1 gennaio 2016 per recepimento Direttiva Europea 2013/34. Numerosi casi pratici, esempi e tabelle completano la trattazione.

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2 MEMENTO PRATICO CONTABILE 2017 Realizzato dagli esperti di PwC, espone con un approccio pratico la disciplina contabile delle imprese sia per la gestione corrente sia per le operazioni straordinarie. La nuova edizione contiene le applicazioni pratiche Caratteristiche dei nuovi principi contabili OIC e tutte le novità Aggiornato al 12 ottobre 2016 Prezzo: 148,00 della Riforma Contabile 2016 entrata in vigore dal Codice: gennaio 2016 per recepimento Direttiva Europea 2013/34. Numerosi casi pratici, esempi e tabelle completano la trattazione. Principali novità: Bilancio 2016: nuovi schemi, effetto dei nuovi principi, adattamento dei dati comparativi. Modifiche introdotte dalla Riforma Contabile: applicabili agli esercizi iniziati dal 1 gennaio 2016 Rendiconto finanziario: obbligatorio dal 1 gennaio 2016 Dati comparativi 2015/2016: adattamento delle voci di bilancio ai nuovi schemi derivanti dalla Riforma Contabile Crediti, debiti, e titoli immobilizzati: nuova valutazione con il metodo del costo ammortizzato Modifica OIC 29: spostamento dell effetto dei cambiamenti dei principi contabili e delle correzioni di errori dal conto economico allo stato patrimoniale Nuovo OIC su strumenti finanziari derivati e operazioni di copertura: nuove voci di bilancio Costi di ricerca e pubblicità: nuovo obbligo di imputazione a conto economico Esposizione separata delle voci di bilancio per proventi e oneri derivanti dai rapporti infragruppo Eliminazione delle voci: proventi e oneri straordinari e conti d ordine Modifiche agli OIC esistenti: classificazione del cash pooling contabilizzazione dei dividendi acquisto di titoli in borsa: precisazioni sulla data di rilevazione contabile Azioni proprie: spostate da attività a riserva negativa nello stato patrimoniale Nuovi capitoli e riorganizzazione della struttura.

3 Q Ed. Ipsoa - Francis Lefebvre PIANO GENERALE DELL OPERA 73 Piano generale dell opera Introduzione TITOLO I Regole di base della contabilità CAP. I Regole base di contabilità... 5 CAP. II Obblighi generali TITOLO II L attività corrente dell impresa CAP. III Ricavi e crediti... VAI ALL ESTRATTO 6000 CAP. IV Costi di esercizio e debiti... VAI ALL ESTRATTO CAP. V Rimanenze di magazzino CAP. VI Lavori in corso su ordinazione CAP. VII Immobilizzazioni materiali CAP. VIII Immobilizzazioni immateriali CAP. IX Titoli e partecipazioni CAP. X Liquidità, crediti finanziari e debiti a M/L termine... VAI ALL ESTRATTO CAP. XI Derivati... VAI ALL ESTRATTO CAP. XII Ratei e risconti attivi e passivi CAP. XIII Fondi CAP. XIV Patrimonio netto CAP. XV Conto economico CAP. XVI Documenti di sintesi... VAI ALL ESTRATTO CAP. XVII Imprese minori TITOLO III Gruppi societari e operazioni straordinarie CAP. XVIII Organizzazioni senza scopo di lucro CAP. XIX Costituzione della società CAP. XX Trasformazione CAP. XXI Liquidazione CAP. XXII Aggregazioni aziendali CAP. XXIII Fusioni e scissioni CAP. XXIV Sedi secondarie e contabilità plurimonetaria CAP. XXV Bilancio consolidato TITOLO IV Informazione e controllo CAP. XXVI Pubblicità e controllo CAP. XXVII Revisione legale CAP. XXVIII Attualità e prospettive Appendice Indice analitico pag. 1591

4 4124 RICAVI E CREDITI Q Ed. Ipsoa - Francis Lefebvre (omissis) 6350 II. Regole di valutazione Rilevazione iniziale dei crediti (art n. 8 c.c.) La rilevazione iniziale del credito rappresenta il diritto ad esigere l ammontare di disponibilità liquide da clienti o da altri soggetti. Il n. 8 dell art. 6 del DLgs 139/15 ha introdotto nel codice civile, a partire dai bilanci degli esercizi 2016, un nuovo modello di valutazione: il modello del costo ammortizzato, da utilizzare per la valutazione dei crediti (e dei debiti e dei titoli immobilizzati). Precisazione: L art. 2426, c. 1, n. 8 c.c. stabilisce «crediti e i debiti sono rilevati in bilancio secondo il criterio del costo ammortizzato, tenendo conto del fattore temporale e, per quanto riguarda i crediti, del valore di presumibile realizzo». Per i crediti si introducono dunque due importanti novità: il costo ammortizzato (che assume rilevanza quando l operazione comporta rilevanti costi di transazione, v. n. 6140) e il fattore temporale che diventa un elemento importante per giudicare se effettuare l attualizzazione al momento della rilevazione iniziale (v. n. 6351). La novellata normativa rimanda ai principi contabili internazionali per le definizioni di «costo ammortizzato». Lo IAS 39 propone la seguente definizione di costo ammortizzato: «valore di rilevazione iniziale dello strumento finanziario, al netto dei rimborsi di capitale, aumentato o diminuito dell ammortamento complessivo, utilizzando il criterio dell interesse effettivo, delle differenze tra il valore iniziale e il valore a scadenza». Il criterio del costo ammortizzato può non essere applicato ai crediti se gli effetti sono irrilevanti, ai sensi dell art comma 4: lo stabilisce l OIC 15. Tuttavia non è possibile, a priori, stabilire l irrilevanza del fattore temporale e dei costi accessori: è necessaria una valutazione del management circa l applicabilità del costo ammortizzato. Precisazione: L OIC 15 (par. 31) stabilisce che si può presumere che gli effetti siano irrilevanti se i crediti sono a breve termine (ossia con scadenza inferiore ai 12 mesi) o se i costi di transazione, le commissioni e ogni altra differenza tra valore iniziale e valore a scadenza sono di scarso rilievo. In tal caso la società non applica il costo ammortizzato, rileva i crediti al valore nominale, salvo effettuare le attualizzazioni quando ricorrono le condizioni previste dal principio contabile (v. n. 6440). L OIC stabilisce che quando un credito è rilevato per la prima volta, il valore di iscrizione iniziale è rappresentato dal valore nominale del credito, al netto di tutti i premi, gli sconti, gli abbuoni ed inclusivo degli eventuali costi direttamente attribuibili alla transazione che ha generato il credito. A partire dagli esercizi iniziati dal 1º gennaio 2016 per l iscrizione iniziale del credito si devono tenere in considerazione i seguenti elementi: 1) l effetto temporale, cioè se è prevedibile che i crediti saranno incassati oltre i 12 mesi senza la corresponsione di interessi espliciti oppure se il tasso di interesse desumibile dalle condizioni contrattuali (v. n. 6142) si discosta in modo significativo dai tassi di mercato; in questo caso sarà necessaria l attualizzazione (v. n. 6370); 2) i costi accessori per concedere la dilazione di pagamento: il criterio del costo ammortizzato ammortizza i costi di transazione (generalmente di natura finanziaria) in base al tasso interno di rendimento dell operazione (e non a quote costanti). Se i costi di transazione sono rilevanti l iscrizione iniziale del credito non è al valore nominale bensì aumentato dei costi di transazione che negli esercizi successivi saranno imputati al conto economico come interessi; 6350 (segue)

