BLOOD INFLAMMATORY INDICES AND LIVER FUNCTIONALITY IN DAIRY GOATS AROUND PARTURITION

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1 BLOOD INFLAMMATORY INDICES AND LIVER FUNCTIONALITY IN DAIRY GOATS AROUND PARTURITION D Angelo A. 1, 2, Trevisi E. 2, Gaviraghi A. 1, Comazzi S. 3, Noè L. 1, Bertoni G. 2, Greppi G.F Istituto Sperimentale Italiano Lazzaro Spallanzani - Lodi. 2 Istituto di Zootecnica, Università Cattolica del Sacro Cuore - Piacenza. 3 Dipartimento di Patologia Animale, Igiene e Sanità Pubblica Veterinaria, Università degli Studi di Milano. 4 Dipartimento di Scienze Cliniche Veterinarie, Università degli Studi di Milano. Parole chiave: capra da latte, periparto, proteine della fase acuta, processo infiammatorio. Abstract Serious metabolic disorders can occur in dairy goats around parturition, but the etiology is not clarified. Therefore, we have accurately investigated several blood metabolites, frequency of clinical diseases, body condition score in goats of a farm affected by frequent problems before kidding. Forty-seven Camosciata delle Alpi multiparous goats were bled weekly during the last month of pregnancy and 1 st month of lactation, right after morning milking, to evaluate metabolic profile. According to the pre-parturition haptoglobin values, goats were partitioned in two groups: low (<0,3 g/l ; 32 heads) and high (>0,3 g/l ; 12 heads). Three goats died before kidding and were excluded for statistical analysis. Besides higher acute phase protein levels, (vs. ) had higher bilirubin (P<5) and lower albumin (P<5) and cholesterol (i.e. less lipoproteins) before kidding. Concurrently, had an increase of plasma β-oh-butyrate (P<1) and a reduction of triglycerides (P<5). Our data suggest an important role of inflammatory processes occurring prior to kidding in the etiology of pregnancy toxemia. A less efficient utilization of fatty acids in the liver of goats could explain the worse energy deficit. Introduzione La fase finale della gestazione, ovvero le ultime 4-6 settimane antecedenti il parto, è un periodo cruciale nel management della capra da latte. In questa fase infatti, i feti in accrescimento comportano un marcato aumento del fabbisogno energetico che, se non soddisfatto, può pregiudicare seriamente la vitalità dei capretti, della madre stessa e la lattazione successiva. Numerose sono le segnalazioni (East, 1983; Sauvant et al., 1991; Kaneko et al., 1997; Rook, 2000; Gaviraghi et al., 2004) di gravi problemi di salute a fine gestazione nella capra da latte. Tale sindrome, la cui eziologia non è stata ancora completamente chiarita, è definita tossiemia gravidica. I sintomi clinici (inappetenza, anoressia, digrignamento dei denti, mancata coordinazione dei movimenti, caduta a terra, coma e infine morte) compaiono quando la salute del soggetto risulta fortemente compromessa, tanto da rendere spesso vane le terapie (East, 1983; Rook, 2000). L alterazione dei meccanismi che regolano l omeostasi del glucosio sono stati considerati la causa principale dell insorgere della tossiemia gravidica. Sebbene dati relativi alle capre da latte siano scarsi, si possono mutuare delle osservazioni dalle pecore in cui nelle ultime 6 settimane di gestazione si verifica l 80 % dell accrescimento del feto (East, 1983; Bell, 1995; NRC, 1985 e Kimberlyng et al., 1988, citati in Rook, 2000) e dove la richiesta energetica aumenterebbe del 120% rispetto ai fabbisogni di mantenimento in caso di tre feti (Bell, 1995), con un consumo stimato da parte di placenta e feto di circa il % della produzione materna di glucosio (Bauman et al., 1980; Prior et al., 1978 citati in Rook 2000). Nelle fasi finali della gestazione quindi, pecore e capre, la cui ingestione è ridotta a causa delle maggiori dimensioni dell utero e dal cambiamento dello stato endocrino (Vernon et al., 1981), sono in deficit energetico, evidenziato dal calo di glicemia. Per tale motivo vi è un ampio ricorso alla mobilizzazione delle riserve lipidiche, da cui l aumento