Che cos'è l'arteriopatia periferica?
|
|
- Rosa Morini
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Che cos'è l'arteriopatia periferica? E una patologia caratterizzata dalla presenza di restringimenti od occlusioni nei vasi degli arti inferiori provocata dalla formazione di placche di aterosclerosi. Tale processo determina una diminuzione del flusso sanguigno che provoca una sofferenza dei tessuti.
2 Fattori di rischio Il fumo di sigaretta rappresenta il fattore di rischio in assoluto più importante per l AOP degli arti inferiori con una probabilità da due a tre volte maggiore di incidere sul suo sviluppo rispetto alla coronaropatia. La severità dell AOP tende ad aumentare con il numero di sigarette fumate. Forti fumatori hanno un rischio 4 volte superiore di sviluppare la malattia rispetto ai non fumatori. Il diabete mellito aumenta il rischio di AOP da 2 a 4 volte ed è presente nel 12%-20% dei portatori di AOP con un rischio proporzionale alla severità e alla durata del dismetabolismo ed una più alta probabilità di amputazione maggiore, rispetto ai soggetti affetti da AOP non diabetici. Ipertensione: l ipertensione è associata con tutte le forme di malattia cardiovascolare, tuttavia il rischio relativo è più basso per l ipertensione rispetto al fumo e al diabete. Genere: la prevalenza di AOP e maggiore negli uomini rispetto alle donne. Rapporto 2:1 che può arrivare a 3:1 negli stadi più severi della malattia. Età: l incidenza e la prevalenza di AOP aumentano con l età
3 Fattori di rischio La dislipidemia associata all AOP è rappresentata da alti livelli di colesterolo totale e LDL e diminuiti livelli di HDL; inoltre è stata segnalata anche un associazione fra AOP e ipertrigliceridemia. Marcatori infiammatori: alcuni studi hanno dimostrato che la proteina C reattiva era aumentata in soggetti asintomatici che nei successivi 5 anni hanno sviluppato l AOP Elevati livelli di omocisteina (aminoacido solforato) sono associati a un rischio 2-3 volte maggiore di sviluppare AOP. L iperomocisteinemia è rilevata nel 30% dei pazienti giovani con AOP. Insufficienza renale cronica: c è un associazione tra IRC e AOP; alcune evidenze suggeriscono che possa essere causale.
4 Epidemiologia e rischi Colpisce il 12% della popolazione adulta e il 20% di quella con più di 70 anni ed è associata a elevata morbilità e mortalità cardiovascolare, con un rischio di morte 6 volte superiore rispetto a quello della popolazione senza AOP. Rischio 4 volte superiore di infarto Rischio 2 volte superiore di ictus Rischio di mortalità del 30% in 5 anni
5 Definizione funzionale dell Arteriopatia Periferica Riduzione di calibro dell arteria che provoca uno squilibrio tra apporto possibile e richiesta di ossigeno.
6 NON dolore» Produzione energia per via aerobica» Apporto sufficiente di O 2» Riposo o bassa intensità lavorativa» ARTERIOPATIA Condizione patologica da ridotto apporto ematico locale ¼ Attività lavorativa maggiore ¼ Apporto insufficiente di O 2 ¼ Produzione energia per via Anaerobica ¼ Dolore (Claudicatio)
7 Arteria iliaca comune È un vaso pari che si estende dall aorta a livello della 4 a vertebra lombare e si dirige in basso ed in fuori, fino all articolazione sacro-iliaca dove termina dividendosi nelle arterie iliache esterna ed interna. Irrora le pareti e i visceri pelvici, i genitali esterni e gli arti inferiori
8 Arteria iliaca interna È il ramo mediale di biforcazione dell arteria iliaca comune che si distribuisce ai visceri e alle pareti della pelvi, al perineo e alla regione glutea.
9 Arteria iliaca esterna È il ramo laterale di biforcazione dell arteria iliaca comune. Si estende dall articolazione sacroiliaca alla lacuna dei vasi dove, sotto il legamento inguinale, termina continuando con l arteria femorale
10 Arteria femorale superficiale Inizia dietro il legamento inguinale, nella lacuna dei vasi e termina nel canale dei muscoli adduttori (grande adduttore,vasto mediale, fascia vasto-adduttoria), dove prende il nome di arteria poplitea. Rami collaterali: a. epigastrica superficiale,a. circonflessa iliaca superficiale,aa. pudende esterne, a. femorale profonda, a. suprema del ginocchio Canale adduttori: grande adduttore, vasto mediale, fascia vasto-adduttoria
11 Arteria Femorale
12 Arteria poplitea È situata dietro l articolazione del ginocchio e si estende dal canale degli adduttori all arcata tendinea del muscolo soleo, al di là del quale si divide nelle arterie tibiale anteriore e tibiale posteriore. Rami collaterali: arterie surali per i muscoli posteriori della gamba, aa. articolari del ginocchio
13 Arteria tibiale posteriore Inizia sotto l arcata tendinea del muscolo soleo, nell intervallo tra tibia e fibula e si dirige obliquamente in dentro e discende dietro la tibia. Giunta nella doccia mediale del calcagno termina dividendosi nelle aa. plantari.
14 Arteria tibiale anteriore Si estende dall arcata tendinea del muscolo soleo fino al legamento crociato della gamba dove continua come arteria dorsale del piede
15 Circoli collaterali Ogni arteria ha un determinato territorio di distribuzione, tuttavia le diramazioni di arterie contigue comunicano spesso fra loro per mezzo di anastomosi, cioè di rami interposti, tramite i quali un territorio arterioso può ricevere sangue da quelli vicini anche quando l arteria propria si restringa o si occluda. Si forma in tal caso un CIRCOLO COLLATERALE
16 Le anastomosi diventano sempre più frequenti in vicinanza delle diramazioni più distali, in corrispondenza delle quali si può costituire una anastomosi a rete o a plesso che rende possibile un uniforme distribuzione del sangue nel territorio irrorato
17 L aterosclerosi, essendo la causa più importante di arteriopatia cronica, è stata quella più studiata e si è osservato che i due distretti maggiormente colpiti sono: il segmento aorto-iliaco ed il segmento femoro-popliteo Il segmento sotto-popliteo è colpito in minor misura e soprattutto in pazienti affetti da diabete.
18 AORTO-ILIACO FEMORO-POPLITEO SOTTO-POPLITEO
19
20
21 Nell occlusione aorto-iliaca vengono ad assumere grande importanza la funzionalità dei circoli collaterali. I principali sono: A) Sistema Epigastrico: dall arteria epigastrica superiore all arteria femorale comune; B) Sistema Lombare: dalle arterie lombari, attraverso l arteria circonflessa iliaca, all arteria femorale comune; C) Sistema Mesenterico: dall arteria mesenterica superiore, attraverso l arteria mesenterica inferiore, l arteria emorroidaria superiore, l arteria emorroidaria inferiore, all arteria iliaca interna; D)Sistema Iliaco-Femorale: dalle arterie glutea ed otturatoria alle arterie circonflesse femorali; E) Sistema Iliaco-Iliaco: tra i rami dell iliaca interna destra e quella di sinistra.
22 L arteria femorale profonda, escludendo il primo tratto, è frequentemente risparmiata dalla patologia aterosclerotica più grave, per cui essa garantisce un valido circolo suppletivo in tutti i casi in cui il flusso dell arteria femorale superficiale sia ridotto in maniera significativa attraverso un sistema di collaterali che la collegano all arteria poplitea.
23 ASPETTI CLINICI Clinicamente le arteriopatie croniche ostruttive si presentano con aspetti sintomatologici e reperti obiettivi caratteristici, rispettivamente i primi analizzabili con un'accurata anamnesi e i secondi attraverso un attento e scrupoloso esame obiettivo. Dalla valutazione anamnestica ed obiettiva si riescono a dedurre la presenza e la severità delle lesioni vascolari, che poi verranno valutate mediante indagini vascolari non invasive, inizialmente, ma nei casi più gravi (pre-operatori) si ricorrerà all angiografia.
