Progetto per il gruppo provinciale di formazione permanente degli assistenti sociali della provincia di Lodi
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1 Progetto per il gruppo provinciale di formazione permanente degli assistenti sociali della provincia di Lodi Percorso di aggiornamento e formazione per assistenti sociali Come cambia il ruolo dell assistente sociale oggi nei suoi diversi ambiti di relazioni: con gli utenti, con la rete, con i colleghi, con il livello politico II Incontro 28 Maggio 2013 Ugo De Ambrogio udeambrogio@irsonline.it
2 Scaletta del II Incontro 28 Maggio 2013 recupero del lavoro della volta scorsa Il ruolo (input teorico) Mappa di ruolo dell as Il ruolo dell assistente sociale (trifocalità) Esercitazione analisi Swot sull as oggi
3 i ruoli?
4 RUOLO - Dal latino rotulus - il rotolo sul quale l attore leggeva in scena la propria parte 4
5 DEFINIZIONE DI RUOLO 1 Ogni contesto organizzativo esprime, in termini più o meno espliciti, una rete di posizioni: tali posizioni vengono chiamate ruoli (Jaques 1951) 5
6 DEFINIZIONE DI RUOLO 2 L insieme dei bisogni, scopi, convinzioni, sentimenti, atteggiamenti, valori ed azioni che i membri di una comunità si attendono che caratterizzi l occupante tipico di una posizione (Krech, Crutchfield, Ballachey 1970) 6
7 DEFINIZIONE DI RUOLO 3 L insieme delle norme e delle aspettative che convergono su un individuo in quanto occupa una determinata posizione in una più o meno strutturata rete di relazioni sociali ovvero in un sistema sociale comportamento di ruolo è il modo con cui l individuo che occupa una data posizione effettivamente agisce (Gallino 1978) 7
8 Processo di assunzione del ruolo 1 In questo processo dinamico, il contenuto formale del ruolo, predeterminato dalla struttura organizzativa, è sottoposto a pressioni e aspettative provenienti contemporaneamente da chi ricopre il ruolo e da chi, in altri ruoli e posizioni, si relaziona ad esso. 8
9 Processo di assunzione del ruolo 2 Pressioni ed aspettative reciproche, tra i diversi soggetti, comportano che l esercizio effettivo del ruolo non corrisponda perfettamente al mandato, ma si discosti da esso, in maniera maggiore o minore, a seconda delle soggettività e circostanze. 9
10 Processo di assunzione del ruolo 3 Quanto più l esercizio effettivo del ruolo si discosta dalle attribuzioni formali di ruolo, tanto più le relazioni di ruolo effettive tendono a modificare il sistema previsto, contribuendo ad introdurre, accanto alla struttura formale, una struttura organizzativa di fatto, che a volte può anche contraddire e contrastare l impianto organizzativo previsto. 10
11 Processo di assunzione del ruolo 4 Si sviluppa in rapporto a: Determinazioni formali, stabilite all interno del sistema organizzativo, Sollecitazioni informali, provenienti dalle relazioni di ruolo in atto, Presupposti culturali, che connotano in vario modo la sostanza ed il contenuto di ruolo, Integrazioni personali delle caratteristiche del mandato del ruolo 11
12 Ruolo Aspettative di altri ruoli Aspettative personali Determinazioni formali cultura professionale
13 Aspettative degli Altri ruoli Aspettative personali RUOLO Cultura professionale 13 Componente Prescrittiva (determinazioni formali)
14 Caratteristiche del ruolo E dunque possibile distinguere in ciascun ruolo: Una componente prescrittiva Una componente discrezionale
15 Componente prescrittiva La componente prescrittiva è regolata da norme date dalla legislazione, dall organizzazione, dai superiori. Rappresenta un ambito di sicurezza, ma è anche un limite alla libertà e creatività individuale
16 Componente discrezionale La componente discrezionale è quella per la quale la persona si trova a decidere da sola, in autonomia, su alcuni aspetti della propria attività. Da una parte rappresenta la nostra possibilità di decidere ed agire in modo personale, dall altra ci pone il problema di scegliere come operare senza la certezza del risultato della nostra scelta
17 Ruolo e persona
18 I ruoli non sono persone e le persone non sono ruoli, ma molto più di questi
19 le persone interpretano, spesso anche simultaneamente, più di un ruolo
20 molte comunicazioni disfunzionali nelle organizzazioni nascono e si amplificano nel momento in cui persona e ruolo si confondono
