Cenni sulle principali operazioni di potatura TECNICHE GENERALI

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1 Cenni sulle principali operazioni di potatura TECNICHE GENERALI 25 gennaio 2014 Dr. Agr. Simone Tofani

2 «conoscendo si pota, ignorando si taglia»

3 Definizione «La potatura comprende quelle operazioni che direttamente applicate alla parte epigea» ed ipogea «delle piante, ne controllano il naturale modo di vegetare e di produrre conseguendo il massimo rendimento.» da Arboricoltura E. Baldini.

4 A cosa serve La potatura rappresenta un mezzo per: 1. Regolare la forma ed il comportamento delle piante durante la loro crescita (potatura di allevamento) 2. Mantenere dimensioni prestabilite (potatura di mantenimento) 3. Ringiovanire individui vecchi (P. di ringiovanimento)o sanare individui danneggiati (P. di risanamento) 4. Creare le migliori condizioni di produzione di fiori e frutti (P. di produzione) 5. Modificare la conformazione della chioma (P. di riforma) 1. Dilettarsi nella creazione di sculture viventi (potatura artistica la cosiddetta arte topiaria)

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6 Regole di potatura Premettendo che non esistono precise e rigide regole di potatura, è opportuno indicare pero alcune nozioni pratiche La potatura favorisce sempre l'attività vegetativa della pianta perché, riducendo il numero di gemme, concentra in quelle rimaste una maggior quantità di linfa. Questo avviene in modo più o meno intenso a seconda del tipo di potatura adottato, del vigore vegetativo delle piante, e delle caratteristiche botaniche della specie. La conseguenza più immediata e pratica del principio ora esposto comporta che per ridurre lo sviluppo di un albero, generalmente, si devono lasciare molte gemme, potando lungo.

7 In secondo luogo con la potatura si ha l'obiettivo di sviluppare nelle piante una forma bilanciata e simmetrica, tale da favorire una uguale distribuzione della linfa in tutte le parti del soggetto. La simmetria non va però intesa in senso strettamente geometrico, ma come equilibrio tra le diverse branche ed i loro centri di vegetazione (gemme). Ne consegue dal punto di vista pratico che quando in un albero non equilibrato si hanno branche di diverso sviluppo, per riportare l'equilibrio fra di esse si devono seguire i seguenti criteri 1. la branca vigorosa, potrà essere sottoposta a potatura estiva (potatura verde) più intensa delle altre e/o con la potatura invernale si dovrà ridurre il numero dei rami con operazioni di diradamento; 2. la branca debole non verrà sottoposta ad nessuna operazione se presenta un andamento verticale; se invece si trova in posizione orizzontale si procede alla sua eliminazione.

8 Considerando poi il flusso della linfa è importante ricordare che essa tende a salire dalle radici alle branche il più verticalmente possibile e quindi abbonda nei rami verticali e scarseggia nei rami orizzontali. Ne deriva che i rami verticali raggiungono uno sviluppo maggiore rispetto a quelli orizzontali. Va tenuto anche presente che la linfa si concentra nelle gemme situate in prossimità dei tagli, provocando in questo punto lo sviluppo di germogli vigorosi ma con ancoraggio precario. Ritornando alle nozioni pratiche di potatura va ricordato che sopprimendo una branca, la linfa va ad avvantaggiare le altre, così accade che in una branca tagliata corta si sviluppano germogli più vigorosi che in una branca tagliata lunga. Questo avviene soprattutto nelle piante giovani, mentre nelle piante adulte la soppressione di una branca non avvantaggia in maniera decisa le altre.

9 La conseguenza pratica è che risulta indispensabile effettuare una corretta potatura di formazione nella fase giovanile delle piante. Nelle piante vecchie, in genere, non è errato sopprimere branche anche di diametro notevole che si trovano in condizioni tali da presupporre un limitato afflusso di linfa (sia per la posizione della branca, sia per stentate condizioni vegetative che per malattie parassitarie e fisiopatie). Riassumendo, l'intensità di potatura deve essere proporzionale al vigore vegetativo che gli alberi manifestano, ricordando che il diradamento dei rami favorisce l'attività produttiva, il raccorciamento l'attività vegetativa.

