I CONSUMI ITTICI NEI PRINCIPALI PAESI EUROPEI

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1 Ismea I CONSUMI ITTICI NEI PRINCIPALI PAESI EUROPEI Spagna, Francia, Germania, Grecia, Regno Unito, Paesi Bassi, Norvegia 2008

2 Responsabile della ricerca Ezio Castiglione Responsabile scientifico Giorgio Venceslai Coordinamento operativo Patrizio Piozzi Redazione Lo studio è stato curato da Francesca Carbonari. Hanno collaborato Sabrina Navarra e Marianna Giordano che ha anche redatto il capitolo 1. Il lavoro è stato realizzato con il contributo del seguente gruppo di esperti, coordinato da Patrizio Piozzi: - per il capitolo 2, Synerfood Consultants (Bernard Larrieu); - per il capitolo 3, Marie Christine Monfort; - per il capitolo 4, Jörg Sträussler e Carsten Burggraf; - per il capitolo 5, Zoe Bakela; - per il capitolo 6, Trond Bjorndal e Elizabeth Beravale; - per il capitolo 7, Kees Taal (LEI); - per il capitolo 8, Trond Bjorndal e Elizabeth Beravale. Lo studio è stato realizzato nel quadro delle iniziative di assistenza tecnica alla Direzione Generale della Pesca Marittima e dell Acquacoltura (Reg. (CE) n. 1263/99 e 2792/99) Copyright 2008 Ismea, Roma È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico, non autorizzata.

3 INDICE PREMESSA ITALIA Il bilancio di approvvigionamento del settore ittico La bilancia commerciale ittica Le esportazioni italiane I principali prodotti esportati I principali mercati di sbocco L Italia nell Unione Europea SPAGNA Il mercato interno La produzione Il commercio estero I consumi ittici La struttura del mercato Gli importatori Il mercato all ingrosso Il mercato al dettaglio I prodotti ittici italiani sul mercato spagnolo L interscambio Spagna-Italia Analisi quantitativa per prodotto Analisi qualitativa per prodotto FRANCIA Il mercato interno La produzione Il commercio estero I consumi ittici La struttura del mercato Gli importatori Il mercato all ingrosso Il mercato al dettaglio La ristorazione I prodotti ittici italiani sul mercato francese L interscambio Francia-Italia Analisi quantitativa per prodotto Analisi qualitativa per prodotto GERMANIA Il mercato interno La produzione Il commercio estero I consumi ittici La struttura del mercato Gli importatori Il mercato all ingrosso e al dettaglio I prodotti ittici italiani sul mercato tedesco GRECIA Il mercato interno La produzione Il commercio estero I consumi ittici La struttura del mercato La filiera ittica e il ruolo dei grossisti I CONSUMI ITTICI NEI PRINCIPALI PAESI EUROPEI 3

4 5.2.2 Le infrastrutture per la prima fase di commercializzazione L industria La commercializzazione I prodotti ittici italiani sul mercato greco REGNO UNITO Il mercato interno La produzione Il commercio estero I consumi ittici La struttura del mercato La filiera ittica La distribuzione al dettaglio I prodotti ittici italiani sul mercato britannico PAESI BASSI Il mercato interno La produzione Il commercio estero I consumi ittici La struttura del mercato Gli importatori Mercato all ingrosso e al dettaglio I prodotti ittici italiani sul mercato olandese NORVEGIA Il mercato interno La produzione Il commercio estero I consumi ittici La struttura del mercato I prodotti ittici italiani sul mercato norvegese RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI I CONSUMI ITTICI NEI PRINCIPALI PAESI EUROPEI

5 PREMESSA L Ismea ha svolto un attività di monitoraggio dei consumi ittici nel quadro delle iniziative di assistenza tecnica alla Direzione Generale della Pesca Marittima e dell Acquacoltura (Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali) ai sensi dei Reg. (CE) n. 1263/99 e 2792/99, nell ambito della gestione del programma SFOP e delle iniziative finanziarie ad esso collegate. A tal fine, è stato costituito un Osservatorio dei Consumi Ittici in Italia così articolato: o o o o Osservatorio dei consumi dei prodotti ittici (domestici ed extradomestici); Osservatorio dei prezzi dei prodotti ittici (all origine, all ingrosso e al consumo); Indagini motivazionali sul consumatore; Analisi speciali sul consumatore. Riconoscendo la centralità della domanda finale nell intero processo di filiera, l Osservatorio si è posto come uno strumento conoscitivo adeguato alle esigenze informative degli operatori economici e dei responsabili istituzionali in quanto è stato in grado di offrire, oltre ad una consistente base informativa sui consumi di prodotti ittici in Italia, sia domestici sia extradomestici, anche un analisi completa del comportamento e delle aspettative del consumatore. In particolare, l Osservatorio dei consumi dei prodotti ittici ha focalizzato l attenzione sulle due principali componenti del consumo in Italia, attraverso un monitoraggio periodico dei consumi sia a casa presso le famiglie sia fuori casa presso la ristorazione commerciale, evidenziandone la struttura e le principali dinamiche in atto. Fondamentale, ai fini della comprensione delle principali tendenze dei consumi, è stato lo studio del comportamento e delle aspettative del consumatore. Pertanto, attraverso la realizzazione di indagini motivazionali e analisi speciali, si è inteso delineare il profilo del consumatore e, in particolare, individuare le principali variabili esplicative del consumo di prodotti ittici. Un attenzione particolare è stata rivolta, inoltre, ad uno dei principali fattori che influenzano il comportamento del consumatore, ovvero il prezzo: l Osservatorio dei prezzi dei prodotti ittici ha monitorato l andamento dei prezzi non solo al consumo, ma anche nelle fasi che precedono la vendita del prodotto al dettaglio. A conclusione di tale attività, l Ismea ha realizzato un indagine sul consumo dei prodotti ittici nei principali paesi europei, al fine di delineare il quadro complessivo del mercato interno di tali paesi, data la crescente importanza del mercato internazionale dei prodotti ittici e l esigenza di rafforzare le conoscenze dei mercati di sbocco del prodotto nazionale. I principali obiettivi dell indagine sono stati i seguenti: esaminare il mercato dei prodotti ittici nei principali paesi europei, con particolare attenzione alla componente della domanda finale; valutare nei paesi oggetto di indagine il posizionamento dei prodotti ittici italiani rispetto ai prodotti commercializzati dai principali competitors internazionali. I CONSUMI ITTICI NEI PRINCIPALI PAESI EUROPEI 5

