Visitateci sul nostro sito Internet

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Visitateci sul nostro sito Internet"

Transcript

1

2

3 Scienza e tecnica 6

4 Il volume è corredato da materiali consultabili on line sul nostro sito internet, segnalati dal simbolo all interno del testo. I lettori che desiderano informazioni sui volumi pubblicati dalla casa editrice possono rivolgersi direttamente a: Carocci editore Via Sardegna, 50 tel fax Visitateci sul nostro sito Internet

5 Flaminio Flamini Alessandro Verra Matrici e vettori Corso di base di geometria e algebra lineare Carocci editore

6 1 a edizione, dicembre 2007 copyright 2007 by Carocci editore s.p.a., Roma Realizzazione editoriale CompoMat s.r.l., Configni (RI Finito di stampare nel dicembre 2007 dalle Arti Grafiche Editoriali s.r.l., Urbino ISBN Riproduzione vietata ai sensi di legge (art. 171 della legge 22 aprile 1941, n. 633 Senza regolare autorizzazione, è vietato riprodurre questo volume anche parzialmente e con qualsiasi mezzo, compresa la fotocopia, anche per uso interno o didattico.

7 Indice 1 Sistemi di equazioni lineari e matrici Sistemi di equazioni lineari Matrici Riduzione per righe di una matrice Risoluzione dei sistemi di equazioni lineari 30 Quesiti ed esercizi 36 2 Matrici e loro rango Prodotto di matrici Matrici invertibili Rango di una matrice Teorema di Rouché-Capelli 54 Quesiti ed esercizi 56 3 Matrici quadrate e determinanti Determinanti Calcolo dei determinanti Determinanti e matrici invertibili Complementi ed applicazioni 66 Quesiti ed esercizi 69 4 Spazi vettoriali L origine della nozione di vettore Definizione ed esempi di spazi vettoriali Sistemi di vettori linearmente indipendenti Spazi vettoriale di dimensione finita Componenti di un vettore e cambiamenti di base 93 Quesiti ed esercizi 99 5 Prodotti scalari Prodotto scalare geometrico 101

8 5.2 Prodotti scalari Prodotti scalari e matrici simmetriche Perpendicolarità e basi ortogonali Basi ortonormali e matrici ortogonali 115 Quesiti ed esercizi Spazi euclidei Lo spazio della geometria euclidea Coordinate cartesiane Alcune proprietà metriche Trasformazioni affini Isometrie Orientazione di spazi vettoriali 147 Quesiti ed esercizi Geometria del piano cartesiano Interpretazione geometrica di angoli convessi fra vettori di R Punti e rette del piano cartesiano R Intersezioni Formule di geometria in R Fascidirette Trasformazioni del piano cartesiano Circonferenze 181 Quesiti ed esercizi Geometria dello spazio cartesiano Prodotto vettoriale e prodotto misto dello spazio vettoriale R 3. Interpretazioni geometriche Punti, rette e piani dello spazio cartesiano R Intersezioni Fasci e stelle di piani, stelle di rette, fasci di rette su un piano Formule di geometria di R 3 220

9 8.6 Trasformazioni dello spazio cartesiano Sfere e circonferenze 237 Quesiti ed esercizi Applicazioni lineari Definizioni ed esempi Nucleo ed immagine di un applicazione lineare Applicazioni lineari e matrici Operazioni tra applicazioni lineari 255 Quesiti ed esercizi Operatori lineari Generalità su operatori lineari e diagonalizzazione Autovalori ed autovettori Ricerca di autovalori ed autovettori Polinomio caratteristico Complementi ed ulteriori esempi 271 Quesiti ed esercizi Matrici ortogonali, simmetriche ed operatori associati Operatori e matrici ortogonali Operatori autoaggiunti e matrici simmetriche Operatori autoaggiunti e forme quadratiche Autovalori di una matrice simmetrica Teorema spettrale degli operatori autoaggiunti Forme canoniche delle forme quadratiche reali 296 Quesiti ed esercizi Coniche del piano cartesiano R Preliminari sui polinomi in due indeterminate Prime definizioni Alcune proprietà metriche ed affini delle coniche Forme canoniche metriche delle coniche 312

10 12.5 Riduzione a forma canonica metrica delle coniche. Classificazione metrica Forme canoniche affini delle coniche Riduzione a forma canonica affine delle coniche. Classificazione affine 325 Quesiti ed esercizi Quadriche dello spazio cartesiano R Prime definizioni Forme canoniche euclidee delle quadriche Riduzione a forma canonica metrica delle quadriche. Classificazione metrica Forme canoniche affini delle quadriche Riduzione a forma canonica affine delle quadriche. Classificazione affine 358 Quesiti ed esercizi 360 Bibliografia 363

11 Introduzione Matrici e vettori sono due termini che ben rappresentano quel più vasto sistema di nozioni, esercizi ed esempi da cui è abitualmente costituito un primo corso universitario dedicato all apprendimento degli strumenti di base dell algebra lineare e della geometria. Tali termini, che concorrono a formare il titolo di questo libro, possono allora servire per indicarne, anche se molto sinteticamente, le finalità. Esso si propone, infatti, di offrire una trattazione ampia e sistematica, ma nello stesso tempo di carattere elementare, dei principali capitoli della geometria e dell algebra lineare di base. Il libro è dunque rivolto agli studenti ed ai docenti delle facoltà di area scientifica e tecnica delle nostre università e specialmente agli studenti dei vari corsi di studio di Ingegneria e di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali. Esso si colloca, per quanto riguarda i contenuti, in un ambito ben conosciuto e sperimentato. Una grossa parte della trattazione riguarda infatti i seguenti argomenti: lo studio dei sistemi di equazioni lineari e delle matrici, il calcolo dei determinanti, la teoria degli spazi vettoriali, le nozioni di prodotto scalare e di base ortonormale, la geometria analitica piana e spaziale, la nozione di applicazione lineare, lo studio degli autovettori di un endomorfismo, la diagonalizzazione di matrici, le forme quadratiche reali e la loro classificazione e la classificazione delle coniche del piano e delle quadriche dello spazio. Pertanto, prima di descrivere la successione dei capitoli del testo ed il dettaglio del loro contenuto, ci sembra maggiormente utile fornire alcune indicazioni sull impostazione generale di questo testo e su ciò che può caratterizzarlo tra gli altri dello stesso tipo. Tre sono le esigenze, certamente collegate, a cui abbiamo sentito di dover dare maggiore soddisfazione: una è di natura prevalentemente scientifica, una seconda è di tipo didattico ed una terza è connessa al sistema, scolastico e culturale, in cui operano docenti e studenti. Innanzitutto ci siamo proposti di non trascurare le esigenze e le necessità di un ragionamento e di un metodo che devono procedere per dimostrazioni. Abbiamo dunque dato il dovuto risalto a questo aspetto scientifico fondamentale, cercando di produrre argomenti semplici ma completi e svolgendoli con un linguaggio piano e consequenziale, depurato da ogni espressione tecnica superflua. In tal modo abbiamo cercato di delineare e di rendere evidente, per gli studenti che leggeranno questo libro, il metodo scientifico generale su cui si fondano le scienze matematiche. 11

12 D altra parte è del tutto ovvio che, fatta salva questa non modificabile esigenza scientifica, un libro di testo deve sempre tenere conto dei mutamenti che avvengono nel sistema scolastico e culturale e nell organizzazione didattica dei corsi universitari. Di tali profondi mutamenti si è in effetti tenuto qui un gran conto ed anzi essi hanno costituito una importante e fondamentale motivazione per scrivere questo libro. Abbiamo scelto, in particolare, di utilizzare il più possibile argomenti e riferimenti di carattere elementare, cercando così di rendere accessibile il testo anche a lettori e studenti che abbiano ricevuto una formazione matematica limitata. Il carattere elementare, che più in generale dà forma e sostanza a tutta la trattazione, ci è sembrato una scelta didattica di primaria e fondamentale importanza. L organizzazione dei vari capitoli è poi stata pensata per permettere una notevole e maggiore flessibilità, in funzione dei diversi percorsi didattici che possono essere presenti all interno dei corsi di laurea triennale. In geometria inoltre, forse più che in altre scienze matematiche, il rigore logicodeduttivo può e deve accompagnarsi con una grande ricchezza di esempi proposti e di esercizi significativi, che servono a rendere più salda e profonda la comprensione di tutta la teoria trattata. Si tratta di un esigenza didattica e conoscitiva ben nota e di assoluta importanza per questa materia. Tale esigenza trova ampia soddisfazione nel testo: oltre ai numerosi esercizi ed esempi svolti all interno dei capitoli, sono quasi un centinaio gli esercizi proposti al termine dei capitoli (Quesiti ed esercizi. Per ridurre l ampiezza del volume lo svolgimento di questi ultimi esercizi è stato posto su un apposito sito web (debitamente indicato alla fine di ciascun capitolo, al quale lo studente potrà accedere per verificare la correttezza dei risultati a cui è pervenuto ed anche per trovare ulteriore materiale didattico disponibile. In conclusione coltiviamo la speranza che questo libro possa essere uno strumento rinnovato ed utile per costruire, in un mutato contesto di esigenze didattiche e culturali, un corso di geometria che mantenga il proprio valore e la propria identità. Auspichiamo inoltre che il lettore possa trarne interesse e curiosità per la geometria, preparandosi così a nuovi passi nello studio di questa affascinante parte della natura e delle scienze. Veniamo ora ad una breve descrizione dei capitoli di questo volume. I temi trattati si susseguono, a partire dallo studio dei sistemi di equazioni lineari, secondo l ordine classico di questo tipo di corsi. Dopo una prima parte di algebra lineare vera e propria, che include la teoria delle matrici e dei determinanti, il discorso si sviluppa in un ampia trattazione degli spazi vettoriali e delle nozioni di prodotto scalare e di base ortonormale su uno spazio vettoriale reale. Una volta stabilite con sufficiente chiarezza e generalità tali nozioni, il testo sviluppa la geometria euclidea vera e propria, curando soprattutto lo studio concreto della geometria euclidea del 12

13 piano e dello spazio e delle isometrie. La parte finale del testo affronta alcuni aspetti fondamentali della teoria sviluppata nella prima parte: vengono qui studiate le nozioni di autovalore ed autovettore e viene esposto il teorema fondamentale che riguarda la diagonalizzazione di un operatore lineare. In seguito viene sviluppata la teoria delle forme quadratiche fino alla dimostrazione del cosiddetto teorema spettrale. Il testo si conclude infine con un ritorno alla geometria vera e propria: la classificazione delle coniche e delle quadriche rispettivamente in un piano ed in uno spazio euclideo. Come accennato in precedenza, a complemento della teoria svolta, sono presenti sul sito web approfondimenti di alcuni argomenti trattati nel testo. Vi potranno accedere sia lo studente interessato, per trovare punti di vista e spiegazioni alternative di argomenti considerati nel testo, sia il docente, per avere eventuali ulteriori spunti per l organizzazione didattica del corso. Nello stesso modo, si è operato per le soluzioni dettagliate degli esercizi proposti alla fine di ciascun capitolo (Quesiti ed esercizi. Il rimando a tali soluzioni e agli approfondimenti è indicato con il simbolo. Gli autori desiderano ringraziare il primo luogo il dott. Carlo Ciliberto, per aver contribuito con competenza alla realizzazione di alcune delle figure contenute nel testo e per fondamentali suggerimenti su tipi di softwares utili agli autori per la realizzazione di altre figure presenti. Ringraziamenti dovuti e sinceri vanno ai colleghi, prof.ssa Maria Lucia Fania e dott. Alberto Calabri, non solo per l aiuto fondamentale dato agli autori nella risoluzione di problemi legati alla realizzazione di alcune figure presenti nel testo, ma anche per aver fornito esempi di figure da loro realizzate. Ringraziamenti vanno anche alla dott.ssa Marly Grasso Nunes ed al dott. Andreas L. Knusten, per precise e preziose consulenze sull utilizzo dei softwares per l elaborazioni di immagini grafiche in vari possibili formati, e alla collega prof.ssa Laura Geatti, per aver fornito utili links da dove esportare le figure in formato jpeg delle quadriche. 13

