RIABILITAZIONE. La riabilitazione è un processo di soluzione di problemi e di educazione

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1 RIABILITAZIONE La riabilitazione è un processo di soluzione di problemi e di educazione nel corso del quale si porta la persona a raggiungere il migliore livello di vita possibile sul piano fisico, funzionale, relazionale ed emozionale con la minore restrizione possibile delle sue scelte operative

2 ATTIVITA SANITARIE DI RIABILITAZIONE Le attività sanitarie di riabilitazione sono gli interventi valutativi, diagnostici, terapeutici finalizzati a portare un soggetto affetto da menomazioni a contenere o minimizzare la sua disabilità, ed il soggetto disabile a muoversi, spostarsi, comunicare, vestirsi, alimentarsi e relazionarsi efficacemente nel proprio ambiente familiare, lavorativo, sociale

3 ATTIVITA SANITARIE DI RIABILITAZIONE Le attività sanitarie di riabilitazione richiedono obbligatoriamente la presa in carico clinica globale della persona mediante la predisposizione di un progetto riabilitativo individuale e la sua realizzazione mediante uno o più programmi.

4 ATTIVITA DI RIABILITAZIONE SOCIALE Le attività di riabilitazione sociale sono le azioni e gli interventi finalizzati a garantire al disabile la massima partecipazione possibile alla vita sociale con la minore restrizione possibile delle sue scelte operative indipendentemente dalla gravità delle menomazioni e delle disabilità al fine di contenere la condizione di handicap

5 INTERVENTO RIABILITATIVO: FASI L intervento riabilitativo ha inizio al momento stesso in cui il danno si instaura: il primo stadio in senso cronologico ha luogo in fase acuta di malattia Il secondo stadio prende avvio in funzione delle disabilità che residuano non appena superata la fase acuta di malattia Il terzo stadio richiede trattamenti sanitari meno sistematici, finalizzati al mantenimento delle delle autonomie funzionali conseguite dal soggetto e alla prevenzione delle possibili involuzioni

6 FASI DELL INTERVENTO RIABILITATIVO Fase della prevenzione del danno secondario Fase della riabilitazione intensiva Fase di completamento dei processi di recupero e del progetto di riabilitazione (riabilitazione estensiva ) Fase di mantenimento e/o di prevenzione della progressione della disabilità

7 FASE DELLA PREVENZIONE DEL DANNO SECONDARIO Fase riabilitativa della fase acuta di malattia, la cui finalità è la prevenzione delle complicanze dell ipomotilità Si avvale della chinesiterapia passiva e delle posture corrette a letto

8 FASE DELLA RIABILITAZIONE INTENSIVA- LIVELLI ORGANIZZATIVI Ricovero ospedaliero a ciclo continuativo e/o diurno ( RIO cod 56, UGCA cod 75,con relativi DH) Residenziale, a ciclo continuativo e/o diurno ( presidi di riabilitazione intensiva extraospedaliera)

9 RIABILITAZIONE INTENSIVA: CRITERI DI CONGRUITA DEL RICOVERO Presenza di disabilità importante Potenziale instabilità clinica, con necessità di sorveglianza sanitaria continuativa Necessità di trattamento medico, fisio-logoterapico ed infermieristico intensivo Modificabilità del quadro funzionale

10 RIABILITAZIONE ESTENSIVA E caratterizzata da un alto supporto assistenziale e da un moderato impegno terapeutico, rivolto al trattamento di: Disabilità importanti con possibili esiti permanenti che richiedano una presa in carico nel lungo termine Disabilità transitorie e/o minimali che richiedano un breve programma terapeutico

11 RIABILITAZIONE ESTENSIVA Si effettua in: Strutture ospedaliere di lungodegenza Presidi di Medicina Fisica e Riabilitativa extraospedalieri Residenze Sanitarie Assistenziali Centri Socio Riabilitativi Presidi ambulatoriali territoriali ed ospedalieri

12 IL PROGETTO RIABILITATIVO IL PROGETTO RIABILITATIVO I Fase peculiare del processo assistenziale della riabilitazione È l insieme delle proposizioni elaborate dall équipe riabilitativa, coordinata dal medico responsabile

13 IL PROGETTO RIABILITATIVO II Prevenzione dell eventuale aggravamento e/o recidiva di malattia Tiene conto in maniera globale dei bisogni, delle preferenze del paziente, delle sue menomazioni, disabilità e soprattutto delle abilità residue e recuperabili, oltre che dei fattori ambientali, contestuali e personali Definisce gli obiettivi a breve, medio e lungo termine, i tempi previsti, le azioni e le condizioni necessarie per il raggiungimento degli obiettivi

