Gestione dell Informazione Aziendale prof. Stefano Pedrini. Operations Management GIA-L03
|
|
- Costantino Nicoletti
- 6 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Gestione dell Informazione Aziendale prof. Stefano Pedrini Operations Management
2 Sommario della lezione L Informazione come strumento di controllo Sistemi di Controllo Manageriale Controllo delle azioni Controllo dei risultati Progetto Sistemi di Controllo Manageriale Centri di responsabilità pagina 2
3 (+) Strumenti e processi per il miglioramento delle dinamiche dell impresa. Orientamento ai risultati pianificazione strategica, analisi delle performance, budgetting e reporting. (+) Misura e analisi per il confronto delle performance individuali verso il controllo dei risultati controllo di gestione e contabilità direzionale controllo delle azioni (strumenti per le misure dei comportamenti organizzativi atti al raggiungimento dei risultati, cultura del controllo) (-) Applicazione del controllo e tensioni interne. Focalizzazione nel breve e Conflitti interni. Il sistema di controllo manageriale e le componenti interne (cultura e personale). Inversione tra concetto di mezzo e fine pagina 3
4 Il controllo come retroazione delle attività suggerite dalla strategia e orientate verso i risultati. Retroazione che tenga conto dei profili organizzativi, sociali ed istituzionali dell impresa e non solo di aspetti economici. Le strategie definiscono degli obiettivi che raggiungo razionalizzando i processi che controllo misurando STRATEGIE + PROCESSO RISULTATI CONTROLLO pagina 4
5 Il controllo è: applicazione di strumenti eterogenei (azioni/risultati) e applicazione delle metodologie congruenti. (tipo di controllo, area e struttura da controllare) misurazioni e responsabilizzazione sui parametri/obiettivi come oggetto del controllo. SCM Sistema di Controllo Manageriale. Insieme di strumenti eterogenei e tipologie di misura per istituire il controllo. 1. Controllo delle azioni 2. Controllo dei risultati 3. Controllo delle risorse 4. Controllo della cultura interna tipo controllo tipo struttura pagina 5
6 Gli step dell SCM 1. Assegnazione delle informazioni alle risorse (mappa delle attività) 2. Analisi delle competenze. 3. Definizione degli strumenti operativi (proattivi e reattivi) per il raggiungimento degli obiettivi, evitando sprechi di risorse. 4. Definizione del numero dei controlli, che non sono linearmente proporzionali all efficacia degli stessi. Sindrome del breve termine. Soffocamento nell operatività. pagina 6
7 Come si articola la gestione (il controllo come parte finale del processo) STRATEGIA: modalità di utilizzo delle risorse per raggiungere gli obiettivi prefissati (limitazioni di management verso il core business). Strategia di diversificazione Strategia d affari GESTIONE: processo di integrazione delle risorse e delle attività per il raggiungimento degli obiettivi pianificati dalla strategia aziendale. OBIETTIVI: conoscenza degli obiettivi come prerequisito di qualunque sistema di controllo. CONTROLLO: strumenti di misurazione e responsabilizzazione per il raggiungimento degli obiettivi. Controllo Strategico Controllo Manageriale pagina 7
8 STRATEGIA GESTIONE OBIETTIVI (mercato, risorse) (integrazione risorse e attività) (lungo termine) CONTROLLO (controllo Strategico e Manageriale) strumenti di misurazione, cultura d impresa, responsabilizzazione, competenze, informazioni pagina 8
9 anello aperto (no SCM) scostamento obiettivo (es. budget ricavi annui) effettivo (es. ricavi annui effettivi) t anello chiuso (SCM) punti di misura e correzione obiettivo effettivo t pagina 9
10 Strategie di diversificazione aziendale: mercato, quadro strategico e curva del valore, diversificazione e definizione della struttura organizzativa. Strategie d affari: impresa, organizzare le risorse per convertire le competenze in vantaggi competitivi. Controllo strategico: il ruolo dell impresa nel mercato di riferimento, validità della strategia scelta. Controllo della variazione delle condizioni di strategia Controllo manageriale: controllo delle risorse coerente con gli obiettivi aziendali. Strat. di diversificazione : Contr. Strategico = Strat. d affari : Contr. Manageriale pagina 10
11 Aree e Funzioni Risorse Processi Sviluppo dei prodotti e dei servizi Attività operative di produzione (Prodotto e Servizio) Vendite e Soddisfazione del cliente Gestione Finanziaria e delle Risorse Personale (competenze tecniche e gestionali) Risorse finanziarie (investimenti) Attrezzature e macchinari e risorse operative. Informazioni e indicatori (capability) Mercato e le Informazioni per la gestione ed il controllo (CRM) Risorse finanziarie/umane /tecnologiche e Informazioni Strategie di diversificazione Obiettivi di lungo termine Strategie d affari Obiettivi di medio termine Controllo strategico Controllo manageriale pagina 11
12 Le cause che portano alla necessità del controllo: 1. Mancanza di direzione: informare le risorse circa la massimizzazione del loro contributo al raggiungimento del risultato 2. Problemi motivazionali: gli obiettivi della singola risorsa spesso non collimano con quelli aziendali 3. Limitazioni personali: mancanza di informazioni e limiti di competenza pagina 12
13 Formulare piani di lungo e di breve periodo Pianificare informazioni Confrontare i risultati effettivi con quelli attesi Correggere informazioni ACT CHECK Il SCM è un processo organizzativo che produce informazioni Prendere utilizzate dal management per prendere decisioni Decisioni al fine di pianificare, porre in atto e controllare le attività dell organizzazione. Misurare i risultati Controllare PLAN informazioni Implementare i piani Dirigere e Motivare DO informazioni pagina 13
14 Ogni sistema di controllo va valutato in termini di: effetti sul comportamento individuale. effetti degli strumenti sulle risorse e delle risorse sugli strumenti Dal meccanismo ispettivo al controllo efficace. Da concetti di vigilanza al dominio delle dinamiche. Raggiungimento dei risultati attraverso il dominio delle dinamiche Dominare le dinamiche attraverso la gestione dell informazione influenzando i processi decisionali pagina 14
15 L efficacia del SCM: 1. Informazioni: Organizzare i dati verso le informazioni. Disporre delle informazioni necessarie affinché i processi non derivino. Conoscere le azioni per assicurarsi che vengano implementate 2. Orientato al futuro: Efficace nel tempo. Dimensione preventiva 3. Finalizzato agli obiettivi: Prende in considerazione tutti gli indicatori che concorrono al raggiungimento degli obiettivi 4. Economicamente conveniente: Se i costi di attuazione del controllo sono minori di quelli derivanti da una deriva del processo intesa come differenza tra le prestazioni attese dalla scelta strategica e quelle ottenute con il sistema di controllo attuato pagina 15