24 Sintomatologia Dal punto di vista sintomatologico, ancora oggi viene utilizzata la classificazione delle arteriopatie ostruttive croniche secondo Leriche e Fontaine, la quale evidenzia quattro stadi clinici
25 I stadio I Stadio: qui troviamo pazienti completamente asintomatici. In questo caso le lesioni stenoostruttive non sono emodinamicamente significative o i circoli collaterali riescono a fornire un adeguato compenso
26 II stadio II Stadio: l aspetto caratterizzante questo stadio è l insorgenza della claudicatio intermittens. La comparsa di dolore durante la deambulazione, prevalentemente a carattere crampiforme, è soprattutto a carico del polpaccio oppure della coscia o della regione glutea. Si possono riscontrare anche delle parestesie al piede all inizio del dolore
27 Lo stadio 2, a sua volta, è suddiviso in stadio 2 A e stadio 2 B, caratterizzati da un autonomia di marcia (distanza assoluta di claudicazione, ACD) rispettivamente superiore o inferiore a 200 m.
28 III Stadio III Stadio: è un quadro ischemico più grave, con la comparsa di dolore anche a riposo. È uno stadio severo, in cui il paziente ha difficoltà a dormire per la comparsa di dolore al piede (soprattutto alla testa dei metatarsi) durante le ore notturne. Per questo motivo, il paziente cerca sollievo tenendo la gamba in ortostatismo fuori dal piano del letto.
29 IV Stadio: è lo stadio più grave ed è caratterizzata dalla necrosi tessutale. Questa può assumere le caratteristiche dell ulcera ischemica o, nelle forme più gravi, della gangrena vera e propria. IV Stadio
30 NON dolore» Produzione energia per via aerobica» Apporto sufficiente di O 2» Riposo o bassa intensità lavorativa» ARTERIOPATIA Condizione patologica da ridotto apporto ematico locale ¼ Attività lavorativa maggiore ¼ Apporto insufficiente di O 2 ¼ Produzione energia per via Anaerobica ¼ Dolore (Claudicatio)
31 Fontaine Stadio Clinica Segni e sintomi 1 Asintomatico Scoperta casuale di calcificazioni aorto-iliache 2 A Claudicazione lieve ACD > 200 m t recupero < 2 min Fisiopatologia Placca ATS Placca a rischio infiammazione della placca ATS Aterotrombosi Discrepanza tra richiesta muscolare e apporto arterioso di ossigeno 2 B Claudicazione moderata o severa 3 Dolore ischemico a riposo 4 Ulcere ischemiche o gangrena ACD < 200 m t recupero > 2 min ACD < m t recupero > 2 min Dolore ischemico a riposo Necrosi Gangrena Elevata discrepanza tra richiesta muscolare e apporto arterioso di ossigeno Molto elevata discrepanza tra richiesta muscolare e apporto arterioso di ossigeno + acidosi Severa ipossia cutanea e acidosi Severa ipossia cutanea e acidosi Infezione Severa ipossia cutanea e acidosi Infezione
32 Arteriopatia silente Stadio I L epidemiologia dell arteriopatia silente rispecchia quella generale dell AOP, con una prevalenza del 12-20%, un elevato rischio cardiovascolare globale (5% di eventi non fatali e 30% di mortalità a 5 anni) e un rischio di evoluzione verso stadi più avanzati del 25% in 2-5 anni e al 6-10% a mesi. Il sospetto diagnostico di arteriopatia silente va confermato mediante la misura dell ABI. Un valore di ABI inferiore a 0,90 è indicativo di un AOP di grado modesto. Se la diagnosi viene confermata, è opportuno procedere all identificazione e alla correzione dei fattori di rischio
33 Claudicatio intermittens Sul piano sintomatologico l aspetto più importante dell arteriopatia cronica degli arti inferiori è la claudicatio intermittens, variamente definita come un dolore più o meno intenso associato a crampi, perdita di sensibilità o affaticamento a livello della muscolatura dell arto; questo fenomeno tende a comparire durante sforzo e a regredire dopo circa 2-5 minuti di inattività.
34 Una disabilità metabolica
35 Rischio di evoluzione della malattia Il paziente con claudicatio lieve (stadio 2 A con ACD superiore a 200 m) è destinato a rimanere stabile in circa il 75% dei casi. In questi pazienti, la presenza di claudicatio svolge un ruolo clinico importante come indicatore di rischio cardiovascolare globale (infarto miocardico e ictus). Al contrario, la storia naturale del paziente con claudicatio moderata (ACD inferiore a 200 m), e ancor più di quello con claudicatio severa (ACD inferiore a 100 m), è gravata da un rischio cardiovascolare maggiore e da un rischio elevato di progressione della malattia locale. il 20% sviluppa un aggravamento della claudicatio e il 5% presenta ischemia critica degli arti inferiori. Il rischio di amputazione nei pazienti con claudicatio è circa 1% per anno.
36 Solo dal 10% al 30% dei pazienti con diagnosi di AOP posta mediante misurazione dell ABI presentano il classico sintomo della claudicatio intermittens. Dati dall Edimburgh Artery Study hanno evidenziato che almeno un terzo degli individui con AOP asintomatica presenta almeno una completa occlusione di un arteria maggiore degli arti inferiori. Di converso circa il 50% dei pazienti in cui la patologia si manifesta come claudicatio intermittens non riceve l appropriata diagnosi, in quanto il dolore muscolare evocato dal cammino è attribuito ad altre patologie comuni in età geriatrica. L AOP è dunque una malattia che il più delle volte rimane misconosciuta, sottostimata e non trattata. Il problema diventa ancora più grave tenuto conto che essa è associata ad un alto rischio di morbilità e mortalità cardiovascolare.
37 Sede della claudicatio La sede della claudicatio è distale alla sede dell occlusione: per esempio, pazienti con patologie ostruttive aortoiliache (sindrome di Leriche) hanno un interessamento dei muscoli delle natiche, dell articolazione del bacino e la coscia, mentre in pazienti con un coinvolgimento femoro-popliteo sono interessati i muscoli del polpaccio.
38 La distanza che il paziente è in grado di percorrere prima del sopraggiungere del dolore varia in base alla velocità di camminata, all inclinazione del suolo, al grado ed al numero delle ostruzioni arteriose, ed allo sviluppo dei circoli collaterali.
39 Il dolore insorge durante lo svolgimento di un attività fisica, mentre è abbastanza difficile che insorga a riposo, a meno che non ci si trovi in presenza di gravi arteriopatie occlusive. In quest ultimo caso, il dolore tende a manifestarsi soprattutto nelle ore notturne, quando l arto si trova in una posizione neutra e poi regredisce con il passaggio in stazione eretta.
40 Infatti, i pazienti con un ischemia avanzata tendono a tenere l arto in ortostatismo, al di fuori del letto (soprattutto nelle ore notturne) per trovare sollievo al dolore.
41 La persistenza del dolore in condizioni di riposo segnala un grave stato ischemico e spesso occorre intervenire con antalgici. Il dolore, solitamente, non viene riferito a carico di un gruppo muscolare, ma come un dolore fortemente urente, limitato alla parte distale dei metatarsi. In associazione al dolore si può rilevare come spesso l arto colpito sia anche umido. Nel caso in cui il quadro ischemico sia grave e non si riesca a rivascolarizzare tempestivamente l arto, si può giungere alla gangrena ed all amputazione dell estremità.
42 Talvolta, nei soggetti maschi, alla claudicatio intermittens possiamo trovare associata un incapacità di avere o di mantenere un erezione; ciò è dovuto all ostruzione a carico sia delle arterie ipogastriche sia dell aorta terminale.
43
44
45 Esame obiettivo I principali reperti obiettivi in pazienti con claudicatio intermittens comprendono: riduzione o la scomparsa dei polsi arteriosi distali all ostruzione soffi nell area stenosante e la presenza di atrofia muscolare alle forme più gravi si associano abbastanza frequentemente alopecia, ispessimenti ungueali, aspetto lucente dell epidermide, ipotermia cutanea, pallore e cianosi.
46 Nei casi più gravi si possono osservare ulcere e/o gangrena; talora si osservano edemi periferici, dovuti all abitudine di tenere gli arti inferiori in posizione declive.
47 L esame obiettivo permette dunque, attraverso l ispezione di valutare il piede del paziente, che può evidenziare varie gradazioni di pallore a seconda dell ischemia, mentre in posizione verticale tende ad assumere un colorito blu-cianotico. Una metodica di valutazione dell entità dell ipoperfusione del circolo distale è il test di Burger. Il paziente in posizione supina eleva l arto di 45 tenendo dritto il ginocchio. Nei soggetti normali la comparsa di un pallore al piede avviene con oltre 60 secondi di ritardo, mentre quando c è una sottostante arteriopatia che provoca una significativa diminuzione del flusso, il pallore è più intenso e compare in un tempo inferiore.
