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1 Facoltà di Medicina e Chirurgia Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia - Sede di Napoli CORSO INTEGRATO SULLE MALATTIE DEL SISTEMA NERVOSO a.a II Semestre Encefalopatie trasmissibili per contagio, da agenti convenzionali e non convenzionali D.ssa Cinzia Coppola ENCEFALOPATIE SPONGIFORMI TRASMISSIBILI (Malattie da Prioni) 1

2 Prions (S.B. Prusiner, Science 1982) Small proteinaceous particles that resist inactivation by procedures that modify nucleic acids The Prion Protein is the major and necessary component of prions Proteina Prionica Cellulare La sua funzione fisiologica non è chiara: - proteina sinaptica i implicata nella trasmissione i GABAergica - implicata nella sopravvivenza a lungo termine delle cellule di Purkinje - implicata nella regolazione del ritmo sonno/veglia - simile nella struttura alle SOD (Cu-Zn binding site) È certo che : - topi transgenici PrP null si sviluppano normalmente e sono resistenti alla trasmissione della malattia - la reintroduzione del gene della PrP ristabilisce la suscettibilità ad ammalarsi 2

3 Glycidic chains La Proteina Prionica È una sialo-glico-proteina È altamente conservata nei mammiferi È costitutivamente espressa in tutti i tessuti GPI Cell-membrane Cell- cytoplasm PrP C -non è associata a malattia -non è associata all infettività -è completamente digerita da PK - Medesimo peso molecolare - Medesima sequenza aminoacidica - Medesima ancora GPI - Medesime catene glicidiche legati ai residui 181 e 197 PrP Sc È associata alla malattia È associata all infettività È resistente a PK con produzione di un frammento kda con medesima capacità infettiva Tende ad aggregarsi in strutture rod- like quando esposta ai detergenti 3 % ß-foglietto 42 % α-elica 43 % ß-foglietto 30 % α-elica 3

4 Dr. Jekyll and Mr. Hyde: le malattie prioniche dipendono dalla struttura Il prione buono (PrP c ). e quello cattivo (PrP sc ) S. Prusiner, Premio Nobel per la Medicina

5 Teoria o Ipotesi Prionica Procedure che inattivano gli ac. nucleici non alterano l infettività Procedure che modificano le proteine annullano l infettività La Proteina Prionica co-purifica con l infettività Anticorpi anti-prp neutralizzano l infettività Mutazioni del gene della PrP sono associate alle forme ereditarie di malattia L ablazione del gene della PrP nei topi previene la malattia e la sua propagazione L omologia della struttura primaria tra la PrP del donatore infetto e la PrP dell ospite è alla base della barriera di specie BARRIERA DI SPECIE Esiste una barriera alla trasmissione dell infettività dovuta alla differente sequenza aminoacidica tra la PrP Sc del donatore e la PrP C dell ospite La formazione di un eterodimero PrP P Sc /PrPP C rappresenta lo step intermedio nella formazione della nascente PrP Sc Il 100% di analogia tra la PrP Sc del donatore e la PrP C dell ospite non è sufficiente a sostenere il processo di conversione e propagazione del prione L eterodimero o PrP Sc / PrP C non è sufficiente da solo o alla conversione della PrP C La riuscita del processo necessita della partecipazione attiva di un fattore cellulare che riconosce alcuni residui della PrP C dell ospite Proteina X 5

6 La conversione PrP C PrP Sc È l evento molecolare chiave delle malattie da prioni Evento casuale o dovuto a mutazione somatica, nella forma sporadica Evento indotto da PrP Sc esogena nella forma iatrogena o trasmessa Conseguenza dell instabilità della PrP mutata, nella forma familiare Classificazione Malattie animali Scrapie (pecora e capra) Encefalopatia trasmissibile del visone Malattia cachettica del daino e dell alce Encefalopatia spongiforme bovina Encefalopatia spongiforme felina Malattie umane Kuru (85%) Malattia di Creutzfeldt-Jakob sporadica Malattia di Creutzfeldt-Jakob familiare } Malattia di Gerstmann-Staussler-Sheinker 15% Insonnia Fatale familiare Malattia di Creutzfeldt-Jakob iatrogena Nuova variante della malattia di Creutzfeldt-Jakob 6