16 Le soluzioni ai problemi del controllo 1. Eliminazione di alcune attività aziendali : Esternalizzare funzioni e/o attività aziendali rete di vendita marketing amministrazione e contabilità produzione per focalizzare le azioni sul proprio core business. controllo nel coordinamento delle risorse esterne competenza e sviluppo attività gestionali Outsorcing dinamico (Delocalizzazione) pagina 16
17 Plus Maggior focalizzazione sul core business Aumento della componente variabile dei costi Aumento flessibilità Sfruttamento competenze esterne Riduzione costi operativi interni pagina 17
18 Minus Aumento della necessità di coordinamento e controllo fra le varie fasi e fra i supplier (di servizio e di prodotto) Aumento della dipendenza dai fornitori Riduzione di economie di scala Cessione di know-how nelle attività di formazione Resistenza al cambiamento (perdita di potere) Intercettazione del valore Condivisione degli utili pagina 18
19 2. Automazione: trasferire operazioni complesse dagli operatori alla tecnologia. 3. Centralizzazione: centralizzare le decisioni relative ad alcune aree di intervento. (key point di processo) 4. Condivisione dei rischi: condivisione dei rischi con le sorgenti esterne. pagina 19
20 Controllo delle Azioni (forma di controllo diretto) attività che assicura azioni verso i risultati, si concretizza in: 1. Organizzazione dei dati e gestione delle informazioni. 2. Suddivisione e assegnazione dei compiti. 3. Restrizioni comportamentali, (controllo accessi ai dati e profili di utente). 4. Verifiche preventive (pianificazione e preparazione del budget come verifica preventiva delle azioni da attuare). 5. Assegnazione delle responsabilità (definire le azioni ed il controllo delle dinamiche). 6. Back-up funzionali dei ruoli. pagina 20
21 Controllo delle Azioni Mancanza di direzione Motivazionali Limitazioni personali Gestione delle Informazioni Assegnazione e suddivisione specifica dei compiti Verifiche preventive Assegnazione delle responsabilità X X X X X X X X Back-up X X pagina 21
22 Efficacia del Controllo delle Azioni: Gli strumenti di controllo delle azioni vengono classificati in termini di efficacia, in funzione della loro capacità di prevenire o di evidenziare comportamenti indesiderabili Conoscenza delle azioni (informazioni) La mancanza delle informazioni e della conoscenza delle azioni da attuare e attuate è un limite nell applicazione del controllo delle azioni. Rilevazione dell applicazione delle azioni desiderate La rilevazione delle azioni è inevitabile per rendere efficace il controllo delle azioni basato sulle responsabilità. pagina 22
23 L efficacia di tali rilevazioni risponde alle seguenti caratteristiche: Precisione % di errore nella definizione dei driver e loro scostamento Obiettività dei risultati riscontro numerico affidabile, rapporti di chi viene controllato Tempestività efficacia dei feedback, carattere preventivo Comprensibilità azioni comprensibili da chi le deve svolgere Il controllo delle azioni crea un legame diretto tra controllo e azione che spesso risulta superfluo monitorare i risultati, poiché questi saranno quelli attesi. pagina 23
24 Controllo dei Risultati (responsabilizzazione sugli output delle azioni) si concretizza: 1. Scelta degli obiettivi e dimensione del risultato (espliciti e misurabili) 2. Responsabilizzazione dei ruoli sugli esiti delle loro attività (definizione del risultato) in strutture decentrate (centri di responsabilità) 3. Indicatore di performance (aziendali) e previsione di incentivi come leva motivazionale. Indicatori - utile netto, ROI, ROE, etc. tradotti in indicatori oggettivi operativi - quote di mercato, tempi di risposta sui progetti. 4. Indicatore di performance individuali per azioni di feedback sul grado di implementazione delle strategie (obiettivi comprensibili per retroazione efficace e indicatori soggettivi performance del job team) pagina 24
25 5. Politiche Controllo di dei incentivazione Mancanza sui di comportamenti Motivazionali (MBO) Risultati direzione Limitazioni personali Scelta degli obiettivi X X Responsabilizzazione X X Indicatori di performance Politiche di incentivazione X X X X X pagina 25
26 Efficacia del Controllo dei Risultati: Conoscenza dei risultati attesi (informazioni) Conoscere i risultati desiderati e comunicarli con chiarezza individuando le aree di applicazione e di misurazione e la loro priorità. Capacità di influire sui risultati (principio di controllabilità, responsabilità su ciò che si controlla) Capacità di misurare i risultati La misurazione del risultato è utile solo se fornisce informazioni sull efficacia delle azioni compiute attraverso l effettiva influenza della risorsa controllata sui risultati. Risultato come strumento di feedback tra azione desiderata e azione effettiva. pagina 26
27 Non sempre i risultati controllabili, che l azienda si prefigge e che le risorse possono influenzare, possono essere misurati in modo efficace. Ciò avviene solo se una misura provoca i comportamenti attesi (retroazione efficace sul processo) attraverso: Precisione componenti casuali/causali informativo della misura nell indicatore, valore Oggettività Tempestività minore è il delta tempo tra prestazione e misura maggiore è il valore delle rilevazioni Comprensibilità pagina 27
28 Controlli Controlli delle azioni (forma di controllo diretto) Cause 1. Mancanza di direzione 2. Problemi motivazionali 3. Limiti personali Soluzioni 1. Esternalizzazione/Outsouricing 2. Automazione 3. Centralità 4. Condivisione rischi Concretezza operativa 1. Gestione Informazione 2. Suddivisione e Assegnazione compiti 3. Assegnazione delle responsabilità 4. Back-up Efficacia 1. Conoscenza delle azione 2. Ragionevole garanzia dell attuazione e rilevazione Misura dell efficacia 1. Precisione 2. Obiettività 3. Tempestività 4. Comprensibilità pagina 28 Controlli dei risultati (forma di responsabilizzazione per Controllo e Gestione) 1. Mancanza di direzione 2. Problemi motivazionali 3. Limiti personali 1. Centralità 2. Condivisione rischi 1. Responsabilizzazione sugli obiettivi 2. Indicazione obiettivi/risultati 3. Indicatore delle performance 4. Incentivazione 1. Conoscenza dei risultati 2. Capacità di influenzare i risultati 3. Capacità di misura dei risultati 1. Precisione 2. Obiettività 3. Tempestività 4. Comprensibilità