48 Un altro test valido per quantificare il grado di ischemia è il venous refilling time : dopo l elevazione a 45, il piede viene fatto pendere dal piano del letto e si osserva il tempo necessario per il riempimento venoso. Nell individuo normale questo tempo è inferiore a 15 secondi, nettamente superiore in presenza di arteriopatia obliterante
49 La palpazione dei polsi arteriosi, si effettua a livello dell arteria femorale comune, della poplitea, della pedidia, della tibiale anteriore, della tibiale posteriore con il paziente in posizione supina. L importanza della valutazione dei polsi arteriosi riguarda l intensità della pulsazione che viene classificata secondo quattro gradi: A) pulsazione presente e valida; B) pulsazione diminuita (iposfigmia); C) pulsazione reperita con difficoltà (marcata iposfigmia); D) pulsazione assente.
50 Ai fini della localizzazione dell ostruzione è importante valutare la differenza tra i polsi di uno stesso arto o tra polsi dei due arti allo stesso livello. Con la palpazione, inoltre, occorre andare a ricercare la presenza di aree di ipotermia, indicative di ipoperfusione.
51 I soffi vascolari vengono messi in rilievo mediante l auscultazione, e vanno ricercati lungo il decorso delle arterie principali. Questi soffi sono l espressione delle turbolenze emodinamiche prodotte dalle stenosi; la loro intensità è direttamente correlata al grado dell ostruzione, risultando maggiormente udibili nelle stenosi più gravi.
52 L ulcera ischemica è molto dolorosa, poco irrorata, con un fondo scuro e che spesso si infetta. Le sedi più frequenti d insorgenza sono le punta delle dita e le aree maggiormente sottoposte a pressione; qui le ulcere risultano generalmente profonde, tanto da mettere a nudo i tessuti sottostanti quali tendini, legamenti ed ossa. Nei soggetti diabetici alle ulcere spesso troviamo associate alterazioni della sensibilità esterocettiva e propriocettiva, dovute alla compromissione del sistema nervoso periferico.
53 La gangrena può essere distinta in una forma secca ed in una forma umida. Nella forma secca la lesione necrotizzante è diventata dura e compatta, potendo assumere un colorito bruno, verde o nerastro che è provocato dalla diffusione e degradazione dell emoglobina. Nella forma umida, i batteri della putrefazione hanno il sopravvento, spesso favoriti nel loro attecchimento dalla precedente comparsa dei piogeni, specie nei soggetti diabetici. La putrefazione porta ad una distruzione tessutale, con la comparsa di un odore nauseante e le zone più colpite si presentano tumefatte, la pelle assume un colorito bronzino con flittene siero-emorragiche.
54
55
56 Norgren L, Hiatt WR, Dormandy JA, Nehler MH, Harris KA, Fowkes FGR on behalf of the TASC II Working Gro Inter-Society Consensus for the Management of Peripheral Arterial Disease (TASC II). Eur J Vasc Endovasc Surg 2007; 33 S1eS75.
57 VALUTAZIONE STRUMENTALE ABI (ankle brachial index) o IW (indice di Winsor) o ICB (indice caviglia braccio) Misura delle pressioni arteriose segmentarie Doppler (Eco-Doppler, Eco-color- Doppler) Angiografia Angio-RM e angio-tc
58 Un indicazione limitata nel campo della diagnostica delle arteriopatie è la Pletismografia, il cui principale campo di applicazione però rimane quello dello studio del flusso e delle pressioni d occlusione digitali, quindi il riconoscimento delle lesioni estremamente periferiche. Infatti, normalmente la pressione sistolica all alluce è circa l 80% della pressione brachiale ed indici alluce/braccio inferiori a 0,6 sono già indicativi di arteriopatia e se inferiori a 0,2 si associano generalmente a lesioni trofiche. Per quanto concerne lo studio del microcircolo periferico esiste tutta una serie di metodiche quali la capillaroscopia, il laser-doppler e la tensione transcutanea d ossigeno (TcO2). Sono tutte tecniche di indagine che hanno però uno scarso utilizzo nella routine quotidiana.
59 DOPPLER IL DOPPLER L'uso dell'effetto Doppler nell'utilizzo degli ultrasuoni serve per misurare la velocità del flusso ematico. In medicina si utilizza una sonda emittente-ricevente di ultrasuoni. Questa, applicata alla pelle con l'interposizione di un gel che assicura la trasmissione acustica degli ultrasuoni, viene diretta verso il contenuto mobile dei vasi sanguigni.
60 Principio dell'effetto Doppler Quando un generatore emette un fascio ultrasonico, indirizzato su di un vaso, una parte di esso verrà riflesso con una variazione della frequenza di emissione che risulta, secondo il principio dell'effetto Doppler, proporzionale alla loro velocità. Il segnale riflesso viene captato da un cristallo ricevente, e dopo essere stato analizzato ed elaborato da un demodulatore ci permette di valutare sia la velocità che la direzione del flusso del sangue.
61 L'ECO-DOPPLER Aggiunge all'ascolto anche la visione che, sfruttando il principio dell'ecografia, è capace di esaminare la forma, le componenti dei vasi e le loro eventuali alterazioni ed osservare, inoltre, il comportamento del flusso sanguigno.
62 L'ECO-COLOR-DOPPLER La metodica "color" rende questa indagine ancora più immediata perchè aggiunge anche il colore al segnale del flusso. Le tecniche color- Doppler associano l'immagine anatomica all'immagine relativa all'andamento nel tempo della velocità di flusso. La simultanea presenza in tempo reale dell'immagine anatomica e di quella funzionale, permette all'operatore di individuare facilmente le regioni di flusso anomalo, indicate da suggestive variazioni di colore.
63
64 Angiografia L angiografia è un esame radiologico (raggi x) delle arterie. Durante un'angiografia il Radiologo Interventista introduce un catetere (un piccolo tubicino) all interno di una delle arterie e inietta il mezzo di contrasto, mentre visualizza radiologicamente la regione corporea corrispondente. L angiografo è un apparecchiatura radiologica costituita da un tubo radiogeno posto al di sopra di un lettino portapaziente radiotrasparente che consente la realizzazione di proiezioni multiple anche in automatico, ottenendo la visualizzazione dei diversi distretti vascolari opacizzati in tutta la loro estensione in tempi estremamente veloci. Si tratta di una macchina digitale sofisticata e costosa, dotata di particolari software in grado di acquisire immagini in sottrazione, grazie a una funzione che esalta l immagine vascolare sottraendo quella dei tessuti molli e scheletrici circostanti. Un'angiografia può identificare esattamente dove è localizzata l ostruzione arteriosa. È uno studio fine dell'anatomia vascolare in previsione di un intervento chirurgico quando la diagnostica non invasiva non sia ritenuta sufficiente
65 Angio-RM Angio-TC Imaging radiologico non invasivo utile per completare lo studio ultrasonografico nella determinazione della sede e della natura della lesione. L angio RM presenta il vantaggio di non dover necessariamente utilizzare il m.d.c. e non utilizza radiazioni ionizzanti (si avvale di un campo magnetico e di radiofrequenze)
66
67 ABI Rapporto tra la pressione arteriosa sistolica registrata a livello della caviglia e la pressione arteriosa omerale
68 La misurazione si esegue con un piccolo Doppler tascabile utilizzato come un fonendoscopio misurando con lo sfigmomanometro la pressione alla caviglia (arterie tibiali) e al braccio (arteria omerale). L ABI si ottiene dividendo il maggior valore della pressione sistolica alla caviglia per il maggior valore assoluto di pressione sistolica registrato alle braccia.
69
70 L ABI permette una valutazione oggettiva del flusso periferico e conseguentemente del grado di ostruzione del vaso
71 ABI LIVELLO DI ARTERIOPATIA > 1,30 Non affidabile (eseguire ecocolor-doppler) 0,95 1,2 normale 0,75 0,90 lieve 0,70 0,55 moderato < 0,50 severo
72 Generalmente un paziente al II stadio di Fontaine presenta valori compresi tra 0,8 e 0,5, mentre pazienti al III -IV stadio presentano valori inferiori a 0,5. Un indice inferiore a 0,3 è considerato un segnale prognosticamente sfavorevole.