5 Q Ed. Ipsoa - Francis Lefebvre RICAVI E CREDITI (segue) interessi; 3) gli interessi attivi applicati alla dilazione: se i crediti hanno un tasso di interesse desumibile dalle condizioni contrattuali (v. n. 6142) che si discosta significativamente dal tasso di interesse di mercato e se gli effetti sono rilevanti ai sensi dell art comma 4 del codice civile, occorre attualizzare i flussi finanziari futuri al tasso di interesse di mercato (v. n. 6370); 4) il tasso di interesse effettivo: al fine dell iscrizione iniziale del credito, nel caso dei costi di transazione «non irrilevanti» è necessario determinare il tasso di interesse effettivo. In generale la nuova norma impone alle società l utilizzo del costo ammortizzato per la rappresentazione dei crediti, tenuto conto dell effetto temporale. L Organismo Italiano di contabilità ha declinato operativamente il concetto di «rilevanza» nell applicazione del metodo del costo ammortizzato e delle attualizzazioni al momento della rilevazione iniziale del credito. Innanzitutto ha stabilito una norma generale attraverso la quale scegliere se non applicare il costo ammortizzato e l attualizzazione al momento della rilevazione iniziale: generalmente questi due metodi di rappresentazione dei crediti (costo ammortizzato e attualizzazione) possono non essere applicati: a. ai crediti con scadenza inferiore ai 12 mesi o b. nel caso di crediti con scadenza superiore ai 12 mesi quando i costi di transazione, le commissioni pagate tra le parti e ogni differenza tra valore iniziale e valore a scadenza sono di scarso rilievo. In questi casi il credito è rilevato inizialmente al valore nominale, diminuito delle svalutazioni di inesigibilità per adeguarlo al valore di realizzo, come in passato. Gli eventuali costi di transazione (non significativi) sono rilevati tra i risconti attivi, nella classe D dell attivo di stato patrimoniale. L Organismo italiano di Contabilità disciplina il costo ammortizzato senza attualizzazioni. Infatti se i costi di transazione (v. n. 6140) sono rilevanti (v. n. 499 e v. n. 6270) ma l effetto temporale non lo è, si applica il criterio del costo ammortizzato, senza attualizzazioni. In questo caso il valore di iscrizione del credito è pari a: il valore nominale del credito (meno) i premi, gli abbuoni e gli sconti (più) i costi di transazione. Sulla base del fatto che il valore di iscrizione iniziale del credito differisce dal valore alla scadenza, si rende necessario «ammortizzare» il differenziale tra il valore di iscrizione (comprensivo di sconti e costi di transazione) e il valore a scadenza, utilizzando il tasso di interesse effettivo (v. n. 6351). In questi casi, dunque, si procede all utilizzo del costo ammortizzato senza attualizzazione (v. esempio n. 6355). L OIC 15 chiarisce che questo accade quando l effetto temporale non è rilevante, cioè non ci sono rilevanti differenze tra il tasso desumibile dal contratto e i tassi di mercato (v. n. 6370). Se, invece, sia l effetto temporale, sia i costi di transazione sono rilevanti, allora l OIC 15 dispone (par ) di applicare il metodo del costo ammortizzato con attualizzazione. Con questo metodo il valore di iscrizione iniziale del credito è pari al valore attuale dei flussi finanziari futuri più gli eventuali costi di transazione (v. esempio n. 6375) (segue)

6 6126 RICAVI E CREDITI Q Ed. Ipsoa - Francis Lefebvre 6350 (segue) Una volta determinato il valore di iscrizione iniziale a seguito dell attualizzazione, occorre calcolare il tasso di interesse effettivo, ossia il tasso interno di rendimento, costante lungo la durata del credito, che rende uguale il valore attuale dei flussi finanziari futuri derivanti dal credito e il suo valore di rilevazione iniziale. Se il tasso di interesse effettivo determinato in sede di rilevazione iniziale successivamente si discosta dai tassi di mercato, esso non è comunque aggiornato, fatto salvo il caso in cui il tasso di interesse contrattuale sia indicizzato. In questo ultimo caso dunque, i costi di transazione (v. n. 6140), le eventuali commissioni attive e passive e ogni differenza tra valore iniziale e valore nominale a scadenza sono inclusi nel calcolo del costo ammortizzato utilizzando il criterio dell interesse effettivo. Precisazione: Il tasso di interesse di mercato è il tasso che sarebbe stato applicato se due parti indipendenti avessero negoziato un operazione similare con termini e condizioni comparabili con quella oggetto di esame che ha generato il credito. Per il calcolo del costo ammortizzato (e delle eventuali attualizzazioni) sono necessari: 1) la stima attesa dei flussi finanziari spettanti alla società sulla base delle condizioni applicate al cliente al momento della dilazione di pagamento; 2) la date previste degli incassi; 3) la quantificazione dei costi di transazione (v. n. 6140), cioè di tutti i costi che l impresa sostiene per la concessione della dilazione di pagamento e del diritto di esigere flussi finanziari determinati; 4) la quantificazione delle eventuali commissioni attive e passive e di ogni differenza tra valore iniziale e valore nominale a scadenza del credito; 5) la determinazione del TIR, cioè del tasso interno di rendimento effettivo (v. n. 6351); 6) un adeguato tasso di attualizzazione (v. n e s.). La rilevazione iniziale del credito e dei costi accessori è basata sul metodo dell amortized cost che utilizza il tasso effettivo di interesse per ammortizzare i costi iniziali e accessori. In sostanza, rispetto al passato, i costi non saranno più capitalizzati nell attivo patrimoniale ed ammortizzati a quote costanti, bensì portati ad aumento del valore di iscrizione iniziale del credito e successivamente ammortizzati. Precisazione: Gli sconti e gli abbuoni di natura finanziaria (per esempio per pagamento a pronta cassa), che non hanno concorso al computo del costo ammortizzato perché non prevedibili al momento della rilevazione iniziale del credito, sono rilevati al momento dell incasso come oneri di natura finanziaria. Dal punto di vista pratico il costo ammortizzato è il criterio attraverso il quale la rilevazione iniziale dell attività o della passività finanziaria si modifica nel tempo per tenere in considerazione un adeguato ammortamento degli oneri e proventi iniziali sostenuti (maturati). In altre parole il costo ammortizzato è il metodo che consente di «spalmare» nel tempo la differenza tra il costo iniziale e il valore di rimborso finale dell attività o della passività finanziaria, attraverso il tasso d interesse effettivo. Il modello è basato sul tasso di interesse effettivo (TIR) che è il tasso che rende uguali i futuri flussi di cassa (pagamenti e incassi) contrattuali, senza tener conto di eventuali stime di perdita e il valore contabile dello strumento.