29 Controlli delle azioni (plus) Attenzione verso aspetti operativi della gestione dell impresa Producono dati ed informazioni sui processi Sono un modo efficiente di coordinamento dell organizzazione Controlli delle azioni (minus) Complessità nella esatta definizione e praticabilità delle azioni (eterogeneità) Limitativi nei confronti della creatività Possono portare ad atteggiamenti superficiali (focus sul breve periodo) Controlli dei risultati (plus) Elevata praticabilità anche se è scarsa la conoscenza delle azioni Si può influenzare il comportamento delle risorse anche in presenza di autonomia operativa Costo sostenibile Controlli dei risultati (minus) Indicazioni non perfette in merito alle azioni Difficile soddisfacimento dei principi di oggettività, tempestività, comprensibilità Concessione di maggiori livelli di autonomia e adeguata capacità decisionale (processo di delega) pagina 29
30 Tipologia di Controllo Controllo delle azioni Gestione delle Informazioni Assegnazione specifica dei compiti Cause Mancanza di direzione Motivazionali Limitazioni personali Verifiche preventive X X X Assegnazione delle responsabilità X X X Back-up X X Controllo dei risultati Responsabilizzazione/Indicatori di performance Controllo del personale e cultura X X X X Cultura organizzativa X X Formazione X X Selezione X X X pagina 30
31 Date le informazioni che cosa è possibile che accada? Interazione delle informazioni e scelta degli indicatori Definire ed assegnare i ruoli e le responsabilità Definire le azioni e i risultati attesi Definire gli strumenti di controllo Definire le Key Actions e i Key Results per mappare i KPI AZIONI DESIDERATE RISULTATI ATTESI AZIONI & RISULTATI PROBABILI SCM pagina 31
32 Combinare i flussi di informazioni con i processi per organizzare e coordinare le decisioni e le attività delle risorse Sintesi dei dati e capacità decisionale. Dal dato all informazione senza scendere nel dettaglio dell azione da parte del management. Le grandezze economiche-finanziarie danno, in modo aggregato, i feedback sui miglioramenti delle azioni in termini di unità prodotte, tempi di risposta, % dei difetti, affidabilità delle consegne, tutti indicatori che danno beneficio solo se si traducono in migliori risultati finanziari Il management controlla il successo delle azioni in termini economicofinanziari e usa tali misure per indirizzare i comportamenti della struttura. Il mercato valuta le performance aziendali attraverso le misure economico-finanziarie. Le grandezze finanziarie forniscono misure sintetiche delle performance aziendali, esse sono la misura sintetica di una serie di indicatori obiettivo. pagina 32
33 Un sistema di controllo dei risultati si articola su tre elementi Centri di Responsabilità suddivisione delle responsabilità verso i risultati economicofinanziari dell impresa Processi Operativi Supply chain, Pianificazione strategica, Budgetting, etc. etc. Controllo dei processi e delle performance con misurazioni quantitative e non quantitative, finanziarie ed operative Strumenti indicatori, reporting, budget, contabilità industriale etc. etc. Mappatura degli indicatori di performance, analisi, applicabilità e stesura del reporting operativo e direzionale pagina 33
34 Centri di Responsabilità: Centri d investimento il management risponde dei ritorni degli investimenti ROI Centri di profitto il management è responsabile del profitto (ricavi-costi, transfer price, margine operativo) Centri di ricavo management commerciale - ROS Centri di costo management dei servizi (amministrazione, acquisti, produzione, ricerca e sviluppo) pagina 34
35 Voci CE Centro di ricavo (mkt&sales) Centro di costo (amm. manuf. R&D) Centro di profitto (BU) Centro di investimento Revenues X X X COGS X X X EBITDA X X EBIT X X X EBT X X Tax X X Net Profit X X pagina 35
Operations Management GIA-L03
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Corso di Gestione dell Informazione Aziendale prof. Paolo Aymon Operations Management Operations Management UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Corso di Gestione dell Informazione
DettagliIl Cambiamento e l Innovazione nella Professione: il Controllo Direzionale
Il Cambiamento e l Innovazione nella Professione: il Controllo Direzionale I sistemi di controllo direzionale: progettazione, strumenti, organizzazione, ruoli Prof. Cattaneo Cristiana Bergamo, 7 Ottobre
DettagliIndice. Prefazione alla seconda edizione Autori Ringraziamenti dell Editore In questo volume... XV XXI XXIII XXV
Indice Prefazione alla seconda edizione Autori Ringraziamenti dell Editore In questo volume... XV XXI XXIII XXV Introduzione Origini ed evoluzione del controllo direzionale nella letteratura italiana e
Dettagli1. LE CARATTERISTICHE DELLA LAVORAZIONE SU COMMESSA 2. LA STRATEGIA, LE RISORSE E IL VALORE DELL AZIENDA
SOMMARIO 1. LE CARATTERISTICHE DELLA LAVORAZIONE SU COMMESSA 1.1. Il concetto di lavorazione su commessa o per progetti... 3 1.2. Le differenze tra produzione su commessa e su previsione... 9 1.3. Le commesse
DettagliI sistemi di Pianificazione e Controllo. Emilio Botrugno
1 I sistemi di Pianificazione e Controllo 1 2 3 4 3 L azienda come generatrice di VALORE Fornitori Clienti INPUT ATTIVITÀ 1 ATTIVITÀ 2 ATTIVITÀ n OUTPUT RISORSE utilizzate: - materiali - persone - servizi
DettagliCORSO DI ECONOMIA E AMMINISTRAZIONE AZIENDALE ORGANIZZAZIONE E PERSONALE
CORSO DI ECONOMIA E AMMINISTRAZIONE AZIENDALE ORGANIZZAZIONE E PERSONALE 1 a) L organizzazione: concetti generali b) La struttura organizzativa c) I principali modelli di struttura organizzativa a) La
DettagliQUESTIONARIO 2: PIANIFICAZIONE DEL MIGLIORAMENTO
QUESTIONARIO 2: PIANIFICAZIONE DEL MIGLIORAMENTO Step 7 Elaborare un piano di miglioramento, basato sull autovalutazione report Attività 1 2 3 4 5 7.1. Raccogliere tutte le proposte relative alle azioni
DettagliLEAN CONCEPT MODELLO PER LE AZIENDE DEL SETTORE HEALTHCARE PER INNOVARE E COMPETERE
LEAN CONCEPT MODELLO PER LE AZIENDE DEL SETTORE HEALTHCARE PER INNOVARE E COMPETERE 1 LEAN STRATEGY SERVIZI OFFERTI Successo e competitività sono frutto di una vision aziendale ambiziosa che richiede la
DettagliControllo di Gestione
Controllo di Gestione Controllo di gestione (CdG) o Controllo dei risultati Il controllo di gestione si sostanzia nella misurazione delle performance interne e nella responsabilizzazione su parametri-obiettivo,
Dettagli25 anni di ricerca e formazione al servizio della salute dei cittadini
CERGAS Centro di Ricerche sulla Gestione dell Assistenza Sanitaria e Sociale 25 anni di ricerca e formazione al servizio della salute dei cittadini 22-23 aprile 2004 Milano Università Bocconi Lo stato
DettagliControllo di Gestione. la Gestione della tua Azienda sempre sotto Controllo!
