Regione Autonoma della Sardegna Assessorato ai Trasporti Cagliari, Italia

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1 Rev. 1 LUGLIO 2009 Regione Autonoma della Sardegna Assessorato ai Trasporti Cagliari, Italia Studio di Fattibilità di un Servizio di Metropolitana Leggera su Area Vasta di Cagliari Analisi delle Tipologie dei Sistemi GRTS a Supporto dell Analisi di Fattibilità Tecnica

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3 Rev. 1 LUGLIO 2009 Regione Autonoma della Sardegna Assessorato ai Trasporti Cagliari, Italia Studio di Fattibilità di un Servizio di Metropolitana Leggera su Area Vasta di Cagliari Analisi delle Tipologie dei Sistemi GRTS a Supporto dell Analisi di Fattibilità Tecnica Preparato da Firma Data Adriano Zucchelli 27/07/2009 Claudio Bellini 27/07/2009 Verificato da Firma Data Flavio Marangon 27/07/2009 Andrea Raffetti 27/07/2009 Approvato da Firma Data Gianalberto Righetti 27/07/2009 Rev. Descrizione Preparato da Verificato Approvato Data 1 Seconda Emissione ADZ / CLB FLM / AR GAR Luglio Prima Emissione ADZ / CLB FLM / AR GAR Maggio 2009 Tutti i diritti, traduzione inclusa, sono riservati. Nessuna parte di questo documento può essere divulgata a terzi, per scopi diversi da quelli originali, senza il permesso scritto della D'Appolonia.

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5 ELENCO DELLE TABELLE INDICE Pagina ELENCO DELLE FIGURE iii 1 CLASSIFICAZIONE DEI SISTEMI DI TRASPORTO 2 2 STATO DELL ARTE DEI SISTEMI DI TRASPORTO METROPOLIS, ALSTOM TRANSPORT LRV, ANSALDO STS CX-100, BOMBARDIER TRANSPORTATION MONORAIL MVI, BOMBARDIER TRANSPORTATION THE CABLE LINER SHUTTLE, DOPPELMAYR CABLE CAR (DCC) SKY-TRAIN, H-BAHN GESELLSCHAFT SMALL MONORAIL, HITACHI RAIL NTS APM SYSTEM, IHI TRAIN P30, INTAMIN PEOPLE MOVER MINIMETRO, LEITNER TECHNOLOGIES CRYSTAL MOVER, MITSUBISHI HEAVY INDUSTRIES SHUTTLE II, POMA OTIS VAL 208, SIEMENS 19 3 PARAMETRI PROGETTUALI DEI SISTEMI DI TRASPORTO CARATTERISTICHE GENERALI CARATTERISTICHE INFRASTRUTTURALI INFORMAZIONI AGGIUNTIVE 22 4 I SISTEMI TRANVIARI TRAM TRADIZIONALI SU FERRO ALSTOM - CITADIS SERIE ALSTOM - CITADIS SERIE ANSALDO - SIRIO BOMBARDIER - FLEXITY OUTLOOK CAF - EUSKOTREN SIEMENS - COMBINO PLUS SISTEMI INNOVATIVI SU GOMMA APTS - PHILEAS BOMBARDIER - GLT IRISBUS - CIVIS LOHR INDUSTRIE - TRANSLOHR 35 RIFERIMENTI APPENDICE A: SCHEDE TECNICHE DEI SISTEMI DI TRASPORTO ANALIZZATI ii Regione Sardegna Pag. i

6 ELENCO DELLE TABELLE Tabella No. Titolo Tabella 1.1: Classificazione dei Modelli di Trasporto 3 Tabella 2.1: Classificazione dei Sistemi Presi in Esame 6 Regione Sardegna Pag. ii

7 ELENCO DELLE FIGURE Figura No. Titolo Figura 1.1: Rappresentazione Grafica della Classificazione 5 Figura 2.1: Classificazione dei Sistemi Selezionati 7 Figura 2.2: Primo Metropolis per Losanna 8 Figura 2.3: Dimensioni Esterne Metropolis 8 Figura 2.4: LRV in una Stazione di Copenagen 9 Figura 2.5: CX-100 in Esercizio a Dallas 10 Figura 2.6: Monorail MVI 10 Figura 2.7: Sistema DCC nell Aeroporto di Birmingham 11 Figura 2.8: Stazione Motrice della Linea Presente all Aeroporto di Birmingham 12 Figura 2.9: Sezioni Tipo Sky-Train 12 Figura 2.10: Carrello in Manutenzione Sky-Train 13 Figura 2.11: Small Monorail (MT) 14 Figura 2.12: Primo Sistema di Trasporto Realizzato dalla IHI 14 Figura 2.13: Veicolo in Esercizio a Tokyo 15 Figura 2.14: Intamin People Mover in una Fermata di Mosca 15 Figura 2.15: Accessibilità del Sistema 16 Figura 2.16: Sistema che Permette l Agganciamento Automatico 17 Figura 2.17: Accessibilità del MiniMetro 17 Figura 2.18: Crystal Mover 18 Figura 2.19: Shuttle della Poma Otis in Stazione 18 Figura 2.20: APM della Siemens, Modello VAL Figura 3.1: Schematizzazione della Sezione Tipo dei Sistemi di Trasporto 22 Figura 3.2: Parziale della Scheda Tecnica, Informazioni Aggiuntive 22 Regione Sardegna Pag. iii

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9 RAPPORTO ANALISI DELLE TIPOLOGIE DEI SISTEMI GRTS A SUPPORTO DELL ANALISI DI FATTIBILITÀ TECNICA STUDIO DI FATTIBILITÀ DI UN SERVIZIO DI METROPOLITANA LEGGERA SU AREA VASTA DI CAGLIARI Lo Studio di Fattibilità di un servizio di metropolitana leggera su Area Vasta di Cagliari si articola nelle seguenti tre fasi: Fase A. Analisi propedeutiche e alternative di progetto; Fase B. Fattibilità tecnica; Compatibilità ambientale; Sostenibilità finanziaria; Convenienza Economico-Sociale; Fase C. Verifica Procedurale; Analisi di Rischio e di Sensitività. Il presente rapporto costituisce una parte dell Attività Fattibilità tecnica della Fase B, dedicata specificamente all analisi dei sistemi di trasporto che potrebbero essere utilizzati per la realizzazione della rete di metropolitana leggera dell Area Vasta di Cagliari. In questa fase preliminare dello Studio, l attenzione è stata focalizzata sui sistemi in sede propria a guida automatica e verrà successivamente integrato con altre tipologie di sistemi di trasporto in uso presso altre aree urbane, scelte a livello europeo, aventi caratteristiche analoghe al caso di Cagliari (tram, metrotramvie, tram-treno, ecc.). Le caratteristiche del sistema di trasporto saranno infine valutate sulla base della domanda di mobilità che la rete potrà attrarre. Il presente documento è strutturato come segue: nella prima parte (Capitolo 1) verrà descritta la procedura seguita per individuare e successivamente applicare uno schema di classificazione per i sistemi di trasporto esaminati; nella seconda parte del documento (Capitoli 2, 3 e 4), si effettua un ricerca dei sistemi di trasporto in esercizio o in fase di realizzazione in diverse città del mondo; i vari dati ottenuti serviranno per realizzare delle Schede Tecniche, allegate al presente documento (Appendice A), che descrivono sinteticamente le principali caratteristiche dei vari costruttori. D'APPOLONIA S.p.A. Via San Nazaro, Genova, Italia Telefono Fax dappolonia@dappolonia.it - Web Site:

10 1 CLASSIFICAZIONE DEI SISTEMI DI TRASPORTO Storicamente i veicoli adibiti a trasporto collettivo sono classificati, in base alla via di corsa utilizzata, quindi: veicoli stradali (su gomma); veicoli ferroviari (su ferro). Ovviamente questa classificazione oggi risulta troppo generica, basti pensare alle nuove realizzazioni presenti nei soli paesi europei; altro modo di classificazione potrebbe essere la tecnologia utilizzata, ma da sola non è sufficiente per poter identificare i vari sistemi in determinati gruppi, ad esempio un servizio tramviario è molto più simile ad un servizio di autobus che non ad un servizio di treno metropolitano/locale. I criteri di classificazione attualmente utilizzati si basano sulla pubblicazione Automated People Moves in the Family of Transit Modes (Talley James A., et al, 1991) *. Nel documento si evidenzia come il problema principale è quello di definire quali parametri sono i più rappresentativi, cercando contemporaneamente, di limitarne il numero, al fine di evitare classificazioni troppo dettagliate. Dagli studi analizzati su questo argomento, si è visto come le caratteristiche più utilizzate per descrivere i vari sistemi di trasporto e quelle più applicate in caso di pianificazione siano: tipologia di separazione della via di corsa (protetta, con intersezione o promiscua); tipologia di via (su gomma, ferro, ecc.); spunto all avvio; sistema propulsivo; controllo; capacità del veicolo. Partendo da queste caratteristiche si sono identificati i parametri chiave per la definizione delle varie tipologie, questi sono: tipo di servizio; capacità del mezzo; velocità massima. Individuati questi tre parametri si può passare alla vera e propria classificazione; la metodologia seguita è rappresentata schematicamente in Tabella 1.1. * I riferimenti sono riportati alla fine del testo. Regione Sardegna Pag. 2

11 Tabella 1.1: Classificazione dei Modelli di Trasporto Tipo di Servizio (1) Multi stop No stop Categoria METRO Group Rapid Transit (GRT) MTU (2) [pass] Metro Transit Very Large Large Intermediate Small 7 24 Personal Rapid Transit (PRT) PRT 1 16 Velocità alta alta alta bassa alta bassa alta bassa alta bassa Note: (1) Indica se in stazione il vagone è fermo o continua il moto con velocità ridotta. (2) Minimum Traveling Unit capacity: rappresenta la capacità del mezzo espressa in numero di passeggeri. Il primo parametro, tipo di servizio, indica in modo sintetico le caratteristiche che il sistema deve avere; distinguendo queste tipologie di linea : servizio non stop; servizio multi stop. Per servizio non stop si intendono tutti quei sistemi dove il vano passeggeri o il mezzo di locomozione è sempre in movimento, ovviamente con una velocità più o meno elevata, a seconda dei casi e impiego di tecnologie di vario genere (Liberatore M., 1994). Generalmente in questo gruppo sono compresi i sistemi ettometrici ma anche i sistemi a fune di nuova generazione. Un esempio, sono gli impianti di risalita presenti prevalentemente nelle varie stazioni sciistiche, dove il sistema è caratterizzato da un cavo portante, sempre in movimento, con una velocità costante; le cabine sono collegate ad esso tramite un ammorsamento automatico in grado di sganciarsi da esso nelle stazioni di valle e di monte. Nelle stazioni, le cabine, vengono collegate ad un altro sistema di trazione con una velocità inferiore rispetto al cavo principale, in questo modo si permette un facile accesso alla cabina; con questo sistema la capacità di trasporto è notevolmente superiore perchè in linea sono presenti più vagoni. I sistemi non stop sono tipicamente caratterizzati da un massimo di sei passeggeri per unità, anche se non mancano esempi dove questi sistemi raggiungono anche i sedici passeggeri per unità, come nel caso della Leitner e DCC (Gruppo Garaventa) produttrici di impianti di risalita a fune. Prima di proseguire occorre fare una precisazione: tra i sistemi di risalita ci sono anche le funivie e le funicolari, queste, anche se tecnicamente molto vicine ai sistemi sopra descritti, non ne fanno parte, essenzialmente per due motivi: il loro valore di MTU (Minimum Traveling Unit capacity) è molto superiore a sedici, infatti le funivie possono portare fino ad un massimo di 200 passeggeri e le funicolari arrivano ad un massimo di 400 passeggeri; Regione Sardegna Pag. 3

12 questi sistemi in stazione sono fermi, il sistema, anche se formato in generale da solo due fermate, va classificato nei multistop; non a caso nei Paragrafi 2.5, 2.10 e 2.12 vengono descritti dei sistemi a fune appartenenti alla categoria GRT ma tutto simili a funicolari in piano o eventualmente in grado di affrontare bassi valori di pendenze. Per quanto riguarda il servizio multi stop, esso è caratterizzato da un ampio spettro di capacità del veicolo (da sette a circa seicento persone per unità), dove l unita può essere costituita da un singolo vagone, nei casi più semplici, fino a configurarsi com un convoglio (insieme di più vagoni). La capacità del mezzo, generalmente indicato come MTU Capacity, è l insieme di due caratteristiche del sistema preso in considerazione: capacità della cabina; minima configurazione del mezzo. Il primo dato può essere descritto in vari modi, in generale vengono utilizzati due dati propri del vagone: il numero di persone per metro quadro [pass/m 2 ]; peso massimo sopportabile dal singolo vagone [kg]. Generalmente il primo valore è compreso tra un minimo di 3 pass/m 2 a un massimo di 7 pass/m 2 ; al variare del dato si avrà maggiore o minor comfort per il passeggero, generalmente, viene utilizzato il valore medio di 5 pass/m 2. L altro modo di rappresentare questo parametro, è indicare il peso massimo trasportabile dal singolo vagone, da questo, considerando il peso medio della popolazione, si può ricavare il numero di persone trasportabili. Tra queste due possibilità, il più utilizzato, assunto anche per questo studio, è la prima tipologia di rappresentazione [pass/m 2 ]. Per ottenere il valore di MTU, occorre moltiplicare il numero di vagoni che rappresenta la configurazione richiesta del convoglio per la capacità del singolo vagone. Il valore di MTU per il servizio non stop è generalmente compreso tra 1 16; per il servizio multi stop invece il dato viene così suddiviso: piccolo (S) SGRT (Small Ground Rapid Transit); intermedio (I) IGRT (Intermediate Ground Rapid Transit); largo (L) LGRT (Large Ground Rapid Transit); molto largo (VL) VLGRT (Very Large Ground Rapid Transit); metro (MT) MT (Metro Transit). Le sigle evidenziate si basano tutte sull acronimo di Group Rapid Transit (ad esclusione del sistema metro ) precedute dalla categoria di MTU; da questo punto in poi, il presente studio usa questa nomenclatura. L ultimo parametro per la classificazione è la velocità massima, per questo valore occorre non tanto indicare la velocità massima del mezzo ma la velocità più elevata che generalmente il veicolo utilizza in linea, tipicamente km/h in meno rispetto al valore massimo indicato dal costruttore. Regione Sardegna Pag. 4