7 Q Ed. Ipsoa - Francis Lefebvre RICAVI E CREDITI 1277 Tasso effettivo Il tasso di interesse effettivo, o tasso interno di rendimento (denominato nella prassi TIR) è, secondo lo IAS 39 il tasso che attualizza gli incassi futuri lungo la vita attesa dell operazione. Il tasso di interesse effettivo (TIR) soddisfa la seguente equazione: Xk¼m k¼1 A k1 k ð1 þ TieÞ t ¼ X ¼m 1 A 1 k 1 k ð1 þ TieÞ t1 k Tie = tasso di interesse effettivo k = numero d ordine di un credito k 1 = numero d ordine di un rimborso A k = importo dell erogazione numero K A 1 K 1 = importo di rimborso del numero K m = numero d ordine dell ultima erogazione m 1 = numero d ordine dell ultimo rimborso t K = intervallo espresso in anni (o frazione) tra la data dell erogazione n. 1 e le date delle ulteriori erogazioni da 2 a m t 1 K = intervallo espresso in anni (o frazione) tra la data dell erogazione n. 1 e le date dei rimborsi da 1 a m Il tasso d interesse effettivo è il tasso che rende nullo il valore attuale, all epoca della valutazione, del cash flow complessivo, i pagamenti e gli incassi futuri stimati lungo la durata del credito. Con riferimento ai crediti e ai titoli il tasso d interesse effettivo è anche definito tasso interno di rendimento, che misura il rendimento netto dei capitali gestiti con lo strumento finanziario. L OIC 15 stabilisce inoltre che è necessario valutare i flussi finanziari attesi tenendo in considerazione tutti i termini contrattuali dello strumento finanziario (per esempio, il pagamento anticipato, un opzione call e simili), ma non si devono considerare le perdite future su crediti (v. n e s.). Il calcolo del TIR include tutti gli oneri e i punti base pagati o ricevuti tra le parti di un contratto che sono parte integrante del tasso di interesse effettivo, i costi di transazione e tutti gli altri premi o sconti. L OIC 15 presume che i flussi finanziari e la vita attesa di un gruppo di strumenti finanziari similari possano essere valutati in modo attendibile. Tuttavia, in quei rari casi in cui non è possibile determinare in modo attendibile i flussi finanziari o la vita attesa di uno strumento finanziario (o gruppo di strumenti finanziari), l entità deve utilizzare i flussi finanziari contrattuali per tutta la durata del contratto dello strumento finanziario (o gruppo di strumenti finanziari)». Il tasso di interesse effettivo è costante durante la durata del credito, fatta eccezione del caso in cui sono pattuiti interessi attivi variabili: in quest ultimo caso il TIR è rimisurato ad ogni data contrattuale che determina una fuoriuscita finanziaria (v. n. 6405). Esempio: ammortamento dei costi di transazione rilevanti Al 1º gennaio dell anno 2016 la società concede un finanziamento del valore nominale in linea capitale di di euro sostenendo costi di transazione pari a Il finanziamento concesso al cliente prevede la corresponsione di un tasso di interesse attivo nominale del 2% annuo con pagamento delle rate posticipate al 31 dicembre per 5 anni. In questo caso il finanziamento, pur maturando un tasso di interesse desumibile dalle condizioni contrattuali in linea con il mercato, comporta dei costi di transazione che la società ritiene rilevanti. Pertanto la società applica il criterio del costo ammortizzato senza effettuare l attualizzazione. I costi di transazione iniziali abbassano l effettivo rendimento dell operazione e pertanto è necessario determinare il tasso di interesse effettivo dell operazione. In altre parole gli interessi attivi che saranno imputati tra i proventi finanziari k 1 ¼

8 128 8 RICAVI E CREDITI Q Ed. Ipsoa - Francis Lefebvre 6355 (segue) durante la durata del finanziamento non saranno quelli incassati al valore nominale, bensì quelli che corrispondono all effettivo rendimento di questa operazione. 1) determinazione del tasso di interesse effettivo Con le formule della matematica finanziaria si deve identificare quel tasso che rende uguali i flussi finanziari all inizio dell operazione (cioè al 1º gennaio dell anno 2016): ¼ (1 þ X) (1 þ X) -2 þ (1 þ X) -3 þ (1 þ X) -4 þ (1 þ X) -5 X ¼ 1, 6847% Il calcolo è facilmente effettuabile con un foglio elettronico. Ad esempio, con excel, utilizzando la formula IRR (o TIR, a seconda che si utilizzi la versione in inglese o in italiano) si individuano i flussi finanziari previsti e si iscrivono in apposite celle (nell esempio le celle B1-B6). Sono stati infatti individuati i seguenti flussi: 1) il flusso totale fuoriuscito alla data iniziale del contratto ( il finanziamento più i costi di transazione); 2) gli interessi nominali incassati annualmente (2% di ); 3) il flusso finale che estingue il finanziamento, comprensivo degli interessi. Il TIR è quel tasso che rende il totale delle uscite al 1º gennaio ( ) uguale valore attuale delle entrate attese. Il tasso di interesse dell 1,6847% che risulta dal calcolo corrisponde al tasso di interesse effettivo. 2) Soluzione È possibile dimostrare che per ripartire gli interessi nominali e i costi di transazione iniziali lungo la durata del credito a un tasso costante da applicarsi al valore contabile del credito all inizio del periodo, essi devono maturare a un tasso di interesse effettivo dell 1,6847%. Precisazione: Nella prassi operativa il tasso effettivo di interesse è denominato anche tasso interno di rendimento o TIR. Dunque, il credito è rilevato inizialmente al valore di La tavola che segue identifica gli interessi attivi da imputare al conto economico negli esercizi successivi.

