RAPPORTO PMI PIEMONTE

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1 IN COLLABORAZIONE IN COLLABORAZIONE CON CON RAPPORTO PMI PIEMONTE 2016

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3 IN COLLABORAZIONE CON RAPPORTO PMI PIEMONTE 2016

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5 EXTECUTIVE SUMMARY CAPITOLO 1 IL SISTEMA DI PMI PIEMONTESI CAPITOLO 2 I BILANCI DELLE PMI PIEMONTESI CAPITOLO 3 LA DEMOGRAFIA DI IMPRESA IN PIEMONTE CAPITOLO 4 I PAGAMENTI DELLE PMI PIEMONTESI CAPITOLO 5 IL RISCHIO DI CREDITO DELLE PMI PIEMONTESI CAPITOLO 6 LA PERFORMANCE DELLE PMI PIEMONTESI A CURA DI UBI IL RUOLO DELLA COMUNICAZIONE FINANZIARIA DELLE IMPRESE NEI PROCESSI DI ALLOCAZIONE DEL CREDITO BANCARIO 78 SOMMARIO 5

6 EXECUTIVE SUMMARY Il Piemonte - con 10 mila società che rientrano nella definizione europea di PMI (imprese con addetti e un giro d affari compreso tra 2 e 50 milioni di euro), 286 mila addetti, un giro d affari di 62 miliardi di euro e un valore aggiunto di 15 miliardi - è la quinta 1 regione italiana per dimensione del tessuto di piccole e medie imprese. Il sistema di PMI piemontesi si caratterizza rispetto a quello nazionale, da un lato, per una vocazione più manifatturiera (opera nell industria il 34,4% delle PMI piemontesi, contro una quota nazionale del 29,7%) e, dall altro, per una maggiore dimensione (29 addetti per impresa contro il 27 delle PMI italiane), con un peso delle medie aziende che supera quello nazionale (il 19% delle PMI piemontesi, contro il 17% italiano). Anche per effetto di queste caratteristiche, le PMI piemontesi si sono dimostrate più sensibili al ciclo economico: hanno pagato in modo più marcato la prima fase della crisi, ma hanno anche reagito più prontamente quando la congiuntura ha invertito la rotta, evidenziando segnali più positivi rispetto alle loro pari italiane. In parte, questo deriva da una maggiore presenza di settori legati al ciclo degli investimenti (meccanica strumentale o meccatronica ) e della filiera automotive. Il settore automotive, in particolare, è stato tra i più colpiti dalla crisi ma è oggi tra i protagonisti della ripresa. IN PIEMONTE SI È ARRESTATA L EMORRAGIA DI PMI Tra il 2007 e il 2013 il Piemonte ha perso circa 800 PMI, il 7,3% rispetto allo stock di quasi 11 mila PMI attive nel È l effetto della più lunga crisi economica che ha colpito l economia italiana (e piemontese), caratterizzata da crollo della domanda e credit crunch. Nel 2014 si è però arrestata questa emorragia: anche se marginalmente (+0,7%), è tornato a crescere il numero di PMI, in controtendenza rispetto al dato italiano (-0,3%). La crisi ha avuto un impatto senza precedenti PMI CON ALMENO UNA PROCEDURA CONCORSUALE O UNA LIQUIDAZIONE numeri indice, 2007=100 ITALIA NORD OVEST PIEMONTE * valore stimato e annualizzato in base ai tassi di crescita dei primi sei mesi del ,1 119, * 1 Il Piemonte è la quinta regione italiana per volume di fatturato generato dalle PMI e numero di addetti, la sesta per numero di società e la quarta per valore aggiunto prodotto dalle PMI. 6

7 VERE NUOVE SOCIETÀ DI CAPITALE IN PIEMONTE valori assoluti e tassi di crescita SOCIETÀ TRADIZIONALI SRL SEMPLIFICATE ,1% +4,3% +0,4% -4,5% +12,6% +11,4% -12,0% -8,5% -6,1% +6,8% +6,3% +4,0% * valore stimato e annualizzato in base ai tassi di crescita dei primi sei mesi del * sui tassi di uscita delle PMI piemontesi: tra 2008 e la prima metà del 2015 sono uscite dal mercato oltre 3 mila PMI, il 30% di quelle attive nel La percentuale di aziende interessate è in linea con quella nazionale in termini di fallimenti e di procedure concorsuali, mentre è stata minore l incidenza delle liquidazioni. La fase più acuta di questo fenomeno è però alle spalle: è stato toccato un picco nel 2013, quando 540 PMI hanno aperto una procedura concorsuale o una liquidazione volontaria (contro le 325 del 2007); nel 2014 e nella prima parte del 2015 si osserva invece un deciso calo: sono diminuite prima le liquidazioni volontarie (un indicatore congiunturale che riflette le aspettative degli imprenditori sui ritorni della loro attività), che in base alle proiezioni già nel 2015 dovrebbero tornare al di sotto dei livelli pre-crisi, e dai primi mesi del 2015 sono in calo i fallimenti, anche se ancora su livelli significativamente superiori rispetto a quelli pre-crisi. Al calo delle chiusure è coinciso un aumento delle nascite: spinto dall introduzione delle Srl semplificate, è cresciuto il numero di nuove società di capitale, il bacino da cui nascono le PMI. Questo fenomeno è però stato accompagnato da una riduzione della taglia potenziale delle nuove società di capitale: quasi la metà delle nuove nate ha infatti versato meno di 5 mila euro di capitale sociale, una percentuale più che tripla rispetto a quella osservata nel CONTI ECONOMICI DELLE PMI PIEMONTESI IN RIPRESA NEL 2014 Nel 2014 le PMI piemontesi hanno ripreso un sentiero di crescita, accrescendo il fatturato dell 1,3%. Nonostante un tasso inferiore rispetto a quello nazionale, le PMI della regione hanno evidenziato risultati migliori in termini di redditività, grazie a una dinamica più moderata dei costi per il personale, che tra 2014 e 2013 sono cresciuti del +0,8% (+4,9% nella media nazionale) e a un andamento positivo della produttività, che in termini di valore aggiunto per addetto è aumentata del 5,4% tra 2014 e 2013 (+6,2% nella media nazionale) e del 9,4% tra 2014 e 2012, recuperando le perdite accumulate durante la crisi. Per effetto delle variazioni del valore aggiunto e del costo del lavoro per addetto, nel periodo considerato il costo del lavoro per unità di prodotto è aumentato di meno alla media nazionale. 7