13 Questo dato si confronta con un valore limite che normalmente è indicato in 55 km/h; al di sopra di questo valore si parla di alta velocità (a.v.) e al di sotto di bassa velocità (b.v.). Per rappresentare graficamente le categorie di sistemi di trasporto, si è ideato lo schema di Figura 1.1, dove sulle ascisse è indicata la velocità e sulle ordinate i valori di MTU. I rettangoli disegnati, indicano l area di influenza delle varie categorie. I diversi sistemi verranno indicati nelle relative posizioni tramite un ulteriore rettangolo, di colore giallo, che rappresenta semplicemente l area d influenza del sistema in oggetto. 600 MT a. MTU [pass.] VLGRT a. MT a. VLGRT a. LGRT a. VLGRT a. LGRT b. LGRT a. IGRT b. IGRT a. SGRT b. SGRT a. PRT b. SGRT b. PRT a. SGRT a. PRT b. PRT a. 55 Km/h Velocità Figura 1.1: Rappresentazione Grafica della Classificazione Regione Sardegna Pag. 5

14 2 STATO DELL ARTE DEI SISTEMI DI TRASPORTO È stata compiuta un analisi dello stato dell arte delle tecnologie e dei sistemi disponibili ad oggi sul panorama internazionale di questo tipo di applicazioni. Nei Paragrafi sono riportati i dettagli relativi le caratteristiche generali dei sistemi individuati, mentre ulteriori dettagli nelle Schede Tecniche riportate in Appendice A. Oltre al sistema tecnologico si è tenuto conto della relativa infrastruttura, poichè queste opere dovranno necessariamente essere di facile realizzazione e di minimo ingombro perchè in alcuni casi l eventuale costruzione sarà effettuata in una zona già densamente urbanizzata. Sulla base di quanto esposto, sono stati selezionati i sistemi elencati nella Tabella 2.1. Tabella 2.1: Classificazione dei Sistemi Presi in Esame Classificazione Velocità Sistema / Costruttore SGRT 7 24 IGRT b.v. - a.v. - b.v. a.v. The CABLE Linear Shuttle / Doppelmayr Cable Car SKY Train / H-Bahn Gesellschaft Train P30 / Intamin People Mover MiniMetro / Leitner Technologies (1) Monorail MVI / Bombardier Transportation LGRT VLGRT MT b.v. a.v. a.v. a.v. Shuttle II / Poma Otis MiniMetro / Leitner Technologies (2) CX 100 / Bombardier Transportation NTS APM System / IHI Crystal Mover / Mitsubishi Heavy Industries METROPOLIS / Alstom Transport LRV / Ansaldo STS VAL 208 / Siemens Small Monorail / Hitachi Rail Note: (1) di questo costruttore esistono due tipologie realizzative; in questa categoria appartiene il sistema ad agganciamento automatico. (2) Sistema ad agganciamento fisso. Regione Sardegna Pag. 6

15 Per effettuare questa classificazione si sono individuate le configurazioni più utilizzate nelle varie applicazioni già in uso; infatti, quasi tutti i sistemi, partono da configurazioni base (un vagone), raggiungendo configurazioni multiple di varia lunghezza. In Figura 2.1 vengono rappresentati graficamente i sistemi selezionati, in base allo schema di classificazione adotto. Siemens Mitsubishi IHI Hitachi Bombardier MVI Bombardier Ansaldo Alstom Poma - Otis Leitner Leitner fisso Intamin H -Bahn Doppelmayr Figura 2.1: Classificazione dei Sistemi Selezionati Regione Sardegna Pag. 7

16 La zona d influenza del sistema Poma Otis, come si può vedere della Figura 2.1, occupa parzialmente una zona vuota non appartenente a nessuna categoria, questo perchè il valore massimo della velocità del sistema (50 km/h) è vicino, ma inferiore al nostro limite di 55 km/h; inoltre, visto che è il tipico sistema a navetta, il produttore ha puntato più sulla capienza, per avere buoni valori di portata oraria che sulla frequenza. 2.1 METROPOLIS, ALSTOM TRANSPORT Il primo sistema analizzato viene realizzato da Alstom Transport; quest industria produce in realtà due tipologie si veicoli automatici: Axonis e Metropolis (VLGRT). Per il nostro studio, il più adatto, come si è riscontrato anche nella nostra ricerca (Capitolo 2), risulta essere il sistema Metropolis. Figura 2.2: Primo Metropolis per Losanna Il sistema Metropolis è un APM su gomma (Alstom Transport, 2006a) (Alstom Transport, 2006b), in grado di operare sia in modo automatico (Sistema URBALIS 300) che tramite operatore; l alimentazione del mezzo è elettrica e il contatto avviene tramite terza rotaia, può raggiungere i 60 km/h e dove è già impiegato, il servizio permette una velocità commerciale di circa 18 km/h con una frequenza massima di 120 secondi. Figura 2.3: Dimensioni Esterne Metropolis Regione Sardegna Pag. 8

17 La configurazione classica del sistema è formata da due vagoni (bidirezionali) collegati tra loro per realizzare una capacità complessiva del convoglio pari a 222 passeggeri (configurazione a 5 pass/m 2 ). 2.2 LRV, ANSALDO STS La società Ansaldo STS, nata dalla fusione di Ansaldo Signal N.V., ed Ansaldo Trasporti- Sistemi Ferroviari S.p.A., ad oggi è in grado di fornire sistemi di trasporto chiavi in mano. Il sistema sviluppato è il LRV (VLGRT) un APM con la particolarità di avere la via di corsa su ferro (Ansaldo STS, 2006). Figura 2.4: LRV in una Stazione di Copenagen L alimentazione elettrica avviene tramite la terza rotaia, il sistema permette di raggiungere la velocità massima di 80 km/h con un intervallo minimo di frequenza di 90 secondi. Ad oggi l unica configurazione è quella a tre vagoni (bidirezionali), non sono previste composizioni minori ma solo superiori. 2.3 CX-100, BOMBARDIER TRANSPORTATION Anche in questo caso sono presenti due sistemi APM con diversa tipologia della via di corsa: quella su ferro (ART) e quella gomma (CX-100) che è stata presa in considerazione in questo studio (LGRT). Regione Sardegna Pag. 9