Controllo di Gestione la Gestione della tua Azienda sempre sotto Controllo! Il controllo per decidere Ogni azienda ha bisogno di un sistema pratico di controllo di gestione e di supporto alle decisioni.
DettagliIl Cambiamento e l Innovazione nella Professione: il Controllo Direzionale
Il Cambiamento e l Innovazione nella Professione: il Controllo Direzionale I sistemi di controllo nelle aziende bergamasche: risultati di una ricerca empirica Prof. Cristiana CATTANEO Bergamo, 21 settembre
DettagliIL CONTROLLO DI GESTIONE CONTROLLARE GUIDARE LE AZIONI VERSO OBIETTIVI DEFINITI
IL CONTROLLO DI GESTIONE CONTROLLARE GUIDARE LE AZIONI VERSO OBIETTIVI DEFINITI PIANIFICAZIONE, PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO DI GESTIONE DECIDERE: DOVE SI VUOLE ANDARE (OBIETTIVI) CON QUALI MEZZI (RISORSE)
DettagliLezione 1. Il sistema di pianificazione e controllo
Lezione 1 Il sistema di pianificazione e controllo Partiamo dall esperienza comune Mission: Conseguire la laurea Pianificazione (obiettivi di lungo periodo) - Facoltà - Corso di laurea - Piano di studi
DettagliProgrammazione e Controllo
Programmazione e Controllo A.A. 2013-2014 Dott.ssa Alessandra Stefanoni 2 Pianificazione La PIANIFICAZIONE è il processo mediante il quale l azienda determina gli obiettivi di medio lungo termine, stabilisce
DettagliPARTE PRIMA Il contesto: i principali modelli organizzativi 1
Indice Autori Introduzione XV XVII PARTE PRIMA Il contesto: i principali modelli organizzativi 1 CAPITOLO 1 Generalità sulle organizzazioni e principali teorie organizzative 3 Introduzione 3 L evoluzione
DettagliFacoltà di Ingegneria. prof. Sergio Mascheretti
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Sistemi i di controllo di gestione prof. Sergio Mascheretti L ATTRIBUZIONE DI RESPONSABILITÀ ECONOMICHE SCG-L07 Pagina 0 di 16 A) OBIETTIVI DELLA LEZIONE B) BIBLIOGRAFIA
DettagliECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE LA FUNZIONE ORGANIZZATIVA PROF.SSA MIRELLA MIGLIACCIO
ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE LA FUNZIONE ORGANIZZATIVA PROF.SSA MIRELLA MIGLIACCIO Struttura della lezione - l organizzazione: una definizione -il processo di organizzazione: specializzazione e coordinamento
DettagliLa Misurazione dei Processi Amministrativi
AMMINISTRAZIONE & FINANZA Benchmarking Study La Misurazione dei Processi Amministrativi Business International Via Isonzo, 42 C 00198 Roma Tel. 06845411 Fax 0685301046 Indice Premessa 3 Introduzione 6
DettagliIntroduzione. L evoluzione delle organizzazioni dall inizio del secolo a oggi 3 Il dirigente nei vari tipi di organizzazione 12
00 Calamandrei romane 16-07-2002 16:26 Pagina V Indice Introduzione XI PARTE PRIMA Il contesto: l ambiente organizzativo, la legislazione, i modelli 1 organizzativi CAPITOLO 1 Generalità sulle organizzazioni,
DettagliCORSO DI ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE E MARKETING A. A
Prof.ssa Elena Cedrola elena.cedrola@unimc.it http://docenti.unimc.it/docenti/elena-cedrola Lezione 9 L orientamento strategico della gestione. I percorsi di sviluppo aziendale CORSO DI ECONOMIA E GESTIONE
DettagliLe fonti di economie. 1
Le fonti di economie paola.dubini@uni-bocconi.it 1 Contenuto le economie di apprendimento (o di esperienza) le economie di raggio d azione le economie di transazione il punto di pareggio la valutazione
DettagliBusiness Excellence. Modena Giovanni Tagliaferri 19 aprile 2016
Business Excellence Modena Giovanni Tagliaferri 19 aprile 2016 Lo scenario MIGLIORARE LE PERFORMANCE IN UN MERCATO SEMPRE PIU COMPETITIVO PRESENZA IN DIVERSI SEGMENTI DI MERCATO/ DIVERSE AREE GEOGRAFICHE
DettagliJOB DESCRIPTION FRONT E BACK OFFICE
NOME DELLA POSIZIONE SCOPO DELLA POSIZIONE Segretaria Amministrativa Assicurare la corretta Gestione Contabile e Finanziaria dello Studio, nonché assicurare il raggiungimento degli obiettivi di vendita
DettagliTQM. La Qualità Totale. Ambito Cliente. Esigenze esplicite. Quality. Assurance. Ambito Mercato. Esigenze implicite
La Qualità Totale Il TQM come sintesi di Quality Assurance e Quality Management, per la traduzione di requisiti ed esigenze (esplicite ed implicite) da Cliente, Mercato, ambito Aziendale e Sociale Ambito
DettagliINDICATORI ECONOMICI PREGI: CAPACITA DI SINTESI DIFFUSIONE DI UN APPROCCIO ECONOMICO AI PROBLEMI SI FONDANO SU METODI DI MISURAZIONE CONSOLIDATI
INDICATORI ECONOMICI PREGI: CAPACITA DI SINTESI DIFFUSIONE DI UN APPROCCIO ECONOMICO AI PROBLEMI SI FONDANO SU METODI DI MISURAZIONE CONSOLIDATI LIMITI: INCAPACITA DI COGLIERE ALCUNI ASPETTI (QUALITA,
DettagliUNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO. Corso di Sistemi di Controllo di Gestione. Introduzione al Corso per Ingegneri Gestionali SCG-L00-A