8 ANDAMENTO DEL MARGINE OPERATIVO LORDO DELLE PMI Numeri indice, 2007= ,1 71,6 68,3 ITALIA NORD OVEST PIEMONTE A questo andamento ha contribuito in misura determinante l accelerazione dei processi di razionalizzazione dell organizzazione del lavoro, che hanno determinato una riduzione dell occupazione superiore alla media italiana e del Nord Ovest. Nel 2014, per il secondo anno consecutivo, le PMI piemontesi hanno mostrato una dinamica dei margini operativi lordi migliore di quella delle PMI italiane: sono cresciuti del +5,2% rispetto all anno precedente (+4,6% le PMI italiane) e del 12,2% rispetto ai picchi negativi del 2012 (+7,7% le PMI italiane). Questo ha permesso alle PMI piemontesi di accrescere più velocemente anche gli indici di redditività netta: l utile corrente ante oneri finanziari si è attestato al 4,2% (3,7% per le PMI italiane) e il ROE ante imposte e gestione straordinaria al 7,4% (7,1%). I miglioramenti dei bilanci sono stati accompagnati da pagamenti più rapidi ai fornitori delle PMI piemontesi, grazie GIORNI MEDI DI PAGAMENTO IN PIEMONTE Giorni medi ponderati per il fatturato delle imprese ,4 74,4 13,0 76,9 15,4 73,5 13,8 40 TEMPI CONCORDATI RITARDI ,6 61,4 61,5 59,7 1q 2q 3q 4q 1q 2q 3q 4q 1q 2q 3q 4q 1q 2q

9 soprattutto a un accorciamento delle scadenze concordate: nel secondo trimestre del 2015 le PMI piemontesi hanno saldato in media le fatture in 73,5 giorni (-3,4 giorni rispetto all anno precedente), un dato in linea con quello nazionale. Nonostante questi segnali positivi, che dimostrano che la ripresa è in atto, i livelli pre-crisi rimangono ancora distanti per le PMI piemontesi: rispetto ai valori del 2007, i ricavi sono inferiori di 5,4 punti percentuali (4,2 per le PMI italiane), i margini operativi lordi di 23,9 punti (-28,4 per le PMI italiane), il ROE si è quasi dimezzato. LE PMI PIEMONTESI ESCONO DALLA CRISI CON UN PROFILO PIÙ SOLIDO E UN SISTEMA PIÙ POLARIZZATO Nel 2014 è proseguita per le PMI piemontesi la contrazione dei debiti finanziari, iniziata nel 2011, che evidenzia una tendenza più accentuata di quella nazionale (-3,2% tra 2014 e 2013 contro -0,5%). Questa dinamica è coincisa, per le PMI piemontesi come per quelle italiane, con un rafforzamento della patrimonializzazione, che ha ridotto il peso dell indebitamento rispetto al capitale netto, con un effetto particolarmente positivo per le PMI piemontesi: i debiti finanziari delle PMI della regione ammontano infatti al 76% del capitale netto nel 2014 (88% per le PMI italiane), un valore di quasi 40 punti percentuali inferiore rispetto a quello del Dopo un aumento negli anni postcrisi, tra 2012 e 2014 è anche fortemente diminuito il rapporto tra debiti finanziari e MOL, passando da un multiplo di 4,2 a 3,3, tornando a valori prossimi a quelli pre-crisi. Grazie ai bassi tassi di interesse, è invece già tornata sotto i livelli del 2007 l incidenza degli oneri finanziari sul MOL, che si è attestata al 15% (20,6% per le PMI italiane). I sistemi di score di Cerved basati sui bilanci indicano che il profilo economico-finanziario delle PMI piemontesi era migliorato fino al 2012 grazie a un processo di selezione darwiniana: erano uscite dal mercato soprattutto aziende già fragili prima della crisi, con la conseguenza di un sistema di PMI meno numeroso ma relativamente più solido. Nel 2013, per il primo anno dall inizio della crisi, la distribuzione per classe di rischio è RAPPORTO TRA DEBITI FINANZIARI E CAPITALE NETTO DELLE PMI 120% 110% 115,3% 113,3% valori percentuali 100% 90% 87,7% 80% 81,0% 76,4% ITALIA 70% NORD OVEST PIEMONTE 60%

10 migliorata anche grazie a un aumento in termini assoluti del numero di PMI con un bilancio solido in base agli score di Cerved. Nel 2014 questo fenomeno è proseguito, rafforzandosi. Le stime relative ai tassi di ingresso in sofferenza delle PMI piemontesi indicano che dopo gli aumenti del 2012 e del 2013, nel 2014 i tassi si sono stabilizzati al 2,5%, la metà rispetto al dato nazionale, ma un dato ancora più che doppio rispetto all 1,2% del Hanno sofferto soprattutto le PMI che, già prima della crisi, erano fortemente indebitate con il sistema bancario. Nel 2015 i tassi sono stimati in leggero calo e le indicazioni più recenti del Cerved Group Score (CGS), che combinano valutazioni sul grado strutturale di solidità delle imprese con segnali anticipatori provenienti dal mercato, indicano che in Piemonte è in atto un processo di polarizzazione, con un aumento sia delle PMI che rientrano nell area di sicurezza, sia di quelle nell area di rischio. Questa tendenza è una delle conseguenze dei processi di metamorfosi che hanno interessato e stanno interessando il sistema produttivo locale. Si è parlato delle medie imprese o delle multinazionali tascabili come di un nuovo modello vincente; d altra parte, anche alcuni distretti cosiddetti tradizionali (posto che abbia ancora senso usare questa definizione) hanno saputo trasformarsi ridefinendo le tradizionali specializzazioni e punti di forza. È il caso ad esempio del distretto tessile biellese, che dopo un processo di drastico ridimensionamento quantitativo sembra aver trovato un nuovo e più avanzato equilibrio. In generale, i processi evolutivi virtuosi sembrano convergere verso specializzazioni di nicchia ad alto valore aggiunto e livello tecnologico medio-alto. Rispetto alle PMI italiane, il Piemonte mantiene comunque un grado di solidità nettamente maggiore: in base al CGS, rientrano nelle classi di sicurezza il 29% delle PMI a novembre 2015 (22% in Italia) e nelle classi di rischio solo il 12,2% delle PMI (15,4%). DISTRIBUZIONE PER CERVED GROUP SCORE DELLE PMI PIEMONTESI 25% 20% da 26,8% a 29% da 35,4% a 33,2% da 27% a 25,6% da 10,7% a 12,2% 15% 10% novembre % novembre % S1 S2 S3 S4 S5 V1 V2 R1 R2 R3 sicurezza solvibilità vulnerabilità rischio 10