21 La consapevolezza della presenza di entrambe le componenti: prescrittiva e discrezionale, e l equilibrio fra queste, determinano la assunzione della responsabilità di ruolo
22 Il modello di ruolo Transazionale (Schmid 2008) Nel modello di ruolo della personalità la persona è descritta come un portfolio dei suoi ruoli giocati nel palco del suo mondo L unicità e umanità della persona è espressa anche nel modo in cui struttura i propri ruoli
23 Il modello di ruolo Transazionale (Schmid 2008) Il modello dei tre mondi: il privato, l organizzativo e il professionale
24 Il modello di personalità dei tre mondi Personalità Mondo privato 24
25 Il modello di ruolo a catena (The role ladder model) Ruoli organizzativi Ruoli professionali Ruoli privati 25
26 Il modello di personalità dei tre mondi e il modello di ruolo a catena Ruoli organizzativi Personalità Ruoli professionali Mondo privato Ruoli privati 26
27 Il modello di personalità dei tre mondi e il modello di ruolo a catena (esempio) Ruoli Organizzativi: Responsabile di progetto, coordinatore di equipe, direttore ecc. Ruoli Professionali: Assistente sociale, educatore, Sociologo, Psicologo, operatore sociale, Ruoli Privati: Madre, moglie, sorella, figlia
28 Contaminazione di ruolo Quando l individuo considera elementi alieni al proprio ruolo come parte di esso. Inclusione cronica di elementi di altri ruoli in un ruolo, senza che la persona che lo esercita ne sia consapevole
29 Contaminazione di ruolo Oppure non considera elementi propri del suo ruolo (componente discrezionale) come parte di esso. Esclusione cronica di elementi discrezionali del proprio ruolo evitando assunzioni di responsabilità che gli sono proprie
30 ESERCITAZIONE 1 Ciascuno individui e dia un nome: Al suo ruolo professionale Al suo principale ruolo organizzativo Ai suoi 3 ruoli privati preferiti 30
31 Il ruolo professionale di assistente sociale oggi
32 definizione di social worker Definita dall International Federation of Social Workers (ISFW) nella Conferenza di Montreal del 2000 e adottata nel 2001 anche dall International Association of Schools of Social Work (IASSW) e
33 Il social worker..promuove il cambiamento sociale, la soluzione dei problemi nelle relazioni umane e lo sviluppo e la liberazione delle persone, per aumentare il loro benessere. Utilizzando le teorie del comportamento umano e dei sistemi sociali, interviene nel punto in cui le persone interagiscono con il loro ambiente. I principi dei diritti umani e della giustizia sociale sono fondamentali per il servizio sociale.
34 Lavoro sul caso e impegno sociale Rispetto alle tensioni vissute in altri contesti territoriali fra lavoro sul caso e impegno sociale, nel nostro paese il servizio sociale nel suo affermarsi come disciplina si è orientato a un approccio unitario, che ha portato a considerare unificati approcci che storicamente venivano interpretati come separati. (Fargion, 2009)
35 Ottica trifocale o tridimensionale L approccio che viene considerato caratterizzante è quello definito secondo l ottica trifocale o tridimensionale (Ferrario, 1996; Pieroni, Dal Pra Ponticelli, 2005; Gui, 2008;), che tiene conto contemporaneamente di più prospettive
36 Ottica trifocale o tridimensionale 1. il processo di aiuto rivolto alla persona con le sue potenzialità e i suoi limiti 2. lo sviluppo delle risorse della comunità 3. l organizzazione delle risorse del proprio servizio
37 La tridimensionalità (l ottica trifocale) del servizio sociale Utente organizzazione Comunità/territorio
38 Ottica trifocale o tridimensionale Il termine tridimensionalità o trifocalità è utilizzato in due diverse accezioni. La prima accezione invece intende che l azione specifica dell as può avere come target di intervento uno dei tre livelli. La seconda si riferisce al fatto che l intervento che l as svolge in favore di una delle tre dimensioni ha effetto anche sulle altre. (Bertotti, 2012)
39 Ruolo del servizio sociale Il ruolo del servizio sociale è quello di porsi come promotore e accompagnatore di processi di cambiamento, sia a livello individuale e familiare che comunitario e istituzionale e come punto di raccordo fra problematiche, bisogni e risorse sia nei confronti d individui e famiglie ma anche e soprattutto nei confronti della comunità e dello stesso sistema dei servizi. (Dal Pra Ponticelli, 2010).