dei NEFA (Non Esterified Fatty Acids) e dei corpi chetonici prodotti nel fegato dalla parziale ossidazione dei NEFA stessi. Nei ruminanti, l utilizzo diretto di NEFA e corpi chetonici da parte dei feti è molto limitato (Bell, 1995) e, in ovini e caprini, l uptake di glucosio da parte del feto appare essere indipendente dai meccanismi di regolazione della glicemia nella madre (Rook, 2000). Pertanto, i corpi chetonici. parzialmente utilizzati dagli altri organi periferici, aumentano nel sangue fino a raggiungere una determinata soglia, molto variabile individualmente, alla quale risultano tossici. Tuttavia, l ipoglicemia, pur osservata frequentemente, non sempre è stata riscontrata in capre con sintomatologia riconducibile a tossiemia gravidica (East, 1983; Sauvant et al., 1991; Rook, 2000; Gaviraghi et al., 2004). Se dunque è chiara l importanza del deficit energetico nell eziologia di questo disordine metabolico, non è altrettanto chiaro se questo ne sia l origine. Nella ricerca delle cause della tossiemia gravidica appare utile considerare gli studi condotti sulle bovine da latte (Cappa et al., 1989; Trevisi et al., 2002) che hanno evidenziato la presenza di processi infiammatori nel periparto non sempre accompagnati da una sintomatologia clinica, quale causa di una riduzione delle performances e una marcata deviazione delle sintesi epatiche. Tali osservazioni sono in accordo con East (1983), che aveva ipotizzato il contributo di vari fattori (es: malattie, parassitosi e/o cattivo management) nell insorgenza della tossiemia gravidica.

2 Qualsiasi processo infiammatorio è determinato, fra l altro, dal rilascio di citochine pro-infiammatorie che inducono la cosiddetta fase acuta, caratterizzata da sintesi epatica di talune proteine (positive, es: aptoglobina, ceruloplasmina) e dalla riduzione di quelle usualmente prodotte (negative, es: albumine, lipoproteine, paraoxonasi) (Bertoni et al., 2000; Bionaz et al., 2005). La minore produzione epatica di lipoproteine a densità molto bassa, già ridotta nei ruminanti rispetto ai monogastrici (Bertoni et al., 1984; Herdt et al., 1988; Kleppe et al., 1988; Pullen et al., 1990), parrebbe aumentare il rischio di infiltrazione epatica nel fegato (Strang et al., 1988; Overton et al., 1999) compromettendone le usuali funzioni relative al metabolismo lipidico e glucidico. Infine, va anche ricordato che le citochine pro-infiammatorie hanno un effetto anoressizzante, fatto che contribuisce ad aggravare il deficit energetico (Bertoni, 1990; Johnson and Fink, 2000). Per meglio chiarire l eziologia della tossiemia gravidica nella capra da latte, è stato monitorato durante il periparto lo stato sanitario, l andamento dei parametri ematici relativi allo stato infiammatorio, al metabolismo energetico e alla funzionalità epatica, in un allevamento di capre da latte con elevata frequenza di tale patologia. Materiale e metodi Lo studio ha interessato 47 soggetti multipari di razza Camosciata delle Alpi allevati di in un azienda privata sita in Valtellina (SO). L allevamento si caratterizzava per una stabulazione libera in box coperti, fecondazione naturale, parti stagionalizzati da gennaio a marzo. La razione prevedeva la somministrazione di fieno di primo taglio di prato stabile polifita ad libitum con integrazione negli ultimi due mesi di gestazione di 0,5 kg/capo giorno di concentrati (14,5 % P.G s.s. e 1,09 U.F.L./kg di s.s.) composti da un mangime commerciale, fiocchi d orzo e polpa di bietola. Con l avvio dei parti (metà gennaio) il mangime commerciale è stato sostituito e nel complesso i concentrati presentavano il 17,1 % di P.G. s.s e 1,09 U.F.L./kg di s.s.). Inoltre, la quantità complessiva di tale miscela di concentrati veniva aumentata gradualmente fino a raggiungere circa 1 kg/capo/giorno al 25 giorno di lattazione. La somministrazione di concentrato avveniva due volte al giorno in corrispondenza di ciascuna mungitura. Su ciascuna capra sono stati eseguiti prelievi ematici dalla vena giugulare