I SEGRETI DELLA DIDATTICA EFFICACE

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1 I segreti della didattica efficace nel IV Corso Accademico I SEGRETI DELLA DIDATTICA EFFICACE NEL IV CORSO ACCADEMICO Di Alessandra Bedin Alessandra Bedin

2 Questo manuale contiene materiale protetto dalle leggi sul Copyright nazionale ed internazionale. Qualsiasi riproduzione senza il consenso scritto dell autore è strettamente proibita. Attenzione! Prima di iniziare questo corso, leggi con attenzione questo avviso! Se hai una postura errata o per qualche motivo esegui gli esercizi in modo scorretto, anziché aiutarti essi potrebbero risultare dannosi. Pertanto, appena senti fastidio o dolore negli arti o durante i movimenti, FERMATI IMMEDIATAMENTE e prima di riprendere usa un approccio più 'soft' o più lento. Se la sensazione continua o peggiora (ad esempio se avverti indolenzimento, dolori, stiramenti, o se senti di star svenendo), INTERROMPI SUBITO QUESTI ESERCIZI E CONSULTA UN MEDICO, meglio se specialista. Non dei MAI arrivare a provare dolore. Io, Alessandra Bedin, non mi ritengo responsabile in alcun modo, per alcun motivo e in alcuna situazione per danni di qualsiasi tipo derivati dall'utilizzo errato o dall'incapacità di esecuzione degli esercizi contenuti in questo report!

3 I segreti della didattica efficace nel IV Corso Accademico 1. COSA SCOPRIRAI E COME CAMBIERANNO LE TUE LEZIONI Le domande che devi sempre farti sono: Che futuro stai offrendo ai tuoi allievi?, Che filo logico seguono le tue lezioni? Da dove partono i tuoi allievi? Dove dovrebbero arrivare? Come conciliare un programma con dei talenti 'misti'? I tuoi allievi saprebbero rispiegare un conteggio o il motivo per cui un passo dovrebbe essere eseguito in un certo modo? Attraverso questo screening di ogni esercizio, quello che otterrai è: Beneficio 1: inizierai a focalizzare meglio da dove partono e dove arrivano gli esercizi Beneficio 2: verrai introdotto al concetto di 'scomposizione' e di sequenza legata Beneficio 3: vedrai come anche le linee dei muscoli dei tuoi allievi cambieranno Beneficio 4: gli allievi acquisiranno sicurezza e più memoria, sia muscolare che di testa Beneficio 5: aumenterai le loro possibilità fisiche illustrando il vocabolario corretto per il loro livello Beneficio 6: eviterai errori comuni prima che si installino e terrai registri di classe sfruttabili anno dopo anno Beneficio 7: ogni tua lezione non sarà mai scontata e tu acquisirai ancora più autorevolezza Alessandra Bedin

4 I segreti della didattica efficace nel IV Corso Accademico 2. CHI È ALESSANDRA BEDIN E PERCHÉ DOVREI FIDARMI? Ma chi sono io per dirti questo? Inizio col dirti che le esperienze significative nell'ambito 'danza' non mi sono mancate. Lo studio della danza fin dall'età di quattro anni avrebbe dovuto correggere un problema di rotazione al piede destro... Ed è finito invece per diventare la mia vita! Alessandra Bedin

5 I segreti della didattica efficace nel IV Corso Accademico Dopo aver frequentato circa 14 anni di danza secondo i metodi ISTD- Cecchetti, RAD, Vaganova e Francese diplomandomi all'ecole Supérieure De Danse de Cannes, girai l'italia con diverse compagnie di danza, approdando finanche in Germania e a Cipro... Il destino però volle che incontrassi il lavoro proposto dal Conservatorio Coreutico di Roma per la formazione degli insegnanti, e da lì iniziò tutto un percorso di studi e ricerche approfondite per ottenere il miglior risultato possibile dai miei futuri allievi. In séguito, ebbi allievi molto soddisfatti dei risultati che stavano ottenendo, e che partecipavano attivamente alla loro formazione! In questi corsi di specializzazione che seguivo per potermi formare all'insegnamento della danza classica, partendo dalla propedeutica, davo esami su esami per mettere delle solide basi metodologiche alle esperienze acquisite sul campo. Dopo aver insegnato per dieci anni in diverse scuole di danza (classico, punte, jazz, propedeutica) nonché aver diretto nel frattempo la mia propria scuola, posso ancora affermare la superiorità, in termini di risultati, che questi programmi hanno avuto su tutto il resto. Ma perché sto condividendo queste soluzioni oggi con te? Trovo infinitamente edificante, utile e divertente assistere chiunque necessiti dei 'primi passi' per iniziare a insegnare in modo efficace fin da subito, soprattutto senza spendere un euro di corsi per insegnanti! Alessandra Bedin

6 I segreti della didattica efficace nel IV Corso Accademico Sono felice di condividere tutto questo perché gioisco nel riscontrare risultati positivi tangibili grazie a queste informazioni uniche e sorprendenti, nonché nel ricevere testimonianze entusiastiche delle persone che le hanno provate (se lo vorrai, anche la tua non appena avrai ottenuto i benefici della nuova lezione: ciò che ho imparato io e che ha funzionato per me, di sicuro funzionerà anche per te!). Inoltre, l'ultima cosa che voglio è lasciare impolverare tutto questo patrimonio nei cassetti nel mio archivio mentre SO che tu ora ne avresti un grande bisogno e potresti beneficiare al 100% dei risultati da me ottenuti mettendo in pratica questi consigli nelle tue lezioni. 3. PASSO N. 1: Se userai le tecniche che ti sto per spiegare, farai in modo che anche gli allievi comprendano il MOTIVO per cui dovrebbero lavorare in un certo modo. Non saranno correzioni 'superficiali', ma coinvolgeranno anche il loro pensiero logico. Questo ti può essere utile anno dopo anno, poiché i difetti di esecuzione tendono sempre a ripresentarsi. Se imparerai le strategie che ti spiegherò fra poco acquisirai una maggiore consapevolezza delle motivazioni profonde per cui i movimenti debbano essere eseguiti in una certa maniera. La regola generale per ottenere lezioni esemplari è acquisire sempre più consapevolezza di quello che si sta facendo, sia come insegnante che come allievo Alessandra Bedin