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Corso di prof. Lucio Cassia - dott.ssa Luisa Gamba ing. Paolo Malighetti 16 Settembre 2009 Introduzione al Corso per Ingegneri Gestionali SCG-L00-A Obiettivi della presente
DettagliCorso di Programmazione e Controllo LA BALANCED SCORECARD
Corso di Programmazione e Controllo LA BALANCED SCORECARD LE PROSPETTIVE DELLA BSC PROSPETTIVA ECONOMICO-FINANZIARIA DESTINATA A SINTETIZZARE LE DINAMICHE REDDITUALI E FINANZIARIE CLIENTI DESTINATA A EVIDENZIARE
DettagliLa balanced scorecard
La balanced scorecard Prof. Domenico Nicolò domenico.nicolo@unirc.it 1) TRADURRE LA VISION E LA STRATEGIA 2) COMUNICARE E COLLEGARE DEFINIRE GLI OBIETTIVI BALANCED SCORE-CARD 4) FEEDBACK E APPRENDIMENTO
DettagliISO 9001:2015 LA STRUTTURA DELLA NORMA
ISO 9001:2015 LA STRUTTURA DELLA NORMA ISO 9001:2015 LA STRUTTURA DELLA NORMA 1 Scopo e campo di applicazione 2 Riferimenti normativi 3 Termini e definizioni 4 Contesto dell organizzazione 5 Leadership
DettagliCONTABILITA DEI COSTI
CONTABILITA DEI COSTI IL SISTEMA DI PIANIFICAZIONE E CONTROLLO Pianificazione strategica Definizione degli obiettivi e delle linee guida aziendali Controllo direzionale Definizione e perseguimento delle
DettagliProgrammazione e controllo IL SISTEMA DI CONTROLLO DIREZIONALE: CENTRI DI RESPONSABILITA CENNI SUL TRANSFER PRICE
Programmazione e controllo IL SISTEMA DI CONTROLLO DIREZIONALE: CENTRI DI RESPONSABILITA CENNI SUL TRANSFER PRICE 1 CENTRI DI RESPONSABILITA 2 I CENTRI DI RESPONSABILITA DIFFUSIONE DELLE DECISIONI ALL
DettagliGESTORE DEL SISTEMA QUALITA AZIENDALE
GESTORE DEL SISTEMA QUALITA AZIENDALE DESCRIZIONE SINTETICA GESTORE DEL SISTEMA QUALITA AZIENDALE Il gestore del è in grado di sviluppare ed implementare un funzionale all attuazione degli obiettivi strategici
DettagliI fattori critici di successo nella valutazione delle performance aziendali. Nicola Castellano
I fattori critici di successo nella valutazione delle performance aziendali I Fattori Critici di Successo origine 1960 R. D. Daniel: variabili chiave di numero limitato e di origine ambientale...che servono
DettagliPrevenzione basata sulle evidenze
Prevenzione basata sulle evidenze epidemiologia qualità degli interventi e Servizi Veterinari Pubblici Fabio Ostanello Dipartimento di Sanità Pubblica Veterinaria e Patologia Animale Università di Bologna
DettagliMetriche di marketing di natura economicofinanziaria
Corso di Tecniche della Promozione A.A. 2016-2017 Metriche di marketing di natura economicofinanziaria Simona D Amico simona.damico@uniroma1.it 1 Indice Le metriche di marketing: una definizione La classificazione
DettagliL organizzazione della banca. Corso di Economia delle Aziende di Credito Prof. Umberto Filotto a.a. 2013/2014
L organizzazione della banca Corso di Economia delle Aziende di Credito Prof. Umberto Filotto a.a. 2013/2014 Premessa L organizzazione dell attività bancaria (attività di impresa svolta in un contesto
DettagliIl significato della valutazione individuale nelle Aziende Sanitarie. Marzia Cavazza Direttore Amministrativo AOU S. Orsola Malpighi - Bologna
Il significato della valutazione individuale nelle Aziende Sanitarie Marzia Cavazza Direttore Amministrativo AOU S. Orsola Malpighi - Bologna 1 Sistemi di Valutazione valutazione della performance delle
DettagliAlessandra Peverini Milano 19 ottobre 2015 LA NUOVA NORMA ISO 9001:2015 E I RISCHI GESTIONALI
Alessandra Peverini Milano 19 ottobre 2015 LA NUOVA NORMA ISO 9001:2015 E I RISCHI GESTIONALI Le principali novità 1. Le relazioni fra l Organizzazione ed il contesto interno ed esterno 2. Le aspettative
DettagliProf. Giuseppe Sancetta. La pianificazione del risanamento
Prof. Giuseppe Sancetta La pianificazione del risanamento Sommario Introduzione Macro fasi progetto di risanamento Stakeholders e crisi Le professionalità coinvolte nella soluzione delle crisi La ristrutturazione
DettagliIl Controllo di Gestione e la struttura organizzativa. Davide Vierzi
Il Controllo di Gestione e la struttura organizzativa Davide Vierzi L approccio al controllo di gestione Il controllo di gestione spesso non è sistematico Le cause sono molteplici: Può essere oneroso Non
Dettagligestione delle imprese Prof. Arturo Capasso
Economia e gestione delle imprese Prof. Arturo Capasso 1 Argomenti Il ciclo direzionale La funzione organizzativa Struttura organizzativa Scelte di organizzazione Progettazione dell organizzazione Modelli
DettagliCorso di Gestione dell Informazione Aziendale. Introduzione al corso GIA-L01
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Corso di Gestione dell Informazione Aziendale prof. Paolo Aymon Introduzione al corso UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Corso di Gestione dell Informazione Aziendale prof.
