7 conferenza Sicurezza Prodotti REACH CLP&SDS: l esperienza di un distributore chimico. Milano, 4 ottobre 2011

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1 7 conferenza Sicurezza Prodotti REACH CLP&SDS: l esperienza di un distributore chimico Milano, 4 ottobre 2011 Luca Costantini - Garzanti Specialties Spa 1

2 Contenuto - REACH&CLP: responsabilità dei distributori - I diversi ruoli dei distributori nel CLP -SDS e esds: problematiche e possibili soluzioni - La notifica CLP: criticità - AssICC / IReS 2

3 Profilo dell azienda - PMI - Agente e distributore di prodotti industriali - Presente nei più importanti settori - Organizzata in reparti specializzati - Settori di attività: materie plastiche, vernici, inchiostri, carta, adesivi, detergenza, gomma, tessile e cuoio, alimentare, cosmetico e farmaceutico. 3

4 REACH&CLP: responsabilità dei distributori RESPONSABILITA secondo REACH/CLP - garantire il passaggio di informazioni lungo la filiera (esds, usi sicuri, misure di gestione del rischio), che spesso risulta molto complesso (passaggio da più fornitori, etc ) - valutare e garantire i contenuti delle esds e SDS, anche se non redatte direttamente, in quanto il CLP parla di fornitore 4

5 REACH&CLP: responsabilità dei distributori - etichettare secondo i criteri CLP le sostanze/miscele pericolose (spesso ricevute non in lingua italiana: necessario il controllo al ricevimento) - formare il personale che manipola sostanze/miscele: coesistenza di doppia C&L (CLP e DPD) - conservare le informazioni relative a una sostanza o ad un preparato per almeno dieci anni dopo l ultima fornitura 5

6 SDS e esds: funzione del distributore Altre incombenze sono: - Verifica aggiornamento Candidate list e restrizione (all.xvii) - Verifica CLH (classificazione ed etichettatura armonizzate) - Gestione degli aggiornamenti - Difficoltà ottenere SDS in lingua italiana (specie per gli ES in allegato) 6

7 REACH&CLP: responsabilità dei distributori CRITICITA per i DISTRIBUTORI La criticità principale per i distributori è dovuta alla gestione di un elevato numero di fornitori (50-100), prodotti ( ) e clienti ( ), ma con quantità relativamente basse di prodotto: quindi la gestione della comunicazione lungo la supply chain diventa complicata. 7

8 REACH&CLP: i ruoli dei distributori Sono rari i distributori puri, spesso svolgono anche altre funzioni: Importazioni Riconfezionamento/miscelazione/ additivazione/diluizione Sono pertanto assoggettati ad adempimenti molto più impegnativi (PMI) 8

9 SDS e esds: gestione delle SDS Allo stato attuale, la gestione delle SDS presenta le seguenti difficoltà: - SDS senza scenari o con scenari non tradotti; - File in pdf pesanti da inviare; - Formati diversi degli ES tra i vari fornitori (come detto nel report ECHA 2011 su CLP, è necessaria un armonizzazione dei formati delle esds, per permettere ai DU una più facile comprensione) 9

10 SDS e esds: GUIDA TECNICA SDS Finalmente a settembre è stata pubblicata la versione 1.0 della Guida tecnica SDS. Dal nostro punto di vista le cose da evidenziare sono: - non è necessaria una SDS per sostanze/miscele non pericolose e per articoli: in particolare per gli articoli viene detto SDSs do not have to be provided for articles, mentre per le sostanze/miscele è opportuno indicare nella SDS che il documento is out of the scope of article 31 of REACH - la responsabilità del fornitore per il contenuto della SDS (come poter controllare la validità dei dati ricevuti?) 10

11 SDS e esds: GUIDA TECNICA SDS - caratteristiche della competent person : deve essere un coordinatore di un gruppo di esperti - Punti da 9 a 12: specificare obbligatoriamente come sono stati ottenuti i dati indicati e, nel caso non ci siano, motivare il perché non vengono indicati - compilazione SDS per le miscele : due opzioni 1. ES dei componenti 2. ES della miscela - OR è responsabile della compilazione e del contenuto della SDS 11

