I modelli della comunicazione. Lucia D Ambrosi
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- Emilia Fadda
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1 I modelli della comunicazione Lucia D Ambrosi
2 Modello semiotico-informazionale di Eco ( 65) Fonte Messaggio emesso ( significante che veicola un significato) Messaggio ricevuto come significante D Messaggio ricevuto come significato Codice Codice Sottocodici Sottocodici Per realizzare concretamente una comunicazione occorre non soltanto codificare il messaggio in maniera intersoggettivamente comprensibile ma anche controllare le condizioni circostanti e assumere entro certo limiti il punto di vista del destinatario
3 Le caratteristiche principali La comunicazione è concepita non come trasferimento di informazione ma come trasformazione da un sistema ad un altro Il modello si concentra sul problema della significazione e sul processo negoziale tra emittente e ricevente Nella decodifica del messaggio possono intercorrere elementi difformi (competenze linguistiche, enciclopediche e comunicative)
4 La decodifica aberrante 1. Incomprensione o rifiuto del messaggio per assenza di codice (il messaggio è segnale fisico non decodificato o rumore ) 2. Incomprensione per disparità dei codici (il codice dell emittente non è ben compreso dal destinatario)
5 La decodifica aberrante 3. Incomprensione del messaggio per interferenze circostanziali (il codice dell emittente è compreso dal destinatario ma è modellato sul proprio orizzonte di attesa ) 4. Rifiuto del messaggio per delegittimazione dell emittente (il codice dell emittente è compreso dal destinatario ma il senso viene stravolto per motivi ideologici)
6 Dal messaggio al testo Intorno agli anni 70, grazie agli studi di Eco e di Greimas, si notò l inadeguatezza della nozione di messaggio e si pose maggiore attenzione agli oggetti scambiati e trasformati durante il processo comunicativo Attenzione al testo centrato su diverse modalità espressive e su molteplici codici
7 Il modello encoding/decoding (Stuart Hall, 1980) Dalla relazione che il lettore instaura con il testo mediale derivano tre ipotetiche posizioni di lettura che determinano, rispettivamente, tre differenti modalità di decodifica. Rispetto ai modelli semiotici viene attribuita maggiore importanza agli aspetti contestuali del processo comunicativo.
8 Il modello encoding/decoding Il lettore può decodificare il testo realizzando una lettura preferita (prende nella sua interezza il messaggio e lo decodifica utilizzano lo stesso codice con il quale è stato costruito)
9 Il modello encoding/decoding Il lettore può decodificare il testo realizzando una lettura negoziata (il lettore accorda la posizione privilegiata alle definizioni dominanti degli eventi, ma si riserva di elaborare definizioni alternative a partire dalla situazione concreta in cui si trova)
10 Il modello encoding/decoding Il lettore può decodificare il testo realizzando una lettura di opposizione (il lettore ricontestualizza la lettura preferita che gli viene proposta all interno di una cornice di riferimento alternativa).