7 KURU Trasmissione delle Malattie da Prioni da Uomo a Uomo Modalità di trasmissione (N di casi riportati) Periodo di Incubazione Trapianto di dura madre (>80) Strumenti inadeguatamente sterilizzati (?) Elettrodi Stereotassici (2) Trapianti di Cornea (2) Ormone della crescita e gonadotropine umane 4-19 (>100) Trasmissione di Kuru attraverso il cannibalismo rituale (diverse migliaia) Possibile esposizione alla BSE o più? 7

8 Creutzfeldt-Jakob disease age onset SEGNI CLINICI MAGGIORI NELLA MALATTIA DI CREUTZFELDT-JAKOB SPORADICA Deficit Cognitivi (demenza), incluse le anomalie psichiatriche e comportamentali % 100 Mioclonie >80 Segni piramidali >50 Segni cerebellari >50 Segni extra-piramidali >50 Deficit visivi corticali >20 Movimenti oculari anomali >20 Crisi epilettiche <20 Deficit sensitivi <20 Disfunzione vestibolare <20 Segni di moto-neurone inferiore <20 Segni disautonomici <20 8

9 Creutzfeldt-Jakob disease EEG Onde lente (2-3 Hz) ed aguzze in complessi periodici Proteina Liquor Pz CJD 2. Liquor Pz encefalopatia virale 3. Liquor Pz controllo 9

10 RMI I. Segni clinici 1. Demenza 2. Cerebellari o visivi 3. Piramidali o extrapiramidali 4. mutismo acinetico Creutzfeldt-Jakob disease Criteri Diagnostici II. Indagini 1. Pseudoperiodismo all EEG 2. positività per la nel liquor (in pz con una durata di malattia <2 aa) 3. iperintensità del caudato e putamen o di almeno 2 regioni corticali (temporale-parietale-occipitale) in DWI o FLAIR CJD probabile: 2 del I e almeno uno del II CJD possibile: 2 del I e durata <a 2 aa I. Zerr et al. Brain 2009: 132;

11 Creutzfeldt-Jakob disease Spongiosi Western blot PrP Sc Type 1 and type 2 in sporadic CJD 3F4 11

12 PrP Sc -immunoistochimica a Diffuso Focale Perivacuolare Focale a placche Focale Perineuronale ALLARME BSE 12

13 Lancet 1996; 347: A new variant of Creutzfeldt-Jakob disease in the UK R G Will, J W Ironside, M Zeidler, S N Cousens, K Estibeiro, A Alperovitch, S Poser, M Pocchiari, A Hofman, P G Smith VARIANT CREUTZFELDT-JAKOB DISEASE CURRENT DATA (OCTOBER 2006) COUNTRY TOTAL NUMBER OF CUMULATIVE RESIDENCE TOTAL NUMBER OF SECONDARY CASES: IN UK > 6 MONTHS PRIMARY CASES BLOOD TRANSFUSION DURING PERIOD (NUMBER ALIVE) (NUMBER ALIVE) 1996 UK 162 (6) 2 (0) 164 France 21 (2) - 1 Republic of Ireland 4 (1) - 2 Italy 1 (0) - 0 USA 2 (0) - 2 Canada 1 (0) - 1 Saudi Arabia 1 (1) - 0 Japan 1* (0) - 0 Netherlands 2 (1) - 0 Portugal 1 (1) - 0 Spain 1 (0) - 0 *the case from Japan had resided in the UK for 24 days in the period

14 New Variant CJD vs sporadic CJD - Età media d esordio nettamente inferiore (15 ai 50 anni) - Durata di malattia maggiore (4 a 40 anni) - Differente ente sintomatologia all eso esordio (disturbi comportamentali) o - EEG: assenza delle tipiche alterazioni - RMI: iniziale e prevalente coinvolgimento del pulvinar talamico - Genetica: no mutazioni e omozigosi Met/Met al codone 129 del PRNP in tutti i casi segnalati - Neuropatologia: peculiare pattern lesionale (placche floride) - Biochimica: peculiare pattern elettroforetico della PrP estratta dal tessuto cerebrale 14

