SEMICONDUTTORI PER LA FOTONICA

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "SEMICONDUTTORI PER LA FOTONICA"

Transcript

1 L arkengemma, o archepietra di Thrain, era la più grande gemma mai scoperta nella Montagna Solitaria. Era come un globo dalle mille facce; splendeva come argento alla luce del fuoco, come acqua al sole, come neve sotto le stelle e come la pioggia sopra la luna. - J.R.R. Tolkien_ Lo Hobbit SEMICONDUTTORI PER LA FOTONICA

2 I SEMICONDUTTORI PER LA FOTONICA I semiconduttori utilizzati per la fotonica sono quelli a GAP DIRETTO. Vediamo perché. Il semiconduttore va considerato come un sistema a due livelli in cui gli elementi che transiscono sono gli elettroni. I due livelli sono la banda di valenza e quella di conduzione. Una transizione radiativa, che coinvolge un elettrone, una lacuna ed un fotone è un urto elastico in cui bisogna conservare sia l'energia che la quantità di moto. Poiché il fotone praticamente non possiede quantità di moto, la transizione elettrone-lacuna deve essere a parità di quantità di moto. Questo non è possibile nel Silicio, che ha un gap indiretto. Infatti ha il massimo della banda di valenza (attorno al quale si raccolgono le lacune) per K = 0, mentre il minimo della banda di conduzione (attorno al quale si raccolgono gli elettroni) cade per K diverso da 0 in direzione [100]. Infatti nel silicio le ricombinazioni sono coadiuvate dalle trappole in mezzo al gap. Per avere una transizione diretta banda-banda ci vorrebbe una collisione a 4 : elettrone, lacuna, fotone e fonone, assai poco probabile. Nella figura seguente sono illustrate le transizioni elettrone-lacuna per un semiconduttore a gap diretto (sinistra) ed indiretto (destra). Quindi le transizioni dirette radiative possono avvenire solo nei semiconduttori a gap diretto, ovvero i semiconduttori composti, come il GaAs, GaP, InP, InAs, AlAs ed altri, strutturati da una alternanza reticolare di un elemento del gruppo III e di un elemento del gruppo V. La figura seguente illustra una mappa del valore del gap proibito del semiconduttore in funzione della costante reticolare per i principali semiconduttori a gap diretto.

3 Nella figura precedente è disegnato un quadrilatero irregolare i cui vertici sono i 4 semiconduttori binari, GaAs, GaP, InP e InAs. I confini tracciati del quadrilatero sono le curve dei semiconduttori ternari, composti da un elemento fisso del gruppo III (o del gruppo V) e due elementi del gruppo V (III) a diverse percentuali molari. Come si vede dalla figura seguente, la curva che unisce due binari è marcata da un parametro x per cui un punto intermedio è la posizione di un semic. ternario. Per esempio, i punti della curva che unisce InP e InAs sono quelli che corrispondono al semiconduttore ternario InAs x P 1-x. I punti interni al quadrilatero sono invece relativi ai semiconduttori quaternari, in cui gli elementi di entrambi i gruppi III e V sono presenti tutti e due in diverse percentuali molari x e y. Ad esempio In x Ga 1-x As y P 1-y. Una linea particolare è quella che unisce GaAs con AlAs che nel grafico si presenta praticamente verticale perché i due composti hanno la stessa costante reticolare. Da un punto di vista tecnologico operare con i semiconduttori composti è assai più problematico del Silicio. Infatti la costruzione di strati epitassiali implica una maggiore quantità di difetti nel reticolo cristallino: oltre ai consueti difetti del silicio (mancanza di un atomo di silicio, atomo di silicio fuori reticolo) i sem. composti hanno anche le dislocazioni in cui nel reticolo, al posto dell'elemento del gruppo III è capitato un elemento del gruppo V e viceversa. Queste dislocazioni, che possono comportarsi sia da drogante P che da drogante N, sono in percentuale maggiore nei composti che hanno più componenti (Binario < Ternario < Quaternario) Oltre a ciò la deposizione di strati epitassiali da fase vapore implica l'uso di precursori gassosi organici di arsenico e fosforo, gas quanto mai tossici e pericolosi. GUADAGNO OTTICO SPECIFICO PER I SEMICONDUTTORI. Preliminarmente bisogna chiarire l'ambito energetico dei portatori coinvolti nella transizione dovuta ad un fotone di energia hn, con l'aiuto della seguente figura. Essendo la transizione a parità di K ad ogni valore di hn corrisponde un valore di K diverso. I livelli di arrivo-partenza della transizione sono E b in banda di conduzione ed E a in banda di valenza per cui vale: E b = E C + ħ 2 K 2 / 2m* e E a = E V - ħ 2 K 2 / 2m* h hn = E b -E a = Eg +ħ 2 K 2 / 2m* e + ħ 2 K 2 / 2m* h I portatori coinvolti nella transizione sono in corrispondenza dei due intervalli infinitesimi de b e de a i quali non hanno lo stesso spessore avendo le bande concavità diverse. Per definire l'andamento del guadagno ottico specifico nei semiconduttori, conviene riferirsi ad un solido posto allo zero assoluto dapprima in condizioni di equilibrio. A questa temperatura le funzioni di Feri-Dirac sono dei gradini.

4 1 h Eg 2 h Eg 3 h Eg Nella figura le transizioni sono le frecce in grigio. Nel caso 1 si ha trasparenza passiva perché l'energia del fotone è piccola per coinvolgere sia elettroni che lacune. Nel caso 2 si ha ancora trasparenza passiva perché per K = 0 le densità di stati sono nulle. Nel caso 3 si possono avere soltanto assorbimenti, quindi guadagno ottico negativo crescente al crescere di hn secondo la legge quadratica che governa le densità di stati. Supponiamo che il solido allo zero assoluto sia fuori dall'equilibrio per mezzo di una eccitazione esterna che riempie la banda di conduzione fino al quasi livello di Fermi Fn e svuota quella di valenza fino a Fp. 1 h Eg 2 h Eg 3 Eg h Fn Fp 4 h Fn Fp 5 h Fn Fp Nel caso 1 e caso 2 sia ha ancora trasparenza passiva. Nel caso 3 si possono avere soltanto emissioni stimolate in quanto la banda di conduzione in corrispondenza di E b è piena mentre la banda di valenza in corrispondenza di E a è vuota. Si ha quindi guadagno ottico positivo crescente con legge quadratica. Il caso 4 è una trasparenza attiva in quanto gli intervalli di energia de b e de a sono per metà pieni e per l'altra metà vuoti ed il guadagno ottico è 0. Nel caso 5 si hanno solo assorbimenti. Quindi si può avere guadagno ottico positivo soltanto se Fn-Fp è maggiore di Eg. Il picco di guadagno è tanto maggiore quanto maggiore è Fn-Fp. Le curve sono parametrizzate con Fn-Fp ma si

5 possono parametrizzare anche con la quantità totale di portatori n. Naturalmente, a temperatura ambiente, le quantità di portatori dipendono, oltre che dalle densità di stati, anche dalle rispettive funzioni di Fermi-Dirac, per cui le curve di guadagno si stondano come quelle in figura seguente. L'espressione completa del guadagno può essere la seguente, dove Z è una costante che contiene parametri come la media delle masse efficaci ed altri derivanti dalla densità di stati ridotta, ovvero la densità di stati coinvolti nella transizione: [ b a ] g ( hn ) = Z hn - Eg fn( E ) - fp( E ) Se parametrizziamo le curve con n, anziché con Fn-Fp, e consideriamo soltanto il massimo della curva di guadagno, possiamo giungere ad una formula più semplice derivata dalla seguente curva del massimo di guadagno. E' una curva lineare molto ripida con pendenza B e dove n TH è la concentrazione di portatori per la trasparenza corrispondente al caso 2 dei due esempi precedenti.