18 Figura 2.5: CX-100 in Esercizio a Dallas Il sistema (Bombardier Transportation, 2006), ha frequenza di circa 120 secondi negli orari di punta; il parco rotabili è costituito da convogli di 2 vetture, lunghi 27,7 m che possono trasportare fino a 186 passeggeri e viaggiare ad una velocità massima di 70 km/h. La sicurezza è garantita dal Sistema CITYFLO 650 e nelle stazioni è garantita in genere dalla presenza di porte di banchina; l alimentazione è elettrica e fornita al mezzo dalla terza rotaia. 2.4 MONORAIL MVI, BOMBARDIER TRANSPORTATION Bombardier Transportation oltre a realizzare i sistemi precedentemente descritti, produce un sistema di trasporto su monorotaia, MVI (IGRT); dopo varie applicazioni nei parchi di divertimento, ha realizzato nella città di Las Vegas una monorotaia per trasporto urbano. Il sistema (Bombardier Transportation, 2006) utilizza 36 navette prive di conducente (CITYFLO 650) e collega sette stazioni distribuite lungo un tracciato di 6,4 km che, snodandosi ad Est della Las Vegas Strip, collega tra loro i più grandi complessi alberghieri e il Convention Center. Figura 2.6: Monorail MVI Regione Sardegna Pag. 10

19 Il progetto Las Vegas Monorail è il primo moderno sistema di trasporto urbano a livello mondiale costruito e gestito interamente da privati (The Monorail Society, 2006). L entrata in servizio è del Nel primo anno (Las Vegas Monorail Company, 2006), i passaggi sono stati circa 19 milioni e si calcola che negli anni successivi si stabilizzeranno attorno ai 40 milioni. 2.5 THE CABLE LINER SHUTTLE, DOPPELMAYR CABLE CAR (DCC) Questa società è parte del gruppo Garaventa, dove il core business è la costruzione di sistemi di trasporto nelle stazioni sciistiche. Partendo da queste applicazioni e con la creazione della DCC, sono riusciti ad applicare questa tecnologia più in generale (Doppelmayr Cable Car, 2006), realizzando dei convogli, in differenti configurazioni, che corrono su dei binari, dove il moto è garantito da una fune traente agganciata al di sotto del veicolo. Figura 2.7: Sistema DCC nell Aeroporto di Birmingham Questi sistemi (IGRT), ad oggi, permettono ad un solo convoglio di percorrere il senso di marcia (max lunghezza 4 km) (Toronto Airport, 2006), con una velocità,massima, di 43 km/h, inoltre il numero di stazioni non è mai superiore a tre: due capolinea e una fermata intermedia; una delle due stazioni terminali fa anche da stazione motrice, dove sono posizionati al di sotto del locale passeggeri, le varie apparecchiature necessarie come i motori (elettrici) e gli argani tenditori. La configurazione massima adottata a Las Vegas, è costituita da un convoglio formato da cinque cabine, non comunicanti tra loro, con capacità 30 passeggeri a cabina (5 pass/m 2 ). Regione Sardegna Pag. 11

20 Figura 2.8: Stazione Motrice della Linea Presente all Aeroporto di Birmingham 2.6 SKY-TRAIN, H-BAHN GESELLSCHAFT Dortmund, nel 1984 ha inaugurato il sistema (IGRT) di trasporto su monorotaia appesa denominato SAFACE (H-Bahn Gesellschaft,2006), dove, i carrelli a quattro ruote circolano all'interno di una trave scatolata con una fessura (continua) posta all intradosso, questa permette il collegamento con il vagone sottostante; il tracciato, di circa 3 km e con 5 fermate, si snoda tra la stazione ferroviaria e il distretto di Eichlinghofen, i due campus universitari (nord e sud), ed il Technologiezentrum (Università di Dortmund, 2006). La configurazione classica del convoglio comprende due cabine da 45 passeggeri (5 pass/m 2 ) non collegate tra loro; la configurazione è importante deciderla a priori per poter dimensionare, in lunghezza, le stazioni. Figura 2.9: Sezioni Tipo Sky-Train Regione Sardegna Pag. 12

21 Figura 2.10: Carrello in Manutenzione Sky-Train Il sistema, completamente automatico e permette di operare con punte di frequenza di 40 secondi ed è integrato, anche dal punto di vista tariffario, con il resto della rete di trasporto pubblico. Un infrastruttura simile è entrata in esercizio nel 2002 a Dusseldorf, attualmente in manutenzione, lungo un tracciato di 2,5 Km (4 fermate) tra l aeroporto, un importante parcheggio auto e la stazione ferroviaria. 2.7 SMALL MONORAIL, HITACHI RAIL Attualmente tutte le realizzazione di questa società, sono presenti in Giappone, il sistema (Hitachi Transportation Systems, 2001) ha la classica impostazione da monorotaia cioè travi in cemento armato, con taglio trasversale ad angolo retto (stretto lateralmente a forma di clessidra); il veicolo è appoggiato su di essa tramite quattro file di ruote portanti conduttrici (tutte pneumatiche); la fornitura di corrente elettrica avviene attraverso una rotaia percorsa da corrente e applicata lateralmente alla trave. Può essere a conduzione manuale o automatica, il modello preso in considerazione, Small Monorail (MT), può raggiungere, in linea, una velocità massima di 60 km/h, la frequenza massima è di 120 secondi e la configurazione minima di tre vagoni con una capacità di 150 passeggeri (5 pass/m 2 ) Regione Sardegna Pag. 13

22 Figura 2.11: Small Monorail (MT) 2.8 NTS APM SYSTEM, IHI Questo costruttore ha lavorato in passato in stretta collaborazione con la Mitsubishi, collaborando alla realizzazione di parti del sistema; dopo varie esperienze, l IHI ha deciso di realizzare in proprio tutto un sistema di trasporto il primo esempio è stato realizzato sul waterfront di Tokio (Yurikamome, Figura 2.12). Figura 2.12: Primo Sistema di Trasporto Realizzato dalla IHI Regione Sardegna Pag. 14

23 Il sistema (LGRT) (IHI, 2006) è simile a quello della Mitsubishi, sia dal punto di vista infrastrutturale che gestionale; i mezzi, rispetto al Crystal Mover (Paragrafo 2.11), ha un design piu semplice (Figura 2.18) e minor modularità, infatti i vari vagoni, lunghi 9 metri, sono collegati tra di loro e quindi la conformazione ad oggi è rigida. Figura 2.13: Veicolo in Esercizio a Tokyo Il sistema è un classico APM su gomma, automatico, con alimentazione elettrica tramite terza rotaia, può raggiungere i 60 km/h, con una frequenza massima di 120 secondi; a seconda dell input dati al sistema si possono avere portate comprese in un range di pass/h per senso di marcia, quindi ha un spettro di applicazione molto ampio. 2.9 TRAIN P30, INTAMIN PEOPLE MOVER Questo costruttore è specializzato in sistemi per parchi di divertimento tra le quali è presente anche la realizzazione di monorotaie. Negli ultimi anni ha creato una divisione per realizzare APM (IGRT) anche in ambito urbano; il primo impianto (Intamin People Mover), entrato in servizio nel 2004, si trova nella città di Mosca. Figura 2.14: Intamin People Mover in una Fermata di Mosca Regione Sardegna Pag. 15

