INTRODUZIONE. Marshall McLuhan è stato esaltato come l iniziatore di una. nuova era nella ricerca sulla comunicazione, poi osannato
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- Evaristo Gaetano Righi
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1 INTRODUZIONE Marshall McLuhan è stato esaltato come l iniziatore di una nuova era nella ricerca sulla comunicazione, poi osannato come precursore delle moderne analisi sui new media, a volte giudicato troppo conservatore, altre volte criticato per il suo velleitarismo rivoluzionario. Così, in bilico tra l amore e l odio degli studiosi, si è dipanata la fortuna di Marshall McLuhan, il più discusso e poliedrico studioso di comunicazione e di media degli anni Sessanta 1. Il periodo compreso tra la fine degli anni Cinquanta e l inizio degli anni Sessanta, ha rappresentato effettivamente un decennio fondamentale per la teoria delle comunicazioni. Ma è stato McLuhan ad attirare l attenzione degli studiosi sui media, trovando, senza volerlo, una tecnica di analisi dei 1 Cfr. M. SORICE, Le comunicazioni di massa, Storia, teorie, tecniche, Ed. Riuniti, Roma 2000, p
2 media che ha avuto un enorme risonanza. La pubblicazione de La Galassia Gutenberg 2 nel 1962 e de Gli strumenti del comunicare 3 nel 1964, sue opere fondamentali, colse di sorpresa i lettori di tutto il mondo. In un sol colpo McLuhan mise in allerta la comunità accademica e catturò l attenzione dei media : non era mai accaduto che un simile enigmatico profeta destasse la curiosità della gente in modo tanto efficace. Oggi le sue frasi e i suoi aforismi sono diventati termini abituali nel vocabolario contemporaneo. Il suo pensiero e la sua riflessione coprono l intera parabola dell evoluzione dell uomo, dandoci ancora oggi preziosi spunti per riflettere sul futuro 4. E nel contesto urbano ed intellettuale di Toronto che è maturato il pensiero di McLuhan : qui egli fonda presso l Università di Toronto, il Centro per la cultura e per la 2 Cfr. M. MCLUHAN, La Galassia Gutenberg. Nascita dell uomo tipografico, Armando, Roma 1976, p Cfr. M. MCLUHAN, Gli strumenti del comunicare, Il Saggiatore, Milano 1967, p.9. 4 Cfr. M. MCLUHAN, Le radici del cambiamento. Platone, Shakespeare e la tv, Armando, Roma 1998, pp
3 tecnologia, di cui lui stesso era acting director 5. Questo Centro è diventato famoso grazie agli studi di McLuhan e dei suoi collaboratori : il loro lavoro non si limitava ad applicarsi ad un unico campo, ma spaziava sull intera cultura contemporanea. McLuhan aveva cominciato a lavorare sulla letteratura ; studiò le tecniche dei poeti, degli scrittori e degli artisti e le applicò all analisi della cultura contemporanea. Fra la letteratura e i media egli stabiliva un rapporto completo perché la letteratura è un medium, un mezzo di comunicazione, ha a che fare con la scrittura, con la stampa e con la lingua. McLuhan, inoltre, ha in un certo senso prodotto un nuovo modo di fare la storia, di rileggere la storia dell uomo : egli usava la storia, allo stesso modo che la poesia, come un mezzo per esplorare la reazione dell uomo ai media e alle tecnologia nelle varie epoche. 5 Cfr.M. MCLUHAN,Gli strumenti del comunicare, cit., p. 19. Cfr. anche G. GAMALERI, Il villaggio elettronico di McLuhan, Capone, Lecce 1985, p
4 Una delle sue grandi scoperte fu che ogni tecnologia è strettamente collegata alla gente, agli uomini, che ogni tecnologia è un estensione di noi stessi 6. McLuhan dice: Come estensione dell uomo, ogni tecnologia, estende o intensifica alcuni organi o facoltà dell utente 7. Quindi McLuhan viveva il rapporto con la realtà attorno a sé come un occasione per capire i nessi, i collegamenti tra le cose e l ambiente circostante e continuò ad approfondire i suoi studi fino alla morte, avvenuta nel dicembre del Una delle componenti fondamentali del pensiero di McLuhan era il senso di interrelazione tra passato, presente e futuro 8 ; partendo, inoltre, dal presupposto che ogni grande periodo storico, ha esaltato un modo di comunicare preferendolo ad altri, McLuhan collegava le culture orali tribali primitive alla cultura elettronica attuale, essa pure 6 M. MCLUHAN, Gli strumenti del comunicare, cit., p. 20. Cfr. anche D. DE KERCKHOVE, La pelle della cultura. Un indagine sulla nuova realtà elettronica., Ed. Associati, Ancona - Milano 2000, p M. MCLUHAN, L uomo e il suo messaggio. Le leggi dei media, la violenza, l ecologia, la religione, SugarCo, Milano 1989, p Ibidem 4