6 Per raggiungere tali obiettivi, per ciascuno dei paesi individuati, sono stati affrontati i seguenti aspetti: - analisi del mercato dei prodotti ittici, con particolare attenzione alla componente della domanda finale attraverso un analisi quantitativa e qualitativa dei consumi di prodotti ittici; - analisi delle caratteristiche organizzative del mercato di riferimento, attraverso lo studio del sistema di importazione e del sistema distributivo (all ingrosso e al dettaglio); - analisi del posizionamento dei prodotti ittici italiani sui mercati oggetto di studio. L indagine ha riguardato i seguenti paesi: Spagna, Francia, Germania, Grecia, Regno Unito, Paesi Bassi, Norvegia. A completamento dell indagine sono state analizzate le esportazioni italiane di prodotti ittici, con un approfondimento sui principali prodotti e- sportati e sui più importanti mercati di sbocco. 6 I CONSUMI ITTICI NEI PRINCIPALI PAESI EUROPEI

7 1. ITALIA 1.1 Il bilancio di approvvigionamento del settore ittico Nel 2007, il settore della pesca e dell acquacoltura ha mostrato chiari segnali di peggioramento. Dopo l inversione di tendenza rilevata nel 2006, la produzione ittica è tornata a diminuire (-3,1% rispetto al 2006) per la forte contrazione delle catture nelle acque del Mediterraneo. Ancora più rilevante la flessione dei ricavi complessivi di settore (- 6%). In particolare, i dati nazionali relativi alle catture nelle acque del Mediterraneo, forniti da Mipaaf-Irepa, hanno mostrato nell anno in esame un calo produttivo del 6,5%, accompagnato da una ancor più accentuata diminuzione dei ricavi (-10,5%). L andamento negativo dei volumi pescati è riconducibile alla riduzione dello sforzo di pesca, legata in parte alla diminuzione delle imbarcazioni attive in atto ormai da diversi anni (il numero dei battelli è sceso del 2,7% rispetto al 2006, il tonnellaggio complessivo è diminuito del 4,3%). A ciò si sono aggiunte anche le minori giornate di pesca (-5% in media per ogni battello) dovute soprattutto all aumento congiunturale, da marzo 2007, del principale costo di produzione, il carburante, che a detta di alcuni operatori, ha scoraggiato le uscite in mare in presenza di condizioni meteomarine non buone. Tab. 1.1 Bilancio di approvvigionamento del settore ittico in Italia (000 t) Var.% 07/06 T.v.m.a Produzione ,1 0,1 Importazioni ,6 2,5 Esportazioni ,0 4,5 Saldo commerciale ,9 2,1 Movimento ,4 2,7 Consumi apparenti ,2 1,3 Consumo pro-capite (kg) 21,4 21,6 21,4 22,1 21,9-0,9 0,5 Grado di autoapprovvig. (%) 42,3 42,9 41,1 41,6 40,4-3,0-1,2 Propensione all'import (%) 67,3 67,0 69,4 69,3 70,5 1,8 1,2 Propensione all'export (%) 22,7 23,0 25,6 26,1 27,0 3,2 4,4 Grado di copertura delle imp. (%) 14,3 14,7 15,2 15,7 15,4-1,6 2,0 Saldo normalizzato (%) -75,0-74,3-73,7-72,9-73,3 0,5-0, ) Pesci, molluschi, crostacei ed altri invertebrati acquatici e loro preparazioni. Fonte: elaborazioni Ismea su dati Mipaaf-Irepa, Api, Istat Sul risultato negativo della pesca italiana nel Mediterraneo hanno pesato le minori catture di pesci e crostacei (rispettivamente -13% e -14%), in particolare di alcune fra le specie più importanti per la flotta nazionale: le alici o acciughe (-21,6% sul 2006), che incidono per oltre il 20% sui volumi prodotti in Italia, collocandosi al primo posto, i naselli (-21,1%), i gamberi rosa (-35,5%), il pesce spada (-14,5%), i sugarelli (-6,7%) e gli scampi (-5,2%). I CONSUMI ITTICI NEI PRINCIPALI PAESI EUROPEI 7