6 INVERSIONE DI POPOLAZIONE - STRUTTURA DEI DISPOSITIVI FOTONICI Per un semiconduttore la situazione equivalente per l'inversione di popolazione è la condizione per cui nello stesso luogo sono presenti contemporaneamente tanti elettroni liberi e tante lacune. L'unico luogo in cui questo avviene è nella zona di svuotamento di una giunzione P-N molto drogata da entrambi i lati e con una forte polarizzazione diretta. La forte polarizzazione deriva dal fatto che i due livelli di Fermi devono essere posizionati nella zone neutre all'interno delle rispettive bande e la tensione applicata deve essere maggiore del gap. Infatti in corrispondenza della interfaccia svuotata (zona grigia nella figura), i molti elettroni in BC e le molte lacune in BV sono costituiti dai portatori che transitano per effetto della corrente di diffusione. In corrispondenza delle zone neutre non si ha inversione di popolazione perché o si hanno tante lacune e pochi elettroni (lato P) oppure tanti elettroni e poche lacune (lato N). Tutto questo è evidenziato nella figura seguente che illustra un'omo-giunzione p-n polarizzata direttamente. In condizioni stazionarie, i flussi di elettroni e lacune costituiscono il rifornimento di cariche che vengono perse per le ricombinazioni rappresentate dalle frecce verticali nere. Quindi la zona intermedia in grigio è quella in cui sussiste l'inversione di popolazione ed in cui il guadagno ottico specifico è maggiore di zero. Tuttavia in pratica il diodo ad omo-giunzione non può funzionare se non a temperature bassissime. Infatti, come si vede dalla figura di sopra, per mantenere l'inversione di popolazione al centro, le correnti di portatori devono supportare anche le ricombinazioni laterali nelle zone di diffusione dove il guadagno ottico sarebbe minore di zero, essendoci una inversione di popolazione negativa. La corrente sarebbe talmente elevata da fondere il cristallo. Per limitare dunque la corrente necessaria per instaurare l'inversione di popolazione bisogna fare in modo da inibire le code di diffusione dei portatori all'interno delle zone neutre. Questo si fa sostituendo il diodo ad omo-giunzione con un diodo a doppia etero-giunzione illustrato nella figura seguente. E' costituito da uno strato sottile di un semiconduttore a basso gap (CORE oppure AREA ATTIVA) posto tra due strati a semiconduttore ad a alto gap diversamente drogati (CLADDING P e CLADDING N). Nella figura in alto a destra si vede la struttura fortemente polarizzata direttamente. Si nota che i salti quantici delle bande di conduzione e di valenza ai confini del core, causati dalla disparità dei gap, provocano delle barriere che impediscono la diffusione di entrambi i tipi di portatori oltre la zona di core. Le ricombinazioni avvengono esclusivamente nel core il cui spessore è d ed è perfettamente impostato tecnologicamente. Le correnti di elettroni e lacune devono supportare soltanto queste ricombinazioni. La doppia etero-struttura consente quindi di realizzare un perfetto confinamento elettrico verticale dei portatori all'interno del core dove si realizza

7 l'inversione di popolazione e dove si producono e si amplificano i fotoni. Oltre a ciò la doppia etero-giunzione possiede un altro straordinario vantaggio. Nella figura seguente a sinistra viene riportato anche il profilo di indice di rifrazione lungo l'asse del dispositivo. Il semic. ad alto gap possiede un indice di rifrazione ben inferiore a quello con basso gap proprio in virtù della relazione che lega l'indice di rifrazione alla costante reticolare e quindi al gap del semiconduttore. Il profilo è quello di una fibra SIF. La struttura è quindi in grado di confinare i fotoni all'interno del core venendo quindi a realizzare un forte confinamento ottico verticale per i fotoni. Nella figura sopra a destra è illustrata 'in nuce' la struttura della doppia etero-giunzione. STRUTTURA TECNOLOGICA COMPLETA DEI DISPOSITIVI FOTONICI La struttura tecnologica completa dei dispositivi fotonici è illustrata nella figura seguente (relativa alla terza finestra di attenuazione). A partire dal basso si hanno i seguenti strati. METALLIZZAZIONE LATO N. E' estesa su tutta la superficie inferiore del chip in modo da assicurare il migliore contatto termico per lo smaltimento del calore in eccesso verso il package. SUBSTRATO. E' formato da semiconduttore binario drogato n+ realizzato con la tecnica di crescita Chokralsky intrinsecamente 'sporca', ricca di difetti ed impurezze. BUFFER. Spesso strato epitassiale drogato n+ in semiconduttore uguale al substrato. Serve a tenere lontana la zona attiva dalla sorgente di difetti ed impurezze dovuta al substrato. N-CLADDING. Strato epitassiale in semiconduttore ad alto gap drogato n+. ATTIVO (CORE) strato epitassiale attivo in semiconduttore a basso gap, generalmente drogato p. P-CLADDING. Strato epitassiale in semiconduttore ad alto gap drogato p+. CAP. Sottile strato epitassiale in semiconduttore a basso gap drogato p++. Il suo ruolo è quello di realizzare un contatto il più possibile ohmico tra metallo e semiconduttore. DIELETTRICO. Serve a definire la geometria del contatto superiore. METALLIZZAZIONE LATO P. Si estende lungo una sottile striscia in corrispondenza del centro dell'area attiva in modo da aumentare il più possibile la densità di corrente di iniezione non aumentando nel contempo la corrente totale.

8 EQUAZIONE DI CONTINUITA' PER I SEMICONDUTTORI La relazione seguente è l'equazione di continuità per i portatori in un materiale generico. Questa va ora tradotta nei termini propri dei semiconduttori. dn dt = N ( ) R - s n ( N N ) I t - hn n Il parametro variabile è ora n concentrazione dei portatori in banda di conduzione. In condizioni di alta iniezione possiamo porre p, concentrazione di lacune in banda di valenza uguale ad n. Il termine di pompaggio R21 nel semiconduttore equivale all'azione della densità di corrente di iniezione J che rifornisce le bande delle cariche che vengono perse nel core per emissione spontanea radiativa ed emissione stimolata. Quindi il termine di pompaggio è dato da J/qd, dove d è lo spessore dell'area attiva. Oppure anche da I/qV, dove I è la corrente totale e V il volume dell'area attiva. Al termine della ricombinazione spontanea va sostituita una funzione polinomiale U(n) di questo tipo: n U ( n) c1 c2 n c3 n t 2 3 = + +» SRH n t s la quale tiene conto: della ricombinazione non radiativa, con coefficiente c1, proporzionale ad n; della ricombinazione spontanea radiativa, con coefficiente c2, proporzionale ad n*p e quindi ad n 2 ; della ricombinazione Auger, con coefficiente c3 di entità molto bassa, consistente nella collisione tra due elettroni con diverso k ed una lacuna (collisione assai poco probabile) che danno luogo all'emissione di un fotone. Il termine è proporzionale ad n 2 *p e quindi ad n 3. In prima approssimazione si può sostituire tale funzione con il solo termine del decadimento spontaneo radiativo n/t s. Per il termine delle emissioni stimolate, si può fare l'approssimazione di usare il valore massimo del guadagno ottimo specifico g MAX ed introdurre P, densità volumetrica di fotoni, al posto della intensità luminosa. Per cui ponendo g MAX = B (n-n th ) e A = B*(c/n) n=indice di rifrazione c= velocità della luce nel vuoto il termine di emissione stimolata ed assorbimento diventa A (n-n th ) P In conclusioni l'equazione di continuità dei portatori per i semiconduttori diventa la seguente. dn J = -U ( n) - A( n - nth) P dt qd Da questa relazione, vista in condizioni stazionarie ovvero con il primo membro posto a zero e la corrente di pompaggio costante, deriva un assunto importante che sarà da guida in tutte le future applicazioni. Se aumentano i fotoni, i portatori devono diminuire. Se i fotoni diminuiscono, i portatori devono aumentare. PIU' FOTONI, MENO PORTATORI PIU' PORTATORI, MENO FOTONI