15 NUOVA VARIANTE DELLA MALATTIA DI CREUTZFELDT-JAKOB DIAGNOSI Immunoistochimica Placca Florida NUOVA VARIANTE DELLA MALATTIA DI CREUTZFELDT-JAKOB DIAGNOSI Western Blot PrP- Sc tipo 3 15

16 Le infezioni del SNC e dei suoi involucri DEFINIZIONE DEI TERMINI USATI PER DESCRIVERE le infezioni del SNC e dei suoi involucri - Ascesso parameningeo: infezione purulenta epidurale o subdurale - Pachi-meningite: infiammazione della dura - Leptomeningite (meningite): infiammazione delle leptomeningi (pia- aracnoide; sostanzialmente è un infezione dello spazio subaracnoideo - LCS) - Encefalite: infiammazione diffusa dell encefalo encefalo - Ascesso cerebrale: raccolta purulenta localizzata nel parenchima cerebrale - Mielite: infiammazione del midollo spinale 16

17 Le infezioni del SNC e dei suoi involucri Diagnosi ASPETTI NEUROLOGICI - Meningiti: cefalea, confusione, dolore e rigidità nucale, deficit nervi cranici - Encefaliti: disturbi cognitivi + segni neurologici focali - Ascesso cerebrale: lesione espansiva con segni neurologici focali ALTRI ELEMENTI DIAGNOSTICI - febbre, malessere, dolori - lo studio per imaging può suggerire l eziologia infettiva - ipercitosi, it i iperproteinorrachia, i talora ipoglicorrachia, talora positività ità colturale, identificazione microscopica dell agente causale, elevazione del titolo anticorpale identificazione dell agente causale mediante diagnostica molecolare (PCR) - in casi di eccezionale difficoltà diagnostica: biopsia cerebrale (coltura, aspetto microscopico della reazione tissutale e/o dell agente infettivo) 17

18 Le infezioni del SNC e dei suoi involucri Classificazione relativa alla localizzazione prevalente del processo infiammatorio: Polioencefalite: : sostanza grigia encefalica (flogosi virale) Leucoencefalite: : sostanza bianca encefalica (encefaliti demielinizzanti i disseminate post-vacciniche, post-esantematiche, post-infettive) Panencefalite: sia sostanza bianca che grigia encefalica (PESS) Meningite: coinvolgimento dell aracnoide e dello spazio subaracnoideo (raro della dura madre con formazione dell ascesso pachimeningeo) Meningo-encefalite encefalite: : simultaneo coinvolgimento di encefalo e meningi Encefalo-mieliti mieliti: : simultaneo coinvolgimento di encefalo e midollo spinale Nevrassite: : coinvolgimento simultaneo di encefalo, midollo e meningi Le infezioni del SNC e dei suoi involucri Vie attraverso le quali gli agenti infettivi accedono al SNC: - Ematogena da altri siti (polmone, valvole cardiache, ascesso orale) - Estensione diretta da strutture craniche (seni paranasali, orecchio) - Ferite aperte chirurgiche o traumatiche - Nervi periferici 18

19 Le MENINGITI MENINGITI PURULENTE (acute) Suscettibilità età-dipendente ai differenti batteri: - Prematuri e neonati: E. coli e Streptococcus gruppo B - Bambini in età prescolare: H. influenzae - Bambini e giovani adulti (comunità): Neisseria meningitidis ("meningococcus") - Anziani: Streptococcus pneumoniae; - Immunodeficienti - Klebsiella o altri batteri "opportunisti" Patologia: - Essudato purulento nello spazio subaracnoideo che spesso si estende sopra le convessità cerebrali - Tromboflebiti o vasculiti dei vasi meningei o penetranti possono portare ad infarti focali - Edema cerebrale - Coinvolgimento dei nervi cranici e spinali -Sequele: idrocefalo, (fibrosi leptomeningea, ependimite granulare), infarti focali e danno assonale delle radici nervose 19