8 Andamento opposto hanno manifestato le catture di molluschi (+21%), soprattutto per l incremento degli sbarchi di vongole (+53,5%) in Puglia e nelle regioni che si affacciano sull Adriatico centro-settentrionale (Marche, Emilia Romagna e Veneto), e di seppie (+29,6%), anche in questo caso dal Medio-Alto Adriatico. I prezzi di vendita spuntati dai pescatori per molte specie, nonostante la flessione nelle catture, sono risultati stabili o addirittura in calo: il rallentamento della domanda interna e la crescente concorrenza del prodotto importato, fresco e trasformato, da cui dipende sempre più il mercato interno, hanno influito sulla dinamica deludente dei prezzi alla produzione. Di conseguenza, a fronte di un -2,4% registrato dalle catture annue per battello rispetto al 2006, si è avuta una riduzione dei ricavi annui per battello del 6,9%. Anche la redditività ha mostrato nel 2007 una sensibile flessione, poiché se è vero che i pescatori sono usciti di meno in mare, è anche vero che la riduzione dei costi di produzione è stata inferiore a quella accusata dai ricavi (i costi operativi, in media, sono diminuiti per battello del 3,1%), penalizzando sia la remunerazione del fattore lavoro (legata all andamento delle catture e dei ricavi per l applicazione diffusa del contratto di lavoro alla parte) sia il profitto lordo (-12,7% nel complesso e -9% in media per ogni battello). Nel 2007, l incidenza del costo del carburante sui costi operativi (escluso il costo del lavoro) ha confermato la quota del 51%, quella sui ricavi è salita dal 19 al 19,7%. In effetti, nel 2007 il gasolio per autotrazione, al netto delle tasse locali, ha avuto un costo medio di 0,548 euro/litro, contro lo 0,558 euro/litro del 2006, poiché solo a partire dalla seconda metà di settembre è risultato superiore al livello del Il comparto dell acquacoltura è apparso in crescita nel 2007, grazie alla vivacità del mercato interno e, in parte, di quello estero. Fa eccezione il comparto delle trote, il più importante nel panorama produttivo italiano per imprese, produzione e fatturato, che sta risentendo da diversi anni di una domanda matura e stagnante. In particolare, i dati forniti dall Api hanno evidenziato una crescita soprattutto nella produzione di molluschi, più precisamente di vongole (50 mila tonnellate nel 2007, un +11% sul 2006), mentre la quantità di mitili è rimasta costante. Per i pesci l andamento contrapposto delle specie più rappresentative, trote, spigole e orate, ha portato ad una sostanziale stabilità dei volumi complessivamente prodotti. La produzione di trote ( tonnellate nel 2007, il 55% della produzione acquicola di pesci) è diminuita dell 1,2%, mentre quella di spigole (9.900 tonnellate nell anno in esame) e di orate (9.800 tonnellate) è aumentata rispettivamente del 6,5% e del 3,2%. Sul fronte industriale, la situazione non appare sicuramente migliore se si considera l andamento della produzione industriale nel Sia per le conserve ittiche sia per i prodotti surgelati, l aumento del costo delle materie prime (quasi esclusivamente importate) e dei costi energetici ha avuto un significativo impatto sui prezzi alla produzione rendendo meno competitivi i prodotti italiani almeno sul mercato nazionale. Nel 2007, con una produzione ittica in riduzione, il mercato interno è stato soddisfatto per un maggiore ricorso alle importazioni. Le esportazioni, invece, sempre in volume, sono rimaste sostanzialmente stabili, complice la riduzione delle catture nazionali. Tali dinamiche hanno portato, a fine anno, ad una flessione del grado di autoapprovvigionamento (sceso al 40,4%) e, pertanto, ad un intensificazione della propensione all import (giunta a quota 70,5%). Nell agroalimentare italiano, il settore ittico occupa una posizione marginale a livello produttivo, sia nella fase primaria sia in quella industriale. Risulta maggiore invece 8 I CONSUMI ITTICI NEI PRINCIPALI PAESI EUROPEI

9 l impatto dell ittico sulla bilancia commerciale complessiva, in relazione alla strutturale dipendenza del mercato italiano dalle importazioni di prodotti ittici sia freschi sia, soprattutto, trasformati. La propensione all export, in lieve aumento nel 2007, è comunque limitata (27%). Come emergerà nei capitoli successivi, nei principali paesi dove si esporta, l Italia occupa una posizione di fornitore secondario. Nei mercati più importanti, come quello spagnolo e francese, i prodotti ittici italiani freschi non hanno un identità specifica che li differenzia da quelli dei diretti concorrenti e, di conseguenza, competono soprattutto sul prezzo. Pertanto, salvo qualche eccezione (è il caso ad esempio delle alici o acciughe sul mercato spagnolo) la scarsa differenziazione sta rendendo la posizione competitiva dell Italia vulnerabile alla sempre maggiore presenza di prodotti provenienti da Paesi terzi, venduti a prezzi più bassi. 1.2 La bilancia commerciale ittica Nel 2007, il disavanzo della bilancia commerciale ittica, strutturalmente deficitaria, ha mostrato un lieve peggioramento (+0,6% rispetto al 2006) a causa della flessione dell export (-1,4%), a fronte di una sostanziale stabilità dell import (+0,3%). La contrazione delle entrate valutarie, che hanno mostrato un inversione di tendenza dopo i risultati molto positivi degli ultimi tre anni, ha contribuito al peggioramento del saldo normalizzato del settore ittico (-74% nel 2007) che, seppure fortemente negativo, aveva registrato segnali di ripresa a partire dal Tab. 1.2 Principali indicatori del commercio estero di pesci, molluschi e crostacei 1 (mln ) Var.% 07/06 T.v.m.a Esportazioni ,4 7,3 Importazioni ,3 4,0 Saldo ,6 3,5 Movimento ,1 4,4 Saldo normalizzato (%) -76,8-75,5-75,3-73,8-74,1 0,5-0,9 Grado di copertura delle importazioni (%) 13,1 13,9 14,1 15,1 14,9-1,6 3,2 Prezzi all'export ( /kg) 3,49 3,49 3,59 3,93 3,88-1,4 2,7 Prezzi all'import ( /kg) 3,80 3,69 3,88 4,08 4,03-1,3 1,5 Ragione di scambio 0,92 0,95 0,93 0,96 0,96-0,1 1,2 1) Pesci, molluschi, crostacei ed altri invertebrati acquatici e loro preparazioni. Fonte: elaborazioni Ismea su dati Istat Il segmento dei pesci, molluschi e crostacei gioca un ruolo chiave nel determinare le sorti dell intera bilancia agroalimentare, avendo contribuito nel 2007 per oltre un terzo alla formazione del disavanzo complessivo agroalimentare: le importazioni ittiche hanno inciso per l 11,2% sul totale delle importazioni, mentre le esportazioni di prodotti ittici hanno pesato solamente per il 2,3%. Oltre l 80% del disavanzo della bilancia commerciale ittica è imputabile ai prodotti ittici trasformati i quali hanno anche rappresentato, nel 2007, la quota prevalente non solo I CONSUMI ITTICI NEI PRINCIPALI PAESI EUROPEI 9