7 IV ACCADEMICO - DIDATTICA INTRODUZIONE Come tutti gli anni, è necessario ripetere la lezione dell'anno precedente anche per un intero mese per aiutare la ripresa muscolare. In questo caso, studiano ragazzi dai 13 ai 15 anni di età, sempre relativamente alla loro precedente preparazione. Hanno lezioni trisettimanali che durano un'ora e mezza/un'ora e tre quarti l'una, dove studiano tutti i passi anche se ancora sezionati, con una dinamica ancora 'statica'. C'è la sessione di punte e la sequenza di salti per i ragazzi. Si introducono il cambio del peso del corpo (piedi alternati) e le combinazioni di passi, con una grande cura per l'épaulement. Quando si costruisce un lavoro di sbarra, è importante tenere gli allievi allo stesso posto, fermo restando che devono imparare a non copiare. Nel caso di esami, le posizioni non vanno cambiate, per la loro sicurezza. Devono comunque imparare a far da soli, non solo col maestro. Quest'anno la lezione si inizia direttamente alla sbarra, senza esercizi al centro di riscaldamento, in una forma più accademica. Non vi sarà solo l'esecuzione della tecnica, ma anche un po' di dinamica, e si iniziano a vedere i passi un po' più danzati. Il centro è non solo più ricco di passi, ma di direzioni e di cambiamenti di velocità. Le diagonali sono più 'sceniche'. Vengono ripresi anche la maggior parte degli esercizi per le punte dello scorso anno, mentre alcuni vengono portati al centro ed altri se ne aggiungono. Il programma di punte per quest'anno verte sullo studio e sulla spinta. Tutti gli esercizi vengono eseguiti nella loro forma finale (non più sezionati). Volendo, si può scegliere di finire la lezione con un leggero stretching e allungamento per ammorbidire i muscoli. In rosso ho segnato quali siano i pericoli del 'lavoro superficiale' e come evitarli.

8 VUOI FAR RITROVARE AI TUOI ALLIEVI FORZA, FLESSIBILITA E FORMA FISICA PRIMA DI INIZIARE LE LEZIONI DI DANZA? ---> SBARRA Cliccando sul titolo di ogni esercizio, si aprirà un link Youtube dove potrai visionare ogni sequenza finita in musica e avere subito un'idea chiara dell'esercizio che andrai a costruire sulla musica che sceglierai. PLACEMENT DES PIEDS (PRESBARRA) Questo esercizio si esegue a due mani alla sbarra con lo scopo di sentire e migliorare il lavoro di en dehors e l'allineamento della schiena. Nessuna tensione deve appesantire il collo fin dalla preparazione. Le caviglie devono essere 'alte' (sostenute), ed è richiesto di 'imporsi', conferendo la giusta energia introduttiva in modo che gli allievi sappiano come iniziare in automatico. Percepire una spirale attorno alla gamba durante l'esercizio. Quando si stende, è importante sentire bene gli adduttori e mantenerli contratti nella chiusura e nella pausa. Eseguire l'esercizio sezionato per sentire tutti i

9 passaggi. Il peso del corpo è distribuito su tutta la pianta dei piedi e si alterna lievemente con l'alternarsi delle gambe. PLIÉS Iniziamo in II^ posizione per aiutare a sentir meglio il lavoro di en dehors a livello delle anche. La sensazione di rotazione verso l'esterno ci accompagna in ogni posizione. Qui i grands pliés durano tre tempi: è una questione di stile. Nel metodo francese si fa per evitare di 'sedersi' dopo il secondo tempo. Questo esercizio prepara al cambré en tournant (circolare), presentando i cambré singolarmente in tutte le direzioni: avanti, dietro, laterale interno ed esterno. In particolare, abbiamo due penchés en avant: il primo, detto 'a tavoletta', aiuta il sostegno dei dorsali. Ci dev'essere la proiezione del corpo in avanti senza compensare con il bacino indietro, facendo attenzione a far scorrere la mano della sbarra, mantenedo le scapole giù e senza mai tirare la sbarra (solo spingendola verso il basso). Il secondo è una flessione avanti completa, dove la schiena si allunga a scendere e a salire senza crollare, ma controllata nel movimento. Nella tavoletta abbiamo introdotto un 'carico' maggiore per preparare la flessione in avanti. Quindi si cerca di aumentarla oltre i 90. Quando c'è il penché en avant, la tavoletta dev'essere eseguita con la proiezione del corpo in avanti per evitare di sedersi. Senza spostare il peso in avanti, sennò si staccano i talloni e il peso carica sui muscoli, e nemmeno senza compensare con il bacino indietro, sempre per non caricare il peso sui muscoli inutilmente. La mano della sbarra deve adattarsi al movimento per evitare di alzare la spalla della sbarra.

10 La IV^ posizione dei piedi è 'ouverte' (dalla I^) per controllare maggiormente l'en dehors, per il lavoro del bacino, in generale, per tutta la lezione. Il cambré indietro deve essere eseguito senza buttare fuori il bacino in avanti, disegnando un arco con la schiena senza spezzare la linea, e mantenendo le spalle alla stessa altezza. NB. diversamente da come si vede nel video, il relevé in V^ si esegue stringendo entrambe le gambe per una questione stilistica, ma al fine di lavorare durante le routine delle tue classi di danza è meglio tenere le dita dei piedi dove sono, per fortificare il lavoro costante del ginocchio. Gestire la respirazione evitando l'effetto 'palloncino'(afflosciandosi durante l'espirazione e gonfiando il petto nell'inspirazione) Un detourné sezionato seguito dal tendu laterale e la ripresa dall'altro lato, serve all'allievo per imparare la disciplina e lo spirito di gruppo. N.B. La tavoletta avanti diretta è un esercizio di stretching notevole, perché a tavoletta tira di più che non con la schiena tutta giù. Sono i muscoli dietro che, allungati in en dehors, alzano la gamba avanti! Altrimenti, con la schiena giù, è più uno stretching per la schiena.

11 BATTEMENTS TENDUS Alterniamo le gambe, quest'anno, per studiare lo spostamento del peso del corpo. Proseguiamo il lavoro di en dehors con i dégagé alla II^. Con la glissade spostiamo anche il corpo nello spazio. Marcare la testa, sottolineare il trasporto del peso del corpo nel posé. Importante è lavorare la punta sul pavimento strisciando il dégagé alla II^. Nei dégagés laterali, si lavorano l'en dehors e gli adduttori per preparare i grandi salti al centro. Sottolineare la differenza del peso del corpo della glissade e del posé. Dove arrivano le dita del piede, raggiungo con il corpo, o al limite vado oltre. Attenzione all'en dehors, a che il bacino sia sempre alla stessa altezza. Dal tendu avanti, rientrare con le dita per ottenere la perfetta IV^ Vaganova. Attenzione anche all'épaulement, che prepara lo stesso lavoro al centro. Circa il peso del corpo: nel posé va al centro e torna indietro, diversamente dalla glissade.