11 UN AMPIO GRUPPO DI RISING STAR PIEMONTESI, IMPRESE CHE COMBINANO CRESCITA E SOLIDITÀ, GUIDERÀ LA RIPRESA Abbinando le informazioni relative al rischio di default con le performance di crescita, le PMI possono essere raggruppate in quattro cluster: falling angels, imprese con crescita lenta o negativa (inferiore al 5%) e score nell area di vulnerabilità o di rischio; tartarughe, imprese solide ma che non crescono o crescono a ritmi bassi; free climbers, imprese con una crescita vivace ma vulnerabili o rischiose e rising stars, imprese eccellenti che riescono ad abbinare tassi di crescita elevati con un grado di solidità che le qualifica come solvibili. Il Piemonte vanta circa 2 mila rising stars, che producono più di un quarto del volume di fatturato del sistema di PMI della regione, ma hanno in bilancio solo il 14,5% dei debiti finanziari. Si tratta di una presenza relativa (una PMI su cinque) superiore rispetto a quella che si osserva in Italia (17,1%) e nel resto del Nord Ovest (19%). La maggiore presenza relativa di imprese eccellenti che il Piemonte vanta è un fenomeno che si osserva in tutti i settori dell economia, con la sola eccezione dell energia e delle utility, a conferma di un sistema migliore di quello nazionale. La quota risulta particolarmente elevata nell industria, settore in cui il 29% delle PMI ha uno score nell area di sicurezza o solvibilità e ha realizzato una crescita superiore al 5%, con punte del 41,3% nell hi tech, del 31% nella siderurgia, nel sistema moda e nella produzione dei prodotti intermedi. La maggiore presenza di PMI eccellenti trova spiegazione nel ruolo trainante di settori fortemente esposti alla concorrenza internazionale come l automotive, l aerospazio, la meccatronica. Determinante è anche la presenza di imprese a capitale estero, che in alcuni settori rappresentano più di un quarto del valore aggiunto. Questo ha fatto sì che il tessuto produttivo piemontese sia stato costantemente stimolato dalle best practice organizzative e gestionali, per quanto riguarda ad esempio la adozione di tecniche di lean production e just-in-time. Metodologie volte alla ricerca di efficienza e riduzione dei costi si sono poi trasmesse anche a settori e tipologie di impresa lontani da quelli in cui sono state applicate in origine. Hanno giocato un ruolo LA PERFORMANCE DELLE PMI TARTARUGHE RISING STARS PIEMONTESI % rispetto alle PMI presenti sul territorio SICUREZZA 21,1% 22,9% 22,8% 17,1% 19,0% 19,9% RISCHIO Italia Nord Ovest Piemonte FALLING ANGELS Italia Nord Ovest Piemonte FREE CLIMBERS VULNERABILITÀ E RISCHIO 40,3% 37,9% 37,0% Italia Nord Ovest Piemonte 21,5% 20,3% 20,3% Italia Nord Ovest Piemonte CRESCITA 14/ 13 < 5% > 5% 11

12 Bilanci delle PMI Piemontesi: le previsioni al 2017 valori percentuali Indicatore Tasso di crescita del fatturato nominale 1,3 2,4 3,5 4,0 Tasso di crescita del valore aggiunto 3,7 4,6 5,5 6,0 Tasso di variazione del MOL 5,2 6,5 7,2 7,3 Debiti finanziari / Capitale netto 76,4 76,7 77,1 76,8 Oneri finanziari / MOL 15,0 14,1 13,8 13,2 ROE ante imposte e gestione straordinaria 7,4 8,2 8,9 9,5 Debiti finanziari / MOL 3,3 3,1 2,9 3,0 non secondario anche l attenzione agli equilibri patrimoniali dell azienda e l atteggiamento gestionale prudente, poco incline a fughe in avanti e investimenti ad alto rischio, che storicamente caratterizzano le PMI piemontesi. Le PMI eccellenti sono in una posizione privilegiata per approfittare del rafforzamento del quadro macroeconomico atteso per il prossimo biennio. In base ai modelli di Cerved, i conti economici delle PMI piemontesi sono attesi in miglioramento, con un maggior ricorso al capitale di debito e un ulteriore rafforzamento della situazione patrimoniale. Nonostante questi miglioramenti, i livelli di fatturato reale, valore aggiunto reale, redditività lorda e netta rimarranno comunque al di sotto di quello pre-crisi. Sul fronte del rischio, le previsioni indicano una graduale riduzione dei tassi di sofferenza delle PMI piemontesi, che passeranno dal 2,5% del 2014 al 2,0% del Anche in questo caso, i livelli rimarranno al termine dell esercizio di previsione ben più alti di quelli pre-crisi (1,2% nel 2007). PREVISIONE DEI TASSI DI INGRESSO IN SOFFERENZA DELLE PMI PIEMONTESI 3,0% 2,5% valore sofferenze rettificate su valore affidamenti, stime e previsioni 2,0% 1,5% 1,0% 0,5% 0%

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14 CAPITOLO1 14

15 IL SISTEMA DI PMI PIEMONTESI L indagine è dedicata all analisi dello stato di salute economico-finanziaria delle piccole e medie imprese (PMI) con sede in Piemonte, per individuare le quali si utilizza la definizione della Commissione Europea: Categoria Dipendenti Fatturato Attivo di bilancio Microimpresa < 10 e 2 mln oppure 2 mln Piccola impresa < 50 e 10 mln oppure 10 mln Media impresa < 250 e 50 mln oppure 43 mln Grande impresa 250 oppure > 50 mln e > 43 mln I criteri stabiliti dalla Commissione Europea sono stati applicati al campione presente negli archivi di Cerved relativi all universo delle società di capitale non finanziarie italiane. In particolare, per identificare il campione di società di capitale che rispondono ai requisiti di PMI, si utilizzano i dati di bilancio del 2013 per fatturato e attivo di bilancio integrati con i dati di fonte Inps per il numero di dipendenti. Le statistiche elaborate per le PMI piemontesi sono confrontate con quelle delle PMI con sede nel Nord Ovest e in Italia. 15

16 TAB Società di capitale per dimensione 2013 Piccole Medie PMI Italia Nord Ovest Piemonte Piemonte % vs Italia 7,1% 7,9% 7,2% Le società di capitale piemontesi che rispettano i requisiti europei di PMI sono circa 10 mila, pari al 7,2% del totale delle PMI italiane. Le imprese di piccola dimensione (numero di addetti compreso tra 10 e 50 addetti e fatturato tra 2 e 10 milioni di euro) sono l 81,1% del totale, una quota lievemente inferiore alla media nazionale (82,7%). Il peso del Piemonte sul totale delle PMI italiane è del 7,2%. Si tratta di una percentuale appena al di sotto di quella rilevata dall ultimo aggiornamento della banca dati ASIA dell ISTAT sulle imprese e unità locali (7,6%), che comprende la totalità delle imprese. Rispetto ai dati nazionali, il Piemonte si caratterizza per un maggior peso delle medie imprese rispetto alle piccole: la quota regionale è infatti un po inferiore alla media per le imprese di minore dimensione (7,1%) e lievemente superiore per le medie imprese (7,9%). 16

17 TAB Gli addetti nelle PMI numero di addetti Piccole Medie PMI Piccole Medie Italia ,2% 46,8% Nord Ovest ,2% 49,8% Piemonte ,0% 50,0% Piemonte % vs Italia 7,2% 8,2% 7,7% Le PMI piemontesi impiegano addetti, pari al 7,7% dei 3,7 milioni di addetti delle PMI italiane. Il 50% dei lavoratori è occupato nelle imprese di minori dimensioni, una quota lievemente inferiore a quella nazionale (53%). La dimensione media delle imprese piemontesi (29 addetti) è superiore alla media nazionale (27 addetti) e marginalmente a quella del Nord Ovest. 17