5 prevalentemente orale ; nel mezzo collocava il periodo del dominio della stampa ( Gutenberg ), dominato dalla vista 9. Dall orecchio all occhio, e poi ancora dall occhio all orecchio, ( e proprio così si intitola una delle sue opere importanti ) E questa la strada che stiamo percorrendo, dice McLuhan. L ultima frontiera è rappresentata da quelle tecnologie che ci consentono l accesso diretto a banche dati, oppure il dialogo a distanza tra persone 10. Quello di McLuhan, dunque, è stato un tentativo discusso, ma geniale, di trovare un collegamento tra passato, presente, e futuro attraverso una chiave che pochi studiosi avevano preso in considerazione : la chiave dei media, dei modi di comunicare. Un tentativo realizzato con mille paradossi, ma con un linguaggio davvero innovativo e ricchissimo di slogans. 9 Cfr. M. MCLUHAN, Gli strumenti del comunicare,cit., p. 21. Cfr. anche W. ONG,Oralità e scrittura. La tecnologia della parola, Il Mulino, Bologna 1986, pp M. MCLUHAN, Dall occhio all orecchio, Armando, Roma 1982, p
6 McLuhan sostiene che tutti i media, in sé e per sé, e a prescindere dal messaggio che comunicano, esercitano un influenza sorprendente sull uomo e sulla società 11. L uomo preistorico o tribale esisteva in un armonioso equilibrio dei sensi e percepiva il mondo in modo equo attraverso l udito, il tatto, l olfatto, il gusto e la vista. Ma le innovazioni tecnologiche sono delle estensioni delle abilità e dei sensi dell uomo che alterano questo equilibrio sensoriale, un alterazione, che a sua volta, rimodella la società che ha creato la tecnologia. Secondo McLuhan, ci sono state tre innovazioni tecnologiche fondamentali : l invenzione dell alfabeto fonetico, che ha fatto proiettare l uomo tribale al di fuori del suo equilibrio sensoriale e ha dato alla vista il predominio sugli altri sensi ; l introduzione dei caratteri mobili nel XVI secolo, che ha accelerato il precedente processo ; e l invenzione del telegrafo nel 1844, che ha segnato una rivoluzione elettronica che 11 Cfr. M. MCLUHAN, Percezioni.Per un dizionario mediologico, Armando, Roma 1998,p
7 avrebbe finito con il ritribalizzare l uomo ripristinando il suo equilibrio sensoriale. McLuhan si è assunto il compito di spiegare le ripercussioni di questa rivoluzione elettronica. L alfabetismo ha spinto l uomo fuori dalla tribù, gli ha dato l occhio al posto dell orecchio e ha sostituito il suo sentimento di appartenenza collettiva totale e in profondità con i valori lineari e visivi e con una coscienza frammentaria ed individualistica. Di qui una possibile nota di ottimismo : se la civiltà elettronica esalterà di nuovo l orecchio, il senso della vicinanza, vi è qualche speranza che le divisioni del mondo possano attenuarsi 12. Per McLuhan, tutti i media, dall alfabeto fonetico al computer, sono estensioni dell uomo che operano in lui profondi cambiamenti, trasformando il suo ambiente. Tali estensioni sono un amplificazione di un organo, di un senso o di una 12 M. MCLUHAN, Dall occhio all orecchio, cit., pp
8 funzione. 13 Ogni qual volta si verifica questo, sembra che il sistema nervoso centrale, per autodifesa, intorpidisca la zona interessata, isolandola dalla consapevolezza di ciò che ad essa sta accadendo. Si tratta di un processo simile a quello che avviene nel corpo in condizioni di shock o di forte stress ; McLuhan chiama questa forma particolare di auto-ipnosi la narcosi di Narciso, una sindrome a seguito della quale l uomo è inconsapevole degli effetti psichici e sociali della sua nuova tecnologia. Questo problema è di un importanza cruciale oggi perché l uomo deve, come strategia di sopravvivenza, essere consapevole di ciò che gli accade. Ma nonostante i nostri meccanismi di fuga e di autodifesa, la totale consapevolezza generata dai media elettronici, ci rende capaci di cercare una coscienza dell inconscio, un riconoscimento che la tecnologia è l estensione dei nostri corpi. Fino alla nostra epoca, secondo McLuhan, il primo ad avere questa consapevolezza è sempre stato l artista, che era in 13 Cfr. M. MCLUHAN, Percezioni. Per un dizionario mediologico, cit., p
9 grado di leggere il linguaggio del mondo esteriore e di metterlo in relazione con il mondo interiore. Ma la capacità di percepire le estensioni dell uomo dovute all azione dei media ora non è più soltanto prerogativa dell artista 14, ma anche della gente comune, che sta cominciando a comprendere la natura della sua nuova tecnologia, anche se non del tutto. Questo perché la maggior parte delle persone è ancora attaccata a ciò che McLuhan chiama la visione del mondo tramite lo specchietto retrovisore. Con ciò egli intende dire che, a causa dell invisibilità di ogni ambiente durante il periodo del suo rinnovamento, l uomo è consapevole unicamente dell ambiente che lo ha preceduto. In altre parole, un ambiente diviene totalmente visibile soltanto quando è stato sostituito da un altro nuovo ; così siamo sempre un passo indietro nella nostra visione del mondo. In passato, gli effetti dei media erano percepiti in modo più graduale permettendo all individuo e alla società di 14 Cfr. Ibidem. 9