20 MENINGITI PURULENTE (acute) Sintomatologia 1) Esordio con segni e sintomi aspecifici (febbre, rachialgie diffuse, fotofobia) 2) Sindrome meningea - atteggiamento antalgico (a cane di fucile) - rigidità nucale e del dorso fino all opistotono - segni di Kernig, Brudzinski, Lasègue etc. 3) Sindrome da ipertensione endocranica - cefalea - paralisi n.c. (III e IV) - vomito a getto - tensione della fontanella bregmatica (lattanti) - bradicardia - compromissione dello stato di coscienza fino al coma - papilla da stasi 20

21 L esame del liquor nelle meningiti PURULENTE Meningiti purulente Neutrofili > 500 Proteinorrachia > 50 mg/dl Glicorrachia < 60% Colorazione di Gram positiva Pressione iniziale: spesso aumentata (vn < 150 mm H2O) MENINGITI PURULENTE (acute) RMI 21

22 MENINGITI PURULENTE Terapia d attacco Età paziente Terapia antimicrobica 0-4 settimane Cefotaxime + Ampicillina 4-12 settimane Cefalosporine 3 generazione + Ampicillina illi 3 mesi- 18 anni anni Cefalosporine 3 generazione (+/- Ampicillina) o Ampicillina + Cloramfenicolo Cefalosporine 3 generazione (+/- Ampicillina) > 50 anni Cefalosporine 3 generazione + Ampicillina Immunodepressione Vancomicina + Ampicillina + Ceftazidime Fratture base cranica Cefalosporine 3 generazione Traumi cerebrali, interventi nch. Shunt liquorali Vancomicina + Ceftazidime Vancomicina + Ceftazidime LEPTOMENINGITI GRANULOMATOSE sub-acute/croniche (meningite tubercolare) Secondarie ad infezione primaria, polmonare o intestinale Clinica - Esordio con cefalea, confusione mentale, febbricola e alterazioni personalità - Andamento cronico progressivo - Segni di meningite basilare cronica - Coma e morte nel giro di settimane (senza terapia) Patologia - Essudato infiammatorio cronico (granulomatoso) soprattutto alla base dell encefalo (cisterne della base, fessure silviane, tronco-encefalo, cisterna magna), il granuloma può essere necrotizzante - L infiammazione spesso si estende alla barriera piale fino a coinvolgere il parenchima cerebrale (può formare una massa lesionale o tubercoloma) - La fibrosi leptomeningea, il coinvolgimento delle radici nervose e la vasculite sono eventi comuni e responsabili di sequele come idrocefalo, neuropatie craniali ed infarti cerebrali. 22

23 L esame del liquor nelle meningiti GRANULOMATOSE Meningite tubercolare Mononucleati < 500 Proteinorrachia > 50 mg/dl Glicorrachia < 60% Colorazione di Gram negativa LEPTOMENINGITI GRANULOMATOSE sub-acute/croniche (meningite tubercolare) RMI: meningo-encefalite tubercolare: meningite e granulomi parenchimali 23

24 MENINGITE ASETTICA (VIRALE) Usualmente un processo clinicamente lieve che può essere parte di una malattia virale sistemica Clinica: sindrome meningea meno grave che nelle forme purulente e granulomatose, a prognosi benigna Profilo LCS: - Pressione iniziale: normale - Conta cellulare: linfociti - Proteine: aumentate, spesso moderatamente -Glucosio: normale - Coltura: negativa ("asettica") per batteri, organismi virali difficili da identificare, eccetto che con PCR L esame del liquor nelle meningiti ASETTICHE Meningiti virali Linfociti < 500 Proteinorrachia > 50 mg/dl Identificazione del DNA virale mediante PCR Colorazione di Gram: negativa 24