18 TAB La dimensione delle PMI in milioni di euro Fatturato Valore aggiunto Debiti finanziari Piccole Medie PMI Piccole Medie PMI Piccole Medie PMI Italia Nord Ovest Piemonte Piemonte % vs Italia 7,3% 7,4% 7,4% 7,7% 8,4% 8,1% 6,6% 7,2% 6,9% Le PMI piemontesi hanno realizzato un volume di fatturato complessivo di 61,6 miliardi di euro (pari al 7,4% del fatturato nazionale), un valore aggiunto di 15,2 miliardi (8,1% del totale nazionale) e hanno contratto debiti finanziari per un importo di 17,7 miliardi (il 6,9% del totale dei debiti delle PMI italiane). Il peso del Piemonte sul fatturato delle imprese italiane è analogo per le imprese di minori dimensioni (7,3%), e per le medie (7,4%). In termini di valore aggiunto, la quota del Piemonte è invece superiore se si considerano le medie imprese (8,4% contro 7,7% per le piccole). Il rapporto valore aggiunto/fatturato è pari al 24,7%, leggermente superiore alla media italiana (22,5%) e a quella del Nord Ovest (23,1%). Le PMI piemontesi sono relativamente meno indebitate rispetto a quelle con sede nel Nord Ovest e in Italia: l ammontare di debiti finanziari è infatti pari a 1,16 volte il valore aggiunto, contro un rapporto pari a 1,24 nel Nord Ovest e a 1,35 in Italia. 18

19 TAB La composizione settoriale delle PMI piemontesi Italia Nord Ovest Piemonte Agricoltura 1,7% 1,0% 1,4% Industria 29,7% 32,9% 34,4% Largo consumo 3,2% 2,5% 3,4% Sistema moda 4,7% 4,0% 3,9% Sistema casa 2,6% 2,3% 1,6% Altri beni di consumo 0,4% 0,5% 0,5% Mezzi di trasporto 2,1% 1,9% 2,0% Chimica e farmaceutica 1,0% 1,5% 1,1% Metalli e lavorazione dei metalli 5,2% 7,1% 8,0% Elettromeccanica 5,9% 7,4% 8,4% Elettrotecnica e informatica 1,5% 2,0% 2,0% Prodotti intermedi 3,0% 3,8% 3,5% Carburanti, energia e utility 2,7% 2,6% 2,9% Costruzioni 15,5% 14,5% 16,0% Servizi 50,4% 49,0% 45,3% Informazione, comunicazione e intrattenimento 3,6% 4,2% 3,6% Distribuzione 18,9% 18,6% 16,4% Logistica e trasporti 5,8% 5,3% 4,7% Servizi non finanziari 21,5% 20,4% 20,2% Società immobiliari 0,5% 0,6% 0,4% Totale PMI Il Piemonte si caratterizza, sia rispetto all Italia sia al Nord Ovest, per una minore presenza di PMI che operano nel terziario (il 45%, contro una quota nazionale del 50,4% e del Nord Ovest del 49%). Compensa una maggiore quota negli altri macrosettori, che è particolarmente pronunciata nell industria (il 34,4%, contro il 32,9% del Nord Ovest e il 29,7% dell Italia). In ambito manifatturiero spicca l elevata presenza di PMI nella meccanica (l 8,4%, contro una media nazionale del 5,9% e dell area del 7,4%) e nella siderurgia (l 8%, contro il 5,2% e il 7,1%). 19

20 CAPITOLO2 20

21 I BILANCI DELLE PMI PIEMONTESI Cerved dispone della più ampia base dati esistente sui bilanci delle imprese italiane: comprende l universo dei bilanci delle società di capitale a partire dal 1994 e i bilanci delle principali società italiane dal Gli archivi di Cerved sono utilizzati in questo capitolo per analizzare le performance delle PMI piemontesi, confrontate con le loro pari che hanno sede nel Nord Ovest e in Italia. I dati individuali sono aggregati in campioni biennali a scorrimento, integrati con delle unità contabili fittizie, per gestire le discontinuità derivanti dalle principali operazioni di fusioni e incorporazione. 21

22 TAB Andamento del fatturato delle PMI tassi di variazione a/a '07/'08 '08/'09 '09/'10 '10/'11 '11/'12 '12/'13 '13/'14 Italia 0,5% -10,1% 4,0% 3,5% -3,1% 0,2% 1,5% Nord Ovest 0,1% -12,1% 4,7% 4,2% -3,6% -0,7% 1,2% Piemonte 0,7% -11,8% 5,1% 4,9% -3,5% -1,2% 1,3% ANDAMENTO DEL FATTURATO DELLE PMI Numeri indice, 2007= ,8 94,6 93,0 ITALIA 85 NORD OVEST PIEMONTE Tra il 2007 e il 2014 le PMI piemontesi hanno ridotto il fatturato del 5,4%; una contrazione superiore alla media italiana (-4,2%) ma meno negativa di quella registrata nell area del Nord Ovest (-7,0%). Analizzando più in dettaglio le variazioni annuali, emerge come in generale il Piemonte abbia pagato di più la crisi e viceversa reagito in modo più dinamico negli anni di ripresa. Nell annus horribilis 2009, infatti, il fatturato è sceso dell 11,8% in Piemonte e del 10,1% in Italia; il dato del Nord Ovest è allineato a quello piemontese (-12,1%). Nei due anni successivi, il fatturato è tornato a crescere in tutte le aree: più rapidamente in Piemonte (rispettivamente +5,1% e +4,9%) rispetto a Italia (+4,0% e +3,5%) e Nord Ovest (+4,7% e +4,2%). La nuova recessione del 2012 fa registrare andamenti sostanzialmente identici nelle tre aree. Il fatturato cala del 3,5% in Piemonte, del 3,1% in Italia, del 3,6% nel Nord Ovest. Nel 2013 le dinamiche divergono in misura significativa. Mentre Piemonte e Nord Ovest restano in recessione (rispettivamente -1,2% e -0,7%), l Italia ritorna a valori positivi di crescita (+0,2%). Nel 2014, infine, le variazioni delle tre aree ritornano a convergere su una crescita modesta ma positiva (intorno all 1%). 22

23 TAB Andamento del valore aggiunto delle PMI tassi di variazione a/a '07/'08 '08/'09 '09/'10 '10/'11 '11/'12 '12/'13 '13/'14 Italia -0,4% -6,2% 3,8% 1,9% -3,1% 2,5% 3,3% Nord Ovest -0,8% -8,0% 4,7% 2,1% -3,5% 2,4% 2,9% Piemonte -0,5% -7,9% 5,6% 2,3% -3,5% 3,9% 3,7% ANDAMENTO DEL VALORE AGGIUNTO DELLE PMI 110 Numeri indice, 2007= ,9 101,3 99, ITALIA NORD OVEST PIEMONTE Rispetto alle PMI italiane, le PMI piemontesi e del Nord Ovest hanno sofferto maggiormente la prima fase della crisi, con un crollo del valore aggiunto di circa 8 punti percentuali (-6,2% in Italia). Successivamente, le PMI piemontesi hanno recuperato, con una dinamica particolarmente positiva nel 2013 e nel Complessivamente, tra 2007 e 2014, le PMI piemontesi hanno accresciuto il valore aggiunto di 2,9 punti percentuali in termini nominali: un risultato migliore rispetto alle PMI italiane (+1,3%) e a quelle del Nord Ovest (-0,8%). 23

