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1 Esistono due grandi orientamenti all'interno della psicometria:il modello funzionalista e quello dei tratti. L'approccio strettamente funzionalista ritiene che il disegno di un test sia completamente determinato dal suo utilizzo e che quanto misura sia privo di significato al di fuori di ciò per cui è stato creato. Questo approccio consente una definizione degli scopi, dell'area di indagine e della specificazione di un disegno del test. Quest'ultima normalmente è bidimensionale con un asse riferito al contenuto e l'altro al comportamento manifesto e consente l'impiego di regole ben definite per la scelta degli item. Questo semplice paradigma può essere applicato a quasi tutte le situazioni di testing. La psicometria dei tratti nasce dal tentativo di dare consistenza scientifica all'idea comune secondo la quale le persone si differenziano per determinate caratteristiche di personalità. Questo approccio ha introdotto il concetto di "continuum" nello studio della personalità e, nella sua versione più ristretta, assume che le differenze individuali della personalità siano legate a differenze individuali di tipo biologico. Benché apparentemente distanti fra loro i due approcci hanno aspetti comuni, i metodi di costruzione dei test sono simili e, soprattutto, entrambi fanno riferimento alla teoria dei punteggi veri.

2 La teoria dei punteggi veri (1) Secondo la teoria dei punteggi veri il punteggio ottenuto da un soggett ad un item (o ad un test) è costituito da due componenti: il punteggi vero di quel soggetto a un determinato item o test e un errore di misura Simbolicamente questo assunto si esprime così: X = T + E dove X è il punteggio osservato, T il punteggio vero ed E è l'errore. Ovviamente conoscere X è di poca utilità se non si conosce il termin di errore (E): infatti è impossibile distinguere quanto di X sia dovuto T(che è il dato a cui siamo interessati) e quanto ad E. La teoria dei punteggi veri impiega alcune tecniche per misurare l'errore: in particolare viene utilizzata la replicazione della misura sugl stessi soggetti o su gruppi differenti.

3 La teoria dei punteggi veri (2) Esistono tre assunti su cui si fonda la teoria in questione: gli errori sono distribuiti casualmente e secondo una curva normale; i punteggi veri non sono correlati con gli errori; i punteggi osservati sugli stessi soggetti sono indipendenti tra loro (quasi mai vero per cui la stima dell'errore non è solitamente molto accurata). Se si accettano questi assunti si hanno a disposizione una serie di strumenti per produrre misure dell'errore (l'attendibilità) in base alle quali possiamo determinare l'errore e stimare il punteggio vero.

4 La teoria dei punteggi veri (3) Concetto statistico di T: è quel punteggio che si potrebbe ottenere se si potesse avere la media di infinite misure su uno stesso individuo. Dato che l'errore si distribuisce casualmente tendendo il numero di misurazioni all'infinito gli errori si annullano a vicenda e la media che si ottiene è il punteggio vero. Ovviamente non è possibile ottenere molte misure dello stesso tipo sugli stessi individui senza cambiare il processo stesso di misurazione (effetto della pratica, diversa risposta del soggetto in funzione della situazione test, ecc.). Concetto platonico di T: tutto ciò che è immaginabile deve esistere da qualche parte (es. unicorno). In genere considerato un concetto errato. Ipersemplificando vi è chi sostiene che non esiste nessun punteggio vero, solo una serie di punteggi osservati e di deduzioni.

5 I test come strumento di misura Condizioni da rispettare: individuazione e circoscrizione della variabile oggetto di misura definizione della variabile psicologica oggetto di misura (il costrutto) deve avvenire prima ed essere verificata dopo la misurazione elaborazione di regole per la quantificazione dei risultati

6 Identificazione del tipo di variabile oggetto della misurazione tipi = categorie che consentono di classificare una persona nella sua globalità tratti = caratteristiche presenti in varia misura in chiunque (consentono di descrivere una persona mediante un profilo approccio basato su confronti interpersonali (nomotetico) approccio basato sullo studio personale (idiografico)

