OSTEOPATIA E POSTURA NEL RUNNING
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- Artemisia Quaranta
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1 OSTEOPATIA E POSTURA NEL RUNNING A cura di:lovo ANTONIO OSTEOPATA MASSOFISIOTERAPISTA-DIPLOMATO ISEF presso: STUDIO SPORT BIOMEDICAL SRL Via MAZZINI 7 C ROVATO(BS)
2 COS E L OSTEOPATIA Il 1874 è considerato l'anno di nascita dell'osteopatia. Andrew Taylor Still ( ), un medico americano. L'osteopatia è un metodo terapeutico manuale, olistico, che considera tutti i tessuti del corpo nella loro dipendenza reciproca e nella loro cooperazione. Parliamo di salute quando esiste un equilibrio tra gli influssi che vengono esercitati dall'interno e dall'esterno sull'organismo e la capacità di quest'ultimo di reagire correttamente a tali influssi. Se questo non avviene, il corpo lo comunica attraverso sintomi di vario tipo, chiamati anche segni di malattia
3 LA POSTURA La POSTURA è la posizione del corpo nell' insieme o di parti di esso, nelle diverse condizioni statiche o dinamiche. È l' atteggiamento che il corpo assume durante il movimento o da fermo. La postura è espressione di un vissuto ereditato, di un vissuto personale, della formazione e deformazione culturale, di memorie dei propri traumi fisici ed emotivi, del tipo di vita e di stress s che conduciamo, del tipo di lavoro e di sport a cui ci siamo assoggettati nel tempo; postura è il modo in cui respiriamo, il mondo in cui stiamo in piedi, ci atteggiamo e ci rapportiamo con noi stessi e con gli altri. La nostra postura è espressione della nostra storia".
4 LA POSTURA IDEALE
5 POSTURA DEL RUNNER Busto eretto. Spalle aperte. Sguardo avanti e testa in linea con il busto. In questo modo il bacino non è troppo inclinato ed il movimento delle anche è più ampio la falcata più ampia,e lo sguardo è fisso in avanti. I gomiti si devono muovere avanti e indietro,rimanendo sempre vicine al tronco.l.l angolo fra braccio e avambraccio deve essere poco inferiore a 90.Le mani devono essere semichiuse per evitare eccessive tensioni muscolari. Una buona tecnica di corsa è favorita da una muscolatura elastica e articolazioni sciolte.
6 PIEDE DEL MARATONETA Durante la locomozione il piede alterna in susseguirsi di movimenti di pronazione e supinazione che gli permettono nella fase di appoggio di adattarsi al terreno,e nella fase di spinta di assumere una certa a rigidità per sopportare il peso del corpo e procedere. Nell appoggio il contatto avviene con la parte esterna del calcagno,in inversione,l arco plantare tende ad appiattirsi e a ruotare internamente in una successione di movimenti chiamati pronazione che da al piede mobilità e scioltezza,e rendendo meno traumatico l impatto l al terreno. Nella fase propulsiva abbiamo i movimenti contrari,quindi il piede va in supinazione e diventa più rigido per sostenere il peso del corpo ed avanzare. Questa successione di movimenti coinvolge tutto il corpo(caviglie,ginocchia,anche,bacino,colonna,cingolo scapolare,cervicale),per rendere il movimento armonico e meno dispendioso.
7 FASI DEL CAMMINO FASE DI CONTATTO 25%del tempo totale:può avvenire con diverse inclinazioni del calcagno rispetto al suolo. FASE MEDIANA DELL APPOGGIO 40%del tempo totale:in questa fase si compie il movimento di pronazione,il piede ruota all interno,l interno,l arco plantare si appiattisce,in modo d aumentare d la superficie d appoggio d e predisporre i muscoli della loggia posteriore in particolare il tricipite surale,alla fase propulsiva. FASE PROPULSIVA 35%del tempo totale:in questa fase avviene il movimento di supinazione.molto importante in questa fase la posizione del calcagno per evitare trazioni eccessive del tricipite surale.
8 ASSORBIMENTO DELLO SHOCK Forze iniziali del contatto al suolo Spinta verticale da volte il peso del corpo. Di taglio in avanti 50%del peso corporeo. Di taglio mediale 10%del peso corporeo. Queste forze devono dissiparsi in meno di 1/3 del tempo(0,2 sec)disponibile a quando si cammina. Il punto di massimo impatto delle forze generalmente avviene nei primi 20-30m dopo il contatto del piede al suolo. I piedi del corridore toccano per volte al minuto per piede ciò significa una dispersione di 100 tonnellate di forza al minuto.
9 PERCORSO DI ASSORBIMENTO DELLO SHOCK L assorbimento dello shock inizia : dall arco arco mediale del piede; Muscoli laterali della gamba(peronieri Peronieri). Membrana interossea. Articolazione tibio-peroneale peroneale. Bicipite femorale. Tuberosità ischiatica. Gluteo massimo. legamenti sacro-iliaci. Multifido. Quadrato dei lombi. In tutto il tempo gli addominali obliqui devono mantenere una posizione stabile. Qualsiasi rigidità,tensione accorciamento articolare,possono causare una interferenza con la dispersione di queste forze,provocando così traumi cronici che probabilmente compariranno quando la distanza aumenta. a.
10 INFLUENZA DI UNA POSTURA SCORRETTA La quantità di impatto che hanno i maratoneti con i piedi al suolo può portare alla conseguenza di una postura scorretta la quale la si può manifestare con dolori,rigidità.ecc. Importante fare un lavoro posturale di prevenzione,a 360. Importante fare un lavoro di potenziamento muscolare generale della muscolatura interessata nella corsa compreso il tronco spesso tralasciato.
11 VALUTAZIONE FUNZIONALE Raccolta dati mediante colloquio,e sussidi fotografici. Valutazione posturale allo scoliosometro(per valutare le assimetrie). Valutazione baropodometrica statica e dinamica. Valutazione stabilometrica. ostetopatia68@tin.it
12 STUDIO DELLE CURVE ANTERIORE LATERALE DX E SX POSTERIORE
13 STUDIO DELL APPOGGIO PLANTARE E DELLE OSCILLAZIONI UTILIZZO DI PEDANA BAROPODOMETRICA E STABILOMETRICA
14 STABILOMETRIA OCCHI APERTI
15 STABILOMETRIA OCCHI CHIUSI
16 VALUTAZIONE OSTEOPATICA Test osteopatici sia statici che dinamici. Influenze viscerali sulla postura. Valutazione cranio-sacrale.
17 Elaborazione dei dati Studio di tutti i dati acquisiti. Integrazione dei dati acquisiti.
18 Costruzione piano di lavoro Lavoro Posturale. Lavoro di potenziamento. Trattamenti osteopatici. Trattamenti fisioterapici.
19 GRAZIE PER L ATTENZIONEL Lovo Antonio OSTEOPATA. Presso Biomedical Via Mazzini n 7 n 7 c ROVATO(Bs Bs)
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