12 BATTEMENTS JETÉS Preparano al cambio del peso del corpo alternando le gambe con una particolare attenzione all'en dehors attraverso l'inserimento di veloci flex-punta e ronds jetés piqués. Il flex-punta iniziale eseguito in un tempo fortifica il lavoro del piede, aiuta a vedere l'en dehors e a controllare il piede a banana. Il piqué pointé è stato già introdotto l'anno precedente ed ora viene abbinato al demi-rond de jambe. Per quanto riguarda i ronds jetés piqués, bisogna disegnare due archetti unendo il piqué al rond come una palletta che rimbalza, eseguiti tutti alla stessa altezza. C'è un tempo di pausa visiva breve sull'ultimo piqué. È importante sentire la rotazione nel piqué demi-rond, soprattutto dalla II^ a dietro e da dietro alla II^, per motivi anatomici. L'accento è in su e il piede è reattivo (mantenendo l'en dehors), nel piqué le dita non devono dunque rilassarsi. N.B. Attenzione al peso del corpo e a non tirare la sbarra. Mantenere i fianchi costantemente fermi e rimanere sostenuti, mai seduti. Incrociare bene le gambe derrière soprattutto se si tratta della gamba interna.

13 RONDS DE JAMBE A TERRE Introduciamo le braccia in allongé devant tipiche delle arabesques facendo anche sentire le 'esagerazioni' (braccia troppo aperte o troppo chiuse), per renderlo più ballato. Introduciamo altresì un principio di accenti (dietro quando eseguo i ronds en dehors e viceversa). È più liberatorio e pone basi culturali per l'allievo. La testa è fuori nell'en dehors e rimane dentro nell'en dedans. Si usa anche nel grand rond en l'air. Nel grand rond de jambe en l'air va posta attenzione a tutto il lavoro di en dehors di entrambe le gambe. Nel penché en avant, inizialmente a tavoletta, mantenere le anche orizzontali, con la sensazione di trasporto del corpo avanti e di allungamento della schiena. Quando si stende, è fondamentale avere il peso del corpo giusto, in avanti. Per la prima volta, uniamo il penché en avant con il temps-lié. L'allungamento da dietro dirige il movimento e trasporta il corpo nello spazio. Attenzione ad avere le spalle uguali, cioè alla stessa altezza, nel cambré indietro. Questo passaggio (temps-lié con cambré) ha la funzione di preparare i V^ e VI^ port de bras Vaganova, pur essendo ancora molto semplice (eseguito soltanto avanti-indietro). È sezionato perché è la prima volta che affrontiamo il penché en avant col trasporto del corpo.

14 BATTEMENTS FONDUS Quest'anno non è più scomposto, ma con la giusta dinamica, cioè un tempo per piegare e uno per stendere, senza perdere la coordinazione delle gambe che si muovono simultaneamente, secondo la regola del fondu. La schiena si allunga già a partire dal plié del fondu, ed il corsetto muscolare è sostenuto anche nel tombé successivo (sostegno addominale costante). Nel tombé, il cui significato è 'cascato', il peso del corpo si sposta, il piede andando a cadere dov'è nel momento della stesura delle gambe, senza riavvicinarsi al corpo. In II^, nel tombé, il peso deve andare di più sulla gamba, affondando di più sul plié. Non deve essere eseguito però cascando con il corpo nelle varie direzioni (per verificare questo, staccare la mano dalla sbarra e valutare l'equilibrio). Se il fondu è a 90, il tombé sarà a 45 (il video è puramente indicativo) Il tombé va ammortizzato per preparare discese dai salti morbide La novità è il double fondu eseguito con la giusta accentazione, cioè in alto, per non caricare il lavoro del quadricipite. Al secondo relevé, coordiniamo un port de bras en dehors. Il double fondu viene eseguito non sviluppato per fortificare la gamba di terra. Il cou-de-pied, come posizione, serve per lavorare l'en dehors. N.B1. Solo quando gli allievi conoscono bene la sequenza a terra, potranno eseguirla in relevé. Mostrare tutto nella pratica, oltre che spiegare la teoria. N.B2. Nel video c'è un piccolo errore di conteggio: nella versione 'giusta', il tombé à la seconde cade sul 3 e non prima.

15 BATTEMENTS FRAPPÉS Per quest'anno ancora sono senza accento, o per meglio dire, sono accentati in fuori perché devono finire fuori, anche se i frappés rimangono staccati. Quindi c'è da porre attenzione alla dinamica del frappé, in quanto l'accento va fuori subito. Eliminato il Cecchetti che si è affrontato negli anni precedenti come base, quest'anno ci soffermiamo sulla punta. Si presume infatti che gli studenti abbiano acquisito forza e dinamica sufficienti per eseguirli finiti in punta. Al IV corso il frappé dev'essere visivamente dinamico. L'accento va fuori subito, i tempi devono essere precisi così come le posizioni (controlla che la gamba dietro sia bene incrociata) Il ginocchio deve sempre ritornare in posizione en dehors quando finisce un frappé Il movimento del frappé è guidato in avanti dal tallone, verso dietro dal ginocchio Non eseguiamo l'embracé ma soltanto le posizioni avanti-dietro della caviglia per la velocità e per distinguerli dai petits battements.

16 RONDS DE JAMBE EN L'AIR Le gambe a 90 sono l'ultimo risultato. Sennò, dov'è il ginocchio con la posizione del corpo correttamente sostenuta, là si stende. Grazie al degagé in II^, questo esercizio prepara agli assemblés e alle cabrioles, che richiedono forza e slancio. Abbinato al grand demi-rond de jambe. Quest'anno è finalmente eseguito in un tempo per dare al rond la giusta accentazione in fuori che caratterizza il movimento, che non vuol dire scalciare ma allungare. La regola è toccare il ginocchio di terra a ogni rond, mantenendo l'altro ginocchio fermo. Se però gli allievi possono, come ultimo risultato cerchiamo di far portare loro le gambe a 90, mantenendo la posizione del corpo e dei fianchi corretta. Grazie al degagé in II^, questo esercizio preparara alla forza e allo slancio che servono per l'esecuzione al centro dei grandi salti, quali per esempio gli assemblés e le cabrioles. Bisogna far vedere la differenza tra en dehors e en dedans. Il rond non si ferma nel passaggio. Dopo aver toccato il ginocchio, tenere di più la II^. La particolarità infatti è nella tenuta maggiore in II^, non nel passaggio: il rond infatti non si ferma nel passaggio (anche dal punto di vista dell'accento musicale). In questo assomiglia del tutto al battement frappé, all'andata e al ritorno. ACCORGIMENTI: La mano della sbarra, durante il grand demi-rond de jambe en dedans, va spostata. Nei degagés, eseguire un port de bras di respiro.

