Analisi dei media. Parte prima Cultura, comunicazione e informazione. (Selezione di diapositive) Angela Maria Zocchi

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1 Analisi dei media Parte prima Cultura, comunicazione e informazione. (Selezione di diapositive)

2 Comunicazione verbale presuppone una struttura neurologica e anatomica complessa, ovvero uno sviluppo biologico-funzionale della specie umana, con implicazioni sulla organizzazione sociale

3 Storia dell umanità Storia delle forme del comunicare: 1. segni e segnali; 2. parola; 3. scrittura; 4. stampa; 5. sistema dei mass-media; 6. rivoluzione digitale.

4 Forme della comunicazione Organizzazione sociale Es.: età dei segni e dei segnali: semplificazione dei contenuti; tempi lunghi di trasmissione; tempi lunghi di ricezione; difficoltà di memorizzazione; difficoltà di elaborazione del messaggio; difficoltà di conservazione delle informazioni.

5 Forme della comunicazione Organizzazione sociale Parola (Uomo di Cro Magnon) = elemento strategico per: elaborare concetti; trasmettere conoscenze (coltivazione dei terreni, conservazione dei cibi,etc.).

6 Oralità Qual è l importanza dell oralità nella nostra cultura multimediale? Testo di riferimento: R. K. Merton, On the Oral Transmission of Knowledge (1980) Scheda su Merton (in proposito: cfr. Zocchi Del Trecco, Comunicazione e informazione: testi, contesti e ipertesti, Ellissi, Napoli, 2003, pp ).

7 R. K. Merton On the Oral Transmission of Knowledge Principali nodi tematici: 1. concetto di pubblicazione orale; 2. lettura come atto sociale; 3. lettura come quasi-pubblicazione; 4. lettura come veicolo di perfezionismo cognitivo; 5. funzioni e disfunzioni del discorso orale.

8 Pubblicazione orale Passato: per millenni pubblicare ha significato rendere pubblico. Presente: lezioni, seminari, conferenze ritardo culturale?

9 Es.: lezione universitaria (atto sociale) discorso più o meno formale su un dato soggetto presentato a un gruppo di ascoltatori interazione diretta sociale e cognitiva (atto sociale)

10 Lezione (stili, tipi) G. H. Mead: non voleva essere interrotto. R. E. Park, P. F. Lazarsfeld: erano felici di interagire con gli studenti. M. Weber: non amava l attività didattica le situazioni di interazione diretta; i ritmi imposti dal ciclo di lezioni.

11 Lezione = quasi-pubblicazione formulare delle idee, Occasione per: elaborare le proprie idee prima di fissarle in stampa, anche se il pubblico è composto da poche persone.

12 Esempi Willard Gibbs ( ) fisico-matematico statunitense Prof. di Fisica Matematica a Yale 1 anno di insegnamento: 2 soli studenti. Alfred North Whitehead ( ) matematico e filosofo inglese 1904: corso di lezioni frequentato solo da J. M. Keynes ( ) circolo di Bloomsbury. George Boole ( ) [matematico irlandese].

13 Lezione = strumento di PERFEZIONISMO COGNITIVO occasione di aggiornamento; occasione di perfezionamento. Esempi [scheda successiva]

14 Alcuni perfezionisti: G. H. Mead ( ) Mente, sé e società (1934) F. De Saussure ( ) Corso di linguistica generale (1916) L. Wittgenstein ( ) il solo libro filosofico pubblicato in vita è il Trattato logico filosofico (1921)

15 Perfezionismo Cause: motivazioni di carattere individuale; contesto comunità scientifica ( scetticismo ).

16 Perfezionismo Effetti e rischi: lasciare ai posteri versioni imperfette delle proprie idee; perdere la priorità delle proprie idee (priorità stampa).

17 per l oratore; per chi ascolta: Oralità Funzioni/disfunzioni [+] facilita l apprendimento, può suscitare entusiasmo, può stimolare l approfondimento di certi temi; [-] la sostanza del discorso spesso si perde. Differenza con la scrittura e la stampa.

18 Scrittura La scrittura fissa un significato altrimenti destinato a scomparire. La sorte del testo sfugge all orizzonte dell autore. La scrittura libera il significato dalla ristretta situazione dialogica.

19 Forme di scrittura IDEOGRAFICA FONETICA ALFABETICA Progressiva riduzione del numero di simboli necessari per comunicare.

20 SCRITTURA IMPLICAZIONI per: il singolo individuo; le relazioni interpersonali; l organizzazione sociale.

21 SCRITTURA Parsons: società intermedie (Sistemi di società, 1966 e 1971) Società primitive Società intermedie scrittura Società moderne

22 SCRITTURA Scrittura = tecnologia: W. Ong, Oralità e scrittura stimola il pensiero analitico; consente di stabilire, coltivare e regolare i rapporti interpersonali (es.: corrispondenza, contratti).

23 SCRITTURA Organizzazione sociale: conferisce stabilità ai sistemi normativi; è alla base delle prime forme di burocrazia; è alla base di un economia complessa; è necessaria per gli Stati (leggi; relazioni internazionali).

24 SCRITTURA necessaria premessa della razionalizzazione (M. Weber) Le prime forme di scrittura compaiono in Oriente [Mesopotamia (Turchia, Iraq, Iran, Egitto)]. Conseguentemente, come osservato dall antropologo Jack Goody, il processo di razionalizzazione non è caratteristico della civiltà occidentale (cfr. J. Goody cit. in Zocchi Del Trecco, Comunicazione e informazione: testi, contesti e ipertesti, Ellissi, Napoli, 2003, pp. 24 e 28).

25 SCRITTURA rivoluzione strutturale nelle comunicazioni. La scrittura permise agli esseri umani di dominare insieme lo spazio e il tempo (J. Van Dijk, Sociologia dei nuovi media, ed. or. 1999, il Mulino, Bologna, 2002, p. 22).

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