11 Il modello semiotico-testuale L attenzione si sposta dal rapporto codifica/decodifica alle condizioni di asimmetria fra emittente e ricevente I destinatari non ricevono messaggi singoli riconoscibili ma insiemi testuali, i cui strumenti interpretativi non sono più i codici ma l insieme di pratiche testuali (riferimento ai media) I destinatari non ricevono un solo messaggio: ne ricevono molti, sia in senso sincronico che in senso diacronico Morcellini, Fatelli, Le scienze della comunicazione, Carocci, 2006
12 Il modello semiotico-testuale Secondo questo modello persone diverse possono percepire in maniera differente medesime situazioni comunicative in virtù della varietà dei processi di selezione, organizzazione, interpretazione che comporta la decodifica dei segnali forniti. Morcellini, Fatelli, Le scienze della comunicazione, Carocci, 2006
13 Il modello semiotico-enunciazionale (Manetti 80)
14 Il modello semiotico - enunciazionale E un tipo di comunicazione, che si presta ai media, in cui l emittente o il ricevente non ha mai davanti a sé il destinatario della comunicazione un enunciatore e un enunciatario proiettano reciprocamente le proprie e le altrui immagini sulla superficie significante del testo, con la quale interagiscono Morcellini, Fatelli, Le scienze della comunicazione, Carocci, 2006
15 Il modello semiotico-enunciazionale Questo modello pone in evidenza il concetto di cooperazione testuale L emittente determina la forma dei propri messaggi non soltanto pensando ai contenuti da trasmettere ma anche facendo delle inferenze e congetture sulle possibili convinzioni, aspettative, comportamenti interpretativi dei destinatari. Morcellini, Fatelli, Le Scienze della Comunicazione, Nis Morcellini, Fatelli, Le scienze della comunicazione, Carocci, 2006
16 Rapporto enunciatore - testo Le immagini testuali sono profondamente disgiunte da quelle empiriche (débrayage = momento in cui si istituisce il testo e questo si distacca da colui che lo enuncia, acquistando la sua autonomia). Morcellini, Fatelli, Le scienze della comunicazione, Carocci, 2006
17 I simulacri Emittente e ricevente (ovvero enunciatore ed enunciatario) sono introdotti sotto forma di immagini testuali. L insieme delle proprietà attribuite ipoteticamente ai destinatari, nonché gli espliciti riferimenti ad essi, costituiscono appunto un simulacro del destinatario, iscritto nel testo stesso.
18 Rielaborazione del modello semiotico-enunciazionale Costruzione del simulacro empirico dell audience Proiezione e riconoscimento nei simulacri Emittente empirico (Network) Simulacro dell emittente (Conduttore) MESSAGGIO Simulacro del destinatario (Pubblico in studio, ospiti comuni) Destinatario empirico (Telespettatori) Produzione dei simulacri AUDIENCE Assunzione dei dati empirici dall audience Fonte: Stella, 1999
19 La comunicazione delegata secondo Eco Emittente reale emittente modello ricevente modello Ricevente reale
20 Il rapporto testo-lettore Il lettore modello costituisce una strategia testuale che simula il comportamento interpretativo dell enunciatario L autore modello si presenta come il soggetto della strategia testuale di produzione del testo
21 La lettura come negoziazione del senso Testo e lettore sono intrinsecamente legati: il testo ha bisogno dell intervento attivo del lettore che ne faccia emergere i significati il lettore è guidato dal testo nel processo di costruzione di senso
22 Il processo di negoziazione Il rapporto testo lettore si risolve dando avvio ad una battaglia metaforicamente intesa tra i significati inscritti nel testo e quelli attribuiti al testo dal lettore
23 Autore Modello/Lettore Modello Il lettore modello è quel lettore ideale che risponde alle aspettative dell autore: legge il testo nel modo in cui è progettato per essere letto (simulacro di lettore) Non sempre corrisponde al lettore empirico che darà al testo una propria soggettiva interpretazione
24 Autore Modello/Lettore Modello L autore modello è la voce anonima inscritta nel testo che si rivolge più o meno esplicitamente al lettore modello istruendolo e guidandolo nel processo di costruzione di senso del testo L autore empirico, reale, colui che effettivamente genera un testo
25 La cooperazione interpretativa La comunicazione avrà buon fine se c è cooperazione da parte del lettore nel processo di costruzione di senso del testo stesso attraverso inferenze, ipotesi, previsioni
26 Testi aperti/testi chiusi I testi chiusi prevedono un solo tipo di interpretazione (lettura preferita che viene agevolata dalla voce del narratore, dalla voce del personaggio principale) Sono testi chiusi tutti i testi fortemente ideologici (es. film, libri, documentari), oppure testi contenenti informazioni neutre-oggettive (gazzetta ufficiale)
27 Testi aperti/testi chiusi I testi aperti sono invece quei testi che prevedono più interpretazioni, fino in certi casi ad incentivare nel lettore l adozione di molteplici punti di vista (es. le poesie, le fiction) In genere sono considerati testi aperti tutti i testi che conservano un grado di ambiguità
28 La contestualizzazione del processo comunicativo Nel corso degli anni 50 si sono sviluppate diverse teorie che tengono conto delle condizioni interne del processo comunicativo e della risposta del ricevente, introducendo elementi di circolarità nei diagrammi di flusso.