con frequenza settimanale a partire da un mese dalla data prevista di parto fino al termine del primo mese di lattazione. Inoltre, sono stati effettuati prelievi ematici anche al 1, 3, 6 e 12 giorno di lattazione. I prelievi sono stati eseguiti al mattino entro due ore dalla somministrazione della razione. I campioni sono stati centrifugati entro un ora dal prelievo e il plasma è stato conservato in quattro frazioni a 20 C. Su ogni campione, mediante analizzatore centrifugo ILAB 600 (Instrumentation Laboratory, MA, USA) e secondo metodiche validate in precedenti lavori (Bertoni et al. 1998, Bionaz et al., 2005), sono stati determinati i seguenti parametri: albumina, proteine totali, fosfatasi alcalina (ALP), aspartato amino transferasi (AST/GOT), gamma-glutamyl transferasi (GGT), calcio, fosforo, magnesio, zinco, colesterolo, glucosio, NEFA, β-idrossibutirrato (BHBA), trigliceridi, creatinina, urea, aptoglobina, ceruloplasmina, paraoxonasi. Le globuline sono state calcolate come differenza tra proteine totali e albumina. In corrispondenza di ciascun prelievo ematico è stato valutato il Body Condition Score (BCS, Santucci et al. 1991). Per tutta la prova e stato effettuato un continuo monitoraggio allo scopo di rilevare ogni eventuale patologia, disordine metabolico, sintomo di stress ambientale. L elaborazione statistica è stata eseguita classificando i soggetti sulla base dei valori di aptoglobina pre-parto. I soggetti sono stati ripartiti in due gruppi: alta aptoglobina (>0,3 g/l)=, bassa aptoglobina (<0,3 g/l)=. I dati sono stati sottoposti ad analisi statistica utilizzando la procedura proc mixed (SAS ) per analisi ripetute (Littell, 2002). Il modello utilizzato è stato il seguente: Y jklm = µ + HAP k + B j(k) + Day l + (HAP x Day) kl + e ijk, dove Y jklm è la variabile in esame, µ è la media generale, HAP k è l effetto del k-esimo gruppo ( e ), B j(k) è l errore casuale dei soggetti j all interno del k-esimo gruppo, Day l è l effetto dell l- esimo giorno di prelievo, (HAP x Day) kl è l interazione tra gruppo k e giorno del prelievo l, e ijk è l errore casuale complessivo. Per ogni parametro sono state valutate cinque strutture di covarianza: compound symmetry (CS) heterogenous compound symmetry (CSH), first order antedependence ANTE(1), spatial power law SP(POW) e unstructured. La migliore struttura di covarianza è stata scelta utilizzando il valore di Akaike s information criterion più prossimo allo zero (Littell, 2002). Risultati Stato di salute Tre soggetti che hanno mostrato evidenti sintomi di tossiemia gravidica sono deceduti prima del parto e pertanto sono stati esclusi dall elaborazione statistica. Due di questi hanno presentato nel prelievo precedente al decesso elevati valori di aptoglobina (> g/l), NEFA (>0,7 ) e BHBA (>6 ), mostrando sintomi riconducibili a tossiemia gravidica. Si tratta di un primo dato in grado di confermare l importanza di fattori infiammatori nel determinismo della tossiemia gravidica. Dei 44 soggetti che hanno partorito, l 84% ha presentato almeno un problema sanitario nel mese antecedente al parto: i problemi più frequentemente riscontrati sono stati i gonfiori alla parte distale degli arti (7 % dei capi) e gli ascessi a livello cutaneo (sterno, grassella, mandibola) (31,8 % dei capi). In entrambi i gruppi la percentuale di soggetti con gonfiore agli arti prima del parto è stata elevata, sebbene la frequenza sia risultata maggiore in