9 CORRENTE DI SOGLIA PER IL GUADAGNO POSITIVO Per quanto riguarda la corrente necessaria per raggiungere la condizione di trasparenza attiva questa è, in linea di principio dipendente dallo spessore dell'area attiva. Infatti dalla equazione di continuità per i portatori, ponendosi in condizioni di trasparenza (N=Nth), il contributo della emissione stimolata e assorbimento è nullo per cui la corrente deve supportare soltanto la ricombinazione spontanea all'interno del core. Jth Nth = qd t s Nth d Jth q s Quindi sembrerebbe che la densità di corrente di soglia fosse lineare con lo spessore d. In realtà non è così per ogni valore di d, come si evince dalla figura seguente a destra. Poiché di fatto l'area attiva corrisponde al core della fibra, al diminuire del core aumenta la percentuale di energia radiante (fotoni) che viaggiano nei cladding, mentre gli elettroni sono rigidamente confinati nel core. Diminuisce cioé il Fattore di confinamento G dato dal rapporto tra i fotoni (l'energia) che viaggiano nel core e quelli totali. Per questa ragione la Jth tende ad aumentare al diminuire di d e si ha un valore minimo per la densità di corrente di soglia in corrispondenza di d = 0,4-0,5 microns. CARATTERISTICA ESTERNA DI PILOTAGGIO DEL LASER E SUE PATOLOGIE Consideriamo un dispositivo laser con cavità Fabry-Perot e scriviamo i bilanci di portatori e fotoni. Per i portatori: dn J n = - - A( n - nth) P dt qd t s Per i fotoni all'interno della cavità: dp n P = GA( n - nth) P + b - dt t s t p Dove G è fattore di confinamento, b è la frazione di fotoni spontanei che si incanalano nella guida, t p è il tempo di vita medio dei fotoni all'interno della cavità Fabry-Perot e t s il tempo di vita medio radiativo. Ponendo a zero i due primi membri, si ottiene per la densità di fotoni, considerando che n=n th. t p G P = ( J - Jth) + b n qd th t p t s Come si vede è una relazione lineare in funzione di J il cui grafico è riportato nella figura seguente a sinistra. La pendenza nel tratto di super-radianza è detta slope efficiency e vale t p G/qd.

10 La figura a destra riproduce la stessa curva in cui sono riportati gli spettri di emissione della luce laser in corrispondenza di varie correnti di polarizzazione. Tutti gli spettri hanno a comune lo stesso asse delle ascisse in lunghezza d'onda. Si noti quindi che, all'aumentare della corrente di iniezione il picco centrale dell'emissione tende ad aumentare ed aumenta altresì la coerenza della emissione, ma il picco centrale tende a spostarsi verso il rosso. Questo effetto viene denominato CHIRP ed è il risultato della concorrenza di molteplici cause. Questo effetto implica che se si vuole modulare direttamente il laser in ampiezza, facendo variare la corrente di iniezione, oltre ad una modulazione di ampiezza si ha anche una modulazione di lunghezza d'onda e quindi di frequenza. CARATTERISTICHE DI MODULAZIONE DIRETTA DEL LASER Consideriamo l'aspetto dinamico della modulazione. Il laser sia pilotato da una componente costante di corrente e da una parte in variazione. Sia cioè con le consuete notazioni: i t I = Io + i e w i t P = Po + p e w i t N = No + n e w Dalle equazioni di bilancio dei portatori e dei fotoni è possibile ottenere le caratteristiche di modulazione per portatori e fotoni in funzione della pulsazione w. Il risultato è illustrato dai seguenti grafici bi-logaritmici, per i fotoni a destra e per i portatori a pagina nuova. Caratteristiche di modulazione per i fotoni per varie polarizzazioni Po.

11 Caratteristiche di modulazione per i portatori per varie polarizzazioni. Si vede come entrambi i grafici sono funzioni della potenza media Po e possiedono una enfasi in corrispondenza della frequenza di rilassamento w R in quanto le due funzioni di trasferimento hanno due poli complessi coniugati. Il grafici per i fotoni sono di tipo passa-basso, mentre quelli per i portatori sono di tipo passa-banda. La frequenza di rilassamento è data dalla seguente relazione approssimata: w R = A Po t p Ponendosi come obiettivo di raggiungere la massima dinamica e la massima frequenza per la modulazione di ampiezza è chiaro che conviene: a) lavorare ad un valore elevato di corrente media in modo da avere un Po alto (tuttavia questo può limitare la dinamica perché si rischia di entrare nella zona di saturazione dove la caratteristica è non lineare) e b) utilizzare una pulsazione di modulazione w m quanto più vicina ad w R. Tuttavia questa seconda opzione è quanto mai sconveniente. Infatti dal grafico relativo alla variazione di portatori si vede che per w m = w R si ha una forte enfasi: a quelle frequenze i portatori variano molto e quindi, ricordando come i portatori liberi influiscano sull'indice di rifrazione, si ha un effetto CHIRP molto più marcato. Quindi di fatto è conveniente utilizzare delle frequenze di modulazione ben al di sotto di w R. PATOLOGIE DELLA CARATTERISTICA DEL LASER La caratteristica esterna del laser a semiconduttore possiede due patologie che hanno sostanzialmente il medesimo effetto evidenziato nella figura seguente : l'aumento della temperatura e l'invecchiamento. Le deformazioni della curva si riconducono alla sovrapposizione di due distinti movimenti: l'aumento della corrente di soglia e la diminuzione della pendenza del tratto lineare ovvero della slope efficiency del laser. Tali deformazioni sono reversibili soltanto per quanto riguarda l'aumento di temperatura. Gli effetti dell'invecchiamento sono invece permanenti.

Cavità. Mezzo attivo Radiazione laser. Pompaggio. Lab. Micro-OptoElettronica CdL Fisica A.A. 2006/7

Cavità. Mezzo attivo Radiazione laser. Pompaggio. Lab. Micro-OptoElettronica CdL Fisica A.A. 2006/7 Diodo Laser Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation: LASER Dispositivo basato sul fenomeno dell emissione stimolata, i cui componenti sono fondamentalmente tre: 1. Mezzo attivo 2. Sistema

Dettagli

I semiconduttori. Il drogaggio è un operazione che avviene con diffusione di vapori a temperature intorno ai 1000 C.

I semiconduttori. Il drogaggio è un operazione che avviene con diffusione di vapori a temperature intorno ai 1000 C. I semiconduttori Presentano le seguenti caratteristiche: hanno una resistività intermedia tra quelle di un isolante ed un conduttore presentano una struttura cristallina, cioè con disposizione nello spazio

Dettagli

Sommario. Come funziona il Diodo? Giunzione PN a circuito aperto Giunzione PN: polarizzazione diretta Giunzione PN: polarizzazione inversa

Sommario. Come funziona il Diodo? Giunzione PN a circuito aperto Giunzione PN: polarizzazione diretta Giunzione PN: polarizzazione inversa l Diodo Sommario Cos è il Diodo? Concetti di base sulla fisica dei Semiconduttori Silicio ntrinseco Corrente di Deriva e Corrente di Diffusione Silicio Drogato P o N Giunzione PN Come funziona il Diodo?