9 Q Ed. Ipsoa - Francis Lefebvre RICAVI E CREDITI 129 Valore contabile all inizio dell esercizio Interessi attivi calcolati in base all IRR Flussi finanziari in entrata Differenziale Valore contabile del credito alla fine dell esercizio a b ¼ a 1,6499% c ¼ % d ¼ c b e ¼ a d 01/01/ ,00 31/12/ , ,96 ( ) (14.503) ,96 31/12/ , ,63 ( ) (14.747) ,59 31/12/ , ,19 ( ) (14.996) ,77 31/12/ , ,56 ( ) (15.248) ,33 31/12/ , ,67 ( ) (15.505) ,00 Il credito è rilevato inizialmente a E Le scritture contabili sono le seguenti: 1/1/2016 CREDITI FINANZIARI a BANCA C/C Erogato finanziamento di , scadente 31/12/2020, tasso nominale al 2% COSTI DI TRANSAZIONE 1/1/2016 a BANCA C/C Sostenuti costi generali di transazione relativi alla concessione del finanziamento e costituti dai costi di istruttoria, costi per le informazioni commerciali e commissioni varie CREDITI FINANZIARI Capitalizzati i costi generali di transazione 1/1/2016 a COSTI DI TRANSAZIONE Rilevazioni successive (v. n. 6400) La rilevazione dell incasso degli interessi annuali comporta l accredito al conto economico degli interessi in base al tasso effettivo: il differenziale è in contropartita del credito. 31/12/2016 BANCA C/C a DIVERSI Rilevato l incasso degli interessi attivi in base al costo ammortizzato a INTERESSI ATTIVI a CREDITI FINANZIARI Attualizzazione L art. 2426, comma 1, n. 8, c.c. prescrive che si deve tenere in considerazione il «fattore temporale» nella valutazione dei crediti. Questo significa che si deve rappresentare in bilancio l effetto economico sul valore di iscrizione dei crediti causato dal «trascorrere del tempo». Ciò equivale alla rappresentazione contabile di una regola generale della finanza in base alla quale un flusso di cassa ricevuto domani vale meno di un flusso di cassa dello stesso ammontare ricevuto oggi. I motivi che supportano questa «regola» sono riconducibili in primis al fatto che la promessa di un flusso di cassa potrebbe non essere mantenuta, per diversi motivi, e in secondo luogo al fatto che in presenza di inflazione monetaria il valore del denaro diminuisce nel tempo. Quest ultima condizione, con gli attuali tassi di inflazione risulta poco rilevante. In particolare l OIC 15 chiarisce che la previsione normativa che prevede l obbligo, per i crediti e i debiti (ma non per i titoli di debito), di tenere conto del «fattore temporale» nella 6370

10 RICAVI E CREDITI Q Ed. Ipsoa - Francis Lefebvre valutazione al costo ammortizzato comporta, come conseguenza, un procedimento di attualizzazione dei crediti utilizzando il tasso di interesse di mercato in sede di rilevazione iniziale. Questo processo di attualizzazione si rende necessario quando, appunto, il tasso di interesse desumibile dal contratto o dall operazione (v. n. 6142) si discosta significativamente dal tasso di interesse di mercato, sempreché gli effetti dell attualizzazione producano effetti rilevanti sul bilancio. Precisazione: Sul concetto di rilevanza v. n. 499 e v Il procedimento di attualizzazione consente di convertire dei flussi di cassa futuri in equivalenti flussi di cassa attuali. Il tasso di interesse di mercato è il tasso che sarebbe stato applicato se due parti indipendenti avessero negoziato un operazione similare di finanziamento con termini e altre condizioni comparabili a quella oggetto di esame. Dunque il tasso di mercato tiene conto anche del merito creditizio del debitore. Qualora il tasso di interesse desumibile dalle condizioni contrattuali sia significativamente diverso dal tasso di interesse di mercato, il tasso di interesse di mercato deve essere utilizzato per attualizzare i flussi finanziari futuri derivanti dal credito al fine di determinare il suo valore iniziale di iscrizione. Precisazione: L OIC 15 contiene la facoltà di non attualizzare i crediti se gli effetti sono irrilevanti rispetto al valore non attualizzato, ai sensi dell art comma 4 del codice civile. Oltre al caso in cui il tasso di interesse effettivo non è significativamente diverso dal tasso di interesse di mercato, si può presumere che gli effetti siano irrilevanti se i crediti sono a breve termine (ossia con scadenza inferiore ai 12 mesi). Ai sensi dell OIC 15 i crediti commerciali con scadenza oltre i 12 mesi dal momento della rilevazione iniziale, infruttiferi, ovvero senza corresponsione di interessi, o con interessi significativamente diversi dai tassi di interesse di mercato e i corrispondenti ricavi si rilevano inizialmente al valore determinato attualizzando i flussi finanziari futuri al tasso di interesse di mercato. La differenza tra il valore di rilevazione iniziale del credito attualizzato e il valore a termine è rilevata a conto economico come provento finanziario lungo la durata del credito utilizzando il criterio del tasso di interesse effettivo (v. n. 6351). Precisazione: Coerentemente con gli obiettivi di semplificazione introdotti dalle nuove norme di legge, le precedenti disposizioni sullo scorporo degli interessi impliciti nel caso di crediti commerciali con scadenza oltre i 12 mesi non sono da applicare per le società che redigono il bilancio in forma abbreviata e per le microimprese che si avvalgano della facoltà concessa dal legislatore di non applicare il criterio del costo ammortizzato e di iscrivere i crediti al valore nominale o al minor valore di presumibile realizzo (v. n. 6390). Nel caso dei crediti finanziari, la differenza tra le disponibilità liquide erogate al cliente ed il valore dei flussi finanziari futuri è rilevata tra gli oneri finanziari o tra i proventi finanziari del conto economico al momento della rilevazione iniziale, salvo che la sostanza dell operazione o del contratto non inducano ad attribuire a tale componente una diversa natura. In tal caso secondo l OIC 15 la società deve tenere in considerazione ogni fatto e circostanza che caratterizza il contratto o l operazione, ponendo particolare attenzione alle ragioni sottostanti alla scelta delle parti di concludere un contratto o un operazione a condizioni significativamente diverse da quelle di mercato. In sostanza il valore di iscrizione iniziale del credito, quando oltre al costo ammortizzato si effettuano le attualizzazioni è pari a: il valore attuale dei flussi finanziari futuri utilizzando il tasso di interesse di mercato; (più) i costi di transazione rilevanti; calcolare il tasso di interesse effettivo; utilizzare il tasso effettivo per le valutazioni successive del credito al costo ammortizzato Esempio: l effetto temporale Il 1º gennaio 2016 la società vende una partita di merci per di euro concedendo una dilazione di pagamento a 30 mesi. I costi di transazione non sono rilevanti. La società concede al cliente le seguenti condizioni di incasso: tasso contrattuale annuo del 3% con pagamento trimestrale; rimborso della quota capitale di E ogni trimestre. Se il tasso desumibile dal contratto del 3% annuo è in linea con i tassi di mercato e il credito è iscritto inizialmente per il valore nominale di di euro, e gli interessi sono rilevati