17 PETITS BATTEMENTS Diversamente dal frappé, qui studiamo la posizione sur-le-cou-de-pied detta 'embracé'. Qui, se si vuole mantenere il braccio à la seconde, sarà una buona soluzione per sostenere la schiena. Il ginocchio deve costantemente rimanere in en dehors, non si chiude nemmeno quando si fa l'embracé. Si può eseguire tutto l'esercizio semplificato a pieds plats, e solo più tardi aggiungere il relevé. Si termina con un piccolo equilibrio. Quando il movimento termina avanti, si parla anche di accento avanti. E viceversa. In questa sequenza ci sono sia scomposizione che accenti. Il collo del piede va tenuto tirato anche durante l'embracé, e il ginocchio tenuto aperto (questa è la maggiore difficoltà dell'embracé) È importante mantenere l'asse ginocchio-caviglia e controllare l'altezza del petit battement. Il passé può scendere teso (e dovrebbe essere eseguito in questa forma) per rafforzare la gamba di terra, mentre l'altra va direttamente in tendu. N.B. Più che parlare di 'forza' o 'potenza', in danza, è meglio parlare di 'tenuta' e 'spinta muscolare' JAMBE SUR LA BARRE Prima di eseguire adagio e stretching finale, allunghiamo la muscolatura. Per questo esercizio non è necessario usare la sbarra più alta. Durante il developpé di preparazione, eseguire un demi plié per

18 aiutare il movimento in en dehors, e con la schiena un po' indietro per evitare l'insaccamento. Dopo i grands battements, per riallungare i tendini. L'esercizio richiede una posizione più vicina possibile alla sbarra per lavorare di più l'apertura in II^ e studiare di più la tenuta del corsetto muscolare per portare la gamba in arabesque sostenendo la schiena senza toccare con la pancia la sbarra Infatti, quest'anno aggiungiamo il rond arabesque face à la barre (dove di regola la gamba non deve scendere dalla II^ a dietro) per preparare l'allievo al grand fouetté che si troverà nel successivo esercizio di adagio. Durante il rond arabesque, allargare le mani sulla sbarra. Per portare la gamba dietro, sostenere la schiena senza toccare con la pancia la sbarra e non abbassare la gamba. (N.B. Il lavoro II^-dietro è più difficile di quello avanti-ii^). In IV^ avanti, abbiamo un relevé di equilibrio, come particolarità, in cui si deve fare attenzione alla posizione dei fianchi. Attenzione ad eseguire il developpé in en dehors al fine di alzare la gamba, e a creare opposizione tra la spalla sinistra e loa gamba destra nell'allungamento avanti. La spalla sinistra deve andare verso la gamba destra, altrimenti non è più allungamento avanti ma laterale. In II^, dovremmo cercare di sollevare la gamba dalla sbarra grazie all'adduttore, non al quadricipite. E dovremmo staccare le mani dalla sbarra nel grand demi-rond de jambe in arabesque. Prima di scendere in II^ per lo stretching, il braccio dovrebbe aprire in II^ Mantenere preferibilmente il peso al centro Esagerare la testa nei respiri e nei ports de bras. Abbinare allo stretching una corretta respirazione, che corrisponderà: allungamenti mentre si espira, passaggi intermedi mentre si inspira.

19 Avresti sempre voluto migliorare la rotazione e sgonfiare quei quadricipiti da calciatore e non sapevi come fare. Ora puoi finalmente realizzare il tuo sogno in un mese di tempo con queste tips gratuite... Rubale subito QUI ADAGE Questo esercizio prepara al fouetté. Bisogna comprendere e saper spiegare come lavorano il bacino, le braccia, la gamba di terra e la gamba in aria. Entrambi i talloni collaborano, e la gamba non deve scendere, semmai si parte bassi per poi alzare. Le mani sono entrambe alla sbarra per aiutare il sostegno. Attenzione alla gamba di terra: nel fouetté arabesque, il tallone spinge avanti. Porre attenzione anche al piede di terra: a come si muove, dove si trova e dov'è il peso del corpo. Ad es., per far fouetté avanti-ii^, il movimento parte dai due talloni. Il tallone di terra determina la direzione del corpo dopo il fouetté. Durante i fouettés, la gamba di terra deve si deve allungare. Entrambe le gambe devono lavorare il fouetté per l'en dehors (come una punta di trapano per il piede in II^). Sentire la rotazione di entrambe le gambe. Il peso del corpo cambia a seconda della posizione (IV^ avanti, II^ e arabesque). Esso va sulla punta del piede per spostare il tallone. Il fianco non resta fermo, ma si adatta. I fianchi si muovono assieme alle spalle, in un solo assetto.

20 N.B. Non spostare la gamba in assoluto, e non cambiare la traiettoria. Il fouetté avviene rigorosamente dove ho messo la gamba. Se si vuole alzare, eventualmente farlo dopo, a movimento finito. Altrimenti, non alzare troppo la gamba, altrimenti essa non lavora più in en dehors, muscolarmente, e tecnicamente non è più fouetté. Dov'è la gamba, lì mi giro. Se si fa allongé alla fine, metterci la testa: è più espressivo. GRANDS BATTEMENTS Questa sequenza prepara per la cabriole, rinforzando la gamba nella giusta dinamica. La dinamica della cabriole permette di non gonfiare troppo i muscoli, e rende l'esercizio più leggero. Si esegue non in croce scambiata ma in croce semplice per rafforzare la muscolatura, quindi tutto sulla stessa gamba per rinforzare il sostegno della gamba di terra. La schiena è in costante allungamento, le ginocchia sono forti. Per contrasto, più la gamba sale e più quella di terra spinge nel pavimento. Quindi, per evitare sbilanciamenti, spingere in giù il tallone di terra durante il pointé. L'accento è in alto per dare maggiore slancio alla gamba in uscita, per preparare la cabriole. Devono quindi sviluppare la gamba in levare e non in battere. Attenzione al peso del corpo in II^, affinché non vada al centro. N.B.: Le posizioni delle braccia cambiano alla stesura delle gambe dal demi plié. A fine frase, ammorbidire con un plié.