25 ASCESSO PURULENTO ASCESSO CEREBRALE - Clinicamente e radiologicamente la presentazione può mimare una neoplasia cerebrale - Fattori predisponenti: malattie congenite del cuore, infezioni polmonari croniche, -Sorgenti: ematogena, otogenica, diretta (da infezioni pericraniche), cavità orale e lesioni traumatiche -Organismi: Streptococcus, Staphylococcus,, e bacilli Gram negativi enterici (spesso anaerobi) Patologia: -Embolo settico che da origine ad un nidus di cerebrite acuta - Infiammazione suppurativa localizzata e necrosi -Formazione di capsula fibrosa (collagene) dal tessuto di granulazione derivata da fibroblasti vascolari (capsula è più dura nelle aree maggiormente vascolarizzate, es. corteccia>sostanza bianca) - Edema e gliosi del parenchima circostante - L ascesso in espansione e l edema possono portare all erniazione (ipertensione endocranica) -La rottura nello spazio subaracnoideo o nei ventricoli è spesso fatale ASCESSI EPIDURALE E SUBDURALE - Epidurale: estensione contigua di osteomielite (adiacente) o via ematogeno da infezioni distanti, in particolare nell ascesso spinale epidurale - Subdurale (empiema): spesso secondario a sinusite paranasale, può risultare in tromboflebite Subdurale (empiema) 25

26 ASCESSO CEREBRALE RMI Le ENCEFALITI 26

27 Encefaliti primitive 1. Encefaliti acute (virali) - da arbovirus - da rabbia - da enterovirus 2. Encefaliti croniche o lente - Demielinizzanti Leucoencef. Multif. Progressiva - Infiammatorie Panencefaliti subacute sporadiche Panencefalite progressiva da rosolia AIDS-dementia complex Encefaliti Encefaliti secondarie 1. Encefaliti virali da virus Herpes - herpes simplex - herpes zoster - cytomegalovirus da mixovirus - virus influenzale - virus parotitico da virus dell epatite da mononucleosi infettiva 2. Da rickettsie 3. Da batteri (ascesso cerebrale) 4. Da spirochete (meningo-encefalite luetica) 5. Da protozoi (toxoplasmosi) 6. Da miceti (criptococcosi) 7. Encefaliti allergiche (post-vacciniche, postinfettive, etc) Encefaliti Classificazione sulla base del periodo di incubazione e decorso Acute Da virus, batteri, rickettsie, protozoi, miceti Immunomediate allergiche Sub-acute Encefalite morbillosa sub-acuta Complesso AIDS-demenza? Croniche (Lente) Leucoencefalopatia multifocale progressiva, Panencefalite sclerosante di Van Bogart, Rabbia, Panencefalite progressiva da rosolia 27

28 Encefaliti La sintomatologia può considerarsi espressione di tre eventi patologici fondamentali: 1. stato infettivo 2. compromissione del parenchima cerebrale 3. compromissione meningea, accessoria ma frequente ENCEFALITE ACUTA Usualmente virali (talvolta da Rickettsie) ASPETTI PATOLOGICI COMUNI - Moderata infiltrazione linfocitica meningea e perivascolare - Attivazione microgliale e formazione di noduli - Necrosi e perdita neuronale - neuronofagia - Inclusioni virali intranucleari e/o citoplasmatiche in alcune infezioni virali 28

29 ENCEFALITE ACUTA HERPES SIMPLEX VIRUS - Causata dal virus Herpes simplex tipo I - L infezione latente dei gangli trigeminali è comune (herpes oro-faciale) -E la più comune encefalite acuta sporadica - Encefalite acuta necrotizzante (spesso emorragica) e lieve meningite; l edema può essere severo - Siti di predilezione: lobi temporali bilaterali, regioni orbitali, corteccia insulare, giro del cingolo e tronco-encefalo - Inclusioni intranucleari - Biopsia può confermare la diagnosi attraverso la coltura, l istologia o immunoistochimica - La ricerca del DNA virale con PCR nel liquor è altamente sensibile - Acyclovir è una terapia relativamente efficace - La morte può sopraggiungere in 1-3 settimane -Sequele - spesso deficit neurologici severi dovuti all estesa necrosi tissutale; il coinvolgimento dei lobi temporali spesso risulta in disordini della memoria e/o crisi epilettiche - L infezione congenita causata da HSV tipo 2 produce una meningoencefalite ENCEFALITE ACUTA da HERPES SIMPLEX VIRUS RM: immagine coronale T1-pesata con m.d.c: diffusa captazione della corteccia temporale ed insulare bilaterale 29

