Progetto RiduCaReflui

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1 Progetto RiduCaReflui Visita in campo: l Azienda AgriFloor di Tezze sul Brenta Veneto Agricoltura Sett. Bioenergie e Cambiamento Climatico Federico Correale Santacroce

2 Il recepimento regionale della Direttiva Nitrati sull impiego di effluenti zootecnici nella fertilizzazione impone limiti di apporti inferiori a quelli normalmente praticati dalle aziende agrarie Per gli allevatori risulta prioritario considerare sistemi alternativi di gestione degli effluenti di allevamento (EA) PROGETTO RiduCaReflui Studiare percorsi modello di gestione integrata degli EA Valorizzazione energetica Valorizzazione agronomica meno impatto più opportunità

3 Le azioni 1. Indagine conoscitiva e geo-referenziazione delle aziende zootecniche presenti nell area del bacino scolante della laguna di Venezia 2. Valutazione tecnico-economica di impianti mobili esistenti e presenti sul mercato 3. Logistica degli EA a monte e a valle degli impianti di trattamento; studio di un esempio pilota nell ambito del sistema logistico legato al conferimento 4. Conferimento di parte degli EA a depuratori dismessi nell ambito del bacino scolante in laguna di Venezia 5. Analisi di tecnologie innovative atte a valorizzare e/o ridurre l apporto di nutrienti con particolare riferimento all azoto e valutazione della sostenibilità tecnicoeconomica 6. Studi applicativi di fito-bio-depurazione inerenti lo smaltimento controllato, su superfice forestate, del digestato proveniente da impianti per la produzione di biogas e biometano; la fitodepurazione produttiva per il trattamento degli EA e del digestato 7. Predisposizione di modelli di gestione consorziata o comprensoriale degli EA con stesura di protocolli di gestione e monitoraggio delle realtà di gestione integrata di filiera 8. Analisi dei percorsi amministrativi e degli strumenti economico-finanziari disponibili per la realizzazione di processi per il trattamento degli EA 9. Informazione, formazione e divulgazione

4 OBIETTIVI dell AZIONE 6.1 Misurare l efficienza in termini di riduzione dell azoto da parte delle AFI ; Analisi dei principali meccanismi bio-geochimici che determinano tali trasformazioni; Inoltre. Monitorare i flussi idrici e l efficienza di infiltrazione del sistema Fornire elementi a supporto della gestione ottimale di queste aree; Integrare il quadro di conoscenze di questi particolari sistemi con quelle già maturate su fasce tampone; Codificare e replicare un modello polifunzionale utile a contribuire significativamente alla soluzione delle due principali criticità territoriali della pianura veneta (mancata ricarica e smaltimento N), con particolare riferimento all'alta pianura, caratterizzata da suoli vulnerabili.

5 L AZIENDA L azienda monitorata: Agrifloor di Tezze sul Brenta Produzione di latte Stalla con 160 capi di Frisona Italiana; Attività Florovivaistica 3500 mq di serre 30 Ha di SAU (Mais ceroso, prato stabile, sorgo da fibra) La Gestione Integrata degli effluenti e valorizzazione energetica: Impianto di minibiogas di digestione mesofila da Kw Separatore solido/liquido Possibile utilizzo agronomico dei digestati (integrazione con le AFI) Produzione di legna da ardere e cippato di legna dal soprassuolo delle AFI Gestione servizi ambientali mq di Aree Forestali di Infiltrazione (AFI) Acqua infiltrata (fino a 3000 l/min/ha) Aumento della biodiversità Sintonia paesaggistica del sistema Gestione del sistema culturalmente radicata Possibilità di razionalizzazione con meccanizzazione delle operazioni di utilizzazione

6 Le aree forestali di infiltrazione (AFI) Ricreare un processo simile a quello che avveniva naturalmente che permetta di immettere acqua derivante dai corpi idrici superficiali in falda durante i periodi in cui c è abbondanza idrica. Questo attraverso la creazioni di aree di infiltrazione forestali AFI

7 Profilo del suolo (ARPAV Servizio Suoli) Ap: (0-35 cm), stima della tessitura franca; scheletro frequente, di litologia mista carbonatica e di litologia mista silicatica. Bt: (35-45 cm), stima della tessitura franca; scheletro abbondante; frequenti rivestimenti di argilla su superfici di aggregati e pareti di vuoti; pori grandi abbondanti e fini comuni. BC: (45-75 cm), stima della tessitura sabbioso franca; scheletro abbondante, di litologia mista carbonatica e di litologia mista silicatica, isodiametrale arrotondato; poche radici fini; effervescenza nulla; limite graduale lineare. C: ( cm), stima della tessitura sabbiosa; scheletro abbondante, di litologia mista carbonatica e di litologia mista silicatica, poche radici fini; limite sconosciuto.

8 Caratterizzazione idrologica del sito terreni coesivi profondità m canaletta canaletta canaletta canaletta canaletta canaletta canaletta terreni granulari ghiaiosi probabile permeabilità tra le canalette Numero elettrodi utilizzati 32, spaziatura 2.0 m, lunghezza profilo 62 m; Tipologia: Wenner- resistività Gumiero B., Boz B., Albanese D.

9 Prove di permeabilità Alla profondità di 30 cm 8cm/ora Alla profondità di 50 cm 15cm/ora Gumiero B., Boz B., Albanese D.

10 PIANO DI MONITORAGGIO DEFINITIVO Tesi indagate AFI PRATO Gumiero B., Boz B., Albanese D.

11 Il Gruppo di lavoro Dott.ssa Bruna Gumiero Referente Scientifico Dott. Bruno Boz Componente esperto processi biologici Dott. Diego Albanese Componente esperto geologia e idrologia del sito Dott. Francesco Da Borso Componente esperto processi chimico -fisici Grazie per l attenzione

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