10 delle uscite (77,4%) ma anche delle entrate (59,7%). Le esportazioni in valore dei prodotti trasformati, inoltre, sono cresciute del 2,3% rispetto al 2006, mentre quelle dei prodotti freschi, dopo i risultati positivi rilevati dal 2004 al 2006, hanno registrato un netto calo (-6,3%), da cui è derivata la riduzione dell export ittico complessivo. Sul fronte delle importazioni, gli esborsi per i prodotti ittici sia freschi sia trasformati si sono presentati stazionari rispetto al Tab. 1.3 Principali indicatori del commercio estero di prodotti ittici freschi 1 (mln ) Var.% 07/06 T.v.m.a Esportazioni ,3 10,3 Importazioni ,1 3,0 Saldo ,6 0,9 Movimento ,3 4,3 Saldo normalizzato (%) -66,4-64,2-61,4-55,9-58,1 4,0-3,3 Grado di copertura delle importazioni (%) 20,2 21,8 23,9 28,3 26,5-6,3 7,1 Prezzi all'export ( /kg) 2,64 2,72 2,74 3,13 3,03-3,3 3,5 Prezzi all'import ( /kg) 4,26 4,22 4,59 4,59 4,62 0,8 2,0 Ragione di scambio 0,62 0,64 0,60 0,68 0,66-4,0 1,4 1) Prodotti vivi, freschi o refrigerati (sono esclusi i filetti di pesce fresco). Fonte: elaborazioni Ismea su dati Istat Tab. 1.4 Principali indicatori del commercio estero di prodotti ittici trasformati 1 (mln ) Var.% 07/06 T.v.m.a Esportazioni ,3 5,5 Importazioni ,3 4,3 Saldo ,1 4,2 Movimento ,5 4,4 Saldo normalizzato (%) -80,3-79,5-80,2-79,8-79,4-0,4-0,3 Grado di copertura delle importazioni (%) 11,0 11,4 11,0 11,2 11,5 1,9 1,1 Prezzi all'export ( /kg) 4,26 4,22 4,55 4,84 4,78-1,3 2,9 Prezzi all'import ( /kg) 3,68 3,55 3,70 3,96 3,88-1,8 1,4 Ragione di scambio 1,16 1,19 1,23 1,22 1,23 0,5 1,5 1) Prodotti congelati, secchi, salati o in salamoia, affumicati, preparazioni e conserve (sono inclusi i filetti di pesce fresco). Fonte: elaborazioni Ismea su dati Istat I prodotti dell industria ittica hanno anche mostrato, a partire dal 2004, un indice della ragione di scambio in miglioramento, con prezzi medi all export sempre superiori a quelli all import. Viceversa, la ragione di scambio per i prodotti ittici freschi, caratterizzata da un andamento altalenante nel periodo , ha evidenziato nel 2007 un peggioramento, con valori unitari all import stabilmente più alti di quelli all export. 10 I CONSUMI ITTICI NEI PRINCIPALI PAESI EUROPEI