14

15 1 Sistemi di equazioni lineari e matrici 1.1 Sistemi di equazioni lineari I numeri a cui si farà riferimento in questo testo sono i numeri reali, l insieme dei numeri reali verrà indicato con il simbolo usuale R. Numeri I simboli N, Z, Q indicheranno rispettivamente, l insieme dei numeri naturali, l insieme dei numeri interi e l insieme dei numeri razionali, si ricordi che si hanno le inclusioni di insiemi N Z Q R. I numeri reali che non appartengono a Q vengono chiamati numeri irrazionali. Sono per esempio elementi di R i numeri 0, 2, 2 3, 2, 2π, tra questi 0, 2, 2 3 appartengono rispettivamente a N, Z, Q e sono quindi tutti numeri razionali. I numeri 2 e 2π costituiscono invece due ben noti esempi di numeri irrazionali. In particolare 2 è la lunghezza della diagonale di un quadrato il cui lato abbia lunghezza 1 mentre 2π è la lunghezza di una circonferenza di raggio 1. Nel seguito useremo i simboli X 1, X 2, X 3, X 4, X 5,... per indicare quei termini di una formula matematica ai quali possono essere assegnati valori numerici arbitrari. Poiché il valore numerico di tali termini è indeterminato essi vengono chiamati indeterminate. In alternativa alcune indeterminate potranno talvolta essere indicate con delle lettere come X, Y, Z o altre. Le indeterminate X, Y, Z compaiono per esempio nella formula X 2 + Y 2 = Z 2 ; tale uguaglianza sarà poi vera o falsa a seconda dei valori assegnati a X, Y, Z. Sia q un numero naturale non nullo, indicheremo con R q l insieme delle q-uple ordinate di numeri reali. Per definizione una q-upla ordinata di numeri reali è una successione di numeri reali t 1, t 2,...,t q. Ciò vuol dire che t 1, t 2,...,t q sono numeri reali e che si tiene conto dell ordine in cui essi sono elencati. Una tale successione verrà indicata con (t 1, t 2,...,t q per brevità di scrittura la stessa q-upla (t 1,...,t q verrà anche indicata con t. Indeterminate q-uple Se q = 1 la successione si riduce ad un solo numero reale. Gli elementi (t 1, t 2 di R 2 vengono chiamati coppie ordinate di numeri reali, gli elementi (t 1, t 2, t 3 di R 3 terne ordinate di numeri reali ecc. Si osservi che le terne (1, 2, 3, (1, 3, 2, (3, 2, 1, (2, 1, 3, (2, 3, 1, (3, 1, 2 sono sei distinti elementi di R 3 perché si tiene conto 15

16 1 Sistemi di equazioni lineari e matrici dell ordine in cui i numeri si succedono. Per lo stesso motivo (π, 0 e (0,π sono coppie ordinate distinte. definizione 1.1 Siano t = (t 1,...,t q e u = (u 1,...,u q due elementi di R q, la somma di t con u èlaq-upla ordinata di numeri reali t + u = (t 1 + u 1,...,t q + u q. Il lettore potrà verificare facilmente che valgono le uguaglianze t + u = u + t e (t +u+v = t +(u +v, qualunque siano t, u, v R q. In altre parole l operazione di somma di q-uple gode delle proprietà commutativa ed associativa. definizione 1.2 Sia λ un numero reale e sia t = (t 1,...,t q R q, il prodotto di λ per t èlaq-upla ordinata di numeri reali λt = (λt 1,...,λt q. Altre proprietà della somma di q-uple e del prodotto di un numero per una q-upla verranno considerate successivamente. Per avere qualche semplice esempio delle operazioni appena definite si osservi che (0,π+ (π, 0 = (π, π e che π(1, 2, 3 = (π, 2π, 3π e inoltre che (1, 2, 3 + (1, 3, 2 + (3, 2, 1 + (2, 1, 3 + (2, 3, 1 + (3, 1, 2 = (12, 12, 12. Equazioni lineari Stabilite le precedenti convenzioni e notazioni possiamo cominciare lo studio dei sistemi di equazioni lineari. Un equazione lineare in q indeterminate è un espressione a 1 X 1 + +a q X q = b dove a 1,...,a q, b sono numeri reali e X 1,...,X q indeterminate. Un sistema di p equazioni lineari in q indeterminate X 1,...,X q non è altro che una successione a 11 X 1 + +a 1q X q = b 1 a 21 X 1 + +a 2q X q = b 2... a p1 X 1 + +a pq X q = b q di p equazioni lineari in q indeterminate. I valori numerici b 1,...,b p si chiamano termini noti del sistema, mentre a 11,...a pq sono i coefficienti delle incognite. La matrice dei coefficienti del sistema è la tabella di numeri a a 1q a p1... a pq si chiama invece matrice completa del sistema la tabella a a 1q b 1... a p1... a pq b q 16

17 1.1 Sistemi di equazioni lineari L insieme delle soluzioni del sistema non è altro che l insieme S delle q-uple ordinate di numeri reali (t 1, t 2,...,t q tali che Insieme delle soluzioni a 11 t 1 + +a 1q t q = b 1 a 21 t 1 + +a 2q t q = b 2... a p1 t 1 + +a pq t q = b p in particolare ogni elemento di S verrà detto una soluzione del sistema. Se (t 1, t 2,...,t q è una soluzione diremo che le equazioni del sistema sono soddisfatte da (t 1,...,t q o anche che una soluzione del sistema si ottiene ponendo X 1 = t 1, X 2 = t 2,..., X q = t q Può accadere che S sia l insieme vuoto e quindi che non esistano soluzioni. definizione 1.3 Un sistema di equazioni lineari si dice compatibile se esistono soluzioni del sistema. In caso contrario si dirà che il sistema è incompatibile o che non ammette soluzioni. definizione 1.4 Un sistema si dice omogeneo se i suoi termini noti sono tutti uguali a zero. Sistemi compatibili Sistemi omogenei Una soluzione di un sistema omogeneo si ottiene ponendo X 1 = 0, X 2 = 0,..., X q = 0 in particolare ne segue che un sistema omogeneo è sempre compatibile. La precedente soluzione del sistema viene chiamata la soluzione nulla. Assegnato il sistema di equazioni lineari a 11 X 1 + +a 1q X q = b 1,..., a p1 X 1 + +a pq X q = b p diremo che il sistema Sistema omogeneo associato aunsistemaassegnato a 11 X 1 + +a 1q X q = 0,..., a p1 X 1 + +a pq X q = 0 è il suo sistema omogeneo associato. Conoscendo l insieme delle soluzioni del sistema omogeneo associato e almeno una soluzione del sistema di partenza è possibile descrivere tutte le soluzioni del sistema di partenza. Siano infatti S R q l insieme delle soluzioni del sistema di partenza e S o R q l insieme delle soluzioni del sistema omogeneo associato. Per ogni c R q possiamo considerare il seguente sottoinsieme di R q : c + S o ={c + z, z S o } 17

18 1 Sistemi di equazioni lineari e matrici Vale allora la seguente proprietà: proposizione 1.1 Se c appartiene a S si ha S = c + S o. Dimostrazione Per ogni t R q abbiamo t = c +z,dovez = t c. Basta quindi provare che t appartiene a S se, e solo se, z appartiene a S o. Siano c = (c 1,...,c q, t = (t 1,...,t q e z = (z 1,...,z q allora z i = t i c i, per ogni i = 1,...,p; inoltre a i1 z 1 + +a iq z q = (a i1 t 1 + +a iq t q (a i1 c 1 + +a iq c q. Poiché a i1 c 1 + +a iq c q = b i ne segue che a i1 t 1 + +a iq t q = b i se, e solo se, a i1 z 1 + +a iq z q = 0, quindi t appartiene a S se e solo se z appartiene a S 0. Esempio 1.1 Insieme delle soluzioni di un sistema La proposizione ci dice che, se conosciamo una soluzione c di un sistema di equazioni lineari, allora tutte le altre soluzioni si ottengono sommando a c le soluzioni del sistema omogeneo associato. Per esempio (1,1,1 è una soluzione del sistema di due equazioni in tre indeterminate X Y + Z = 1, X 2Y + Z = 0 Inoltre l insieme S o delle soluzioni del sistema omogeneo associato X Y + Z = 0, X 2Y + Z = 0 è costituito dalle terne (t, 0, t al variare del numero reale t. Quindi le terne (1 + t, 1, 1 t = (1, 1, 1 + (t, 0, t costituiscono l insieme S delle soluzioni del sistema di partenza. Nel paragrafo 1.3 vedremo in dettaglio un metodo, noto come procedimento di Gauss- Jordan, per determinare l insieme delle soluzioni di un sistema. Concludiamo invece questo paragrafo con una serie di osservazioni pratiche, definizioni ed esempi che si riveleranno utili per lo stesso scopo. Osservazione 1.1 Equazioni di un sistema Sia a 1 X 1 + +a q X q = b una equazione lineare in q indeterminate, due casi molto particolari di una tale equazione sono i seguenti: una tale equazione è dunque incompatibile; 2. quando si ha a 1 = =a q = b = 0. In questo caso l equazione è sempre soddisfatta, qualunque sia il valore assegnato alle indeterminate X 1,...,X q. 1. quando si ha a 1 = = a q = 0eb 0. In questo caso l equazione non è mai soddisfatta, qualunque sia il valore assegnato alle indeterminate X 1,...,X q. Un sistema che ha tra le sue equazioni Matrice completa di un sistema Le seguenti tabelle sono le matrici complete di altrettanti sistemi, molto semplici, di tre equazioni lineari in tre indeterminate: 18

19 1.2 Matrici , Il lettore scriva per esercizio i sistemi corrispondenti e determini tra di essi quello incompatibile, quello con un unica soluzione e quello con infinite soluzioni. Sistemi incompatibili Tra i sistemi incompatibili non ci sono soltanto quelli che contengono un equazione lineare del tipo 0X X q = b con b 0. Per esempio il sistema X Y = 0, X Y = 1 è incompatibile. Le soluzioni della prima equazione sono infatti le coppie (t, t mentre le soluzioni della seconda sono le coppie (t + 1, t, al variare di t in R (figura 1.1. È facile concludere che nessuna coppia soddisfa entrambe le equazioni. (1, 2 (1, 1 I lettori familiari con la geometria analitica del piano noteranno che le equazioni considerate sono le equazioni di due rette parallele e che le soluzioni del sistema sarebbero le coordinate dei punti comuni alle due rette (par Non esistono quindi soluzioni. È altrettanto evidente che il sistema X + Y + Z = 1, X + Y + Z = 2 è incompatibile e che, per analoghi motivi, anche il sistema X 1 + +X q = 1, X 1 + +X q = 2,. X 1 + +X q = p è incompatibile per ogni p 2. Numero di equazioni e numero di indeterminate Gli ultimi esempi mostrano che sarebbe ingenuo, e soprattutto sbagliato, pensare che un sistema debba essere compatibile se il numero delle sue indeterminate è maggiore del numero delle equazioni. Altrettanto sbagliato sarebbe pensare che un sistema debba essere incompatibile se il numero delle sue equazioni è maggiore del numero delle indeterminate. Per esempio il sistema di 5 equazioni e 4 indeterminate X = 1, Y = 1, Z = 1, X + Y + Z = 3, X + 2Y + 3Z + 4T = 0 figura 1.1 Le soluzioni (t, t e (t + 1, t, al variare di t R è compatibile e la sua unica soluzione è (1, 1, 1, Matrici Nel precedente paragrafo abbiamo già preso in considerazione tabelle di numeri a a 1q... a p1... a pq Tabelle di numeri 19

