà intrinseche alle attività sociali non generate dalle cognizioni, eppure cognitivamente rappresentabili e, di fatto, continuamente rappresentate nella mente degli individui (Barisione 2009, p. 15).

42 Frame come criteri e principi organizzativi La dimensione simbolica si associa con quella più strettamente cognitiva in una delle più celebri definizioni del framing, quella di Todd Gitlin: «principi di selezione, enfasi e presentazione composti di piccole, tacite teorie riguardo a ciò che esiste, accade, conta» (1980, p. 6, corsivi aggiunti). Le piccole e tacite teorie sono la parte cognitiva che lega la selezione e presentazione della realtà con la sua interpretazione. Il processo è tanto più efficace, funziona, quanto più è dato per scontato, percepito come naturale dagli attori che attribuiscono significato al mondo. Saldatura con la prospettiva teorica dell interazionismo simbolico e con l approccio costruzionista.

43 Frame e cultura Il concetto di frame della cultura e dell informazione Problema di fondo: i frame preesistono o si costruiscono? Visioni della cultura Strutturalista, culturalista Costruzionista Vengono dai repertori o dalle pratiche quotidiane? Culturalmente dati o emergenti dalle interazioni? Mappe o principi per fare mappe? Prospettive sociologiche della struttura o dell azione sociale

44 Frame come potere, egemonia, discorso Frame e cultura Sociologia critica; cultural studies Gramsci: egemonia come processo sociale e culturale attraverso cui le classi dominanti riescono a dominare le classi subordinate attraverso l elaborazione e la penetrazione di ideologia (idee e assunti) nel loro senso comune e nelle pratiche quotidiane (Gitlin 1980, p. 253).

45 Frame come potere, egemonia, discorso Frame e cultura Foucault e l interdetto. Potere e principi di esclusione Principi di autolimitazione dei discorsi. Commenti, rituali Entman: i confini del discorso accettabile Il potere di denominazione, esercizio di un potere discorsivo (Bourdieau in La distinzione. Critica sociale del gusto, riti di istituzione, magia performativa. Es. metadiscorsi sull Altro).

46 Framing come costruzione sociale della realtà Prospettiva costruzionista e decostruzione. L adozione dell ottica della costruzione della realtà consente soprattutto di individuare, «smascherare», alcuni dei meccanismi con cui si forgiano le rappresentazioni del reale. Rappresentazioni/costruzioni mediali del reale Prospettiva che, con autori della sociologia critica soprattutto francese (Foucault e Derrida in primis), consenta di decostruire le pratiche rappresentative e far emergere le relazioni di potere a esse sottese.

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