Dettagli

Transistore bipolare a giunzione (BJT)

Transistore bipolare a giunzione (BJT) ransistore bipolare a giunzione (J) Parte 1 www.die.ing.unibo.it/pers/mastri/didattica.htm (versione del 22-5-2012) ransistore bipolare a giunzione (J) l transistore bipolare a giunzione è un dispositivo

Dettagli

Ricavo della formula

Ricavo della formula Dispositivi e Circuiti Elettronici Ricavo della formula E F i E F = k B T ln N A n i Si consideri la relazione di Shockey: ( ) EFi E F p = n i exp k B T Si osservi anche che per x = il semiconduttore è

Dettagli

Testo di riferimento: Millman-Grabel MICROELECTRONICS McGraw Hill Cap. 1: 1,2,3,4 Cap. 2: 1,2,3,4,6,7,8,(9,10). Cap. 3: 1,2,4,5,6,8,9,10.

Testo di riferimento: Millman-Grabel MICROELECTRONICS McGraw Hill Cap. 1: 1,2,3,4 Cap. 2: 1,2,3,4,6,7,8,(9,10). Cap. 3: 1,2,4,5,6,8,9,10. Esperimentazioni di Fisica 3 AA 20122013 Semiconduttori Conduzione nei semiconduttori Semiconduttori intrinseci ed estrinseci (drogati) La giunzione pn Il diodo a semiconduttore Semplici circuiti con diodi

Dettagli

Elettronica II La giunzione p-n: calcolo della relazione tensione-corrente p. 2

Elettronica II La giunzione p-n: calcolo della relazione tensione-corrente p. 2 Elettronica II La giunzione p-n: calcolo della relazione tensione-corrente Valentino Liberali Dipartimento di Tecnologie dell Informazione Università di Milano, 26013 Crema e-mail: liberali@dti.unimi.it

Dettagli

bande di energia in un conduttore La banda di energia più alta è parzialmente vuota! livello di Fermi Overlap di bande di energia in un conduttore

bande di energia in un conduttore La banda di energia più alta è parzialmente vuota! livello di Fermi Overlap di bande di energia in un conduttore g(e) va a zero sia al bordo inferiore che a quello superiore della banda bande di energia in un conduttore La banda di energia più alta è parzialmente vuota! livello di Fermi Overlap di bande di energia

Dettagli

conduttori isolanti semiconduttori In un metallo la banda più esterna che contiene elettroni è detta banda di valenza

conduttori isolanti semiconduttori In un metallo la banda più esterna che contiene elettroni è detta banda di valenza Un solido sarà conduttore solo se la banda è parzialmente occupata. Se invece la banda è completamente occupata si possono avere due casi: se la banda successiva è molto alta in energia il solido è un

Dettagli

T08: Dispositivi elettronici (3.3.1)

T08: Dispositivi elettronici (3.3.1) T08: Dispositivi elettronici (3.3.1) Sommario Richiami sui semiconduttori conduttori, isolanti e semiconduttori bande di energia droganti nei semiconduttori corrente di deriva e diffusione Funzionamento

Dettagli

l evoluzione dell elettronica

l evoluzione dell elettronica 1904 tubo a vuoto 1968 circuito integrato l evoluzione dell elettronica 1980 integrati VLSI 1947 transistor oggi integrati ULSI 1971 microprocessore diodi transistor tecnologie costruttive grafici, tabelle,

Dettagli

Dispositivi elettronici

Dispositivi elettronici Dispositivi elettronici Sommario Richiami sui semiconduttori conduttori, isolanti e semiconduttori bande di energia droganti nei semiconduttori corrente di deriva e diffusione Funzionamento della giunzione

Dettagli

I Materiali. Isolanti, Conduttori, Semiconduttori. giovedì 26 febbraio Corso di Elettronica 1

I Materiali. Isolanti, Conduttori, Semiconduttori. giovedì 26 febbraio Corso di Elettronica 1 I Materiali Isolanti, Conduttori, Semiconduttori Corso di Elettronica 1 Di cosa si parlerà Classificazione dei materiali Drogaggio Giunzione PN Polarizzazione diretta Polarizzazione inversa Corso di Elettronica

Dettagli

Il semiconduttore è irradiato con fotoni a λ=620 nm, che vengono assorbiti in un processo a due particelle (elettroni e fotoni).

Il semiconduttore è irradiato con fotoni a λ=620 nm, che vengono assorbiti in un processo a due particelle (elettroni e fotoni). Fotogenerazione -1 Si consideri un semiconduttore con banda di valenza (BV) e banda di conduzione (BC) date da E v =-A k 2 E c =E g +B k 2 Con A =10-19 ev m 2, B=5, Eg=1 ev. Il semiconduttore è irradiato

Dettagli

Materiale Energy Gap

Materiale Energy Gap Semiconduttori Materiale diamante silicio germanio Energy Gap 5,3 ev 1,1 ev 0,7 ev 21 Semiconduttori Quando un elettrone, portatore di carica negativa, è promosso da banda di valenza a banda di conduzione,

Dettagli

I SEMICONDUTTORI. I loro atomi costituiscono uno schema cristallino, noto come centrate nel quale gli atomi sono tenuti a posto dai legami covalenti.

I SEMICONDUTTORI. I loro atomi costituiscono uno schema cristallino, noto come centrate nel quale gli atomi sono tenuti a posto dai legami covalenti. I SEMICONDUTTORI I semiconduttori hanno un comportamento intermedio fra quello dei conduttori e quello degli isolanti. Presentano una conduttività intermedia fra quella dei conduttori e degli isolanti

Dettagli

(2) cubico a facce centrate (3) esagonale compatto

(2) cubico a facce centrate (3) esagonale compatto IL LEGAME METALLICO La maggior parte dei metalli cristallizza in strutture a massimo impacchettamento, ovvero in solidi in cui si può considerare che gli ioni metallici che occupano le posizioni reticolari,

Dettagli

il diodo a giunzione transistori ad effetto di campo (FETs) il transistore bipolare (BJT)

il diodo a giunzione transistori ad effetto di campo (FETs) il transistore bipolare (BJT) Contenuti del corso Parte I: Introduzione e concetti fondamentali richiami di teoria dei circuiti la simulazione circuitale con SPICE elementi di Elettronica dello stato solido Parte II: Dispositivi Elettronici

Dettagli

Formazione delle bande di energia. Fisica Dispositivi Elettronici CdL Informatica A.A. 2003/4

Formazione delle bande di energia. Fisica Dispositivi Elettronici CdL Informatica A.A. 2003/4 Formazione delle bande di energia Calcolo formale: Equazione di Schröedinger L equazione di Schröedinger è una relazione matematica che descrive il comportamento ondulatorio di una particella (elettrone)

Dettagli

Giunzione pn. (versione del ) Bande di energia

Giunzione pn.  (versione del ) Bande di energia Giunzione pn www.die.ing.unibo.it/pers/mastri/didattica.htm (versione del 10-5-2012) Bande di energia Un cristallo è formato da atomi disposti in modo da costituire una struttura periodica regolare Quando

Dettagli

Corso di Elettronica Industriale (CdL in Ingegneria Meccatronica, sede di Mantova) Semiconduttori intrinseci e drogati

Corso di Elettronica Industriale (CdL in Ingegneria Meccatronica, sede di Mantova) Semiconduttori intrinseci e drogati Corso di Elettronica Industriale (CdL in Ingegneria Meccatronica, sede di Mantova) Isolanti, conduttori e semiconduttori In un solido si può avere conduzione di carica elettrica (quindi passaggio di corrente)