12 SDS e esds: GUIDA TECNICA SDS INVIO SDS Un punto ancora irrisolto rimane quello dell invio della SDS al cliente: l art.31 del REACH prevede che la scheda di sicurezza venga data al cliente in formato cartaceo o per via elettronica, al più tardi alla prima fornitura. La Guida evidenzia che per fornitura non può essere intesa la pubblicazione sul proprio sito web delle SDS, ma ci deve essere un azione attiva da parte del fornitore: invio tramite posta elettronica o SDS cartacea. Come purtroppo ormai sappiamo le SDS con gli scenari d esposizione in allegato sono spesso dei file pesanti che non si riesce ad inviare tramite posta elettronica o intasano le poste elettroniche dei clienti (spesso PMI). 12

13 SDS e esds: GUIDA TECNICA SDS INVIO SDS PROBLEMA: Sembra ancora in discussione l ipotesi di avvisare il cliente della disponibilità della SDS di interesse tramite l indicazione di un link, attraverso il quale è possibile scaricare il documento da un sito. (pagina 19 punto 3.13 della guida ECHA) 13

14 SDS e esds: la nostra esperienza INVIO SDS POSSIBILE SOLUZIONE La via più efficace, è la creazione di una piattaforma web per invio di SDS/eSDS, perché: - è di facile gestione da parte del cliente - si può verificare la lettura della SDS - vengono gestiti facilmente e tempestivamente gli aggiornamenti 14

15 SDS e esds: la nostra esperienza STRUTTURA DELLA PIATTAFORMA - database dei prodotti e delle SDS - database dei clienti e dei prodotti acquistati (dall 1/1 anno precedente) - controllo storico invii SDS ai clienti (data invio e versione) - invio di di richiesta acquisizione SDS (con link file pdf) - verifica avvenuta acquisizione (download) - nuovo invio in mancanza di acquisizione (solo prodotti pericolosi) 15

16 Notifica art.40 Reg. CLP: criticità L articolo 40 del Regolamento CLP prevede che gli importatori di sostanze pericolose (senza limiti quantitativi) e non pericolose ( 1 ton/anno) debbano provvedere alla notifica delle stesse entro 1 mese dall importazione PROBLEMI: - i distributori trattano un elevato numero di prodotti di origine extraeuropea, quindi IMPORTATORI ; - spesso non si hanno a disposizione i dati necessari per la notifica 16

17 Notifica art.40 Reg. CLP: criticità PROBLEMI: - Tempi stretti per notifica (entro 30 gg) - Elevato numero di sostanze trattate, magari con importazioni di piccoli quantitativi (anche per 1 kg di sostanza pericolosa) - Difficoltà nella gestione delle notifiche (specialmente per le PMI): costante controllo dei numerosi prodotti importati nuovi per l attività dell azienda 17

18 Notifica art. 40 Reg. CLP: come fare POSSIBILI SOLUZIONI: - In caso di notifica da parte dell OR (se importatore), assicurarsi di essere coperti - Introduzione di software per la gestione delle importazioni: l arrivo di nuove sostanze viene segnalato con un avviso - Introduzione di software per l aggiornamento dei dati inseriti in fase di notifica: es. avviso di nuovi studi/dati disponibili 18

19 Il sostegno dell associazione Un importante aiuto ci è stato fornito dalla nostra associazione di categoria, AssICC, attraverso informazioni puntuali e tempestive (che ci hanno consentito di essere sempre a conoscenza degli sviluppi del REACH/CLP e loro implicazioni) sviluppate con il Progetto REACH : - studio e approfondimento delle normative - strumenti formativi ed informativi: Guida REACH (3 edizioni) Organizzazione di convegni, seminari, workshop Comitato e GdL REACH/CLP per la definizione delle problematiche da affrontare InfoREACH e InfoCLP - rappresentanza presso le sedi istituzionali nazionali ed internazionali 19

20 Il sostegno di IReS Un aiuto valido e concreto ci è stato anche fornito da InterReachSupport che, continuando il processo di assistenza dell AssICC, è strutturata per offrire alle aziende del settore chimico ed in particolare alle PMI, un supporto efficiente, efficace ed a costi controllati. IReS è un associazione trasversale aperta a tutti i soggetti che rientrano nel campo di applicazione dei regolamenti REACH&CLP. In relazione alle problematiche di questa conferenza, IReS ha predisposto una serie completa di interventi sia per le SDS (controllo/ preparazione/ software/ formazione) che per il CLP (C&L/ notifica). 20

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