14 IL PROGETTO RIABILITATIVO III All interno del progetto i programmi riabilitativi definiscono: le aree di intervento gli interventi specifici durante il periodo di presa in carico gli obiettivi a breve termine i tempi per il raggiungimento degli stessi i componenti dell équipe

15 L EQUIPE NEURORIABILITATIVA Medico Fisioterapista Logopedista Infermiere Psicologo

16 IL PROGETTO RIABILITATIVO DI STRUTTURA La disponibilità e l organizzazione degli spazi, del lavoro e delle modalità operative di tutta la struttura sono tese a garantire una idonea funzione di supporto, finalizzata alla protezione ed alla stimolazione delle capacità funzionali e relazionali degli assistiti (progetto riabilitativo di struttura)

17 ICTUS: SINDROMI NEUROLOGICHE Emiplegia-afasia Emiplegia-neglet Emiplegia-aprassia Emiplegia-disartria/disfagia Emiplegia-neuroalgodistrofie Emisindrome sensitiva Sindrome cerebellare

18 VALUTAZIONI DA PARTE DELL EQUIPE I Esame clinico-funzionale Controllo dei fattori di rischio cerebrovascolare Colloquio con il paziente e/o i familiari Scheda infermieristica per il nursing delle funzioni viscerali Scale di valutazione ( MMS, Fulg-Meyer, Barthel Index)

19 VALUTAZIONI DA PARTE DELL EQUIPE II Funzioni corticali superiori test neuropsicologici specifici- test psicofisiologici Funzioni somatiche tono: soglia del riflesso da stiramento forza: valutazione isocinetica movimento: test chinesiologici funzionalità muscolare: test da sforzo/fatica Funzioni viscerali-vegetative test di funzionalità neurovegetativa valutazione funzione respiratoria

20 COLLOQUIO CON IL PAZIENTE E/O FAMILIARI Provenienza Grado di autonomia precedente l evento Composizione del nucleo familiare e tipo di relazioni familiari Famiglia di origine Abitazione anamnesi sociale Titolo di studio Professione Relazioni sociali dopo l evento Situazione economica Bisogni soggettivi Aspettative e preferenze Comportamento e quadro psico-emotivo

21 SCHEDA INFERMIERISTICA Respirazione Alimentazione Minzione Evacuazione Motilità Sensibilità Cute

22 PROGRAMMI RIABILITATIVI DELL EMIPLEGICO- AREE DI INTERVENTO I Disturbo di coscienza Afasia Discalculia Disartria Aprassia Agnosia Eminegligenza Deficit attentivi Deficit mnestici Disturbi comportamentali

23 PROGRAMMI RIABILITATIVI DELL EMIPLEGICO- AREE DI INTERVENTO II Disturbi ventilatori Disfagia Deficit sensitivi Dolore Deficit di forza Trofismo-tono-spasticità Reaching-grasping Tronco postura seduta Equilibrio-stazione eretta Deambulazione Organizzazione sinergica

24 AREA DI INTERVENTO: eminegligenza Esercizi di facilitazione/inibizione percettiva Esercizi di esplorazione spaziale Esercizi di stimolazione percettiva unilaterale Neuromodulazione del sistema labirintico Stimolazione meccanica/elettrica miocervicale

25 AREA DI INTERVENTO: deficit mnestici Esercizi di memoria sublessicale Esercizi di memoria lessicale Mnemotecniche Metodi compensatori Metodi di organizzazione cognitiva Esercizi di memorizzazione implicita Esercizi di rievocazione Metodi ecologici Tecniche di metamemoria Orientamento nella realtà Protesi mnestiche

26 AREA DI INTERVENTO: deambulazione Esercizi di oscillazione, posizione del corpo Spostamento del peso con e senza feedback Attività selezionate che richiedano spostamento automatico del peso Esercizi di impostazione del passo: Tapis roulant Con allevio del peso Monitorato con sistemi di analisi del movimento Stimolazione elettrica funzionale per il piede cadente Selezione di ortesi-ausili

27 RIFERIMENTI Linee guida Ministero della Sanità 1998 Piano Sanitario Regionale Manuale di accreditamento delle strutture pubbliche ed equiparate della regione Toscana Agenzia Sanitaria Regionale Manuale di Qualità- U.O. Neuroriabilitazione Az Osp Pi

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