Dettagli

LA FISICA DEL PROCESSO FOTOVOLTAICO

LA FISICA DEL PROCESSO FOTOVOLTAICO LA FISICA DEL PROCESSO FOTOVOLTAICO Per capire come funziona il processo di conversione della radiazione solare in una corrente di elettroni è necessario fare riferimento ad alcune nozioni di fisica moderna

Dettagli

Semiconduttori intrinseci

Semiconduttori intrinseci Semiconduttori intrinseci Rappresentazione bidimensionale di un cristallo di silicio a 0 K Rappresentazione bidimensionale di un cristallo di silicio a temperatura ambiente (300 K) In equilibrio termodinamico,

Dettagli

Contatto Metallo-Semiconduttore

Contatto Metallo-Semiconduttore Contatto Metallo-Semiconduttore Definizioni: qφbn= altezza di barriera (su semiconduttore n) Vbi = potenziale di built-in Φm= funzione lavoro nel metallo χ = affinità elettronica nel semiconduttore qvn

Dettagli

L effetto Fotovoltaico

L effetto Fotovoltaico L effetto Fotovoltaico Carla sanna sanna@sardegnaricerche.it lab.fotovoltaico@sardegnaricerche.it Carla sanna Cagliari 19 settembre 2008 Sala Anfiteatro, via Roma 253 1 Un po di storia. Becquerel nel 1839

Dettagli

Figura 3.1: Semiconduttori.

Figura 3.1: Semiconduttori. Capitolo 3 Semiconduttori Con il termine semiconduttori si indicano alcuni elementi delle colonne III, IV e V della tavola periodica, caratterizzati da una resistività elettrica ρ intermedia tra quella

Dettagli

Dispositivi Fotonici

Dispositivi Fotonici Dispositivi Fotonici Luce fi Elettricità Dispositivi che convertono la radiazione ottica in energia elettrica (fotorivelatori, dispositivi fotovoltaici, celle solari) basati sull effetto fotoelettrico

Dettagli

EFFETTO FOTOELETTRICO

EFFETTO FOTOELETTRICO EFFETTO FOTOELETTRICO Come funziona una cella solare TECHNOTOU R SEMICONDUTTORI 1 Materiali con una conducibilità intermedia tra quella di un buon conduttore e quella di un buon isolante. Possono essere

Dettagli

Contatto Metallo-Semiconduttore

Contatto Metallo-Semiconduttore Contatto Metallo-Semiconduttore Definizioni: qφbn= altezza di barriera (su semiconduttore n) Vbi = potenziale di built-in Φm= funzione lavoro nel metallo χ = affinità elettronica nel semiconduttore qvn

Dettagli

La giunzione PN. La giunzione si forma dove la concentrazione netta (N) è uguale a zero: N = Nd - Na

La giunzione PN. La giunzione si forma dove la concentrazione netta (N) è uguale a zero: N = Nd - Na La giunzione PN Per formare una giunzione PN, bisogna drogare un cristallo, da una parte con una sostanza trivalente ( ad es. il boro; Zona P) e dall altra con una sostanza pentavalente (ad es.il fosforo;

Dettagli

ELETTROTECNICA ED ELETTRONICA (C.I.) Modulo di Elettronica. Lezione 6. a.a

ELETTROTECNICA ED ELETTRONICA (C.I.) Modulo di Elettronica. Lezione 6. a.a 32586 ELETTROTECNICA ED ELETTRONICA (C.I.) Modulo di Elettronica Lezione 6 a.a. 20102011 Diodo + Il diodo è un bipolo, passivo, nonlineare la cui funzione ideale è quella di permettere il flusso di corrente

Dettagli

SEMICONDUTTORI BANDE DI ENERGIA

SEMICONDUTTORI BANDE DI ENERGIA SEMICONDUTTORI BANDE DI ENERGIA Si dice banda di energia un insieme di livelli energetici posseduti dagli elettroni. Si dice banda di valenza l'insieme degli elettroni che hanno un livello energetico basso,

Dettagli

Cristalli fotonici e loro applicazioni

Cristalli fotonici e loro applicazioni Dipartimento di fisica A. Volta, Università degli studi di Pavia 8 maggio 2009 solidi cristallini = reticolo + base Figura: alcuni reticoli di Bravais 3D con 3 vettori primitivi a,b,c; Figura: alcuni reticoli

Dettagli

I fototransistor sono transistor incapsulati in contenitori provvisti di una lente, in plastica o in vetro trasparente, che permette alla radiazione

I fototransistor sono transistor incapsulati in contenitori provvisti di una lente, in plastica o in vetro trasparente, che permette alla radiazione I fototransistor sono transistor incapsulati in contenitori provvisti di una lente, in plastica o in vetro trasparente, che permette alla radiazione incidente di agire sulla giunzione collettore-base come

Dettagli

DIODO. La freccia del simbolo indica il verso della corrente.

DIODO. La freccia del simbolo indica il verso della corrente. DIODO Si dice diodo un componente a due morsetti al cui interno vi è una giunzione P-N. Il terminale del diodo collegato alla zona P si dice anodo; il terminale collegato alla zona N si dice catodo. Il

Dettagli

Drogaggio dei semiconduttori

Drogaggio dei semiconduttori I SEMICONDUTTORI Considerando la struttura atomica dell atomo di rame, si può vedere che il suo nucleo contiene 29 protoni, cariche positive, quindi, quando il rame non conduce, vuol dire che ci sono 29

Dettagli

3- CENNI SUI PRINCIPALI DISPOSITIVI BASATI SULLE GIUNZIONI p-n

3- CENNI SUI PRINCIPALI DISPOSITIVI BASATI SULLE GIUNZIONI p-n 1 3- CENNI SUI PRINCIPALI DISPOSITIVI BASATI SULLE GIUNZIONI p-n Il diodo come raddrizzatore Un semiconduttore contenente una giunzione p-n, come elemento di un circuito elettronico si chiama diodo e viene

Dettagli

Proprietà elettriche della materia

Proprietà elettriche della materia Proprietà elettriche della materia Conduttori Materiali in cui le cariche elettriche scorrono con facilità. In un metallo gli elettroni più esterni di ciascun atomo formano una specie di gas all interno

Dettagli

Indice. Introduzione 13

Indice. Introduzione 13 Indice Introduzione 13 1 Le guide d onda 17 1.1 I modi di una guida d onda................................ 18 1.2 Calcolo delle funzioni di modo............................... 19 1.3 Potenza trasportata

Dettagli

ESERCIZIO 1. Dati due diodi a giunzione pn aventi le seguenti caratteristiche:

ESERCIZIO 1. Dati due diodi a giunzione pn aventi le seguenti caratteristiche: ESERCIZIO 1 Dati due diodi a giunzione pn aventi le seguenti caratteristiche: DIODO A: Si, 10 18 cm 3,N D 10 15 cm 3 DIODO B: Ge, 10 18 cm 3,N D 10 15 cm 3 Valutare, giustificando quantitativamente le

Dettagli

Figura 2.1: Semiconduttori.

