I disturbi della deglutizione e articolazione della parola nelle PSE. Suggerimenti per affrontarli

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1 I disturbi della deglutizione e articolazione della parola nelle PSE. Suggerimenti per affrontarli Dott.ssa Lea Calò e dott.ssa Carolina Ausili Cefaro Dipartimento di Scienze Chirurgiche per le Patologie della Testa e del Collo Unità Operativa Semplice Foniatria

2 Per molte malattie rare sia la diagnosi che il trattamento possono essere difficoltosi TEAM MULTIDISCIPLINARE diverse figure professionali che collaborano tra loro nella gestione del paziente

3 INFERMIERE PROFESSIONALE LOGOPEDISTA FONIATRA NEUROLOGO FISIOTERAPISTA TERAPISTA OCCUPAZIONALE PAZIENTE E FAMIGLIA MEDICO NUTRIZIONISTA PNEUMOLOGO PSICOLOGO RADIOLOGO

4 DOVE INTERVIENE IL LOGOPEDISTA? DISFONIA DISFAGIA DISARTRIA

5 DISARTRIA Gruppo di disordini del linguaggio di tipo neurogeno causati da deficit del controllo motorio della muscolatura coinvolta nella produzione della parola La disartria non è una malattia, ma un quadro clinico con segni e sintomi caratteristici.

6 RIABILITAZIONE Obiettivi generali - ottimizzare l efficacia della comunicazione (Andersen et al., 2012) - massimizzare l uso del potenziale residuo - strategie di iperarticolazione - allenamento prassico motorio quotidiano - strategie non verbali (quando possibile)

7 Intervento di stimolazione e potenziamento sottocomponenti del sistema di produzione verbale: - sistema respiratorio - sistema fonatorio - sistema articolatorio - sistema prosodico delle

8 Obiettivi specifici - migliorare l efficienza del sistema pneumo fono articolatorio (massimo risultato in economia) Si utilizzano ripetizione di sillabe con difficoltà crescente lettura di parole con difficoltà crescente, parola/frase, frasi funzionali, brani, - eloquio spontaneo.

9 DISFAGIA È un alterazione della normale progressione del cibo dal cavo orale allo stomaco, causata da una disfunzione anatomo-funzionale.

10 La disfagia può : riguardare l assunzione di cibi solidi e/o liquidi presentare un carattere persistente o saltuario determinare gravi conseguenze sullo stato di salute complessivo della persona

11 CONSEGUENZE DISFAGIA Se non individuata rimediata e/o compensata porta a gravi conseguenze : 1. ridotto apporto nutrizionale malnutrizione e/o disidratazione 2. elevato rischio di polmoniti ab ingestis Aspirazione di cibi e/o liquidi nelle vie aeree maggior rischio di infezioni polmonari

12 CONSEGUENZE DISFAGIA 3. alterazione della qualità di vita 4. aumento richieste di interventi sanitari maggiori costi socio-sanitari

13 SEGNI E SINTOMI : COME SI MANIFESTA? Tosse durante o dopo la deglutizione Assenza di tosse volontaria o del riflesso Assenza deglutizione volontaria Eccessiva lentezza nell assunzione dei cibi Presenza di residuo di bolo nelle fauci Perdita di peso o disidratazione Aumento della TC Disfonia o voce gorgogliante Frequenti infezioni polmonari Schiarimenti di voce frequenti Scialorrea Fastidio o dolore alla deglutizione

14 LA VALUTAZIONE LOGOPEDICA segue una segnalazione posta da un medico prescrivente (MMG o Medico Specialista); segue lo screening di primo livello (effettuato da Personale Infermieristico); comprende : anamnesi generale e specifica, l osservazione del paziente e l esame clinico della deglutizione. Con il bilancio logopedico è già possibile mettere in atto una serie di ulteriori comportamenti utili al soggetto, da condividere con il personale sanitario e con i parenti/caregiver

15 LA VALUTAZIONE LOGOPEDICA viene completata con l esame morfologico e funzionale delle strutture oro-faringo-laringee, l esame strumentale delle abilità comunicative, delle abilità prassiche, delle funzioni cognitive e delle capacità decisionali

16 RIABILITAZIONE Il piano riabilitativo logopedico è la risultante del bilancio logopedico e della sintesi tra visita foniatrica e valutazione strumentale (FEES VFS)

17 RIABILITAZIONE Obiettivo terapeutico principale è il recupero di una deglutizione fisiologica o, se questo non è possibile, di una deglutizione funzionale, caratterizzata da una maggiore durata dell atto deglutitorio, eventuali limitazioni dietetiche, adozione di posture facilitanti.