21 ENTRECHATS Essi preparano alle batterie (echappé battu). Acceleriamo il passaggio dove c'è l'entrechat royal (o entrechat trois) sempre per la dinamica, per alleggerire il plié. Si esegue a due mani alla sbarra per l'aplomb del corpo. Si possono preparare le batterie con delle sforbiciate a terra. Nel tendu, spostare anticipatamente le mani dove servono per stare dritti con la schiena, in II^. Non 'appollaiarsi', ma piuttosto partire più vicino alla sbarra. Saltare in verticale, dritti. Porre attenzione allo spostamento del corpo quando appoggio in II^ demi plié. Si appoggiano le punte e poi i talloni. Il plié serve da spinta, più nervoso, dinamico e forte. Cercare di far vedere V^-I^-V^ in aria, durante il salto. L'entrechat avviene in aria, scendo solo dopo, alla fine. Non faccio V^-I^ e scendo. Questo per usare gli adduttori e per studiare bene la batteria, con l'idea di 'battere' i piedi in aria. Attenzione anche alla dinamica: dev'essere danzato (ecco perché serve la sbarra). Far marcare agli allievi con le mani gli esercizi

22 ASSOUPLISSEMENT Accompagnare sempre l'estensione a una espirazione, e rimanere almeno 30 secondi a pancia in giù prima di riprendere. Se ancora non fossero scesi in spaccata, togliere i port de bras e insistere sullo stretching. Qui trovi stretching ulteriori ed esercizi posturali per aumentare la flessibilità dei tuoi allievi ---> CENTRO BATTEMENTS TENDUS È un esercizio di coordinazione, dove vengono presentati continui cambi di direzione e di peso, e dove anche la testa gioca un ruolo importante. È eseguito in tutte le direzioni: croisé, effacé ed ecarté, accompagnati da continui épaulements (= atteggiamenti corretti di testa e spalle). In un secondo momento, le braccia nei retirés potranno essere in I^ nei retirés passés en remontant e in V^ in quelli descendant.

23 Sottolineare di più il lavoro dell'épaulement. Nell'effacé, si deve fare attenzione a che il peso sia sulla gamba di terra, e che il corpo sia ben tenuto. Prima, eseguirlo en l'air per comprendere dove va il peso. I retirés en remontant e en descendant hanno la particolarità del piede attaccato sempre davanti, per impostare le pirouettes e per meglio controllare l'en dehors del retiré e delle anche. Il plié in II^ deve essere profondo, perché prepara le pirouettes, e deve avere una direzione precisa subito. Circa l'accento, essendo l'esercizio ancora in forma scomposta, è preferibile non dare accenti. Coordinare la testa nelle direzioni dei tendu e nei retirés (en remontant verso la gamba di terra, en descendant verso la gamba in retiré) È anche possible eseguire il passé, stendere avanti in tendu e chiudere in V^ effacé (7-e-8). Maggiormente per questo passaggio, attenzione alla scelta musicale: la divisione ritmica dev'essere chiaramente scandita e percettibile. La dinamica è un valore aggiunto, ma prima di tutto fare un bel plié con direzione precisa subito. N.B.: Ricordiamo che ogni volta il piede, strisciando, deve 'sporcare la calza' della gamba di terra. È preferibile non strisciare la mezzapunta dei retirés staccandola dal suolo per non perdere aderenza. N.B. 2: nel video c'è un piccolo errore: la preparazione in écarté dovrebbe terminare in plié in II^, non in V^.

24 ADAGE In questo esercizio si introducono il grand temps-lié, la difficoltà per l'equilibrio e il problema della tenuta del corpo. Quest'adagio infatti inizia su una gamba e termina sull'altra. Studiamo la IV^ arabesque non scomposta, per vederne subito il risultato. L'anno precedente devono comunque aver già studiato la IV^ arabesque. Il fondu alla sbarra ci aiuta nel sostegno del busto. Se musicalmente il pas de bourrée non rientra, nella messa in musica è bene non farlo. Vanno curati i passaggi come il developpé Nel secondo '8', ogni altra soluzione di braccia, più bella, va bene per i saggi Il fatto di iniziare su una gamba e finire sull'altra porta a concentrarsi sull'equilibrio e a controllare la tenuta del corpo. PAS DE PIROUETTES Quest'anno affrontiamo le principali partenze delle pirouettes, quindi in V^ e IV^ sia en dehors che en dedans, per studiare l'asse e il peso. Facciamo tutto en face per far quadrare spalle e fianchi. Quest'anno possiamo anche richiedere la doppia pirouette.

25 Rispiegare il concetto di en dehors e en dedans, e lo scatto della testa. Non guardare per terra durante la pirouette. Annunciare la differenza fra le due partenze. Studiare sempre tutto in maniera scomposta, poi insieme. In V^ si ha già l'asse pronto, in IV^ gli allievi devono studiare il peso del corpo. Dalla IV^, è necessario spostare il peso esattamente sulla gamba portante. Per quanto riguarda le pirouettes en dedans, il piede qui lo attacchiamo sempre davanti, ma durante l'anno possiamo farglielo studiare anche attaccato dietro. Nella preparazione in V^ en dedans, attaccare preferibilmente sur-le-cou-de-pied, spingendo il piede contro la gamba di supporto mentre si attacca il piede davanti la caviglia. Il passé basso aiuta a sentire l'asse. In IV^ en dedans si attacca direttamente il passé avanti per prendere più forza per girare. Il fouetté (Vaganova) aiuta, ma cambia tutta l'impostazione. Per cui, se lo fanno, è sottointeso che dovrebbero avere un controllo, prima, già consolidato del corpo. Non insegnar loro il fouetté nelle pirouettes se prima non sono sicuri senza! Cambiando la chiusura della pirouette en dedans sono costretti a cercare l'asse e a controllare il corpo nel giro. Anche le braccia rimangono in I^ per il controllo La spinta per i giri è nel plié supplementare, dopo il demi plié (= la molla). Più plié quando faccio il passaggio e più tenuta del giro. Non guardare a terra durante la pirouette. Fare sempre lo scatto della testa e più plié nel passaggio per tenere di più il giro. Attenzione alla 'dinamica incosciente', e all'allongé troppo alto. Attenzione anche a che le braccia in I^ durante il giro non scendano!