20 1 Sistemi di equazioni lineari e matrici costituite da un certo numero p di righe su ognuna delle quali sono disposti ordinatamente q numeri reali. Una tale tabella contiene dunque p righe e q colonne di numeri reali. La matrice dei coefficienti di un sistema di p equazioni lineari in q indeterminate è un esempio di tabella di questo tipo. La matrice completa dello stesso sistema è un ulteriore esempio; in quest ultimo caso la tabella ha p righe e q +1 colonne. L uso di tabelle di questo tipo è fondamentale non solo nello studio dei sistemi di equazioni lineari ma anche in moltissimi altri settori della matematica. A tali tabelle ed al loro uso corrispondono, se si vuole passare ad una forma più adeguata e rigorosa di linguaggio matematico, la definizione di matrice e tutta la conseguente teoria che descrive le proprietà delle matrici. In ogni caso, per gli scopi di questo testo e non solo, sarà sufficiente pensare ad una matrice come ad una tabella di numeri del tipo precedente. Il lettore può quindi eventualmente ignorare la successiva definizione. Per ogni numero naturale p 1 indicheremo con N p l insieme i cui elementi sono i numeri 1, 2,...,p. Il prodotto cartesiano N p N q è pertanto l insieme delle coppie ordinate di numeri interi (i, j tali che 1 i p e1 j q. definizione 1.5 Una matrice p q è una collezione di numeri a ij assegnati in funzione delle coppie ordinate (i, j N p N q. I numeri a ij vengono chiamati termini della matrice. In particolare a ij è detto termine di posto i, j o anche termine i, j.la coppia ordinata (i, j è la coppia di indici di a ij. Il modo più naturale ed efficace di rappresentare una matrice consiste nello scrivere i suoi termini su una tabella formata da p righe e q colonne: in modo tale che il termine di posto i, j si trovi sulla riga numero i e sulla colonna numero j. D ora in poi sarà quindi conveniente, come si è detto, pensare a una matrice p q come ad ( a11... a 1q una tabella A di numeri del seguente tipo: A =... a p1... a pq evidentemente una tabella (a 11 formata da un solo numero.. Una matrice 1 1è Come è naturale vengono chiamate righe della matrice A le seguenti matrici 1 q, (a 11...a 1q,...,(a p1...a pq. Analogamente vengono chiamate colonne della ( a11 ( a1q matrice A le seguenti matrici q 1, 2.,...,.. a p1 a pq Seguendo l uso comune utilizzeremo frequentemente la notazione abbreviata A = (a ij per indicare la precedente tabella. 20

21 1.2 Matrici Una matrice che abbia lo stesso numero di righe e di colonne si dice matrice quadrata. Inoltre il numero di tali righe o colonne è l ordine della matrice quadrata considerata. In altre parole una matrice quadrata di ordine n è una matrice n n. SeA è una matrice quadrata di ordine n la diagonale principale di A è la sequenza dei termini a ij tali che i = j:. ( a a a nn Matrici quadrate Pensando alla tabella A come ad un quadrato, la diagonale principale è la diagonale che congiunge il vertice a 11 con il vertice a nn. La maggiore importanza di questa diagonale di A rispetto all altra risulterà in molte circostanze. definizione 1.6 Una matrice diagonale è una matrice quadrata che ha nulli tutti i termini che non si trovano sulla sua diagonale principale. definizione 1.7 Una matrice triangolare superiore (rispettivamente, inferiore, è una matrice quadrata nella quale sono nulli tutti i termini di posto i, j con i > j (rispettivamente, i < j. In una matrice triangolare superiore (inferiore sono nulli tutti i termini che si trovano al di sotto (al di sopra dei termini sulla diagonale principale. Le matrici triangolari superiori e inferiori sono le matrici diagonali. Nel seguito l insieme di tutte le matrici p q verrà sempre indicato con M p q. Analogamente al modo in cui sono stati definiti una somma di elementi di R q eun prodotto di un numero reale per un elemento di R q, verranno ora definiti una somma di matrici p q eunprodotto di un numero per una matrice p q. Somma di matrici e moltiplicazione di una matrice per un numero definizione 1.8 Siano A = (a ij e B = (b ij due elementi di M p q, la matrice (a ij + b ij è per definizione la matrice somma di A con B, essa verrà indicata con A + B. A + B è dunque quella matrice il cui termine di posto (i, j è il numero a ij + b ij. definizione 1.9 Sia λ un numero reale e sia A = (a ij M p q, la matrice (λa ij è per definizione il prodotto di λ con A, essa verrà indicata con λa. λa è dunque quella matrice il cui termine di posto (i, j è il numero λa ij. Avremo modo di esaminare successivamente, nel capitolo sugli spazi vettoriali, le proprietà delle operazioni ora definite. È comunque facile verificare che, come la somma di q-uple, anche la somma di matrici è commutativa ed associativa. Una matrice i cui 21

22 1 Sistemi di equazioni lineari e matrici termini siano tutti uguali a zero si dice matrice nulla. Sono esempi di matrici nulle (0, ( 0 0 ( ( 0 00, 0, 00. Per ogni coppia (p, q di interi positivi esiste evidentemente un unica matrice p q che è nulla, tale matrice sarà indicata con O pq. Si noti che A + O pq = A = O pq + A, A M p q. Ciò vuol dire, se ci si vuole esprimere con il linguaggio dell algebra, che O pq èl elemento neutro per l operazione di somma tra matrici p q. La matrice opposta di una matrice A = (a ij è quella matrice B = (b ij in cui b ij = a ij per ogni coppia (i, j. Evidentemente si ha A + B = O pq. Trasposta di una matrice Sia A una matrice p q; si indica con t A la matrice q p il cui termine di posto i, j è il termine di posto j, i di A.SeA = (a ij e t A = (a ij avremo quindi a ij = a ji. La matrice t A viene chiamata matrice trasposta di A oppure trasposta di A. Essa giocherà un ruolo importante in molti punti della teoria che svilupperemo nel seguito. Vediamo alcuni esempi: A =, t A = 1 0 0, B = ( 1 2 3, ( a b C =, b d 1 t B = 2, t C = C, D = ( 0 b b 0, t D = D. Si osservi infine che, se R 1,...,R p sono le righe di A, allora le trasposte t R 1,..., t R p sono le colonne di t A. Nello stesso modo, se C 1,...,C q sono le colonne di A, allora t C 1,..., t C q sono le righe di t A. Per questo motivo si dice a volte che t A è ottenuta da A scambiando le righe con le colonne. Matrici simmetriche e antisimmetriche definizione 1.10 Sia A = (a ij una matrice quadrata: A si dice simmetrica se t A = A mentre si dice antisimmetrica se t A = A. In altre parole A è simmetrica se e solo se a ij = a ji per ogni coppia di indici i, j. A è invece antisimmetrica se e solo se a ij = a ji per ogni coppia di indici i, j. 1.3 Riduzione per righe di una matrice Modificazioni delle righe di una matrice In molte situazioni concrete, in particolare nello studio di un sistema di equazioni lineari, è molto utile poter sostituire una matrice A con un altra matrice B, che sia 22

23 1.3 Riduzione per righe di una matrice stata ottenuta da A con una procedura opportuna e che sia inoltre più semplice da usare. Per precisare adeguatamente questo discorso definiremo innanzitutto alcune operazioni di modifica delle righe di una matrice. definizione 1.11 Sia A una matrice e siano R 1,...,R p le sue righe; una matrice B si dirà modificazione elementare di una riga di A se è ottenuta in uno dei modi seguenti: 1. B è ottenuta da A scambiando tra di loro due righe R i e R j ; 2. B è ottenuta da A moltiplicando una riga R i per un numero reale λ non nullo; 3. B è ottenuta da A sostituendo una riga R i con R i + μr j,doveμ è un numero reale ed inoltre si richiede che sia i j. Per brevità diremo più semplicemente che B è una modificazione elementare di A. L operazione necessaria per passare da A a B verrà indicata nei modi seguenti: A r i r j B A λr i B A r i +μr j B a seconda che B sia ottenuta come in 1, 2 o 3. Essa verrà chiamata operazione su una riga di A, rispettivamente di tipo 1, 2, 3. Si noti che, per ognuna delle precedenti operazioni su una riga, esiste una operazione inversa che fa passare da B ad A: B r i r j A B 1 λ r i A B r i μr j A Se dunque B è modificazione elementare di una riga di A allora A è modificazione elementare di una riga di B e viceversa. Infine sarà talvolta conveniente indicare A nei modi seguenti: R 1 A =. = ( C 1... C q R p dove R 1,...,R p indicano le righe e C 1,...,C q le colonne della matrice A. Esempio 1.2 Sia A una matrice 3 q e siano R 1, R 2, R 3 le sue righe, allora A = e tra le modifica- zioni elementari di una riga di A abbiamo le seguenti matrici: B 1 = B 3 = R 1 R R 1 R 3 ( R1 R 2 R ( 3 R3 R 2 R 1, B 2 = ( R1 R 2 πr 3. B 1 si ottiene scambiando la prima e la terza riga di A. B 2 si ottiene, 23

24 1 Sistemi di equazioni lineari e matrici moltiplicando la terza riga di A per il numero π. B 3 si ottiene sostituendo la seconda riga di A con la somma della seconda riga R 2 con la prima riga R 1 moltiplicata per 1 3. Il passaggio da una matrice A ad una modificazione elementare B di una riga di A può essere iterato: ripartendo da B si può costruire una modificazione elementare di una riga di B e così via. definizione 1.12 Diremo che B è una modificazione delle righe di A se esiste una successione finita A 1,...,A n di matrici tali che: 1. la successione inizia con A e finisce con B cioè A = A 1 e B = A n ; 2. per ogni i = 2,...,n la matrice A i è modificazione elementare di una riga di A i 1. Termini pivots di una matrice Il nostro scopo, in vista delle applicazioni che ci interessano, è costruire, per ogni matrice A, una matrice B che sia modificazione delle righe di A ed abbia, per quanto possibile, molti termini uguali a zero. Per dare un senso più preciso a questo discorso introdurremo ora alcune definizioni. definizione 1.13 Un termine m st di una matrice M è un termine pivot se m st 0 e se, sulla colonna in cui m st si trova, non ci sono termini diversi da zero al di sotto di m st. ( Un termine pivot verrà anche chiamato, più semplicemente, un pivot. Nella matrice sono pivots i termini 4, 1 e 8 e cioè i termini rispettivamente di posto 0008 (2, 2, (1, 3 e (3, 4. definizione 1.14 Una matrice si dice ridotta per righe se su ogni sua riga non nulla esiste un termine pivot. D ora in poi useremo l espressione matrice ridotta come sinonimo di matrice ridotta per righe. Esempio 1.3 Sono ridotte le seguenti matrici: ( (

25 1.3 Riduzione per righe di una matrice Non sono ridotte per righe le seguenti matrici: ( 0 1 ( Osservazione 1.2 Se la matrice completa di un sistema di equazioni lineari è ridotta per righe, risulta più facile determinare le soluzioni del sistema oppure concludere che non ne esistono. Per di più ogni sistema di equazioni lineari è equivalente, come avremo modo di vedere, ad un sistema la cui matrice completa è ridotta per righe. Ciò spiega l importanza di tali matrici. Supponiamo ora che, per una data matrice A = (a ij e per una data coppia di indici (s, t, il termine a st sia diverso da zero. Utilizzando le notazioni abituali potremo scrivere a a 1t... a 1,q R A = a s 1... a st... a sq = R s.... a p1... a pt... a p,q R p dove R 1,...,R p sono le righe di A. Per costruire una modificazione delle righe di A che sia anche ridotta per righe cominceremo con la costruzione di una nuova matrice B: poniamo R i = R i + μ i R i, i = 1,...,p dove μ 1 =...μ s = 0,μ s +1 = a s +1,t a st,...,μ p = a pt a st.. Poi poniamo per definizione B =. Si noti che R 1 = R 1,...,R s R 1 R s. R p visto che abbiamo posto μ 1 = =μ s = 0. = R s proposizione 1.2 Siano A e B come sopra, B ha le seguenti proprietà: 1. B è una modificazione delle righe di A; 2. il termine di posto (s, t di B è un pivot. 25