24 TAB Andamento del valore aggiunto per addetto delle PMI '07/'08 '08/'09 '09/'10 '10/'11 '11/'12 '12/'13 '13/'14 Italia -4,0% -8,8% 3,8% 1,4% -2,2% 4,0% 6,2% Nord Ovest -4,4% -9,8% 4,5% 1,8% -2,7% 3,4% 4,3% Piemonte -3,4% -8,4% 5,3% 1,6% -3,1% 3,8% 5,4% ANDAMENTO DEL VALORE AGGIUNTO PER ADDETTO Numeri indice, 2007= ,0 100,4 99,5 96,3 90 ITALIA NORD OVEST PIEMONTE La produttività del lavoro delle PMI, misurata in termini di valore aggiunto per addetto, evidenzia una performance del Piemonte migliore rispetto al Nord Ovest ed alla media nazionale. Nel 2014 i valori del Piemonte sono tornati superiori rispetto a quelli pre-crisi. Tale risultato però deriva solo in parte dal miglioramento economico. La forte crescita della disoccupazione verificatasi negli anni più recenti della crisi, in particolare nel territorio piemontese salita di 4,5 punti tra il 2009 ed il 2014 contro circa 3 punti del resto del Nord Ovest, ha contribuito in modo determinante, permettendo un totale recupero delle perdite di produttività precedentemente accumulate. 24

25 TAB Andamento del costo del lavoro per addetto delle PMI '07/'08 '08/'09 '09/'10 '10/'11 '11/'12 '12/'13 '13/'14 Italia 1,5% -4,6% 3,6% 3,4% 1,7% 3,8% 4,9% Nord Ovest 0,8% -5,4% 2,8% 3,3% 1,3% 5,8% -0,2% Piemonte 1,4% -5,1% 4,2% 4,0% 1,1% 7,6% 0,8% ANDAMENTO DEL COSTO DEL LAVORO PER ADDETTO Numeri indice, 2007= ,0 114,8 114,3 108,4 ITALIA NORD OVEST PIEMONTE Tra 2007 e 2014 il costo del lavoro per dipendente delle PMI piemontesi cresce in linea con la media italiana e più della media del Nord Ovest. Il grafico mostra come il costo del lavoro sia sempre cresciuto nonostante la crisi, con un unica discontinuità nel 2009, anno in cui il crollo economico unitamente al vertiginoso utilizzo della CIG hanno determinato un arretramento della spesa complessiva per il personale. Tale andamento risulta completamente slegato dai risultati aziendali in termini di fatturato e di produttività e frutto di un modello di contrattazione che non tiene in considerazione i parametri di sostenibilità economica degli aumenti salariali. 25

26 TAB Andamento del rapporto tra costo del lavoro e valore aggiunto delle PMI '07/'08 '08/'09 '09/'10 '10/'11 '11/'12 '12/'13 '13/'14 Italia 5,7% 4,6% -0,1% 1,9% 4,0% -0,2% -1,2% Nord Ovest 5,5% 4,9% -1,6% 1,5% 4,1% 2,3% -4,4% Piemonte 5,0% 3,6% -1,1% 2,3% 4,4% 3,7% -4,4% RAPPORTO TRA COSTO DEL LAVORO E LAVORO AGGIUNTO DELLE PMI Numeri indice, 2007=100 ITALIA NORD OVEST PIEMONTE , ,4 113,9 112,6 Uno dei principali indicatori utilizzati per valutare l andamento della competitività delle imprese è il costo del lavoro per unità di prodotto, qui definito come il rapporto tra il costo del lavoro pro capite pagato dalle imprese ed il valore aggiunto pro capite. Dall analisi effettuata nelle pagine precedenti si evince che mentre il costo del lavoro è cresciuto in Piemonte di oltre 14 punti rispetto al 2007, la produttività ha solamente recuperato il livello pre-crisi. Sostanzialmente ciò significa che tra 2007 e 2014 è stata distribuita più ricchezza di quella creata, determinando una crescita del costo del lavoro per unità di prodotto di 13,9 punti ed una equivalente perdita di competitività per le PMI piemontesi. Esaminando il grafico si osserva come rispetto alla media nazionale (+15,4% in termini di C.L.U.P.) le imprese piemontesi abbiano ottenuto un risultato migliore, ma meno positivo rispetto a quelle delle imprese del Nord Ovest. 26

27 TAB Andamento del margine operativo lordo delle PMI tassi di variazione a/a '07/'08 '08/'09 '09/'10 '10/'11 '11/'12 '12/'13 '13/'14 Italia -11,8% -15,6% 4,2% -2,6% -12,0% 3,0% 4,6% Nord Ovest -12,4% -19,8% 7,8% -2,6% -13,6% 3,5% 3,5% Piemonte -10,7% -17,6% 9,0% -2,4% -13,4% 6,7% 5,2% ANDAMENTO DEL MARGINE OPERATIVO LORDO DELLE PMI Numeri indice, 2007= ,1 71,6 68,3 60 ITALIA NORD OVEST PIEMONTE La combinazione di fatturato, valore aggiunto e produttività in calo, e di costi medi del lavoro in crescita ha avuto conseguenze fortemente negative sulla redditività lorda delle PMI. I margini lordi delle PMI piemontesi si sono contratti del 23,9% tra 2007 e Una flessione molto significativa ma inferiore a quella registrata a livello nazionale (-28,4%) e soprattutto del Nord Ovest (-31,7%). Il peggioramento della redditività è stato molto accentuato nei due periodi di recessione ( , ), mentre il recupero è stato molto più lento nei (brevi) periodi espansivi. Il confronto tra le dinamiche di Piemonte, Italia e Nord Ovest evidenzia come in Piemonte la ricostituzione dei margini sia stata più marcata in entrambi i periodi post recessione. 27

28 TAB Andamento degli investimenti materiali lordi delle PMI in rapporto alle immobilizzazioni lorde Italia 10,4% 7,1% 7,1% 6,7% 6,4% 5,4% 6,6% Nord Ovest 17,7% 7,4% 7,4% 8,0% 6,2% 6,1% 6,3% Piemonte 16,6% 7,6% 8,4% 7,8% 6,3% 5,8% 6,6% ANDAMENTO DEGLI INVESTIMENTI MATERIALI DELLE PMI Rapporto % tra investimenti e immobilizzazioni materiali ITALIA NORD OVEST PIEMONTE 20% 18% 16% 14% 12% 10% 8% 4% 2% 0% 17,7% 16,6% 10,4% 6,6% 6,3% Nel 2008 i tassi di investimento delle PMI piemontesi e del Nord Ovest erano significativamente superiori rispetto a quelli italiani. Con la crisi gli investimenti delle PMI piemontesi si sono allineati a quelli italiani, toccando un minimo del 5,8% rispetto alle immobilizzazioni nel 2013, con un leggero miglioramento nel 2014 (6,6%), che riflette la dinamica nazionale. 28