DettagliImplementazione e ottimizzazione dei processi e dell assetto organizzativo
Divisione Organizzazione Aziendale L insieme di uomini, mezzi e tecnologie, dev essere orchestrato in logiche di efficienza L ottimizzazione dei processi aziendali responsabilità, procedure di governo
DettagliInsegnamento 01ETE Politecnico di Torino Maurizio Da Bove
Economia aziendale e tecnica aziendale Insegnamento 01ETE Politecnico di Torino Maurizio Da Bove Contenuti Bilancio Stato patrimoniale e conto economico Analisi ed indicatori di prestazione Analisi flussi
DettagliRESIDENZA SANITARIA ASSISTENZIALE CURE INTERMEDIE
PROTOCOLLO: Sistema per la valutazione degli obiettivi, delle attività e dei risultati del programma annuale 1. Elenco emissioni/approvazioni/revisioni Data prima emissione Elaborata da Approvata dai Coordinatori
DettagliOrganizzazione aziendale Lezione 9 L organizzazione dell impresa Cap. 6. Ing. Marco Greco Tel
Organizzazione aziendale Lezione 9 L organizzazione dell impresa Cap. 6 Ing. m.greco@unicas.it Tel.0776.299.3641 Stanza 1S-28 La produzione La produzione è la fase dove, dato un input I, una funzione di
DettagliLa funzione manageriale ed il modello delle competenze
Corte dei conti Corso di formazione La funzione manageriale ed il modello delle competenze PREMESSA Il programma didattico, di seguito presentato, origina da un lavoro di condivisione dei contenuti cui
DettagliIntroduzione La natura e lo scopo dei sistemi contabili 1
Indice Prefazione Ringraziamenti dell Editore Guida alla lettura XIX XXI XXIII Introduzione La natura e lo scopo dei sistemi contabili 1 La necessità di informazioni 1 Le informazioni operative 3 Le informazioni
DettagliAREA PROFESSIONALE DI RIFERIMENTO 14. TECNICO AGRICOLO. Nomenclatura delle Unità Professionali (NUP/ISTAT):
AREA PROFESSIONALE DI RIFERIMENTO Denominazione della figura 14. TECNICO AGRICOLO Referenziazioni della figura Nomenclatura delle Unità Professionali (NUP/ISTAT): 6. Artigiani, operai specializzati e agricoltori.
DettagliProf. Federico Butera Professore Ordinario, Università di Milano Bicocca
Facoltà di Sociologia Cattedra di Sociologia dell Organizzazione Corso base di analisi e progettazione organizzativa Prof. Federico Butera Professore Ordinario, Università di Milano Bicocca Lezione 3 I
DettagliComunicazione economico-finanziaria
Pagina 1 di 6 Comunicazione economico-finanziaria Bilanci aziendali Il bilancio d esercizio - Il sistema informativo di bilancio - La normativa sul bilancio Le componenti del bilancio civilistico: Stato
DettagliIndice. Problemi presenti sul sito
18-12-2007 19:27 Pagina V Problemi presenti sul sito Prefazione XI XIII Introduzione Natura e scopo dei sistemi contabili 1 La necessità di informazioni 2 Le informazioni operative 3 Le informazioni di
DettagliUN SISTEMA DI PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO
INTRODURRE IN AZIENDA UN SISTEMA DI PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO Idee e metodologie per la direzione d impresa A COSA SERVE UN SISTEMA DI CONTROLLO DI GESTIONE? IL CONTROLLO DI GESTIONE si propone di svolgere
DettagliIl Controllo di Gestione fra Tradizione e Evoluzione. Alessandro GARUGLIERI Professionista qualificato APCO CMC
Il Controllo di Gestione fra Tradizione e Evoluzione Lucca, 25 febbraio 2016 Alessandro Garuglieri Alessandro GARUGLIERI Professionista qualificato APCO CMC a.garuglieri@garuglieri.it Perché il Controllo
DettagliIL PIANO DI MARKETING. Istruzioni per l uso
IL PIANO DI MARKETING Istruzioni per l uso Introduzione Impostazione del Piano di Marketing Utilizzo del Piano di Marketing Sommario del Piano di Marketing Introduzione Impostazione del Piano di Marketing
Dettagli1.1. I processi di crescita interna
1.1. I processi di crescita interna Iniziale Ampliamento dei volumi di produzione e degli sbocchi commerciali Incremento della varietà produttiva Diversificazione del business... Elementare Funzionale
Dettagli26. Le aree funzionali
26. Le aree funzionali Le funzioni aziendali sono composte da gruppi di operazioni omogenee attraverso le quali il sistema-azienda attua il proprio oggetto e persegue specifici obiettivi. Le aree funzionali
DettagliARGOMENTI. Il Sistema Impresa. La logica Competitiva. L Impresa. L imprenditore e le sue caratteristiche
L IDEA IMPRENDITORIALE ed il SISTEMA IMPRESA ARGOMENTI Il Sistema Impresa La logica Competitiva L Impresa L imprenditore e le sue caratteristiche Il Sistema Impresa L impresa è un sistema cioè un insieme
DettagliBANDO PUBBLICO APERTO PER L AMMISSIONE AI SERVIZI DELL INCUBATORE TECNOLOGICO DI FIRENZE E DELL INCUBATORE UNIVERSITARIO FIORENTINO
BANDO PUBBLICO APERTO PER L AMMISSIONE AI SERVIZI DELL INCUBATORE TECNOLOGICO DI FIRENZE E DELL INCUBATORE UNIVERSITARIO FIORENTINO MODELLO DI BUSINESS PLAN 1 Analisi tecnica del Prodotto/Servizio e Identificazione
DettagliSistemi di valutazione delle performance. Nicola Castellano Università di Macerata
Sistemi di valutazione delle performance Università di Macerata ncaste@unimc.it La misurazione delle performance Strategic Control I processi di definizione degli obiettivi di fondo dell organizzazione
DettagliCorso di Economia e Gestione delle Imprese. Corso di Economia e Gestione delle Imprese