26 1 Sistemi di equazioni lineari e matrici Dimostrazione 1. Sia i = 1,...,p e sia A i la matrice le cui prime i righe sono R 1,...,R i, mentre le rimanenti sono uguali alle righe di A. È chiaro che A 1 è modificazione elementare della prima riga di A. Inoltre, per ogni i = 2,...,p, A i si ottiene da A i 1 sostituendo R i 1 con R i 1. A i è quindi modificazione elementare di una riga di A i 1. Si noti infine che A p = B. Nella successione di matrici A, A 1,...,A p = B ogni matrice è dunque una modificazione elementare di una riga della matrice precedente. Ciò prova la Poiché R i = R i + μ i R s = (a i1 + μ i a s 1,...,a ip + μ i a sp, il termine di posto i, t di B è a it + μ i a st, per ogni i = 1,...,p. Sei > s si ha μ i = a it a st e dunque a it + μ i a st = 0. Se i s si ha μ i = 0 e perciò a st + μ s a st = a st 0. Ne segue che il termine di posto s, t di B è un pivot. Siano C 1,...,C q le colonne di B; dalla dimostrazione della proprietà segue anche che C t = a 1t. a st Algoritmo di riduzione per righe di una matrice (o di Gauss-Jordan Il procedimento con il quale siamo passati da A a B è alla base di un metodo effettivo di calcolo, in altri termini di un algoritmo, dotato della seguente proprietà: data una matrice A = (a ij M p q l algoritmo costruisce una successione A, M 1, M 2,...,M p di matrici p q tali che: 1. ogni matrice M n, n = 1,...,p, è una modificazione delle righe di A; 2. ogni riga non nulla delle prime n righe di M n contiene un pivot. Si noti che M p ha p righe, quindi 2 implica che M p è ridotta per righe. D altra parte M p è una modificazione delle righe di A per costruzione. Quindi: l algoritmo termina con la costruzione di una matrice che è sia modificazione delle righe di A sia ridotta per righe. In questa proprietà risiede l importanza dell algoritmo di riduzione, noto anche come metodo di Gauss-Jordan per ridurre una matrice. Vediamo come si deve operare in concreto per far funzionare l algoritmo: le matrici M 1,...,M p si costruiscono l una dalla precedente con il procedimento per induzione che ora esporremo: 26

27 1.3 Riduzione per righe di una matrice Siano R 1,...,R p le righe di A, selaprima riga R 1 è nulla oppure se contiene un Costruzione di M 1 termine pivot si pone M 1 = A. In entrambi i casi è infatti evidente che una tale M 1 soddisfa 1 e 2. Se invece R 1 non è nulla e non contiene termini pivot si sceglie un suo termine a 1,t 0 e si pone R 1 R 2 + μ 2 R 1 M 1 =. R p + μ p R 1 dove μ i = a i,t a 1t, i 2. Si noti che M 1 non è altro che la matrice B della Proposizione 1.2 nel caso in cui s = 1. M 1 è dunque modificazione delle righe di A ed il suo termine 1, t è un pivot, quindi M 1 soddisfa 1 e 2. Per induzione abbiamo già costruito una matrice M n 1 soddisfacente alle condizioni Costruzione di M n, n 2 1 e 2. Sia M n 1 = (m ij e siano S 1,...,S p le sue righe. Se la riga S n è nulla poniamo M n = M n 1 : è ovvio che in tal caso M n soddisfa 1 e 2. Se S n non è nulla scegliamo su S n un termine m n,v 0 e poniamo per definizione S 1. M n = S n 1 S n + μ n S n 1. S p + μ p S n 1 dove i valori μ n,μ n+1,...,μ p sono ora così definiti: μ i = m i,v m n,v, i = n,...,p. Rimane da provare che M n soddisfa le condizioni 1 e 2: 1. è chiaro che M n è modificazione delle righe di M n 1. D altra parte M n 1 è modificazione delle righe di A per ipotesi. Quindi M n è modificazione delle righe di A, cioè soddisfa 1; 2. le prime n righe di M n sono S 1,...,S n 1, S n + μ n S n 1 : dobbiamo provare che ogni riga non nulla tra queste ha un pivot. Per prima cosa osserviamo che M n è la matrice B della Proposizione 1.2 nel caso in cui sia s = 1ev = t.in particolare il termine di posto n,v di M n è un pivot, quindi la riga numero n di M n ha un pivot. Le righe precedenti di M n sono anche le prime n 1 righe di M n 1.SiaS k una riga non nulla di queste, poiché M n 1 soddisfa la condizione 2 esiste un termine m ku di S k che è pivot per M n 1. Proviamo che, come termine di posto k, u su M n, m k,u è un pivot per M n. Esaminiamo la colonna di M n su cui si trova m ku : vista la definizione di M n tale colonna è 27

28 1 Sistemi di equazioni lineari e matrici m 1u. m ku m k+1,u. m n 1,u m nu + μ n m n 1,u. m pu + μ p m n 1,u Se i numeri m k+1,u,...,m n 1,u, m nu...m pu sono tutti nulli allora m ku è un pivot per M n. Ora tali numeri sono anche termini di M n 1 posti al di sotto di m ku nella colonna di m ku. Poiché m ku è pivot per M n 1 essi sono nulli. Il successivo teorema è una importante, ed a questo punto immediata, conseguenza dell esistenza dell algoritmo di riduzione per righe di una matrice. teorema 1.1 Per ogni matrice A esiste una matrice M che è sia modificazione delle righe di A sia ridotta per righe. Esercizio 1.1 Algoritmo di riduzione per righe L algoritmo di riduzione per righe andrà soprattutto applicato e in molti casi si rivelerà utile e rapido; a titolo di esempio applichiamo l algoritmo a due matrici. Per maggiore dettaglio indicheremo la successione di tutte le trasformazioni elementari effettuate, usando le notazioni precedentemente definite. ( ( r2 1 4 r Qui si è scelto il termine 4 sulla prima riga della prima matrice e, con la trasformazione elementare indicata, lo si è reso pivot. Non è vietato scegliere diversamente: se per esempio si sceglie sulla prima riga il termine 1 si ottiene ( r 2 3r 1 ( Applichiamo ora l algoritmo di riduzione a questa seconda matrice: r r r r Da tale matrice si ottiene una matrice ridotta anche nel modo seguente: r r r r

29 1.3 Riduzione per righe di una matrice A volte dunque l algoritmo può essere variato o abbreviato convenientemente: con scambi di righe od una scelta diversa delle modificazioni elementari. Riassumiamo una variante quasi ovvia dell algoritmo precedente che abbrevia il numero di passaggi necessari per ottenere una matrice ridotta per righe a partire da una matrice A. Il nuovo algoritmo costruisce una successione di matrici N 1,..., N h, con h < p, nel modo seguente: 1. per costruire N 1 si sceglie la prima riga non nulla di A che sia priva di termini pivot. Se tale riga non esiste allora A è già ridotta per righe, in tal caso si pone A = N 1 e non si procede ulteriormente. In caso contrario sia R k la prima riga non nulla di A priva di termini pivot e sia a k,t un suo termine non nullo, allora si pone R 1. N 1 = R k R k+1 + μ k+1 R k. R p + μ p R k L algoritmo di riduzione abbreviato dove R 1...R p sono le righe di A e μ i = a i,t a kt, i k + 1; 2. si procede poi con N 1 nello stesso modo: si considera su N 1 la prima riga non nulla che sia priva di termini pivot. Se tale riga non esiste N 1 è già ridotta e non si procede ulteriormente. In caso contrario sia S c tale riga e sia a c,r un suo termine non nullo, allora si procede esattamente come in 1 ponendo S 1. N 2 = S c S c +1 + ν c +1 S c. S p + ν p S c dove S 1...S p sono le righe di A e ν i = a ir a cr, i c + 1. Procedendo come sopra l algoritmo costruisce in successione le matrici N 1,...,N h e si arresta quando l ultima matrice costruita è ridotta per righe. A titolo di esempio si consideri la seguente applicazione dell algoritmo abbreviato: r 4 2r

30 1 Sistemi di equazioni lineari e matrici Si noti che è bastata una sola operazione per ridurre la matrice e che le modalità di costruzione di una matrice dalla precedente sono identiche a quelle dell algoritmo di riduzione precedente. Osservazione 1.3 Quante somme, prodotti, sottrazioni, divisioni servono per ottenere M p 1? Quando si usa un algoritmo è importante avere informazioni di questo tipo. Esse infatti danno indicazioni sui tempi necessari ad una macchina calcolatrice per applicare l algoritmo al problema considerato. Nel caso dell algoritmo di riduzione di una matrice è possibile dimostrare, con argomenti elementari, che il numero di operazioni di calcolo effettivamente necessarie per passare da A alla matrice ridotta per righe M p 1 è non superiore a pq. 1.4 Risoluzione dei sistemi di equazioni lineari Risolvere un sistema di equazioni lineari significa determinare l insieme delle sue soluzioni: si tratta di un problema importante, anche se completamente risolto sul piano teorico, di quella parte della matematica nota come Algebra Lineare. In questo paragrafo affronteremo tale problema in modo operativo, costruiremo cioè un procedimento effettivo per la risoluzione di un sistema. Il procedimento è spesso noto come metodo di eliminazione di Gauss-Jordan. Esso consiste nell applicare l algoritmo di riduzione per righe alla matrice completa del sistema. Sistemi equivalenti e modificazioni delle righe di una matrice definizione 1.15 Due sistemi di equazioni lineari si dicono equivalenti se hanno lo stesso insieme di soluzioni. Fissiamo un primo sistema di equazioni lineari e denotiamo con E 1,...,E p la sequenza delle sue equazioni. E i sarà dunque un equazione del tipo a i1 X 1 + +a iq X q = b i e la matrice completa del sistema sarà a a 1q b 1 a a 2q b 2 C =.... a p1... a pq b p Ogni modificazione elementare C di una riga di C è la matrice completa di un secondo sistema di equazioni E 1,...,E p. 30

31 1.4 Risoluzione dei sistemi di equazioni lineari La forma che assumono le equazioni E 1,...,E p dipende dal tipo di modificazione ( ( R1 R 1 elementare adottata. Più precisamente siano C =. e C =. ; è facile R p R p osservare che: 1. se C si ottiene da C scambiando le righe R i e R j allora la sequenza di equazioni E 1,...,E q si ottiene dalla sequenza di equazioni E 1,...,E q scambiando le equazioni E i e E j ; 2. se C si ottiene da C moltiplicando la riga R i per una costante c (c 0, allora la sequenza di equazioni E 1,...,E q si ottiene dalla sequenza di equazioni E 1,...,E q moltiplicando l equazione E i per c ; 3. se C si ottiene da C sostituendo la riga R i di C con la riga R i = R i + μr j (i j, allora la sequenza di equazioni E 1,...,E q si ottiene dalla sequenza di equazioni E 1,...,E q sostituendo l equazione E i con l equazione E i = E i + μe j,dovecone i + μe j indichiamo l equazione (a i1 + μa j1 X 1 + +(a iq + μa jq X q = b i + μb j Esempio 1.4 Consideriamo per esempio il sistema di equazioni X 1 + X 2 + X 3 + X 4 = 1 2X 1 + 2X 2 + 4X 3 + 3X 4 = 0 la matrice completa del sistema è C = ( Se C è ottenuta da C scambiando le due righe di C allora il sistema 2X 1 + 2X 2 + 4X 3 + 3X 4 = 0 X 1 + X 2 + X 3 + X 4 = 1 ha come matrice completa C. 2. Se C è ottenuta moltiplicando la prima riga di C per 3 allora il sistema 3X1 + 3X 2 + 3X 3 + 3X 4 = 3 2X 1 + 2X 2 + 4X 3 + 3X 4 = 0 ha come matrice completa C. 3. Se C è ottenuta da C sostituendo la seconda riga R 2 con R R 1 allora il sistema X 1 + X 2 + X 3 + X 4 = 1 2X X 4 = 0 ha come matrice completa C. 31