40 Equilibrio e rimando Il lavoro tridimensionale consiste in un continuo rimando da una dimensione all altra e una continua promozione dei diversi interlocutori, dagli utenti/famiglie alle componenti della comunità, ai responsabili delle strutture pubbliche e private che definiscono le linee di politica sociale locale.
41 Equilibrio e rimando Viene dunque sottolineato come il servizio sociale, nelle proprie varie forme, s indirizzi verso le molteplici e complesse transazioni tra i soggetti e il loro ambiente, con l obiettivo di rendere le persone capaci di sviluppare al pieno le proprie potenzialità, di arricchire le loro vite e di prevenire le disfunzioni. L identità del servizio sociale trae la propria forza da questo stesso legame (Lorenz, 2010) e si caratterizza come pratica riflessiva che mira a creare le condizioni di cittadinanza sociale.
42 Mandati e Codice Deontologico Il Codice deontologico, centrato sul principio della responsabilità professionale, riprende con coerenza i concetti di triplice mandato e di prospettiva trifocale dell intervento. Nei titoli III, IV, VI e VII, individua i soggetti a cui il professionista risponde: la persona utente/cliente la società l organizzazione in cui è inserito E aggiunge. la propria comunità professionale
43 Mandati e Codice Deontologico Molti articoli del codice, in particolare del titolo quarto, appaiono caratterizzati da un continuo intreccio di responsabilità e coinvolgimenti, sia nel rapporto con il soggetto individuale, nell accezione più completa di persona e famiglia, sia con la comunità come luogo privilegiato di crescita, sia nell ambito della propria organizzazione di servizio.
44 Comportamento di ruolo Il posizionamento rispetto a uno o più di questi fuochi richiama un aspetto importante, il tema del comportamento di ruolo,
45 Esercitazione individuale - Alla luce delle riflessioni fatte il 14 maggio e quest oggi individuate, dal vostro osservatorio professionale le due / tre principali criticità che l attuale sistema di welfare sta attraversando e che impattano sul vostro comportamento professionale di ruolo. - Individuate poi le due / tre principali risorse che vedete per contrastare le derive del welfare e promuovere un cambiamento efficace a partire dal vostro ruolo.
46 Esercitazione in sottogruppi - Ascoltate le principali criticità che i colleghi hanno elencato e su un cartellone, secondo lo schema SWOT, mettete a fuoco quelle condivise (W T). - Ascoltate poi le principali risorse individuate e, secondo lo schema SWOT, identificate quelle condivise (S O).
47 DIAGRAMMA SWOT S STRENGHT = Punti di forza interni! O OPPORTUNITIES = Opportunità esterne W WICKNESS= Punti di debolezza interni T THREATS = minacce esterne
48 Gruppo 1 Punti di forza S Interni Punti di debolezza W O Esterni T
49 Gruppo 2 Punti di forza S Interni Punti di debolezza W O Esterni T
50 Gruppo 3 Punti di forza S Interni Punti di debolezza W O Esterni T
51 bibliografia Bertotti T., (2012), Bambini e famiglie in difficoltà, Carocci Faber, Roma Casartelli A. De Ambrogio U., Ruolo organizzativo e posizioni esistenziali nelle organizzazioni gerarchiche, in De Ambrogio U. (a cura di), L analisi transazionale nelle organizzazioni, oggi: idee ed opinioni, Quaderni di psicologia e analisi transazionale n.54 ed Mimesis 2010 Dal Pra Ponticelli M. (2010), Nuove prospettive per il servizio sociale, Carocci Faber, Roma De ambrogio U., Bertotti T.; Merlini F., L assistente sociale e la valutazione, Carocci Faber 2007 Fargion S. (2009), Il servizio sociale. Storia, temi e dibattiti, Editori Laterza, Roma-Bari. Gui L. (2004), Le sfide teoriche del servizio sociale, Carocci Faber, Roma. Sicora A. voce Multidimensionalità in Dizionario di servizio sociale Carocci Faber 2005
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