24 La linea denominata M1 (The Monorail Society, 2006), da Botanicheskiy Sad a Timiryazevskaya, ha essenzialmente la funzione di collegamento tra la linea 9 (fermata Timiryazevskaya) e la 6 (la fermata Vystavochniy Sentr), della metropolitana classica, il percorso è tracciato per attraversare un importante area residenziale e servire anche il centro fieristico VDNKh. Figura 2.15: Accessibilità del Sistema La velocità massima è di 54 km/h e la frequenza massima corrisponde a 180 secondi; la composizione del treno è varia, ad oggi il sistema esistente è formato da sei cabine non comunicanti tra loro con una capacità totale di 210 passeggeri MINIMETRO, LEITNER TECHNOLOGIES Come la DCC anche la Leitner è specializzata in sistemi di risalita con trazione a fune e anche la società italiana ha incominciato a proporre APM; la particolarità presente nei loro prodotti è l agganciamento automatico (IGRT), questo sistema (Leitner Technologies, 2006) permette al mezzo di staccarsi dalla fune portante quando è in stazione e procedere lentamente per tutto il tratto della banchina per poi riagganciarsi al cavo per immettersi in linea. Il sistema, realizzato nella città di Perugia (Comune di Perugia, 2006) (MiniMetro S.p.A.), permette la sosta del mezzo e la successiva accelerazione tramite ruote motrici poste ai lati della stazione, di accelerare il mezzo per potersi ricollegare alla fune di traino. Regione Sardegna Pag. 16

25 Figura 2.16: Sistema che Permette l Agganciamento Automatico Le prestazioni del sistema, con l agganciamento automatico, portano il mezzo a una velocità massima di 30 km/h con un intervallo di frequenza intorno ai 50 secondi e una portata per vagone, unica conformazione possibile, di 50 passeggeri. Figura 2.17: Accessibilità del MiniMetro Tra i loro prodotti, ma senza progetti già realizzati, ci sono i classici sistemi a Shuttle (LGRT), cioè convogli ad agganciamento fisso. In questo caso oltre al numero di passeggeri, a seconda della conformazione, varia la velocità massima, che può raggiungere i 43 km/h CRYSTAL MOVER, MITSUBISHI HEAVY INDUSTRIES Il sistema realizzato dalla Mitsubishi (Mitubishi Heavy Industries Ltd, 2006) è il Crystal Mover (LGRT) un APM, su gomma, con guida automatica (AVP/VD device), l alimentazione è la classica terza rotaia. Regione Sardegna Pag. 17

26 Figura 2.18: Crystal Mover Il sistema permette una certa flessibilità sia nella composizione del treno, generalmente costituito da due cabine non comunicanti. La capacità del vagone è di 105 passeggeri (5 pass/m 2 ). Le portate variano a seconda del sevizio che deve svolgere, infatti è impiegato sia in ambito urbano che in quello aeroportuale; in entrambi i casi la velocità massima è di circa 70 km/h con una frequenza di 120 secondi SHUTTLE II, POMA OTIS Anche questa società si occupa di impianti di risalita e ha proposto sistemi (Poma Otis, 2006), derivanti da questi, per il trasporto di persone tramite Shuttle (LGRT). La particolarità di questo sistema è che il supporto oltre alla gomma e al ferro può essere un cuscino d aria; comunque il supporto più utilizzato resta gomma. Figura 2.19: Shuttle della Poma Otis in Stazione Regione Sardegna Pag. 18

27 Il meccanismo in tutti i casi è quello classico di un impianto a fune con un solo mezzo sul singolo binario, velocità massima di 45 km/h e configurazione tipica a singolo vagone con portata di 70 passeggeri (5 pass/m 2 ) VAL 208, SIEMENS Il sistema (VLGRT), prodotto dalla Siemens (Siemens, 2003), utilizza vetture modello VAL 208 che permettono frequenze di circa 120 secondi in orario di punta. I rotabili, generalmente sono composti da 4 vetture ma la configurazione minima è di due vagoni collegati tra loro e una capacità di 220 passeggeri (5 pass/m 2 ). Figura 2.20: APM della Siemens, Modello VAL 208 I convogli, dotati di ruote in gomma, sono in grado di viaggiare ad una velocità massima di 80 km/h, garantendo una velocità media di 32 km/h, la capacità del sistema, a seconda delle configurazioni può arrivare anche a pass/h La sicurezza, nelle stazioni, è garantita generalmente dalla presenza di porte di banchina. Regione Sardegna Pag. 19

28 3 PARAMETRI PROGETTUALI DEI SISTEMI DI TRASPORTO Descrivere tutte le tipologie possibili di APM oggi esistenti è estremamente difficile; le varie aziende costruttrici riescono ad adeguarsi alle varie necessità richieste nelle gare d appalto internazionali variando lo schema base del proprio sistema di trasporto, quindi si è preferito dare uno schema generale delle specifiche tecniche dei vari costruttori riportando nelle Schede Tecniche, allegate in Appendice A, le caratteristiche di dettaglio. Per descrivere al meglio i vari sistemi sono stati analizzati i seguenti dati : tipologie e caratteristiche dei veicoli; tipologie degli equipaggiamenti e dell alimentazione elettrica; tipologia della via e degli impianti; modalità di esercizio; costi di realizzo. Tutti questi dati sono stati suddivisi in due categorie: caratteristiche generali; caratteristiche infrastrutturali. La scelta dei parametri da analizzare è stata guidata dal fatto che nella scelta del sistema rivestono un particolare peso le caratteristiche infrastrutturali ed è quindi opportuno che i dati essenziali della via di corsa e della cabina siano disponibili. I dati raccolti sono presentati in Schede Tecniche relative ad ogni costruttore e riportate in Appendice A. Nei Paragrafi 3.1, 3.2 e 3.3, sono brevemente descritte le diverse sezioni delle Schede Tecniche. 3.1 CARATTERISTICHE GENERALI Nelle Schede Tecniche la parte riguardante gli aspetti generali del sistema è così suddivisa: Sistema tecnologico: riprende il nome con cui generalmente è definito dall azienda stessa, inoltre viene indicata una prima informazione sulla tipologia di supporto usato; Controllo del treno: vengono indicate le varie tipologie di controllo delle quali il sistema in oggetto può essere fornito; Alimentazione: tutti i sistemi hanno come alimentazione l energia elettrica, qui si vuole indicare se il moto è dato da un motore elettrico presente sul veicolo o tramite sistemi alternativi; inoltre verrà indicato, se è presente un motore elettrico, la tipologia con cui avviene l alimentazione: terza rotaia o via aerea ; Velocità massima: si indica la velocità massima che generalmente è usata in linea, ovviamente è un dato che varia dipendendo essenzialmente dal tipo di tracciato; Intervallo minimo di frequenza: viene segnato il minimo intervallo di frequenza con cui il sistema può essere messo in esercizio; Regione Sardegna Pag. 20