11 Poco meno del 54% del deficit complessivo della bilancia ittica è di origine comunitaria: nel 2007 il disavanzo verso i Paesi Ue è lievemente migliorato (-1,4%), per via della riduzione dell import (-1,4%), nonostante la mancata crescita dell export (-1,2%). Il deficit ittico verso i Paesi terzi è invece aumentato del 3% rispetto al 2006, a causa dell incremento dei flussi in uscita (+2,6%) e del calo di quelli in entrata (-1,9%). Tab. 1.5 Principali indicatori del commercio estero di pesci, molluschi e crostacei 1 per i principali mercati (mln ) Ue 27 Var.% 07/06 T.v.m.a Esportazioni ,2 5,8 Importazioni ,4 2,4 Saldo ,4 1,6 Movimento ,3 3,0 Saldo normalizzato (%) -69,8-69,0-68,7-66,3-66,3-0,1-1,3 Grado di copertura delle importazioni (%) 17,8 18,4 18,6 20,3 20,3 0,2 3,3 Prezzi all'export ( /kg) 3,39 3,36 3,38 3,68 3,63-1,4 1,7 Prezzi all'import ( /kg) 4,20 4,08 4,36 4,60 4,59-0,2 2,2 Ragione di scambio 0,8 0,8 0,8 0,8 0,8-1,1-0,5 Extra-Ue Esportazioni ,9 13,8 Importazioni ,6 6,4 Saldo ,0 5,9 Movimento ,2 6,8 Saldo normalizzato (%) -89,2-87,5-86,8-85,5-86,0 0,7-0,9 Grado di copertura delle importazioni (%) 5,7 6,7 7,1 7,8 7,5-4,4 7,0 Prezzi all'export ( /kg) 4,08 4,29 4,81 5,25 5,18-1,2 6,2 Prezzi all'import ( /kg) 3,30 3,20 3,31 3,53 3,46-1,9 1,2 Ragione di scambio 1,2 1,3 1,5 1,5 1,5 0,7 4,9 1) Pesci, molluschi, crostacei ed altri invertebrati acquatici e loro preparazioni. Fonte: elaborazioni Ismea su dati Istat Sul fronte dell export, il principale mercato di sbocco dei prodotti ittici italiani ha continuato ad essere l Unione europea, coprendo nel 2007 il 78,6% dell export in valore: i prodotti ittici trasformati hanno inciso per il 60%, i prodotti freschi per il restante 40%. Circa il 60% dell export nazionale è assorbito da Spagna, Germania, Francia e Grecia: nel 2007, però, le esportazioni sono diminuite sia nei volumi sia nei valori in Francia e Germania e solamente nei valori in Spagna (per un sensibile calo del prezzo medio all export, a fronte di un aumento delle quantità esportate), interrompendo in questi tre paesi un trend positivo in atto da diversi anni. La flessione dell export ha interessato prevalentemente i prodotti ittici freschi, complice la riduzione delle catture nazionali. Hanno segnato, invece, una forte crescita le esportazioni verso la Grecia, soprattutto di tonno in scatola (+6,5% rispetto al 2006). In termini valutari, il 2007 non è stato particolarmente entusiasmante neanche per le spedizioni verso i paesi non comunitari. In ogni caso, il tasso di variazione medio annuo palesa una maggiore dinamicità delle entrate dai Paesi terzi piuttosto che I CONSUMI ITTICI NEI PRINCIPALI PAESI EUROPEI 11

12 dai paesi Ue (+13,8% contro un +5,8%). Il Giappone ha continuato ad essere il più rilevante mercato di sbocco tra i paesi extra- Ue, anche se nel 2007 ha registrato una diminuzione delle importazioni dall Italia. Graf. 1.1 I principali paesi di destinazione dell'export di pesci, molluschi e crostacei, 2007 (peso % in valore) Spagna Germania Francia Grecia Giappone Austria Svizzera Slovenia Regno Unito Croazia Altri Paesi 4,1 3,5 3,3 2,3 2,2 5,9 7,8 7,7 9,9 19,0 34, Fonte: elaborazioni Ismea su dati Istat Anche sul fronte dell import nazionale, i paesi comunitari hanno continuato a rivestire un ruolo importante: nel 2007 oltre il 57% degli acquisti complessivi sono stati effettuati nell Ue ed hanno riguardato in prevalenza i prodotti trasformati (68,2%). Nel 2007, meno della metà delle importazioni sono giunte da Spagna, Danimarca, Paesi Bassi, Francia e Grecia. Fatta eccezione per quest ultima, dove è proseguita la crescita degli acquisti di spigole e orate, dagli altri principali paesi comunitari è diminuito il flusso delle importazioni: complessivamente, come già anticipato, le uscite per l approvvigionamento dai paesi Ue si sono ridotte (-1,4% rispetto al 2006), interrompendo il trend positivo in atto da diversi anni. Le uscite sono cresciute invece verso i paesi non comunitari (+2,6% rispetto al 2006); tra i più importanti, in termini di flussi, vanno citati l Ecuador, la Thailandia, l Argentina, il Vietnam e la Cina. 12 I CONSUMI ITTICI NEI PRINCIPALI PAESI EUROPEI