3 : 83,3 % vs. 65,6 % in :). Analoga è stata la percentuale di soggetti con ascessi (: 33,3 % vs. : 31,3 %). Dopo il parto sono deceduti altri 3 soggetti: uno nel gruppo che presentava un quadro ematochimico analogo ai due soggetti morti in gestazione e con sindrome da tossiemia gravidica e 2 nel gruppo, uno per lacerazione al parto e uno per mastite gangrenosa contratta nel corso della prima settimana di lattazione. La mortalità complessiva è pertanto risultata del 12,8% e, anche in considerazione dell elevata frequenza dei problemi agli arti e degli ascessi, lo stato di salute dell allevamento non era da considerare soddisfacente. Parametri ematici In base alla suddivisione operata tra le capre utilizzando il livello di aptoglobina ematica nel corso dell ultimo mese di gestazione, risulta che il 27% dei soggetti ha presentato, in almeno un prelievo ante parto, valori superiori a 0,3 g/l (). Il restante 73 % () ha invece presentato valori di tale proteina positiva della fase acuta sempre sotto questa soglia. L aptoglobina, come era lecito aspettarsi, è risultata sempre superiore (P<1) in per tutto il periodo pre-parto (Figura 1). Già prima del parto in e solo immediatamente dopo di esso in, i gruppi hanno mostrato un aumento dei valori di aptoglobina; queste variazioni sono analoghe con quanto osservato in precedenti studi sulle bovine da latte (Trevisi et al. 2002). Dal 6 giorno di lattazione si è rilevato tuttavia un progressivo calo dell aptoglobina, anche se livelli indice di assenza di fenomeni infiammatori sono stati raggiunti solo dal 21 giorno di lattazione in e dal 30 giorno di lattazione in. Analogo andamento è stato osservato per l altra proteina positiva di fase acuta, la ceruloplasmina, che è risultata più elevata (P<5) in per tutta la fase finale di gestazione (4,10 µmol/l vs. 3,35 µmol/l di ). I valori ante parto più elevati di queste due proteine positive di fase acuta nei soggetti deporrebbero per la presenza di processi infiammatori molto prima del parto. Tuttavia, non è stato possibile individuare una relazione diretta fra problemi sanitari riscontrati (solo leggermente più elevati in rispetto a ) e tali indici infiammatori. Si può ipotizzare che non tutti i problemi osservati abbiano dato origine ad una risposta del sistema immunitario con conseguente processo infiammatorio e, pertanto, gli edemi agli arti richiederebbero maggiori approfondimenti clinici. Per quanto riguarda le proteine negative di fase acuta, ovvero le usuali proteine sintetizzate dal fegato, si può osservare come il colesterolo (Figura 2), indice della produzione di lipoproteine, sia sempre risultato inferiore prima del parto in, anche se significativamente (P<5) nella sola settimana prima del parto. Dopo il parto, si è verificato un rapido aumento anche in. Le albumine sono risultate sempre più basse negli animali, sia nel mese antecedente il parto (33,6 g/l vs. 35,2 g/l di ) che successivamente: a 3, 15, e 21 giorni dopo il parto (P<5). 1,0 3,2 3,0 2,8 2,6 2,4 2,2 2,0 1,8 0,7 0,5 0,3 0,1 1,4 1,2 1,0 Figura 1: andamento dell'aptoglobina nei gruppi e nel periparto g/l ** ** Figura 2: andamento del colesterolo nei gruppi e nel periparto * Figura 3: andamento dei NEFA nei gruppi e nel periparto * Figura 4: andamento del β-idrossibutirrato ne gruppi e nel periparto P<01 P<01 P<01 P<01

4 La paraoxonasi, segnalata recentemente come possibile indicatore della funzionalità del fegato delle bovine da latte (Bionaz et al., 2005), è risultata nel mese antecedente il parto sempre inferiore in (115,4 g/l vs. 138,1 g/l di ). La significatività statistica è stata raggiunta a 4 giorni prima del parto e il giorno dopo il parto (P<5). Appare evidente quindi, che prima del parto le capre del gruppo hanno manifestato un importante deviazione delle sintesi epatiche aumento delle proteine positive e calo di quelle negative di fase acuta normale conseguenza della presenza di rilevanti eventi infiammatori dalla natura non ben definita. L andamento della bilirubina conferma questa deviazione. Infatti, i valori più elevati in nelle tre settimane antecedenti al parto (2,54 µmol/l vs. 1,55 µmol/l di, P<5) suggeriscono una ridotta escrezione a livello dell organo (Bertoni e Piccioli-Cappelli, 1999). Peraltro, l assenza di differenze significative tra i due gruppi dell attività degli enzimi epatici (AST/GOT, GGT) suggerisce come la deviazione delle sintesi non sia dovuta a danno epatico e conseguente citolisi. Per quanto concerne i parametri indicatori del metabolismo energetico, si osserva che il glucosio ha mostrato bassi