29 Affidabilità: è la misura della probabilità che il sistema considerato non si guasti (ovvero non presenti deviazioni dal comportamento descritto nelle specifiche) in un determinato lasso di tempo; Capacità vagone: viene indicato il numero di passeggeri trasportati facendo riferimento a un valore medio di 5 pass/m2; Lunghezza vagone: è la lunghezza della carrozza fuori tutto ; Composizione treno: viene indicato se il convoglio è costituito da vagoni separati o collegati tra loro; Configurazione minima: è il minimo numero di carrozze di cui è composto un treno; Configurazione classica: è la configurazione più utilizzata per la tipologia di sistema in oggetto; Lunghezza classica convoglio: viene indicata la lunghezza, in metri, della configurazione classica del convoglio, utile per determinare le dimensioni di massima delle stazioni (valore che verrà espresso nelle caratteristiche infrastrutturali). 3.2 CARATTERISTICHE INFRASTRUTTURALI Data la particolare importanza che hanno queste informazioni per la scelta del sistema, si sono cercati tutti quei valori utili a definire ingombri (Figura 3.1) e specifiche tecniche per la realizzazione dell infrastruttura e sono state così suddivise: Infrastruttura: la parte centrale del tracciato è particolarmente critica dal punto di vista delle disposizioni in elevato, quindi è opportuno sapere l ingombro che avranno le varie parti; qui viene indicato l ingombro del viadotto: la lunghezza (l i ) e l altezza (h i ); Cabina: corrisponde all ingombro del mezzo (l v e h v ); Ingombro complessivo: per l altezza, corrisponde alla somma dell altezza dell infrastruttura e quella della cabina, per la larghezza si indica la larghezza maggiore tra infrastruttura e cabina (l t e h t ); Larghezza totale in caso di doppio binario: i dati precedentemente descritti si riferiscono al singolo binario, qui viene indicata la larghezza totale che il sistema in oggetto deve avere in presenza di doppio binario; Interasse pilastri: viene indicata la distanza massima tra i pilastri in presenza di viadotto, quando la via di corsa può essere considerata portante ; Raggio minimo di curvatura: è il minimo valore che può essere assunto dal sistema; Pendenza massima: è il massimo valore che può essere assunto dal sistema; Lunghezza banchina: da un valore approssimativo della lunghezza delle stazioni tenendo presente la lunghezza classica del convoglio indicato tra le caratteristiche generali; Costo infrastruttura: da un valore approssimativo del costo di realizzo dell opera; Costo gestione: indica, in via approssimativa, il costo gestionale a chilometro di infrastrutture simili. Regione Sardegna Pag. 21

30 Figura 3.1: Schematizzazione della Sezione Tipo dei Sistemi di Trasporto 3.3 INFORMAZIONI AGGIUNTIVE Le Schede Tecniche sono completate con l inserimento di altri dati: l indicazione dei siti dove il sistema di trasporto è in esercizio o in fase di realizzazione; l indicazione della posizione nella classificazione dei sistemi di trasporto descritta precedentemente; riferimenti utilizzati per la determinazione dei vari dati. Figura 3.2: Parziale della Scheda Tecnica, Informazioni Aggiuntive Per concludere, si precisa che nelle Schede Tecniche allegate, possono comparire due sigle: n.d. (non disponibile): viene generalmente indicato dove il dato non è stato reperito. Questo è accaduto ad esempio per quanto riguarda alcuni costi dell infrastruttura, in particolare dove la via di corsa del sistema non è portante e quindi è legata alle caratteristiche del luogo e alla linea; Regione Sardegna Pag. 22

31 n.n. (non necessario): viene inserito dove il valore o la specifica tecnica, nei vari casi analizzati, non è presente perchè non era richiesta; classico caso sono i sistemi monorotaia, dove l infrastruttura a raso non è mai realizzata. Regione Sardegna Pag. 23

32 4 I SISTEMI TRANVIARI 4.1 TRAM TRADIZIONALI SU FERRO La moderna tranvia è un sistema di trasporto a guida vincolata in sede superficiale (riservata e promiscua), che rispetto alla tranvia tradizionale consente velocità commerciali e portate superiori grazie ad adeguati provvedimenti di protezione della sede, atti a ridurre le interferenze del sistema con il restante traffico veicolare e pedonale. I tram su ferro sfruttano come vincolo della via di corsa binari a scartamento ferroviario per lo più ordinario (1435 mm). Il mercato settoriale è stato caratterizzato negli ultimi anni da politiche di concentrazione industriale da cui sono emersi quattro soggetti principali a livello europeo: Alstom (Schede tecniche e 4.1.2); Ansaldo (Scheda tecnica 4.1.3); Bombardier (Scheda tecnica 0); CAF (Scheda tecnica 4.1.5); Siemens (Scheda tecnica 4.1.6). Ciascuno di essi ha cercato di mettere ordine all'interno della produzione industriale delle varie componenti assorbite, cercando di portare avanti i cosiddetti "tram standard", ossia modelli caratterizzati da adattabilità, componibilità e modularità tali da potere essere facilmente adattati alle specifiche esigenze richieste dai committenti. Attualmente l'incidenza dei tram i tram standard si attesta attorno al 70% della produzione totale. La distinzione tecnica più significativa tra i modelli di tram sul mercato riguarda l'altezza del pianale rispetto al piano del ferro.i tram più vicini ai modelli tradizionali sono quelli a pianale parzialmente ribassato (partial low floor car), in cui i carrelli ruotano rispetto alla cassa. Rispetto ai tram tradizionali, in cui il pianale sui carrelli motori poteva arrivare ad altezze fino a 900 mm rispetto al piano del ferro, quelli di recente concezione riescono a limitare tale dislivello all'ordine dei 600 mm, mentre il resto della superficie del tram ha un pianale ad un'altezza dell'ordine dei 350 mm. Di concezione più innovativa sono i tram a pianale completamente ribassato (full low floor car), in cui il pavimento interno ha mediamente altezza di 350 mm; questo è ottenuto adottando carrelli non convenzionali, ossia che non ruotano rispetto alla cassa, e frazionando il tram in numerose piccole casse, alcune delle quali poggiano su un carrello, mentre altre, prive di carrello, sono sospese fra le casse con carrello. La prima famiglia di tram massimizza le prestazioni cinematiche e l'affidabilità, la seconda privilegia l'accessibilità e la fruibilità degli spazi del mezzo. In generale tutti i principali modelli commercializzati hanno la possibilità di essere sia bidirezionali sia unidirezionali; occorre sottolineare come se da un lato i bidirezionali hanno certamente una maggiore flessibilità di esercizio, dall'altro questo aspetto si sconta perdendo alcuni posti interni a sedere rispetto a quelli monodirezionali, in conseguenza della necessità di avere le porte su entrambi lati del mezzo. Per quanto riguarda lo scartamento, viene solitamente adottato quello tradizionale (1435 mm); è tuttavia possibile adottare scartamenti ridotti (1000 mm o altro) oppure anomali, qualora le particolari esigenze del committente lo richiedano. Regione Sardegna Pag. 24

33 4.1.1 ALSTOM - CITADIS SERIE 01 Produttore ALSTOM Modello Citadis Nazione Francia Città Dublino, Montpellier-L1, Orleans N casse per convoglio Mod. 301: 3 Mod. 401: 5 Rodiggio Mod. 301: (Bo)(2)(Bo) Mod. 401: (Bo)(Bo)(Bo) Geometria Lunghezza (m) Mod. 301: 30 Mod. 401: 40 Larghezza (m) Altezza (m) 3.27 Altezza pianale (cm) 35 (porte)-60 Scartamento (mm) Passeggeri (tot) Mod. 301: 253 Mod. 401: 350 Passeggeri (seduti) Mod. 301: 58 Mod. 401: 86 Peso a tara (t) (assiale) circa 10 Trazione Tipo di motore Corrente Tipo di alimentazione Potenza (kw) Mod. 301: Mod. 401: Cinematica Velocità max (km/h) 80 Accelerazione (m/sec²) 1.2 Decelerazione (m/sec²) -- Min raggio orizzontale (m) 18 Asincrono 750 V CC Linea aerea e APS (Alimentation Par Soil) Max gradiente verticale (%) -- Note pianale parzialmente ribassato Regione Sardegna Pag. 25