13 Tab. 1.6 Principali paesi di destinazione dell'export e di provenienza dell'import di pesci, molluschi e crostacei (mln ) Esportazioni Spagna ,3-12,1 5,6 Germania ,9-3,3 4,4 Francia ,8-6,0-0,3 Grecia ,7 21,3 3,1 Giappone ,9-19,2 35,5 Austria ,1 13,0 13,7 Svizzera ,5 2,8 2,4 Slovenia ,3 30,0 13,5 Regno Unito ,3 24,5 18,1 Croazia ,2 13,9 8,1 Altri Paesi ,0 12,8 10,8 Totale ,0-1,4 7,3 Importazioni Spagna ,1-0,8 2,2 Danimarca ,9-11,2-0,3 Paesi Bassi ,9-6,6 0,6 Francia ,1-1,7 2,5 Grecia ,6 21,1 7,1 Ecuador ,8-1,3 15,0 Thailandia ,7 7,9 11,2 Germania ,5 12,1 8,9 Regno Unito ,1 4,9 4,2 Argentina ,9-9,5-2,6 Altri Paesi ,4 2,3 5,5 Totale ,0 0,3 4, Peso % 2007 Var.% 07/06 T.v.m.a Fonte: elaborazioni Ismea su dati Istat Come già anticipato, nel 2007 le esportazioni complessive sono diminuite dell 1,4% rispetto all anno precedente. È risultato determinante il -6,3% fatto registrare dalle e- sportazioni di prodotti ittici freschi, mitigato in parte dal +2,3% rilevato per i trasformati. Il 77,9% dell export in valore di prodotti ittici freschi ha interessato i 27 paesi Ue e il calo delle entrate ha coinvolto i principali mercati di sbocco. Le vendite verso la Spagna, che assorbe una quota molto rilevante dell export dei prodotti della pesca e dell acquacoltura (43,9%), sono calate sensibilmente nel 2007 (-11,3%) dopo la progressiva crescita dal 2003 al Il Giappone e la Germania, rispettivamente il secondo ed il terzo mercato di destinazione dei prodotti freschi nazionali, dopo aver intensificato gli acquisti nel periodo , hanno ridotto nel 2007 la quota dell approvvigionamento dall Italia (rispettivamente -23,6% e -17,2% rispetto al 2006). Tra le prime dieci piazze di destinazione dell export dei prodotti del primario, sono risultate in aumento soltanto le spedizioni verso la Grecia, la Slovenia e verso il Regno Unito (rispettivamente +50,3%, +29,1% e +46,1% rispetto al 2006). I CONSUMI ITTICI NEI PRINCIPALI PAESI EUROPEI 13

14 Tab. 1.7 Principali paesi di destinazione dell'export di prodotti ittici freschi 1 (mln ) Peso % 2007 Var.% 07/06 T.v.m.a Spagna ,9-11,3 9,9 Giappone ,6-23,6 52,4 Germania ,4-17,2-0,7 Francia ,3-9,3 0,8 Grecia ,4 50,3 2,5 Svizzera ,9-3,6 0,0 Austria ,6-4,3 7,8 Slovenia ,5 29,1 8,2 Regno Unito ,3 46,1 25,9 Paesi Bassi ,2-19,6-6,3 Altri paesi ,8 39,9 25,3 Totale ,0-6,3 10,3 1) Prodotti vivi, freschi o refrigerati (sono esclusi i filetti di pesce fresco). Fonte: elaborazioni Ismea su dati Istat Graf. 1.2 I principali paesi di destinazione dell'export di prodotti ittici freschi 1, 2007 (peso % in valore) Spagna 43,9 Giappone 11,6 Germania 9,4 Francia Grecia Svizzera Austria Slovenia Regno Unito Paesi Bassi 5,3 4,4 3,9 3,6 2,5 2,3 2,2 Altri paesi 10, ) Prodotti vivi, freschi o refrigerati (sono esclusi i filetti di pesce fresco). Fonte: elaborazioni Ismea su dati Istat 14 Le esportazioni di prodotti ittici trasformati sono aumentate verso la Germania e la Grecia, due dei principali paesi destinatari dei prodotti ittici italiani, mentre sono risultate in calo verso la Francia e, soprattutto, verso la Spagna, tanto da far scendere al 27,8% la quota dell export italiano assorbita dal mercato iberico nel 2007 (32,7% nel 2006). I CONSUMI ITTICI NEI PRINCIPALI PAESI EUROPEI

15 Tab. 1.8 Principali paesi di destinazione dell'export di prodotti ittici trasformati 1 (mln ) Peso % 2007 Var.% 07/06 T.v.m.a Spagna ,8-12,8 1,8 Germania ,3 8,0 8,3 Grecia ,0 14,7 3,2 Francia ,5-4,7-0,7 Austria ,4 25,6 17,7 Slovenia ,9 30,3 16,1 Belgio ,2 25,7 4,6 Svizzera ,2 8,8 4,5 Regno Unito ,3 13,1 14,0 Croazia ,2 14,4 5,6 Altri paesi ,2 6,8 10,0 Totale ,0 2,3 5,5 1) Prodotti congelati, secchi, salati o in salamoia, affumicati, preparazioni e conserve (sono inclusi i filetti di pesce fresco). Fonte: elaborazioni Ismea su dati Istat Graf. 1.3 I principali paesi di destinazione dell'export di prodotti ittici trasformati 1, 2007 (peso % in valore) Spagna 27,8 Germania Grecia Francia 10,3 10,0 9,5 Austria Slovenia Belgio Svizzera Regno Unito Croazia 4,4 3,9 3,2 3,2 2,3 2,2 Altri paesi 23, ) Prodotti congelati, secchi, salati o in salamoia, affumicati, preparazioni e conserve (sono inclusi i filetti di pesce fresco). Fonte: elaborazioni Ismea su dati Istat Oltre l 80% delle importazioni in valore di prodotti ittici freschi proviene dall Ue. La Francia si è confermata anche nel 2007 il principale paese fornitore di prodotti della I CONSUMI ITTICI NEI PRINCIPALI PAESI EUROPEI 15