valori nell ultimo mese di gestazione sia in che in (2,71 vs. 3,04 di ). Nella settimana antecedente al parto i valori in sono ulteriormente diminuiti rispetto a (2,44 vs. 3,08 di, P<01). Tali dati indicano una carenza energetica nel mese antecedente il parto, più accentuata in, in rapporto forse agli indici infiammatori elevati. Anche i NEFA (Figura 3) ed il BHBA (Figura 4) sono risultati costantemente più elevati per tutto l ultimo mese di gestazione in. I due parametri in entrambi i gruppi mostrano un graduale innalzamento con l approssimarsi del parto. Tuttavia, in i livelli di BHBA aumentano notevolmente 4 giorni prima del parto e nel giorno seguente ad esso, dove raggiungono il valore massimo. Questo comportamento, che ben si associa col maggior livello di mobilizzazione delle riserve lipidiche nel gruppo denunciato dal calo più marcato del BCS lombare nell ultimo mese di gestazione (-0,59 vs. 0,16 punti di ), potrebbe essere stato aggravato dalla maggior richiesta energetica dovuta alla risposta infiammatoria in atto, ma anche da una ridotta ingestione. Quest ultima ipotesi è confermata dall andamento dell urea ematica in quanto tale metabolita può essere utilizzato come un indicatore dell ingestione di proteine e quindi di quella complessiva di alimenti (Roseler et al., 1993): in entrambi i gruppi si è osservato un suo calo a partire da due settimane prima del parto, ma esso è risultato più marcato in (3,92 vs. 4,40 di ). I valori di NEFA e BHBA di sono ritornati a valori fisiologici immediatamente dopo il parto, confermando la rarità di casi di chetosi in lattazione nella capra da latte (Sauvant et al. 1991). Invece, il forte aumento del BHBA osservato prima del parto e antecedente al picco dei NEFA suggerirebbe una minore abilità dei soggetti nell ossidare i NEFA in condizioni di elevata carenza energetica. Il processo infiammatorio, fra l altro, sembrerebbe determinare quindi un aumento della chetogenesi. Infine, il forte calo del colesterolo (i.e. lipoproteine) osservato nelle ultime due settimane di gestazione in indicherebbe un calo della riesterificazione dei NEFA nel fegato, o più probabilmente della sintesi di apo-lipoproteine, con conseguente diminuzione della immissione nel circolo ematico dei trigliceridi neoformati. Ciò sarebbe in accordo con l andamento dei trigliceridi che hanno mostrato una riduzione in rispetto a proprio nell ultima settimana prima del parto (4 mmo/l vs. 0,34 mmo/l di, P<01). Conclusioni Nell allevamento caprino osservato è stato evidenziato che prima del parto le capre presentavano un più o meno marcato deficit energetico e che la presenza di stati infiammatori di una certa gravità pare incidere su tale deficit. Infatti esso potrebbe trovare spiegazione in cause manageriali (es: dieta, unico gruppo di alimentazione) e nella fase fisiologica, ma appare interessante il suo aggravarsi in concomitanza di fattori infiammatori. Dai nostri dati pertanto, emerge come nella capra da latte (come già nella bovina) la presenza di processi infiammatori di varia origine che possono instaurarsi nella fase finale della gestazione possa risultare determinante nell insorgenza di disordini metabolici e contribuirebbe a giustificare la comparsa della tossiemia gravidica. Infatti, il processo infiammatorio può spiegare sia la deviazione delle attività epatiche, da cui dipendono ad esempio la gluconeogenesi e il metabolismo lipidico, sia l aggravamento del deficit energetico, a causa dell effetto anoressizzante delle citochine, i mediatori che innescano tale processo. Pertanto, l azione delle proteine della fase acuta, positive e negative, paiono essere buoni indici, oltre che della ottimale funzionalità epatica, anche in chiave di prevenzione della tossiemia gravidica. Approfondimenti ulteriori sono tuttavia necessari per chiarire le principali cause di rilascio delle citochine pro-infiammatorie negli ultimi mesi di gestazione, finalizzati soprattutto ad adottare adeguati interventi correttivi sulla gestione.