Figura 2.1: Semiconduttori. Capitolo 2 Semiconduttori 2.1 Semiconduttori Con il termine semiconduttori si indicano alcuni elementi delle colonne III, IV e V della tavola periodica, caratterizzati da una resistività elettrica ρ intermedia

Dettagli

COMPONENTI OTTICI ATTIVI

COMPONENTI OTTICI ATTIVI COMPONENTI OTTICI ATTIVI Sono quei dispositivi necessari per lo scambio di informazioni su fibra ottica ossia per la trasmissione di impulsi luminosi. Si distinguono in convertitori elettro-ottici, convertitori

Dettagli

Materiali dell elettronica allo stato solido

Materiali dell elettronica allo stato solido Materiali dell elettronica allo stato solido I materiali elettronici si suddividono in 3 categorie: Isolanti Resistenza () > 10 5 -cm Semiconduttori 10-3 < < 10 5 -cm Conduttori < 10-3 -cm I semiconduttori

Dettagli

Capitolo 2 LASER GAIN-GUIDE LASER

Capitolo 2 LASER GAIN-GUIDE LASER Capitolo 2 LASER PROBLEMA DEL CONFINAMENTO Abbiamo visto la duplice natura del confinamento: fotonico ed elettronico, entrambi suddivisi in confinamento verticale ed orizzontale. La doppia eterostruttura

Dettagli

Generazione, ricombinazione e diffusione dei portatori di carica

Generazione, ricombinazione e diffusione dei portatori di carica La giunzione P-N In questa unità verrà descritto il funzionamento della giunzione P-N con un livello di trattazione prevalentemente teorico. Tutti i fenomeni fisici che stanno alla base del funzionamento

Dettagli

I PORTATORI e la CORRENTE nei DISPOSITIVI SEMICONDUTTORI. Fondamenti di Elettronica

I PORTATORI e la CORRENTE nei DISPOSITIVI SEMICONDUTTORI. Fondamenti di Elettronica I PORTATORI e la CORRENTE nei DISPOSITIVI SEMICONDUTTORI 1 Come si può variare la concentrazione di n e/o di p? NON aggiungendo elettroni dall esterno perché il cristallo si caricherebbe ed assumerebbe

Dettagli

Componenti a Semiconduttore

Componenti a Semiconduttore Componenti a Semiconduttore I principali componenti elettronici si basano su semiconduttori (silicio o germani) che hanno subito il trattamento del drogaggio. In tal caso si parla di semiconduttori di

Dettagli

Capitolo 9 La produzione

Capitolo 9 La produzione Capitolo 9 La produzione LA PRODUZIONE Le risorse che le imprese usano per produrre beni e servizi sono dette fattori produttivi o input I beni e i servizi realizzati dalle imprese sono definiti semplicemente

Dettagli

LA GIUNZIONE PN SILICIO INTRINSECO LACUNE - ELETTRONI. La giunzione PN - diodo Prof. Antonio Marrazzo Pag. 1

LA GIUNZIONE PN SILICIO INTRINSECO LACUNE - ELETTRONI. La giunzione PN - diodo Prof. Antonio Marrazzo Pag. 1 LA GIUNZIONE PN SILICIO INTRINSECO Un atomo di silicio ha 4 elettroni nello strato più esterno detti elettroni di valenza, quindi in un cristallo di silicio ciascuno di questi elettroni viene condiviso

Dettagli

CENNI SU ALCUNI DISPOSITIVI ELETTRONICI A STATO SOLIDO

CENNI SU ALCUNI DISPOSITIVI ELETTRONICI A STATO SOLIDO 1 CENNI SU ALCUNI DISPOSITIVI ELETTRONICI A STATO SOLIDO Il diodo come raddrizzatore Un semiconduttore contenente una giunzione p-n, come elemento di un circuito elettronico si chiama diodo e viene indicato

Dettagli

Elettronica digitale. Elettronica digitale. Corso di Architetture degli Elaboratori

Elettronica digitale. Elettronica digitale. Corso di Architetture degli Elaboratori Elettronica digitale Elettronica digitale Corso di Architetture degli Elaboratori Elettroni di valenza 1 Elettroni di valenza Gli elettroni nello strato esterno di un atomo sono detti elettroni di valenza.

Dettagli

E noto che la luce, o radiazione elettromagnetica, si propaga sottoforma di onde. Un onda è caratterizzata da due parametri legati fra loro: la

E noto che la luce, o radiazione elettromagnetica, si propaga sottoforma di onde. Un onda è caratterizzata da due parametri legati fra loro: la 1 E noto che la luce, o radiazione elettromagnetica, si propaga sottoforma di onde. Un onda è caratterizzata da due parametri legati fra loro: la lunghezza d onda ( ), definita come la distanza fra due

Dettagli

1 a esperienza Diodo e Temperatura

1 a esperienza Diodo e Temperatura 1 a esperienza Diodo e Temperatura ovvero come il funzionamento di un diodo dipende dalla temperatura.smerieri & L.Faè Scuola stiva AIF - PLS 2-6 Settembre 2008 - Genova Circuito standard per una misura

Dettagli

Fisica Tecnica Ambientale

Fisica Tecnica Ambientale Università degli Studi di Perugia Sezione di Fisica Tecnica Fisica Tecnica Ambientale Lezione del 28 maggio 2015 Ing. Francesco D Alessandro dalessandro.unipg@ciriaf.it Corso di Laurea in Ingegneria Edile

Dettagli

Trasduttori. Molti trasduttori sono sia sensori sia attuatori.

Trasduttori. Molti trasduttori sono sia sensori sia attuatori. Trasduttori Sono dispositivi, generalmente elettrici o elettronici, che convertono un tipo di energia relativa a grandezze meccaniche e fisiche in segnali elettrici. Un trasduttore è talvolta definito

Dettagli

S.I.C.S.I. Scuola Interuniversitaria Campana di Specializzazione all Insegnamento VIII ciclo - a.a. 2008/2009

S.I.C.S.I. Scuola Interuniversitaria Campana di Specializzazione all Insegnamento VIII ciclo - a.a. 2008/2009 S.I.C.S.I. Scuola Interuniversitaria Campana di Specializzazione all Insegnamento VIII ciclo - a.a. 2008/2009 Conduzione elettrica nei metalli (conduttori e semiconduttori) Corso di Laboratorio di Didattica

Dettagli

SISTEMI ELEMENTARI DEL 1 o E 2 o ORDINE

SISTEMI ELEMENTARI DEL 1 o E 2 o ORDINE CONTROLLI AUTOMATICI Ingegneria Meccanica e Ingegneria del Veicolo http://www.dii.unimore.it/~lbiagiotti/controlliautomatici.html SISTEMI ELEMENTARI DEL 1 o E 2 o ORDINE Ing. e-mail: luigi.biagiotti@unimore.it

Dettagli

Esperienza n 7: CARATTERISTICHE del TRANSISTOR BJT

Esperienza n 7: CARATTERISTICHE del TRANSISTOR BJT Laboratorio IV sperienza n 7: CARATTRISTICH del TRANSISTOR BJT 1 sperienza n 7: CARATTRISTICH del TRANSISTOR BJT Caratteristica del transistor bipolare Il transistor bipolare è uno dei principali dispositivi

Dettagli

Amplificatori Ottici

Amplificatori Ottici Amplificatori Ottici Amplificazione ottica (1/2) Per controbilanciare l attenuazione della fibra, sono utili gli amplificatori ottici E () t = GE () t + n() t out in Rumore ottico generato dall amplificatore

Dettagli

INTERAZIONE LUCE MATERIA

INTERAZIONE LUCE MATERIA Albert Einstein ritratto il 28 dicembre 1934 durante una conferenza presso l'american Association for the Advance of Science. 1 INTERAZIONE LUCE MATERIA 2 LA RADIAZIONE DEL CORPO NERO Il corpo nero è un

Dettagli

Esercizi selezionati per l esame scritto del corso di Fotonica. Laser

Esercizi selezionati per l esame scritto del corso di Fotonica. Laser Esercizi selezionati per l esame scritto del corso di Fotonica Laser Si consideri un laser Nd-YAG con cavità ad anello (vedi figura). Il cristallo Nd-YAG ha lunghezza L = 2.5 cm e R A = R C = 100%. Supponendo