29 TAB Utile corrente ante oneri finanziari in rapporto al fatturato Italia 4,8% 4,0% 3,3% 3,5% 3,5% 3,1% 3,3% 3,7% Nord Ovest 5,1% 4,3% 3,2% 3,5% 3,6% 3,0% 3,3% 4,1% Piemonte 5,0% 4,2% 3,4% 3,9% 4,0% 3,0% 3,5% 4,2% UTILE CORRENTE ANTE ONERI FINANZIARI DELLE PMI valori percentuali 3,1% 3,3% 3,7% 3,0% 3,3% 4,1% 3,0% 3,5% 4,2% Italia Nord Ovest Piemonte Nel corso della lunga crisi, le PMI hanno dovuto incrementare in maniera sensibile ammortamenti ed accantonamenti, soprattutto a causa della svalutazione del capitale circolante e degli accantonamenti operati sui fondi rischi e oneri (poste incrementate dalle aziende per far fronte ai maggior rischi legati all attività d impresa). Queste dinamiche hanno generato un sensibile effetto negativo sugli utili ante oneri finanziari delle PMI piemontesi che, in rapporto al fatturato, sono passati dal 5% del 2007 al 3% del 2012, mantenendosi in generale lievemente al di sopra della media nazionale e in linea con l area del Nord Ovest. Raggiunto nel 2012 il punto inferiore del trend negativo, negli ultimi due anni si è registrato un lento recupero. Il rapporto utile/fatturato è ritornato ai livelli del 2008 (primo anno di crisi), ma resta inferiore di poco meno di un punto al valore del

30 TAB Il costo del debito per le PMI rapporto tra oneri finanziari e debiti finanziari Italia 6,5% 6,8% 4,8% 3,9% 4,3% 4,7% 4,8% 4,7% Nord Ovest 6,4% 6,6% 4,7% 3,8% 4,1% 4,6% 4,6% 4,6% Piemonte 6,6% 6,8% 4,9% 3,9% 4,1% 4,6% 4,5% 4,6% IL COSTO DEL DEBITO PER LE PMI rapporto % tra oneri finanziari e debiti finanziari 8% 7% 6% 5% 4% 3% 4,7% 4,6% 2% ITALIA NORD OVEST PIEMONTE 1% 0% Il costo medio del debito per le PMI piemontesi si è ridotto tra il 2007 e il 2013 dal 6,6% al 4,6% grazie, soprattutto, alla riduzione dei tassi di interesse. Le statistiche piemontesi sono perfettamente allineate alle media italiana e del Nord Ovest. I dati ricavati dai bilanci aziendali trovano conferma nelle indagini condotte da Confindustria Piemonte su un campione di circa 350 imprese (prevalentemente manifatturiere) negli anni Le indagini registrano infatti un trend lievemente crescente dei tassi effettivi pagati dalle imprese tra metà 2010 e fine 2012, dopo il punto di minimo toccato a fine 2009-inizio Per le linee commerciali, i tassi riportati dalle imprese rispondenti sono saliti da 2,31 punti di fine 2009 a 4,50 punti di fine Valori superiori sono riferibili allo scoperto di conto (da 4,14 a 7,75), ma il profilo del trend rimane identico. 30

31 TAB ROE ante imposte e gestione straordinaria Italia 13,9% 8,2% 5,7% 7,2% 7,4% 5,5% 5,9% 7,1% Nord Ovest 15,8% 9,4% 5,9% 7,9% 8,2% 5,7% 6,1% 8,4% Piemonte 14,5% 8,8% 6,4% 8,9% 9,4% 5,5% 6,7% 7,4% ROE ANTE IMPOSTE E GESTIONE 8,4% STRAORDINARIA DELLE PMI 7,1% 6,7% 7,4% valori percentuali 5,5% 5,9% 5,7% 6,1% 5,5% Italia Nord Ovest Piemonte La redditività del capitale proprio investito nelle aziende piemontesi, espresso come ROE, è diminuito in modo molto sensibile per effetto della crisi, passando dal 14,5% del 2007 al 7,4% nel Dopo essere sceso drammaticamente nei primi due anni di crisi (dal 14,5% del 2007 al 6,4% del 2009), il ROE delle PMI è risalito nei due anni successivi per poi calare di nuovo, in modo sensibile, nel 2012 e tornare a recuperare terreno nei due anni successivi. Durante la prima recessione , il comportamento delle PMI piemontesi è stato analogo a quello nazionale, e leggermente meno negativo di quello del Nord Ovest. Più marcato è stato invece il recupero registrato nei due anni successivi, ma anche la nuova flessione del

32 TAB Andamento dei debiti finanziari tassi di variazione a/a '07/'08 '08/'09 '09/'10 '10/'11 '11/'12 '12/'13 '13/'14 Italia 7,0% -1,2% 2,9% 2,9% -1,3% -2,8% -0,5% Nord Ovest 8,8% -0,7% 3,4% 5,0% -1,3% -2,5% -3,2% Piemonte 7,8% -2,3% 3,5% 6,8% -0,9% -2,8% -3,2% ANDAMENTO DEI DEBITI FINANZIARI DELLE PMI numeri indice, 2007= ,2 108,6 106,8 ITALIA NORD OVEST PIEMONTE La dinamica dei debiti finanziari delle PMI italiane ha seguito quella della congiuntura, con un calo nel 2009, seguito da aumenti nel 2010 e nel ai debiti finanziari sono risultati in contrazione, con un calo che ha rallentato nel 2014 (-0,5% rispetto al 2013). Per le PMI piemontesi, i debiti finanziari sono cresciuti di più della media nazionale e dell area nel Successivamente anche le PMI della regione sono state colpite dal credit crunch, che non ha rallentato nel 2014, quando i debiti finanziari si sono ridotti del 3,2%. 32

33 TAB Rapporto tra debiti finanziari e capitale netto Italia 115,5% 98,3% 96,0% 98,1% 99,5% 95,4% 90,4% 87,7% Nord Ovest 115,3% 100,1% 95,6% 94,2% 97,3% 93,8% 85,9% 81,0% Piemonte 113,3% 97,7% 93,6% 96,5% 97,5% 91,0% 85,5% 76,4% RAPPORTO TRA DEBITI FINANZIARI E CAPITALE NETTO DELLE PMI valori percentuali 120% 110% 100% 115,3% 113,3% 90% 87,7% ITALIA NORD OVEST PIEMONTE 80% 70% 60% ,0% 76,4% 2014 Durante la crisi, il ristagno del capitale di debito è coinciso, per le PMI piemontesi come per quelle italiane, con un rafforzamento del capitale proprio, che è stato favorito da una serie di interventi legislativi che si sono seguiti negli anni (possibilità di rivalutare gli immobili iscritti in bilancio, ACE). Per l effetto di questi fenomeni, nonostante la crisi, l indebitamento delle PMI è risultato progressivamente minore in rapporto al capitale netto, con un effetto particolarmente marcato tra 2011 e 2014 per le PMI piemontesi. In base alle statistiche, i debiti finanziari delle PMI piemontesi ammontano al 76% del capitale netto nel 2014, un valore di quasi 40 punti percentuali inferiore rispetto a quello del