26 PAS DE BOURRÉES Si esegue facendo relevé-relevé e facendo plié solo con il dégagé. Quest'anno introduciamo l'en tournant e il bâteau ('battello', detto anche ballotté). Il pas de bourrée finisce fuori. Rispiegare il lavoro dell'en dehors nei piedi. La distanza tra i due piedi è una prima un po' aperta. La punta nel pas de bourrée in II^ degagé è a terra, nel bâteau la stacchiamo. Introdurre, spiegandolo, l'épaulement nella seconda parte dell'esecizio. Nell'en tournant, le braccia sono uguali al pas de bourrée scambiato lineare, o sennò si tengono in I^ per più di velocità. Ma è meglio la coordinazione. Si ruota attorno all'asse del corpo nel momento dell'apertura, spostando la direzione del corpo (ci si gira quando si apre in II^). È un 1x8 di en tournant, suddiviso in 2/4. Con il primo relevé del bâteau, cambio la direzione del corpo. Il pas de bourrée 'bâteau' è detto anche 'balançoire'. Il coupé en face si intende di passaggio, e si esegue en face. N.B. Le braccia cambiano solo con il degagé, e possono passare per la I^. La sequenza dell'esercizio va studiata prima tutta en face. Non attaccare destra con sinistra, splittare l'esercizio in due ed eseguirlo con una musica nuova. Provare a girare prima e insistere per continuare subito a sinistra sarebbe soltanto controproducente, finché non hanno chiara la sequenza!

27 TEMPS-LEVÉS (Petits sauts) Ricordare che i temps levé sono salti che partono su una gamba e tornano sulla stessa gamba (o partono su due e tornano sempre su due). Come partono, così arrivano. Qui avremo temps levés nelle varie posizioni, changements anche girati ed echappés anche girati. Preparano e riscaldano il corpo per i salti successivi, più complicati nelle sequenze e già con una certa dinamica. I quattro changements en tournant, per essere precisi, sono uno changement e un tour en l'air. La differenza sta nel lavoro dei piedi. Se girando verso destra, il piede sinistro scavalca il destro è tour en l'air, altrimenti si tratta di un semplice changement. Per quanto concerne gli echappés en tournant finali, scegliamo di girarli per mezzi, perché i quarti li avremo già preparati in precedenza. Attenzione alla muscolatura del basso gamba, a che non sia rigida. Approfondire sempre il plié. TEMPS-LEVÉS RAMASSÉS Si introducono quest'anno per la prima volta, e sono detti anche 'sissonne simple-plié degagé-piqué relevé'. L'accento è in su, sul relevé, e la partenza in levare. Essi sono volutamente scomposti per non pasticciare, e si eseguono in tutte le direzioni. Attenzione a non stare troppo sul passaggio del peso del corpo, perché poi questi sono da eseguire sulle punte. Quindi, si sviluppa e si va subito al piqué. Questa è la qualità dinamica = legare maggiormente i passaggi.

28 Nel primo anno di studio, si fa in tutte le direzioni. Si studia soprattutto il plié di preparazione. Nella versione definitiva, l'accento è nel relevé finale (ramassé) Dopo la sissonne developpé, ammorbidire e allungare la gamba che esce senza rigidità, con una pausa. GLISSADES E ASSEMBLÉS Questo esercizio presenta una combinazione di vari passi legati assieme, tra cui la glissade, l'assemblé, il double assemblé, il contretemps e l entrechat-quatre. Il double assemblé l hanno già visto alla sbarra con il ronds de jambe en l air. Deve essere legato, cioè non deve esserci pausa tra il primo e il secondo Il contre-temps eseguito qui con un coupé, appoggio il piedeassemblé, è già stato visto l anno precedente. Se necessario, andare a rivederlo L entrechat quatre si studia prima alla sbarra, e poi si esegue al centro La glissade va finita là dove vado con il piede. Il corpo sta sopra alla glissade, non resta indietro rispetto alla direzione ma va assieme alle gambe. Dev'essere leggera, così come gli assemblés Un contre-temps è reso dinamico dallo spostamento del peso del corpo All'8, se serve, approfittare per preparare il plié

29 N.B. Nel video c'è un piccolo errore, perché è stato omesso lo changement finale. Quindi, si chiude avanti per cambiare dietro (vedi dispensa). JETÉS ET TEMPS LEVÉS Questa è un'unione di diversi esercizi. La novità di quest'anno è che nello jeté assemblé il piede d'arrivo è anche quello di partenza per fortificare la gamba di terra allo scopo di far ripartire l'assemblé. La sissonne ouverte quest'anno è nella versione definitiva (la punta si stacca da terra). Si eseguono sissonnes avanti e in II^, ma non indietro. Attenzione alla preparazione. Negli jeté-temps levé, ricordarsi di rimanere sul posto e di passare per la V^ ogni volta Ammortizzare la caduta per la ripartenza. Al 4 chiudere in modo deciso. Spostare e tenere di più la sissonne. Accelerare il salto e mantenere la posa. Nulla finisce in giù N.B. Se la gamba nella sissonne ouverte è staccata, ci vuole più forza, più controllo e il mantenimento dell'en dehors della gamba in aria. Quest'anno l'attenzione si focalizza qui.

30 SISSONNE ELANCÉE (failli per grands assemblés, con pirouettes) Elancée significa spostata, lanciata in alto. La caratteristica principale di questo esercizio sono i cambi di direzione. Si esegue in diagonale, partendo dal croisé e ci si sposta in effacé. Partiamo in un modo e ci spostiamo in un altro. Questo è un esercizio per i grandi salti, in quanto l'assemblé in dinamica diventerà un grand assemblé. La novità è il failli, eseguito in plié e seguito da un tempo di pausa per controllare meglio l assetto del corpo, evitando torsioni inutili. I fianchi sono dritti verso la diagonale, il busto in torsione, la posa di IV^ arabesque corretta con lo sguardo verso la mano davanti L assemblé successivo è per cambiare la direzione. Con la giusta dinamica, questo sarà un grand assemblé, sempre più grande, profondo ed elastico. La testa è verso la mano nella posa di IV^ e nell'allongé Per finire, una o due pirouettes a seconda della pulizia Nella preparazione alla sissonne il plié è al limite del tempo per la dinamica. La testa nella preparazione è diretta verso la diagonale, mentre all arrivo della sissonne sta verso il pubblico. Nella sissonne le braccia si aprono mentre scendo. La sissonne va tanto avanti quanto in alto, spostandosi molto sulla diagonale. Attenzione a non fare il 'mulino' con le braccia quando vado in posa di IV^. I passaggi delle braccia sono dritti e tagliati (il secondo) Il passé par terre va fatto in plié

31 BALANCÉS laterali e ballonné Il balancé prevede tre movimenti del corpo: giù, su, giù. Rispetto all'anno scorso aggiungiamo lo studio delle braccia, con l'épaulement il movimento respira. È più ballato dell'anno scorso, c'è più épaulement. Migliorare l'approfondimento del movimento per non essere in anticipo sulla musicalmente Il balancé va eseguito con il relevé staccato dal pavimento, quindi non raccourci Il tombé coupé può anche essere legato o scomposto a seconda della musicalmente Si studia il contre-temps, abbinato al ballonné Finire le sequenze non in relevé. Dopo il pas de bourrée, fare plié-relevé Le braccia sono in piccola posa e leggera torsione del busto nella direzione uguale a quella verso la quale si esegue il balancé. È necessario curare l'épaulement, per rendere il movimento più completo e armonioso Il piccolo passaggio di contre-temps introduce la difficoltà di dover eseguire più passi in poco tempo.