Dettagli

Conduttori e semiconduttori

Conduttori e semiconduttori Conduttori e semiconduttori Nei conduttori, già a temperatura ambiente gli elettroni sono liberi di muoversi nel circuito cristallino. Nei semiconduttori, invece, la temperatura ambiente non è sufficiente

Dettagli

L ELASTICITÀ DEL CONSUMATORE PROF. MATTIA LETTIERI

L ELASTICITÀ DEL CONSUMATORE PROF. MATTIA LETTIERI L ELASTICITÀ DEL CONSUMATORE ROF. MATTIA LETTIERI Indice 1 LA CURVA DI DOMANDA INDIVIDUALE ---------------------------------------------------------------------------- 3 2 GLI SOSTAMENTI DELLA CURVA DI

Dettagli

Nella seguente foto, possiamo vedere l'esterno di alcuni transistor:

Nella seguente foto, possiamo vedere l'esterno di alcuni transistor: IL BJT Il transistor BJT è un componente che viene utilizzato come amplificatore. Si dice amplificatore di tensione un circuito che dà in uscita una tensione più grande di quella di ingresso. Si dice amplificatore

Dettagli

4.4 Il regolatore di tensione a diodo zener.

4.4 Il regolatore di tensione a diodo zener. 4.4 l regolatore di tensione a diodo zener. n molte applicazioni il valore del fattore di ripple ottenibile con un alimentatore a raddrizzatore e filtro capacitivo non è sufficientemente basso. Per renderlo

Dettagli

Il blocco amplificatore realizza la funzione di elevare il livello (di tensione o corrente) del segnale (in tensione o corrente) in uscita da una

Il blocco amplificatore realizza la funzione di elevare il livello (di tensione o corrente) del segnale (in tensione o corrente) in uscita da una l blocco amplificatore realizza la funzione di elevare il livello (di tensione o corrente) del segnale (in tensione o corrente) in uscita da una sorgente. Nel caso, come riportato in figura, il segnale

Dettagli

UTE effetto fotovoltico e conversione luce- energia elettrica

UTE effetto fotovoltico e conversione luce- energia elettrica UTE 21.03.2014 effetto fotovoltico e conversione luce- energia elettrica OBIETTIVI Struttura del silicio drogaggio del silicio puro Come convertire la luce in energia elettrica Impianto fotovoltaico IL

Dettagli

Problema ( ) = 0,!

Problema ( ) = 0,! Domanda. Problema ( = sen! x ( è! Poiché la funzione seno è periodica di periodo π, il periodo di g x! = 4. Studio di f. La funzione è pari, quindi il grafico è simmetrico rispetto all asse y. È sufficiente

Dettagli

I metalli e i semiconduttori, le proprietà elettriche. Le applicazioni.

I metalli e i semiconduttori, le proprietà elettriche. Le applicazioni. I metalli e i semiconduttori, le proprietà elettriche. Le applicazioni. PLS 2016/17 Prof. Daniela Cavalcoli Dip di Fisica e Astronomia Università di Bologna Daniela.Cavalcoli@unibo.it outline I solidi

Dettagli

Controlli e Regolazione Automatica Prova scritta del 26 maggio 2005

Controlli e Regolazione Automatica Prova scritta del 26 maggio 2005 Controlli e Regolazione Automatica Prova scritta del 26 maggio 2005 Domanda Disegnare lo schema a blocchi di un sistema di controllo in retroazione, descrivendo sinteticamente il ruolo di tutti i suoi

Dettagli

Temperatura ed Energia Cinetica (1)

Temperatura ed Energia Cinetica (1) Temperatura ed Energia Cinetica (1) La temperatura di un corpo è legata alla energia cinetica media dei suoi componenti. Per un gas perfetto si ha: Ek = ½ me vm2 ; Ek = 3/2 kt ; k = costante di Boltzmann

Dettagli

Legame metallico. Non metalli. Semimetalli. Metalli

Legame metallico. Non metalli. Semimetalli. Metalli Legame metallico Non metalli Metalli Semimetalli Proprietà metalliche elevata conducibilità elettrica (1/T) e termica bassa energia di ionizzazione elevata duttilità e malleabilità non trasparenza lucentezza

Dettagli

Proprietà Elettroniche del Silicio

Proprietà Elettroniche del Silicio Proprietà Elettroniche del Silicio Il Silicio (Si) è un materiale semiconduttore. Il silicio puro ha una resistività elettrica relativamente elevata a temperature ambiente (RT). In un semiconduttore vi

Dettagli

SIMULAZIONE - 29 APRILE QUESITI

SIMULAZIONE - 29 APRILE QUESITI www.matefilia.it SIMULAZIONE - 29 APRILE 206 - QUESITI Q Determinare il volume del solido generato dalla rotazione attorno alla retta di equazione y= della regione di piano delimitata dalla curva di equazione

Dettagli

Diodi a emissione luminosa:

Diodi a emissione luminosa: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA FACOLTÀ DI INGEGNERIA CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA MECCANICA E MECCATRONICA Diodi a emissione luminosa: tecnologia e caratteristiche Relatore Prof. Simone Buso Laureando

Dettagli

LASER. Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation. Introduzione. Assorbimento, emissione spontanea, emissione stimolata

LASER. Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation. Introduzione. Assorbimento, emissione spontanea, emissione stimolata LASER Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation Introduzione. Assorbimento, emissione spontanea, emissione stimolata Cenni storici 1900 Max Planck introduce la teoria dei quanti (la versione

Dettagli

Dispositivi unipolari Il contatto metallo-semiconduttore Il transistor JFET Il transistor MESFET Il diodo MOS Il transistor MOSFET

Dispositivi unipolari Il contatto metallo-semiconduttore Il transistor JFET Il transistor MESFET Il diodo MOS Il transistor MOSFET Dispositivi unipolari Il contatto metallo-semiconduttore Il transistor JFET Il transistor MESFET Il diodo MOS Il transistor MOSFET 1 Contatti metallo semiconduttore (1) La deposizione di uno strato metallico

Dettagli

Semiconduttore. Livelli energetici nei solidi

Semiconduttore. Livelli energetici nei solidi Page 1 of 5 Semiconduttore Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. I semiconduttori sono materiali che hanno una resistività (o anche una conducibilità) intermedia tra i conduttori e gli isolanti. Essi sono

Dettagli

4 STRUTTURE CMOS. 4.1 I componenti CMOS

4 STRUTTURE CMOS. 4.1 I componenti CMOS 4.1 4 STRUTTURE CMOS 4.1 I componenti CMOS Un componente MOS (Metal-Oxide-Silicon) transistor è realizzato sovrapponendo vari strati di materiale conduttore, isolante, semiconduttore su un cristallo di

Dettagli

Una funzione è continua se si può tracciarne il grafico senza mai staccare la matita dal foglio.