16 pesca e dell acquacoltura, coprendo il 18% del fabbisogno nazionale; tuttavia, nell anno in esame, le importazioni dalle piazze francesi hanno mostrato un ribasso, dopo il progressivo aumento rilevato negli anni precedenti. Sono invece cresciuti gli acquisti dalla Grecia e dalla Spagna, rispettivamente il secondo ed il terzo mercato di approvvigionamento nell Ue per i prodotti del primario. Tab. 1.9 Principali paesi di provenienza dell import di prodotti ittici freschi 1 (mln ) Peso % 2007 Var.% 07/06 T.v.m.a Francia ,0-3,3 1,2 Grecia ,9 19,6 6,6 Spagna ,7 1,4 2,2 Danimarca ,2-10,0 0,8 Paesi Bassi ,0-7,5-0,2 Stati Uniti ,9 0,4 4,1 Regno Unito ,6 3,9 5,0 Svezia ,3-10,5 10,8 Turchia ,0-18,0 2,0 Croazia ,7 3,0 15,0 Altri paesi ,5 0,3 1,8 Totale ,0 0,1 3,0 1) Prodotti vivi, freschi o refrigerati (sono esclusi i filetti di pesce fresco). Fonte: elaborazioni Ismea su dati Istat Tab Principali paesi di provenienza dell import di prodotti ittici trasformati 1 (mln ) Peso % 2007 Var.% 07/06 T.v.m.a Spagna ,3-1,5 2,2 Paesi Bassi ,8-6,4 0,8 Danimarca ,8-11,5-0,7 Ecuador ,9-1,3 15,0 Thailandia ,7 8,0 11,2 Germania ,4 14,0 9,3 Francia ,9 0,5 4,3 Argentina ,8-8,9-2,5 Marocco ,5 1,4 4,6 Vietnam ,3 16,3 39,2 Altri paesi ,6 3,1 4,2 Totale ,0 0,3 4,3 1) Prodotti congelati, secchi, salati o in salamoia, affumicati, preparazioni e conserve (sono inclusi i filetti di pesce fresco). Fonte: elaborazioni Ismea su dati Istat Le uscite per l approvvigionamento di prodotti industriali, nel complesso stabili rispetto al 2006, sono diminuite verso Spagna, Paesi Bassi, Danimarca ed Ecuador. Al contrario, 16 I CONSUMI ITTICI NEI PRINCIPALI PAESI EUROPEI

17 l import dalla Thailandia, che rientra tra i primi cinque paesi di provenienza dei prodotti industriali, ha presentato nel 2007 una netta crescita, in atto peraltro da diversi anni. Hanno mostrato una variazione positiva anche le importazioni nazionali da Germania, Francia, Marocco e Vietnam. Negli ultimi anni, proprio le importazioni di prodotti ittici trasformati da Ecuador, Thailandia e Vietnam hanno evidenziato tassi di crescita medi annui a due cifre. 1.3 Le esportazioni italiane I principali prodotti esportati Sul fronte dell export, i prodotti ittici freschi hanno continuato a rappresentare oltre la metà dei quantitativi complessivamente venduti all estero, anche se, dopo le buone performance registrate dal 2003 al 2006, hanno evidenziato, nel 2007, un sensibile calo (-3,1%) accompagnato, come già emerso, da una riduzione ancora più accentuata delle esportazioni in valore (-6,3%). Tale dinamica è imputabile, in prevalenza, alla significativa flessione delle esportazioni di alici o acciughe (-28,5% rispetto al 2006) che, comunque, si sono confermate al primo posto nella graduatoria dei prodotti freschi maggiormente esportati (l incidenza sul totale è stata del 19,3%). Oltre alla flessione delle esportazioni di alici o acciughe, riconducibile al calo della produzione interna (-21,6% rispetto al 2006 secondo i dati Irepa), si è registrata anche una riduzione delle vendite all estero di mitili o cozze (-11,9%), probabilmente legata alla necessità di soddisfare la domanda interna, data la minore presenza di prodotto importato sul mercato italiano. Nonostante ciò, le esportazioni di mitili hanno continuato a rivestire un ruolo non trascurabile nell ambito dell export dei prodotti freschi (l 8,9% delle quantità esportate). Sono risultate in flessione anche le vendite dei tonni (non solo rossi) dopo le buone performance del periodo e delle trote. Le sardine fresche o refrigerate (pari al 10,5% dell export dei prodotti freschi) hanno, invece, manifestato anche nel 2007 una buona capacità di tenuta sui mercati esteri (+46,3%), in parte grazie all incremento della produzione interna. Tra gli altri principali prodotti, si registra la crescita delle esportazioni di spigole, orate, cappesante ed altri pettinidi. I CONSUMI ITTICI NEI PRINCIPALI PAESI EUROPEI 17