73 Nel paziente diabetico o nefropatico, un valore di ABI superiore a 1,30 non esclude la presenza di un AOP. In questi pazienti, infatti, è molto frequente la presenza di calcificazioni della tonaca media delle arterie (mediocalcinosi di Mönckeberg), che le rende incomprimibili da parte del bracciale dello sfigmomanometro
74
75 Un ulteriore metodica di indagine strumentale, è rappresentata dal test di Strandness, che mira a valutare l efficienza dei circoli collaterali nel supportare i flussi in condizioni di post esercizio. L indagine consiste nella misurazione delle pressioni alla caviglia dopo che il soggetto ha camminato per un certo tempo sul tapis roulant.
76 ABI post esercizio E noto che l esercizio fisico determina nel soggetto sano una vasodilatazione periferica a causa della riduzione delle resistenze periferiche, determinando valori pressori uguali o solo leggermente inferiori ai valori di riposo. Nei soggetti arteriopatici, questo fenomeno non si verifica in quanto già a riposo, è presente una importante vasodilatazione periferica, ed una attivazione massimale dei circoli collaterali che non consentono di supportare una ulteriore richiesta di flusso durante l esercizio. Ne consegue ischemia periferica e crollo dei valori pressori che risultano inferiori a quelli rilevati a riposo (ABI post esercizio <15-20% rispetto ai valori a riposo).
77
78 Pressioni arteriose segmentarie Utilizzando sempre la tecnica sfigmomanometrica e Doppler c.w. È possibile misurare le pressioni arteriose a vari livelli dell arto inferiore, come la coscia, il polpaccio, la caviglia.
79 In condizioni normali non vengono rilevati gradienti pressori maggiori di 20 mmhg tra segmenti contigui; se tale gradiente risulta essere superiore, questo incremento sarà indicativo per una lesione emodinamicamente significativa. Con questa procedura è possibile localizzare con buona attendibilità la sede delle stenosi arteriose. Semplice e di basso costo, ma richiede lungo tempo di esecuzione (abbandonata con la diffusione dell Eco-Doppler)
80 Spettroscopia del vicino infrarosso Near Infrared Spectroscopy (NIRS)
81 Metodo non invasivo, non ionizzante ed in tempo reale, in grado di misurare l ossigenazione tissutale utilizzando strumentazioni portatili
82 La NIRS utilizza un mezzo innocuo per studiare i tessuti biologici, la radiazione ottica, precisamente la banda spettrale nel vicino infrarosso (NIR, nm). Le sonde NIRS più utilizzate hanno la sorgente rivelatrice, cioè una o più fibre ottiche che captano la radiazione luminosa fuoriuscita dal tessuto biologico dopo aver percorso un tragitto di profondità variabile e di forma paragonabile ad una banana ( banana shape ), dalla stessa parte della sorgente luminosa
83 Caratteristiche 1) I tessuti umani sono relativamente trasparenti alla luce nella finestra spettrale NIR ( nm). 2) La luce NIR è assorbita da composti pigmentati (cromofori) o si disperde nei tessuti. Ogni cromoforo ha un suo particolare spettro di assorbimento e questo li rende distinguibili in fase di lettura. 3) La luce nel campo spettrale NIR ( nm, 'finestra ottica') può propagare relativamente in profondità (pochi centimetri) nei tessuti biologici. 4) L attenuazione della luce NIR nel tessuto è dovuto al principale cromoforo l'emoglobina situata nei piccoli vasi (<1 mm di diametro) del microcircolo, come i capillari, arteriole e venule. NIRS è debolmente sensibile ai vasi sanguigni > 1 millimetro perché assorbono completamente la luce.
84 Legge di Lambert-Beer (modificata) Relazione empirica che correla la quantità di luce assorbita da un mezzo alla natura chimica, alla concentrazione ed allo spessore del mezzo attraversato. Un fascio di luce di intensità I0 attraversa uno spessore l di una soluzione a concentrazione c e ne emerge con intensità I1.
85 Cosa misura O 2 Hb: Emoglobina ossigenata corrisponde alla quota di O 2 nella zona muscolare in studio HHb: Emoglobina desossigenata corrisponde all estrazione di O 2 nella zona muscolare in studio Hb Diff : Emoglobina Differenziale (O 2 Hb-HHB) corrisponde al bilanciamento tra la quota di O 2 disponibile e il suo consumo; quindi la differenza a-v correlata thb: Emoglobina totale (O 2 Hb+HHB) corrisponde al volume di sangue della zona muscolare in studio
86 Generalmente gli stumenti nirs misurano le variazioni di questi parametri (misure semiquantitative) O 2 Hb HHb Hb DIFF thb
87 Statiche Tipi di misure Consumo di ossigeno Metodica dell occlusione venosa (HHb) Flusso Metodica dell occlusione arteriosa (O 2 Hb) Saturazione ossigeno (SvO 2 ) Tempo di recupero Quota di riossigenazione
88 Dinamiche Tipi di misure Misurazione durante ogni tipo di test dinamici da laboratorio (cicloergometro, treadmill, ecc)
89 Consumo di ossigeno Occlusione venosa Applicazione di una pressione nell arto in esame a monte del muscolo in studio tramite un manicotto di dimensioni adeguate, di circa mmhg per 1-5 min. Tale occlusione determina il blocco dell outflow venoso, ma non dell inflow arterioso. mvo 2 viene perciò calcolato misurando l aumento di HHb Formula: mvo= Abs(((ΔHHbx60)(10x1.04))x4)x22.4/1000 in mmo2.min g -1
90
91 Valutazioni funzionali in movimento
92 Intensità critica Durante l esecuzione di un test incrementale al treadmill, permette di identificare il drop di O 2 Hb per ogni arto studiato mostrando il diverso andamento delle due gambe in esame. O2Hb O inc sx inc dx Identificazione dell intensità critica. -50
93 Differenze fra protocolli Confronto della traccia Nirs durante l esecuzione di due test al treadmill a diverso carico O2Hb O 2 Hb Pz. AOP O2Hb O 2 Hb Sogg. sano inc sx inc dx Test Incrementale inc sx inc dx cost sx cost dx Test a carico costante cost sx cost dx
Integrazione plurispecialistica nel paziente con arteriopatia vascolare periferica
Integrazione plurispecialistica nel paziente con arteriopatia vascolare periferica Volonghi M., Fontana D., Giarrusso S., Pattaro I. Key points: 1 inquadramento dei pazienti 2 gestione dell appropriata
DettagliUN PERCORSO CONDIVISO PER LO SCREENING DI PRIMO LIVELLO E LE MEDICAZIONI DI BASE
Azienda Unità Sanitaria Locale di Parma UN PERCORSO CONDIVISO PER LO SCREENING DI PRIMO LIVELLO E LE MEDICAZIONI DI BASE Piano regionale della Prevenzione e PDTA regionale per la presa in carico del piede
DettagliPATOLOGIE DELL AORTA
PATOLOGIE DELL AORTA LE ISCHEMIE MESENTERICHE EMBOLIA: Occlusione acuta soprattutto in pazienti cardiopatici con disturbi del ritmo o alterazioni valvolari reumatiche. L'EMBOLO si arresta dove il calibro
DettagliISCHEMIA CRITICA DEGLI ARTI INFERIORI. QUALE DIAGNOSTICA PER IL MIGLIORE PIANO TERAPEUTICO? Dott. Massimo Corato
3 Meeting Euganeo di Chirurgia Vascolare ESTE 14 Novembre 2014 ISCHEMIA CRITICA DEGLI ARTI INFERIORI QUALE DIAGNOSTICA PER IL MIGLIORE PIANO TERAPEUTICO? Dott. Massimo Corato U.O. Chirurgia Vascolare ULSS
DettagliARTERIOPATIE CRONICHE OSTRUTTIVE Le arterie sono un sistema di distribuzione composto da vasi in grado di adattarsi a situazioni emodinamiche
ARTERIOPATIE CRONICHE OSTRUTTIVE Le arterie sono un sistema di distribuzione composto da vasi in grado di adattarsi a situazioni emodinamiche variabili Derivazione embriologica: Mesoderma La patologia
DettagliSEMEIOTICA VASCOLARE
SEMEIOTICA VASCOLARE SEMEIOTICA ARTERIE PERIFERICHE - PALPAZIONE TEMPERATURA CUTANEA (TERMOTATTO) Ipotermia: corrispettivo palpatorio del pallore, di cui va rilevato il gradiente termico (differenza tra
DettagliL arteriopatia periferica diabetica: prevenzione ed approccio diagnostico terapeutico degli arti inferiori. MP Viani
Azienda Ospedaliera Fatebenefratelli Milano U.D.S. di Chirurgia Vascolare Responsabile: dr. MP Viani L arteriopatia periferica diabetica: prevenzione ed approccio diagnostico terapeutico degli arti inferiori
DettagliCOMPLICANZE VASCOLARI NEL PAZIENTE DIABETICO
www.fisiokinesiterapia.biz COMPLICANZE VASCOLARI NEL PAZIENTE DIABETICO Principali organi bersaglio Rene Occhio Sistema nervoso periferico Cuore Arterie Piede Apparato urogenitale Altri distretti Diabete
DettagliL Eco Color Doppler (ECD) è, tra le metodiche non invasive, una delle più affidabili nella diagnosi della patologia stenoostruttiva
INTRODUZIONE L Eco Color Doppler (ECD) è, tra le metodiche non invasive, una delle più affidabili nella diagnosi della patologia stenoostruttiva e dilatativa del distretto arterioso degli arti inferiori;
DettagliMEDICINA DELLO SPORT LEZIONE 3 ATEROSCLEROSI
MEDICINA DELLO SPORT LEZIONE 3 ATEROSCLEROSI DEFINIZIONE ATEROSCLEROSI: È un disordine infiammatorio, cronico, dell intima delle arterie di grosso e medio calibro, caratterizzato dalla formazione di placche
DettagliIL PROCESSO ATEROSCLEROTICO
IL PROCESSO ATEROSCLEROTICO SVILUPPO DELL ATEROSCLEROSI PLACCA ATEROMASICA L aterosclerosi è un processo patologico nel quale il colesterolo, i detriti cellulari ed altre sostanze si accumulano all interno
DettagliGINOCCHIO DOLOROSO Semeiotica radiologica normale e patologica.