10 Cosa può determinare se fatta in maniera scorretta Perdita totale della fioritura (es. ortensia) Riduzione o alterazione della fruttificazione Aumento del rischio di patologie fungine Danneggiamento della corteccia a causa delle cosiddette scosciature Favoreggiamento della formazione di scopazzi o succhioni Alterazione della forma della pianta

11 polloni

12 Le gemme Gemme dormienti: di solito si sviluppano solo nell anno successivo a quello della loro formazione e attraversano il periodo invernale in stato di riposo Gemme latenti: sono inattive talora per anni, possono svilupparsi se stimolate ad es. anche da interventi di potatura Gemme a legno: sviluppano solo germogli vegetativi Gemme a fiore o a frutto: sono più grosse delle precedenti, sviluppano fiori e frutti Gemme miste: in queste sono presenti i primordi di organi sia vegetativi che riproduttivi Gemme avventizie: si sviluppano senza una precisa posizione nelle branche o nel tronco, di solito sono a legno

13 Le gemme Gemme apicali: sono situate all estremità di rami e fusti, di cui controllano la lunghezza e l accrescimento (dominanza apicale tramite auxina o acido indolacetico) (radice greca aux=crescita) Gemme laterali: poste alla ascella delle foglie, da esse si sviluppano germogli laterali

14 Dominanza apicale E quel fenomeno fisiologico vegetale in cui l apice vegetativo inibisce e controlla (da qui il termine "dominanza") lo sviluppo delle gemme laterali, regolando quindi la forma della pianta stessa.

15 Dominanza apicale più evidente nelle conifere

16 Diversi tipi di gemme

17 Gemme a fiore

18 Gemma mista (mixed bud)

19 Gemme miste

20 Rami e branche Rami a legno: provvisti solo di gemme a legno (polloni e succhioni) Rami a frutto: provvisti prevalentemente di gemme a frutto Rami misti Rami anticipati: generalmente a legno, derivanti da gemme pronte, nella vite vengono detti femminelle Brindilli: esili rami, nelle pomacee provvisti di una gemma apicale mista Dardi: brevi rami, caratteristici delle drupacee provvisti di una gemma apicale a legno ( a volte spinosi) oppure provvisti di numerose gemme a fiore ravvicinate (mazzetti di maggio) Branche: rami di due o più anni

21 Rami misti

22 Germogli Sono assi vegetativi di consistenza erbacea provenienti da gemme a legno o miste che a conclusione del loro accrescimento si trasformano in rami

23 Fiori Ermafroditi Unisessuali: se presenti sulla stessa pianta si parla di piante monoiche (nocciolo), altrimenti dioiche (actinidia) con piante a sessi separati. Varietà autofertili e autosterili

24 Schema di un fiore ermafrodita

25 Frutti Derivano di regola dall accrescimento dell ovario fecondato e possono essere semplici (pesca), composti (lampone), o falsi frutti (fico, mela, fragola). Si possono classificare in: Bacca: epicarpo sottile, mesocarpo carnoso, endocarpo membranoso avvolgenti i semi (es diospiro, uva etc.) Balausta: epicarpo coriaceo contenente numerosi semi (melograna) Drupa: epicarpo membranoso, mesocarpo carnoso, endocarpo lignificato detto nòcciolo (es. albicocca, pesca, oliva)

26 Frutti Esperidio: epicarpo sottile e glandulare, mesocarpo spugnoso ed asciutto, endocarpo diviso in spicchi contenenti cellule succose ed i semi ( agrumi) Pomo: falso frutto la cui polpa carnosa deriva dallo sviluppo dei tessuti che avvolgono i «semi» (mela, pera) Siconio: falso frutto che deriva dall ingrossamento del ricettacolo e contiene numerosi semi (acheni) (fico) Nucula: frutto secco, formato da un involucro erbaceo o cuoiaceo che può essere aperto (nocciòlo) o chiuso ed aculeato (castagno) che contiene uno o più acheni

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28 Breve parentesi

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30 Quando intervenire con la potatura Potatura ordinaria: fine inverno, inizio primavera. Potatura di impianto: al momento del trapianto (autunnale o primaverile) Potatura straordinaria: quando è necessario in base ad eventi particolari (danni meccanici, danni da patogeni etc.).

31 Tecniche e strumenti di taglio Forbici a doppio taglio ed a taglio semplice Forbici pneumatiche Seghetti Troncarami Svettatoi Il taglio deve essere netto, liscio e obliquo Utilizzo di mastici disinfettanti e cicatrizzanti

32 Forbici a doppia lama

33 Forbici a lama semplice

34 Mastice disinfettante

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36 Conseguenze di un taglio non corretto Area protetta dalla barriera chimica Taglio non corretto con eliminazione di parte della corteccia Callo di cicatrizzazione Possibile via d ingresso per patogeni

37 Potatura all impianto Potatura delle radici solo se si tratta di piante a radice nuda Raccorciamento del ramo centrale (sempre)

38 Meleto appena impiantato Diacceto Borselli

39 Particolare di un astone di red chief

40 Secondo appezzamento meleto Diacceto

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