32 1 Sistemi di equazioni lineari e matrici Non è difficile verificare che tutti i sistemi di equazioni considerati nel precedente esempio sono equivalenti. In realtà vale più in generale il seguente teorema 1.2 Sia C la matrice completa di un sistema di equazioni lineari, ogni modificazione delle righe di C è la matrice completa di un sistema equivalente. Dimostrazione È sufficiente provare il teorema nel caso di una modificazione elementare delle righe di C. Per definizione ogni modificazione C delle righe di C è infatti determinata da una successione C 1,...,C n di matrici tali che C = C n e C i è una modificazione elementare delle righe della matrice precedente. Sia dunque C una modificazione elementare di una riga della matrice C M p q e siano E 1,...,E p e E 1,...,E p le sequenze delle equazioni dei sistemi che hanno rispettivamente C e C come matrice completa. Abbiamo già osservato in precedenza che la sequenza di equazioni E 1,...,E p appartiene ad uno dei tipi seguenti: 1. E 1,...,E p è ottenuta da E 1,...,E p scambiando E i con E j, per una data coppia di indici i, j {1,...,p}. 2. E 1,...,E p è ottenuta da E 1,...,E p moltiplicando E i per c, per un dato indice i {1,...,p} ed un dato numero reale c E 1,...,E p è ottenuta da E 1,...,E p sostituendo E i con l equazione E i così definita: (a i1 X 1 + +a iq X q + μ(a j1 X 1 + +a jq X q = b i + μb j per una data coppia di indici i, j {1,...,p} e tali che i j. Nei casi 1 e 2 è immediato osservare che i due sistemi considerati sono equivalenti. Proviamo che la stessa proprietà vale nel caso 3: sia s = (s 1,...,s q una soluzione del sistema di equazioni E 1,...,E p. In particolare ne segue che (a i1 s a iq s q + μ(a j1 s a jq s q = b i + μb j essendo (a i1 s 1 + +a iq s q = b i e (a j1 s a jq s q = b j. Quindi s soddisfa l equazione E i del sistema E 1,...,E p. Poiché vale E k = E k per ogni k i, ne segue che s soddisfa tutte le equazioni E 1,...,E p ed è quindi una soluzione di tale sistema. Viceversa sia s una soluzione del sistema di equazioni E 1,...,E p, allora s soddisfa l equazione (a i1 X 1 + +a iq X q + μ(a j1 X 1 + +a jq X q = b i + μb j e tutte le equazioni E k con i k. Essendo in particolare i j ne segue a j1 s a jq s q =b j. D altra parte (a i1 s 1 + +a iq s q + μ(a j1 s a jq s q = b i + μb j, poiché s soddisfa la precedente equazione E i. Le due ultime uguaglianze implicano a i1s 1 + +a iq s q = b i e cioè che s soddisfa E i. Poiché E k = E k, i k, ne segue che s è una soluzione del sistema di equazioni E 1,...,E p. Quindi i due sistemi sono equivalenti. Sistemi ridotti Sia C la matrice completa di un sistema di p equazioni lineari in q indeterminate e sia A la matrice dei coefficienti. A è allora formata dalle prime q colonne di C. 32

33 1.4 Risoluzione dei sistemi di equazioni lineari È facile applicare a C l algoritmo di riduzione per righe in modo tale che esso funzioni simultaneamente anche per A. Vediamo come: sia C, M 1,...,M p 1 la successione di matrici costruite dall algoritmo; ricordiamo che M k, si ottiene dalla matrice precedente considerando su questa la riga k-esima S k.ses k è nulla si pone M k+1 = M k. Se S k è non nulla si sceglie un suo termine non nullo m k,t e poi si costruisce M k+1 come prescritto dall algoritmo. In questo caso il termine prescelto m k,t ricomparirà su M k+1 come pivot di posto k, t. Nulla vieta allora di adottare l ulteriore prescrizione seguente: (* per ogni k si sceglie l eventuale termine non nullo di S k su una colonna diversa dall ultima, salvo il caso in cui l unico termine non nullo di S k sia l ultimo. Questo accorgimento basta per produrre il risultato desiderato. Supponiamo infatti di avere seguito la prescrizione (* e consideriamo la successione di matrici A, N 1,..., N p 1,doveN k è la matrice formata dalle prime q colonne di M k. Non è difficile concludere che tale successione è quella che si ottiene applicando ad A l algoritmo di riduzione. Quindi la matrice N p 1, formata dalle prime q colonne di M p 1,è ridotta per righe ed è una modificazione delle righe di A. Dal Teorema 1.2, M p 1 è la matrice completa di un sistema equivalente a quello che ha come matrice completa C. Inoltre N p 1 è la matrice dei coefficienti di tale sistema equivalente: perché è la matrice formata dalle prime q colonne di M p 1. Poiché M p 1 e N p 1 sono ridotte per righe, vale dunque il seguente: teorema 1.3 Ogni sistema di equazioni lineari è equivalente ad un sistema per il quale la matrice completa e la matrice dei coefficienti sono ridotte per righe. definizione 1.16 Un sistema di equazioni lineari si dice ridotto se la sua matrice completa e la sua matrice dei coefficienti sono ridotte per righe. Esempio 1.5 La matrice completa C del sistema di due equazioni in q indeterminate X 1 + +X q = 1 X 1 + +X q = 0 è ridotta per righe, mentre quella dei coefficienti non lo è. Il sistema quindi non è ridotto. Applicando a C l algoritmo di riduzione con la prescrizione (* si ottiene una matrice C che è la matrice completa del sistema ridotto X 1 + +X q = 1 0 = 1 33

SOTTOSPAZI E OPERAZIONI IN SPAZI DIVERSI DA R n

SOTTOSPAZI E OPERAZIONI IN SPAZI DIVERSI DA R n SPAZI E SOTTOSPAZI 1 SOTTOSPAZI E OPERAZIONI IN SPAZI DIVERSI DA R n Spazi di matrici. Spazi di polinomi. Generatori, dipendenza e indipendenza lineare, basi e dimensione. Intersezione e somma di sottospazi,

Dettagli

4. Sottospazi vettoriali Piani e rette in E 3 O

4. Sottospazi vettoriali Piani e rette in E 3 O Indice Prefazione i Capitolo 0. Preliminari 1 1. Insiemistica e logica 1 1.1. Insiemi 1 1.2. Insiemi numerici 2 1.3. Logica matematica elementare 5 1.4. Ancora sugli insiemi 7 1.5. Funzioni 10 1.6. Composizione

Dettagli

Note per il corso di Geometria Corso di laurea in Ing. Edile/Architettura. 4 Sistemi lineari. Metodo di eliminazione di Gauss Jordan

Note per il corso di Geometria Corso di laurea in Ing. Edile/Architettura. 4 Sistemi lineari. Metodo di eliminazione di Gauss Jordan Note per il corso di Geometria 2006-07 Corso di laurea in Ing. Edile/Architettura Sistemi lineari. Metodo di eliminazione di Gauss Jordan.1 Operazioni elementari Abbiamo visto che un sistema di m equazioni

Dettagli

Rango di una matrice e teorema di Rouché-Capelli

Rango di una matrice e teorema di Rouché-Capelli Rango di una matrice e teorema di Rouché-Capelli Sappiamo che a una matrice m n, A, è associata l applicazione lineare L A : R n R m, L A (X) = AX, X R n. Definizione 1. Lo spazio nullo di A, N (A), è

Dettagli

1 PRELIMINARI 1.1 NOTAZIONI. denota l insieme vuoto. a A si legge a appartiene a A oppure a è elemento di A.

1 PRELIMINARI 1.1 NOTAZIONI. denota l insieme vuoto. a A si legge a appartiene a A oppure a è elemento di A. 1 PRELIMINARI 1.1 NOTAZIONI denota l insieme vuoto. a A si legge a appartiene a A oppure a è elemento di A. B A si legge B è un sottoinsieme di A e significa che ogni elemento di B è anche elemento di

Dettagli

Riassumiamo le proprietà dei numeri reali da noi utilizzate nel corso di Geometria.

Riassumiamo le proprietà dei numeri reali da noi utilizzate nel corso di Geometria. Capitolo 2 Campi 2.1 Introduzione Studiamo ora i campi. Essi sono una generalizzazione dell insieme R dei numeri reali con le operazioni di addizione e di moltiplicazione. Nel secondo paragrafo ricordiamo

Dettagli

Geometria BAER I canale Foglio esercizi 2

Geometria BAER I canale Foglio esercizi 2 Geometria BAER I canale Foglio esercizi 2 Esercizio 1. Calcolare il determinante e l inversa (quando esiste) della matrice ( ) cos θ sin θ R θ =, θ [0, 2π] sin θ cos θ Soluzione: Il determinante ( é cos

Dettagli

Note sull algoritmo di Gauss

Note sull algoritmo di Gauss Note sull algoritmo di Gauss 29 settembre 2009 Generalità Un sistema lineare di m equazioni in n incognite x,..., x n è un espressione del tipo: a x + a 2 x 2 + + a n x n = b a 2 x + a 22 x 2 + + a 2n

Dettagli

Riassumiamo le proprietà dei numeri reali da noi utilizzate nel corso di Geometria.

Riassumiamo le proprietà dei numeri reali da noi utilizzate nel corso di Geometria. Capitolo 2 Campi 2.1 Introduzione Studiamo ora i campi. Essi sono una generalizzazione dell insieme R dei numeri reali con le operazioni di addizione e di moltiplicazione. Nel secondo paragrafo ricordiamo

Dettagli

Corso di GEOMETRIA Dipartimento di Ingegneria ed Architettura Università degli Studi di Trieste Prof. Fabio Perroni. 3. Sistemi di equazioni lineari

Corso di GEOMETRIA Dipartimento di Ingegneria ed Architettura Università degli Studi di Trieste Prof. Fabio Perroni. 3. Sistemi di equazioni lineari Corso di GEOMETRIA Dipartimento di Ingegneria ed Architettura Università degli Studi di Trieste Prof Fabio Perroni 3 Sistemi di equazioni lineari Siano m, n N \ {}, sia K un campo Definizione a) Un sistema

Dettagli

APPLICAZIONI. Im f = {b B a A tale che f (a) = b}.

APPLICAZIONI. Im f = {b B a A tale che f (a) = b}. APPLICAZIONI Diremo applicazione (o funzione) da un insieme A ad un insieme B una legge f che associa ad ogni elemento a A uno ed un solo elemento b B. Scriviamo f : A B e il corrispondente o immagine

Dettagli

FONDAMENTI DI ALGEBRA LINEARE E GEOMETRIA INGEGNERIA INDUSTRIALE 27 GENNAIO 2014

FONDAMENTI DI ALGEBRA LINEARE E GEOMETRIA INGEGNERIA INDUSTRIALE 27 GENNAIO 2014 FONDAMENTI DI ALGEBRA LINEARE E GEOMETRIA INGEGNERIA INDUSTRIALE 27 GENNAIO 2014 DOCENTE: MATTEO LONGO Rispondere alle domande di Teoria in modo esauriente e completo. Svolgere il maggior numero di esercizi

Dettagli

Anno Accademico 2015/2016

Anno Accademico 2015/2016 Mod. 136/1 ALMA MATER STUDIORUM UNIVERSITÀ DI BOLOGNA Anno Accademico 2015/2016 Scuola di Scienze Corsi di Laurea o di Diploma Triennale in Matematica (nuovo ordinamento) Insegnamento Geometria I Docente

Dettagli

LEZIONE 3. a + b + 2c + e = 1 b + d + g = 0 3b + f + 3g = 2. a b c d e f g

LEZIONE 3. a + b + 2c + e = 1 b + d + g = 0 3b + f + 3g = 2. a b c d e f g LEZIONE 3 3.. Matrici fortemente ridotte per righe. Nella precedente lezione abbiamo introdotto la nozione di soluzione di un sistema di equazioni lineari. In questa lezione ci poniamo il problema di descrivere

Dettagli

(V) (FX) L unione di due basi di uno spazio vettoriale è ancora una base dello spazio vettoriale.