Corso di Economia e Gestione delle Imprese I principi della gestione delle imprese I principi della gestione delle imprese La gestione dell impresa riguarda la scelta di che cosa essa deve fare (tipicamente:
DettagliUniversità degli Studi di Bergamo. Corsi di Rivalidazione dei Certificati di Formazione Manageriale I.Re.F. Scuola di Direzione in Sanità
Università degli Studi di Bergamo Corsi di Rivalidazione dei Certificati di Formazione Manageriale I.Re.F. Scuola di Direzione in Sanità Management e leadership delle strutture sanitarie: nuovi scenari
DettagliL organizzazione delle imprese. Il piano di marketing
Materia: ECONOMIA AZIENDALE Classe: V Sezione: C Indirizzo di studi: AMMINISTRAZIONE FINANZA E MARKETING Docente: PEZZELLA PIO PROGRAMMA SVOLTO Lineamenti della moderna impresa industriale Che cosa s intende
DettagliEconomia e gestione delle imprese
Economia e gestione delle imprese Prof. Arturo Capasso 1 Argomenti Il ciclo direzionale La funzione organizzativa Struttura organizzativa Scelte di organizzazione Progettazione dell organizzazione Modelli
DettagliOrganizzazione aziendale Lezione 18 Ingegneria dei processi. Ing. Marco Greco Tel
Organizzazione aziendale Lezione 18 Ingegneria dei processi Ing. Marco Greco m.greco@unicas.it Tel.0776.299.3641 UMC Congratulazioni ad Andrea Amicizia, Gianmarco Pantano e Simone Corsi (SAG) per la vittoria
DettagliUNIVERSITA CARLO CATTANEO
a.a. 2007/2008 3 Capitolo SVILUPPO DEL PRODOTTO PANIFICAZIONE DEI PRODOTTI Docente A.Federico Giua QUALI SONO LE PRINCIPALI FUNZIONI AZIENDALI COINVOLTE NELLO SVILUPPO PRODOTTI? LE PRINCIPALI FUNZIONI
DettagliCorso di REVISIONE AZIENDALE
Corso di REVISIONE AZIENDALE a.a. 2004-1 Corso di REVISIONE AZIENDALE - Modulo VI - Prof. Fabio Fortuna ffortuna@unich.it Anno accademico 2004- Corso di REVISIONE AZIENDALE a.a. 2004-2 La revisione gestionale
DettagliFONDIMPRESA - P.I.S.T.E. CATALOGO DEI CORSI DI FORMAZIONE GRATUITA. Area tematica: SVILUPPO DELLE RISORSE UMANE * INDICE DEI CORSI
FONDIMPRESA - P.I.S.T.E. CATALOGO DEI CORSI DI FORMAZIONE GRATUITA Area tematica: SVILUPPO DELLE RISORSE UMANE * INDICE DEI CORSI Corso base in human resources management (Istud) 2 Dal management alla
DettagliDall organizzazione alle competenze Il caso PoliMi
Scuola di Management per le Università, gli Enti di ricerca e le Istituzioni Scolastiche Dall organizzazione alle competenze Il caso PoliMi Dott. Antonio Marcato Area Risorse Umane e Organizzazione Il
DettagliDalle funzioni ai processi. Analisi dei processi e revisione gestionale (I modulo) I lezione Anno accademico
Dalle funzioni ai processi Analisi dei processi e revisione gestionale (I modulo) I lezione Anno accademico 2008-2009 L Azienda: approccio per funzioni Struttura funzionale classica con unità di staff
DettagliL ORGANIZZAZIONE PER PROCESSI COME SUPPORTO PER LA GESTIONE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. Relatore: GABRIELE DE SIMONE
L ORGANIZZAZIONE PER PROCESSI COME SUPPORTO PER LA GESTIONE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Relatore: GABRIELE DE SIMONE la Federazione degli 11 Maggiori Organismi di certificazione dei Sistemi di Gestione
DettagliMASTER universitario di II livello in FUNZIONI DIRETTIVE e GESTIONE dei SERVIZI SANITARI. Programma generale
all.1 MASTER universitario di II livello in FUNZIONI DIRETTIVE e GESTIONE dei SERVIZI SANITARI Programma generale Il Master Universitario di II livello in Funzioni Direttive e Gestione dei Servizi Sanitari
DettagliProcesso di controllo. enti pubblici. negli SPINELLI & ASSOCIATI. Bologna, 21 Maggio 2008
Processo di controllo negli enti pubblici Bologna, 21 Maggio 2008 RESPONSABILITA Il punto di partenza RESPONSABILITA POLITICA GESTIONALE LEGGE 142/90 IMPRESA ENTE LOCALE Responsabilità politica Responsabilità
DettagliUniversità degli Studi della Tuscia Viterbo -!!Corso di Economia aziendale!!!!!a.a !
Agenda Inquadramento dell analisi negli strumenti di controllo direzionale Per partire (nozioni, classificazione dei costi per le decisioni, ) Finalità conoscitive e nozioni Modalità di classificazione
DettagliAccount manager. Percorso. Percorsi. Industrial Management School. Interpretare in modo nuovo la relazione con il cliente
Industrial Management School Account manager Interpretare in modo nuovo la relazione con il cliente Percorsi area Marketing & Sales nei mercati industriali Account manager Una volta si diceva: impara l
DettagliTiziana Frittelli. Gestione per processi nelle Aziende da reingegnerizzare
Tiziana Frittelli Gestione per processi nelle Aziende da reingegnerizzare Criticita interne Grave deficit Organizzazione tradizionale per reparti specialistici Scarsa cultura di processo Forte urgenza
DettagliI contenuti e i vantaggi della certificazione ISO 50001 in relazione agli obblighi del Dlgs 102/2014
Per una migliore qualità della vita I contenuti e i vantaggi della certificazione ISO 50001 in relazione agli obblighi del Dlgs 102/2014 Alessandro Ficarazzo Certiquality 12 febbraio 2015 QUALITY ENVIRONMENT
DettagliLe condizioni di efficienza e di efficacia nella combinazione dei fattori di produzione. Corso di Economia Aziendale Prof.