34 4.1.2 ALSTOM - CITADIS SERIE 02 Produttore ALSTOM Modello Citadis Nazione Francia Città Angers, Barcellona, Bordeaux, Grenoble, Le Mans, Lione, Montpellier-L2, Mulhouse, Nizza, Parigi T2- T3, Reims, Valenciennes N casse per convoglio Mod. 202: 3 Mod. 302: 5 Mod. 402: 7 Rodiggio Mod. 202: (Bo)(Bo) Mod. 302: (Bo)(2)(Bo) Mod. 402: (Bo)(Bo)(2)(Bo) Geometria Lunghezza (m) Mod. 202: 22 Mod. 302: 40 Mod. 402: 30 Larghezza (m) Altezza (m) Altezza pianale (cm) 35 Scartamento (mm) Passeggeri (tot) Mod. 202: 22 Mod. 302: 5 Mod. 402: 7 Passeggeri (seduti) Mod. 202: 3 Mod. 302: 5 Mod. 402: 7 Peso a tara (t) (assiale) circa 10 Trazione Tipo di motore asincrono Corrente 750 V CC Tipo di alimentazione Linea aerea e APS (Alimentation Par Soil) Potenza (kw) Mod. 202: Mod. 302: Mod. 402: Cinematica Velocità max (km/h) 70 Accelerazione (m/sec²) 1.2 Decelerazione (m/sec²) -- Min raggio orizzontale (m) 18 Max gradiente verticale (%) -- Note pianale totalmente ribassato Regione Sardegna Pag. 26

35 4.1.3 ANSALDO - SIRIO Produttore ANSALDO Modello Sirio Nazione Italia Città Atene, Bergamo, Birmingham, Firenze, Milano, Napoli N casse per convoglio da 5 a 7 Rodiggio (Bo)(2)(Bo) - (Bo)(2)(2)(Bo) Geometria Lunghezza (m) da 29.9 a Larghezza (m) 2.40 Altezza (m) Altezza pianale (cm) 35 Scartamento (mm) 1435 Passeggeri (tot) da 202 a 285 Passeggeri (seduti) da 50 a 71 Peso a tara (t) -- Trazione Tipo di motore asincrono Corrente 750 V CC Tipo di alimentazione Linea aerea Potenza (kw) 4 106(*) Cinematica Velocità max (km/h) 70 Accelerazione (m/sec²) 1.0 Decelerazione (m/sec²) -- Min raggio orizzontale (m) 15 Max gradiente verticale (%) -- Note * dato riferito al tram di Milano Regione Sardegna Pag. 27

36 4.1.4 BOMBARDIER - FLEXITY OUTLOOK Produttore BOMBARDIER Modello Flexity Outlook Nazione Canada Città Ginevra, Marsiglia, Milano, Palermo, Oporto, Strasburgo, Valencia N casse per convoglio 5 Rodiggio (Bo)(Bo)(2)(Bo) Geometria Lunghezza (m) 32.5 Larghezza (m) 2.40 Altezza (m) 3.50 Altezza pianale (cm) 34 Scartamento (mm) 1435 Passeggeri (tot) 251 Passeggeri (seduti) 56 Peso a tara (t) circa 40 Trazione Tipo di motore Asincrono Corrente 750 V CC Tipo di alimentazione Linea aerea Potenza (kw) Cinematica Velocità max (km/h) 70 Accelerazione (m/sec²) 0.8 Decelerazione (m/sec²) 0.8 Min raggio orizzontale (m) 20 Max gradiente verticale (%) 6 Note scheda tecnica riferita al tram di Palermo; modello disponibile da 3 a 7 casse Regione Sardegna Pag. 28

37 4.1.5 CAF - EUSKOTREN Produttore CAF Modello Euskotren Nazione Spagna Città Amsterdam L51, Bilbao, Siviglia, Velez Malaga N casse per convoglio 5 Rodiggio (Bo)(Bo)(2) Geometria Lunghezza (m) 24.4 Larghezza (m) 2.40 Altezza (m) 3.30 Altezza pianale (cm) 30 (porte)-56 Scartamento (mm) 1000 Passeggeri (tot) 192 Passeggeri (seduti) 44 Peso a tara (t) 34.6 Trazione Tipo di motore Asincrono Corrente 750 V CC Tipo di alimentazione Linea aerea Potenza (kw) 416 Cinematica Velocità max (km/h) 70 Accelerazione (m/sec²) 1.18 Decelerazione (m/sec²) 1.25 Min raggio orizzontale (m) 15 Max gradiente verticale (%) 6 Note scheda tecnica riferita al tram di Bilbao Regione Sardegna Pag. 29

38 4.1.6 SIEMENS - COMBINO PLUS Produttore SIEMENS Modello Combino Plus Nazione Germania Città Amsterdam, Lisbona, Potsdam, Poznan N casse per convoglio da 3 a 7 Rodiggio (Bo)(2)(Bo) Geometria Lunghezza (m) Larghezza (m) Altezza (m) Altezza pianale (cm) 30 Scartamento (mm) Passeggeri (tot) Passeggeri (seduti) Peso a tara (t) (assiale) 10 Trazione Tipo di motore Asincrono Corrente 600 V CC-750 V CC Tipo di alimentazione Linea aerea Potenza (kw) Cinematica Velocità max (km/h) 70 Accelerazione (m/sec²) -- Decelerazione (m/sec²) -- Min raggio orizzontale (m) 15 Max gradiente verticale (%) -- Note * modello in uso a Budapest e Lisbona, derivato dal Combino Regione Sardegna Pag. 30