(V) (FX) L unione di due basi di uno spazio vettoriale è ancora una base dello spazio vettoriale. 8 gennaio 2009 - PROVA D ESAME - Geometria e Algebra T NOME: MATRICOLA: a=, b=, c= Sostituire ai parametri a, b, c rispettivamente la terzultima, penultima e ultima cifra del proprio numero di matricola

Dettagli

NOTE DI ALGEBRA LINEARE v = a 1 v a n v n, w = b 1 v b n v n

NOTE DI ALGEBRA LINEARE v = a 1 v a n v n, w = b 1 v b n v n NOTE DI ALGEBRA LINEARE 2- MM 9 NOVEMBRE 2 Combinazioni lineari e generatori Sia K un campo e V uno spazio vettoriale su K Siano v,, v n vettori in V Definizione Un vettore v V si dice combinazione lineare

Dettagli

Argomenti trattati nella settimana novembre Il libro cui faccio riferimento, se non specificato altrimenti, è Lang, Algebra lineare

Argomenti trattati nella settimana novembre Il libro cui faccio riferimento, se non specificato altrimenti, è Lang, Algebra lineare Argomenti trattati nella settimana 23-27 novembre 2009 Il libro cui faccio riferimento, se non specificato altrimenti, è Lang, Algebra lineare 1 Sistemi lineari; 2 applicazioni lineari; Sistemi lineari;

Dettagli

Appunti su Indipendenza Lineare di Vettori

Appunti su Indipendenza Lineare di Vettori Appunti su Indipendenza Lineare di Vettori Claudia Fassino a.a. Queste dispense, relative a una parte del corso di Matematica Computazionale (Laurea in Informatica), rappresentano solo un aiuto per lo

Dettagli

Inversa di una matrice

Inversa di una matrice Geometria Lingotto. LeLing: La matrice inversa. Ārgomenti svolti: Inversa di una matrice. Unicita e calcolo della inversa. La inversa di una matrice. Il gruppo delle matrici invertibili. Ēsercizi consigliati:

Dettagli

Applicazioni lineari simmetriche e forme quadratiche reali.

Applicazioni lineari simmetriche e forme quadratiche reali. Applicazioni lineari simmetriche e forme quadratiche reali 1 Applicazioni lineari simmetriche Consideriamo lo spazio IR n col prodotto scalare canonico X Y = t XY = x 1 y 1 + + x n y n Definizione Un applicazione

Dettagli

Registro Lezioni di Algebra lineare del 15 e 16 novembre 2016.

Registro Lezioni di Algebra lineare del 15 e 16 novembre 2016. Registro Lezioni di Algebra lineare del 15 e 16 novembre 2016 Di seguito si riporta il riassunto degli argomenti svolti; i riferimenti sono a parti del Cap8 Elementi di geometria e algebra lineare Par5

Dettagli

CONICHE. Esercizi Esercizio 1. Nel piano con riferimento cartesiano ortogonale Oxy sia data la conica C di equazione

CONICHE. Esercizi Esercizio 1. Nel piano con riferimento cartesiano ortogonale Oxy sia data la conica C di equazione CONICHE Esercizi Esercizio 1. Nel piano con riferimento cartesiano ortogonale Oy sia data la conica C di equazione 7 2 + 2 3y + 5y 2 + 32 3 = 0. Calcolare le equazioni di una rototraslazione che riduce

Dettagli

NOME COGNOME MATRICOLA CANALE

NOME COGNOME MATRICOLA CANALE NOME COGNOME MATRICOLA CANALE Fondamenti di Algebra Lineare e Geometria Proff. R. Sanchez - T. Traetta - C. Zanella Ingegneria Gestionale, Meccanica e Meccatronica, dell Innovazione del Prodotto, Meccatronica

Dettagli

Registro dell insegnamento. Facoltà Ingegneria... Insegnamento GEOMETRIA... Settore Mat03... Corsi di studio Ingegneria Meccanica (M-Z)...

Registro dell insegnamento. Facoltà Ingegneria... Insegnamento GEOMETRIA... Settore Mat03... Corsi di studio Ingegneria Meccanica (M-Z)... UNIVERSITÀ DEGLI STUDI Registro dell insegnamento Anno Accademico 2014/2015 Facoltà Ingegneria...................................... Insegnamento GEOMETRIA............................. Settore Mat03...........................................

Dettagli

Applicazioni lineari e diagonalizzazione. Esercizi svolti

Applicazioni lineari e diagonalizzazione. Esercizi svolti . Applicazioni lineari Esercizi svolti. Si consideri l applicazione f : K -> K definita da f(x,y) = x + y e si stabilisca se è lineare. Non è lineare. Possibile verifica: f(,) = 4; f(,4) = 6; quindi f(,4)

Dettagli

A.A. 2014/2015 Corso di Algebra Lineare

A.A. 2014/2015 Corso di Algebra Lineare A.A. 2014/2015 Corso di Algebra Lineare Stampato integrale delle lezioni Massimo Gobbino Indice Lezione 01: Vettori geometrici nel piano cartesiano. Operazioni tra vettori: somma, prodotto per un numero,

Dettagli

SPAZI VETTORIALI CON PRODOTTO SCALARE A =

SPAZI VETTORIALI CON PRODOTTO SCALARE A = SPAZI VETTORIALI CON PRODOTTO SCALARE Esercizi Esercizio. Nello spazio euclideo standard (R 2,, ) sia data la matrice 2 3 A = 3 2 () Determinare una base rispetto alla quale A sia la matrice di un endomorfismo

Dettagli

APPUNTI SULLA DIAGONALIZZAZIONE Corso Prof. F.Podestà, a.a

APPUNTI SULLA DIAGONALIZZAZIONE Corso Prof. F.Podestà, a.a APPUNTI SULLA DIAGONALIZZAZIONE Corso Prof FPodestà, aa 003-004 Sia V uno spazio vettoriale e sia f : V V una applicazione lineare una tale applicazione da uno spazio vettoriale in se stesso è chiamata

Dettagli

CORSO DI ALGEBRA LINEARE Anno Accademico 2004/2005 Appunti su SISTEMI di EQUAZIONI LINEARI

CORSO DI ALGEBRA LINEARE Anno Accademico 2004/2005 Appunti su SISTEMI di EQUAZIONI LINEARI CORSO DI ALGEBRA LINEARE Anno Accademico 2004/2005 Appunti su SISTEMI di EQUAZIONI LINEARI Lo studente ha forse già incontrato i sistemi di equazioni lineari alla scuola secondaria Con il termine equazione

Dettagli

Geometria e Topologia I (U1-4) 2006-mag-10 61

Geometria e Topologia I (U1-4) 2006-mag-10 61 Geometria e Topologia I (U1-4) 2006-mag-10 61 (15.9) Teorema. Consideriamo il piano affine. Se A A 2 (K) è un punto e r una retta che non passa per A, allora esiste unica la retta per A che non interseca

Dettagli

0. Introduzione al linguaggio matematico

0. Introduzione al linguaggio matematico Prof. Lidia Angeleri Università di Verona, 2013/14 Algebra Lineare ed Elementi di Geometria (Programma aggiornato in data 23 gennaio 2014) 0. Introduzione al linguaggio matematico 1. Insiemi 1.1 Esempi

Dettagli

Facoltà di Anno Accademico 2018/19 Registro lezioni del docente PINTUS NICOLA

Facoltà di Anno Accademico 2018/19 Registro lezioni del docente PINTUS NICOLA Facoltà di Anno Accademico 2018/19 Registro lezioni del docente PINTUS NICOLA Attività didattica GEOMETRIA E ALGEBRA [IN/0079] Partizionamento: Periodo di svolgimento: Docente titolare del corso: PINTUS

Dettagli

Esercizi svolti. delle matrici

Esercizi svolti. delle matrici Esercizi svolti. astratti. Si dica se l insieme delle coppie reali (x, y) soddisfacenti alla relazione x + y è un sottospazio vettoriale di R La risposta è sì, perchè l unica coppia reale che soddisfa

Dettagli

Elementi di Algebra Lineare Matrici e Sistemi di Equazioni Lineari

Elementi di Algebra Lineare Matrici e Sistemi di Equazioni Lineari Elementi di Algebra Lineare Matrici e Sistemi di Equazioni Lineari Antonio Lanteri e Cristina Turrini UNIMI - 2016/2017 Antonio Lanteri e Cristina Turrini (UNIMI - 2016/2017 Elementi di Algebra Lineare

Dettagli

Algebra delle matrici

Algebra delle matrici Algebra delle matrici Metodo di Gauss-Jordan per l inversione di una matrice. Nella lezione scorsa abbiamo visto che un modo per determinare l eventuale inversa di una matrice quadrata A consiste nel risolvere

Dettagli

DIARIO DEL CORSO DI GEOMETRIA E ALGEBRA LINEARE

DIARIO DEL CORSO DI GEOMETRIA E ALGEBRA LINEARE DIARIO DEL CORSO DI GEOMETRIA E ALGEBRA LINEARE DOCENTI: S. MATTAREI (TITOLARE), G. VIGNA SURIA, D. FRAPPORTI Prima settimana. Lezione di martedí 23 febbraio 2010 Introduzione al corso: applicazioni dell

Dettagli

Corso di GEOMETRIA Dipartimento di Ingegneria ed Architettura Università degli Studi di Trieste Prof. Fabio Perroni. 5. Rango

Corso di GEOMETRIA Dipartimento di Ingegneria ed Architettura Università degli Studi di Trieste Prof. Fabio Perroni. 5. Rango Corso di GEOMETRIA Dipartimento di Ingegneria ed Architettura Università degli Studi di Trieste Prof Fabio Perroni 5 Rango Definizione 1 Sia A M m,n (K) una matrice m n a coefficienti nel campo K Il rango

Dettagli

A =, c d. d = ad cb. c d A =

A =, c d. d = ad cb. c d A = Geometria e Algebra (II), 271112 1 Definizione D ora innanzi, al posto di dire matrice quadrata di tipo n n o matrice quadrata n n diremo matrice quadrata di ordine n o in breve matrice di ordine n Il

Dettagli

2 Sistemi lineari. Metodo di riduzione a scala.

2 Sistemi lineari. Metodo di riduzione a scala. Sistemi lineari. Metodo di riduzione a scala. Esercizio.1 Utilizzando il metodo di eliminazione di Gauss, risolvere i seguenti sistemi lineari: 1. 3. x 1 x + 3x 3 = 1 x 1 x x 3 = x 1 + x + 3x 3 = 5 x 1

Dettagli

Equivalentemente, le colonne di A sono linearmente indipendenti se e solo se

Equivalentemente, le colonne di A sono linearmente indipendenti se e solo se Lezioni di Algebra Lineare. Versione novembre 2008 VI. Il determinante Il determinante det A di una matrice A, reale e quadrata, è un numero reale associato ad A. Dunque det è una funzione dall insieme

Dettagli

LEZIONE 2. ( ) a 1 x 1 + a 2 x a n x n = b, ove a j, b R sono fissati.

LEZIONE 2. ( ) a 1 x 1 + a 2 x a n x n = b, ove a j, b R sono fissati. LEZIONE 2 2 Sistemi di equazioni lineari Definizione 2 Un equazione lineare nelle n incognite x, x 2,, x n a coefficienti reali, è un equazione della forma (2 a x + a 2 x 2 + + a n x n = b, ove a j, b

Dettagli

Nozioni e notazioni: concetti primitivi di insieme, elemento ed appartenenza.