7 Definizione del costrutto oggetto della misurazione esplicitazione delle caratteristiche psicologiche che si desidera quantificare identificazione di un insieme di indicatori comportamentali su cui ci si possa basare per inferire la presenza di una data caratteristica o l appartenenza a una classe

8 Elaborazione di regole per la quantificazione dei risultati Deve tener conto: delle ipotesi sulla distribuzione delle risposte a un singolo item in riferimento alla distribuzione generale della caratteristica misurata delle ipotesi sulla distribuzione della caratteristica psicologica nella popolazione dell identificazione di un punto di riferimento a cui ancorare la scala numerica (assenza di errori; prestazioni medie; reazioni di soggetti normali ) I problemi relativi alla quantificazione dei singoli item (scaling) sono di natura teorica

9 Costituzione di scale di stimoli Modelli di scaling deterministico: si presume che un item consenta una discriminazione perfetta tra persone che possiedono un determinato attributo al di sotto o al di sopra di un certo livello probabilistico: si presume che un item produca una stima del livello di presenza dell attributo tale da individuare con livelli di probabilità variabili lungo un continuum qual è il grado di presenza dell attributo nei soggetti

10 La scala di Guttman: un esempio di modello deterministico Item a. i tuoi piedi entrano in scarpe n. 35? b. i tuoi piedi entrano in scarpe n. 37? c. i tuoi piedi entrano in scarpe n. 39? d. i tuoi piedi entrano in scarpe n. 42? Sì (alfa) No (beta)

11 La scala di Thurstone: un esempio di modello probabilistico non monotono I modelli probabilistici presumono che il tracciato caratteristico dell item sia una curva; se la curva cambia la direzione della pendenza il modello è detto non monotono il modello di Thurstone si applica alla costruzione di scale di atteggiamento raccolta affermazioni; valutazioni da giudici indipendenti; calcolo di un valore scalare (mediana) e dello scarto interquartile (stima accordo giudici); campione di soggetti per verifica coerenza interna; eliminazione item ambigui (Q alto) e non pertinenti (mancanza coerenza); costruzione scala definitiva

12 Modelli riferiti a tratti latenti per alcune variabili (intelligenza e abilità cognitive) ci si attende che il numero di risposte esatte (alfa) aumenti proporzionalmente con l intensità con cui i soggetti possiedono la variabile misurata tratto latente = attributo psicologico che può essere teoricamente definito e concettualizzato come unidimensionale su cui è possibile fare ipotesi verificabili e trarre inferenze ma che non corrisponde a nessun comportamento o punteggio empiricamente rilevabile modelli più complessi hanno 3 parametri: abilità-difficoltà, capacità discriminativa dell item, indovinabilità della risposta modello più semplice ha 1 parametro (Rasch): item sono tutti uguali tranne che per abilità-difficoltà (curva caratteristica dell item)

13 Finalità e tassonomia dei test (1) test individuali e test di gruppo test "carta e matita" e test di performance. test verbali e test non verbali. test di velocità: il punteggio è basato sul numero di domande a cui si risponde nel tempo fissato; test di potenza: il punteggio dipende dalla difficoltà delle domande. Molti test hanno ambedue le componenti, di velocità e di potenza.

14 Finalità e tassonomia dei test (2) est di intelligenza generale Test d'abilità specialetest di personalità dividuali Attitudine Inventari i gruppo Profitto Proiettivi Classificazione di Cronbach Reattivi che misurano il rendimento massimo del soggetto Test di intelligenza Test di competenza Test attitudinali Reattivi concernenti il comportamento abituale di una persona (personalità, abitudini, interessi) Test di osservazione esterna Sistemi autodescrittivi

15 Caratteristiche di un buon test validità: misura ciò che dichiara di misurare? adeguatezza (face validity) attendibilità o fedeltà norme statistiche utilizzabilità da parte di non psicometristi facilità d uso ed economicità aspetti etici Composizione del kit manuale foglio di risposta o di notazione materiale-stimolo chiave o griglia di correzione o guida per la codifica o siglatura

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