GINOCCHIO DOLOROSO Semeiotica radiologica normale e patologica www.fisiokinesiterapia.biz DIAGNOSTICA PER IMMAGINI ECOGRAFIA RX TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA RISONANZA MAGNETICA ECOGRAFIA Cavo popliteo SI
DettagliIl Piede Diabetico Aspetti Clinici e Percorsi Diagnostico Terapeutici operativi nella Valdichiana Senese Mercoledì 25 novembre 2015 ore 14.
Il Piede Diabetico Aspetti Clinici e Percorsi Diagnostico Terapeutici operativi nella Valdichiana Senese Mercoledì 25 novembre 2015 ore 14.30 Sala Conferenze Banca di Credito Cooperativo Montepulciano
DettagliIl danno vascolare tardivo (ABI) negli ipertesi. Lucia Prati Varese 21 Giugno 2014
Il danno vascolare tardivo (ABI) negli ipertesi Lucia Prati Varese 21 Giugno 2014 Peripheral Arterial Disease ( PAD) L arteriopatia periferica è una manifestazione sistemica dell aterosclerosi. Il lume
DettagliL Esercizio Fisico Adattato nel Paziente Vasculopatico Dott.M.Martinelli
Esercizio Fisico e Disabilità: un Approccio Multidisciplinare L Esercizio Fisico Adattato nel Paziente Vasculopatico Dott.M.Martinelli UO di Riabilitazione Polifunzionale Specialistica e Generale Geriatrica
DettagliPreviste oltre. per Malattie Cardiocircolatorie. Visite Annuali
Visite Annuali per Malattie Cardiocircolatorie 1986 74.000.000 2005 Previste oltre 100.000.00 0 La compromissione steno-occlusiva delle arterie degli arti inferiori ad evoluzione progressiva ed ingravescente
DettagliCDL IN TECNICHE ORTOPEDICHE CORSO DI MEDICINA INTERNA. Prof. Andrea Zanichelli AA 2012/13
CDL IN TECNICHE ORTOPEDICHE CORSO DI MEDICINA INTERNA Prof. Andrea Zanichelli AA 2012/13 Può essere definita come la forza esercitata dal sangue contro le pareti elastiche dei vasi arteriosi 1.-Pressione
DettagliABI E RISCHIO CARDIOVASCOLARE
ABI E RISCHIO CARDIOVASCOLARE Corso Teorico Pratico di Diagnostica Vascolare nel Paziente Diabetico Carbonia 4-18 ottobre 2014 Ilaria Pelligra Servizio di Diabetologia ASL 7 Carbonia AOP: diagnosi ABI
DettagliArteriopatia diabetica Necrosi della pianta del piede esito di infezione digitale in diabetico in terapia insulinica AMPUTAZIONE MAGGIORE www.fisiokinesiterapia.biz Arteriopatia diabetica Chirurgo vascolare
DettagliLA PUBALGIA DELLO SPORTIVO
LA PUBALGIA DELLO SPORTIVO Dott. Giuseppe Nota Fisioterapista del settore giovanile CALCIO NAPOLI Osteopata D.O. m. R.O.I. Il termine pubalgia (pube; gr. algos) indica un insieme di entità cliniche sostenuto
DettagliIl paziente con problema renale: non solo Insufficienza Renale Cronica ma Malattia Renale Cronica
Il paziente con problema renale: non solo Insufficienza Renale Cronica ma Malattia Renale Cronica I miei riferimenti per questa relazione: le linee-guida nazionali e internazionali Clinical Practice Guidelines
DettagliPatologia Vascolare Periferica Informazioni per il Paziente
Patologia Vascolare Periferica Informazioni per il Paziente Radiologia Interventistica: l alternativa alla chirurgia www.cirse.org Cardiovascular and Interventional Radiological Society of Europe www.radiointerventistica.org
DettagliL ulcera neuropatica Valutazione dell appoggio plantare Lo scarico della lesione
La Lesione pre-ulcerativa L ulcera neuropatica Valutazione dell appoggio plantare Lo scarico della lesione Dott.ssa Mattei Paola Responsabile Centro Diabetologico C5 ASL Na-1 DEFINIZIONE Piede Diabetico
DettagliEmbolia polmonare Ostruzione di uno o più vasi arteriosi polmonari, determinata dalla presenza di
Embolia polmonare Ostruzione di uno o più vasi arteriosi polmonari, determinata dalla presenza di coaguli ematici di natura embolica trombosi locale o cardiaca emboli non trombotici (settici, neoplastici)
DettagliIl piede diabetico. Graziano Santantonio Elena Pellini. UOS Diabetologia P.O. San Paolo Civitavecchia
Il piede diabetico Graziano Santantonio Elena Pellini UOS Diabetologia P.O. San Paolo Civitavecchia Conferenza dei Servizi Sanitari Aziendali Bracciano, 30 novembre 1 dicembre 2015 Definizione Presenza
DettagliL esercizio fisico nel paziente con arteriopatia obliterante cronica periferica
L esercizio fisico nel paziente con arteriopatia obliterante cronica periferica definizione L arteriopatia obliterante cronica periferica (AOCP) è una sindrome clinica legata alla riduzione della portata
DettagliMedicina Generale. strano mal di. dr. Bulgarelli Claudio MMG di Segrate (MI)
Medicina Generale. strano mal di dr. Bulgarelli Claudio MMG di Segrate (MI) paziente di circa 60 anni, noto per Diabete Mellito non insulino dipendente, in discreto compenso metabolico con sola dieta,
DettagliATEROSCLEROSI E ALTRE FORME DI ARTERIOSCLEROSI
ATEROSCLEROSI E ALTRE FORME DI ARTERIOSCLEROSI Definizione Con il termine di arteriosclerosi viene definita l ispessimento e indurimento della parete arteriosa L aterosclerosi rappresenta una forma particolare
DettagliIL DIABETE E LE SUE COMPLICANZE: IL PIEDE DIABETICO
IL DIABETE E LE SUE COMPLICANZE: IL PIEDE DIABETICO I piedi sono tra le parti del corpo più vulnerabili per le complicanze diabetiche. Inoltre è una delle parti del corpo più esposta a colpi e sofferenze
DettagliSISTEMA VASCOLARE ARTERIOSO
INDICE Introduzione... 1 SISTEMA VASCOLARE ARTERIOSO 1 Anatomia del sistema vascolare arterioso... 5 Aorta ascendente... 5 Aorta discendente... 11 2 Insufficienza cerebrovascolare... 17 Fisiopatologia
DettagliInfortunio muscolare tendineo Infortunio articolare distorsioni lussazioni Fratture PRINCIPALI TIPI DI INFORTUNIO
Infortunio muscolare tendineo Infortunio articolare distorsioni lussazioni Fratture PRINCIPALI TIPI DI INFORTUNIO INFORTUNIO MUSCOLARE Lesioni muscolari con trauma diretto (contatto fisico, caduta, ) Lesioni
DettagliInquadramento clinico-diagnostico
IL PIEDE DIABETICO Inquadramento clinico-diagnostico Aurora GRASSI Divisione di Endocrinologia, Diabetologia e Malattie del Metabolismo A.O. Ordine Mauriziano di Torino Ospedale Umberto I Cosa si intende
DettagliFigura 1 Distrofia simpatico riflessa:
I conografia Figura 1 istrofia simpatico riflessa: alterazioni radiografiche.,. Quest uomo di 65 anni ha presentato dolore e tumefazione alla mano dopo un lieve trauma. Nella prima radiografia () si rileva
DettagliALTRE TECNICHE D INDAGINE
ALTRE TECNICHE D INDAGINE RMN La RMN (Risonanza Magnetica Nucleare) e una tecnica d imaging che si basa sull assorbimento e sulla successiva cessione d energia da parte dei nuclei atomici di una determinata
DettagliIPERTENSIONE ARTERIOSA E RISCHIO CARDIOVASCOLARE INQUADRAMENTO FISIOPATOLOGICO E CLINICO DEL RISCHIO CARDIOVASCOLARE GLOBALE NEL PAZIENTE IPERTESO
IPERTENSIONE ARTERIOSA E CARDIOVASCOLARE INQUADRAMENTO FISIOPATOLOGICO E CLINICO DEL CARDIOVASCOLARE GLOBALE NEL PAZIENTE IPERTESO www.fisiokinesiterapia.biz Definizioni e classificazione dei livelli di
DettagliDiabete delle donne: ecco perché è diverso da quello degli uomini Mercoledì 15 Marzo :20
Le donne vengono da Venere, gli uomini da Marte. Anche nel caso delle malattie. Lo sa bene la medicina di genere che studia l influenza del sesso e del genere sulla fisiologia e sulle patologie umane.