39 4.2 SISTEMI INNOVATIVI SU GOMMA Tra i sistemi di trasporto più innovativi vi sono i veicoli su gomma a via guidata. Essi sono spesso denominati "sistemi intermedi", per via delle loro caratteristiche tecnologiche affini rispetto tanto alle filovie quanto alle tranvie; specie in Francia, sono anche denominati con la sigla di TRG, acronimo di "transport routier guidé". Il concetto di tram su gomma è molto recente (alcuni modelli sono in attesa di entrare per la prima volta in esercizio proprio in questi mesi) e nasce dall'idea di adottare un mezzo flessibile e reversibile, che funzioni prevalentemente in modalità vincolata (con evidenti vantaggi in termini di affidabilità di esercizio, di precisione e di minimizzazione dell'ingombro della via di corsa), ma che, all'occorrenza, possa avere un funzionamento in sede promiscua e, talora, con alimentazione autonoma (per esempio con una propria trazione non alimentata da catenaria ma da batterie di accumulo). Questa prerogativa si sposa del resto bene con le realtà dei centri storici di molte città, in cui da un lato le caratteristiche dimensionali del tessuto viario e dall'altro le necessarie cautele nell'inserimento urbanistico delle rete di trasporto possono rendere assai problematica l'adozione di infrastrutture più pesanti (ad esempio tranvie tradizionali su ferro). Questo genere di veicolo è su gomma, il che consente generalmente di avere alti standard di comfort a bordo e ottime prestazioni cinematiche (basti pensare alla possibilità di avere bassi raggi di curvatura orizzontali e a quella di superare forti pendenze verticali, anche superiori al 10%). Il tipo di vincolo dei tram su gomma presenti sul mercato a livello internazionale ne caratterizza e identifica in maniera specifica il singolo prodotto. In quest'ottica, possono essere segnalati quattro sistemi principali: Phileas (prodotto da APS), a guida magnetica (scheda tecnica 4.2.1); GLT (prodotto da Bombardier), a guida meccanica mediante rotaia centrale (scheda tecnica 4.2.2); Civis (prodotto da Irisbus), a guida ottica (scheda tecnica 4.2.3); TransLohr (prodotto da Lohr), a guida meccanica mediante rotaia centrale (scheda tecnica 0). Regione Sardegna Pag. 31

40 4.2.1 APTS - PHILEAS Produttore APTS Modello Phileas Nazione Olanda Città Douai, Eindhoven N casse per convoglio 2 3 Rodiggio - - Geometria Lunghezza (m) Larghezza (m) 2.50 Altezza (m) 3.12 Altezza pianale (cm) 34 Scartamento (mm) -- Passeggeri (tot) Passeggeri (seduti) Peso a tara (t) Trazione Tipo di motore Corrente -- Tipo di alimentazione -- Potenza (kw) Cinematica Velocità max (km/h) 80 Accelerazione (m/sec²) 1.3 Decelerazione (m/sec²) -- Min raggio orizzontale (m) 11.8 Termico a GPL Max gradiente verticale (%) 13 Note sistema a guida magnetica Regione Sardegna Pag. 32

41 4.2.2 BOMBARDIER - GLT Produttore BOMBARDIER Modello GLT Nazione Canada Città Caen, Nancy N casse per convoglio 3 Rodiggio - Geometria Lunghezza (m) 24.5 Larghezza (m) 2.50 Altezza (m) 3.38 Altezza pianale (cm) 35 Scartamento (mm) -- Passeggeri (tot) 149 Passeggeri (seduti) 40 Peso a tara (t) 25 Trazione Tipo di motore -- Corrente 600 V CC-750 V CC Tipo di alimentazione Linea aerea Potenza (kw) Cinematica Velocità max (km/h) 70 Accelerazione (m/sec²) 1.2 Decelerazione (m/sec²) -- Min raggio orizzontale (m) 12 2x150 Max gradiente verticale (%) 13 Note singola rotaia centrale Regione Sardegna Pag. 33

42 4.2.3 IRISBUS - CIVIS Produttore IRISBUS Modello Civis Nazione Italia-Francia Città Bologna, Clermont Ferrand, Rouen N casse per convoglio 2 Rodiggio - Geometria Lunghezza (m) 18.5 Larghezza (m) 2.55 Altezza (m) 3.30 Altezza pianale (cm) 34 Scartamento (mm) -- Passeggeri (tot) 130 Passeggeri (seduti) 30 Peso a tara (t) 19.2 Trazione Tipo di motore -- Corrente 600 V CC-750 V CC Tipo di alimentazione Linea aerea Potenza (kw) Cinematica Velocità max (km/h) 70 Accelerazione (m/sec²) -- Decelerazione (m/sec²) -- Min raggio orizzontale (m) 12 4x80 Max gradiente verticale (%) Note veicolo a guida ottica; possibile alimentazione diesel Regione Sardegna Pag. 34

43 4.2.4 LOHR INDUSTRIE - TRANSLOHR Produttore LOHR Modello TransLohr STE2, STE3, STE4 e STE5 Nazione Francia Città Clermont Ferrand, L'Aquila, Venezia, Padova N casse per convoglio Mod. STE2: 2 Mod. STE3: 3 Mod. STE4: 4 Mod. STE5: 5 Rodiggio -- Geometria Lunghezza (m) Mod. STE2: 18 Mod. STE3: 25 Mod. STE4: 32 Mod. STE5: 39 Larghezza (m) 2.20 Altezza (m) 2.95 Altezza pianale (cm) 25 Scartamento (mm) -- Passeggeri (tot) Mod. STE2: 2 Mod. STE3: 3 Mod. STE4: 4 Mod. STE5: 5 Passeggeri (seduti) Mod. STE2: 2 Mod. STE3: 3 Mod. STE4: 4 Mod. STE5: 5 Peso a tara (t) Mod. STE2: 2 Mod. STE3: 3 Mod. STE4: 4 Mod. STE5: 5 Trazione Tipo di motore Asincrono Corrente 750 V CC Tipo di alimentazione Linea aerea Potenza (kw) Mod. STE2: 1 200; altri: Cinematica Velocità max (km/h) Mod. STE2: 70 Mod. STE3: 70 Mod. STE4: 70 Mod. STE5: 60 Accelerazione (m/sec²) 1.3 Decelerazione (m/sec²) -- Min raggio orizzontale (m) 10.5 Max gradiente verticale (%) 13 Note singola rotaia centrale CLB/ADZ:ol Regione Sardegna Pag. 35

44 RIFERIMENTI Alstom Transport, 2006a, A fully automatic rubber-tired metro for Lausanne, sito WEB: Alstom Transport, 2006b, Soluzioni per il Trasporto Urbano, sito WEB: Ansaldo STS, 2006, sito WEB: Autori Vari, 2004, Planner s guide 2004/2005 to Automated People Movers, Trans 21. Bombardier Transportation, 2006, sito WEB: Comune di Perugia, 2006 sito WEB: D Appolonia, 2005a, Documento No H1 Rev. 0, Dicembre. D Appolonia, 2005b, Documento No H2 Rev. 1, Settembre. Doppelmayr Cable Car, 2006, sito WEB: Catalano Giuseppe M., Lombardo Salvatore, 1995, L analisi Costi Benefici nelle Opere Pubbliche ed Elementi di Analisi Multicriteri, Dario Flaccovio Editore. H-Bahn Gesellschaft, 2006, sito web: Hitachi Transportation Systems, 2001, New Solution for Urban Traffic: Small-type Monorail System, sito WEB: IHI, 2006, Brochure Informativa. Intamin People Mover, 2006 sito WEB: James A. Talley, Ernst Pamela L., Ralph Jackson, 1991, Automated People Mover in the Family of Transit Modes, America Society of Civil. Las Vegas Monorail Company, 2006 sito WEB: Leitner Technologies, 2006 sito WEB: Marcello Liberatore, 1994, Sistemi di Trasporto di massa e tecnologie innovative, Masson. Minimetrò S.P.A., 2006 sito WEB: Mitsubishi Heavy Industries Ltd., 2003, Technical Review Vol.40 No.3, sito WEB: Poma Otis, 2006 sito WEB: Regione Sardegna Pag. R-1

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