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1 Maria Teresa Gaetti

2 Il primo passo per l'inquadramento diagnostico dell'adhd è quello di valutare adeguatamente il fenomeno dell'iperattività e/o della disattenzione nel contesto psicoclinico poichè l'iperattività e il disturbo d'attenzione non sono sinonimi di ADHD ma possono essere spiegati anche con altre cause

3 Il disturbo da deficit di attenzione/ iperattività è caratterizzato da livelli di attenzione scarsi e inadeguati per lo sviluppo o da aspetti di iperattività e impulsività inappropriati per l età, oppure dalla associazione di entrambi

4 PREVALENZA L ADHD risulta essere presente in tutte le nazioni, indipendentemente dall etnia; E maggiormente rappresentato nel sesso maschile (M:F 4:1).

5 STORIA NATURALE L ADHD non è un problema marginale che si risolve con l età. La condizione può persistere fino all adolescenza in circa due terzi dei casi e fino all età adulta in circa un terzo / metà dei casi. L ADHD, infatti, significativamente si associa a: - disturbi dell adattamento sociale (personalità antisociale, alcoolismo, criminalità); - basso livello accademico ed occupazionale; - problemi psichiatrici. L ADHD è uno dei migliori predittori, in età infantile, di cattivo adattamento psicosociale nell età adulta.

6 DISTURBI ASSOCIATI - DISTURBI di CONDOTTA: aggressività, ansietà, psico-patologia materna, bassa autostima - DISTURBO OPPOSIZIONALE: deprivazione sociale, basso rendimento scolastico, bassa competenza sociale PROGNOSI PEGGIORE!

7 FREQUENTI PROBLEMI RELAZIONALI Gli inevitabili fallimenti che il bambino ADHD accumulerà nella sua esperienza di vita - sociali, scolastici e familiari favoriranno, inevitabilmente, lo sviluppo di tratti oppositivi e provocatori, PREDITTORI di PROGNOSI INFAUSTE. MAGGIORE sarà il rischio di sviluppare comportamenti devianti, nell incorrere in problemi con la giustizia o nell uso di alcool e/o sostanze stupefacenti (Taylor et al 1996).

8 ETIOPATOGENESI Sembrerebbero coinvolti (DIFETTO DIMENSIONALE) la corteccia pre-frontale, il verme cerebellare e due gangli della base (nucleo caudato e globo pallido).

9 PATOLOGIA MULTIFATTORIALE 1. GENETICA - I fratelli e le sorelle di bambini con ADHD hanno una probabilità di sviluppare la sindrome da 5 a 7 volte superiore rispetto alla popolazione generale - Tra il 55 e il 92% di gemelli monozigoti di bambini affetti da ADHD finisce con lo sviluppare la sindrome L ADHD è ereditario quasi all 80%!!!

10 2. AMBIENTE - La nascita prematura - L uso di alcool e tabacco da parte della madre in gravidanza - L esposizione a elevate quantità di piombo nella prima infanzia - Le lesioni cerebrali (+++ corteccia pre-frontale) 20 al 30% dei casi di ADHD tra i maschi, e ancora di meno tra le femmine.

11 Contrariamente alla convinzione popolare, NON si è trovata alcuna significativa correlazione tra ADHD e: - metodi educativi - fattori dietetici - quantità di zucchero consumata dai bambini - reazione di tipo tossica e/o allergica ai coloranti e ai conservanti contenuti in numerosi cibi

12 L AUTOCONTROLLO L autocontrollo - ossia la capacità di inibire o di posporre le immediate risposte motorie (e forse emotive) a un evento - è fondamentale per l esecuzione di qualsiasi compito. Crescendo, la maggior parte dei bambini matura la capacità di impegnarsi in attività mentali, le funzioni esecutive, che li aiutano a vincere le distrazioni, a ricordare gli obiettivi e a compiere i passi necessari per raggiungerli. I soggetti con ADHD, invece, appaiono privi del "freno" necessario per inibire l esecuzione davanti a tutti delle "funzioni esecutive".

13 DIAGNOSI Il disturbo deve: - essere presente per almeno sei mesi - causare compromissione delle prestazioni scolastiche - manifestarsi prima dei 7 anni - presentare 6 o più sintomi di disattenzione e/o di iperattività/impulsività, di intensità tale da determinare disadattamento ed interferire con il processo di sviluppo. - CRITERI indicati dal DSM-IV - OSSERVAZIONE del COMPORTAMENTO

14 SINTOMI di DISATTENZIONE - Ha difficoltà nel prestare attenzione ai particolari e commette errori di distrazioni; - Ha difficoltà a mantenere l attenzione nello svolgere i compiti e le attività di gioco; - Non sembra ascoltare quando gli si rivolge parola; - Non segue le istruzioni e non porta a termine i compiti scolastici o il lavoro; - Ha difficoltà ad organizzarsi nei compiti e nelle comuni attività quotidiane; - Evita o appare riluttante a impegnarsi in compiti che richiedono sforzo mentale protratto; - Perde facilmente oggetti necessari per i compiti e le attività; - È facilmente distraibile da stimoli esterni; - È sbadato nelle attività quotidiane.