18 Tab Principali prodotti freschi 1 esportati (t, /kg) t Peso % 2007 Var.% 07/06 T.v.m.a Alici o acciughe ,3-28,5 6,8 Sardine ,5 46,3 3,8 Mitili o cozze ,9-11,9 7,2 Cappesante e altri pettinidi ,6 25,2 20,6 Tonni (esclusi tonni rossi) ,6-27,6-0,4 Trote ,2-5,4 6,1 Spigole ,2 45,1 10,7 Sgombri ,6 182,4 37,8 Tonni rossi ,7-11,7 45,1 Orate ,5 28,9 5,2 Altri prodotti ,9 2,6 3,2 Totale ,0-3,1 6,6 Prezzi medi all'export Alici o acciughe 1,33 1,19 1,56 1,83 1, ,4 4,7 Sardine 0,94 0,98 1,02 1,32 1, ,3 5,2 Mitili o cozze 0,85 1,08 0,77 0,80 0,87-8,6 0,6 Cappesante e altri pettinidi 2,40 2,13 2,19 3,30 2, ,7 2,8 Tonni (esclusi tonni rossi) 4,49 4,44 4,28 4,26 4,31-1,2-1,0 Trote 2,32 2,52 2,73 2,94 3,07-4,7 7,3 Spigole 4,91 5,07 5,30 6,00 5, ,1 4,0 Sgombri 1,72 1,74 1,39 1,78 1, ,1-12,5 Tonni rossi 8,80 8,44 7,54 8,34 11,16-33,8 6,1 Orate 4,89 5,43 5,64 6,10 4, ,3 0,2 Altri prodotti 3,64 3,52 3,61 4,19 3, ,8 1,2 Totale 2,64 2,72 2,74 3,13 3, ,3 3,5 1) Prodotti vivi, freschi o refrigerati (sono esclusi i filetti di pesce fresco). Fonte: elaborazioni Ismea su dati Istat Nel 2007 i prodotti ittici trasformati hanno superato la quota del 48,4% sulle vendite complessive, grazie ad una crescita annua del 3,6% in volume (+2,3% in valore). Tra i prodotti industriali maggiormente esportati, le preparazioni e conserve di tonno hanno fatto segnare una ripresa dell export (+9,1%), dopo un 2006 piuttosto deludente. In forte aumento sono risultate le vendite delle preparazioni e conserve di acciughe intere o in pezzi (+17,1% dopo il +11% del 2006), mentre sono diminuite le consegne di alici o acciughe salate o in salamoia (-4,9%). Nell ambito dei prodotti congelati, le sardine, secondo tra i prodotti nazionali trasformati più venduti all estero dopo le conserve di tonno, hanno registrato un sensibile incremento della domanda estera (+50,3%), mentre i gamberi e gamberetti, le vongole ed altre veneridi, le seppie e seppiole non hanno chiuso il 2007 con risultati particolarmente positivi sul fronte dell export (rispettivamente -26,1%, -33,3% e -33%). 18 I CONSUMI ITTICI NEI PRINCIPALI PAESI EUROPEI

19 Tab Principali prodotti trasformati 1 esportati (t, /kg) t Preparazioni e conserve di tonno (tonno in scatola) ,6 9,1 2,7 Sardine ,0 50,3 5,4 Alici o acciughe salate o in salamoia ,9-4,9 78,5 Preparazioni e conserve di acciughe intere o in pezzi ,7 17,1-6,8 Loins di tonno ,7 3,4 11,8 Calamari e calamaretti ,7 31,9 18,5 Gamberi e gamberetti ,8-26,1-0,9 Polpi ,8 9,8 11,7 Vongole e altre veneridi ,6-33,3 1,6 Seppie e seppiole ,3-33,0-2,3 Altri prodotti ,0-1,4-1,9 Totale ,0 3,6 2,5 Prezzi medi all'export Peso % 2007 Var.% 07/06 T.v.m.a Preparazioni e conserve di tonno (tonno in scatola) 4,63 4,62 4,67 5,07 5,32-4,9 3,5 Sardine 2 0,76 0,82 0,82 0,83 0,92-10,4 5,1 Alici o acciughe salate o in salamoia 2,69 1,78 2,33 2,54 2,70-6,1 0,1 Preparazioni e conserve di acciughe intere o in pezzi 3,15 4,25 4,82 5,42 5, ,2 12,7 Loins di tonno 3,35 2,63 2,87 3,03 3,50-15,8 1,1 Calamari e calamaretti 2 3,56 3,35 3,51 3,20 3,61-12,9 0,3 Gamberi e gamberetti 2 11,22 10,93 11,12 11,77 11, ,2 0,9 Polpi 2 6,44 5,48 5,04 4,82 4,85-0,7-6,8 Vongole e altre veneridi 2 5,03 3,56 3,85 4,88 5,11-4,7 0,4 Seppie e seppiole 2 2,30 1,16 0,51 1,36 3,03-122,6 7,1 Altri prodotti 4,27 4,34 4,74 5,26 5,30-0,8 5,5 Totale 4,26 4,22 4,55 4,84 4, ,3 2,9 1) Prodotti congelati, secchi, salati o in salamoia, affumicati, preparazioni e conserve (sono inclusi i filetti di pesce fresco). 2) Prodotti congelati. Fonte: elaborazioni Ismea su dati Istat I CONSUMI ITTICI NEI PRINCIPALI PAESI EUROPEI 19

20 Graf. 1.4 Principali prodotti freschi 1 esportati, 2007 (peso % in volume) Alici o acciughe 19,3 Sardine 10,5 Mitili o cozze 8,9 Cappesante e altri pettinidi 7,6 Trote 5,2 Tonni rossi Tonni (esclusi tonni rossi) 3,7 3,6 Spigole Sgombri Orate 1,6 1,5 2, ) Prodotti vivi, freschi o refrigerati (sono esclusi i filetti di pesce fresco). Fonte: elaborazioni Ismea su dati Istat Graf. 1.5 Principali prodotti trasformati 1 esportati, 2007 (peso % in volume) Preparazioni e conserve di tonno 22,6 Sardine* 9,0 Alici o acciughe salate o in salamoia Preparazioni e conserve di acciughe intere o in pezzi Loins di tonno Calamari e calamaretti* Gamberi e gamberetti* Polpi* Vongole e altre veneridi* Seppie e seppiole* 5,9 4,7 4,7 4,7 3,8 2,8 1,6 1, ) Prodotti congelati, secchi, salati o in salamoia, affumicati, preparazioni e conserve (sono inclusi i filetti di pesce fresco). *) Prodotti congelati. Fonte: elaborazioni Ismea su dati Istat 20 I CONSUMI ITTICI NEI PRINCIPALI PAESI EUROPEI

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