32 SOUTENUS E PIQUÉS EN TOURNANT Esercizio eseguito in diagonale, in forma definitiva e per una classe già preparata, in due tempi. L'anno precedente era sezionato in quattro passaggi, perché affrontato per la prima volta. Ora i passaggi sono due: il giro e la preparazione. Partiamo da un buon plié, per avere la spinta necessaria al giro, senza dimenticare lo scatto della testa Saliamo esattamente sulla punta con l idea di andare oltre la punta stessa, allungando la gamba e sostenendo le braccia. Se l anno precedente questo esercizio era sezionato in quattro passaggi, perché affrontato per la prima volta, ora i passaggi sono due: il giro e la preparazione. Il piqué va finito, e si scende in dégagé senza piegare il ginocchio, ma andando diretti giù. Durante il giro, ricercare l asse corretto del corpo. Dopodiché si riprepara. Quando tutti gli allievi hanno fatta a destra, iniziano tutti a sinistra (senza incroci) Attenzione all'asse del corpo, al colpo di testa, al sostegno delle braccia e a fare un buon plié di partenza in modo da poter proiettare il peso del corpo nella direzione nella quale si esegue il giro Il piqué en tournant del III corso era sezionato in quattro passaggi perché affrontato la prima volta, ma ora i passaggi sono due (il giro e la preparazione).

33 PUNTE INTRODUZIONE Iniziato durante il III Corso Accademico, il lavoro sulle punte viene ripreso e portato avanti nel IV corso Accademico. L'esperienza delle allieve in questo campo è esigua, quindi è necessaria ancora tanta attenzione da parte dell'insegnante, se si vogliono evitare futuri problemi alla colonna vertebrale, alle ginocchia e alle caviglie. Si ha un buon lavoro sulle punte quando le spalle sono spinte verso il basso, il corsetto muscolare è sostenuto, la schiena allungata, il coccige spinto in giù con le gambe ruotate in en dehors e, nella salita e discesa dalle punte, il piede si articola in tutte le sue parti. La frequenza del lavoro delle punte dovrebbe essere di almeno una volta a settimana. Qualora non si riuscisse a fare tutto nel corso della lezione, si potrebbero mettere le punte al posto dei salti. Il programma del IV corso accademico prevede quattro esercizi di punte alla sbarra, cinque al centro e due in diagonale. Naturalmente il lavoro che viene svolto quest'anno dipende molto da quanto e come si è lavorato nell'anno precedente.

34 Vorresti condividere il Minicorso sulle Punte con i tuoi contatti? Fallo senza problemi senza alterarne il contenuto utilizzando questo link PLIÉ ET RELEVÉ Questo primo esercizio serve per impostare correttamente la salita sulle dita del piede. La discesa deve essere molto curata, non caduta. Si sale su due piedi e poi in retiré per salire su un piede solo. Attenzione a mantenere le mezzepunte altissime il più possibile, e le ginocchia tese per sviluppare e fortificare i muscoli. Si sale e scende a gambe tese per sentire le dita. La spinta rinforza i piedi. La schiena è verticale, senza usare spalle e braccia, e il peso del corpo è leggermente spostato in avanti per favorire la spinta del piede in avanti invece che sui mignoli. L'en dehors è sempre controllato, quindi le cosce ruotano verso l'esterno e i talloni sono spinti in avanti. Curare molto la discesa per la tenuta della schiena, senza aiutarsi con la sbarra, e l'aderenza del tallone sul pavimento.

35 DOUBLE ECHAPPÉ Eseguito in IV^ e in II^, a una mano alla sbarra ma studiato precedentemente a 2 mani alla sbarra. In IV^ è una novità. Quando da un plié si esegue un relevé e viceversa, non bisogna assolutamente saltare il passaggio intermedio da due ginochia tese e il passaggio dalla mezzapunta altissima. Nella salita sul relevé, il primo passaggio fa sì che le ginocchia restino piegate o siano rilassate, il secondo fa sì che le allieve, articolando il piede, imparino realmente a salire sulle punte, senza saltarci sopra. Nell'echappé, strisciare le due gambe e passare per la mezzapunta quando si va in punta Nella discesa dal relevé, il passaggio dalle ginocchia tese e il passaggio dalla mezzapunta altissima permettono di controllare e trattenere la discesa dalle punte, che non deve mai essere di peso. L'attenzione delle allieve deve essere maggiore soprattutto quando questi passaggi intermedi non vengono esplicitamente richiesti dall'esercizio. Nei relevé è possibile aiutarsi spostando leggermente in avanti il peso del corpo; l'importante è non appoggiarsi completamente sulla sbarra e non perdere la rotazione en dehors delle gambe, coi talloni sempre spinti in avanti. Nei retiré, il peso del corpo si trasferisce da due gambe a una sola, accompagnate dallo spostamento delle mani alla sbarra; tale spostamento può essere contemporaneo alla salita in punta o può precederla un attimo. Il piede della gamba che si raccorcia ha la punta attaccata al ginocchio, la caviglia tirata e il tallone sostenuto e spinto in avanti. Il lavoro del piede è sempre lo stesso, anche se con la scarpetta da punta diventa tutto un po' più difficile. Nell echappé, le gambe si aprono contemporaneamente, con la stessa forza e mantenendo il peso al centro distribuito su due piedi in misura uguale. Spingere molto avanti i talloni.

36 In IV^, durante la discesa i talloni vanno sforzati in avanti e nel plié le ginocchia spinte in fuori per rafforzare l en dehors di entrambe le gambe. Qui il controllo dell'en dehors richiede uno sforzo maggiore, bisogna approfittare del posé plié per spingere in avanti i talloni e aumentare la rotazione. Nell echappé si strisciano i piedi e si passa per la mezzapunta quando si va in punta. Non rallentare la chiusura dell echappé nonostante l accuratezza dei passaggi. Non deve essere trattenuto sennò perde di dinamica. Le due gambe devono essere chiuse assieme, con forza, come una forbice. Quando l'echappé è rilevato, a ginocchia tese le mezzepunte strisciano sul pavimento, fino al raggiungimento dell'apertura che coincide con la salita sulle punte. Nella chiusura dell'echappé il movimento è ugualmente strisciato. Nel retiré passé il peso non deve rimanere al centro, ma deve cambiare ogni volta. Attenzione a non fare i piedi a banana nell echappé in II^ e a sostenere il malleolo del piede dietro quando si scende in IV^ Si può eseguire a una mano alla sbarra con il braccio che chiude in I^ nei retirés. PAS DE BOURRÉE Ci si muove lateralmente, si studia sia in coupé che in passé. Qui c'è sia il pas de bourrée lineare che quello raccourci al ginocchio. Il peso si sposta da un piede all'altro. Non può essere lento, perché al centro gli studenti non lo eseguirebbero così lento, qundi deve essere dinamico. Il problema non è tanto la lentezza quanto il cambio del peso all'arrivo, con tanto di pausa lì piuttosto che trascinare lentamente il cambio di posizione (che non serve a niente) Circa l'asse del corpo, la schiena non dev'essere inarcata.