DettagliIpertensione arteriosa Percorso
Ipertensione arteriosa Percorso 1. La classificazione 2. La diagnosi 3. La epidemiologia 4. La etiologia 5. I benefici del trattamento 6. Rischio cardiovascolare globale 1. Classificazione IPERTENSIONE
DettagliKatia Ferrari Alessio Montereggi Corrado Pini
Katia Ferrari Alessio Montereggi Corrado Pini Il paziente con BPCO nella sua complessità Le problematiche nella gestione affrontate dal medico di medicina generale Corrado Pini Possibili cause di sottodiagnosi
DettagliCome origina una lesione della cuffia dei rotatori?
LE LESIONI DELLA CUFFIA DEI ROTATORI Cos è la cuffia dei rotatori? La cuffia dei rotatori è costituita da un gruppo di muscoli con i rispettivi tendini della spalla che originano dalla scapola si inseriscono
DettagliECOCOLORDOPPLER dei Tronchi Sovraortici e Transcranico
ECOCOLORDOPPLER dei Tronchi Sovraortici e Transcranico 2 Strada di Fiume 447 34129 Trieste www.asuits.sanita.fvg.it 3 Che cos è l'ecocolordoppler? L'Ecocolordoppler è una metodica non invasiva che utilizza
DettagliMALATTIE ARTERIOSE OBLITERANTI DELLE ESTREMITA
MALATTIE ARTERIOSE OBLITERANTI DELLE ESTREMITA Il termine ARTERIOSCLEROSI OBLITERANTE denota il limite tra l aging ( diametro, rigidità, contenuto di Ca 2+ ) e la lesione ostruttiva L ATEROSCLEROSI OSTRUTTIVA
DettagliMETRORRAGIE NEL III TRIMESTRE DI GRAVIDANZA
Università degli Studi di Ferrara Prof. Pantaleo Greco METRORRAGIE NEL III TRIMESTRE DI GRAVIDANZA Placenta previa Distacco intempestivo di placenta Placenta previa La placenta si definisce previa quando
DettagliSINDROME POST-FLEBITICA (SPF) CASI CLINICI
SINDROME POST-FLEBITICA (SPF) CASI CLINICI DOTT. GIANFRANCO BOCCOLI Clinica Chirurgica I - U.O.S Chirurgia Vascolare I.N.R.C.A. I.R.C.S.S. Ancona Scuola di Specializzazione in Chirurgia Vascolare Università
DettagliISCHEMIE ACUTE DEGLI ARTI (Inferiori) www.fisiokinesiterapia.biz
ISCHEMIE ACUTE DEGLI ARTI (Inferiori) www.fisiokinesiterapia.biz Definizione di Ischemia Acuta di un Arto Qualsiasi riduzione o peggioramento improvviso della perfusione della estremità in grado di causare
DettagliUniversità degli Studi di Ferrara
Università degli Studi di Ferrara DOTTORATO DI RICERCA IN "Scienze Biomediche Endocrinologiche e Neurofisiologiche" CICLO XXII COORDINATORE Prof. Alessandro Martini Quantificazione degli adattamenti muscolari
DettagliLa Scintigrafia Miocardica: cos è e che dati fornisce. Dott. G. Bertuccio S.C. Medicina Nucleare ASLTO5
La Scintigrafia Miocardica: cos è e che dati fornisce Dott. G. Bertuccio S.C. Medicina Nucleare ASLTO5 Una corretta definizione.. q La Scintigrafia Miocardica è un importante test diagnostico di II livello,
DettagliIl ruolo dei blocchi continui perineurali nei pazienti con Ischemia Critica degli Arti Inferiori
Il ruolo dei blocchi continui perineurali nei pazienti con Ischemia Critica degli Arti Inferiori Monica Bosco, S. Sivelli, R. Lanzi, M. Saccò, G. Fornasari, P. Capelli, F. Micheli Centro di Terapia del
DettagliINSUFFICIENZA CELIACO MESENTERICA CRONICA (ICM). www.fisiokinesiterapia.biz
INSUFFICIENZA CELIACO MESENTERICA CRONICA (ICM). www.fisiokinesiterapia.biz La Ischemia Celiaco Mesenterica Cronica (ICM) è stata descritta ai primi del 900 come: Sindrome caratterizzata dalla comparsa
DettagliTRAUMA NELL APPARATO MUSCOLO SCHELETRICO. Modulo 3 Lezione E Croce Rossa Italiana Emilia Romagna
TRAUMA NELL APPARATO MUSCOLO SCHELETRICO Modulo 3 Lezione E Croce Rossa Italiana Emilia Romagna OBIETTIVI Garantire un corretto trattamento delle lesioni muscolo scheletriche identificare la tipologia
DettagliTOTALE CLASSI D'ETA' SESSO uomini. donne ISTRUZIONE nessuna/elementare. media inferiore media superiore. laurea DIFF.
Ipercolesterolemia L ipercolesterolemia, come l ipertensione, rappresenta uno dei principali fattori di rischio per le cardiopatie ischemiche e le malattie cerebrovascolari sul quale è possibile intervenire
DettagliIPERTENSIONE ARTERIOSA ESSENZIALE E SPESSORE MEDIO-INTIMALE DELL ARTERIA CAROTIDE COMUNE INTRODUZIONE
IPERTENSIONE ARTERIOSA ESSENZIALE E SPESSORE MEDIO-INTIMALE DELL ARTERIA CAROTIDE COMUNE INTRODUZIONE Il Rapporto Tecnico dell Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) 1 definisce l ipertensione arteriosa
DettagliLa P ematica dipende dalla P generata dal cuore + la P idrostatica Pressione= F/S Flusso=Vx sezione/min Viscosità
Pressione: Gittata Cardiaca, Volemia, RPT La P ematica dipende dalla P generata dal cuore + la P idrostatica Pressione= F/S Flusso=Vx sezione/min Viscosità P idrostatica=p esercitata da una colonna di
DettagliESERCITAZIONE PRATICA: IL POSIZIONAMENTO DELLE CALZE ELASTICHE CONFEZIONARE UN BENDAGGIO. INFERMIERA Nadia Tessarin
ESERCITAZIONE PRATICA: IL POSIZIONAMENTO DELLE CALZE ELASTICHE CONFEZIONARE UN BENDAGGIO INFERMIERA Nadia Tessarin La sottoscritta Nadia Tessarin ai sensi dell art. 3.3 sul Conflitto di Interessi, pag.