Nozioni e notazioni: concetti primitivi di insieme, elemento ed appartenenza. Geometria I lezione del 30 settembre 2013 Presentazione del corso. Nozioni e notazioni: concetti primitivi di insieme, elemento ed appartenenza. Insiemi numerici: i numeri naturali, gli interi, i numeri

Dettagli

Geometria BAER I canale Foglio esercizi 2

Geometria BAER I canale Foglio esercizi 2 Geometria BAER I canale Foglio esercizi Esercizio. ( ) Data la matrice, determinare tutte le matrici X Mat( ) tali che AX = 0 e tutte le matrici Y Mat( ) tali che Y 0. ( ) ( ) ( ) x y x + z y + w Soluzione:

Dettagli

Geometria Prova scritta, appello unico, sessione autunnale Corso di laurea in fisica A.A 2017/2018 Canali A C, e L Pa

Geometria Prova scritta, appello unico, sessione autunnale Corso di laurea in fisica A.A 2017/2018 Canali A C, e L Pa Geometria Prova scritta, appello unico, sessione autunnale Corso di laurea in fisica A.A 27/28 Canali A C, e L Pa Durata: 2 ore e 3 minuti Simone Diverio Alessandro D Andrea Paolo Piccinni 7 settembre

Dettagli

TEMPUS PECUNIA EST COLLANA DI MATEMATICA PER LE SCIENZE ECONOMICHE FINANZIARIE E AZIENDALI

TEMPUS PECUNIA EST COLLANA DI MATEMATICA PER LE SCIENZE ECONOMICHE FINANZIARIE E AZIENDALI TEMPUS PECUNIA EST COLLANA DI MATEMATICA PER LE SCIENZE ECONOMICHE FINANZIARIE E AZIENDALI 2 Direttore Beatrice VENTURI Università degli Studi di Cagliari Comitato scientifico Umberto NERI University of

Dettagli

Applicazioni eliminazione di Gauss

Applicazioni eliminazione di Gauss Applicazioni eliminazione di Gauss. Premessa Nel seguito supporremo sempre di applicare il metodo di eliminazione di Gauss allo scopo di trasformare la matrice del sistema Ax = b in una matrice triangolare

Dettagli

SISTEMI LINEARI MATRICI E SISTEMI 1

SISTEMI LINEARI MATRICI E SISTEMI 1 MATRICI E SISTEMI SISTEMI LINEARI Sistemi lineari e forma matriciale (definizioni e risoluzione). Teorema di Rouché-Capelli. Sistemi lineari parametrici. Esercizio Risolvere il sistema omogeneo la cui

Dettagli

Ferruccio Orecchia. esercizi di GEOMETRIA 1

Ferruccio Orecchia. esercizi di GEOMETRIA 1 A01 102 Ferruccio Orecchia esercizi di GEOMETRIA 1 Copyright MCMXCIV ARACNE editrice S.r.l. www.aracneeditrice.it info@aracneeditrice.it via Raffaele Garofalo, 133 A/B 00173 Roma (06) 93781065 ISBN 978

Dettagli

Sistemi lineari. Lorenzo Pareschi. Dipartimento di Matematica & Facoltá di Architettura Universitá di Ferrara

Sistemi lineari. Lorenzo Pareschi. Dipartimento di Matematica & Facoltá di Architettura Universitá di Ferrara Sistemi lineari Lorenzo Pareschi Dipartimento di Matematica & Facoltá di Architettura Universitá di Ferrara http://utenti.unife.it/lorenzo.pareschi/ lorenzo.pareschi@unife.it Lorenzo Pareschi (Univ. Ferrara)

Dettagli

Sottospazi vettoriali

Sottospazi vettoriali Capitolo 6 Sottospazi vettoriali 6.1 Introduzione Riprendiamo un argomento già studiato ampiamente nel corso di Geometria, i sottospazi vettoriali di uno spazio vettoriale. Ci limiteremo a darne la definizione,

Dettagli

4 0 = 4 2 = 4 4 = 4 6 = 0.

4 0 = 4 2 = 4 4 = 4 6 = 0. Elementi di Algebra e Logica 2008. Esercizi 4. Gruppi, anelli e campi. 1. Determinare la tabella additiva e la tabella moltiplicativa di Z 6. (a) Verificare dalla tabella moltiplicativa di Z 6 che esistono

Dettagli

I RADICALI QUADRATICI

I RADICALI QUADRATICI I RADICALI QUADRATICI 1. Radici quadrate Definizione di radice quadrata: Si dice radice quadrata di un numero reale positivo o nullo a, e si indica con a, il numero reale positivo o nullo (se esiste) che,

Dettagli

Universita degli Studi di Roma - "Tor Vergata" - Facolta Ingegneria Esercizi GEOMETRIA (Edile-Architettura e dell Edilizia) CONICHE DI

Universita degli Studi di Roma - Tor Vergata - Facolta Ingegneria Esercizi GEOMETRIA (Edile-Architettura e dell Edilizia) CONICHE DI Universita degli Studi di Roma - "Tor Vergata" - Facolta Ingegneria Esercizi GEOMETRIA (Edile-Architettura e dell Edilizia) CONICHE DI R. Docente: Prof. F. Flamini Esercizi Riepilogativi Svolti Esercizio

Dettagli

Metodi per la risoluzione di sistemi lineari

Metodi per la risoluzione di sistemi lineari Metodi per la risoluzione di sistemi lineari Sistemi di equazioni lineari. Rango di matrici Come è noto (vedi [] sez.0.8), ad ogni matrice quadrata A è associato un numero reale det(a) detto determinante

Dettagli

Università degli Studi di Bergamo Modulo di Geometria e Algebra Lineare (vecchio programma) 2 settembre 2013 Tema A

Università degli Studi di Bergamo Modulo di Geometria e Algebra Lineare (vecchio programma) 2 settembre 2013 Tema A Università degli Studi di Bergamo Modulo di Geometria e Algebra Lineare (vecchio programma) settembre 013 Tema A Tempo a disposizione: ore. Calcolatrici, libri e appunti non sono ammessi. Ogni esercizio

Dettagli

Somma diretta di sottospazi vettoriali

Somma diretta di sottospazi vettoriali Capitolo 8 Somma diretta di sottospazi vettoriali 8.1 Introduzione Introduciamo un caso particolare di somma di due sottospazi vettoriali: la somma diretta. Anche questo argomento è stato visto nel corso

Dettagli

FONDAMENTI DI ALGEBRA LINEARE E GEOMETRIA INGEGNERIA CHIMICA E DEI MATERIALI 27 GIUGNO 2016

FONDAMENTI DI ALGEBRA LINEARE E GEOMETRIA INGEGNERIA CHIMICA E DEI MATERIALI 27 GIUGNO 2016 FONDAMENTI DI ALGEBRA LINEARE E GEOMETRIA INGEGNERIA CHIMICA E DEI MATERIALI 7 GIUGNO 06 MATTEO LONGO Ogni versione del compito contiene solo due tra i quattro esercizi 6-7-8-9. Esercizio. Considerare

Dettagli

SISTEMI LINEARI: APPROFONDIMENTI ED ESEMPI

SISTEMI LINEARI: APPROFONDIMENTI ED ESEMPI SISTEMI LINEARI: APPROFONDIMENTI ED ESEMPI Appunti presi dalle lezioni del prof. Nedo Checcaglini Liceo Scientifico di Castiglion Fiorentino (Classe 4B) January 17, 005 1 SISTEMI LINEARI Se a ik, b i R,

Dettagli

1 Addendum su Diagonalizzazione

1 Addendum su Diagonalizzazione Addendum su Diagonalizzazione Vedere le dispense per le definizioni di autovettorre, autovalore e di trasformazione lineare (o matrice) diagonalizzabile. In particolare, si ricorda che una condizione necessaria

Dettagli

ESERCIZI DI GEOMETRIA E ALGEBRA LINEARE (II PARTE) In ogni sezione gli esercizi sono tendenzialmente ordinati per difficoltà crescente.

ESERCIZI DI GEOMETRIA E ALGEBRA LINEARE (II PARTE) In ogni sezione gli esercizi sono tendenzialmente ordinati per difficoltà crescente. ESERCIZI DI GEOMETRIA E ALGEBRA LINEARE (II PARTE) versione: 24 maggio 27 In ogni sezione gli esercizi sono tendenzialmente ordinati per difficoltà crescente Autovettori e autovalori Esercizio Trova gli

Dettagli

MATRICI E SISTEMI LINEARI

MATRICI E SISTEMI LINEARI MATRICI E SISTEMI LINEARI - PARTE I - Felice Iavernaro Dipartimento di Matematica Università di Bari 27 Febbraio 2006 Felice Iavernaro (Univ. Bari) Matrici e Sistemi lineari 27/02/2006 1 / 1 Definizione

Dettagli

0.1 Soluzioni esercitazione IV, del 28/10/2008

0.1 Soluzioni esercitazione IV, del 28/10/2008 1 0.1 Soluzioni esercitazione IV, del 28/10/2008 Esercizio 0.1.1. Risolvere, usando il teorema di Cramer, i seguenti sistemi lineari 2x + y + z = 0 x + 3z = 1 x y z = 1 kx + y z = 1 x y + 2z = 1 2x + 2y

Dettagli

LAUREA IN INGEGNERIA CIVILE ED AMBIENTE-TERRITORIO Corso di Matematica 2 Padova TEMA n.1

LAUREA IN INGEGNERIA CIVILE ED AMBIENTE-TERRITORIO Corso di Matematica 2 Padova TEMA n.1 LAUREA IN INGEGNERIA CIVILE ED AMBIENTE-TERRITORIO Corso di Matematica Padova -8-8 TEMA n.1 PARTE 1. Quesiti preliminari Stabilire se le seguenti affermazioni sono vere o false giustificando brevemente

Dettagli

Esercizi di Geometria e Algebra per Ingegneria Aerospaziale (nuovo ordinamento)

Esercizi di Geometria e Algebra per Ingegneria Aerospaziale (nuovo ordinamento) Esercizi di Geometria e Algebra per Ingegneria Aerospaziale (nuovo ordinamento) Relazioni 1) Quali delle seguenti relazioni sono di equivalenza? x, y R {0} xry x/y Q x, y Z xry x + y è divisibile per 17

Dettagli

1 Ampliamento del piano e coordinate omogenee

1 Ampliamento del piano e coordinate omogenee 1 Ampliamento del piano e coordinate omogenee Vogliamo dare una idea, senza molte pretese, dei concetti che stanno alla base di alcuni calcoli svolti nella classificazione delle coniche. Supponiamo di

Dettagli

Capitolo IV SPAZI VETTORIALI EUCLIDEI

Capitolo IV SPAZI VETTORIALI EUCLIDEI Capitolo IV SPAZI VETTORIALI EUCLIDEI È ben noto che in VO 3 si possono considerare strutture più ricche di quella di spazio vettoriale; si pensi in particolare all operazioni di prodotto scalare di vettori.