Le condizioni di efficienza e di efficacia nella combinazione dei fattori di produzione Corso di Economia Aziendale Prof. Giuseppe D Onza Misurazioni e strumenti per il controllo dei processi di produzione
DettagliIl sistema di valutazione
Il sistema di valutazione Si propone di: Esaminare il lavoro svolto e valutarlo Favorire la crescita professionale migliorando le prestazioni Pianificare il lavoro da svolgere coinvolgendo i dipendenti
DettagliIL PRICING DI PRODOTTO. Dott. Claudio Orsini Studio Cauli, Marmocchi, Orsini & Associati Bologna
IL PRICING DI PRODOTTO Dott. Claudio Orsini Studio Cauli, Marmocchi, Orsini & Associati Bologna LA DEFINIZIONE DEI PREZZI DI VENDITA La definizione dei prezzi di vendita costituisce una delle operazioni
DettagliCatalogo. Humanform Corsi catalogo Area Comportamentale Area Finance
Catalogo Corsi catalogo Area Comportamentale 2010 Humanform 2016 Area Finance PROFILO AZIENDALE Humanform, società di formazione soggetta all attività di direzione e coordinamento di Humangest S.p.A.,
DettagliLe parti dell organizzazione
Le parti dell organizzazione 1 1. Nucleo strategico 2. Linea intermedia 3. Nucleo operativo 4. Tecnostruttura 5. Staff 4 2 5 3 (H. Mintzberg) 1 STRUTTURE: LE TIPOLOGIE BASE STRUTTURA FUNZIONALE Strutture:
DettagliREPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA
REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA SETTORE ECONOMICO PROFESSIONALE 1 Area Comune Processo Marketing, sviluppo commerciale e pubbliche relazioni Sequenza di processo Marketing
DettagliIl cambiamento nelle organizzazioni
Il cambiamento nelle organizzazioni A.A. 2015-2016 Prof. Lucio Fumagalli lucio.fumagalli@baicr.it Obiettivo e contenuti L analisi del cambiamento organizzativo attraverso: La definizione di cambiamento
DettagliScheda Dirigente VALUTAZIONE PERFORMANCE INDIVIDUALE ANNO
Scheda Dirigente VALUTAZIONE PERFORMANCE INDIVIDUALE ANNO Cognome e Nome Area Profilo professionale Periodo spettanza* Percentuale *in caso di assunzione/cessazione in corso d'anno specificare SCHEDA_DIR
DettagliAnalisi, revisione e implementazione di un modello organizzativo in Qualità nello Studio Legale
Analisi, revisione e implementazione di un modello organizzativo in Qualità nello Studio Legale Alessandra Damiani Managing Partner di Barbieri & Associati Commercialisti Consulente per l Organizzazione
DettagliIl Reporting Il Reporting
Il Reporting Dott. Francesco Orefice Il Reporting Caratteristiche generali Il Reporting tradizionale e l analisi delle varianze Il Reporting direzionale 2 1 Il Reporting E talvolta definito come fase ultima
DettagliScheda di valutazione annuale Area Dirigenza Dirigenti responsabili di struttura
Scheda di valutazione annuale dei Dirigenti responsabili di struttura Scheda di valutazione annuale Area Dirigenza Dirigenti responsabili di struttura Macrostruttura : Unità operativa complessa : Periodo
DettagliIL BILANCIO D ESERCIZIO
IL BILANCIO D ESERCIZIO funzione,analisi equilibri e attestazioni 1 L AZIENDA COME SISTEMA DI RISCHI LA GESTIONE AZIENDALE: - si svolge in un contesto di incessante cambiamento in presenza di RISCHI (esterni
DettagliLa settimana kaizen 1
La settimana kaizen 1 KAIZEN Kaizen ( 改善 ) è la composizione di due termini giapponesi, KAI (cambiamento, miglioramento) e ZEN (buono, migliore), e significa cambiare in meglio, miglioramento continuo.
DettagliSyllabus Start rev. 1.03
Syllabus Start rev. 1.03 Modulo 1 Concetti di base della qualità e della soddisfazione del cliente Il seguente Syllabus è relativo al Modulo 1 di EQDL Start, Concetti di base della qualità e della soddisfazione
DettagliLa domanda di consulenza manageriale da parte delle pmi italiane Stato dell arte e prospettive. Roma, 9 Giugno 2016
La domanda di consulenza manageriale da parte delle pmi italiane Stato dell arte e prospettive Roma, 9 Giugno 2016 Abbiamo intervistato un campione di 408 titolari e manager di imprese italiane con fatturato
DettagliDigitalizzazione = benefici: come e quando misurarli? Raffaello Balocco Membro Comitato Scientifico Osservatori Digital Innovation 15 Giugno 2016
Digitalizzazione = benefici: come e quando misurarli? Raffaello Balocco Membro Comitato Scientifico Osservatori Digital Innovation 15 Giugno 2016 Un inquadramento teorico: i sistemi di MBO e PM (cenni)
DettagliCommento al tema di Economia aziendale 2007
Commento al tema di Economia aziendale 2007 Il tema proposto per la prova di Economia aziendale negli Istituti Tecnici Commerciali è incentrato sul sistema di reporting ed è articolato in una prima parte
DettagliCorsi di Rivalidazione dei Certificati di Formazione Manageriale Eupolis Lombardia Scuola di Direzione in Sanità
Corsi di Rivalidazione dei Certificati di Formazione Manageriale Eupolis Lombardia Scuola di Direzione in Sanità Management e leadership delle strutture sanitarie: nuovi scenari organizzativi PROGRAMMA
DettagliPROGETTO KM & BUSINESS PROCESS MANAGEMENT. Possibili sviluppi. Milano, 2012
PROGETTO KM & BUSINESS PROCESS MANAGEMENT Possibili sviluppi Milano, 2012 NIKE consulting: le referenze Team dedicati allo studio e sviluppo di sistemi di BPM & Knowledge Management Certificazione interna
DettagliApproccio alla gestione del rischio
Patrocinio Il futuro dei sistemi di gestione, la nuova ISO 9001 per una qualità sostenibile Approccio pratico alla gestione del rischio Castel San Pietro Terme, 20 ottobre 2016 1 Agenda 1 ISO 9001:2015
DettagliREPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA
REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA SETTORE ECONOMICO PROFESSIONALE 1 Area Comune Processo Gestione del processo produttivo, qualità, funzioni tecniche e logistica interna
DettagliCorso di Organizzazione Aziendale
Corso di Organizzazione Aziendale Alberto Francesconi a.a. 2010-2011 1 UN MODELLO DI PROGETTAZIONE DELL ASSETTO ORGANIZZATIVO D IMPRESA Ambiente Cultura Obiettivi e strategia Macro Struttura 1. Formalizzazione
Dettagli