37 Nei raccourci, la punta si attacca davanti. Il passaggio dalla punta al ginocchio è molto rapido, ma comunque preciso. Il pas de bourrée deve scivolare sul pavimento e questo effetto si ottiene spostando rapidamente il peso del corpo da un piede all'altro Per l'estetica del passo, curare l'estensione della punta che attacca al ginocchio. Deve stendersi con forza N.B. Può essere eseguito con due mani alla sbarra o con una, lasciandola e riprendendola mentre ci si allontana e avvicina. PIQUÉS Proseguiamo il lavoro di piqués iniziato l anno scorso sviluppandolo anche in metà tempo, quindi scomposto e non, in 4 tempi e in 2 tempi. Non è una novità ma è bene riprenderlo alla sbarra per poi farlo al centro. Si prepara il plié-dégagé sull'8, per evidenziare l'accento in levare che caratterizza il piqué Il dégagé va impostato correttamente per mantenere la tenuta dei fianchi e della schiena nella salita. Le braccia si spostano sulla sbarra contemporaneamente al dégagé per aiutare il passaggio verso il piqué Il piqué va lì dov è la punta, sulla punta se non addirittura oltre. Di regola il piqué richiede l attacco del passé au jarret, cioè con la punta in corrispondenza del polpaccio dietro (incavo popliteo) Il peso del corpo si trasferisce sulla gamba portante Il piqué implica un grande spostamento del peso del corpo sulla gamba portante, con l'idea di andare ben oltre il piede che si

38 punta per terra, in questo ci aiutano un buon plié di partenza, e finché siamo alla sbarra, lo spostamento delle mani su di essa Tutti i passaggi presenti nei piqués lenti devono essere visibilmente presenti anche nei piqués + veloci. PLIÉS AL CENTRO La scomposizione in questo modo richiede sempre il passaggio 'à pieds plats' con le ginocchia tese, per costringere le allieve al controllo dell'en dehors nella discesa e alla spinta con le dita nella salita in relevé. Attenzione a non inarcare la schiena. Per evitare questo, è meglio tenere il peso leggermente in avanti La V^ relevé qui non è soussu, quindi abbiamo sempre l'articolazione del piede nella salita sul relevé e il massimo del lavoro dell'en dehors Braccia in preparazione o nelle varie posizioni, ma basse. Questo aiuta a sentire la spinta per il relevé che parte dal basso. ECHAPPÉS AL CENTRO Con tutto ciò che si è appreso dell echappé, lo stesso lavoro di controllo dell en dehors lo riportiamo al centro, ma solo in II^. Ricordiamo di strisciare sul pavimento i piedi sia nell uscita che nell entrata, controllando l en dehors nel double echappé e mantenendo la rotazione anche nel relevé in II^. N.B. Il double echappé è utile per il controllo dell'en dehors, infatti i talloni devono mantenere la rotazione anche nel relevé in II^.

39 RETIRÉS PASSÉS Attaccano tutti davanti. Questo è importante perché le punte hanno poca sensibilità. Questo esercizio richiama lo studio del centro sulle mezze mantenendo la stessa struttura del tendu. Le mani sono ai fianchi per sentire l'allineamento dei fianchi, la tenuta della schiena e il corretto asse del corpo. Il peso infatti si sposta rapidamente da un piede all'altro (e da una punta all'altra). I retirés passés vengono, per il momento, eseguiti con le mani ai fianchi, per prendere la spinta verso l'alto solo dal plié. In un secondo momento, le braccia potranno essere in I^ nei retirés passés en remontant e in V^ in quelli descendant. In seguito le braccia saranno uguali come nei tendus, en bas per gli en remontant e in III^ per gli en descendant, con testa uguale ed opposta alla gamba in retiré Il piede della gamba che fa retiré attacca sempre davanti al ginocchio, per preparare le pirouettes e in modo da consentire un controllo maggiore dell'en dehors. PAS DE BOURRÉE AL CENTRO Il pas de bourrée lineare sulle punte, eseguito al centro, ha la preparazione al plié degagé a lato e non al coupé dietro, come alla sbarra. Però, il pas de bourrée con questo tipo di preparazione è già stato studiato nel corso precedente. Le allieve non devono concentrarsi tanto sulla sequenza, quanto sul controllo dell appoggio della punta, della spinta verso l alto e delle chiusure strette. Eseguito lineare e raccourci. Il corpo deve andare insieme alla gamba

40 Dal plié-dégagé a lato, il primo movimento del pas de bourrée è la chiusura in V^ relevé della gamba aperta, attraverso un ramassé soutenu. Nel ramassé soutenu c'è la salita in punta di un piede solo (quello portante) con tutta la sua articolazione, la gamba in dégagé deve solo stringere la posizione. PIQUÉS SOUTENUS Le allieve, mentre continuano a studiare il piqué su un piede, al centro eseguono il piqué soutenu che, avendo la chiusura in V^ relevé, risulta un po' più semplice. Il piqué soutenu viene eseguito in tutte le direzioni, con l'intento di andare oltre il piede puntato a terra. Attenzione a salire sulla gamba col ginocchio teso e a proiettare il corpo lontano stringendo la V^, unendo i piedi che devono sembrare uno solo (nel piqué soutenu) Nei cambi di direzione è importante il controllo dell'en dehors di entrambe le gambe Nel relevé soussus, mediante un piccolo saltino e il lavoro d'entrambi gli adduttori, le gambe si stringono contemporaneamente PAS DE BASQUE EN TOURNANT EN DIAGONALE Queste due prossime diagonali rappresentano i passi scenici da studiare, utili alla comprensione del ballo sulle punte (di grande effetto). La differenza tra soutenu e pas de basque en tournant è il demi rond de jambe della gamba che chiude. In successione, ogni allieva percorrerà la diagonale ripetendo la sequenza più volte.

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