34 TAB I debiti finanziari in rapporto al MOL Italia 3,5 4,1 4,8 4,6 4,5 4,7 4,4 4,3 Nord Ovest 3,3 3,9 4,5 4,2 4,3 4,5 3,9 3,7 Piemonte 3,2 3,7 4,1 3,8 4,0 4,2 3,9 3,3 RAPPORTO TRA DEBITI FINANZIARI E MOL DELLE PMI ,5 3,3 3,2 4,3 3,7 3,3 2 ITALIA NORD OVEST PIEMONTE Nonostante una dinamica molto fiacca, i debiti finanziari sono risultati progressivamente meno sostenibili in rapporto alla capacità delle PMI di generare margini, a causa del crollo della redditività lorda. Questa dinamica ha raggiunto un picco negativo nel 2012, quando i debiti finanziari delle PMI piemontesi sono risultati pari a 4,2 volte il complesso dei margini lordi; successivamente il rapporto si è ridotto fino a toccare i 3,3 punti nel 2014, tornando a livelli prossimi a quelli pre-crisi (3,2 nel 2007). Per le PMI italiane e del Nord Ovest permane invece un divario più ampio (rispettivamente, pari a 0,8 e a 0,4 volte). 34

35 TAB Rapporto tra oneri finanziari e MOL delle PMI Italia 22,9% 27,9% 22,7% 18,0% 19,6% 22,5% 21,6% 20,6% Nord Ovest 20,9% 25,9% 21,3% 16,1% 17,7% 20,7% 17,8% 16,9% Piemonte 21,1% 25,0% 20,0% 14,9% 16,2% 19,1% 17,3% 15,0% IL PESO DEGLI ONERI FINANZIARI rapporto % tra oneri finanziari e MOL 30% 25% 20% 15% 20,6% 16,9% 15,0% 10% ITALIA NORD OVEST 5% PIEMONTE 0% I bassi tassi di interesse hanno permesso alle PMI di ridurre l incidenza degli oneri finanziari rispetto ai margini, uno degli indicatori più frequentemente utilizzato per sintetizzare il rischio di credito. Per le PMI piemontesi, questo indicatore ha toccato un picco nel 2008 (25%), si è successivamente ridotto nel 2009 e nel 2010, per poi aumentare di nuovo nel Dal 2012 è iniziato un calo, che ha portato questo indice al 15%, un valore inferiore sia a quello delle PMI del Nord Ovest che a quelle italiane (16,9%). 35

36 CAPITOLO3 36

37 LA DEMOGRAFIA DI IMPRESA IN PIEMONTE In questo capitolo è analizzata la demografia di impresa in Piemonte utilizzando i dati Cerved tratti dal Registro delle Imprese e relativi alle iscrizioni, alle operazioni straordinarie (fusioni, acquisizioni, incorporazioni, ecc.), alle procedure concorsuali delle società di capitale italiane. In particolare, sono presentati dati relativi alle vere nuove imprese, distinguendo tra chi si iscrive in Camera di Commercio avendo precedentemente esercitato attività in altra forma (iscrizioni derivanti da fusioni, acquisizioni, ecc.) e chi invece avvia una vera nuova attività. I dati di natalità e di mortalità delle aziende, integrati con i dati di bilancio, consentono anche di analizzare come si è modificato lo stock di PMI presenti in Piemonte. 37

38 TAB Le newco in Italia, nel Nord Ovest e in Piemonte Italia Totale Srl sempl % a/a 4,3% 5,9% 4,5% 3,6% -4,7% -9,4% 7,6% -8,4% -7,3% 11,5% 11,9% 7,8% Nord Ovest Totale Srl sempl % a/a 9,3% 4,5% 3,6% 5,0% -5,5% -15,6% 10,9% -7,8% -10,1% 7,3% 8,5% 3,2% Piemonte Totale Srl sempl % a/a 11,4% 4,3% 0,4% 7,1% -4,5% -12,0% 12,6% -8,5% -9,8% 4,0% 6,3% 6,8% 2015 H1 VERE NUOVE SOCIETÀ DI CAPITALE IN PIEMONTE valori assoluti e tassi di crescita società tradizionali srl semplificate * valore stimato e annualizzato in base ai tassi di crescita dei primi sei mesi del ,1% +4,3% +0,4% -4,5% +12,6% +11,4% -12,0% -8,5% -6,1% +6,8% +6,3% +4,0% * In Piemonte il numero di vere nuove società di capitale ha toccato un massimo nel 2007 (3.871) per poi scendere a un minimo di nel Negli ultimi due anni la natalità è tornata a crescere a ritmi importanti, grazie anche alla spinta delle Srl semplificate (circa un quarto delle nuove nate nell ultimo anno). Sulla base dell andamento dei primi sei mesi dell anno, il 2015 dovrebbe far registrare un ulteriore crescita, grazie al crescente contributo delle Srl semplificate, attestandosi però a livelli ancora inferiori rispetto ai picchi del Confrontando la dinamica piemontese con quella di Italia e Nord Ovest, emerge come il calo delle newco nel periodo sia stato del tutto analogo; al contrario, la successiva crescita è stata meno significativa per il Piemonte rispetto sia all Italia che al Nord Ovest.

39 TAB Newco con capitale sociale versato inferiore a 5mila Euro H1 Italia Numero % su newco 18,6% 20,3% 22,3% 25,6% 37,7% 52,7% 57,2% 63,9% Nord Ovest Numero % su newco 15,2% 16,7% 18,6% 21,9% 29,7% 42,1% 45,0% 52,0% Piemonte Numero % su newco 16,4% 18,5% 20,4% 23,8% 32,6% 46,0% 48,6% 55,6% NEWCO POTENZIALMENTE PICCOLE società nate con capitale sociale inferiore a 5 mila euro, % sul totale delle nuove nate ITALIA NORD OVEST PIEMONTE 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 19% 16% 15% H1 64% 56% 52% L introduzione delle Srl Semplificate, da un lato, ha favorito la ripresa delle nascite e, dall altro, ha aumentato la presenza di società potenzialmente più piccole. I dati indicano che nel 2014 il 49% delle newco piemontesi ha versato meno di euro di capitale sociale, contro una percentuale pari al 16% nel In Piemonte la quota di newco potenzialmente piccole è inferiore a quella nazionale (dove gioca la percentuale molto elevata registrata nel Mezzogiorno) e di poco superiore a quella del Nord Ovest. 39

40 TAB PMI che hanno avviato una procedura concorsuale o una liquidazione H1 valori assoluti Italia Nord Ovest Piemonte tassi di crescita a/a Italia 1,8% 33,9% 7,3% -3,6% 9,8% 12,4% -10,8% -11,7% Nord Ovest -1,3% 35,2% 11,5% -7,3% 10,9% 11,5% -9,7% -12,1% Piemonte 5,5% 24,8% 3,0% 5,4% -1,3% 17,6% -18,3% -12,3% PMI CON ALMENO UNA PROCEDURA CONCORSUALE O UNA LIQUIDAZIONE numeri indice, 2007=100 ITALIA NORD OVEST PIEMONTE * valore stimato e annualizzato in base ai tassi di crescita dei primi sei mesi del ,1 119, * La crisi ha determinato nel Piemonte e nel resto del Paese un incremento costante dal 2007 al 2013 del numero di PMI con almeno una procedura concorsuale o una liquidazione volontaria, cresciuto o rimasto sostanzialmente stabile anche negli anni di ripresa. Nel 2014 e nei primi sei mesi del 2015 il trend si è invertito in misura abbastanza marcata. Nel confronto con Italia e Nord Ovest, il Piemonte mostra una maggiore reattività da questo punto di vista, con cali più pronunciati nel 2014 e nella prima metà del In valore assoluto il numero di PMI che ha avviato procedure di uscita dal mercato resta superiore del 19% a quello pre-crisi (37% in Italia e nel Nord Ovest). 40