15 SINTOMI di IPERATTIVITA - Il bambino spesso muove con irrequietezza mani e piedi o si dimena sulla sedia; - Lascia il proprio posto a sedere in classe; - Corre e salta dovunque in modo eccessivo e fuori luogo (negli adolescenti ed adulti ciò può limitarsi a sentimenti soggettivi di irrequietezza); - Mostra difficoltà a giocare o a dedicarsi ad attività divertenti in modo tranquillo; - Mostra una sensazione di essere sotto pressione o come se fosse spinto da una molla ; - Parla troppo. SINTOMI di IMPULSIVITA - Il bambino spesso anticipa a caso le risposte prima che le domande siano state completate; - Ha difficoltà ad attendere il proprio turno; - Interrompe gli altri o è invadente nei loro confronti.

16 SOTTOTIPI di ADHD - Tipo combinato (il più frequente): è quello in cui vengono soddisfatti i criteri della disattenzione e della iperattività/impulsività, persistenti per almeno 6 mesi - Tipo con disattenzione predominante: è quello in cui vengono soddisfatti prevalentemente i criteri della disattenzione, persistenti per almeno 6 mesi - Tipo con iperattività/impulsività: è quello in cui vengono soddisfatti i criteri della iperattività/impulsività con scarso coinvolgimento dell attenzione, persistenti per almeno 6 mesi

17 TERAPIA La terapia per l'adhd deve basarsi su un approccio multimodale che riesca a combinare interventi psico-educativi con la terapia farmacologica nei casi di ADHD da moderato a severo

18 FARMACI METILFENIDATO DESTROANFETAMINA PEMOLINA METANFETAMINA Blocco reuptake Dopamina e Norepinefrina in neurone pre-sinaptico aumento di tali monoamine in spazio extraneurale ALTERNATIVE CLONIDINA GUANFACINA ANTIDEPRESSIVI TRICICLICI (es. FLUOXETINA) in pazienti con ADHD associato a disturbo ossessivo-compulsivo, ansia e depressione

19 Gli PSICOSTIMOLANTI sono considerati a tutt'oggi la terapia più efficace per bambini, adolescenti e adulti con ADHD. L'efficacia e la tollerabilità degli psicostimolanti è stata descritta per la prima volta da Bradley nel 1937 ed è stata documentata da circa 60 anni di esperienze cliniche. Rappresentano la classe di farmaci maggiormente studiata in età evolutiva. Nella pratica clinica, per la maggior parte dei pazienti - dal 70 al 90% - questi medicamenti riducono in modo drastico l'iperattività e migliorano la capacità di concentrazione, sia nel lavoro sia nell'apprendimento, la coordinazione fisica e i vari tipi di abilità richieste negli sport. Migliorano anche il controllo di comportamenti impulsivi o distruttivi nei soggetti con disturbo della condotta.

20 Nel 95% dei casi l effetto benefico dei farmaci scompare però rapidamente con la sospensione del trattamento!!! Questi farmaci non curano il disturbo, poiché migliorano solo temporaneamente i sintomi e, seppur permettono di prestare attenzione non possono aumentare la conoscenza o migliorare le capacità scolastiche. Da soli i farmaci non possono aiutare a far sentire i pazienti interiormente meglio (anche se indirettamente possono aiutarlo) o a fornire quelle specifiche competenze necessarie per affrontare i problemi, ad insegnare delle abilità sociali o aumentare la motivazione. Per raggiungere questi risultati, e che durino nel tempo, sono necessari ALTRI generi di TRATTAMENTI e forme di sostegno che molti clinici raccomandano di usare ASSIEME al trattamento farmacologico.

21 Importanza di un intervento multimodale (NIMH e MTA) I sintomi cardine dell'adhd, disattenzione, iperattività e impulsività, vanno gestiti, nei casi sintomatologicamente più gravi, mediante terapia farmacologica, mentre i disturbi eventualmente associati, specialmente i disturbi della condotta, dell'apprendimento, come pure i problemi d'interazione sociale, richiedono terapie psicosociali e psicoeducative centrate sulla famiglia, sulla scuola e sul bambino. Gli interventi terapeutici dovranno tendere a migliorare le relazioni interpersonali con i genitori, i fratelli, gli insegnanti e i coetanei, diminuire i comportamenti inadeguati, migliorare l'apprendimento scolastico (quantità e qualità delle nozioni, metodo di studio), aumentare il senso di autostima e l'autonomia nei vari ambiti della vita sociale, migliorare la qualità della vita dei bambini e dei ragazzi ADHD, anche attraverso la comprensione e l'accettabilità sociale del disturbo.

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