11 Q Ed. Ipsoa - Francis Lefebvre RICAVI E CREDITI tra i proventi finanziari sulla base degli interessi effettivamente incassati secondo il piano riportato nella tavola seguente: 6375 (segue) Finanziamento Rimborso della quota capitale Credito residuo Interessi nominali (3% annuo posticipato) Pagamento rata 01/01/ ,00 01/04/ , , , ,00 01/07/ , , , ,00 01/10/ , , , ,00 01/01/ , , , ,00 01/04/ , , , ,00 01/07/ , , , ,00 01/10/ , , , ,00 01/01/ , , , ,00 01/04/ , , , ,00 01/07/ , , , , , ,00 Se, invece, il tasso d interesse desumibile dal contratto pari al 3% annuo con pagamento trimestrale posticipato fosse significativamente diverso dal tasso di mercato, che si potrebbe assumere pari al 6% annuo, con pagamento trimestrale posticipato, gli effetti potrebbero essere rilevanti ai sensi dell articolo 2423 c. 4, c.c. In questo caso, secondo l OIC 15 e il nuovo modello di costo ammortizzato, è necessario attualizzare i flussi finanziari futuri derivanti dal credito, utilizzando il tasso di mercato del 6% per ottenere il suo valore di iscrizione iniziale. Il calcolo per la valorizzazione del valore di iscrizione iniziale è contenuto nella formula seguente. Si tratta del valore attuale dei flussi finanziari futuri che saranno incassati dalla società secondo le previsioni contrattuali (cioè le rate trimestrali previste dal contratto, pari al rimborso di euro ogni trimestre più gli interessi). Pertanto il valore di iscrizione iniziale è il valore attuale dei flussi finanziari futuri attualizzati con il tasso di mercato (6%) in base alla seguente formula: (1 þ 6%) -3/12 þ (1 þ 6%) -6/12 þ (1 þ 6%) -9/12 þ (1 þ 6%) -1 þ (1 þ 6%) -1,25 þ (1 þ 6%) -1,50 þ (1 þ 6%) -1,75 þ (1 þ 6%) -2 þ (1 þ 6%),2,25 þ (1 þ 6%) 2,50==(O/S) Il valore attuale può essere calcolato in modo più semplice con un foglio elettronico utilizzando una tabella contenente le date e gli ammontari dei pagamenti, come quella riprodotta di seguito: Data Pagamento rata 01/01/ /04/ ,00 01/07/ ,00 01/10/ ,00 01/01/ ,00 01/04/ ,00 01/07/ ,00

12 RICAVI E CREDITI Q Ed. Ipsoa - Francis Lefebvre 6375 (segue) Data Pagamento rata 01/10/ ,00 01/01/ ,00 01/04/ ,00 01/07/ ,00 La funzione da utilizzare è quella che fornisce il valore attuale di flussi di cassa non necessariamente periodici. Impegando la funzione XNPV (VAN.X nella versione italiana) con un tasso del 6% e i pagamenti e le date descritte in tabella si ottiene un valore attuale di ,05 che rappresenta il valore di iscrizione iniziale del credito e del ricavo di vendita. A questo valore è necessario aggiungere i costi di transazione, che in questo esempio sono pari a zero. Pertanto in questo caso il tasso di mercato e il tasso effettivo (TIR) sono identici (pari al 6%). Precisazione: Se i costi di transazione fossero invece rilevanti sarebbe necessario calcolare il tasso effettivo e utilizzarlo per le valutazioni successive al costo ammortizzato (v. esempio n. 6355). La differenza tra il valore di iscrizione iniziale ( ,05) e il valore a termine del credito ( ), pari a ,95 è rilevata come provento finanziario negli esercizi successivi, imputando al conto economico gli interessi attivi utilizzando il tasso di mercato (6%). Questo differenziale in pratica rappresenta un minor ricavo iniziale (infatti non è compreso nei ricavi di vendita al momento della rilevazione iniziale dell operazione) che sarà imputato al conto economico degli esercizi successivi, sulla base della durata dell operazione e del tasso effettivo. La tavola seguente dimostra come, utilizzando un tasso di interesse di mercato del 6%, i maggiori interessi da contabilizzare compensano esattamente il minor ricavo derivante dalla vendita. Data Incasso rata Interessi Capitale rimborsato Credito residuo 01/01/2016 0, ,05 01/04/ , , , ,34 01/07/ , , , ,00 01/10/ , , , ,85 01/01/ , , , ,75 01/04/ , , , ,18 01/07/ , , , ,97 01/10/ , , , ,19 01/01/ , , , ,95 01/04/ , , , ,75 01/07/ , , ,75 0,00 TOTALI , , ,05 Le scritture contabili di questo esempio sono le seguenti: 1/1/2016 CREDITI a RICAVI DI VENDITA ,05 Vendute merci per nominali ; concessa dilazione di pagamento a 30 mesi (scadente 1/7/2018), con addebito di un tasso nominale al 3%. Il tasso di mercato per un operazione simile è il 6%