29 I MODELLI DI SCHRAMM ( 54) Primo modello 1) Fonte Codifica Segnale Decodifica Destinatario 2) 3)
30 I MODELLI DI SCHRAMM ( 54) Secondo modello 1) Campo di esperienza Campo di esperienza 2) Fonte Cod. Segnale Decod. Destinatario 3)
31 I MODELLI DI SCHRAMM ( 54) Terzo modello 1) 2) 3) Codificatore Interprete Decodificatore Messaggio Messaggio Codificatore Interprete Decodificatore
32 I modelli Nel primo modello cerca di dar conto della complessità del processo comunicativo introducendo l importanza delle variabili sociali Nel secondo modello pone attenzione al contesto sociale in cui si realizza il processo comunicativo e alla condivisione dei campi d esperienza Il terzo modello si focalizza sulla reciprocità e interdipendenza del ciclo comunicativo Morcellini, Fatelli, Le scienze della comunicazione, Carocci, 2006
33 MODELLO DI GERBNER ( 56) Può essere sia un uomo sia una macchina E evento selezione contesto disponibilità M E1 percepito accesso ai canali controllo dei media S E forma contenuto selezione contesto disponibilità M2 SE1 Percezione di affermaz. e.
34 MODELLO DI GERBNER ( 56) Questo modello pone attenzione alla percezione dell evento e ai processi di decodifica del messaggio Il codice è rappresentato dal segnale Non affronta il problema relativo alla creazione del messaggio e del suo significato Morcellini, Fatelli, Le scienze della comunicazione, Carocci, 2006
35 MODELLO DI GERBNER ( 56) L evento E viene percepito da M (operatori della comunicazione oppure una macchina) Tale percezione è influenzata da 3 variabili che fanno parte della struttura sociale: la disponibilità dei fatti resi, il contesto e la selezione delle informazioni Morcellini, Fatelli, Le scienze della comunicazione, Carocci, 2006
36 MODELLO DI GERBNER ( 56) LA FORMA (S) E IL CONTENUTO (E) DEL MESSAGGIO VENGONO INFLUENZATI, ANCORA, DA ALTRE 2 DIMENSIONI: QUELLA DELL' ACCESSO AI CANALI E QUELLA DEL CONTROLLO DEI MEDIA. Morcellini, Fatelli, Le scienze della comunicazione, Carocci, 2006
37 MODELLO DI GERBNER ( 56) Il messaggio è percepito dal ricevente (SE) attraverso le 3 variabili di prima riferite al destinatario Il significato sarà il frutto di un processo di negoziazione: SE1 è una delle possibilità interpretative e non l unica Morcellini, Fatelli, Le scienze della comunicazione, Carocci, 2006
38 MODELLO DI GERBNER ( 56) Questo modello si adatta alla comunicazione mediata dalla tecnologie come incontro tra tre diversi eventi comunicativi: Il momento della ripresa La rielaborazione dell informazione in rapporto al mezzo di comunicazione che lo veicola Il momento della fruizione Morcellini, Lezione di comunicazione, Esselibri, 2003
39 contenuto codice MODELLO DI BERLO ( 60) S M C R SORGENTE MESSAGGIO CANALE RICEVENTE abilità elementi struttura vista abilità attitudini udito attitudini conoscenza tatto riconoscim. sistema sociale odorato sistema sociale cultura gusto cultura
40 MODELLO DI BERLO si ispira al modello matematico-informazionale (sigla SMCR) si concentra sulle circostanze particolari che possono influenzare gli elementi costitutivi della comunicazione suppone l esistenza del feedback
41 MODELLO DI BERLO Riprendendo il modello di Schramm, Berlo propone uno sviluppo del modello in termini sociologici, ponendo attenzione al contesto culturale e sociale in cui si svolge la comunicazione Morcellini, Fatelli, Le scienze della comunicazione, Carocci, 2006
42 MODELLO DI BERLO l atto comunicativo è efficace se c è accordo fra le abilità di emittente e ricevente, nonché una giusta sintonia fra le attitudini e i valori sociali Morcellini, Fatelli, Le scienze della comunicazione, Carocci, 2006