30 HERPES ZOSTER (VARICELLA) Riattivazione di infezione latente dei gangli delle radici dorsali - Il virus risale attraverso le terminazioni nervose localizzate nel dermatomero corrispondente, fino al ganglio radicolare, nel quale l infezione viene riattivata. - La sindrome sensitiva è molto dolorosa e può risultare in una eruzione vescicolare cutanea - Raramente il virus viaggia i centripetamente per causare una encefalomielite (usualmente in pazienti severamente immunocompromessi) ENCEFALITE ACUTA POLIOMIELITE (POLIOENCEFALOMIELITE) - Infezione da Poliovirus, virus enterico (stagionale mesi estivi) - Sporadica o epidemica - Infezione enterica primaria seguita da infezione del SNC - Trasmissione al SNC per via ematica, alcuni ceppi sono neuronotropi - Estremamente rara dall avvento del vaccino Patologia: - Meningite lieve e diffusa - PMN, infiltrazione linfocitica e reazione microgliale nelle corna anteriori del midollo spinale (predilezione i per i motoneuroni inferiori) i i) - Noduli microgliali, neuronofagia ed astrogliosi negli stadi avanzati - I nuclei motori del tronco, la corteccia precentrale, etc., sono coinvolti nei casi severi 30

31 INFEZIONI OPPORTUNISTICHE DEL SNC Infezione sporadica: ENCEFALITE da CITOMEGALOVIRUS - La più comune infezione opportunistica in AIDS; frequente anche nel trapianto d organo - Può essere relativamente asintomatica, la corioretinite spesso è il problema più serio - Encefalite nodulare - noduli microgliali distribuiti random nell encefalo - Inclusioni virali intranucleari con citomegalia Infezione congenita: - Infezione intrauterina in inapparente viremia materna - Infezione fetale precoce: malformazioni congenite - Infezione fetale tardiva : encefalite necrotizzante subacute con calcificazioni periventricolari (questa manifestazione può essere osservata nei pz. AIDS) - Trattata con ganciclovir INFEZIONI OPPORTUNISTICHE del SNC TOXOPLASMOSI (Toxoplasma gondii) - La più comune infezione protozoaria nell occidente - L infezione sistemica è comune nella popolazione p generale ma usualmente è asintomatica o causa solo lievi sintomi influenzali nei soggetti normali - La malattia del SNC usualmente si realizza nei soggetti con immunodeficienza; è frequente nell AIDS - Lesioni multifocali nello studio per neuroimaging sono caratteristiche Pt Patologia: -Una cerebrite necrotizzante o lesioni multifocali con abbondanti microorganismi, liberi (tachizoiti) o organizzati in cisti (bradizoiti) -La risposta infiammatoria è variabile; PMNs e macrofagi sono molto rappresentati 31

32 INFEZIONI OPPORTUNISTICHE DEL SNC LEUCOENCEFALOPATIA MULTIFOCALE PROGRESSIVA (PML) - Un infezione da papovavirus (JC virus) usualmente occorrente in pazienti immunodeficienti o con tumori della serie linfoide (relativamente comune in AIDS) - Da infezione primaria o da riattivazione di infezione latente sistemica (l infezione da JC virus è comune nella popolazione generale, ma la relativa malattia neurologica è rara) Patologia: - Il virus attacca l oligodendroglia: focolai multipli di demielinizzazione - Particolarmente coinvolti gli emisferi cerebrali, ma non è esclusa la fossa cranica posteriore - La reazione infiammatoria è tipicamente scarsa - Gli oligodendrociti presentano inclusioni virali intranucleari - Gli astrociti reattivi spesso sono grandi e con nuclei pleiomorfi - Non esistono terapie efficaci e la morte sopraggiunge in 3-9 mesi dall esordio, rari pazienti rispondono alla citosina arabinoside (AraC) 32