5 Ringraziamenti Gli autori ringraziano per la collaborazione Carlo Gianoncelli (tecnico dell Associazione Provinciale Allevatori di Sondrio) e gli allevatori Barri Giuliano e Barri Cristiano. Bibliografia Bell A.W Regulation of organic nutrient metabolism during transition from late pregnancy to early lactation. J. Anim. Sci. 73: Bertoni G., Maianti M.G., Cappa V Variazioni nel metabolismo lipidico e glucidico nelle fasi terminali della gravidanza ed iniziali della lattazione nelle bovine. Atti Soc. Ital. Buiatria, 16, Bertoni G Recenti acquisizioni sull ipofertilità delle bovine da latte. L Informatore Agrario, 46 (4), 35-39; (6) 89-84; (8) Bertoni G., Trevisi E., Calamari L., Lombardelli R Additional energy and protein supplementation of dairy cows during early lactation: milk yield, metabolic-endocrine status and reproductive performances. Zoot. Nutr. Anim. 24: Bertoni G., Piccioli-Cappelli F Guida all'interpretazione dei profili metabolici. Pubblicazione ASPA, ed. Università degli Studi di Perugia. Bertoni G., Calamari L., Trevisi E Alterazioni della funzionalità epatica nel puerperio e conseguenze sulla fertilità della bovina. In La riproduzione in zootecnia, vol. III, Ed. G. Enne, G Rossi. Progetto finalizzato RAIZ, Bionaz M., Trevisi E., Ferrari A., Bertoni G Plasma paraoxonase could be a good index of liver functionality in dairy cows. J. Dairy Sci. Vol. 88, Suppl Cappa V., Trevisi E., Bertoni G Variazioni ematiche nel primo mese di lattazione in bovine di allevamenti con o senza problemi post partum. Zoot. Nutr. Anim., 15, East N. E Pregnancy toxemia, abortions, and periparturient diseases. Veterinary Clinics of North America: Food Animal Practice, 5 (3), Gaviraghi A., Comazzi S., D Angelo A., Noè L Tossiemia gravidica nella capra da latte ad alta produzione: profili metabolici in un allevamento problema. LVIII Congresso Nazionale S.I.S.VET., Grado (GO), settembre Herdt T.H Fatty liver in dairy cows. Veterinary Clinics of North America: Food Animal Practice, 4 (2), Johnson R.W., Finck B.N Tumor necrosis factor α and leptin: two players in an animal s metabolic and immunologic responses to infection. J. Anim. Sci., 79 (E. Suppl.): E118-E127. Kaneko J.J., Harvey JW and Bruss ML Clinical Biochemistry of Domestic Animals. Academic Press. S. Diego Kleppe B.B., Aiello R.J., Grummer R.R., Armetano L.E Triglyceride accumulation and very low density lipoprotein secretion by rat and goat hepatocytes in vitro. J. Dairy Sci. 71, Littell R.C., Stroup W.W., Freund R.J SAS for linear models, fourth edition. Cary, NC: SAS Institue Inc. Overton T.R., Drackley J.K., Otteman-Abbamonte C.J., Beaulieu A.D., Emmert L.S., Clark J.H Substrate utilization for hepatic gluconeogenesis is altered by increased glucose demand in ruminants. J. Anim. Sci. 77, Pullen D.L., Liesman J.S., Emery R.S., A species comparison of liver slices synthesis and secretion of triacylglycerol from nonesterified fatty acid in the media. J. Anim. Sci. 68, Rook J.S Pregnancy toxemia of ewes, does, and beef cows. Veterinary Clinics of North America: Food Animal Practice, 16 (2), Trevisi E., Xan X.T., Piccioli- Cappelli F., Bertoni G Intake reduction before calving affects milk yield and metabolism in dairy cows. 53 rd Annual Meeting EAAP, Cairo, 1-4 september 2002, abstract n Roseler D.K., Ferguson J.D., Sniffen C.J., Herrema J Dietary protein degradability effects on plasma and milk urea nitrogen and milk non protein nitrogen in Holstein cows. J. Dairy Sci. 76: Santucci P.M., Branca A., Napoleone M., Bouche R., Aumont G., Poisot F., Alexandre G Body Conditions scoring of goats in extensive conditions. Goat nutrition, EAAP Pubblication n 46. Morand-Fehr editor, Pudoc Wageningen, Sauvant D, Chilliard Y., Morand-Fehr P Etiological aspects of nutritional and metabolic disorders of goat. Goat nutrition, EAAP Pubblication n 46. Morand-Fehr editor, Pudoc Wageningen, Strang B.D., Bertics S.J., Grummer R.R., Armentano L.E Effect of long chain fatty acids on triglyceride accumulation, gluconeogenesis and ureagenesis in bovine hepatocytes. J.Dairy Sci., 81, Vernon R.G., Clegg R.A., Flint D.J Metabolism of sheep adipose tissue during pregnancy and lactation. Biochemical Journal, Cellular Aspects 200: 2, Lavoro finanziato con fondi MiPAF (p.n. CAPRISOFT, Ulteriore sviluppo ed evoluzione di un programma per la formulazione di razioni alimentari per ovini e caprini).

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