Dettagliscaricato da
ANEURISMI DELL AORTA ADDOMINALE Aneurisma arterioso Aorta addominale - Definizione Definizione Diametro (età > 50 aa) Dilatazione permanente di una arteria che presenta un incremento di almeno il 50% del
DettagliCOSA FARE DOPO UNA ARTERIOPATIA PERIFERICA
Lega Friulana per il Cuore COSA FARE DOPO UNA ARTERIOPATIA PERIFERICA Materiale predisposto dal dott. Diego Vanuzzo, Centro di Prevenzione Cardiovascolare, Udine a nome del Comitato Tecnico-Scientifico
DettagliIpertensione e fibrillazione atriale Conoscerli e tenerli sotto controllo per prevenire le malattie cardiovascolari, l ictus e i disturbi associati
Ipertensione e fibrillazione atriale Conoscerli e tenerli sotto controllo per prevenire le malattie cardiovascolari, l ictus e i disturbi associati a cura della: Ipertensione L ipertensione in Italia colpisce
DettagliIPERTENSIONE E AOP. Criqui, Circulation 1985 Diehm, Atherosclerosis 2004 Fowkes, Int.J.Epidemiol. 1991
La prevalenza di AOP nella popolazione generale è tra il 15% e 20% nei soggetti >65 anni. Aumenta con l età e con la presenza di fattori di rischio associati. Criqui, Circulation 1985 Diehm, Atherosclerosis
DettagliTibioTarsica. Protocollo d esame RM
TibioTarsica Protocollo d esame RM Cenni Anatomici Cenni Anatomici Cenni Anatomici Questionario tipico Interventi chirurgici o a parti anatomiche limitrofe? Traumi? Distorsioni? Qual e il motivo specifico
Dettagliwww.fisiokinesiterapia.biz TERAPIA DELLE ARTERIOPATIE OBLITERANTI PERIFERICHE
www.fisiokinesiterapia.biz TERAPIA DELLE ARTERIOPATIE OBLITERANTI PERIFERICHE AOCP ( ARTERIOPATIA OBLITERANTE CRONICA PERIFERICA ) E l acronimo con cui si denomina la arteriopatia degli arti inferiori
DettagliDIAGNOSTICA PER IMMAGINI CASA DI CURA PRIVATA SANATRIX
DIAGNOSTICA PER IMMAGINI CASA DI CURA PRIVATA SANATRIX DIAGNOSTICA PER IMMAGINI Il servizio di Diagnostica per Immagini di Clinica Sanatrix si avvale di apparecchiature che, utilizzando varie forme di
DettagliSINDROME DA ANTICORPI ANTI-FOSFOLIPIDI
SINDROME DA ANTICORPI ANTI-FOSFOLIPIDI Malattia caratterizzata da trombosi arteriose e/o venose ricorrenti, aborti ripetuti, trombocitopenia,, in associazione a titoli medio-alti di anticorpi anti-fosfolipidi
DettagliLovisetti L., Lovisetti G., Catagni M.A. Divisione di Ortopedia Ospedale A.Manzoni Lecco Primario Prof.M.A.Catagni
Infezioni di gamba associate a perdite massive di sostanza ossea e tessuti molli : trattamento ricostruttivo con trasporto peroneale con metodica di Ilizarov, associato ad O.T.I. Lovisetti L., Lovisetti
DettagliErnia del disco. Disco intervertebrale. Disco intervertebrale. Disco intervertebrale. Cenni di anatomia. Cenni di anatomia.
Università degli Studi di Udine Ortopedica e Traumatologica Università degli Studi di Udine Ortopedica e Traumatologica Direttore: Prof. Araldo Causero Ernia del disco Pianta prospettica di Luca Carlevarijs
DettagliIncontri Pitagorici di Cardiologia IX Edizione. Il soffio cardiaco nell adolescente: appropriatezza dell esame ecocardiografico
Incontri Pitagorici di Cardiologia 2012 - IX Edizione Il soffio cardiaco nell adolescente: appropriatezza dell esame ecocardiografico I. Massimo Scimone CdC Policlinico Madonna della Consolazione - Reggio
DettagliASSISTENZA INFERMIERISTICA AL PAZIENTE CONTROPULSATO
ASSISTENZA INFERMIERISTICA AL PAZIENTE CONTROPULSATO CPS infermiera AIROLDI BARBARA CPS infermiera MONICA ZANI CARDIOCHIRURGIA TERAPIA INTENSIVA AOU NOVARA NURSING DEL PZ CONTROPULSATO ASSISTENZA INFERMIERISTICA
DettagliLe tre età della vita
- Come distinguere la fisiologia dell invecchiamento dalla patologia? - Esiste il polmone senile? - Esiste l enfisema senile? - Che informazioni si ottengono dall imaging? Tiziano Le tre età della vita
DettagliLA DIAGNOSTICA ECOCLORDOPPLER NELL INSUFFICIENZA VENOSA CRONICA E NELLA SINDROME VARICOSA DEGLI ARTI INFERIORI
DIPARTIMENTO CARDIO-VASCOLARE S.S.Dip. Diagnostica Vascolare - Ex RESPONSABILE AZIENDALE: Dr Paolo Sereni REFERENTE ZONA AREZZO: Dr Luciano Ralli LA DIAGNOSTICA ECOCLORDOPPLER NELL INSUFFICIENZA VENOSA
Dettagli1. L INSUFFICIENZA RENALE CRONICA (IRC)
1. L INSUFFICIENZA RENALE CRONICA (IRC) L insufficienza renale cronica (IRC) è caratterizzata dalla perdita progressiva ed irreversibile della funzione renale in conseguenza della riduzione di tessuto
DettagliIl Diabete come fattore di rischio per le malattie cardiovascolari
SANT ALBINO Giovedì 14 Aprile 2016 Centro Civico Giornata di screening metabolico multifattoriale ad indirizzo cardiovascolare Il Diabete come fattore di rischio per le malattie cardiovascolari Dott. Luigi
DettagliIctus: cause, sintomi e terapie Salute e Benessere Inviato da : Kristina Bella Pubblicato il : 3/8/2016 8:20:00
Ictus: cause, sintomi e terapie Salute e Benessere Inviato da : Kristina Bella Pubblicato il : 3/8/2016 8:20:00 L ictus rappresenta la terza causa di morte nel mondo occidentale, dopo le malattie cardiovascolari
DettagliLA VALUTAZIONE DEL DANNO POLMONARE ANATOMICO E FUNZIONALE NELLA DISCINESIA CILIARE PRIMITIVA
Dott.ssa Francesca Santamaria Dott.ssa Paola Iacotucci Dipartimento di Pediatria, Università Federico II, Napoli LA VALUTAZIONE DEL DANNO POLMONARE ANATOMICO E FUNZIONALE NELLA DISCINESIA CILIARE PRIMITIVA
DettagliLa BPCO e le comorbilità. Federico Sciarra
La BPCO e le comorbilità Federico Sciarra La BPCO, essendo una malattia cronica con caratteristiche di infiammazione sistemica, facilmente coesiste con altre patologie sia acute che croniche, che influenzano
DettagliMisura della pressione arteriosa massima (sistolica) e minima (diastolica)
Misura della pressione arteriosa massima (sistolica) e minima (diastolica) strumenti: sfigmomanometro + stetoscopio blocco parziale e temporale dell arteria brachiale rumori di Korotkoff Lezione 20 1 CONTROLLO
DettagliTERAPIE FISICHE.
TERAPIE FISICHE LASER Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation Alta potenza (Nd-Yag, Ar, CO2) Bassa potenza (He-Ne, I.R.) LASER Effetti Biologici Effetto Joule: generato dal passaggio dell
DettagliVALUTAZIONE PER IMMAGINI
VALUTAZIONE PER IMMAGINI PERIN B., L. DAVI DIPARTIMENTO IMMAGINI Imaging aneurismi Angio-TC Angiografia Ecografia Angio-RM AORTA ADDOMINALE: PATOLOGIA ANEURISMATICA Contributo ecografia Eco (color-doppler)
DettagliSeconda sessione: I risultati del progetto della regione Emilia-Romagna IMPATTO DELLA CARDIO-TC NEL PERCORSO ASSISTENZIALE.