13 Q Ed. Ipsoa - Francis Lefebvre RICAVI E CREDITI 133 CASSA 1/4/2016 a DIVERSI Incasso della rata trimestrale, pari a in conto capitale e in conto interessi. Per effetto del metodo del costo ammortizzato la società imputa al conto economico gli interessi attivi in base al tasso effettivo di interesse, che in questo caso, in assenza di costi di transazione, coincide con il tasso di mercato (6%). a INTERESSI ATTIVI a CREDITI Si noti che gli interessi attivi accreditati al conto economico sono conteggiati in base al TIR (6%), che corrisponde al tasso di mercato con il quale sono state effettuate le attualizzazioni. I ricavi di vendita non sono al valore nominale (5 milioni) ma al valore attualizzato; negli esercizi successivi la società imputa al conto economico interessi attivi maggiori rispetto a quelli incassati, perché la competenza degli stessi è determinata con il tasso di interesse di mercato, pari al 6%. (omissis)

14 COSTI DI ESERCIZIO E DEBITI Q Ed. Ipsoa - Francis Lefebvre (omissis) Tasso desumibile dal contratto Questa definizione è utile per valutare se, alla data di rilevazione iniziale del debito (commerciale o finanziario) è necessario procedere all attualizzazione (v. n ). Il tasso di interesse desumibile dalle condizioni contrattuali (v. anche 6142) è il tasso che prende in considerazione tutti i flussi di cassa pagati tra le parti e previsti dal contratto (es.: commissioni, pagamenti anticipati e ogni altra differenza tra valore iniziale e valore a scadenza del debito), ma non considera i costi di transazione. Spesso può coincidere con il tasso di interesse nominale del debito (anche definito tasso contrattuale), quando non si sostengono altri costi accessori con la stessa controparte (diversi dai costi di transazione). Il tasso di interesse nominale di un debito è il tasso di interesse contrattuale che, applicato al suo valore nominale, consente di determinare i flussi finanziari costituiti da interessi passivi nominali lungo la durata del debito. Tasso di interesse di mercato Il tasso di interesse di mercato è il tasso che sarebbe stato applicato se due parti indipendenti avessero negoziato un operazione similare con termini e condizioni comparabili con quella oggetto di esame che ha generato il debito. Generalmente questo tasso assume rilevanza quando la società ottiene dei finanziamenti per i quali paga un interesse desumibile dalle condizioni contrattuali diverse rispetto alle condizioni di mercato: in questi casi si procede con l attualizzazione del debito.

15 Q Ed. Ipsoa - Francis Lefebvre COSTI DI ESERCIZIO E DEBITI Costo ammortizzato La riforma contabile 2016 ha disciplinato l entrata in vigore del costo ammortizzato come regola di valutazione dei debiti, al posto del valore nominale previsto dai precedenti principi contabili. Le novità sono pertanto le seguenti: metodo del costo ammortizzato: può essere applicato con o senza attualizzazione (v. n e s.); valore temporale: la nuova norma di legge (art c.c. n. 8) prevede l obbligo, per i crediti e i debiti (ma non per i titoli di debito), di tenere conto del «fattore temporale» nella valutazione al costo ammortizzato; in particolare da tale previsione discende il procedimento di attualizzazione dei debiti utilizzando il tasso di interesse di mercato in sede di rilevazione iniziale quando il tasso di interesse desumibile dal contratto o dall operazione (v. n ) si discosti significativamente dal tasso di interesse di mercato (v. n ), sempreché gli effetti dell attualizzazione producano effetti rilevanti sul bilancio. L OIC 19 comunque prevede una semplificazione per le società che redigono il bilancio in forma ordinaria: generalmente, il criterio del costo ammortizzato e della connessa attualizzazione può non essere applicato: a. ai debiti con scadenza inferiore ai 12 mesi o b. nel caso di debiti con scadenza superiore ai 12 mesi quando i costi di transazione, le commissioni pagate tra le parti e ogni differenza tra valore iniziale e valore a scadenza sono di scarso rilievo. L OIC 19 «Debiti» inoltre, fornisce indicazioni sull applicazione del principio generale di redazione del bilancio che prevede che «la rilevazione e la presentazione delle voci è effettuata tenendo conto della sostanza dell operazione o del contratto» (art bis, n. 1- bis), c.c.) con riferimento alla differenza iniziale positiva o negativa che in caso di attualizzazione si determina dal confronto tra le disponibilità liquide ricevute ed il valore attuale dei flussi finanziari futuri. In applicazione di tale norma, la società valuta gli specifici fatti e circostanze che caratterizzano il contratto o l operazione, ponendo particolare attenzione alle ragioni sottostanti alla scelta delle parti di concludere un contratto o un operazione che prevede un tasso di interesse significativamente diverso da quello di mercato. Tale analisi può in alcuni casi portare a concludere che tale differenza iniziale non abbia natura di provento od onere finanziario di conto economico. In proposito il principio affronta i casi del finanziamento infruttifero o a tassi inferiori al mercato erogato dalla società controllante alla controllata. Precisazione: Le società che redigono il bilancio in forma abbreviata e le microimprese (v. n e s.) hanno la facoltà di non utilizzare il metodo dell amortized cost (omissis)