Una funzione è continua se si può tracciarne il grafico senza mai staccare la matita dal foglio. 1 Funzione Continua Una definizione intuitiva di funzione continua è la seguente. Una funzione è continua se si può tracciarne il grafico senza mai staccare la matita dal foglio. Seppure questa non è una

Dettagli

CONDUTTORI, ISOLANTI, SEMICONDUTTORI

CONDUTTORI, ISOLANTI, SEMICONDUTTORI CONDUTTORI, ISOLANTI, SEMICONDUTTORI Le sostanze che favoriscono al loro interno il passaggio della corrente elettrica sono dette conduttori; quelle invece che impediscono il passaggio della corrente sono

Dettagli

LEGAME METALLICO PROPRIETA METALLICHE NON METALLI SEMIMETALLI METALLI

LEGAME METALLICO PROPRIETA METALLICHE NON METALLI SEMIMETALLI METALLI LEGAME METALLICO LEGAME METALLICO NON METALLI PROPRIETA METALLICHE Elevata conducibilità elettrica ( 1/ T) Bassa energia di ionizzazione Elevata duttilità e malleabilità Non trasparenza Lucentezza Strutture

Dettagli

LA GIUNZIONE PN. Sulla base delle proprietà elettriche i materiali si classificano in: conduttori semiconduttori isolanti

LA GIUNZIONE PN. Sulla base delle proprietà elettriche i materiali si classificano in: conduttori semiconduttori isolanti LA GIUNZIONE PN Sulla base delle proprietà chimiche e della teoria di Bohr sulla struttura dell atomo (nucleo costituito da protoni e orbitali via via più esterni in cui si distribuiscono gli elettroni),

Dettagli

RISONANZA. Fig.1 Circuito RLC serie

RISONANZA. Fig.1 Circuito RLC serie RISONANZA Risonanza serie Sia dato il circuito di fig. costituito da tre bipoli R, L, C collegati in serie, alimentati da un generatore sinusoidale a frequenza variabile. Fig. Circuito RLC serie L impedenza

Dettagli

5.4 Larghezza naturale di una riga

5.4 Larghezza naturale di una riga 5.4 Larghezza naturale di una riga Un modello classico più soddisfacente del processo di emissione è il seguente. Si considera una carica elettrica puntiforme in moto armonico di pulsazione ω 0 ; la carica,

Dettagli

Problemi di massimo e minimo

Problemi di massimo e minimo Problemi di massimo e minimo Supponiamo di avere una funzione continua in Per il teorema di Weierstrass esistono il massimo assoluto M e il minimo assoluto m I problemi di massimo e minimo sono problemi

Dettagli

FUNZIONE DI UTILITÀ CURVE DI INDIFFERENZA (Cap. 3)

FUNZIONE DI UTILITÀ CURVE DI INDIFFERENZA (Cap. 3) FUNZIONE DI UTILITÀ CURVE DI INDIFFERENZA (Cap. 3) Consideriamo un agente che deve scegliere un paniere di consumo fra quelli economicamente ammissibili, posto che i beni di consumo disponibili sono solo

Dettagli

11 aprile Annalisa Tirella.

11 aprile Annalisa Tirella. Scienze dei Materiali A.A. 2010/2011 11 aprile 2011 Annalisa Tirella a.tirella@centropiaggio.unipi.it Metalli I metalli sono elementi chimici che possono essere utilizzati sia puri che in forma di leghe

Dettagli

LABORATORIO DI ELETTRONICA OGGETTO: RILIEVO DELLE CURVE CARATTERISTICHE DI USCITA DI UN TRANSISTOR JFET A CANALE N SCHEMA

LABORATORIO DI ELETTRONICA OGGETTO: RILIEVO DELLE CURVE CARATTERISTICHE DI USCITA DI UN TRANSISTOR JFET A CANALE N SCHEMA ALUNNO: Fratto Claudio CLASSE: IV B Informatico ESERCITAZIONE N : 6 LABORATORIO DI ELETTRONICA OGGETTO: RILIEVO DELLE CURVE CARATTERISTICHE DI USCITA DI UN TRANSISTOR JFET A CANALE N SCHEMA 1 STRUMENTI

Dettagli

PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO

PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO TRANSISTOR BJT 1 PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO 2 SIMBOLI CIRCUITALI 5 TRANSISTOR BJT Un transistor BJT (Bipolar Junction Transistor) è concettualmente costituito da una barretta di silicio suddivisa in tre

Dettagli

Power meter Misure di potenza assoluta Misure di potenza relativa. Misure di potenza. F. Poli. 10 aprile F. Poli Misure di potenza

Power meter Misure di potenza assoluta Misure di potenza relativa. Misure di potenza. F. Poli. 10 aprile F. Poli Misure di potenza Misure di potenza F. Poli 10 aprile 2008 Outline Power meter 1 Power meter 2 3 Misure di potenza Misure di potenza = base della metrologia in fibra ottica. Misure di potenza 1 assoluta: necessarie in relazione

Dettagli

IL FOTOVOLTAICO E L ARCHITETTURA

IL FOTOVOLTAICO E L ARCHITETTURA IL FOTOVOLTAICO E L ARCHITETTURA Prof. Paolo ZAZZINI Ing. Nicola SIMIONATO COME FUNZIONA UNA CELLA FOTOVOLTAICA EFFETTO FOTOVOLTAICO: Un flusso luminoso che incide su un materiale semiconduttore opportunamente

Dettagli

L errore percentuale di una misura è l errore relativo moltiplicato per 100 ed espresso in percentuale. Si indica con e p e risulta: e ( e 100)%

L errore percentuale di una misura è l errore relativo moltiplicato per 100 ed espresso in percentuale. Si indica con e p e risulta: e ( e 100)% UNITÀ L ELBORZIONE DEI DTI IN FISIC 1. Gli errori di misura.. Errori di sensibilità, errori casuali, errori sistematici. 3. La stima dell errore. 4. La media, la semidispersione e lo scarto quadratico

Dettagli

Rivelatori a semiconduttore

Rivelatori a semiconduttore Rivelatori a semiconduttore Luca Poletto Istituto Nazionale per la Fisica della Materia CNR poletto@dei.unipd.it FOTODIODI 2 SEMICONDUTTORI I materiali si possono classificare in base al loro comportamento

Dettagli

Laboratorio II, modulo

Laboratorio II, modulo Laboratorio II, modulo 2 2015-2016 Transistor (cfr. http://studenti.fisica.unifi.it/~carla/appunti/2008-9/cap.4.pdf http://ume.gatech.edu/mechatronics_course/transistor_f04.ppt) Storia del Transistor Inventati

Dettagli

Dispersione modale. Dispersione modale

Dispersione modale. Dispersione modale Dispersione modale Se determiniamo l allargamento dell impulso per unità di lunghezza della fibra otteniamo l indice di dispersione modale σ ns m km A causa dell allargamento dell impulso la banda di frequenza

Dettagli

Integrazioni al corso di Economia Politica (anno accademico ) Marianna Belloc

Integrazioni al corso di Economia Politica (anno accademico ) Marianna Belloc Integrazioni al corso di Economia Politica (anno accademico 2013-2014) Marianna Belloc 1 L elasticità Come è già noto, la funzione di domanda di mercato indica la quantità che il mercato è disposto ad

Dettagli

Esercitazione: La distribuzione NORMALE

Esercitazione: La distribuzione NORMALE Esercitazione: La distribuzione NORMALE Uno dei più importanti esempi di distribuzione di probabilità continua è dato dalla distribuzione Normale (curva normale o distribuzione Gaussiana); è una delle

Dettagli

ELEMENTI di CHIMICA NUCLEARE. La FISSIONE NUCLEARE

ELEMENTI di CHIMICA NUCLEARE. La FISSIONE NUCLEARE ELEMENTI di CHIMICA NUCLEARE La FISSIONE NUCLEARE Lo scienziato Otto Hahn nel 938 scoprì che l'uranio 35 9U è fissile. La fissione è una rottura dei nuclei pesanti e può avvenire quando un neutrone lento

Dettagli

Risonanza magnetica nucleare

Risonanza magnetica nucleare Risonanza magnetica nucleare Università di Firenze Corso di Tecnologie Biomediche Lezione del 31 ottobre 2003 Leonardo Bocchi Principi fisici Premessa Modello classico Visualizzazione semplificata Equazione

Dettagli