10 ammortizzarne l' impatto in una certa misura. Oggi, nell era elettronica della comunicazione istantanea, McLuhan crede che la nostra sopravvivenza, o almeno il nostro benessere, dipendano dalla comprensione della natura del nostro nuovo ambiente perché i media elettrici costituiscono una trasformazione totale e quasi istantanea della cultura, dei valori e dei comportamenti. Questo cambiamento radicale genera grande sofferenza e perdita di identità, cui si può rimediare soltanto attraverso una presa di coscienza della sua dinamica. Se comprendiamo le trasformazioni rivoluzionarie causate dai nuovi media, potremo prevederle, e controllarle ; ma se continuiamo nel nostro stato di catalessi subliminale, ne diventeremo schiavi 15. Così, McLuhan cerca di spiegare l impatto che le tecnologie e i media hanno avuto su di noi, dall inizio della storia fino ad oggi ; egli ribadisce ancora che una volta che una nuova tecnologia penetra in una società, qualunque essa sia, satura 15 Cfr. Ibidem. 10
11 ogni sua istituzione. Così la nuova tecnologia è un agente rivoluzionario. Lo vediamo oggi con i media elettrici e lo abbiamo visto parecchie migliaia di anni fa con l invenzione dell alfabeto fonetico, che ebbe enormi ripercussioni sull uomo 16. L esplorazione di McLuhan arriva, infine, ad un giudizio profondamente morale, ma non moralistico. McLuhan non è stato soltanto uno studioso, un intellettuale, ma anche un uomo di grande dirittura e di moralità che permea tutta la sua opera. Non a caso ricorrono profonde affinità tra McLuhan ed un pensatore cristiano, Pierre Teilhard de Chardin, che egli frequentemente cita nei suoi scritti. Ciò che li accomuna è una visione cosmologica, cioè di un universo in cui l uomo, progressivamente, conquista nuove dimensioni. Il villaggio globale di McLuhan non è lontano dal concetto di noosfera 17 di Teilhard, quando afferma che il 16 Cfr. Ibidem 17 P. Teilhard de Chardin quando parla di noosfera, intende un cervello tecnologico mondiale. 11
12 lavoro della redenzione dell uomo parte dalla conquista della sfera materiale della Terra, della sua crosta, per spingersi sempre più all esterno, per cerchi concentrici, verso il cielo, verso un orizzonte immateriale, la noosfera, cioè la sfera della comunicazione totale. In questa rapida conquista, McLuhan sottolinea l importanza decisiva delle tecnologie, dei flussi di comunicazione, dei media : i satelliti televisivi ne sono l esempio più evidente. Teilhard e McLuhan si sono posti entrambi alla ricerca di nuovi equilibri, di nuove armonie nel rapporto della persona col creato. Le ultime ricerche di McLuhan si sono mosse proprio da questo grande discorso sull universo, il macrocosmo, per poi arrivare a quello sull individuo, il microcosmo : su come l uomo percepisce, con la sua mente, il complesso ambiente che ha attorno a sé. Siamo così nel campo della ricerca neuroculturale, che studia il rapporto tra l ambiente, da una parte, e, dall altra, la percezione sensoriale, l acquisizione 12
13 di informazioni e il loro trattamento da parte della nostra mente 18. McLuhan aveva messo a fuoco tutto questo, certo più in chiave di intuizione che di verifica sperimentale, ma sono stati poi alcuni dei suoi allievi a continuare le ricerche in questa direzione. Fra di essi, vanno ricordati sicuramente Walter J. Ong 19 e Derrick De Kerckhove 20.Il primo si è occupato prevalentemente di tecnologie della parola e del complesso rapporto tra oralità e scrittura nelle società industriali avanzate, mentre il secondo ha dedicato una buona parte delle sue ricerche allo studio delle relazioni esistenti tra tecnologie e processi di coscienza simultanea condivisa nelle reti telematiche e nella produzione dell immaginario globale. 18 Cfr. M. MCLUHAN, Percezioni. Per un dizionario mediologico, cit., p. 91. Cfr. anche U. ECO, E morto Marshall McLuhan, in La Repubblica, gennaio W. J. Ong, nato a Kansas City nel 1912, entra nella compagnia di Gesù nel 1935, e poi insegna letteratura inglese e americana alla Saint- Louis University. Noto per i suoi studi sulla cultura del Rinascimento, e in particolare su Ramo, si è interessato di molteplici tematiche, religiose, umanistiche, tecnologiche. Fra le sue opere vanno ricordate : American Catholic Crossroads (1959 ), The Barbarian Within (1962 ), The presence of the World ( 1967 ), e Orality and Literality ( 1986 ). 20 D. De Kerckhove, collaboratore di McLuhan al Centro per la cultura e la tecnologia all Università di Toronto, è autore del volume La pelle della cultura. Un indagine sulla nuova realtà elettronica, Ed. Associati, Ancona- Milano
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