43 MODELLO DI SLAMA-CAZACU ( 73) Ambiente in cui avviene la comunicazione CONTESTO TOTALE Status e ruolo dei partecipanti CONTESTO IMPLICITO CONTESTO ESPLICITO Contesto verbale (Linguistico) Contesto extralinguistico (Componenti ausiliari, gesti, mimica)
44 MODELLO DI SLAMA-CAZACU il modello si concentra sull'influenza dei contesti come sistemi di riferimento per i componenti dell'azione comunicativa. I contesti sono: contesto totale : ambiente in cui avviene la comunicazione contesto implicito: si riferisce alle relazioni di status e ruolo dei partecipanti contesto esplicito: riguarda le norme e le tradizioni culturali e comprende 2 ulteriori contesti che si riferiscono al linguaggio e alle componenti mimiche, gestuali ecc. Morcellini, Fatelli, Le scienze della comunicazione, Carocci, 2006
45 MODELLO DI SLAMA-CAZACU gli influssi del contesto sono tanti e tali che a volte è utile ritenere che siano essi stessi a generare la comunicazione, molto più che la volontà della fonte, la quale assume maggiore importanza soprattutto in quei contesti formalizzati o poveri di scambio sociale (Morcellini, Fatelli, 2006, p.177).
46 MODELLO DI NEWCOMB ( 53) X Situazione Soggetto comunicante A B Partner la x si riferisce alla situazione entro cui avviene il processo comunicativo
47 Modello della comunicazione ABX di Newcomb con il modello "triangolare" proposto da Newcomb, inizia la ricerca psicologica nell'ambito dei processi comunicativi il flusso di comunicazione è bidirezionale il contesto sociale non è solo il luogo in cui avviene lo scambio comunicativo ma è strettamente interconesso sia ai soggetti (A e B) che al processo dello scambio comunicativo
48 L orientamento simmetrico la comunicazione interpersonale è destinata a rinforzare gli orientamenti simili tra i soggetti i tre elementi ABX stabiliscono una relazione sistemica in cui l equilibrio del sistema è garantito dal meccanismo comunicativo Sorice, Sociologia dei mass media, 2009
49 MODELLO DI RILEY E RILEY ( 59) Gruppo primario Messaggi Gruppo primario Gruppo primario E Messaggi R Gruppo primario Struttura sociale più grande Struttura sociale più grande Messaggi Sistema sociale globale
50 Modello della comunicazione di massa di Riley e Riley (1959) il processo di comunicazione avviene all'interno del sistema sociale, di cui è ritenuto parte integrante. sia l'e che il r, durante il procedimento di scambio del messaggio, sono influenzati dall'ordine sociale in cui sono inseriti: dal gruppo primario di cui sono rispettivamente membri, dalla comunità socioculturale a cui appartengono e dal sistema sociale nel suo insieme. Morcellini, Fatelli, Le scienze della comunicazione, Carocci, 2006
51 L interazione tutti i gruppi condividono un'interazione dinamica nella quale circolano messaggi pluridirezionali. il pubblico dei media non è concepito come impassibile o isolato, ma come un insieme di riceventi in relazione tra loro e le cui risposte sono modellate in rapporto a queste relazioni. Morcellini, Fatelli, Le scienze della comunicazione, Carocci, 2006
52 Il modello elicoidale di Dance (67)) Sfrutta le informazioni della memoria precedente
53 Il modello elicoidale di Dance Secondo il modello elicoidale la comunicazione pur andando avanti e non indietro, ritorna su se stessa e subisce l'influenza delle fasi precedenti, come la curva dell'elica, pur superando quella precedente, ne resta comunque fondamentalmente condizionata. Questo modello pur conservando i vantaggi di un modello lineare e circolare ne elimina contemporaneamente i rispettivi svantaggi Morcellini, Fatelli, Le scienze della comunicazione, Carocci, 2006
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