16 LIQUIDITÀ, CREDITI E DEBITI Q Ed. Ipsoa - Francis Lefebvre (omissis) Emissione di obbligazioni Quando una società emette un prestito obbligazionario, il prezzo di emissione può essere stabilito con i seguenti criteri: 1) alla pari: il prezzo di emissione coincide con il valore nominale delle obbligazioni; 2) sotto la pari: il prezzo di emissione è inferiore al valore nominale delle obbligazioni; 3) sopra la pari: il prezzo di emissione è superiore al valore nominale delle obbligazioni. I prestiti obbligazionari rappresentano delle forme di finanziamento e l OIC 19 dispone che l iscrizione di un debito di finanziamento avviene all erogazione del finanziamento. Pertanto i prestiti obbligazionari sono iscritti al momento della sottoscrizione. Al momento dell emissione del prestito il valore di iscrizione iniziale corrisponde al valore nominale del debito (a scadenza) al netto degli aggi/disaggi di emissione e dei costi di transazione e collocamento. Dunque le spese di istruttoria (v. n ), le eventuali commissioni attive e passive iniziali, le spese di emissione delle obbligazioni (es.: spese legali e commissioni iniziali) gli aggi (v. n ) e i disaggi di emissione (v. n ) e ogni altra differenza tra valore iniziale e valore nominale a scadenza sono inclusi nel calcolo del costo ammortizzato utilizzando il criterio dell interesse effettivo. Con il metodo del costo ammortizzato tali oneri iniziali non sono più iscritti separatamente dall ammontare del debito (né tra i ratei/risconti né tra le immobilizzazioni immateriali) ma sono portati in variazione del valore di iscrizione iniziale e ammortizzati lungo la durata attesa del debito. Il loro ammortamento integra o rettifica gli interessi passivi calcolati al tasso nominale (seguendone la medesima classificazione nel conto economico), di modo che il tasso di interesse effettivo possa rimanere un tasso di interesse costante lungo la durata del debito da applicarsi al suo valore contabile. I flussi finanziari futuri utili al calcolo del tasso di interesse effettivo sono determinati tenendo in considerazione tutti i termini contrattuali della transazione che ha originato il debito, incluse le scadenze previste di incasso e pagamento, la natura dei flussi finanziari (capitale o interessi), e, quando contrattualmente previsto, la probabilità che l estinzione anticipata del debito si verifichi. Essi includono, nel caso di prestiti obbligazionari, anche il pagamento di eventuali premi riservati ai possessori di obbligazioni estratte a sorte. Precisazione: Per le società che redigono il bilancio in forma abbreviata esiste la possibilità di non utilizzare il metodo dell amortized cost. In questo caso i disaggi e gli aggi di emissione sono ancora rilevati con il metodo a quote costanti attraverso il ricorso dei ratei/risconti (v. n.).

17 Q Ed. Ipsoa - Francis Lefebvre LIQUIDITÀ, CREDITI E DEBITI Aggi di emissione Se il prestito è emesso sopra la pari, la differenza rispetto al valore nominale costituisce l aggio di emissione (o sovrapprezzo di emissione). L aggio di emissione di un prestito obbligazionario è dunque la differenza positiva tra il prezzo di emissione delle obbligazioni e il loro valore nominale (prestito obbligazionario emesso sopra la pari). Questo valore differenziale costituisce un «costo di transazione» e per le imprese che redigono il bilancio in forma ordinaria è una componente che grava sui conti economici degli esercizi successivi utilizzando il tasso di interesse effettivo (tasso interno di rendimento. Precisazione: per le imprese che non utilizzano il metodo dell amortized cost, l aggio di emissione deve essere sospeso fra i risconti passivi per la durata del finanziamento (voce E. «Ratei e risconti»). Nel conto economico deve essere rilevata la quota di competenza del periodo riferita alla durata (v. n.). Disaggi di emissione Il disaggio di emissione di un prestito obbligazionario è la differenza negativa tra il prezzo di emissione delle obbligazioni e il loro valore nominale (prestito obbligazionario emesso sotto la pari). Tale voce costituisce un «costo finanziario» sostenuto per il reperimento dei mezzi finanziari e che conseguentemente deve essere ripartito sulla base della durata del prestito onde pervenire alla corretta determinazione del tasso d interesse effettivo. In sostanza si può considerare come un maggiore onere finanziario che si riferisce a tutto il prestito e che conseguentemente deve essere ammortizzato annualmente: tale processo contabile è definito «ammortamento del disaggio di emissione» e la quota annua di competenza dell ammortamento deve essere determinata ripartendo il valore complessivo del disaggio o perdita per le quote d interesse risultanti dal piano d ammortamento. Il disaggio di emissione (come l aggio di emissione) non può più essere ripartito in quote costanti attraverso la classificazione tra i ratei/risconti e ripartito in quote costanti lungo la durata del prestito obbligazionario. Con la riforma 2016 è entrato in vigore il metodo del costo ammortizzato e i valori up-front sostenuti alla data di emissione del prestito (disaggi) sono ripartiti attraverso l utilizzo del tasso effettivo di interesse ed imputati al conto economico per competenza. Nei paragrafi seguenti sono illustrati alcuni casi operativi. Esempio Il 1º gennaio X0 la società emette un prestito obbligazionario del valore nominale di E al corso di 98,50 (prestito emesso sotto la pari con un disaggio di emissione di E15.000). La società sostiene spese di emissione del prestito (spese legali, costi di collocamento e commissioni bancarie) per E Il prestito prevede il pagamento di interessi al tasso di interesse nominale del 1% annuo con pagamento al 31 dicembre di ogni anno. Il rimborso del prestito è previsto per il 31 dicembre dell anno X4 con facoltà di rimborso anticipato per l emittente a partire dal 31 gennaio 20X2. Soluzione Si deve determinare il tasso effettivo di interesse al momento della rilevazione iniziale del debito (cioè alla data di erogazione del prestito): si tratta del tasso interno di rendimento, costante lungo la durata del debito, che rende uguale il valore attuale dei flussi finanziari futuri derivanti dal debito e il suo valore di rilevazione iniziale. In questo caso di tratta di determinare il tasso che rende uguali i seguenti flussi: = (1 + X) (1 + X) (1 + X) (1 + X) (1 + X) -5 X = 1,20731% Per ripartire il disaggio di emissione (15.000) e le commissioni iniziali (5.000) lungo la durata del prestito obbligazionario, gli interessi addebitati al conto economico devono essere conteggiati utilizzando il tasso effettivo di interesse (1,20731%) e non il tasso nominale (1%). Inoltre il valore di iscrizione inziale del prestito obbligazionario non è il valore nominale (2 milioni) bensì il valore netto incassato ( ). Una volta identificato il TIR è possibile procedere alla costruzione della seguente tabella:

18 LIQUIDITÀ, CREDITI E DEBITI Q Ed. Ipsoa - Francis Lefebvre Data Valore contabile del debito all inizio dell esercizio a Interessi passivi addebitati al CE b=a 1,20731% Flussi finanziari in uscita c Valore contabile del debito alla fine dell esercizio d=a+b+c 1/1/X /12/X (20.000) /12/X (20.000) /12/X (20.000) /12/X (20.000) /12/X ( ) -0 Se il tasso di interesse non si discosta significativamente dai tassi di mercato, il prestito obbligazionario è iscritto per in sede di rilevazione iniziale. Le scritture contabili sono le seguenti: OBBL. STI C/SOTTOSCRIZ. Emissione del prestito obbligazionario. 1/1/X0 a PRESTITO OBBLIGAZ BANCA C/C 1/1/X0 a OBBL. C/TO SOTTOSCRIZ Incasso del prestito obbligazionario emesso (in presenza di un emissione sotto la pari) Alla data di pagamento delle cedole (annuali): 31/12/X0 INTERESSI PASSIVI a Rilevate cedole maturate periodo 1-1 / 31-12: tasso nominale 1%, tasso effettivo 1,2073% a a OBBL.STI C/INTERESSI PRESTITO OBBLIGAZIONARIO OBBL.STI C/INTERESSI Pagati agli obbligazionisti interessi relativi al periodo 1-4 / /12/X0 a BANCA Collocamento delle obbligazioni Il collocamento può essere effettuato con tre modalità: 1) il collocamento è effettuato lo stesso giorno di decorrenza degli interessi (questa è la soluzione più diffusa); Esempio: la sottoscrizione ed il pagamento di un prestito obbligazionario di E (alla pari e senza oneri di transazione) avvengono contemporaneamente nel giorno in cui iniziano a decorrere gli interessi. OBBL. STI C/SOTTOSCRIZ. a PRESTITO OBBLIGAZ ,00 Emissione del prestito obbligazionario.

19 Q Ed. Ipsoa - Francis Lefebvre LIQUIDITÀ, CREDITI E DEBITI BANCA C/C 1/4/X a OBBL. C/TO SOTTOSCRIZ ,00 Incasso del prestito obbligazionario emesso (in presenza di un emissione alla pari) 2) il collocamento è effettuato anteriormente alla decorrenza degli interessi; il capitale obbligazionario non genera interessi e i sottoscrittori delle obbligazioni si trattengono anticipatamente il mancato provento sul capitale versando una somma inferiore al prezzo di emissione; ESEMPIO In data 7/4 è interamente collocato un prestito obbligazionario di E , tasso 7% godimento 1/5, al prezzo di emissione alla pari. 7/4 OBBL.STI C/ SOTTOSCRIZ. a PRESTITI OBBLIGAZ ,00 Sottoscrizione del prestito obbligazionario. DIVERSI Incasso del prestito obbligazionario INTERESSI PASSIVI BANCA 7/4 a OBBLIG.STI C/SOTTOSCRIZ , , ,18 N.B. Per semplicità sono state omesse le ritenute fiscali. 3) gli interessi decorrono da una data anteriore a quella in cui è effettuato il regolamento finanziario. I sottoscrittori rimborsano all emittente gli interessi maturati in questo periodo intermedio. ESEMPIO Si considerino gli stessi dati dell esempio precedente, ma il collocamento è effettuato in data 20/5. 20/5 OBBL.STI C/ SOTTOSCRIZ. a PRESTITI OBBLIGAZ ,00 Sottoscrizione del prestito obbligazionario da parte di n.... sottoscrittori BANCA a DIVERSI ,68 incasso delle obbligazioni a a OBBL.STI C/SOTT. INT. PASSIVI SU OBBL , ,68 N.B. Per semplicità sono state omesse le ritenute fiscali. Il conto «interessi passivi su obbligazioni» è una rettifica di costo, da portare in deduzione degli oneri finanziari. Liquidazione degli interessi e relativo pagamento Gli interessi passivi che maturano sui prestiti obbligazionari devono essere imputati al conto economico, alla voce C.17 «interessi e altri oneri finanziari, con separata indicazione di quelli verso imprese controllate, collegate e verso controllanti» secondo il principio di competenza. Al momento della predisposizione del bilancio (o dei rendiconti periodici) è necessario calcolare il rateo di interessi maturato dalla data dell ultima cedola pagata fino alla data di chiusura dell esercizio. Precisazione: Questo esempio si riferisce al caso in cui non si applica il metodo del costo ammortizzato, perché gli effetti delle attualizzazioni e dei costi di transazione sono irrilevanti. Pertanto si imputano al conto economico gli interessi nominali (3,25%). L esempio relativo all addebito di interessi con il metodo del costo ammortizzato è al n

20 LIQUIDITÀ, CREDITI E DEBITI Q Ed. Ipsoa - Francis Lefebvre Esempio: Si suppongano i seguenti dati: Valore nominale prestito obbligazionario Date di godimento delle cedole Tasso di interesse annuale 3,25% In ogni data di godimento, e cioè ogni 1/4 e 1/10 verranno messi in liquidazione gli interessi del semestre, e nel momento in cui l obbligazionista si presenta con le obbligazioni saranno staccate le cedole e pagati gli interessi. INTERESSI PASSIVI Rilevate cedole maturate periodo 1/4-1/10 5:000:000 3; 25% ¼ 82:158; /10 a OBBL.STI C/INTERESSI ,78 OBBL.STI C/INTERESSI 1/10 a BANCA ,78 Pagati agli obbligazionisti interessi relativi al periodo 1/4-1/10 Ratei passivi di competenza Si suppone una data di chiusura dell esercizio al 31/12, i giorni di competenza dal 1/10 al 31/12 sono 91 sui 182 totali del semestre 5:000:000 3; 25% 91 ¼ 41:076; INTERESSI PASSIVI 31/12 a RATEI PASSIVI ,40 Rilevati interessi passivi di competenza su prestiti obbligazionari in corso di maturazione periodo 1/10-31/12 All inizio dell esercizio è possibile rilevare i ratei passivi direttamente a storno degli interessi passivi, oppure effettuare la registrazione al momento della liquidazione della cedola successiva Caso 1 RATEI PASSIVI 1/1 a INTERESSI PASSIVI ,40 Giroconto degli interessi passivi di competenza dell esercizio in corso Con tale rilevazione contabile al momento della liquidazione della cedola successiva si rileva la maturazione dell intera cedola: avendo stornato il rateo direttamente negli interessi passivi, il saldo di tale conto fornisce la quota degli interessi di competenza dell esercizio in corso. in alternativa Caso 2 Interessi maturati periodo 1-10/1-4 5:000:000 3; 25% ¼ 81:250 2 DIVERSI 1/4 a OBBL.STI C/INTERESSI ,00 Rilevati dalla cedola periodo 1/10-1/4; giroconto dei ratei di competenza dell esercizio precedente INTERESSI PASSIVI ,60 RATEI PASSIVI ,40 (omissis)

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