Dettagli

1. Sistemi di equazioni lineari. 1.1 Considerazioni preliminari

1. Sistemi di equazioni lineari. 1.1 Considerazioni preliminari 1. Sistemi di equazioni lineari 1.1 Considerazioni preliminari I sistemi lineari sono sistemi di equazioni di primo grado in più incognite. Molti problemi di matematica e fisica portano alla soluzione

Dettagli

Universita degli Studi di Roma Tor Vergata Facolta di Ingegneria: Elettronica. Corso di Geometria ed Algebra Docente F. Flamini

Universita degli Studi di Roma Tor Vergata Facolta di Ingegneria: Elettronica. Corso di Geometria ed Algebra Docente F. Flamini Universita degli Studi di Roma Tor Vergata Facolta di Ingegneria: Elettronica Corso di Geometria ed Algebra Docente F. Flamini Capitolo IV - 3: Teorema Spettrale degli operatori autoaggiunti e Teorema

Dettagli

ax 1 + bx 2 + c = 0, r : 2x 1 3x 2 + 1 = 0.

ax 1 + bx 2 + c = 0, r : 2x 1 3x 2 + 1 = 0. . Rette in R ; circonferenze. In questo paragrafo studiamo le rette e le circonferenze in R. Ci sono due modi per descrivere una retta in R : mediante una equazione cartesiana oppure mediante una equazione

Dettagli

Le risposte vanno giustificate con chiarezza. 1) Nello spazio vettoriale V delle matrici 2 2 a coefficienti reali, considera le matrici A 1 = , A 4 =

Le risposte vanno giustificate con chiarezza. 1) Nello spazio vettoriale V delle matrici 2 2 a coefficienti reali, considera le matrici A 1 = , A 4 = Università degli Studi di Roma Tor Vergata. Corso di Laurea in Matematica Esame di Geometria 1 con Elementi di Storia Prof. F. Tovena 30 gennaio 2015 Le risposte vanno giustificate con chiarezza. 1 Nello

Dettagli

Pagine di Algebra lineare. di premessa al testo Pagine di Geometria di Sara Dragotti. Parte terza: SISTEMI LINEARI

Pagine di Algebra lineare. di premessa al testo Pagine di Geometria di Sara Dragotti. Parte terza: SISTEMI LINEARI Pagine di Algebra lineare di premessa al testo Pagine di Geometria di Sara Dragotti Parte terza: SISTEMI LINEARI 1. Definizioni Dato un campo K ed m 1 polinomi su K in n indeterminate di grado non superiore

Dettagli

Elementi di teoria degli insiemi

Elementi di teoria degli insiemi ppendice Elementi di teoria degli insiemi.1 Introduzione Comincia qui l esposizione di alcuni concetti primitivi, molto semplici da un punto di vista intuitivo, ma a volte difficili da definire con grande

Dettagli

PROGRAMMA DEL CORSO DI GEOMETRIA E ALGEBRA. A.A

PROGRAMMA DEL CORSO DI GEOMETRIA E ALGEBRA. A.A PROGRAMMA DEL CORSO DI GEOMETRIA E ALGEBRA. A.A. 2011-12 DOCENTE TITOLARE: FRANCESCO BONSANTE 1. Geometria analitica dello spazio (1) vettori applicati e lo spazio E 3 O: operazioni su vettori e proprietà.

Dettagli

Esercizi complementari

Esercizi complementari Esercizi complementari (tratti dagli esercizi del prof. Alberto Del Fra) Relazioni 1) Quali delle seguenti relazioni sono di equivalenza? x, y R {0} xry x/y Q x, y Z xry x + y è divisibile per 17 x, y

Dettagli

Matematica II, aa

Matematica II, aa Matematica II, aa 2011-2012 Il corso si e svolto su cinque temi principali: sistemi lineari, algebra delle matrici, determinati, spazio vettoriale R n, spazio euclideo R n ; per ogni tema descrivo gli

Dettagli

misura. Adesso, ad un arbitrario punto P dello spazio associamo una terna di numeri reali x

misura. Adesso, ad un arbitrario punto P dello spazio associamo una terna di numeri reali x 4. Geometria di R 3. Questo paragrafo è molto simile al paragrafo : tratta infatti delle proprietà geometriche elementari dello spazio R 3. Per assegnare delle coordinate nello spazio, fissiamo innanzitutto

Dettagli

misura. Adesso, ad un arbitrario punto P dello spazio associamo una terna di numeri reali x

misura. Adesso, ad un arbitrario punto P dello spazio associamo una terna di numeri reali x 4. Geometria di R 3. Questo paragrafo è molto simile al paragrafo : tratta infatti delle proprietà geometriche elementari dello spazio R 3. Per assegnare delle coordinate nello spazio, fissiamo innanzitutto

Dettagli

1.1 Matrici a coefficienti in R. Vi sono alcuni casi particolari che vale la pena evidenziare:

1.1 Matrici a coefficienti in R. Vi sono alcuni casi particolari che vale la pena evidenziare: Lezione Matrici a coefficienti in R Definizione Siano m, n Z numeri interi positivi Una matrice m n acoefficientiinrèuninsiemedimn numeri reali disposti su m righe ed n colonne circondata da parentesi

Dettagli

Esercizi per Geometria II Geometria euclidea e proiettiva

Esercizi per Geometria II Geometria euclidea e proiettiva Esercizi per Geometria II Geometria euclidea e proiettiva Filippo F. Favale 8 aprile 014 Esercizio 1 Si consideri E dotato di un riferimento cartesiano ortonormale di coordinate (x, y) e origine O. Si

Dettagli

Parte 8. Prodotto scalare, teorema spettrale

Parte 8. Prodotto scalare, teorema spettrale Parte 8. Prodotto scalare, teorema spettrale A. Savo Appunti del Corso di Geometria 3-4 Indice delle sezioni Prodotto scalare in R n, Basi ortonormali, 4 3 Algoritmo di Gram-Schmidt, 7 4 Matrici ortogonali,

Dettagli

Note per le esercitazioni di Geometria 1 a.a. 2007/08 A. Lotta. Metodi per il calcolo del rango di una matrice

Note per le esercitazioni di Geometria 1 a.a. 2007/08 A. Lotta. Metodi per il calcolo del rango di una matrice Note per le esercitazioni di Geometria 1 a.a. 2007/08 A. Lotta Versione del 21/12/07 Metodi per il calcolo del rango di una matrice Sia A M m,n (K). Denotiamo con A (i) la riga i-ma di A, i {1,..., m}.

Dettagli

Geometria Appello I Sessione Invernale Corso di laurea in fisica A.A 2018/2019 Canali A C, L Pa, Pb Z

Geometria Appello I Sessione Invernale Corso di laurea in fisica A.A 2018/2019 Canali A C, L Pa, Pb Z Geometria Appello I Sessione Invernale Corso di laurea in fisica A.A 208/209 Canali A C, L Pa, Pb Z Durata: 2 ore e 30 minuti Alessandro D Andrea Simone Diverio Paolo Piccinni Riccardo Salvati Manni 2

Dettagli

Esercizi di MATEMATICA PER RCHITETTURA prima parte: Algebra Lineare e Geometria

Esercizi di MATEMATICA PER RCHITETTURA prima parte: Algebra Lineare e Geometria Esercizi di MATEMATICA PER RCHITETTURA prima parte: Algebra Lineare e Geometria Avvertenze In quanto segue tutti i vettori hanno il medesimo punto d origine O l origine dello spazio cartesiano. Possiamo

Dettagli

Soluzioni esercizi complementari

Soluzioni esercizi complementari Soluzioni esercizi complementari Relazioni 1) Quali delle seguenti relazioni sono di equivalenza? x, y R {0} xry x/y Q x, y Z xry x + y è divisibile per 17 x, y Z xry x y X, Y sottoinsiemi di un insieme

Dettagli

ossia può anche essere localizzato univocamente sul piano complesso con la sua forma polare.

ossia può anche essere localizzato univocamente sul piano complesso con la sua forma polare. ALGEBRA COMPLESSA Nel corso dei secoli gli insiemi dei numeri sono andati man mano allargandosi per rispondere all esigenza di dare soluzione a equazioni e problemi sempre nuovi I numeri complessi sono

Dettagli

Esercizi Di Geometria 1 (BAER) Canale 1

Esercizi Di Geometria 1 (BAER) Canale 1 Esercizi Di Geometria 1 (BAER) Canale 1 SETTIMANA 9 (23 29 Novembre 2015) da consegnare Mercoledi 2 Dicembre. Esercizio 1. Sia E = (V,, ) uno spazio metrico finito dimensionale. sottospazio vettoriale

Dettagli

La Retta Ogni funzione di primo grado rappresenta, graficamente, una retta. L equazione della retta può essere scritta in due modi

La Retta Ogni funzione di primo grado rappresenta, graficamente, una retta. L equazione della retta può essere scritta in due modi La Retta Ogni funzione di primo grado rappresenta, graficamente, una retta. L equazione della retta può essere scritta in due modi Forma implicita Forma esplicita a x b y c 0 y m x q a c y x b b Esempio

Dettagli

PROGRAMMA DEL CORSO DI GEOMETRIA E ALGEBRA. A.A

PROGRAMMA DEL CORSO DI GEOMETRIA E ALGEBRA. A.A PROGRAMMA DEL CORSO DI GEOMETRIA E ALGEBRA. A.A. 2010-11 DOCENTE TITOLARE: FRANCESCO BONSANTE 1. Geometria analitica dello spazio (1) vettori applicati e lo spazio E 3 O: operazioni su vettori e proprietà.

Dettagli

Algebra Lineare - Autunno 2008

Algebra Lineare - Autunno 2008 Algebra Lineare - Autunno 2008 Kieran O Grady 1 29 Settembre: Vettori geometrici Segmenti orientati ed equipollenza. Vettori geometrici. Somma e prodotto per uno scalare: definizione e proprietà algebriche.

Dettagli

Capitolo 3 Matrici. Marco Robutti. Facoltà di ingegneria Università degli studi di Pavia. Anno accademico

Capitolo 3 Matrici. Marco Robutti. Facoltà di ingegneria Università degli studi di Pavia. Anno accademico Capitolo 3 Matrici Marco Robutti Facoltà di ingegneria Università degli studi di Pavia Anno accademico 2017-2018 Tutorato di geometria e algebra lineare Definizione (Matrice) Una matrice A M R (k, n) è

Dettagli

Sistemi di equazioni lineari

Sistemi di equazioni lineari Sistemi di equazioni lineari Siano X 1,, X n indeterminate Un equazione lineare (o di primo grado) nelle incognite X 1,, X n a coefficienti nel campo K è della forma a 1 X 1 + + a n X n = b, a i, b K,

Dettagli

Universita degli Studi di Roma Tor Vergata Facolta di Ingegneria Edile ed Edile/Architettura. Geometria Proiettiva Docente F.

Universita degli Studi di Roma Tor Vergata Facolta di Ingegneria Edile ed Edile/Architettura. Geometria Proiettiva Docente F. Universita degli Studi di Roma Tor Vergata Facolta di Ingegneria Edile ed Edile/Architettura Geometria Proiettiva Docente F. Flamini CONICHE PROIETTIVE: Classificazione e forme canoniche proiettive Si

Dettagli

Istituzioni di Matematiche prima parte

Istituzioni di Matematiche prima parte Istituzioni di Matematiche prima parte anno acc. 2011/2012 Univ. degli Studi di Milano Cristina Turrini (Univ. degli Studi di Milano Istituzioni di Matematiche 1 / 33 index Generalità sugli insiemi 1 Generalità

Dettagli

Complementi di Algebra e Fondamenti di Geometria

Complementi di Algebra e Fondamenti di Geometria Complementi di Algebra e Fondamenti di Geometria Capitolo 5 Forme quadratiche inr n M. Ciampa Ingegneria Elettrica, a.a. 2009/2010 Capitolo 5 Forme quadratiche inr n In questo capitolo si definisce la

Dettagli

PreCorso di Matematica - PCM Corso M-Z

PreCorso di Matematica - PCM Corso M-Z PreCorso di Matematica - PCM Corso M-Z DOCENTE: M. Auteri Outline Docente: Auteri PreCorso di Matematica 2016 2 Definizione di matrice Una matrice (di numeri reali) è una tabella di m x n numeri disposti

Dettagli

GEOMETRIA 1 prima parte

GEOMETRIA 1 prima parte GEOMETRIA 1 prima parte Cristina Turrini C. di L. in Fisica - 2014/2015 Cristina Turrini (C. di L. in Fisica - 2014/2015) GEOMETRIA 1 1 / 44 index Relazioni in un insieme 1 Relazioni in un insieme 2 Gruppi,

Dettagli