41 TAB I fallimenti delle PMI H1 valori assoluti Italia Nord Ovest Piemonte tassi di crescita a/a Italia 16,3% 51,0% 28,3% 1,1% -4,3% 25,2% 2,8% -16,7% Nord Ovest 9,3% 65,5% 30,9% 0,0% -2,2% 26,2% 0,2% -24,5% Piemonte 3,4% 51,1% 22,3% 13,5% -0,5% 22,4% 0,4% -8,7% I FALLIMENTI DELLE PMI 350 numeri indice, 2007= ITALIA NORD OVEST PIEMONTE * valore stimato e annualizzato in base ai tassi di crescita dei primi sei mesi del * Tra il 2008 e la prima metà del 2015 sono fallite circa PMI piemontesi, il 13% di quelle che erano attive nel 2007, una percentuale del tutto in linea con quella osservata a livello nazionale e nel Nord Ovest. I fallimenti delle PMI hanno toccato un massimo nel 2014 (236, più del doppio rispetto alla media ) per poi iniziare a diminuire solo nel 2015; in Piemonte il calo è stato meno marcato rispetto a quello nazionale e del Nord Ovest. 41

42 TAB Andamento delle procedure non fallimentari delle PMI H1 valori assoluti Italia Nord Ovest Piemonte tassi di crescita a/a Italia 36,9% 70,2% -1,0% 6,8% 5,2% 84,4% -15,3% -21,3% Nord Ovest 22,6% 93,1% 4,4% -24,4% 41,9% 94,3% -13,1% -31,0% Piemonte 23,1% 28,1% 36,6% -50,0% 114,3% 140,0% -29,6% -44,6% PROCEDURE CONCORSUALI NON FALLIMENTARI DELLE PMI PIEMONTESI valori assoluti * valore stimato e annualizzato in base ai tassi di crescita dei primi sei mesi del * L andamento delle procedure concorsuali non fallimentari è strettamente legato a quello dei concordati preventivi, una procedura più volte riformata nel corso degli ultimi anni proprio con lo scopo di ampliarne l utilizzo e di favorire processi di continuità aziendale. In Piemonte, come nel resto d Italia, si è toccato un picco negativo nel 2013, con 144 procedure concorsuali non fallimentari. Nonostante la netta diminuzione osservata nel 2014 (-30%), il numero di queste procedure è risultato a livelli storicamente elevati. Nella prima metà del 2015 si è registrato un ulteriore forte calo (-45%). 42

43 TAB Le PMI in liquidazione H1 valori assoluti Italia Nord Ovest Piemonte tassi di crescita a/a Italia 8,3% 31,1% 3,7% -6,3% 16,6% -1,1% -15,9% -17,3% Nord Ovest 5,1% 31,5% 7,8% -11,0% 18,9% -5,0% -13,8% -16,0% Piemonte 13,6% 22,8% -3,4% 3,8% 7,9% -9,0% -23,9% -5,3% LE LIQUIDAZIONI DELLE PMI numeri indice, 2007=100 ITALIA NORD OVEST PIEMONTE * valore stimato e annualizzato in base ai tassi di crescita dei primi sei mesi del ,7 108,4 99, * Le statistiche relative alle liquidazioni volontarie di impresa riflettono le aspettative degli imprenditori sui profitti: tendenzialmente, si chiudono aziende in bonis quando l attesa sui ritorni è insufficiente a giustificare l attività di impresa. Tra il 2008 e i primi sei mesi del 2015 sono state poste in liquidazione circa PMI piemontesi. L indicatore è salito fino al 2012, quando il numero di liquidazioni era del 60% superiore a quello iniziale, ed è il primo ad aver evidenziato un miglioramento: il calo è iniziato nel 2013, si è rafforzato nel 2014 e nel 2015 il numero di liquidazioni potrebbe ritornare al di sotto del livello del Mentre nella fase di crisi l andamento osservato a livello regionale rispecchia quello nazionale e del Nord Ovest, il calo degli ultimi anni appare più marcato; in Italia e nel Nord Ovest le liquidazioni restano infatti su livelli tendenzialmente superiori a quelli del

44 TAB PMI per procedura aperta procedure aperte da PMI tra 2008 e giugno 2015 in % sul totale delle PMI attive nel 2007 Fallimenti Altre procedure Liquidazioni Almeno una procedura Italia 12,6% 4,8% 26,4% 35,2% Nord Ovest 12,6% 4,5% 24,8% 33,2% Piemonte 12,6% 4,6% 21,1% 30,6% PMI PER PROCEDURA APERTA 35,2% 33,2% procedure aperte da PMI tra ,6% e giugno 2015 in % sulle PMI attive nel ,4% 24,8% 21,8% ITALIA 12,6% 12,6% 12,6% NORD OVEST 4,8% 4,5% 4,6% PIEMONTE Fallimenti Altre procedure Liquidazioni Almeno una procedura Oltre 3 mila PMI piemontesi, quasi un terzo di quelle attive nel 2007, hanno avviato una procedura concorsuale o di liquidazione volontaria della propria attività tra il 2008 e giugno La percentuale è inferiore di qualche punto percentuale a quella registrata a livello nazionale e del Nord Ovest, grazie alla minore incidenza delle liquidazioni volontarie. La frequenza di fallimenti e altre procedure concorsuali è invece in linea con il dato nazionale e con quello del Nord Ovest. 44

45 TAB Durata media dei fallimenti per regione dell impresa media in anni, 2014 Trentino Alto Adige 5,0 Lombardia 6,0 Piemonte 6,5 Friuli 6,7 Veneto 6,9 Toscana 7,3 Liguria 7,5 Emilia Romagna 7,7 Lazio 8,0 Umbria 8,7 Campania 8,7 Valle D'Aosta 8,7 Marche 8,8 Abruzzo 9,0 Sardegna 9,8 Molise 10,0 Calabria 10,0 Puglia 10,3 Sicilia 11,4 Basilicata 12,2 Tra i dati che riguardano le procedure concorsuali, gli archivi Cerved comprendono importanti informazioni relative alla durata delle procedure. I dati indicano che, nel complesso, le procedure fallimentari chiuse nel 2014 sono durate in media 7,8 anni, con un ampia eterogeneità e oltre un quarto delle procedure che durano più di 10 anni. L eterogeneità ha anche un importante dimensione territoriale, con durate che vanno dai 4 anni delle province più virtuose ai quasi 17 anni della provincia più lenta. Con una media di 6,5 anni, il Piemonte è una delle regioni più rapide, superata solo dal Trentino Alto Adige (5 anni) e dalla Lombardia (6 anni). 45

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