Seconda sessione: I risultati del progetto della regione Emilia-Romagna IMPATTO DELLA CARDIO-TC NEL PERCORSO ASSISTENZIALE Vincenzo Russo Dottorato in scienze pneumo-cardio cardio-toraciche Dipartimento
DettagliMONITORAGGI NELLO SHOCK EMORRAGICO
MONITORAGGI NELLO SHOCK EMORRAGICO SHOCK EMORRAGICO IN CORSO! Preparazione della sala operatoria e predisposizione di tutto il materiale occorrente prima dell arrivo del paziente: - Controllo dispositivi
DettagliCARDIOPATIA ISCHEMICA
CARDIOPATIA ISCHEMICA E ATTIVITA SPORTIVA CARDIOPATIA ISCHEMICA Elevata morbilità e mortalità Malattia dell etàetà adulta (> con l età) Sempre più soggetti di età adulta o avanzata praticano sport anche
DettagliLA SEMPLICE PALPAZIONE CHE POTREBBE SALVARE UNA VITA.
LA SEMPLICE PALPAZIONE CHE POTREBBE SALVARE UNA VITA. Ti è mai capitato di trattare pazienti con dolori addominali? Oppure con dolenzia al dorso? Casomai associati a sensazione di pulsazione intensa all'addome?
DettagliANATOMIA di SUPERFICIE. Prof. Michela Battistelli
ANATOMIA di SUPERFICIE Prof. Michela Battistelli Conoscenze e abilità da conseguire Al termine del corso lo studente conoscerà le strutture anatomiche rilevabili sulla superficie corporea per una migliore
DettagliCATETERISMO CARDIACO, CORONAROGRAFIA, ANGIOGRAFIA PERIFERICA CONSENSO INFORMATO CARDIOLOGIA INTERVENTISTICA PER EMODINAMICA E
Dipartimento Cardio-Toraco-Vascolare e Area Critica Cardiologia Interventistica Dott. Antonio Manari - Direttore CONSENSO INFORMATO PER EMODINAMICA E CARDIOLOGIA INTERVENTISTICA CATETERISMO CARDIACO, CORONAROGRAFIA,
DettagliImaging nell aterosclerosi. B. Ascanio
Imaging nell aterosclerosi B. Ascanio EVOLUZIONE DELLA PLACCA ATEROSCLEROTICA infiammazione: aumentata permeabilità, disfunzione e reclutamento di monoliti - proliferazione: migrazione e proliferazione
DettagliAterosclerosi. a carattere infiammatorio, cronico, multifattoriale e degenerativo
Aterosclerosi forma di arteriosclerosi caratterizzata da un ispessimento subintimale localizzato (ateroma) delle arterie di medio e grosso calibro, che può ridurre o impedire del tutto il flusso ematico
DettagliCentro Biotecnologie AORN A Cardarelli Napoli, 7 Aprile Dott.ssa Chiara Sepe U.O. Cardioliogia Riabilitativa AORN «A.
Centro Biotecnologie AORN A Cardarelli Napoli, 7 Aprile 2016 Dott.ssa Chiara Sepe U.O. Cardioliogia Riabilitativa AORN «A. Cardarelli» La sottoscritta Sepe Chiara in qualità di relatore all evento CONGRESSO
DettagliNel nostro Paese le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte, essendo responsabili del 44% di tutti i decessi.
TC CARDIACA Nel nostro Paese le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte, essendo responsabili del 44% di tutti i decessi. La cardiopatia ischemica è la prima causa di morte
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI DI MILANO TC APPARATO SCHELETRICO
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI MILANO TC APPARATO SCHELETRICO Introduzione L imaging muscolo-scheletrico si avvale principalmente degli esami radiografici tradizionali e della risonanza magnetica. La TC fornisce
DettagliLe malattie delle arterie coronariche Aspetti assuntivi. Congresso A.I.M.A.V Milano, 13 Ottobre 2009
Le malattie delle arterie coronariche Aspetti assuntivi Dott Claudio Iori Dott. Claudio Iori Congresso A.I.M.A.V Milano, 13 Ottobre 2009 Agenda Aspetti generali che influenzano la valutazione dei rischi
DettagliPARAMETRI VITALI. Brisa Valenza Infermiera IEO. Centro Universitario di Ricerca Virgilio Floriani
PARAMETRI VITALI Brisa Valenza Infermiera IEO PARAMETRI VITALI Respiro Polso Pressione arteriosa Temperatura corporea RESPIRO Il respiro è la capacità d immettere ed espellere aria dai polmoni, la capacità
DettagliSindromi cliniche, esame obiettivo
Sindromi cliniche, esame obiettivo D. Vittore Ernie asintomatiche Le ernie intraspongiose di Schmorl rappresentano situazioni asintomatiche dal punto di vista clinico, come le ernie discali anteriori,
Dettagliinizialmente. Solo per valutazione scheletrica prechirurgica
CONFRONTO TRA LEA 2017 E DECRETO LORENZIN 2016 SULLE LIMITAZIONI PRESCRITTIVE DI TC E RMN SENZA MEZZO DI CONTRASTO ESAME(*) LEA 2017 Indicazioni prioritarie TC DEL RACHIDE E DELLO SPECO VERTEBRALE CERVICALE.
DettagliRegione glutea con 2 strati muscolari. + muscolo tensore della fascia lata. Estende ed extraruota coscia / estende tronco
Regione glutea con 2 strati muscolari + muscolo tensore della fascia lata Estende ed extraruota coscia / estende tronco Abduce ed intraruota Abduce ed intraruota Faccia glutea dell ala dell ileo Regione
DettagliComposizione gruppo vascolare AMD
Gruppo vascolare Composizione gruppo vascolare AMD Roberto Da Ros Iole Gaeta Roberto Gagliardi Guglielmo Ghisoni Cesare Miranda Antonella Senesi Cristiana Vermigli Ref. CDN: Antonino Lo Presti Premessa
DettagliSTUDIO DELLE PARTI MOLLI E DELLE ARTICOLAZIONI. Genova, 15 febbraio 2014
STUDIO DELLE PARTI MOLLI E DELLE ARTICOLAZIONI Genova, 15 febbraio 2014 TESSUTI MOLLI: ARTICOLAZIONI: Cute e sottocute Muscoli e tendini Nervi Vasi Sinovia Spazio articolare e cartilagine Tessuti e alterazioni
DettagliRischio Cardiovascolare. Dr.ssa Gabriella Masciocco Cardiologia II Dip. Cardiologico De Gasperis Ospedale Niguarda Ca Granda (Milano)
Rischio Cardiovascolare Dr.ssa Gabriella Masciocco Cardiologia II Dip. Cardiologico De Gasperis Ospedale Niguarda Ca Granda (Milano) Introduzione Le patologie cardiovascolari sono la prima causa di morte
DettagliRischio cardiovascolare
Rischio cardiovascolare Sistema di Sorveglianza PASSI - Provincia Autonoma di Bolzano Le malattie cardiovascolari comprendono un ventaglio di patologie gravi e diffuse (le più frequenti sono infarto miocardico
DettagliMETODO MEZIERES. Programma corso formazione. Riabilitazione Morfologico Posturale
Programma corso formazione Moduli base ed avanzato Contenuti: obiettivi generali del Metodo Mézières METODO MEZIERES Riabilitazione Morfologico Posturale la perdita della simmetria corporea: cause fisiologiche
DettagliSCOMPENSO CARDIACO E ATTIVITÀ FISICA
SCOMPENSO CARDIACO E ATTIVITÀ FISICA Scompenso cardiaco Sindrome clinica molto complessa, caratterizzata da una rilevante diminuzione della portata cardiaca e soprattutto da una serie di adattamenti neuroendocrini,
DettagliINSUFFICIENZA CELIACO-MESENTERICA. www.slidetube.it
INSUFFICIENZA CELIACO-MESENTERICA VIE ANASTOMOTICHE PRINCIPALI Tripode celiaco A. mesenterica sup. Arcate pancreaticoduodenali A. mesenterica sup. A. mesenterica inf. Arcata di Riolano (colica media
Dettagli