18 RIABILITAZIONE mantenimento alimentazione per os in sicurezza; per il maggior tempo possibile; salvaguardia qualità di vita

19 RIABILITAZIONE Formulazione di un piano di trattamento individualizzato secondo obiettivi e requisiti generali, aspecifici e specifici

20 AREA GENERALE stimolazioni senso-percettive (tattile/vibratoria/termica..); stimolazioni cognitive (attenzione/concentrazione..); controllo del capo e del tronco; consapevolezza corporea.

21 AREA ASPECIFICA Esercizi per il potenziamento e il controllo della respirazione Esercizi di coordinazione respirazione-apnea Esercizi per il potenziamento delle strategie di pulizia delle alte vie respiratorie Altro

22 AREA SPECIFICA Metodiche di compenso Tecniche rieducative Provvedimenti adattivi

23 METODICHE DI COMPENSO Rientrano in questa categoria le tecniche di deglutizione, le posture di compenso ed alcune precauzioni comportamentali che, pur non eliminando la causa di base, consentono il transito del bolo in assenza di aspirazione nelle vie aeree.

24 METODICHE DI COMPENSO Posture di compenso migliorano l efficienza del transito orofaringeo del bolo per ottenere una deglutizione senza inalazione nelle vie aeree. La più utilizzata è quella del capo flesso in avanti (facilita il sollevamento laringeo e il movimento della base della lingua).

25 TECNICHE RIEDUCATIVE Consistono in esercizi per il miglioramento dei deficit neuromuscolari valutazione o sensoriali individuati durante la

26 PROVVEDIMENTI ADATTIVI Rientrano in questo ambito tutto ciò che può ridurre le difficoltà dell atto deglutitorio : o artifizi dietetici; o adozione di ausilii speciali per l alimentazione; o counseling ai pazienti e caregivers.

27 ARTIFIZI DIETETICI La scelta dei tipi di alimenti è strettamente correlata al tipo e grado di disfagia, col fine di ridurre il rischio di aspirazione. È importante tenere conto dei gusti e preferenze del soggetto, delle eventuali patologie concomitanti e del suo stato nutrizionale eventualmente avvalersi di una consulenza del nutrizionista.

28 MODIFICAZIONE DELLE CONSISTENZE REOLOGICHE DEI CIBI GRADO DI SCIVOLOSITÀ: il bolo somministrato deve determinare il minore attrito possibile, in modo da favorire la fase orale e faringea della deglutizione ed il transito nelle vie digestive. OMOGENEITÀ: nel bolo somministrato è fondamentale l assenza di residui, bucce, e briciole che possono resistere alla macinatura o all omogeneizzazione.

29 GRADO DI COESIONE: il bolo alimentare proposto deve garantire la sua compattezza nel transito dal cavo orale alle vie digestive. TEMPERATURA: è consigliabile che la temperatura degli alimenti sia lontana da quella corporea. Nel percorso riabilitativo proprio le stimolazioni caldo/freddo elicitano la sensibilità

30 In caso di disfagia per i liquidi Scegliere alimenti di elevata consistenza, aggiungere addensanti ai liquidi ed usare acqua gelificata In caso di disfagia mista Scegliere cibi di consistenza morbida, i liquidi vanno somministrati con cautela e con eventuale aggiunta di addensante In caso di disfagia ai solidi Diluire i cibi, somministrare preparati liquidi e utilizzare gli integratori nutrizionali

31 COUNSELING COSA FARE PRIMA DI ALIMENTARE LA PERSONA: Favorire un ambiente tranquillo senza troppe distrazioni Controllare la capacità del soggetto nel comunicare la difficoltà di deglutire

32 COUNSELING DOPO IL PASTO Eseguire l igiene orale e controllare che non ci siano residui di cibo. Tenere la persona in posizione seduta per altri trenta/sessanta minuti. Controllare se ci sono segni di aspirazione (rumori respiratori, aumento della temperatura corporea).

33 CONCLUSIONI gestione interdisciplinare; conoscenze e abilità da parte di tutti coloro che danno assistenza (compresi i familiari ed il caregiver) per assistere la persona; proposta di erogazione a distanza di prestazioni riabilitative mediante la teleriabilitazione, mezzo con cui può essere migliorata la qualità delle prestazioni, ottimizzandone la frequenza, l intensità e la durata, riducendo le barriere e favorendo l aderenza alle proposte di trattamento.

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