33 LEUCOENCEFALITE MULTIFOCALE PROGRESSIVA (PML) Clinica I sintomi sono espressione di sofferenza encefalica plurifocale: demenza progressiva, emiparesi ed emianopsia sono le più frequenti manifestazioni RMI: lesioni multifocali della sostanza bianca con iperintensità del lobo frontale sn e nei lobi parietali bilaterali Panencefalite Sclerosante Subacuta Infezione morbillosa pregressa nella prima infanzia (in genere <2anni) Intervallo libero 7 anni Incidenza: 0.5-1:100,000 soggetti affetti da morbillo clinicamente manifesto 1:1,000,000 bambini vaccinati Agente causale: virus del morbillo (elevato titolo Ab anti-morbillo nel liquor e nel siero, dimostrazione del virus in colture di cellule cerebrali, presenza nei nuclei dei neuroni e cellule gliali di inclusioni eosinofile strutturalmente identiche al nucleo- capside del paramixovirus) PRIMO STADIO: esordio insidioso di irrequietezza, riduzione rendimento scolastico, disturbi attenzione. SECONDO STADIO: contrazioni miocloniche arti e tronco, crisi epilettiche generalizzate, movimenti involontari, agnosia-afasia-aprassia, disturbi campimetrici, cecità corticale TERZO STADIO: demenza progressiva, rigidità da decorticazione, iperreflessia con BBK bilaterale. La morte sopravviene entro l anno, rare le forme che superano i 2 anni, rarissime quelle che durano 5-7 anni 33

34 Panencefalite Sclerosante Subacuta EEG: caratterizzato da raffiche parossistiche, periodiche 6-8/min. di onde lente ad elevato voltaggio spesso coincidenti con le mioclonie ( delta periodico ) RMI: pz in terzo stadio; oltre alla dilatazione i ventricolare, in T2 sono presenti aree diffuse di iperintensità della sotanza bianca di entrambi gli emisferi AIDS-dementia complex - HIV infetta macrofagi e microglia ma non neuroni, oligodendroglia ed astroglia - L aspetto Laspetto neuropatologico principale è costituito da aggregati di macrofagi e cellule multinucleate nella sostanza bianca - Atrofia encefalica con perdita neuronale si realizza solo nelle fasi tardive Quadro clinico: esordio insidioso ed evoluzione progressiva di demenza sottocorticale deficit motilità oculare volontaria coniugata, atassia della marcia, incoordinazione motoria, aprassia, tetra-iperreflessia, ipertonia mista, segni di liberazione frontale, coma apallico e morte (durata malattia 2-6 mesi) 34

35 Neurosifilide Neurosifilide 35

36 Paralisi progressiva Tabe dorsale Meningo-radicolite cronica con secondaria degenerazione dei cordoni posteriori La sintomatologia: - Areflessia profonda, specie crurale - Ipotonia muscolare - Deficit sensibilità profonde - Atassia statica e dinamica (manovra di Romberg positiva) - Conservazione sensibilità superficiale tattile e dolorifica - Pupilla di Argyll-Robertson 36

37 Neuroborrelliosi - Malattia di LYME Agente eziologico: borrelia bugdoferi (trasmessa dal morso di zecca) I stadio - eritema migrante cronico II stadio - infezione sistemica con interessamento del SNC (20%) III stadio infezione persistente con frequente interessamento del SNC Nel II e III stadio la compromissione neurologica può essere isolata Il quadro classico di interessamento neurologico è la meningite asettica o meningoencefalite fluttuante con nevrite cranica o periferica Esiste anche una forma mielitica con tetraparesi La diagnosi è anamnestica e clinica: la certezza viene raggiunta sulla base della positività dei test sierologici specifici (Ab IgM e IgG anti-borrelia nel sangue e liquor) 37

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